Pietraperzia 2012 - Piccola Grande Italia
Situata in una posizione centrale della Sicilia, dalla quale è possibile raggiungere tutte le località più importanti dell'isola, adagiata su un territorio collinare che si eleva a oltre 400 metri sulla superficie del mare, sorge la graziosa cittadina di Pietraperzìa.
Il ricco patrimonio archeologico presente nel territorio, permette di affermare che la civiltà neolitica si sia manifestata in queste terre fin dai primi millenni dopo il periodo glaciale. Immerso nel verde delle colline marchigiane, protetto dalle sue possenti mura medievali, ricco di arte e tradizioni, fede e cultura, Corinaldo è la meta ideale per immergersi in una realtà unica.
Lanuvio (RM) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La 171a puntata di Borghi d'Italia ci porta a Lanuvio, nei Castelli Romani. Il Comune, circondato dai vigneti è conosciuto per la sua campagna rigogliosa. Il borgo antico presenta ancora alte mura e torri medievali edificate, per la maggior parte, su fondamenta di epoca romana.
Erice e Marsala | Imperatore Travel
Erice è un pittoresco borgo medievale che si staglia sulla cima del monte omonimo. Giunti in cima l’impressione è di entrare in un centro disabitato, le cui origini medievali si percepiscono dalle antiche mura difensive che la circondano, dalla sua pavimentazione e dai suoi antichi edifici. Difesa da bastioni e mura, la città è segnata da un dedalo di vicoli acciottolati e di varchi stretti, case serrate le une alle altre con graziosi e curati cortili interni. Passeggiando tra i suoi vicoli lindi e silenziosi si raggiunge immediatamente la Chiesa Madre e il suo Campanile, dalla cui sommità si può ammirare l’intero arcipelago delle Egadi e le splendide saline di Trapani. Incamminandosi verso il centro, si viene subito rapiti dal profumo inebriante che esce dalle pasticcerie.
Marsala è famosa per lo sbarco dei mille dell'11 maggio 1860 e per la produzione dell'omonimo vino Marsala, per cui, dal 1987, è Città del Vino. Punta estrema occidentale della Sicilia la città sorge su capo Boeo, con vista sulle isole Egadi e sulle isole dello Stagnone. Nel cuore della laguna si trova l’isola di Mothia, antica colonia fenicia dell’ VIII secolo a.C..
CASTEL SANT’ELIA (VITERBO, LAZIO, ITALY)
Castel Sant’Elia, comune di 2642 abitanti, provincia di Viterbo, Lazio, Italia.
Il paese sorge tra la Cassia e la Flaminia, due delle più importanti vie consolari romane, immerso nella suggestiva quanto misteriosa valle Suppentonia a metà strada tra Roma e Viterbo. La sua estensione territoriale va dal fosso di Rio Vicano a quello della Ferriera (o mola vecchia) occupando gran parte dell'antica regione falisca. Numerose sono anche le presenze etrusche rappresentate dai famosi Pagus, villaggi con le caratteristiche grotte abitative collegati da sentieri lungo le vallate. Le presenze sono così individuate: Pizzo Jella, sito sullo sperone terminale sulla confluenza delle valli al di sotto delle quali scorre il fosso Malnome, e Castel d'Ischi, o Castellaccio, sulla rupe che si affaccia sulle vallate di fosso Monte Lanfoia e dell'Agnese. Su detti Pagi abbandonati nel periodo romano in quanto tagliati fuori dalle grandi vie di comunicazione (Cassia, Amerina e Flaminia) sono sorti insediamenti medievali con mura e torri d'avvistamento ancora visibili. La zona più antica del paese attualmente scarsamente abitata si trova ai margini di una rupe (Pizzo S’Anna) da dove è possibile ammirare la maestosa e imponente Basilica di S'Elia. La zona moderna invece si snoda urbanisticamente a macchia di leopardo fino a raggiungere da una parte Civita Castellana e dall'altra la più vicina Nepi. Castel Sant'Elia deve la sua nascita al pontefice S.Gregorio Magno (590-604). Luogo di culto e di storia il paese è riconosciuto come il sito delle 15 chiese in gran parte dedicate alla Madonna e per l'incontro tra il papa e Teodolinda, regina dei longobardi, avvenuto in una chiesa rupestre, la Grotta di S.Leonardo recentemente restaurata e di facile accesso. Dopo un lungo periodo di dipendenza dai pontefici il paese diventò feudo e vide il susseguirsi delle famiglie dei Colonna, degli Orsini e dei Farnese: a questi ultimi si deve il merito di aver creato e sviluppato un apparato amministrativo e giuridico molto valido e soprattutto quello di aver costruito il nuovo castello con le relative mura e i torrioni intorno al 1540, mentre la torre d'ingresso con i due stemmi dei Farnese è stata costruita agli inizi del 1900 ad opera dell'ingegner Gherardi su commissione del Municipio. Nel 1663 il paese passò di nuovo sotto il controllo papale a seguito della vendita dei Farnese a papa Innocenzo X dovuta a debiti contratti con lo Stato Pontificio. Nel '700 Castel Sant'Elia si estese al di fuori del Castello Farnese con la costruzione del Borgo, l’attuale Corso Umberto I (il tiranno e boia del 1898). Alla fine del 1700 i beni di Castel Sant'Elia passarono infine al marchese Lezzani.
Riprese video effettuate domenica 21 giugno 2015.
Best Attractions and Places to See in Oristano, Italy
Oristano Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Oristano. We have sorted Tourist Attractions in Oristano for You. Discover Oristano as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Oristano.
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List of Best Things to do in Oristano, Italy
Sinis Yachting - Day Trips
Area Archeologica di Santa Cristina
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Mura medievali
Chiesa di Santa Giusta
Antiquarium Arborense
Museo dell'Ossidiana
Chiesa San Pietro di Zuri
Spiaggia di Is Arutas
Chiesa di Santa Chiara
GELA (Caltanissetta, SICILIA)
Secondo la tradizione, G. fu fondata da coloni di Rodi e di Creta nel 688 a.C.; combattendo contro i Siculi e i Sicani, i Geloi estesero la loro occupazione nella zona circostante. Questa vasta penetrazione ebbe il suo coronamento (580), nella fondazione di Agrigento, che presto però si staccò dalla madrepatria. Primo signore di G. fu Cleandro (dal 505 circa), cui successe il fratello Ippocrate e più tardi (491, secondo altri 486) Gelone che, impadronitosi di Siracusa, vi trasferì la capitale del suo Stato e più della metà della cittadinanza di G., che riacquistò l’indipendenza nel 466. Nel 405 i Cartaginesi, nonostante l’intervento di Dionisio I di Siracusa, conquistarono la città facendone demolire le mura. Ridivenuta, sotto lo stesso Dionisio, possesso dei Siracusani, G. ricevette nuovi coloni e poté ricostruire le sue mura sotto Timoleonte (338); più tardi Agatocle se ne impadronì (312), e la tenne, salvo una breve interruzione, fino alla morte (289). Nel 282 i Mamertini la distrussero e Finzia, tiranno di Agrigento, trasferì gli abitanti nella nuova città di Finziade (280), oggi Licata. Il sito di G. rimase deserto fino al 12° sec.; nel 1230 fu fondata, da Federico II, la città attuale con il nome di Terranova.
Sulla collina che poi fu sede dell’acropoli greca, è stata messa in luce una necropoli eneolitica, che continuò nell’età del Bronzo e in epoca arcaica. Il primo secolo di vita della città greca è documentato da due edifici sacri a pianta tripartita. Le mura della città greca avevano all’incirca il tracciato di quelle medievali fatte erigere da Federico II. Si conservano rovine di templi (uno presso il fiume Maroglio; un altro dedicato ad Atena, 3° sec. a.C.; un santuario sul colle di Bitalemi). Ricco il materiale archeologico rinvenuto (ceramica d’importazione e locale, terrecotte architettoniche ecc.), in gran parte raccolto nel locale Museo Archeologico.
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Per ammirare le bellezze della città iniziare il cammino dal meraviglioso Tempio di Santa Maria della Consolazione, sito alle porte di Todi, salendo il viale della Consolazione si incontra il Tempio di San Fortunato ed il Parco della Rocca. Da San Fortunato e proseguendo per Via Mazzini vediamo Teatro Comunale, la Piazza del Popolo il Palazzo del Popolo, Palazzo del Capitano, Palazzo dei Priori, il Duomo. Sotto la Piazza del Popolo è possibile ammirare le Cisterne Romane: oltre 5 chilometri di cunicoli e gallerie, più di 30 cisterne, preromane, romane e medievali, 500 pozzi di varie epoche formano il ricchissimo patrimonio sotterraneo della città. Accanto alla Piazza del Popolo ve ne è un'altra che prende il nome dalla statua dell'illustre personaggio che vi troneggia: Piazza Garibaldi. Da qui, scendendo per Corso Cavour, troviamo sulla destra la Fontana Cesia. Proseguendo si arriva alla Porta Marzia. Dopo pochi metri, svoltando a sinistra, si possono ammirare i Nicchioni Romani. Procedendo lungo questa via si arriva alla Chiesa di S.Carlo. Poco oltre si trova la Fontana di Scarnabecco e più avanti si può ammirare la Chiesa di Santa Prassede. Tornando indietro per riprendere Corso Cavour, si scende ancora e si svolta a destra per arrivare alla Chiesa di Santa Maria in Cammuccia. Alla fine della discesa troviamo Porta Amerina; da qui, percorrendo Via della Circonvallazione verso sinistra, si giunge a Porta Romana. Fuori dalle mura, a 300 metri da Porta Romana, si vede il Tempio del Crocifisso. Da Porta Romana, continuando a percorrere la Circonvallazione, si trova Porta Perugina e, ancora oltre, i resti di Porta Orvietana. Da qui un lungo viale alberato conduce al Convento di Montesanto.
Marsala and Saline della Laguna, Italy in 4K (UHD) HDR / Марсала и Салине делла Лагуна, Италия
#Marsala is a city in the west of the island of #Sicily. It was founded by the Carthaginians in 396 BC and bore the name #Lilebey.
It was here that on May 11, 1860, Giuseppe Garibaldi landed with his Thousand Expedition and began a military campaign against the Bourbons for the liberation of Sicily.
Marasala is known primarily for the production of wine, which the British organized here in the 18th century.
#Saline della Laguna is one of the many saltworks located on the coast of Sicily between the cities of Trapani and Marsala.
Salt trades in these places are among the oldest in Europe.
Music:
Jeremy Blake - Pixelated Autumn Leaves;
Twin Musicom - Life in Romance, licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 Unported License. Performer:
Sutri - La bandiera Arancione????
ஜ۩۞۩ஜ LA RAGAZZA CON LA VALIGIA ஜ۩۞۩ஜ
Sutri è un comune italiano della provincia di Viterbo, con una popolazione di 6.662 abitanti. Dista circa 30 km dal capoluogo e circa 50 km dal Grande Raccordo Anulare (Roma).
Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate anch'esse nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un mitreo poi tramutato in chiesa (intitolata alla Madonna del Parto), il Duomo di origine romanica.
Francesco Petrarca, scrivendo del suo primo viaggio a Roma nella lettera al cardinale Giovanni Colonna, descrive Sutri:
« A due sole miglia sta Sutri, sede diletta a Cerere, e antica colonia, secondo che dicono, di Saturno: ove non lungi dalle mura mostrano il campo che narrano fosse il primo in Italia a ricevere la sementa del grano, segato indi a poco dallo stranio re che con tal beneficio mansuefatti e cattivatisi gli animi di quei primi abitatori regnò su loro tranquillo infin che visse, e venuto dopo morte in voce di Dio, dalla gratitudine degli uomini qual vecchio nume con in mano la falce fu venerato. Saluberrimo, a quanto la breve dimora mi concede di giudicarne, è questo clima.
Cingono d'ogni parte il paese colline senza numero, né troppo alte, né di malagevole salita e di nessuno impedimento allo spaziar della vista, infra le quali s'aprono sui convessi fianchi ombrose e fresche caverne, e sorge frondoso il bosco a riparare l'ardore del sole da tutti i lati da quello infuori che guarda a Borea, ove un monticello degli altri più basso in aprica valle spiegandosi appresta alle api una fiorita dimora. Qui d'acque dolcissime ne' bassi fondi il mormorio, qui cervi, damme, cavrioli, e tutto il selvaggio gregge de' boschi errante ne' colli aperti, e schiera infinita d'augelli che lambe le onde o su pei rami saltellando sussurra. Taccio de' buoi, e de' domestici armenti, e dei doni di Cerere e di Bacco, che alla fatica dell'uomo dolci ed ubertosi rispondono, e dei naturali tesori dei vicini fiumi, dei laghi e del mare, che anch'esso poco è distante. »
La storia di Sutri (anticamente Sutrium) è testimoniata dai numerosi ritrovamenti archeologici nella zona appartenenti a diverse epoche. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente risalenti all'età del bronzo. La sua fondazione è, secondo la leggenda, da attribuirsi ad un antico popolo di navigatori orientali, i Pelasgi. Altre leggende parlano della fondazione da parte di Saturno, che appare a cavallo con tre spighe di grano in mano nello stemma ufficiale del comune.
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Tesori Nel Lazio
Vendita Palazzo, Capestrano, L Aquila, Italia, via arco de julis
Il complesso edilizio è ubicato nello splendido borgo antico di Capestrano (prov.AQ) situato su una collina a 500 m. slm. che si affaccia sulla valle del fiume Tirino, dalle limpide acque ricche di trote, con i suoi vigneti di Montepulciano d’Abruzzo e i mandorleti collinari.
il suo territorio ha un'estensione di Ha 4308 di cui 2521 ricompresi nel perimetro del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
Il paese si trova sulla strada dall’AQUILA a Bussi sul Tirino (11 KM da casello dell’ autostrada Roma–Pescara, da cui dista 63 km, e a poca distanza dai campi di sci. Un paese che offre tutte i servizi di prima necessità ((banca,pptt,scuole,farmacia ,bar ristoranti,e negozi vari.)
Il complesso edilizio, in origine dei baroni de Julis, in via ARCO DE JULIS, costituisce un “elemento” rilevante del sistema centro storico di Capestrano e una “emergenza” fortemente significativa del “profilo urbano” visto dalla valle.
(ved. planimetrie e foto panoramiche).
Il complesso è costituito da due edifici costruiti in epoche differenti: il primo è ascrivibile al XV-XVI secolo, il secondo è del XVII-XVIII sec.; i due palazzi sono connessi da un corpo di fabbrica più piccolo ed arretrato - che comprende anche la cappella gentilizia dedicata a Santa da Lima - il quale si affaccia sul grande cortile interno in pietra, dove sorgono interessanti episodi architettonici e scultorei come l’antico pozzo, le gradinate, il grande portico, i terrazzi, tutti in pietra. Il piano nobile del palazzo settecentesco è in parte abitabile. Gran parte dell’unità settecentesca è stata restaurata e consolidata con il rifacimento delle coperture, il restauro delle facciate con particolare cura degli elementi architettonici in pietra (timpani delle finestre e balconi, balaustre, stemmi gentilizi..), e con il restauro di parte dei pavimenti in cotto originale, dei soffitti lignei, degli infissi, degli arredi interni (camini in pietra, mostre porte..), mentre la parte più antica (1400/1500) è stata consolidata ed è da ristrutturare negli interni. Il complesso è completato da un sistema di cantine, scavate nella roccia, con accesso dalla strada porticata lungo le antiche mura.
Il complesso rientra nel programma di intervento prioritario in corso della Regione Abruzzo (Ambito 1 Piano di Ricostruzione Borgo Medioevale) per il suo valore storico-monumentale, (ufficialmente è considerato uno dei due edifici di pregio del nucleo storico) e per completare ed integrare il consolidamento e il restauro interno ed esterno.
L’intero complesso presenta elevate potenzialità di destinazione ed uso, per la sua struttura, per la qualità architettonica, per le visuali sulla valle e sui monti circostanti, sia come ricettivo turistico di qualità, sia come centro benessere, centro studi-congressi, residence.
2° Festa degli Sbandieratori e Musici di Grutti
Gruppo Tamburini Contrada Porta Vecchia - Acquasparta (TR)
Palio de li Normanni a Sant'Angelo D'Alife (CE) VIDEO-ASSAGGIO
#palio #medioevo #altocasertano #parcodelmatese #campania
Video relativi alla storia medievale di Sant'Angelo:
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Rievocazioni storiche, medioevo di scena dal 15 al 18 agosto. Non solo curiosità storiche locali ma anche buon cibo agli stand gastronomici.
Buona visione
Città d'arte: Susa
Città romana, con le sue importanti vestigia, ma anche medioevale con il millenario Duomo di S. Giusto. A poca distanza l'abbazia di Novalesa. (giugno 2004)
Corteo Matildico 2019 - Quattro Castella (RE) - finale della Lotta del Ponte
Finale della Lotta del Ponte, vinta dalla gualdana di Bianello.
Alberto Angela racconta la figura di Cleopatra
Alberto Angela a Dimartedì racconta la figura di Cleopatra
Rione Piazza San Gemini - Sfida Trofeo Musici Sant'Anna 2015 - Esibizione - 1° Classificati
Esibizione del gruppo tamburi Lorenzo Caporali Rione Piazza alla gara Torneo Musici Sant'Anna di Amelia
Primi Classificati.
CENA MEDIEVALE A VITTORIO VENETO
CENA MEDIEVALE A VITTORIO VENETO
TERRE DELLA SABINA ROCCASINIBALDA, PALIO SARACENI
Forte Sangallo - Residenza dei Borgia - Residenza Papale - civita castellana
Fu fatto costruire a partire dal 1499, dal papa Alessandro VI, al'interno di un vasto programma di rafforzamento delle fortificazioni dei luoghi che si intendeva assicurare alla signoria ereditaria alla famiglia Borgia.[1]
Il progetto è di Antonio da Sangallo il Vecchio, documentato nel cantiere, con numerosi collaboratori, tra il 1499 e la morte del papa nel 1503, che qui lascia una delle più significative della sua attività. Sangallo in quegli anni è architetto di fiducia dei Borgia e specialista nella progettazione di fortificazioni alla moderna.[2]
Dopo i Borgia la fortificazione passò al papato ed i lavori furono completati sotto papa Giulio II, forse da Bramante e sicuramente da Antonio da Sangallo il Giovane.
La fortezza rimase a lungo dimora papale. Nel XIX secolo fu usata come carcere. Dopo un periodo di inutilizzo, oggi è sede del Museo archeologico di Civita Castellana.
Il forte aveva fin dall'inizio la doppia funzione di fortificazione e di palazzo con funzioni rappresentative e residenziali come sicura residenza, fuori Roma, per il papa. In esso vengono applicate le più moderne concezioni della fortificazione alla moderna con una forma pentagonale irregolare, con ai vertici bastioni poligonali rientranti e con la punta arrotondata e assenza di beccatelli in aggetto per la difesa piombante.
All'interno del perimetro un complesso edificio contenente l'appartamento del papa ed un cortile d'onore con un doppio ordine di paraste doriche e ioniche che inquadrano archi e che rappresenta uno dei primissimi esempi di questa soluzione tipica del primo cinquecento e ripresa dell'architettura romana.[3] Un mastio ottagonale fu realizzato anni dopo da Antonio da Sangallo il Giovane.
Il Forte Sangallo di Civita Castellana costituisce una delle più elevate realizzazioni dell'architettura militare dello Stato Pontificio nel XVI secolo. Per la sua ubicazione, il paese di Civita Castellana rappresenta un vero baluardo difensivo dei confini settentrionali dei territori della chiesa, al centro del sistema fortificato della Tuscia. Il paese venne assegnato da papa Adriano IV ai prefetti di Vico e verso la metà del XIII secolo venne occupata dalle milizie di Federico II di Svevia. Agli inizi del Trecento papa Bonifacio VIII fece ricostruire le mura del borgo e alla fine del secolo seguente da cardinale Rodrigo Borgia fece costruire la fortezza. Rodrigo, salito al soglio pontificio come Alessandro VI, commissionò l'opera a Antonio da Sangallo il Vecchio, valente esperto di architettura militare, che completò l'opera nel 1503. Papa Giulio II della Rovere continuò i lavori, migliorandoli, grazie al prezioso contributo di Antonio da Sangallo il Giovane.
Il forte sorge nell'area occidentale della città, fuori del vecchio abitato, sull'area già occupata dalle fortificazioni medievali, a presidio dell'unico lato non difendibile dell'abitato, per il resto naturalmente difeso dai profondi costoni di roccia tufacea che cingono Civita Castellana su tutti gli altri lati. Venne così riutilizzato quanto di precedente costruito ma migliorato allo scopo di integrare tale primitivo sistema al nuovo modello delle fortificazioni militari con l'uso della polvere da sparo.
Fu costruita un enorme cortina poligonale a cingere all'interno due spazi aperti, una prima corte d'ingresso in asse con il poderoso Maschio ottagonale, ed un più elegante e moderno quadrato con doppio ordine arcate a tutto sesto, con portico inferiore e loggiato superiore. Allo stesso modo venne creato un profondo fossato che divideva la costruzione dalla campagna e dalla città, garantendo quindi l'ingresso solo attraverso un ponte levatoio controllato da un rivellino bastionato collegato alla cortina difensiva.
Gli spalti superiori ed il Maschio vennero dotate di eccezionali postazioni di tiro a coprire tutti i lati della fortezza, rendendola così inespugnabile. Ulteriori migliorie, ma in questo caso solo decorative, vennero apportate da papa Pio IV e papa Paolo III, con la decorazione ad affresco di alcuni ambienti eseguiti dagli Zuccari e dalla loro industriosa bottega. Successivamente tali appartamenti vennero abitati durante le visite di papa Clemente VIII nel 1598, di papa Pio V nel 1782 e da papa Pio VII nel 1800.
Dopo gli scontri avvenuti nei pressi ai primi del XIX secolo tra Napoletani e truppe francesi, il forte fu utilizzato quale prigione e da quel momento iniziò un periodo di abbandono terminato nel 1968 con il radicale restauro di tutti gli ambienti e le strutture.
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