Italia - Brescello (RE) - Museo Don Camillo e Peppone
Motociclisti senza Frontiere - La via dei ciccioli - Brescello (Reggio nell'Emilia) - Stagione 2010 - Il museo di Don Camillo e Peppone
OSIMO - MUSEO ARCHEOLOGICO (ITA)
446 - Museo Archeologico di Teramo (2007-02-20)
Molti ignorano l'esistenza di reperti risalenti dalla preistoria al periodo dei Romani, passando per l'arte fenicia, conservati nel Museo Archeologico.
La struttura è dedicata alla figura di Francesco Savini, storico e archeologo di fama internazionale, vissuto nel periodo del fine ottocento, inizio '900, valente studioso di numismatica ed araldica.
Il Museo è un mirabile viaggio nel cuore dell'esistenza del mondo.
I resti testimoniano la grandezza dell'antica Teramo che ospitava un foro romano, il teatro, l'anfiteatro, le terme, numerose testimonianze della religiosità antica le sue ricche dimore come la domus cosiddetta del leone, di Porta Carrese, di Largo Torre Bruciata, dell'area di Largo Madonna delle Grazie o la necropoli di Ponte Messato.
Al pianterreno, è visibile una interessante sezione dedicata alla storia cittadina con reperti in gran parte riportati alla luce da Francesco Savini proprio all'inizio del '900.
Il visitatore all'interno, scopre, con meraviglia, la città romana in tutti i suoi aspetti di vita e di morte giacché i resti raccontano del teatro romano, dell'edilizia di secoli fa, ma anche di necropoli.
Di ingente valore artistico e antropologico i resti di un ritratto di Settimio Severo o di statue acefale risalenti al I° secolo d..C.
Nel piano superiore sono conservati gli innumerevoli reperti rinvenuti in provincia, dalla necropoli di Campovalano, ai resti dei sepolcri di Penna Sant'Andrea, alle antiche abitazioni del villaggio rinvenuto a Tortoreto, fino alle scoperte archeologiche di Montorio al Vomano, Crognaleto, Bellante, Basciano.
Don Camillo e Peppone: visita al comune di Brescello (RE)
Il 21-08-2019, ho visitato il comune di Brescello (RE) diventato famoso grazie ai film su Don Camillo e Peppone, vi consiglio di visitarlo sembra di tornare indietro negli anni 50. Ci sono tre musei, quello dedicato a Guareschi, colui che li ha inventati, ovviamente quello dedicato a Don Camillo e Peppone ed in fine quello Archeologico. Il prezzo per il biglietto unico per visitare i 3 musei è di 6 euro.
Piccoli musei, grandi storie - Museo della Comunicazione G. Pelagalli. Bologna
Piccoli musei, grandi storie - Museo del Modellismo Storico. Voghenza (FE)
Piccoli musei, grandi storie - Museo della Civiltà Villanoviana. Villanova di Castenaso (BO)
MODENA Gallerie Estensi (2/2) Museo LAPIDARIO ESTENSE e Museo LAPIDARIO ROMANO
Il Museo Lapidario Estense è il primo museo pubblico istituito a Modena. La sua fondazione si deve al duca Francesco IV d’Austria-Este, che il 31 marzo 1828 ne decretò la nascita col nome di Museo Lapidario Modenese. Esso si ispirava a illustri esempi come il Museo Lapidario Maffeiano di Verona (1738), o la Galleria Lapidaria nel Museo Chiaramonti in Vaticano (1800-1823), ma con una peculiare vocazione civica tesa a glorificare il passato illustre della città fin dalle sue origini come colonia romana di Mutina.
Il nucleo iniziale era costituto da alcuni pezzi già conservati presso il Palazzo Ducale di Modena, acquisiti dagli Este da altre collezioni antiquarie o come reperti di scavo provenienti dai territori ducali di Brescello e Novellara. Fin da subito i cittadini, a cominciare dai rappresentanti del clero e della nobiltà, si impegnarono a donare materiali di loro proprietà e a finanziare il museo, che nel giro di un paio di anni registrò un significativo ampliamento, certificato dalle due epigrafi commemorative dei suoi benefattori (del 1828 e del 1830) ancora oggi conservate. Il catalogo scientifico pubblicato nel 1830 dal suo primo direttore, Carlo Malmusi, fissava i principi ispiratori dell’istituzione: “per servire all’archeologia”, “per il ricordo degli antenati illustri” e “per studiare il progresso della scultura locale”. Oltre ai reperti di età romana, esso infatti accolse da subito memorie ed arche sepolcrali che per secoli, fino al tardo Seicento, erano state collocate sul sagrato presso il fianco meridionale del Duomo o presso altri edifici sacri di Modena e Reggio Emilia: una prassi sorta già in epoca protoumanistica, sulla scorta della vicina Bologna, in ricordo di quei cittadini che si erano distinti anzitutto nel campo del diritto e della medicina.
Dopo l’Unità d’Italia il Museo Lapidario ha acquisito nuovi spazi sotto la direzione di Arsenio Crespellani, autore di un nuovo catalogo nel 1897. L’ultimo ordinamento museografico è stato quello di Cesare Giorgi del 1938, recuperato con gli attenti lavori di restauro della fine del secolo scorso.
ALn 668 e 663, Bronzi di Riace, tartarughe, Pendolini ETR 450
E' il capitolo secondo di 'Brancaleone 2016' (nel primo, con Trappulelle ALn 668 e 663, a visitare i resti archeologici di Locri Epizefiri). Sempre sulla Ferrovia Jonica, dalla base di Brancaleone sulla Costa dei Gelsomini, questa volta A/R con trappulelle 668 e 663 a Reggio Calabria, con i binari a ridosso delle spiagge e delle insenature, il mare a sfondo. in stazione di Brancaleone il nuovo ATR 220 Swing Pesa, motori Man, parte per Catanzaro. Attendo la ALn 663 1178, R 22475 Roccella J.-Reggio C. Sfilano la dismessa stazione di Capo Spartivento col Faro del 1867 e Palizzi Marina (saranno nel prossimo capitolo), Bova Marina, Condofuri con incrocio col secondo Swing Pesa appena arrivato sulla ferrovia ionica. Saline Ioniche col porto della ex Liquilchimica ed il vastissimo plesso della ex OGR, Officina Grandi Riparazioni. Motta S. Lazzaro, 'U Strittu' e la Sicilia di fronte, Reggio Pellaro, incrocio con Minuetto ME livrea Leonardo Express. Sfila la fermata di Reggio Aeroporto, poi Reggio OMECA con le Officine Meccaniche Calabresi. L' arrivo a Reggio Calabria Centrale, con la tristezza di sfilare, nello scalo, il cimitero degli ETR 450, Pendolini Fiat ed Ercole Marelli di prima generazione, tutti accantonati in attesa della fiamma ossidrica. La stazione è opera dell' arch. Angiolo Mazzoni. Movimenti e transiti in stazione di ALn 668 e ALn 663; un 245 da manovra. In attesa di partire, un Pendolino ETR 460(il 24, in livrea originale) ed una E 402B, entrambi per Roma. Visito Reggio, la perla dello stretto. Giardini di Villa Comunale, Terme romane sullo splendido lungomare dove transita Minuetto ALe 501/502 ME, il Corso, il Duomo, la Chiesa degli Ottimati, il Castello Aragonese, le mura greche sul lungomare con le spettacolari magnolie giganti e le statue di Rabarama; lungomare definito 'il più bel Km. d' Italia' ... con di fronte la Trinacria ed il Mongibello, il vulcano Etna. Visito il MARC, Museo Archeologico appena ristrutturato, ospitato nel luminoso edificio anni '30 dell' arch. Marcello Piacentini. Resti di città e Santuari della Magna Grecia, statue, utensili, oggetti, anfore, reperti navali. In una camera asettica, i celeberrimi Bronzi di Riace, la Testa di Filosofo, la Testa di Basilea. Per il ritorno parto dalla stazione di Reggio Lido. Arrivo a Brancaleone dove, in stazione è ospitato il Centro per il Soccorso ed il Recupero delle Tartarughe Marine Caretta Caretta, progetto Tartanet; la clinica delle tartarughe. Interessantissima visita!
Laboratorio La Storia in Gioco Buccino (SA)
Laboratorio La Storia in Gioco - Museo Archeologico Nazionale
Marcello Gigante - Buccino (SA) -
Pro Loco Buccino e Cooperativa Argonauta
Chiusi Cattedrale di San Secondiano
Piccoli musei, grandi storie - Museo degli Sguardi. Covignano (RN)
Parma Parco Ducale e Palazzo del Giardino (RIS di Parma) - slideshow
Il palazzo del Giardino, chiamato anche Palazzo Ducale del Giardino, è un palazzo storico che si trova a Parma, all'interno del Parco Ducale. Attualmente ospita il Comando Provinciale dei carabinieri di Parma e una delle sedi del RIS.
Grande parco pubblico di 208.700 m² situato nel quartiere Oltretorrente, nei pressi del torrente Parma, è conosciuto ai parmigiani anche come il giardino. Fu costruito in origine dal duca Ottavio Farnese, che nel 1561 ne commissionò il progetto all'architetto Giovanni Boscoli; nel 1690 il duca Ranuccio II Farnese, in occasione delle nozze del figlio Odoardo Farnese, fece scavare una grande peschiera per rappresentarvi una naumachia; in seguito Filippo di Borbone nel 1749 incaricò della sua totale ristrutturazione l'architetto Petitot, che vi realizzò un parco neoclassico, ricco di vasi e statue di Jean-Baptiste Boudard; vi costruì inoltre il Tempietto d'Arcadia, realizzato in forma di rovina; nel 1920 fu infine posta sull'isolotto al centro della peschiera la grande Fontana del Trianon, realizzata tra il 1712 ed il 1719 dall'architetto e scultore Giuliano Mozzani. Divenuto di proprietà comunale dopo l'Unità d'Italia, fu aperto al pubblico; ristrutturato nei primi anni 2000, è molto frequentato dai cittadini, che spesso utilizzano per praticare il jogging i suoi 3,2 km di viali alberati, di cui circa 1,8 km costituiti da un viale perimetrale.
il museo multimediale della bonifica di boretto
ITINERARI IL PAESAGGIO DELLA BONIFICA
Fondazione Telecom Italia e Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale
il museo multimediale della bonifica di boretto
laboratorio di numismatica del corso di laurea magistrale in Archeologia e storia dell'Arte
Conoscete il laboratorio di numismatica del corso di laurea magistrale in Archeologia e storia dell'Arte, tutela e valorizzazione? Scopritelo nel nostro nuovo video dedicato ai corsi Unitus Distu ????
#WeDistu #UnitusDistu
La Favola di Paestum (2006) - Regia di Mirandel
Eboli Film presenta
un film di MIRANDEL
LA FAVOLA DI PAESTUM (Italia, 2006)
Con PAOLO CONTE, CARMINE CONTE, MIRANDEL, CARMINE CALABRESE, CAMILLO PANNUTINI, PASQUALE MALZONE, NICCOLO' ATTIANESE.
Soggetto e Sceneggiatura MIRANDEL - Liberamente ispirato alle opere Il Libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni e Il Postino di Neruda di Antonio Skarmeta.
Musiche Originali ROBERTO VECCHIONI e LUIS ENRIQUEZ BACALOV
Regia di MIRANDEL
SINOSSI
A Paestum (SA) arriva un libraio spezzino che non vende libri ma li legge ad alta voce. Viene ritenuto pazzo e per questo disprezzato da tutta la cittadina, ed isolato. Solo un postino, Nicolino Capaccio, va di nascosto a sentirlo leggere. Finché un giorno la casa del libraio viene data alle fiamme, e Nicolino cerca di raccogliere tutti gli aforismi di quelle letture.
Film che ha vinto la menzione speciale come miglior regista giovane, dalla direzione artistica del Festival del Cinema di Brescello (RE), posizionandosi 25/130.
FS - A Perenne Ricordo!
Tanti rotabili di questo video ci hanno lasciati per le fonderie. Primolano (VI), Domodossola, Arona, Milano C.le, ecc.
Eccezionale ritrovamento di una casa del VI secolo a.C. a Roma - science
I resti di una dimora arcaica del VI secolo a. C. sono stati rinvenuti sul colle del Quirinale, a Roma, all’interno di Palazzo Canevari, l’ottocentesco Istituto nazionale geologico, in largo di Santa Susanna. Si tratta di una scoperta definita «straordinaria» perchè investe una delle case più antiche mai ritrovate nella capitale italiana, risalente all’epoca di Servio Tullio, e per il generale buono stato di conservazione della struttura che inizialmente si riteneva fosse stata una necropoli. Do…
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Roccabianca è un comune di 3.104 abitanti della provincia di Parma. Un tempo chiamato Arzenoldo o Arsinoldo o Rezinoldo, argine alto, deve il nome attuale al fatto di essere stata nel XV secolo la sede dell'amata di Pier Maria Rossi, Bianca Pellegrini. Confina con i comuni di: Motta Baluffi (CR), San Daniele Po (CR), San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Torricella del Pizzo (CR), Zibello.
Roccabianca è una zona estesa in quel lembo di pianura alluvionale alla destra del Po, racchiusa tra i torrenti Stirone e Taro, la ricchezza d'acqua ha ispirato il nome anche di alcune sue frazioni: Stagno, Fossa, Rigosa e Fontanelle, a cui si aggiunge quello di Ragazzola. Dal giugno 2007, questa preziosità ambientale e culturale è stata ufficialmente riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna con il conferimento a Roccabianca della qualifica di Città d'arte.
Marzabotto (Appennino Bolognese) (2/3) Città Etrusca - Acropoli e Monti Appennini - video
Marzabotto - Città Etrusca - Acropoli e Monti Appennini