Spoleto - Cosa visitare in un giorno
Spoleto (Perugia) - Cosa vedere a Spoleto in un giorno, dalla Rocca al centro storico.
Non è facile, tra le tante bellezze, decidere da dove iniziare a visitare Spoleto, vi consiglio di cominciare il vostro itinerario dalla maestosa Rocca Albornoziana, che domina la città. Illustre testimonianza della presenza dei papi e dei governatori a Spoleto la Rocca, delimitata da un alto sistema di mura perimetrali alternate da sei torri squadrate, è infatti il simbolo della città e si divide in due aree distinte: il Cortile d’onore, con il Museo nazionale del Ducato e uno spazio polivalente per mostre, concerti e convegni, e il Cortile delle armi, con un teatro all’aperto.
Giunto finalmente in Piazza del Duomo tra le cose da vedere a Spoleto c'è assolutamente la Cattedrale di Santa Maria Assunta, raro esempio di sintesi dell’architettura romanica, che ospita affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi, e la bella Casa Romana attribuita alla madre dell'imperatore Vespasiano Polla.
Hotel San Luca - Spoleto - Italy
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Hotel San Luca hotel city: Spoleto - Country: Italy
Address: Via Interna Delle Mura 21; zip code: 06049
In the historic town of Spoleto, San Luca is a charming, family-run hotel set in the grounds of a former convent. Breakfast and drinks are served in the floral courtyard. Rooms at Hotel San Luca are spacious and air conditioned.
-- L'hôtel San Luca à la gestion familiale est installé à l'emplacement d'un ancien couvent dans la ville historique de Spolète. Vous pourrez y déguster un petit-déjeuner et des boissons dans sa cour fleurie.
-- El San Luca es un bonito hotel de gestión familiar, que ocupa los terrenos de un antiguo convento de la histórica ciudad de Spoleto. Cuenta con un patio lleno de flores donde se sirve el desayuno y bebidas.
-- Das bezaubernde, familiengeführte Hotel San Luca empfängt Sie auf dem Gelände eines ehemaligen Klosters ist der historischen Stadt Spoleto. Getränke und Ihr Frühstück werden im blumenreichen Innenhof serviert.
-- Het San Luca bevindt zich in het historische centrum van Spoleto en is in familiebeheer. Het is een charmant hotel op het terrein van een voormalig klooster. Op de bloemrijke binnenplaats worden het ontbijt en drankjes geserveerd.
-- Situato nel centro storico di Spoleto, San Luca è un incantevole hotel a conduzione familiare immerso nel verde di un antico convento e dotato di un cortile fiorito, dove vi verranno offerti la colazione e i drink.
-- O San luca é um encantador hotel de gerência familiar situado nos terrenos de um antigo convento da cidade histórica de Spoleto. O pequeno-almoço e as bebidas são servidos no pátio floral.
-- 歴史的な街スポレートにある家族経営のSan Lucaは、かつての修道院の敷地内にあります。花の咲く中庭で朝食やドリンクを楽しめます。 パステルカラーで内装された広々とした客室には、エアコン、ミニバー、大理石のバスルームが備わっています。一部の客室にはハイドロマッサージバスまたはバルコニーが付いています。 歴史的な建物を利用したホテルには、ロビーにある18世紀の暖炉など、オリジナルの特徴が多く残っています。 自家製ケーキを含むビュッフェ式朝食を提供しています。夏は中庭で朝食を楽しめます。 ...
-- 迷人的San Luca酒店是一间家庭经营的酒店,坐落于历史古镇斯波莱托(Spoleto)一个修道院的旧址。酒店在鲜花簇拥的庭院中为您备有丰盛的早餐及各式饮品。 Hotel San Luca酒店客房通透宽敞,色调柔和,室内配有空调、迷你吧及大理石浴室。部分客房中加装有水疗按摩浴缸或是阳台。 这栋古建筑中保留有许多历史原貌,客人们可以坐在大堂中18世纪的壁炉旁,静静的体味这份历史留给我们的厚重。 酒店自助式早餐为您准备有各式自制蛋糕,夏季您还可在庭院中享用早餐。 ...
-- Znajdujący się zabytkowym mieście Spoleto rodzinny hotel San Luca to urokliwy obiekt położony na terenie dawnego klasztoru. Śniadania i napoje serwowane są na pełnym kwiatów dziedzińcu.
-- Очаровательный семейный отель San Luca находится на территории бывшего монастыря в историческом городе Сполето. В его внутреннем дворе с цветами сервируется завтрак и напитки. Просторные номера отеля San Luca оснащены кондиционерами.
-- Det charmiga familjeägda hotellet San Luca ligger i ett ombyggt kloster i den historiska staden Spoleto. Hotellet serverar frukost och drycker på den blomsterprydda innergården. Hotel San Luca har rymliga rum med luftkonditionering.
-- يقع فندق San Luca في مدينة سبوليتو التاريخيّة، وهو عبارة عن فندق ساحر مدار عائلياً يقع على أراضي دير سابق. ويتم تقديم وجبة الإفطار والمشروبات في ساحة الفناء المزهرة. تتميّز الغرف في فندق San Luca بأنها فسيحة ومكيّفة.
-- Το San Luca είναι ένα όμορφο, οικογενειακά διοικούμενο ξενοδοχείο, το οποίο βρίσκεται στο χώρο ενός πρώην μοναστηριού, στην ιστορική πόλη Spoleto. Διαθέτει αυλή με λουλούδια όπου μπορείτε να απολαύσετε το πρωινό και το ποτό σας.
-- San Luca er et sjarmerende, familiedrevet hotell i den historiske byen Spoleto. Hotellet ligger på eiendommen til et tidligere kloster. Frokosten og drikkevarer serveres på gårdsplassen, som er full av blomster.
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Spoleto: la città del festival dei due mondi
Spoleto, che sorge a ridosso del Monteluco lungo le pendici del colle Sant'Elia, vanta antichissime origini (fine dell'età del bronzo) come dimostrato da materiale archeologico e resti di necropoli rinvenuti entro il perimetro della città. Nel V-IV secolo a.C. fu storicamente occupata dalla popolazione italica degli Umbri e divenne presumibilmente un vero e proprio centro fortificato con un'imponente cinta muraria in opera poligonale, come testimoniano i resti delle cosiddette mura ciclopiche.
Nel 241 a.C. divenne una colonia romana e nel 90 circa, dopo la concessione della cittadinanza fu municipio; la città si dotò allora di una struttura urbana regolare a schema romano, attraversata dalla diramazione della via consolare Flaminia e cinta da mura munite di porte.
La fama della città nell'epoca romana è legata ad un celebre episodio della II guerra punica: nel 217 a.C. Spoleto dimostrò infatti una ferrea resistenza all'aggressione dell'esercito cartaginese guidato dal condottiero Annibale ( che avanzava verso Roma dopo aver sconfitto i romani nella battaglia del Trasimeno), infliggendogli perdite tali da convincere Annibale a desistere dal proposito di occupare Roma e a deviare verso Sud. Questo famoso episodio storico ha trovato eco nell'immaginario cittadino che conserva nel nome di una torre la memoria di quel passato: la Torre dell'Olio, infatti, prende il nome da questo pregiatissimo prodotto locale che si dice sia stato gettato bollente sull'esercito cartaginese, mettendolo in fuga (l'evento è ricordato in un'iscrizione posta sulla porta romana, denominata dal fatto Porta Fuga).
La città in epoca romana era munita di solide mura risalenti al VI e al V secolo ed era divenuto florido municipio romano: Cicerone lo qualificò in primis firma et inlustris e i ricchi romani lo consideravano nostra suburbanitas, perché possedevano numerose ville nei dintorni, in luoghi abbondanti di acque. Segni della presenza romana restano ancora a Spoleto l'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), il Teatro Romano (I sec. d.C.), una casa attribuita dalla tradizione a Vespasia Polla, madre di Vespasiano e altri resti.
Nel IV secolo, Spoleto divenne una importante sede episcopale: principale testimonianza di questo periodo è la basilica di San Salvatore, una delle più antiche chiese della cristianità. In seguito alla caduta dell'impero romano, la divenne uno dei ducati Longobardi più importanti. Alla fine dell'VIII secolo ai Longobardi succedettero i Franchi sotto il cui dominio il Ducato iniziò un progressivo declino culminato, nell'incendio, saccheggio e devastazione subiti dalla città nel 1155, ad opera dell'esercito di Federico Barbarossa.
Nel 1247 Spoleto, già costituitasi in Comune, fu definitivamente aggregata allo Stato pontificio; la citta fu urbanisticamente ridefinità, con una seconda e più ampia cinta muraria entro la quale si svilupparono i borghi medioevali, il che le diede quella fisionomia forte ed arroccata, che tuttora conserva.
Il cardinale Albornoz nel 1362 scelse Spoleto come nucleo strategico per la riconquista dello Stato Pontificio, dopo l'esilio avignonese, e ordinò a Gattaponi la costruzione della Rocca Albornoziana(sulla sommità del colle sant'Elia), che include anche l'acquedotto del Ponte delle Torri. Dalla fine del secolo XIV la Rocca divenne sede dei rettori del ducato: da ricordare i Borgia tra i quali la più famosa fu Lucrezia, governatrice nel 1499: fino alla fine del XVIII secolo, con alterne fortune, la città rimase sotto il controllo dello Stato della Chiesa e della nobiltà ad esso legata che affermò la propria posizione preminente con l'edificazione di lussuosi palazzi nobili.
Sottratta al Papato dai Francesi durante il periodo napoleonico, agli inizi del 1800 divenne capoluogo del Dipartimento del Trasimeno per tornare allo Stato pontificio dopo la Restaurazione. Una delle prime città dell'Umbria ad aderire ai moti risorgimentali, nel 1860, con l'ingresso in città delle truppe del generale Brignone, Spoleto entrò a far parte del regno d'Italia.
Festa di S. Antonio Abate - Monteleone di Spoleto - 17 gennaio 2005
La festa di S. Antonio Abate si svolge a Monteleone di Spoleto (PG) il 17 gennaio e per l'occasione tutti i proprietari di bestiame da soma portano un carico di legna al parroco che le usa per le esigenze della parrocchia. All'arrivo, presso la canonica, ai proprietari del bestiame viene distribuito un pane, il calendario del campagnolo ed un'immagine del Santo che verrà affissa nella stalla. Dopo la celebrazione della messa il parroco impartisce la benedizione a tutto il bestiame presente.
Mobilità Alternativa a Spoleto
Servizio del TgR Umbria (domenica 21 dicembre 2014) sull'apertura del primo stralcio della mobilità alternativa a Spoleto
Monteleone di Spoleto - Medieval Town
website:
Monteleone di Spoleto si trova In Umbria, in provincia di Perugia, su una collina a 978 metri ai cui piedi scorre il fiume Corno
Le sue origini sono molto remote e nell'antichità, la cittadina era conosciuto con nome di Brufa. Le sue sorti, dopo la distruzione della città nel XII secolo seguirono quasi costantemente quelle del ducato di Spoleto, che ne mantenne sempre il dominio. La Torre dell'Orologio, che altro non è che la porta dell'antico castello medioevale, domina il borgo. Oltre alle mura dell'antica Urbe si trova lantica Piazza del Mercato, il Complesso di S. Caterina e innumerevoli vie interne del paese le quali mantengono ancora le caratteristiche dei borghi medioevali e il convento di S. Francesco la cui edificazione risale al 1280 e che nonostante le modifiche a cui è stato sottoposto, custodisce innumerevoli opere risalenti a varie epoche.
Il territorio di Monteleone di Spoleto è stato abitato sin dall'antichità: nelle vicinanze sono state scoperte necropoli protovillanoviane ed etrusche. Tra le vestigia etrusche, nel 1902 fu rinvenuto un carro da parata, la prestigiosa Biga Di Monteleone di Spoleto, nella zona del Colle del Capitano. Furtwängler la classificò come prodotto jonico e la datò alla metà del VI secolo a.C. Costruita in legno e ricoperta da lamine bronzee lavorate con la tecnica a sbalzo, raffigura presumibilmente scene della vita dell'eroe greco Achille. La biga è custodita presso il Metropolitan di New York, che la acquistò da un trafficante di antichità, riuscito a trafugarla e a portarla oltreconfine.
La Storia di Monteleone di Spoleto si può dividere in sei epoche: Protovillanoviana, Etrusca, Romana, Medioevale, Rinascimentale e Moderna.
Il contesto naturalistico unico in cui questo magnifico borgo è incastonato lo rendono meta ideale non solo per un viaggio nella storia e nell'arte ma anche per magnifiche escursioni a piedi alla scoperta di una natura incontaminata.
Riprese e Montaggio donni
Monteleone di Spoleto (in Antiquity, the Roman town of Brufa), is a town and comune of Italy, in the province of Perugia in southeast Umbria, at 978 meters ,overhanging the upper valley of the Corno River. It is one of the remoter towns in Umbria, on a mountain road from Norcia and Cascia (33 km and 12 km NNE respectively) to Leonessa and Rieti in the Lazio (10 km S and 51 km SSW).
The population of the comune was 662 according to 2003 census figures, with the town proper accounting for about half of that; the frazioni of Monteleone are Butino, Rescia, Ruscio, and Trivio.
Monteleone is famous for one of the world's great archaeological finds: a 6th century BC Etruscan chariot that quickly followed the path of money and by the early 20th century had already wound up in the Metropolitan Museum in New York. A copy of the chariot is on display in Monteleone. There remain, however, few if any traces of the town's Roman days: destroyed and rebuilt by the Spoletans in the 12th century, it offers at present an essentially medieval appearance.
The main monument in Monteleone is the church of S. Francesco, with an attractive cloister now serving as a lapidary museum, an exceptional Gothic door, probably the best in Umbria; and a unique fresco of Christ crucified in the full robes of a bishop, with a loaf of bread under one foot and a chalice of wine under the other. Unusually, under the cloister a second church can be seen, complete with a 14th century fresco. Other monuments include several other medieval churches, the 15th century Palazzo Bernabò, and vestiges of the town's medieval walls, chief among them the clock tower.
Video and Editing donni
Rustico/Casale/Corte in Vendita a Spoleto (PG)
La casa si trova in Italia, in Regione Umbria, nella città di spoleto, città d'arte cvhe tutti gli anni, a partire dal 1958, ospita il Festival dei Due Mondi, avvenimento culturale di grande rilievo internazionale.
Spoleto ha origini antichisseime e conserva importanti vestigia della sua storia; infatti sono di epoca Romana, medievale, nonche di era neolitica, le testimonianze visibili.
La struttura dell'iimobile in oggetto risale a 1550.
Per oltre un millennio, fino al 19° sec. l'Umbria diede vita ad un fenomeno unico nel panorama religioso italiano diventandp strategico crocevia che facilitò la diffusione del Cristianesimo; in particolare sul Monteluco - Sacro Monte fisicamente unito alla città di Spoleto dall'opera idraulica del Ponte delle Torri ed insieme idissolubile ecologico e psicologico -fu di fondamentale importanza l'esistenza degli Eremiti.
Questa circostanza porta in primo piano in oggetto poichè al piano terreno di essa, con accesso da Via delle Felici, esistena e esiste nella originale struttura, la farmacina in cui gli Eremiti, attraverso le erbe officinali, potevano all'occorrenza essere curati ed anche ospitati ai due piani superiori, il cui accesso avviene anche da Via degli Eremiti.
Il collegamento fra i due livellid'ingresso si attua attraversola scala antica originale. E' di grande suggestione l'ambiente ex farmacia con accesso esterno indipendente, eventualmente carrabile, da bvia delle felici che costeggia le antiche mura di cinta della città, perfettamenterestaurato sotto lòe direttive della sppintrndenza preposta, sia nellle volte a mattoni, sia negli affreschi e nelle nicchie che ospitavano le erbe medicinali.
Da piano superiore, con accesso estrerno da Via degli Eremiti, si accede al piano sovrastante attraverso un ampia moderna scala interna in ferro,in prosecuzione e contrapposizione a quella antica in peperino afferente all'ex farmacia. I due piani ospitano rispettivamente: la zona giorno costituita da soggiorno, sala da pranzo, cucina, corte interna; la zona notte è composta da due camere da letto, dicui una con vasto soppalco, dotate entrambe di bagno. Gli ambienti hanno pavimenti rivestiti in cotto fatto a mano, i soffitti sono in legno con travi a vista. Gli impianti idrauli ed elettrici sono a norma. La superfive compelliva dell'immobile è di circa 300 mq articolata su tre livelli, la copertura è a falde inclinate, gli affacci interni avvengono sulla corte della proprietà esclusiva e quelli esterni sul panorama della valle ampie porte - finestre sui balconi, posti ai due piani superiori, estesi a tutta la dimensione longitudinale della facciata
UMBRIA - IL CASTELLO DI CAMPELLO ALTO - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊ Il castello di Campello è un insediamento fortificato di altura ubicato sulla sommità di un colle a 514 metri s.l.m., in posizione dominante sulla valle spoletina. Attualmente si contano una trentina di abitanti, che aumentano nel periodo estivo, molti risiedono in città come Spoleto e Roma. Fa parte di un sistema ambientale al limite tra la zona collinare e quella montana che conserva ancora i caratteri di un paesaggio medievale, con il castello, il borgo, le case torri vicino alle mura, i piccoli campi circondati da siepi, le bianche strade di accesso segnate dalla vegetazione, le Maestà agli incroci e i terrazzamenti pieni di olivi. Il castello mantiene integra gran parte della struttura trecentesca sia nei lunghi tratti ben conservati delle mura e delle torri che nell'edilizia minore interna ed esterna al centro fortificato. Presenta la tipica cinta muraria a pianta circolare con l'insediamento del piccolo borgo cresciuto lungo la via di accesso verso il versante di pianura. Ben conservati sono l'unica porta di accesso con gli apparati difensivi e l'edificio pubblico posto a fianco della chiesa, che si apre su una suggestiva piazzetta pavimentata con il tipico acciottolato della zona. La chiesa di San Donato, di origine romanica, è stata più volte rimaneggiata in epoca barocca, soprattutto nell'interno, dove, a seguito di recenti restauri, sono emersi degli affreschi votivi riferibili al XV secolo. La tradizione vuole che il castello sia stato fondato verso la metà del X secolo da Rovero di Champeaux, che ne ebbe la signoria. Federico I, Enrico VI e Federico II confermarono sempre la giurisdizione del castello ai conti di Campello perché favorivano gli Svevi contro la Chiesa. Nel 1247 il cardinal legato Capocci riconobbe il possesso di Campello al Comune di Spoleto. L'animosità dei conti di Campello contro la Chiesa ebbe comunque a manifestarsi anche nel 1326, quando Argento dei conti di Campello raccolse le milizie per riprenderselo. Solamente nel 1390 i conti di Campello cedettero ai massari del luogo i loro diritti feudali sul castello. Da quel periodo e fino al XVIII secolo il castello rimase unito alla città di Spoleto; divenne poi comune autonomo.
Pista ciclabile Spoleto-Assisi
La pista ciclabile sarà tra le più lunghe d'Europa, un tracciato di 59 Km che, seguendo gli argini dei torrenti Marroggia, Tatarena, Beverone, Timia e del fiume Topino, collegherà Spoleto ad Assisi, passando per i comuni di Campello sul Clitunno, Trevi, Montefalco, Foligno, Bevagna e Cannara.
spello-pg.wmv
È città situata sull'estremo declivio del monte Subasio, sopra un'affluente di destra del Topino, a 219 m. sul livello del mare.
Dista 4 Km. da Foligno, e 35 da Perugia.
Sul monte Subasio esistono le famose carceri di S. Francesco e una cava di pietra litografica nelle, quale sono occupate larghe maestranze operare. Il terreno, fertilissimo, si estende in monte, in colle e in piano, ed è coltivato a cereali, viti, olivi, e pingui pascoli dove si alleva numerose bestiame. È attraversato dalla strada provinciale che unisce la città a Perugia e Foligno.
Vi si tengono fiorenti mercati settimanali e si fa esportazione di olio, grano e vino. Antichissima è la origine storica di SPELLO che secondo gli storici più accreditati si vuole sia stata fondata dagli Umbri. Fu denominata Hispellum dal romani che la fecero Municipio e la scrissero alla tribú Lemonia.
Fu dichiarata da Cesare COLONIA GIULIA e più tardi fu chiamata città Flavia Costante da Costantino. Altri sostengono invece che così fosse appellata da Flavio Vespasiano, ritenendo la voce Constanz come lieto d'onore. Sulla piazza maggiore venne eretto il Palazzo Comunale che bella mostra fa si antiche memorie spellane, come urne, busti, e iscrizioni. Le chiese di SPELLO sono notevoli per eleganza dì architettura la Collegiata, che è il Tempio più antico, s'intitola S. Maria Maggiore ed è ricca di preziosi dipinti del Perugino e del Pinturicchio.
Le vestigia del primitivo recinto di SPELLO, assai più vasto che non il presente attestano l'antica grandezza di questa città, e così i molti antichi e preziosi avanzi come le mura urbiche romane, la porta della Consolare quella detta Venere costruita a foggia di arco trionfale, con ai lati le due torri d'opera romana chiamate di Properzio; I ruderi dell'anfíteatro romano; del teatro riccamente ornato di sculture marmoree, rinvenute negli scavi; i ruderi di un Tempio di Diana; l'arco romano detto della Fortezza; il famoso Tempietto sacro a Clitunno, eretto presso le sorgenti di quel fiume cantato dal nostro grande poeta Giosuè Carducci; gli avanzi di vari acquedotti e terme dicono la grandezza che ebbe questa città al tempo di Roma e la sua importanza nella regione Umbra.
La calata dei barbari in Italia e il loro dilagare nel l'Umbria ridussero questa bella e popolosa città in una povera borgata. Alla costituzione dei Ducati In Italia, la Terra di SPELLO fece parte del Ducato di Spoleto e insieme con questo cadde in potere dei Pontefìci.
Tale Signoria era poco sentita in quei popolani, abituati alla libertà, e scossone il giogo papale si resse a Comune, con proprie leggi. Ma poco dopo fu soggetta alla Signoria dei Perugini che fecero reggere la città da Podestà da loro inviati.
Nel 1400 fa nuovamente ridotta all'obbedienza da Martino V; nel 1484 SPELLO con terre e ville annesse fu da papa Nicolò V data in Vicariato ai Baglioni di Perugia.
Nell'anno 1527 SPELLO venne in potere del Malatesta Baglioni cui fu tolta dal Principe d'Orange, capitano di Carlo V il cui appoggio era stato chiesto al Papa Clemente VII (dei Medici). In questa continenza la città venne saccheggiata e i cittadini manomessi e uccisi.
Per ordine di Paolo III, ne vennero diroccate le mura e le torri. Pontificando Gregorio VIII sì estinse la famiglia dei Baglioni e SPELLO ritornò sotto il diretto dominio dei Papi.
Nel secolo III fu istituita in SPELLO una sede vescovile. In seguito la diocesi venne riunita a quella di Spoleto, e nel 1772, Clemente XIV la distaccò riunendola a quella di Foligno.
SPELLO si onora di avere, dato i natali a molti uomini illustri tra i quali citeremo il celebre poeta elegiaco latino Sesto Aurelio Properzio; a Caterina Passerini poetessa del secolo XVIII a Vitale Rosi autore di opere pedagogiche, e ai due pittori Lamparelli e Dondoli.
Spoleto, mobilità alternativa: l'apertura del primo stralcio
Lucca
(English and italian version)
Photographer: Sandro Sansone
Created and directed by Sandro Sansone
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Imagine a beautiful little Tuscan town protected by massively thick 16th-century walls, featuring some of Italy's finest medieval and Renaissance architecture, superb dining, antique markets, classical and rock music festivals, easy access to stunning nearby villas in the surrounding hills and with endless beaches less than half an hour away. Lucca is one of Tuscany's best-kept secrets.
A wealthy and colorful town that draws a more discerning tourist than Florence or Pisa, it is sufficiently off the beaten track to have kept its civility and reserve. Lucca is a city of merchants who know how to woo the visitor and the shopper, but the pace of life varies between slow and slower.
Lucca has one particularly stunning feature - ancient ramparts that ring the old city. The inhabitants built these brick walls in the 16th century for defense. Today, walk (or bike) around the city on the wide shaded walkways atop the walls. If that doesn't tire you out, climb up the Torre Guinigi - the 130 ft. tower has an ancient oak tree on top!
Worth seeing are the churches San Michele in Foro and San Frediano, the cathedral San Martino, the shopping street via Fillungo, Palazzo and Torre Guinigi (14th c.), the latter is one of the few still existing, plant with stone oaks, clan towers (at the heyday of Lucca in the city there were, inclusive church towers, about 170 towers) and the Piazza Anfiteatro. On the ruins of the Roman amphitheater, churches and houses were built, which now form a beautiful oval square.
Lucca is situated 19 m. above sea level on an alluvial plateau, to the left of the Serchio river, not far from the Tyrrhenian coast. An important road junction in Roman times, Lucca was the capital of the Lombard Duchy of Tuscia and subsequently (8th century) the seat of the Carolingian Marquisate of Tuscany. Established as a free municipality (early 12th century), the town grew in political and economical importance, though it was often troubled by internal disputes and rivalry with Pisa. In the first half of the 14th century, it was under various Signorie and in 1369 it became a Republic remaining independent, except during the Guinigi Signorie (1400-1430) and the Napoleonic period, until 1847 when it was included in the Grand Duchy of Tuscany, from then on sharing its fortunes.
The town lies within a circle of 16th century walls which, in the 19th century, were transformed into a tree-lined avenue; it has therefore maintained its characteristic medieval structure.
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Lucca è una delle principali città d'arte d'Italia, celebre anche al di fuori dei confini nazionali soprattutto per la sua intatta cinta muraria intatta descrive un perimetro di 4.450 m circa intorno al nucleo storico della città; la stessa cerchia, trasformata già a partire dalla seconda metà dell'Ottocento in piacevole passeggiata pedonale, risulta a tutt'oggi come una delle meglio conservate in Europa. Le mura di Lucca furono costruite fra la metà del 1500 e la metà del 1600 allo scopo di sostituire la cinta muraria del 1200 che con l'avvento delle nuove armi da fuoco risultava del tutto inadeguata, così nel 1544 iniziò la costruzione delle nuove mura che in alcuni tratti incorporarono quelle medievali, ma per l'ottanta per cento tracciarono un percorso del tutto nuovo. Lungo il perimetro delle mura sono disposti undici baluardi: Baluardo San Salvatore, Baluardo San Pietro, Baluardo San Martino, Baluardo San Frediano, Baluardo Santa Croce, Baluardo San Donato, Baluardo San Paolino, Baluardo Santa Maria, Baluardo San Colombano, Baluardo San Regolo, Baluardo la Libertà , disposti irregolarmente e di forma diversa. In prossimità di ciascun baluardo, sul lato interno delle mura, erano ubicate le Casermette, dov'era alloggiato il corpo di guardia. Le porte sono sei: Porta Elisa, Porta San Jacopo, Porta Sant' Anna, Porta San Donato, Porta Santa Maria, al di sopra della quale è collocato lo stemma della città e tra i due animali araldici vi è la statua della Madonna, che da il nome alla porta, ed infine Porta San Pietro, che è la porta più antica di Lucca, progettata dall'architetto militare Alessandro Resta nel 1565. Costruita nel punto dove sorgeva la porta principale dell'antica cerchia medievale ne incorporò molti elementi decorativi.In origine la cinta delle mura aveva solo tre porte, per rendere meno vulnerabil il sistema difensivo. Tra il 1811 e il 1931 furono aperte le altre tre porte sul lato nord e ovest. La Porta San Pietro era l'unica dalla quale potevano entrare in città gli stranieri, dopo aver consegnato le armi al posto di guardia. Alla sera tutte le porte venivano chiuse e nessuno poteva entrare o uscire, nel 1711per la prima volta la Porta San Donato venne lasciata aperta anche di notte, con una guarnigione che ne controllava il passaggio.
Settimanale Spoleto Romana
Il servizio, andato in onda su Rai 3 nella trasmissione Settimanale del Tgr #Umbria, dedicato alla Spoleto romana in compagnia della dott.ssa Maria Laura Manca, archeologa e direttrice del Museo Archeologico Statale di Spoleto.
Spoleto dopo il Terremoto
Prodotto finale del lavoro svolto per il progetto Concorso AICA-USR UMBRIA, 4^ edizione
Portaria (Umbria) Foto HD
Portaria è una località di 425 abitanti a 6 km di distanza dal comune di Acquasparta.
Il paese adagiato sulla costa dei Monti Martani a dominio della pittoresca valle del Naia offre un caratteristico borgo medioevale del XII secolo.
L' antico nome Porcaria testimonia l'esistenza in questa zona, ricca di boschi adatti al pascolo dei maiali, di un primitivo insediamento pastorale e compare per la prima volta nel 1093 quando i discendenti del conte Arnolfo donarono all'abbazia di Montecassino due monasteri con i loro annessi “in curte de Porcaria”.
Il centro munito di un sistema di robuste fortificazioni diventa una delle principali località delle terre arnolfe. Nel 1495 Portaria fu costretta a sottomettersi al comune di Spoleto a causa delle scorrerie dei ternani e dei tudertini.
Nel 1540 Giovan Giacomo Cesi marito di Isabella figlia di Bartolomeo d'Alviano, cedette a Pier Luigi Farnese il castello di Alviano ricevuto in dote dalla moglie in cambio di Acquasparta e Portaria, acquistate fin dal 1550 dalla Camera Apostolica per 6000 scudi.
Di questo antico castello restano importanti resti della Rocca,avendo pressoché intatta la cinta delle mura castellane.
Nell'interno del paese al complesso urbanistico medioevale si inseriscono opere rinascimentali della fine del XVI secolo dovute all'illustre famiglia Cesi.
Di particolare rilievo nel tessuto urbanistico di Portaria è l'antica piazza “Giuseppe Verdi” pavimentata a riquadri di travertino e spinata in laterizio su cui si innesta la Torre dell'orologio del 1200 restaurata nel 1600 e successivamente nel 1967, ad essa fa riscontro il pozzo fatto costruire dal Duca di Acquasparta che rimase in uso fino agli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale.
Al di sotto della piazza il pozzo ha una cisterna grande quanto la stessa utilizzata come rifugio. Si può ammirare la lapide della posta sostituta dell'originale più grande asportata circa 60 anni orsono e conservata al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni a Roma, datata 1674 fu la prima cassetta postale in Italia.
Si dice inoltre che durante il ducato di Lucrezia Borgia a Spoleto la stessa alloggiasse a Portaria con il suo seguito in una delle caratteristiche case costruite in pietra locale sulla piazza.
All'interno delle mura presso la porta Spoletina, così chiamata per indicare la via di Spoleto ai pellegrini provenienti da Roma lungo la via Flaminia, é situata la Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo.
Lecturae Dantis_Paradiso_Canto 4(prima parte)-Biblioteca Comunale di Spoleto
Spoleto, Biblioteca Comunale G.Carducci, 06/05/2014.
Commento del Canto 4° del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri ad opera del Prof. Roberto Mercuri, docente di Letteratura italiana dell'Università di Roma La Sapienza. Lettura del canto 4° ad opera dell'attore Claudio Trionfi.
Ripresa e montaggio video eseguita da Simone Barzacca e Maura Funari del Servizio Civile Nazionale.
Stroncone, i prati - Lo sguardo
Di Andrea Sbarretti.
In onda su Teleterni - canale 15 Umbria.
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andreasbarretti.it
Il territorio del comune di Stroncone ha una superficie di 71 km², in prevalenza collinare. Il suo punto più elevato (1.160 m) è conosciuto come Macchialunga Pizzuta, collegato e immediatamente ad est della cima propriamente detta Macchialunga (1.105 m). Geograficamente fa parte dei Monti Sabini ed il suo territorio è posto al confine con il Lazio. l paese venne costruito intorno al X secolo da popolazioni che precedentemente abitavano nel fondovalle e che vedevano nel nuovo sito un luogo più sicuro e un rifugio più facilmente difendibile. Stroncone, inoltre, si trovava in una zona strategica e di confine fra il Ducato longobardo di Spoleto e i territori Bizantini. Proprio dal nome di uno dei duchi di Spoleto, Ugone, deriverebbe quello del centro, ottenuto dall'originario castrum Hugonis, corrotto in Castrugone, Strungone ed infine in Stroncone. L'insediamento originale del paese era concentrato nel punto più alto dello sperone di roccia sul quale si erge. L'urbanizzazione del paese fu inizialmente confusa, le strutture abitative e difensive venivano modificate o costruite a seconda delle esigenze contingenti. Successivamente, nonostante la zona impervia, si delineò un paese ben organizzato e conformato come lo si può vedere oggi, con i tipici elementi del borgo medioevale: stradine strette e tortuose, chiese con pareti a ridosso di normali abitazioni, portali in pietra e un pozzo all'interno delle mura.
Politicamente, il paese ha sempre gravitato nell'orbita egemone dello Stato Pontificio. Nel secolo XI fu sotto il dominio del Monastero di Farfa e, a partire dalla metà del secolo XII, è annoverato come tributario della Chiesa Romana. A causa della sua strategica posizione e alla fede Guelfa che lo contraddistingueva, mise più volte a repentaglio la sicurezza della popolazione, soprattutto a causa delle mire espansionistiche di Narni. Nel 1209, infatti, Papa Innocenzo III fu costretto a colpire d'interdetto i narnesi obbligandoli a riedificare quanto avevano distrutto dentro e fuori le mura. Stroncone non dimenticò mai questo gesto di infinita magnanimità e restò sempre fedele al Papa, tanto che sullo stemma del comune compaiono la croce bianca su fondo rosso e le chiavi pontificie.
Con il XIV secolo la cittadina, seguendo ancora il destino di Narni, appare governata dai rettori dello Stato Pontificio, sostituiti dal 1377, alla fine dell'esilio avignonese dei papi, da vicari della Santa Sede che governano attraverso un commissario.
Nel 1394 la rocca fu occupata da Pandolfo III Malatesta e nel 1404 da Andrea Tomacelli (fratello di Papa Bonifacio IX), quando, per liberarsi del presidio signorile, gli stessi Stronconesi distrussero il paese. Dalla fine delsecolo XVI, dopo la riforma amministrativa dello Stato Pontificio di Sisto V, il piccolo centro, in parte ricostruito, fu sottoposto direttamente alla Camera Apostolica, la quale dipendeva dal pontefice stesso ed era governata da un commissario apostolico residente.
Nel 1799 nel quadro delle Insorgenze antifrancesi in Italia Stroncone insorta dovette capitolare alle truppe napoleoniche guidate dal generale Jabłonowski, ma riuscì a resistere per ben sette giorni all'assedio. In seguito alla capitolazione concordata con alcuni assediati stremati, il piccolo borgo dovette subire uno spietato saccheggio.
UMBRIA - VALLO DI NERA BORGO MEDIOEVALE - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Vallo di Nera (PG), di origine romana, l’antico nome era Castrum Valli o Castrum Vallis che poteva significare sia “castello della valle” sia “castello del vallo”, ossia luogo fortificato (vallum). Il riferimento al fiume Nera è stato aggiunto dopo l’Unità d’Italia. Vallo di Nera emerge dai boschi con le sue case compatte di pietra chiara, straordinariamente conservato dal 1217, quando la città di Spoleto concesse agli uomini di Vallo di costruire un castello a difesa della valle sul colle Flezano dove in precedenza sorgeva una rocca longobarda. Le mura possenti e le antiche torri circondano le case in pietra che sono addossate le une alle altre e interrotte solo da ripide viuzze, da archi e sottopassaggi. Due porte simmetriche, Portella e Portaranne, permettono l’accesso al paese. Qui il transito è consentito solo ai pedoni.
Una volta dentro sembra di essere nel medioevo: feritoie, mensoloni, passaggi stretti, vicoli bruniti e serrati, le preziose chiese romaniche e i portali in pietra.
Nell’attiguo Borgo dei Casali tra i casaletti cinquecenteschi si innalzano due pregevoli torri colombaie
Giornata 30 - FOLIGNO-SPOLETO
Partita dal poco sapore con un Foligno vincitore del campionato ed uno Spoleto già salvo. Gli ospiti per primi in vantaggio poi goleada dei Falchetti. Finisce 5-1 per i ragazzi di Armillei che finiscono in bellezza tra le mura amiche.