Il Colosso di Leonardo - La sfida del monumento Sforza
Milano. Il cavallo triste di Leonardo, chiuso a Ferragosto
L'ippodromo di San Siro ospita uno dei monumenti più ammirati e discussi di Milano: il Cavallo di Leonardo da Vinci. Non è esattamente opera del genio toscano, ma è stato realizzato sulla base dei suoi disegni dalla scultrice americana Nina Akamu. L'artista ne ha realizzate due copie identiche. Una è l'attrazione principale del Frederik Meijers Gardens & Sculpture, parco naturale e artistico di Grand Rapids, nella contea di Kent, in Michigan, con 600mila visitatori. All'ippodromo milanese invece ne arrivano molti di meno, anche se la società che gestisce l'impianto, la Trenno srl, della Snaitech, assicura che è in atto un piano di rilancio. Nell'attesa, il Cavallo di Leonardo è stato vietato ai turisti che hanno invaso Milano anche a Ferragosto. L'ippodromo è stato chiuso per un adeguamento alle norme antincendio dal 15 luglio al 17 agosto. Senza un cartello su tempi e ragioni della chiusura. Il Comune, che ha una convenzione con la Trenno, invita la società a non ripetere l'errore. E l'amministratore delegato assicura: Non chiuderemo più a Ferragosto, diventerà una delle attrazioni della città . .di Francesco Gilioli
Il cavallo di Leonardo Da Vinci || Milano in 90 secondi (o quasi) #10
Venerdì 6 ottobre: Il cavallo di Leonardo Da Vinci
A Milano, davanti all’Ippodromo di San Siro, c’è la gigantesca statua di un cavallo che è stata progettata da Leonardo da Vinci per celebrare le glorie di Francesco Sforza, l’uomo che aveva portato la celebre famiglia alla guida della città.
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Testi e riprese: Gian Luca Margheriti
Montaggio: Monica Diani
Sottotitoli: Daria Raimondi e Michele Papagni
Musica: Triumphant Return di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
Milano da scoprire, Il cavallo di Leonardo a San Siro.wmv
Il cavallo si trova all'ingresso dell'ippodromo di San Siro, a Milano. Si tratta di una replica del colossale cavallo progettato da Leonardo da Vinci, che riuscì a realizzarlo solo in creta nel 1493. Leonardo era stato incaricato, circa 10 anni prima, da Ludovico il Moro, Duca di Milano, perché realizzasse la più grande statua equestre del mondo e dedicata al padre Francesco Sforza. Per una serie sfortunata di motivi l'opera non venne mai terminata. Solo nel 1977 Charles Dent (collezionista d'arte) volle finanziare, dopo 5 secoli, la realizzazione del sogno di Leonardo. Alla morte di Dent subentrò Fraderick Meijer (proprietario di una catena di supermercati in Michigan) nella sponsorizzazione dell'opera. Venne incaricata per la direzione dei lavori la scultrice Nina Akamu. Il monumento ha un'altezza di circa 8 metri. Nel 1999 finalmente il cavallo giunse a Milano e si decise di collocarlo all'ippodromo.
A Milano la più grande statua equestre del mondo, il cavallo di Leonardo
La più grande statua equestre del mondo
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MILANO - Galleria Vittorio Emanuele II e Monumento Leonardo da Vinci 21.06.2015
Leonardo da Vinci in mostra a Montepulciano
La Fortezza e il Giardino di Poggiofanti a Montepulciano sono le due sedi che fino al 17 settembre ospitano la mostra Leonardo da Vinci: Visions.
Un progetto espositivo presentato dal Comune di Montepulciano e la Fondazione cantiere internazionale d’arte di Montepulciano, con l’organizzazione di Opera Civita, che indaga il modo di pensare di Leonardo.
Presso la fortezza sarà possibile ammirare alcune riproduzioni delle macchine create dal genio vinciano, come il carro semovente o il leone meccanico, mentre i giardini faranno da scenario alla ricostruzione in scala 1:1 del Monumento equestre in memoria di Francesco Sforza. Maestosa opera, con il gigantesco cavallo, realizzata in totale fedeltà con i disegni di Leonardo e con il processo di fusione ideato all’artista.
Per informazioni:
Riprese di Mauro Pocci.
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Trekking a cavallo di due giorni Sulle orme di Leonardo da Vinci
E se vi proponessimo un'esperienza sensoriale in sella ad un cavallo per due giorni, immersi nella natura delle dolci colline tra Toscana e Umbria e i laghi di Montepulciano, Chiusi e Trasimeno, sulle orme di Leonardo da Vinci ??.... date un'occhiata!!!
Per info e prenotazioni 3382940014
Andrea Salaino, l’inesistente allievo di Leonardo da Vinci || Milano in 90 secondi (o quasi) #28
Il monumento dedicato a Leonardo da Vinci che si trova in piazza della Scala contiene un clamoroso errore: tra le statue dedicate agli allievi del grande maestro ce n’è una dedicata ad Andrea Salaino, un pittore che in realtà non esiste!
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Expo: il cavallo di Leonardo sarà messo in bella vista - TGN 07/01/2013
La gigantesca statua, ora all'ippodromo, sarà disposta in un luogo più accessibile e visibile ai tanti turisti per Expo 2015
La Milano di Leonardo da Vinci - parte 1
Pronti a scoprire la Milano di Leonardo Da Vinci? Sulle tracce di Leonardo a Milano un viaggio in due parti.
Per approfondire, vi ricordo il mio nuovo libro su Leonardo, con prefazione di Piero Angela:
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Immagini, riprese, grafica e fotografie originali: Roberta Baria
Le riprese sono state effettuate nei dintorni del Castello Sforzesco di Milano. Musica: Yonder Hill and Dale di Aaron Kenny - Official National Anthem (Sting) Jingle Punx - Fond Memories SYBS - Requiem in cello Hanu Dixit - The Mighty Kingdom Audionautix - Heavy Interlude di Kevin MacLeod: sono brani autorizzati da Creative Commons Attribution (
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CASTELLO SFORZESCO / SFORZA CASTLE (MILANO, ITALY)
Il Castello Sforzesco è uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di Porta Giovia, o Zobia) e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento costituiva una delle principali cittadelle militari d'Europa; restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1890 e il 1905, ora è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica. È uno dei più grandi castelli d'Europa.
La costruzione di una fortificazione con funzioni prettamente difensive fu avviata nella seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea, che deteneva la signoria di Milano da quasi un secolo, da quando nel 1277 l'arcivescovo Ottone Visconti aveva sconfitto nella battaglia di Desio e cacciato da Milano il precedente Signore, Napoleone della Torre. Nel 1354 l'arcivescovo Giovanni Visconti morendo lasciò in eredità il ducato ai tre nipoti Matteo II, Galeazzo II e Bernabò. Tra il 1360 e il 1370 Galeazzo Visconti fece costruire, a cavallo delle mura della città, in corrispondenza della Porta Giovia una fortificazione detta appunto Castello di Porta Giovia, dal nome dell'antico ingresso della cinta delle mura romane dedicato a Giove. L'edificio venne ampliato dai suoi successori: Gian Galeazzo Visconti, che divenne nel 1395 il primo duca di Milano, Giovanni Maria e Filippo Maria, che per primo trasferì la corte stabilmente nel castello dal palazzo ducale che sorgeva presso il Duomo (l'odierno Palazzo Reale). Il risultato è un castello a pianta quadrata con i lati lunghi 200 m e quattro torri agli angoli, di cui le due rivolte verso la città particolarmente imponenti, con muri perimetrali spessi 7 m. La costruzione divenne così dimora permanente della dinastia viscontea, per essere poi distrutta nel 1447 dalla neonata Aurea Repubblica Ambrosiana, fondata dai nobili milanesi dopo l'estinzione della dinastia viscontea avvenuta con la morte senza eredi legittimi del duca Filippo Maria. Fu il capitano di ventura Francesco I Sforza ad avviarne la ricostruzione nel 1450 per farne la sua residenza, dopo aver abbattuto la Repubblica ed essersi impadronito di Milano quale marito di Bianca Maria Visconti. Non essendo di nobili origini e non avendo quindi un proprio blasone mantenne quale stemma del proprio casato la vipera viscontea. All'epoca gli era pari solo il castello Het Steen di Anversa. Nel 1452 Filarete venne ingaggiato dal duca per la costruzione e la decorazione della torre mediana, che difatti tuttora viene chiamata Torre del Filarete, cui successe l'architetto militare Bartolomeo Gadio. Alla morte di Francesco Sforza gli successe il figlio Galeazzo Maria, che fece continuare i lavori dall'architetto Benedetto Ferrini. In questi anni fu avviata una grande campagna di affreschi delle sale della corte ducale affidata ai pittori del ducato, di cui l'esempio più pregevole è la cappella ducale cui lavorò Bonifacio Bembo. Nel 1476 sotto la reggenza di Bona di Savoia fu costruita la torre omonima. Nel 1494 salì al potere Ludovico il Moro e il castello divenne sede di una delle corti più ricche e fastose d'Europa, alla realizzazione della quale furono chiamati a lavorare artisti come Leonardo da Vinci (che affrescò diverse sale dell'appartamento ducale, insieme a Bernardino Zenale e Bernardino Butinone) e il Bramante (forse per una ponticella per collegare il castello alla cosiddetta strada coperta), mentre molti pittori affrescarono la Sala della Balla illustrando le gesta di Francesco Sforza. Di Leonardo resta in particolare la pittura di intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce nella Sala delle Asse, del 1498, mentre nulla rimane del colossale monumento equestre a Francesco Sforza, distrutto dai Francesi prima di essere completato. Negli anni a seguire il castello fu infatti danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe germaniche si scambiarono; fu aggiunto un baluardo allungato chiamato tenaglia che dà il nome alla porta vicina e progettato forse da Cesare Cesariano, ma nel 1521 la Torre del Filarete esplose, perché un soldato francese fece per sbaglio esplodere una bomba dopo che la torre fu adibita ad armeria. Ritornato al potere e al castello Francesco II Sforza ristrutturò e ampliò la fortezza, adibendone una parte a sontuosa dimora della moglie Cristina di Danimarca.
Riprese video effettuate martedì 19 aprile 2016.
Statua di Leonardo da Vinci , Milan , Italy , Capturing Real Moments
July 2018
10th anniversary of The American Horse
Ten years ago The American Horse was unveiled at Frederik Meijer Gardens. It was a huge project that was years in the making. It's an interpretation of a horse that Leonardo da Vinci designed hundreds of years ago. The 10th anniversary will be celebrated Tuesday with a rededication. Joining us live this morning is the David Hooker, president and CEO of Frederik Meijer Gardens.
Il più bel portale di Milano || Milano in 90 secondi (o quasi) #53
Secondo gli storici dell’arte il portale che si trova al civico 1 di via Filodrammatici, e che un tempo apparteneva al convento dei Santi Damiano e Cosma, merita il titolo di più bello della città. Il portale in origine era quello del palazzo della potente famiglia dei Vimercati.
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Gran Cavallo -World Art Day Exhibition -Association of Arts Pretoria
Artists in many countries will celebrate the fourth World Art Day on 15 April. This day marks the commemoration of the famous Leonardo da Vinci’s birthday and is an initiative of the International Association of Art (IAA) to propagate and promote the visual arts.
For this year’s festivities the Association Pretoria decided on Leonardo’s iconic horse sculpture (the Gran Cavallo) as theme, although it was never executed by the master himself and accomplished only five centuries later from the original designs. Several prominent artists were invited to give their impressions of this famous sculpture by Leonardo. The exhibition promises to be an exciting event well suited to celebrate World Art Day.
Il cavallo stanco di Missori || Milano in 90 secondi (o quasi) #37
Giuseppe Missori fu un patriota garibaldino e un consigliere del Comune di Milano. Missori oggi è famoso soprattutto per il monumento a lui dedicato in cui cavalca un cavallo tutt’altro che fiero, anzi, lo si potrebbe definire sfinito: il proverbiale cavallo stanco del Missori!
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Antonio Forcellino Il secolo dei giganti: il cavallo di bronzo
Fonte:
Antonio Forcellino
Il secolo dei giganti: il cavallo di bronzo
Harper & Collins
harpercollins.it
Il secolo dei giganti 1
Una grande trilogia: il Rinascimento come nessuno l’ha mai raccontato.
15 aprile 1452. In un piccolo borgo fuori Firenze nasce il figlio illegittimo di Ser Piero da Vinci: Leonardo. Figlio dello stupro di una giovane contadina, non viene riconosciuto dal padre, ma cresce con i nonni e lo zio paterni. Leonardo è un bambino precoce, curioso e geniale. Appena adolescente diventa allievo di bottega di Giovanni Verrocchio, il più grande esperto di arte fusoria della splendente Repubblica fiorentina. Ed è qui che la sua vita e la sua arte si intrecciano e diventano parte della politica e delle lotte di potere tra Firenze e Roma, tra i Medici, i Della Rovere e i Borgia. E mentre nelle botteghe si creano i più grandi capolavori del Rinascimento e nel contempo si studiano armi innovative in grado di contrastare l’invasione turca, ai mecenati diventa sempre più chiaro il potere di propaganda nascosto nelle opere d’arte. Fra loro non ci sono solo uomini, ma anche donne straordinarie che, non più relegate nella spiritualità medievale, diventano protagoniste. Consapevoli del loro potere seduttivo, profondamente intelligenti e colte, Giulia Farnese, Isabella d’Este e Lucrezia Borgia travalicano i limiti del ruolo in cui erano state costrette per imporsi sulla scena politica e intellettuale del secolo.
Fra delitti, ambizioni feroci, complotti efferati e passioni proibite, Il cavallo di bronzo, primo capitolo della trilogia Il secolo dei giganti, ci trasporta nelle botteghe degli artisti, nelle alcove dei potenti e svela i segreti delle più indimenticabili opere d’arte. Antonio Forcellino ci regala una grande saga sulla più stravolgente, appassionante, sublime epoca della Storia italiana: il Rinascimento.
Tra i maggiori studiosi europei di arte rinascimentale, ha realizzato restauri di opere di grande valore, come il Mosè di Michelangelo e la facciata della Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena. Come storico, la sua attenzione si rivolge da sempre a tutta la ricchezza del fare arte, ai contesti storici, alle tecniche e ai materiali, alle radici psicologiche e biografiche dei grandi capolavori. È stato eletto membro del Comitato per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, promosso dal Ministero dei Beni Culturali.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
ilpostodelleparole.it
Il cavallo di Leonardo abbandonato da Milano
Sembrerebbe nel posto giusto all ippodromo di San Siro ma in realtà li non ci va mai nessuno a vederlo .
La città e il comune di Milano sia in passato che ora non l hanno mai valorizzato .
Nel 1977 Charles Dent, un pilota americano collezionista d'arte e amante della scultura, si entusiasmò all'idea di realizzare dopo cinque secoli il sogno di Leonardo. Mise in piedi l'organizzazione e riuscì, dopo più di quindici anni di impregno, a trovare i fondi: il costo del cavallo, alla fine, arrivò a quasi 2,5 milioni di dollari. L'uomo comunque non riuscìì a vedere realizzato il proprio sogno, morendo nel 1994, prima che l'impresa fosse completata.
Alla morte di Dent il progetto stava per essere abbandonato, quando Frederik Meijer, proprietario di una catena di supermercati nel Michigan, si offrì di finanziare il progetto, purché si facessero due cavalli: uno per Milano e l'altro per i Meijer Gardens, un parco naturale e artistico a Grand Rapids (Michigan), proprietà di Meijer, dove sono raccolte all'aperto copie delle statue moderne più celebri. Il Cavallo di Leonardo venne sistemato nel parco nell'ottobre del 1999 ed è oggi il pezzo più importante dell'esposizione.
Il progetto è andato avanti fra numerose difficoltà e alla fine la direzione dei lavori è stata data alla scultrice Nina Akamu che ha finalmente condotto in porto l'impresa.
Il primo passo è stato quello di realizzare un cavallo di dimensioni ridotte, circa 3 metri di altezza. Questo fu il primo modello per arrivare alla gigantesca scultura in argilla di 8 metri. È dal cavallo di argilla che sono stati ricavati i calchi dove è stato colato il bronzo fuso.
Le sette parti in cui il cavallo era stato fuso arrivarono nel luglio del 1999 a Milano dove vennero saldate insieme. Dopo qualche discussione il cavallo fu posto nel settembre 1999 all'ingresso dell'ippodromo di San Siro.
Il posto ideale sarebbe il piazzale della stazione centrale dove lo apprezzerebbero migliaia e migliaia di milanesi e turisti di tutto il mondo
Viaggio di Mussolini in Toscana
Giornale Luce A0587 del 05/1930
Descrizione sequenze:L'arrivo a Lucca dell'automobile del Duce ; l'arco di trionfo eretto per l'occasione ornato dai fasci littori e dalla scritta Ave Dux ; il saluto del podestà ; gli sbandieratori ; uomini e donne in vestiti rinascimentali ; la cerimonia della consegna delle chiavi della città ; il cofanetto che contiene le due grandi chiavi ; graziose fanciulle negli antichi costumi porgono grandi fasci di rose al Duce e alle personalità che lo accompagnano ; tra esse Achille Starace e Attilio Teruzzi ; posate su un cuscino di raso vengono consegnate al Duce le chiavi della città ; il corteo con in testa Mussolini si avvia a piedi per un largo viale ; piccole italiane agitano bandierine e fanno il saluto fascista ; un'immensa folla attende il Duce nella piazza prospiciente il palazzo del Governo ; il Duce si affaccia al balcone del palazzo e risponde alle acclamazioni della folla ; il grandioso effetto della piazza gremita ; il Duce lascia in automobile il palazzo del Governo e raggiunge il palazzo del Littorio dove assiste alla sfilata del corteo medioevale ; armigeri a cavallo con pesanti armature ; buoi aggiogati trainano le grandi macchine da guerra ; Mussolini e le autorità ; ancora il corteo medioevale ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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