Visita al Museo archeologico nazionale di Cagliari
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Un’esposizione che riesce nell’impresa di narrare l’intera millenaria storia di questa regione straordinariamente ricca di civiltà, grazie a un allestimento intelligente che consente di ammirare emozionanti reperti e conoscere le civiltà alternatesi nell’isola: la nostra visita guidata
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The Temperature of the Air on the Bow of the Kaleetan di Chris Zabriskie è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution(
Fonte:
Artista:
Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Presentazione in LIS, con sottotitoli in italiano, del museo e dei suoi oggetti più rappresentativi.
L'Italia da scoprire. Museo Archeologico di Cagliari
Sardegna Museo Archeologico di Cagliari
Immagini del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
#14 Diversamente Sardi : Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (SECONDA STAGIONE)
Questo canale ha fini esclusivamente divulgativi e non a scopo di lucro, e vuole mostrarvi quegli aspetti più intimi e originali della Sardegna, che ancora troppe persone non conoscono.
Lo facciamo da turisti che da poco si stanno approcciando a Nuraghe, Domus de Janas, Dolmen, ecc.. in modo emozionale,usando un linguaggio sicuramente poco tecnico e impreciso. Ci scuserete, il nostro è solo un invito : Andate, visitate e respiratene tutti! Anche se non siete sardi, la vostra
storia personale è passata anche da qui!
Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Il Museo Archeologico di Cagliari accoglie gran parte dei materiali provenienti dagli scavi effettuati in tutto il territorio sardo.
26° anniversario del Museo Archeologico nazionale di Cagliari
Il 24 luglio 1993 il Museo Archeologico di Cagliari viene inaugurato nella nuova sede della Cittadella dei Musei.
In occasione del 26° anniversario intervistiamo il dott. Carlo Tronchetti, direttore del Museo nel 1993 e suo ideatore.
intervista a Donatella Mureddu direttrice MUseo Archeologico Nazionale Cagliari 4 febbraio 2016
#EfisioalMuseo volti dal Museo Archeologico di Cagliari
Le fasi dell'allestimento della mostra Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei inaugurata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari il 14 aprile 2018.
La mostra racconta dal punto di vista archeologico e storico le vicende del soldato romano Efisio, convertitosi al Cristianesimo, quindi processato a Cagliari e martirizzato a Nora in Sardegna.
Sono valorizzati anche gli aspetti legati alla nascita del culto e alla devozione che ogni anno, dal 1656, si rinnova nella festa che si svolge a Cagliari il 1° maggio.
Visita del Presidente Mattarella al Museo Archeologico Nazionale
Visita del Presidente Mattarella al Museo Archeologico Nazionale
Gioielli Fenicio - Punici ~ Seconda Parte | Museo Archeologico di Cagliari | Sardegna
In tutta la Sardegna sono stati ritrovati i prodotti dell'artigianato fenicio - punico.
Gli scarabei e le pietre vitree multicolore venivano assemblate insieme per formare amuleti e collane.
Orecchini, anelli e collane in oro con incastonate pietre preziose venivano finemente lavorate.
Venivano prodotti eleganti idoli in bronzo o in terracotta rinvenuti anche all'interno di alcuni complessi nuragici.
D'altra parte i bronzetti sardi, trasportati dai Fenici nei loro viaggi, sono stati ritrovati anche in altre zone del Mediterraneo.
La Sardegna era un importante nodo di una estesa rete commerciale : cereali, oggetti di artigianato, minerali lasciavano i porti dell'isola diretti verso le più importanti città del Mediterraneo.
In quest'attività mercantile si distinse Tharros, la più ricca tra le città isolane.
L'introduzione della moneta la sua coniazione e la larga circolazione nell'Isola rappresentarono un elemento ulteriore di sviluppo economico in età punica, sostituendo il tradizionale baratto che costituiva per le popolazioni nuragiche il normale mezzo di scambio commerciale.
I fitti rapporti commerciali tra i Fenicio-Punici e le popolazioni nuragiche, comportarono anche intensi rapporti e scambi culturali, evidenti nelle forme artigianali e artistiche e nelle manifestazioni religiose.
La ceramica
Ricca è anche la produzione di statuette in terracotta che rappresentano diversi soggetti, alcune di queste, raffiguranti la dea delle messi Demetra, una divinità di origine greca, erano utilizzate come bruciaprofumi.
La ceramica ha forme funzionali e rituali, sono stati trovati urne e vasetti per profumi a forma di animale, quasi mai è un puro ornamento.
La terracotta era utilizzata anche per le maschere, alle quali veniva attribuita una funzione apotropaica, cioè la capacità di allontanare gli spiriti del male: molto nota è quella ritrovata a San Sperate e conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
La scultura
Le sculture di grandi dimensioni erano fatte di pietra arenaria: la statua del dio Bes, una divinità di origine egizia, della quale sono stati rinvenuti diversi esemplari, è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Notevole era anche la produzione di cippi e steli votive.
Gli dei
I Fenicio-Punici introdussero in Sardegna il culto delle loro divinità: del dio Hammon e della dea Tanit (aveva il suo santuario a Nora presso Pula(CA) ), che nell'area semita venivano considerate manifestazioni di un unico dio, Baal.
L'esempio più singolare di sincretismo religioso sardo-punico è il caso del Dio Sid, antico nome della divinità che i Romani ribattezzarono Sardus Pater.
Venerato nel santuario di Antas (Fluminimaggiore), era una sorta di divinità nazionale.
Le genti del posto, infatti, avevano aggiunto al nome originario della divinità l'appellativo sardo Babai, cioè padre.
Le necropoli e i tophet
Alcuni studiosi ritengono probabile che in Sardegna, venissero praticati, dai Fenici, sacrifici umani di bambini: i loro resti bruciati sarebbero stati deposti in piccole urne conservate in recinti-santuario detti tophet.
Altri studiosi, invece sono propensi a ritenere che si trattasse, in realtà, di ossa di bambini già morti che venivano bruciate in onore della divinità.
Dove un tempo sorgevano Sulci, Bithia, Monte Sirai e Tharros sono ancora oggi visibili i resti delle necropoli puniche.
I defunti venivano cremati, le ceneri erano riposte all'interno di un'urna in terracotta, l'urna veniva riposta insieme al corredo funebre all'interno di una cassetta di pietra che, infine veniva ricoperta di terra.
Nelle necropoli di Tuvixeddu a Cagliari e in quelle di Sulci e di Monte Sirai le tombe, scavate nella roccia, sono vere e proprie camere sepolcrali alle quali si accede in certi casi tramite un pozzo, che veniva ricoperto di terra dopo la deposizione, e in altri casi attraverso un corridoio d'accesso chiamato dromos.
Molte di queste tombe sono decorate da pitture o rilievi e spesso sulle pareti interne è raffigurato il caratteristico segno della dea Tanit.
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Il Museo Archeologico di Cagliari va a spasso per la città
In occasione del Museo Liquido atto primo il Museo è andato a spasso per la città attraverso la finestra del suo nuovo logo.
Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è un museo che cambia, un #museoinmovimento.
Al museo Archeologico di Cagliari 5
Domenica al museo , meraviglioso bagno nell’antica civiltà sarda
Museo Archeologico Cagliari
PINACOTECA NAZIONALE CAGLIARI
Apre il lunedì la Pinacoteca Nazionale di Cagliari. La Soprintendenza ai BAPSAE aderisce al progetto per l'apertura straordinaria del lunedì, giornata in cui i musei nazionali chiudono . La Pinacoteca Nazionale di Cagliari sarà visitabile nelle giornate di lunedì, secondo il calendario proposto, a partire dalle 11. La sede, facilmente raggiungibile, é attigua al Museo Archeologico, nella Cittadella dei Musei, in piazza Arsenale.
I turisti e gli ospiti della città e della costa avranno, previo appuntamento, la possibilità di conoscere la Sardegna attraverso una serie di itinerari culturali collegati alle opere esposte nel sito museale.
Le visite saranno coordinate dal direttore della Pinacoteca, Marcella Serreli, in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo e del Territorio della Soprintendenza ai BPSAE per le province di Cagliari e Oristano e i Servizi Aggiuntivi della Nova Musa.
14 e 28 giugno 2010 L'immagine di Sant'Antioco.
Itinerario informatico: Le chiese medievali della Sardegna meridionale.
5 e 12 luglio 2010 1 dipinti della Scuola di Stampace
Itinerario informatico: Dalla Pinacoteca all'antico quartiere di Stampace.
2 e 9 agosto 2010 Pietro, Michele Cavaro e la loro scuola nel Cinquecento
Itinerario informatico : La chiesa di San Francesco di Stampace a Cagliari.
6 e 20 settembre 2010 La Pala di Sant'Orsola di Francesco Pinna,
Itinerario informatico : Francesco Pinna tra Pinacoteca e territorio
4 e 18 ottobre 2010 Pittori napoletani e genovesi in Pinacoteca.
Itinerario informatico: La presenza dei genovesi e dei napoletani a Cagliari. Testimonianze della loro cultura in Sardegna
Info:
Direttore Pinacoteca : Marcella Serreli 3409823500
Ufficio Pinacoteca 070.662496 - 070.674054
pinacoteca.cagliari.beniculturali.it
Museo Archeologico Nazionale G.A. Sanna
Entrare nel Museo Sanna è come fare un tuffo nella storia, dal Paleolitico ai giorni nostri. Un viaggio attraverso reperti e oggetti antichi raccolti nel tempo da appassionati che pian piano nel tempo hanno creato un tesoro da offrire alla città e ai suoi visitatori.
Maggiori informazioni su. turismosassari.it
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Le Civiltà e il Mediterraneo, Grandi Musei a Confronto - Cagliari 1 dicembre 2017
Le Civiltà e il Mediterraneo, Grandi Musei a Confronto - Cagliari 1 dicembre 2017
Coordinatore Maurizio Cecconi,
amministratore delegato di Villaggio Globale International
e Segretario Generale di Ermitage Italia,
interventi di:
Yuri Piotrovsky del Museo Ermitage,
Marco Minoja, Segretario Generale MIBACT Lombardia,
Nawroth Manfred del Museum for Pre and Early History-National Museums di Berlino,
Paolo Giulierini del MANN di Napoli,
Domna Terzopoulou dell’Archaeological Museum of Thessaloniki,
Deni Tojcic del Museum of Croatian Archeological Monuments,
Roberto Concas del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari,
Zurab Makharadze del Georgian National Museum,
Jorge A. Soler Diaz del MARQ di Alicante,
Carlo Luglié dell’Università di Cagliari
Fatma Nait-Yghil dell’Istituto Nazionale del Patrimonio e Musée Bardo di Tunisi.
Armi Nuragiche ~ Spade Lance e Pugnali | Museo Archeologico di Cagliari | Sardegna
Tra i tanti ritrovamenti di armi nuragiche in Sardegna, i più significativi sono sicuramente le spade votive, ritrovate per la maggior parte a Villasor in località su Scusorgiu.
Risalenti ad un periodo tra il Bronzo Medio e la Prima Età del Ferro, il ritrovamento del 1979 ci ha restituito un autentico tesoro di 40 spade, tra cui una completa di rarissima impugnatura, una delle quattro ritrovate in tutta l'isola.
La maggior parte delle impugnature delle spade nuragiche era in osso o in legno, materiali che si sono consumati e l'unica cosa che è arrivata a noi sono le lame e gli intarsi in bronzo.
Tra le spade votive e i bronzetti nuragici c'è una forte correlazione simbolica: nei bronzetti infatti appaiono riprodotte spade, pugnali e archi nei minimi dettagli.
Osservando le spade votive appare evidente che non erano armi utilizzate in battaglia; la lame hanno uno spessore tra i 3,4 e i 2,3cm e una lunghezza totale che va dai 141 ai 117 centimetri, risultando quindi troppo sottili e lunghe rispetto alla base ridottissima e all’impugnatura quasi sempre assente per essere realmente utilizzate.
E’ probabile che le spade votive avessero un forte significato simbolico e si ipotizza che fossero fissate con la punta verso l'alto alla sommità dei luoghi sacri come i templi e santuari per aumentarne la visibilità e segnalare la presenza di un luogo di culto.
Altro aspetto interessante è che le spade votive sono state ritrovate in tutta l’isola e nei contesti più vari, a ribadirne la forte diffusione nella culturale nuragica dell'età del bronzo.
Altra arma diffusissima tra il Bronzo Finale e la Prima Età del Ferro è il caratteristico pugnale ad elsa gammata di fattura tipicamente nuragica, onnipresente nei bronzetti.
Deve il suo nome alla tipica impugnatura a foggia di gamma, lettera dell’alfabeto greco, vista in posizione rovesciata.
C’è chi ritiene fosse un segno distintivo del potere o il simbolo di appartenenza al corpo sociale, ma essendo un’arma polifunzionale e fortemente simbolica é più probabile è che l'arma dovesse essere guadagnata dai giovani nuragici al raggiungimento dell'età adulta.
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Music: Cataclysmic Molten Core - Jingle Punks
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Il museo Archeologico Nazionale delle Marche - Ancona
Il Museo archeologico nazionale delle Marche si trova ad Ancona, all'interno del cinquecentesco palazzo Ferretti. Documenta in modo pressoché completo la preistoria e la protostoria del territorio marchigiano; comprende anche ricche collezioni relative alla civiltà greca, romana e a quella dei Galli Senoni. I reperti relativi alla civiltà picena formano la più completa raccolta esistente.
info: turismo.marche.it - musei.marche.it