Liberty. Uno stile per l'Italia moderna - Forlì, musei San Domenico
Liberty. Uno stile per l'Italia moderna - Forlì, musei San Domenico
1 febbraio - 15 giugno 2014
A cura di Fernando Mazzocca
Interviste:
- Antonio Paolucci
- Vittorio Sgarbi
- Fernando Mazzocca
- Alessandra Tiddia
Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini • Musei San Domenico • Forlì (FC)
INAUGURAZIONE MOSTRA LIBERTY MUSEI SAN DOMENICO FORLI
FORLI' MUSEI SAN DOMENICO - PIERO DELLA FRANCESCA - QUATTRO PASSI
LA MOSTRA
PIERO DELLA FRANCESCA INDAGINE SU UN MITO
L’affascinante rispecchiamento tra critica e arte, tra ricerca storiografica e produzione artistica nell’arco di più di cinque secoli è il tema della mostra Piero della Francesca. Indagine su un mito. Dalla fortuna in vita _ Luca Pacioli lo aveva definito “il monarca della pittura” _ all’oblio, alla riscoperta.
Alcuni dipinti di Piero, scelti per tracciare i termini della sua riscoperta, costituiscono il cuore dell'esposizione. Accanto ad essi figurano in mostra opere dei più grandi artisti del Rinascimento che consentono di definirne la formazione e poi il ruolo sulla pittura successiva.
Per illustrare la cultura pittorica fiorentina negli anni trenta e quaranta del Quattrocento, che vedono il pittore di Sansepolcro muovere i primi passi in campo artistico, saranno presenti opere di grande prestigio di Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello e Andrea del Castagno, esponenti di punta della pittura post-masaccesca.
L'accuratezza prospettica di Paolo Uccello e l'enfasi plastica delle figure di Andrea del Castagno, la naturalezza della luce di Domenico Veneziano, l'incanto cromatico perseguito da Masolino e dall'Angelico, costituiscono una salda base di partenza per il giovane Piero. Ma la mostra vuol dar conto anche dei primi riflessi della pittura fiamminga, da cogliere negli affreschi del portoghese Giovanni di Consalvo, nei quali l'esattezza della costruzione prospettica convive con un'inedita attenzione per le luci e le ombre.
Gli spostamenti dell'artista tra Modena, Bologna, Rimini, Ferrara e Ancona determinano l’affermarsi di una cultura pierfrancescana nelle opere di artisti emiliani come Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Cristoforo da Lendinara, Bartolomeo Bonascia. Importanti sono i suoi influssi nelle Marche su Giovanni Angelo d'Antonio da Camerino e Nicola di Maestro Antonio; in Toscana, con Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli; e a Roma, con Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano. Ma l'importanza del ruolo di Piero è stata colta anche a Venezia, dove Giovanni Bellini e Antonello da Messina mostrano di essere venuti a conoscenza del suo mondo espressivo.
La mostra, aperta dal confronto, sempre citato ma fin’ora mai mostrato, tra la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca e la Silvana Cenni di Felice Casorati, dà conto della nascita moderna del suo mito anche attraverso gli scritti dei suoi principali interpreti: da Bernard Berenson a Roberto Longhi.
La riscoperta ottocentesca di Piero della Francesca è affidata a importanti testimonianze: dai disegni di Johann Anton Ramboux alle straordinarie copie a grandezza naturale del ciclo di Arezzo eseguite da Charles Loyeux, fino alla fondamentale riscoperta inglese del primo Novecento, legata in particolare a Roger Fry, Duncan Grant e al Gruppo di Bloomsbury, di cui fece parte anche la scrittrice Virginia Woolf.
Il fascino degli affreschi di Arezzo sembra avvertirsi nella nuova solidità geometrica e nel ritmo spaziale di Edgar Degas. Un simile percorso di assimilazione lo si ritrova in pittori sperimentali e d’avanguardia come i Macchiaioli. Echi pierfrancescani risuonano in Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo, tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes, le sperimentazioni metafisiche di Odilon Redon e, soprattutto, le vedute geometriche di Cézanne.
Il Novecento è per più aspetti il “secolo di Piero: per il costante incremento portato allo studio della sua opera, affascinante quanto misteriosa; e per la centralità che gli viene riconosciuta nel panorama del Rinascimento italiano. Contemporaneamente la sua opera è tenuta come modello da pittori che ne apprezzano di volta in volta l'astratto rigore formale e la norma geometrica, o l'incanto di una pittura rarefatta e sospesa, pronta a caricarsi di inquietanti significati. La fortuna novecentesca dell’artista è raccontata confrontando, tra gli altri, gli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi con fondamentali artisti stranieri come Balthus e Hopper che hanno consegnato l’eredità di Piero alla piena e universale modernità.
FORLÌ: Taglio del nastro per Art Deco ai Musei San Domenico | VIDEO
Più di mille visitatori già nel primo giorno di apertura. La mostra del San Domenico inizia da subito a registrare ottimi numeri dopo il taglio del nastro e la cerimonia di apertura ufficiale.
FORLI': Eccellenze Romagnole in nostra ai Musei San Domenico | VIDEO
CNA e Confcoopertaive per il decimo anno di seguito danno vita ai Sabati al Museo, un'iniziativa che incontra il mondo dell'arte ai Musei San Domenico di Forlì e che consente ai visitatori di conscere le imprese e i prodotti romnagnoli. Il servizio.
FORLÌ: Ancora una mostra di respiro internazionale al San Domenico, al via 'Ottocento'
La grande mostra del 2019 ai musei San Domenico di Forlì - Ottocento - permetterà di avere una visione innovativa e completa sull'arte italiana, offrendo al pubblico un viaggio, mai tentato in precedenza, fra l'unità d'Italia e la prima guerra mondiale. Si tratta della 14° rassegna di respiro internazionale realizzata grazie all'impegno della Fondazione cassa dei risparmi di Forlì. Un viaggio, originale e innovativo, che sicuramente affascinerà i partecipanti. Dal 9 febbraio al 16 giugno.
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Steve McCurry - Icons and Women - Forlì Musei San Domenico
Steve McCurry - Icons and Women - Forlì Musei San Domenico
Musica: Shape of My Heart (Guitar Base) di Pierluigi Colangelo
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Anteprima mostra dei Musei del San Domenico di Forlì: Ulisse. L'Arte e il Mito. • M.Marittima (RA)
Come da tradizione, la prossima mostra del San Domenico ha visto la sua presentazione estiva. A Milano Marittima, al Grand Hotel Gallia, martedì sera si è parlato della prossima mostra che sarà allestita dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ai Musei di San Domenico a partire dal 15 febbraio 2020. Tanti gli appuntamenti culturali sul territorio, come spiega l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini: “Il 2020 sarà l’anno di importanti ricorrenze: cento anni dalla nascita di Federico Fellini e di Tonino Guerra, il bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi e nel 2021 la ricorrenza a Ravenna dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. I prossimi due anni saranno quindi densi di eventi per celebrare i personaggi che hanno reso noto il nostro territorio”.
Mostra Ottocento fra Hayez e Segantini - Forlì, Musei di S. Domenico
Arte dell'Italia fra l'unità e il 1911:
Estratto da Save the Date, Rai5
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc) Antonio Paolucci
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc)
Art Decò - Forlì Musei San Domenico - Quattro Passi alla Mostra (di Leonardo Michelini )
ART DÉCO - FORLI’ MUSEI SAN DOMENICO: GLI ANNI RUGGENTI IN ITALIA – QUATTRO PASSI ALLA MOSTRA
Art Decò – Forlì - Musei San Domenico – Quattro Passi alla Mostra (di Leonardo Michelini)
Art Decò Gli anni ruggenti in Italia ai Musei San Domenico di Forlì dal 11 Febbraio al 18 Giugno 2017 - La Mostra: Un gusto, una fascinazione, un linguaggio che ha caratterizzato la produzione artistica italiana ed europea negli anni Venti, con esiti soprattutto americani dopo il 1929. Ciò che per tutti corrisponde alla definizione Art Déco fu uno stile di vita eclettico, mondano, internazionale. Il successo di questo momento del gusto va riconosciuto nella ricerca del lusso e di una piacevolezza del vivere, tanto più intensi quanto effimeri, messa in campo dalla borghesia europea dopo la dissoluzione, nella Grande guerra, degli ultimi miti ottocenteschi e la mimesi della realtà industriale, con la logica dei suoi processi produttivi. Dieci anni sfrenati, “ruggenti” come si disse, della grande borghesia internazionale, mentre la storia disegnava, tra guerra, rivoluzioni e inflazione, l’orizzonte cupo dei totalitarismi.
(fonte: dal sito: Mostre- Fondazione Cassa Dei Risparmi – Forlì )
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc)
Ottocento l'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini Musei San Domenico Forlì (Fc)