Best Attractions and Places to See in Jesi, Italy
Jesi Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Jesi. We have sorted Tourist Attractions in Jesi for You. Discover Jesi as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Jesi.
This Video has covered Best Attractions and Things to do in Jesi.
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List of Best Things to do in Jesi, Italy
Palazzo Pianetti
Mura di Jesi
Piazza Federico II
Museo Federico II Stupor Mundi
Palazzo della Signoria
Jesi
Passione Malto
Libero Arbitrio Beershop
Cantina Montecappone
Cattedrale San Settimio
Turismo - Jesi (AN) ITALIA
Città di JESI, provincia di Ancona (AN)
Regione Marche
Italia
Immagine e montaggio: marceloribeiro.com
11 luglio 2012 - Le Mura di Jesi Ripulite.
Nuova amministrazione e mura finalmente ripulite dalle erbacce, bravi!!
Jesi : Le Mura
Il centro storico di Jesi è racchiuso da una cinta fortificata tra le meglio conservate dell'intera regione. Le mura, il cui tracciato riprende e amplia quello della cinta romana, sono sorte in epoca medioevale quale simbolo della libertà comunale.
Il complesso della cinta medioevale venne ristrutturato a più riprese in epoca rinascimentale, secondo le nuove esigenze di difesa bastionata, con l'aggiunta di nuovi elementi architettonici funzionali e di cornice, in grado di esprimere il prestigio, il gusto e lo spirito di modernità della Repubblica Aesina.
Oggi le mura presentano i caratteri dell'architettura militare medioevale e quelli del Rinascimento seguendo, per una lunghezza di un chilometro e mezzo, un andamento altimetrico variato in rapporto alla morfologia del terreno che presenta livelli di quota differenziati, dai 96 m. dell'Arco del Magistrato, nel punto più alto, ai 66 m. di Porta Valle.
La conformazione delle mura basse, racchiuse tra il Torrione rotondo e il Torrione di Mezzogiorno (costruito nel 1454), è caratterizzata da semplici cortine verticali con beccatelli e caditoie, mentre quelle poste sui pendii hanno cortine rafforzate con scarpata per una maggior difesa contro le armi da fuoco. All'estremità del lato orientale, sulla punta più avanzata, si erge quello che con gli anni è stato divenuto l'emblema della città: il quattrocentesco Torrione del Montirozzo, dal profilo verticale slanciato, con l'aggiunta seicentesca di un torricino di raccordo a due piani, mentre la base scarpata a pianta ottagonale fa corpo con il sottostante pendio
Delle porte originarie se ne contano almeno sette, delle quali le quattro più importanti erano alle estremità delle principali vie del cardo e del decumano massimi: Porta Valle, e Porta Garibaldi; Porta Bersaglieri e Porta della Rocca, meglio nota come Arco del Magistrato.
Elemento costante di tutte le mura è il coronamento di archetti e beccatelli che avevano una duplice funzione: quella di dare una cornice di completamento alle cortine, alleggerendo le possenti strutture murarie e, soprattutto, di costituire uno spazio funzionale per i camminamenti di ronda per l'intero tracciato delle mura stesse. Di questi camminamenti sono rimasti solo brevi tratti, alcuni dei quali coperti e muniti di finestre ad arco; totalmente scomparse, invece, le merlature ghibelline a coda di rondine.
Dell'ultima Rocca urbana, progettata da Baccio Pontelli a partire dal 1487 e demolita nel 1527 restano interessanti testimonianze sotto il Palazzo comunale; si tratta di un imponente torrione a forma circolare che faceva parte della Rocca, o Cassero, una fortezza quadrangolare con bastioni agli angoli e torre centrale, residenza del Signore ed ultimo baluardo di difesa della città.
La città di Jesi: luoghi principali in 7 minuti
Jesi, città di circa 40.000 abitanti in provincia di Ancona (regione Marche). Zona di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Città natale di Federico II di Svevia (26 dicembre 1194, 13 dicembre 1250), Giovanni Battista Pergolesi (4 gennaio 1710 – 17 marzo 1736), Antonio Colocci (25 settembre 1821 – 4 aprile 1908), Giulio Marvardi (10 agosto 1832 – 24 luglio 1916), Giuseppe Radiciotti (1858 – 1931), Ezio Triccoli (1915 – 1996), Valeria Moriconi ( 13 novembre 1931 – 14 giugno 2005), Virna Lisi (8 novembre 1936), Stefano Cerioni (24 gennaio 1964), Giancarlo Falappa (30 giugno 1963), Roberto Mancini (27 novembre 1964), … 0811DZUQ
JESI !! [Ancona ~ Italy] Photo tour @ maradaroit
Ecco cosa vedere in poche ore nella splendida Jesi!! Here's what you can see in a few hours in the beautiful JESI!
Jesi, Città Regia
La città di Jesi si trova nella Regione Marche in provincia di Ancona, a una trentina di chilometri dall'omonimo capoluogo regionale e a circa 20 km dal mar Adriatico.
Città d'arte e di storia, Jesi offre i servizi, l'animazione e la qualità di vita di una città a misura d'uomo in mezzo alle colline, a metà strada tra il mare e la montagna.
Qui il 26 dicembre 1194 nacque, in una tenda imperiale nella piazza centrale della città, l'antico Foro romano, il grande imperatore Federico II, che donerà a Jesi il titolo di Città Regia che sanciva importanti diritti di piena autonomia, grandi privilegi sul dominio del Contado e libertà comunali. Tra i personaggi importanti ricordiamo anche il musicista e compositore Giovanni Battista Pergolesi che quì nacque nel 1710. Altro motivo di celebrità mondiale è senz'altro il Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco dal colore giallo paglierino, molte volte premiato nei più importanti concorsi internazionali vinicoli.
L' UNESCO (1969) l'ha indicata come città esemplare per la persistenza nel tessuto urbano contemporaneo del castrum romano. Scoprire Jesi significa pertanto immergersi in una realtà ricca di storia e d'arte che si evidenzia non solo visitando uno dei tre musei, il Teatro settecentesco o il fondo storico della Biblioteca comunale ma anche passeggiando nell'antica parte medievale per ammirare la cinta muraria e i palazzi nobiliari o semplicemente percorrendo l'intreccio dei vicoli, delle scalinate e delle piazzette.
Jesi non si è però addormentata sulle testimonianze di un passato glorioso. La vita culturale attesta tutt'oggi una grande vitalità. Durante l'anno si susseguono Stagione Lirica, Stagione Sinfonica e Stagione Teatrale. Maggio è il mese del Palio di San Floriano, una duecentesca rievocazione storica con cortei di figuranti, sbandieratori, tamburini e arcieri. E durante le serate estive, la rassegna Jesi Estate anima piazze e giardini con concerti, conferenze e spettacoli vari.
Una città tranquilla, generosa e accogliente che svela a chi si ferma un patrimonio architettonico, artistico, sportivo ed enogastronomico eccezionale;
Una posizione geografica che ne fa un luogo di soggiorno ideale, punto di partenza per la scoperta dei famosi Castelli di Jesi, della Regione Marche e dell'Italia centrale.
info: - turismo.marche.it
Estratto dal video: Jesi Città bella sopra un fiume di Stefano Roti
Archivi MdM edit:FMCM/dm - Musiche da G. B. Pergolesi: Concerto for flute, 2 violins & b.c. in G major / Il Gardellino.
Jesi, Piazza Colocci, veduta
I nuovi scavi archeologici di Jesi ripresi con un drone.
A S. Paolo di Jesi la ''Cavata delle zitelle''
Grande successo per la manifestazione
Jesi di notte con la neve
Eccezionale nevicata a Jesi la notte dell' 11 Febbraio 2012. Il video traccia un suggestivo spaccato di Jesi storica sommersa dalla neve.
Ho ripreso queste immagini con un iPhone 4 e nonostante le avverse condizioni, mi sono divertito molto.
San Paolo di Jesi: l'attività dei vigili dell'Unione dei Comuni
Il comandante della Polizia Locale dell'Unione dei Comuni della Media Vallesina, il maggiore Giovanni Carloni, presenta le attività svolte dai vigili urbani ed in particolare i servizi di controllo del territorio e della cittadinanza. A breve saranno attive le telecamere di sorveglianza in alcuni punti strategici, tra cui le isole ecologiche
PALAZZO PIANETTI (Jesi)
Palazzo Pianetti Jesi: Pinacoteca Civica e Galleria d'Arte Contemporanea
Palazzo Pianetti è un antico palazzo nobiliare della città di Jesi, nelle Marche. Era l'antica residenza di città dei Marchesi Pianetti, nobile e prestigiosa famiglia aggregata all'aristocrazia jesina dal 1659. Rappresenta il più significativo degli edifici appartenuti alle ricche famiglie nobili locali, e l'unico esempio in Italia di stile Rococò di influsso mitteleuropeo.
Il Palazzo venne costruito nella zona detta Terravecchia, a ovest, appena fuori le mura della città, dove soprattutto fra '600 e '700 si insediarono le nobili famiglie cittadine. Il Marchese Cardolo Maria Pianetti, appassionato d'alchimia, e già architetto di Carlo VI d'Asburgo, disegnò un progetto per la costruzione della nuova residenza di famiglia in un gusto riecheggiante lo stile austriaco. Il progetto definitivo fu affidato al pittore e architetto jesino Domenico Valeri, che ne avviò la costruzione a partire dal 1748. L'edificio si compone di un corpo centrale che si affaccia su un giardino all'italiana cinto da mura terrazzate. La facciata principale si apre, con le sue cento finestre, sulla stretta via XV Settembre, venne realizzata su progetto dal bolognese Viaggi, allievo dell'architetto Alfonso Torreggiani ispirandosi alla facciata di palazzo Aldovrandi di Bologna già opera del suo maestro. La facciata che dà sul giardino, è invece dovuta all'architetto veneziano Antonio Croatto.
Secondo l'uso tipico del XVIII secolo, il Palazzo si sviluppa in due piani più mezzanino. Il pian terreno, a cui si accede da un atrio porticato su colonne binate, e che affaccia sul giardino, era occupato dai locali di servizio alla residenza stessa, il Primo piano, detto Piano Nobile, era quello di rappresentanza, il Secondo era occupato dagli appartamenti di vita quotidiana della famiglia e infine, il mezzanino era destinato alla servitù. Nel corso del tempo vennero apportate varie modifiche all'edificio, e si pensava anche alla realizzazione di una biblioteca, ad uso anche pubblico, che raccogliesse il cospicuo patrimonio librario accumulato via via dai membri della famiglia, ma che in seguito all'occupazione napoleonica della città non venne mai realizzata; tuttavia oggi costituisce il nucleo centrale della Biblioteca Civica. Nella metà del XIX secolo, in occasione del matrimonio fra il Marchese Vincenzo Pianetti e la Contessa fiorentina Virginia Azzolino, si diede inizio a una serie di lavori di ristrutturazione del Secondo piano, volti anche alla creazione di uno scalone d'onore che dia miglior acceso ai piani del palazzo.
Nel 1901 il palazzo fu definitivamente ceduto alla Famiglia Tesei.
Il Palazzo Pianetti a Jesi attualmente è sede del Museo Archeologico (Scuderie di Palazzo Pianetti, piano terra), della Pinacoteca Civica (Piano Nobile di Palazzo Pianetti, primo piano) e della Galleria d'Arte Contemporanea (Appartamento ottocentesco di Palazzo Pianetti, secondo piano).
La Pinacoteca Civica conserva i dipinti eseguiti da Lorenzo Lotto per chiese e confraternite di Jesi. Il nucleo lottesco è composto da opere di primaria importanza per l'arte rinascimentale italiana: dalla Deposizione (1512) alle opere della maturità, come la la Pala di San Francesco al Monte e la monumentale Pala di Santa Lucia (1532). Importanti per ricostruire il percorso artistico delle città sono inoltre la tavola di Nicola di Maestro Antonio d'Ancona, le opere di Giuliano Presutti, di Pietro Paolo Agabiti, del Pomarancio.
Link utili:
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Artista:
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JESI CITTA'
VIDEO: Citta' Di JESI Documentato Dalla Naascita 456Ac a Oggi .
Benvenuti a JESI nella MARCHE ♥
Jesi la famosa città delle Marche cara a Federico di Svevia, oggi è un importante centro a pochi chilometri sia dalla splendida Spiaggia di Velluto di Senigallia sia dall’ affascinante Riviera del Conero.
Jesi è una meta molto apprezzata durante il periodo estivo dai turisti, attratti sia dal suo valore storico che dagli eventi che questa fertile ed attiva cittadina della provincia di Ancona continua a proporre.
Jesi presenta una splendida cinta muraria edificata nel 1300. Le possenti e robuste mura testimoniamo l’importanza e la partecipazione ai vari conflitti interni che coinvolsero le Marche durante il Medioevo.
Jesi in antichità era chiamata Aesis, essa fu uno degli ultimi avamposti Umbri in terra Picena. Il fiume che le scorre accanto è l’Esino, così chiamato perchè secondo una leggenda fu fondato da un sovrano di nome Esio. Secondo antiche fonti questo Re portò con se un vessillo con il simbolo del Leone, che tutt’oggi rappresenta il simbolo di questa importante cittadina delle Marche.
La regalità e la nobiltà affidata da sempre a Jesi è dovuta soprattutto alla nascita, in questo luogo, del celebre Federico di Svevia, nella’anno 1194.
Jesi è legata anche ad una altro personaggio illustre, il musicista Giovanni Battista Pergolesi, al quale è dedicato l’omonimo teatro ancora attivo.
L’arte e l’architettura antica sono i punti di forza e di orgoglio della cittadina di Jesi, tra le tante testimonianze tutt’oggi visibili sono da ricordare il Palazzo Colocci, dove è possibile ammirare un originale museo di famiglia, che conserva un particolare presepe. Interessante e suggestivo il Santuario delle Grazie nel centro storico di Jesi, dove è possibile ammirare un famoso dipinto: La Madonna delle Grazie dove l’immagine del bambin Gesù è raffigurata all’interno del sole.
Ricordiamo poi che Jesi è famosa anche per la produzione del suo vino, conosciuto e bevuto in tutta Italia, e stimato dagli intenditori di tutto il mondo: il Verdicchio.
Passeggiare per le vie di questa storica e famosa cittadina delle Marche, e gustare un aperitivo nei bar o ristoranti del corso principale di Jesi, è un esperienza unica soprattutto se accompagnati dal pregiato nettare proveniente dalla Vallesina.
Vieni a Jesi
Video sulla città di Jesi
Jesi città Europea dello Sport 2014
Presentazione della città di Jesi come città Europea dello Sport 2014
Jesi: PERSONAGGI DE JESI intervista a Giancarlo Esposto
La nuova moda dilagante sul Web PERSONAGGI DE JESI, abbiamo intervistato il creatore del gruppo presente sul famoso social network Facebook.
Redazione Vallesina Tv
Torre di Guardia di Jesi: da Non Luogo a luogo
Comunicazione / Storia / Tecnologia per valorizzare un luogo quasi dimenticato.
Lorenzo Lotto, Pala di santa Lucia, Pinacoteca Civica di Jesi (manortiz)
Lorenzo Lotto
Pala di santa Lucia, 1532
tecnica mista su tavola
Dimensioni della Pala: 243×237 cm
predelle: 32x69 ciascuna
Pinacoteca Civica di Jesi
La pala, insieme alle 3 predelle, costituisce una narrazione per immagini che ha inizio nella prima tavoletta di sinistra dove è raccontato l’antefatto della conversione e successiva scelta di santità operata da Lucia. La storia entra nel vivo con la comparsa di altri personaggi, tutti maschili e minacciosi. Una tenda verde serve a separare la trama narrativa delle predelle con l’invenzione, fulminante, del segno del tempo applicato con funzione di asterisco e ripetuto nella pala centrale. La progressione narrativa prosegue su un registro diverso, dilatato nelle dimensioni della tavola centrale in cui si manifesta per intero il miracolo e si realizza un’impercettibile sostituzione dei ruoli svelati dagli atteggiamenti dei personaggi. L’austera immobilità del giudice Pascasio si scompone in un moto crescente di rabbia, la gestualità contenuta di Lucia si trasforma in una inamovibilità marmorea. Straordinaria è l’invenzione di quel dito sollevato verso la colomba dello Spirito Santo con intento dimostrativo e nello stesso tempo usato come chiodo che la blocca a rende impossibile spostarla. La ripresa in campo lungo della seconda e terza predella apre ad un paesaggio urbano e concorre a sostenere una chiusura a sfumato, aperta a varie conclusioni.
The altarpiece, along with 3 platforms, forms a story of images which starts with the first painting on the left. The first painting tells the events prior to the conversion and subsequent choice of holiness made by Lucia. The story comes to life with the appearance of other characters, all male and threatening. A green curtain was used to separate the story with the withering invention of the sign of the time used as an asterisk and repeated in the central altarpiece. The narrative progression continues on a different register, expanded on the central panel in which the whole miracle happens and where a subtle change of roles is revealed by the attitude of the characters. The severe stillness of judge Paschasius breaks down into a fit of growing anger and the movements which were controlled by Lucia turn into still marble. Extraordinary is the idea of that finger raised towards the dove of the Holy Spirit with the demonstrative intent which is, at the same time, used as a nail, blocking the dove therefore making it impossible to move. The long shot of the second and third platforms(altar steps) opens up on to an urban landscape and helps sustain a faded ending, open to various conclusions.
Borghi d'Italia racconta Osimo (Ancona)
La settima puntata stagionale di Borghi d’Italia ci porta ad Osimo in provincia di Ancona. La città, di origini antichissime, è un vero museo a cielo aperto. Osimo conserva ancora intatte le possenti mura romane. Nel corso del programma incontreremo il primo cittadino, il parroco del centro storico e gli altri protagonisti del territorio. Visiteremo la pregevole concattedrale, il museo diocesano, la basilica santuario di San Giuseppe da Copertino, il santuario della Beata Vergine Addolorata, il museo del Covo di Campocavallo, il teatro, il palazzo comunale e il prezioso lapidarium con le cosiddette statue “Senza Testa”. Inoltre scopriremo le grotte della città sotterranea e l’importante realtà della Lega del Filo d’Oro. La puntata sarà accompagnata dal canto dei ragazzi dell’importante Accademia d’Arte Lirica di Osimo vera eccellenza italiana. Come sempre, non mancheranno i piatti della tradizione locale e il dialetto.