Visita al monumento ai caduti partigiani del Comune di Treviso - (Arch. Giuseppe Davanzo, 1994)
Mausoleo dei partigiani: due lastre di cemento a formare una piramide aperta verso l'alto ricordano i trevigiani caduti durante la guerra di liberazione. Su di una sono riportati i nomi e le foto dei 56 partigiani di Treviso uccisi durante la Resistenza. Sull'altra i nomi dei 5 partigiani morti all'estero, dei 17 soldati del Regio Esercito italiano morti dopo l'8 settembre opponendosi all'invasione tedesca, dei 4 soldati del Corpo Italiano di Liberazione (CIL) morti risalendo la penisola con gli alleati e dei 39 militari morti nei lager tedeschi
Il monumento si trova nel cimitero di Treviso/San Lazzaro, inserito nel contesto del Campo del Tricolore
Due targhe in bronzo ricordano le associazioni che hanno voluto l'opera: ANPI, AVL, ANEI e i suoi realizzatori: Davanzo progettista; ing. Giovanni Cocco; impresa Genesio Setten; perito ed. Ermanno Paon
L'architetto Giuseppe Davanzo è anche autore del monumento al partigiano sul Monte Grappa (1974). Cfr. Livio Vanzetto, Guida storica ai monumenti di Cima Grappa, Istresco, 2001, p. 72.
Il testo di Calamandrei è stato procurato a Davanzo dalla partigiana Bruna Fregonese. (Marina Anastasio, I quaderni di Nicola Paoli, 2012, p. 36)
Musica da “Folk Song”, album Ajanapathik, 1996, di Carlos Da Costa Coelho
Elenco dei caduti partigiani del comune di Treviso ricordati nel monumento/mausoleo. Di seguito: cognome e nome, anno di nascita, data di morte, località di morte, modalità di morte. Tra parentesi quadre le precisazioni tratte dal libro di Elio Fregonese “I caduti trevigiani nella guerra di liberazione 1943-1945”, 2. ed, 1997
ANGELONI LEONILDO, 1926, 18.4.1945, Treviso, Torturato e ucciso
ARDI FRANCO, 1922, 5.3.1945, Dachau, Deportato [Catturato l’1.8.1944 veniva deportato]
BALDROCCO BRUNO, 1921, 20.4.1945, Istrana, fucilato
BELLIO SPARTACO, 1920, 29.4.1945, Ponzano Veneto, combattendo
BENVENUTO UGO, 1923, 29.4.1945, Treviso, combattendo
BENVENUTO WLADIMIRO, 1925, 29.4.1945, fucilato
BONALI ADO, 1922, 21.9.1944, Crespano del Grappa, combattendo
BORDIN LUIGI, 1922, 15.3.1945, Germania, deportato [Catturato l’1.8.1944 veniva deportato]
BORTOLATO CARLO, 1911, 29.4.1945, Quinto di Treviso, combattendo
BOSCOLO ALDO, 1911, 7.8.1945, Treviso, per ferite
BOTTACIN UGO, 1928, 22.3.1945, Trevignano, combattendo
BRAMBULLO G. ANTONIO, 1918, 15.9.1943, Treviso, combattendo
BUSATO ENOS, 1925, 16.3.1945, Treviso, fucilato
BUTTAZZONI ITALO, 1925, 29.4.1945, Villorba, fucilato
CALDATO UMBERTO, 1920, 29.4.1945, Villorba, fucilato
CAMARIN GILES, 1925, 16.4.1945, Treviso, torturato e ucciso
CAMPANELLA ALDO, 1916, 15.3.1945, Bergamo, fucilato
CANELLA FRANCESCO, 1917, 11.11.1944, Roncade, fucilato
CAPELLETTO ANTONIO, 1869, 15.10.1944, Treviso, per ferite
CARRARO ARTURO, 1906, 4.4.1945, Roncade, combattendo
CATTARIN LUIGI, 1924, 16.4.1945, Treviso, fucilato
CHIARELLO BRUNO, 1923, 29.4.1945, Treviso [Quinto], combattendo
CHIARELLO RINO, 1921, 5.4.1945, Paese, fucilato
CIONDOLI GIOVANNI, 1914, 12.4.1945, Treviso, fucilato
CORVINO UMBERTO, 1905, 30.4.1945, Treviso, fucilato
DE VECCHI VITTORIO, 1924, 29.4.1945, Quinto di Treviso, combattendo
DE ZULIANI GIULIO, 1922, 28.4.1945, Mogliano Veneto, combattendo
FANTIN LUIGI, 1921, 29.4.1945, Villorba, fucilato
FAVARETTO MIRANDO, 1925, 16.11.1944, Treviso, fucilato
FRANCESCHETTI FELICE, 1923, 22.3.1945, Trevignano, combattendo
GAMBAROTTO VITTORIO, 1919, 29.4.1945, combattendo
GOBBETTO PASQUA, 1897, 28.4.1945, Treviso, per ferite
GOBBO GIOVANNI, 1922, 29.4.1945, Villorba, fucilato
LAGANÀ CONSOLATO, 1921, 29.4.1945, Treviso, fucilato
LENOROSE PIETRO, 1925, 25.9.1944, Crespano del Grappa, impiccato
MANGIAGALLI LUCIANO, 1924, 23.10.1944, San Fior, impiccato
MANTOVANI LUCIANO, 1928, 8.10.1944, Crespano del Grappa, torturato e ucciso [Mantovani Luciano di Adelchi, Treviso 1928, Brg. Bagigalupo, 26.1.1945, Pieve di Teco - IM]
MARTINI ENRICO, 1909 [1906], 11.11.1944, Roncade, fucilato
MENEGAZZI GIUSEPPE, 1929, 18.5.1945, Treviso, per ferite
MENGHI FIABON TERESA, 1892, 28.10.1944, Treviso, fucilata
MERENDA GIORGIO, 1927, 29.4.1945, Vedelago, combattendo
MESTRINER LUIGI, 29.4.1945, Villorba, fucilato
MION LIBERO, 1922, 29.4.1945, Villorba, fucilato
MORETTO RENATO, 1923, 3.8.1944, Treviso, fucilato
OBICI PRIMO, 1923, 25.4.1945, Treviso, fucilato
PAOLI WLADIMIRO, 1926, 9.9.1944, Piombino Dese, combattendo
PERINI AMERIGO, 1910, 26.11.1944, Venezia, fucilato
POZZOBON PIERGIOCONDO, 1927, 29.4.1945, Treviso, fucilato
QUARISA GIUSEPPE, 1915, 9.2.1945, Treviso, combattendo
RAPISARDI VITO, 1922, 29.4.1945, Vallà di Riese [Quinto di Treviso], combattendo
SCARABEL ANTONIO, 1910, 3.8.1944, Treviso, fucilato
SCARDELLATO ANGELO, 1923, 18.4.1945, Treviso, fucilato
SEGATO DANILO, 1924, 8.4.1945, Treviso, torturato e ucciso
SOLDERA VITTORIO, 1923, 29.8.1944, Trichiana, combattendo
TINAZZI CARLO, 1923, 5.3.1945, Gorgo al Monticano, pugnalato
ZORZI ANTONIO, 1914, 22.5.1945, Treviso, torturato
La partenza e il ritorno del partigiano Luigi Mazzucco - Zero Branco (Treviso), 29 aprile 1945
(Sul fatto d'arme di Quinto, vedi )
Luigi Mazzucco, uno dei 9 partigiani uccisi nello scontro con le SS, venne falciato da una raffica di mitra all'addome (i cui fori d'ingresso rimasero impressi con precisione nel mantello che indossava) e fu poi finito con tre colpi sul volto. Lo ricordano Lucia e Carlo Mazzucco cugini di Luigi.
Interviste registrate a Zero Branco il 30 dicembre 2013 e il 6 gennaio 2014.
Lingua parlata dialetto veneto di Treviso. Trascrizione in italiano.
LA PARTENZA «Le donne, mia mamma e mia zia, l'hanno pregato: Stai a casa Jijéto [Luigino, Gigetto], fermati, guarda che ti ammazzano, stai a dormire, stai qua tranquillo, resta in cucina. Niente, questo uomo voleva andar via, era tutto affannato... Hanno detto: abbiamo cercato di trattenerlo perfino per il mantello, ma niente. Hanno detto che è montato a cavallo ed è partito in direzione di Quinto per el careson, la stradina nei campi dietro casa. Sarà andato a prendere gli altri.
- E lui cosa diceva?
Che doveva andare via, a vendicare questa casa bruciata. Inoltre non c'era in casa più nessuno dei suoi, né genitori né fratelli perché erano tutti sfollati, e lui avrà pensato: hanno ammazzato tutti i miei familiari, la casa bruciata... ha detto mia mamma il sangue gli si è girato e non voleva sentir ragioni.
01:04 TESTO dell'epigrafe affissa dai familiari nel trigesimo dell'uccisione
LUIGI MAZZUCCO di PIETRO, sergente magg. pilota
Freddato da piombo avversario nelle tragiche giornate della liberazione / nell'adempimento del dovere di patriota integerrimo
ardimentoso sempre dinnanzi al cimento
per la difesa del diritto di libertà e di pace.
Orgoglio e vanto della famiglia sventurata
in quei giorni colpita da altro immane disastro
con l'incendio spaventoso della casa
con la dispersione di ogni avere
per rivendicare questa offesa immeritata
s'accingeva valorosamente a combattere non per uccidere gli altri
ma per liberare la sua terra natale
dalle orde di fratricidi inconsulti
ribelli ad ogni senso di umanità e di giustizia
I genitori i fratelli le sorelle le nipotine la fidanzata i congiunti
gli amici innumeri
nel trigesimo di così sanguinoso olocausto
vogliono ricordata la dolce memoria [...]
01:39 IL RITORNO Io ero sul cortile di casa mia, e avevo otto anni. Ho visto arrivare una macchina, non ricordo se tipo furgone o furgoncino. L'hanno scaricato a casa mia, e l'hanno portato in camera mia, sul mio letto, addirittura sul mio letto, che dopo io sono stato otto giorni senza dormire a casa mia, sono andato via...
- Com'era messo, quand'è arrivato?
Io l'ho visto quando sono andato sopra in camera, che anche se avevo otto anni non mi faceva fastidio, l'ho visto solo morto. I fori soltanto, si vedevano, però era pulito, l'avevano pulito dal sangue: erano tre, uno sulla gola, uno fra l'occhio e il setto nasale, e uno al centro del mento. Tre: quello me lo ricordo.
C'è una cosa che devo dirle. Mi risulta, l'ho sentito in questi giorni qua da sua nipote tuttora viva, che - quando l'hanno ucciso a Quinto - prima di fucilarlo, o dopo, non si sa, gli hanno tagliato un dito, perché aveva un bell'anello di pregio. Il tedesco che l'ha ammazzato gli ha tagliato il dito perché l'anello non si sfilava. Era l'anello della sua fidanzata.
03:11 - E dopo, com'è stato il funerale? Sono partiti da casa sua...
Tutto a piedi e portato a spalle.
- La bara chi l'ha portata?
A spalle, i suoi commilitoni ... sono stati tutti i partigiani, l'hanno portato in chiesa [a Zero Branco]
04:01 IL MANTELLO
Aveva un mantello nero, di lana cotta; me lo ricordo, l'ho visto di sopra. Aveva i fori [delle pallottole] perfetti, che sembrava che una tarma avesse mangiato in rotondo.
Lo vedevi tutto rotondo, che mamma l'ha aperto... guarda dove ha i buchi ... li vedevi.
- L'aveva addosso quel giorno.
L'aveva addosso quel giorno, sono sicura.
Mia figlia mi ha detto perché l'avete buttato via? potevi tenerlo.
- Che fine ha fatto?
È stato bruciato, mi vergogno a dirlo. Sotto la camera, dove dormivano i miei fratelli sul letto matrimoniale... le camere erano fredde [mia mamma] l'aveva messo sotto il letto ... sulla rete, che sopra mettevano i materassi di paglia [di cartocci di granoturco: el pajon] ... aveva cucito il mantello sulla rete, perché era di lana cotta, stavano caldi sotto; hanno dormito loro.
Quando poi abbiamo disfatto il letto ha detto guarda il mantello!, gli vedevi i buchi, perfetti. Non lo vedevi macchiato da niente, perché è nero. Era disteso, l'aveva cucito [sulla rete], perché è una lana buona... »
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Foto d'epoca g.c. fam. Mazzucco
Musica: Beethoven, Marcia funebre sulla morte d'un eroe (Arturo Benedetti Michelangeli).
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Resistenza a Treviso, Zero Branco, Quinto - Guerra di Liberazione 1943-1945
Partigiani di pianura - Brigata Mameli, gruppo Brigate Giustizia e Libertà di Treviso