Recensioni Museo archeologico nazionale di Adria
Altre recensioni
Via G. Badini, 59, 45011 Adria RO, tel. +39 0426 21612
Percorso interessantissimo validamente studiato, ottimi reperti ben descritti e perfetta illuminazione. Personale particolarmente gentile e disponibile. Da visitare e rivedere più volte per la ricchezza dei contenuti.
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In questo museo è possibile ammirare moltissimi reperti di origine etrusca, la maggior parte rinvenuta in necropoli adiacenti all'antica Hatria.
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Museo ben organizzato, si segue un percorso temporale che parte dal periodo Greco (IV a.C), passando per il periodo Etrusco fino a quello Romano. In determinati orari ci sono delle visite guidate per saperne di più. Consigliato!
MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA di Giorgio Galuppo
Questo è un viaggio nel passato dei nostri Avi, attraverso i loro bellissimi manufatti, fotografati da Giorgio Galuppo nel Museo archeologico nazionale Via G. Badini, 59, di Adria, in provincia di Rovigo.Questo Museo conserva reperti provenienti dalla collezione della famiglia Bocchi e dalle aree archeologiche di epoca preromana (soprattutto testimonianze del primo emporio greco e della conseguente città etrusca) e romana scoperte nei dintorni della città.
L'Italia da scoprire. Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara. A Palazzo Costabili, arte e architettura rinascimentali convivono con i reperti dell’antica città di Spina. Scopri di più su musei.beniculturali.it #Museitaliani #Italiadascoprire
ADRIA, semplicemtente Adria
ADRIA, semplicemente Adria; qualsiasi tentativo di associare aggettivi fallisce, perché inadeguato. Adria, come insediamento esisteva 3500 anni fa, all’età del bronzo. Adria è stata un porto dell’antica città di Siracusa, nella rotta foci del Po – Grado. E’ la città che ha dato il nome al mare Adriatico, ecc., ecc… Guardate il video di 3 minuti, vi accorgerete che è una città bellissima sia vista dall’alto che a livello terreno. I ponti, i palazzi che si rispecchiano nell’acqua del Canal Bianco, tratto dell’idrovia Tartaro-Canalbianco-Po di Levante, richiamano le immagini di Venezia. Le chiese e cattedrali sono ricche di storia. Numerosi sono gli edifici civili di interesse storico. Gli abitanti sono meravigliosi. Nel video alcune immagini del “Septem Maria Museum”, ex idrovora trasformata in Museo della storia della civiltà delle acque, laboratorio per ricerche di ingegneria naturalistica, centro convegni oltre ad Ostello per accogliere i visitatori della città di Adria e del Parco Naturale del Delta del Po. Ed infine immagini del Museo Nazionale Archeologico, dove sono attualmente conservati importanti reperti di epoca etrusca e romana, testimonianza del fiorente commercio portuale che aveva la città (a quel tempo) situata sul mare e nelle vicinanze di uno dei principali rami del Po. Conserva numerosi oggetti di vetro provenienti sia dai vicini insediamenti che di importazione orientale, e di particolare interesse risulta una biga in ferro ritrovata insieme agli scheletri di tre cavalli nella tomba di un guerriero celtico del IV secolo a.C. Il Museo ospita una sezione dedicata ai reperti di epoca etrusca e romana rinvenuti nella località San Basilio in Comune di Ariano nel Polesine. Il Museo è sede di esposizioni e convegni di rilevanza internazionale. Chiediamo scusa a chi non gradirà i giochi grafici realizzati con alcuni oggetti.
Visita al Museo archeologico nazionale di Cagliari
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Un’esposizione che riesce nell’impresa di narrare l’intera millenaria storia di questa regione straordinariamente ricca di civiltà, grazie a un allestimento intelligente che consente di ammirare emozionanti reperti e conoscere le civiltà alternatesi nell’isola: la nostra visita guidata
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The Temperature of the Air on the Bow of the Kaleetan di Chris Zabriskie è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution(
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Le mani d'argento brillano al museo archeologico nazionale di Vulci
Dalle sale di Villa Giulia alle suggestive stanze del museo archeologico nazionale di Vulci. Le mani d'argento sono ora esposte in tutto il loro splendore alla mostra Principi immortali. Fasti dell'aristocrazia etrusca a Vulci, inaugurata martedì 15 luglio al castello della Badia.
Una mostra unica nel suo genere dove sono esposti gli ultimi reperti archeologici recuperati nella necropoli dell'Osteria, un complesso monumentale in cui gli studiosi hanno scoperto straordinarie sepolture e i cui corredi risalgono alla fine del VII secolo a.C. Tra questi, oltre alla Sfinge, le mani d'argento, recuperate in una tomba principesca durante i lavori di scavo degli archeologi della Mastarna nel 2013. Un progetto che il Comune di Montalto di Castro, assieme alla Soprintendenza per i beni archeologi dell'Etruria meridionale, La Regione Lazio e il Ministero dei beni e delle attività culturali del turismo, sta portando avanti per valorizzare il territorio ricco della storia di un popolo dai mille segreti, alcuni dei quali svelati, altri tutti da scoprire.
All'inaugurazione, che ha visto una massiccia partecipazione di cittadini, erano presenti, oltre al vicesindaco Luca Benni e all'assessore alla cultura Eleonora Sacconi, l'amministrazione comunale, la soprintendente Alfonsina Russo con le dottoresse Patrizia Petitti e Simona Carosi, il sindaco di Canino Mauro Pucci e il liquidatore della società Mastarna Alessandro Fiordomi.
L'evento è stato arricchito dalla Tessitura dello svelamento, una performance di danza e pittura dell'artista Maurizio Pio Rocchi con la musica dell'Ensemble Roma Sinfonietta.
«E' stato un evento straordinario - afferma l'assessore Sacconi - che ha suscitato al pubblico presente molte emozioni, ognuna delle quali differenti dalle altre. Sono soddisfatta che i turisti stiano rispondendo alla promozione del museo e del parco naturalistico e archeologico di Vulci che sta diventando sempre più un attrattore culturale. Sono infatti in corso i lavori di valorizzazione della necropoli dell'Osteria, il cui termine è previsto alla fine di quest'anno. Il nuovo percorso turistico potrà permettere di ammirare le straordinarie bellezze degli etruschi, che hanno vissuto in questo territorio lasciando a noi un'eredità ineguagliabile. Insieme al sindaco Sergio Caci, al soprintendente dell'Etruria meridionale e al primo cittadino di Canino abbiamo deciso di credere in Vulci - conclude l'assessore - con il raggruppamento dei due comuni. Questo permetterà di promuovere maggiormente il territorio con degli obiettivi che vadano a favorire un turismo anche di livello internazionale».
Le mani d'argento saranno infatti esposte anche a Bruxelles, in occasione del semestre della presidenza italiana dell'Unione Europea.
«Questa nuova offerta turistico-archeologica che stiamo proponendo ai cittadini e che comprende anche la realizzazione di mostre di alto livello come quella delle mani d'argento - aggiunge il sindaco Sergio Caci - sta ottenendo i risultati previsti. Solo nell'ultimo anno, infatti, le visite al parco sono incrementate del 25%. Siamo convinti che con la realizzazione di nuovi percorsi archeologici all'interno del parco di Vulci e la promozione all'estero della nostra offerta turistico-archeologica, proprio come nel caso della mostra a Bruxelles del prossimo ottobre, riusciremo a far fare un salto di qualità al nostro territorio».
Museo Archeologico Nazionale di Venosa PZ
⇩ IN QUESTO VIDEO ⇩
Avvolta nelle reticolari viscere del castello aragonese della città lucana, è un’esposizione di infinito respiro cronologico, ampio quanto il periodo trattato, a partire da 700.000 anni fa, riuscendo nell’impresa di inquadrare millenni di evoluzione dell’area del Vulture: visitiamola insieme
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Museo Archeologico Palazzo Sinesi - Canosa di Puglia
Photo & Video: Michele Virgilio - Oggiweb.com
Sarno. Museo Archeologico Nazionale. Mostra
saraci
L'OSTELLO AMOLARA E IL SEPTEM MARIA MUSEUM - ADRIA
L’OSTELLO AMOLARA E IL “SEPTEM MARIA MUSEUM”
Siamo ad ADRIA, la porta Nord del Delta del Po – Riserva della Biosfera Unesco , in Provincia di Rovigo. Antica Città, che ha dato il nome al Mare Adriatico del quale era un importante porto, come ci viene ricordato dall’antica mappa che abbiamo messo all’inizio del video, compilato con immagini la cui maggior parte sono state scattate a poche ore di distanza da altre scattate a Comacchio, in Provincia di Ferrara; anche questa antica Città della Riserva di Biosfera Unesco. Adria è la porta Nord, Comacchio è la porta Sud…. (segue nella Pagina FB Delta del Po) ….
E’ una domenica di novembre, è vigente l’ora solare, sebbene sia quasi il tramonto, è ancora presto per tornare a casa. Decidiamo di fare visita all’Ostello Amolara che è proprio sulla strada. Ci accoglie il gestore Paolo Bordin che ci offre il caffè e che ci ricorda quale funzione aveva nel recente passato l’IDROVERA DELL’AMOLARA.
L’elegante palazzo, costruito in stile neoclassico, custodisce l’impianto idrovoro costruito dall’ingegner Cesare de Lotto nel 1853, per il prosciugamento del Consorzio Campagna Vecchia Inferiore, a mezzo di ruote idrofore mosse da macchine a vapore. Siamo all’epoca delle prime bonifiche, in parte fatte col duro lavoro degli “scariolanti”.
Alla chiusura dell’idrovora, avvenuta nel 1992, è seguito un inevitabile degrado, finché nel 1997, il Dr. Giuseppe Marangoni, direttore della cooperativa Turismo e Cultura (ora anche Presidente nazionale del C.T.G. – Centro Turismo Giovanile) propose al Consorzio di Bonifica Polesine Adige – Canalbianco la riutilizzazione dell’edificio, trasformandolo nel 2001 in un centro polivalente ospitante un Museo della storia della civiltà delle acque (il “Septem Mària Museum”, cioè il museo dei “Sette Mari” denominazione data al Polesine dallo storico Plinio il Vecchio), un laboratorio per ricerche di ingegneria naturalistica, un centro convegni, un ufficio informazioni turistiche e l’Ostello Amolara per accogliere i visitatori della città di Adria e del Delta del Po”.
il CTG opera in molti settori, dal turismo alla cultura, dall'ospitalità in strutture selezionate alle attività per i ragazzi, dalla salvaguardia dell'ambiente fino all'uso di un tempo libero che ricrei veramente la persona.
Per la storia dell’intervento, il valore, il contenuto si legga:
@pinoschiesari alias @pinovisions
Museo Archeologico Nazionale di Altino - Venezia
Visita 19 novembre 2017
Culture. Il Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro (MT)
Il 18 dicembre 2016 inaugurate le nuove sale espositive (600 mq) del Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro (MT), uno dei più importanti musei archeologici del Mezzogiorno.
TRM Art - Canale culturale del network televisivo TRM.
Digitale terrestre: 602 Basilicata - 638 Puglia.
Live streaming su trmart.it e app trmtv per dispositivi mobili iOS e Android.
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Le vie della valorizzazione in Lombardia - Il Lucone di Polpenazze
Il Lucone di Polpenazze sul Garda è un sito palafitticolo inserito nel patrimonio mondiale UNESCO e uno dei migliori esempi di archeologia pubblica in Lombardia, gestito dal Mavs (Museo Archeologico della Valle Sabbia) di Gavardo (BS): ArcheoFrame ve lo racconta in questo video del ciclo dedicato a Le vie della valorizzazione in Lombardia.
Terre di Aquileia - Piccola Grande Italia
Comune del Friuli-Venezia Giulia, in provincia di Udine, con più di tremilacinquecento abitanti. E' sede del Museo Archeologico Nazionale. Aquileia è gemellata con Maria Saal (Klagenfurt-Land, Carinzia, Austria), dal 2001 e Piran (Slovenia), dal 1977.
Inaugurazione del museo delle antichità e della zona archeologica della necropoli del Porto di
Giornale Luce B0571 del 11/1934
Descrizione sequenze:Vegetazione mediterranea ; gruppo di autorità civili, della cultura e fasciste all'entrata del museo di Ostia ; Veduta del parco archeologico di Ostia con rovine romane ; immagini di bassorilievi romani ; interno del museo con sculture, busti, statue e sarcofagi romani ; immagini di gruppi scultorei e di statue romani ; teste di antichi romani ; veduta del parco archeologico di Ostia ; una lapide ; immagini di case romane ; gente accalcata intorno ai monumenti ; immagini di bassorilievi, sarcofagi, case e mosaici decorativi ; due uomini in cappotto nero con uno con cappello osservano ; gente tra le vie di Ostia antica ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Museo Archeologico Nazionale di Olbia ~ 29 Giugno 2017 | Viaggiare in Sardegna
Il Museo Archeologico Nazionale di Olbia è ospitato all'interno di un moderno edificio sull'isolotto di Peddone, a due passi dal molo Brin dove è disponibile il parcheggio gratuito.
Parzialmente in fase di allestimento, anche a causa dell'aria condizionata non funzionante, l'accesso è completamente gratuito.
Il punto forte del museo sono gli affascinanti resti di due navi romane ( tra cui l'unico timone e albero maestro di epoca romana integro! ) rinvenute durante i lavori di costruzione del tunnel nelle vicinanze del porto.
Sono state create due sezioni di nave per far comprendere ai visitatori come venissero trasportate le merci a quei tempi.
E' disponibile inoltre un totem multimediale con audio-guide.
I reperti, ospitati nell'anello superiore, sono di epoca fenicia, greca, punica e romana ( solo un paio di epoca nuragica ).
Ad attenderci troveremo delle grandi anfore per il trasporto di granaglie e liquidi, vasellame, lampade, statuette votive e incantevoli monili femminili.
Colpisce in particolare una moneta d'oro, perfettamente conservata, un diadema femminile e dei bracciali a forma di serpente.
Sono presenti anche alcuni reperti di epoca nuragica, come il modellino di nuraghe di pietra nell'atrio ( e il recente modello ligneo ), una navicella bronzea, alcuni utensili di bronzo ( tra cui punte di lancia ) e alcune ancore neolitiche.
'E un museo dalle ottime potenzialità ma decisamente da migliorare per una migliore fruizione.
Il personale è gentile e disponibile; i visitatori pagherebbero volentieri un biglietto per avere delle guide preparate, dei cartelli più esaustivi riguardo tutti i reperti presenti e ovviamente l'aria condizionata!
Fino a ottobre c'e' un'interessante mostra sulla civiltà nuragica ( costa 10 euro ) con modellini 3D di alcuni nuraghi, modellini di guerrieri, guide e animazioni con visori 3D.
L'abbiamo saltata a causa dell'aria condizionata non funzionante che permetteva di sostare nelle stanze solo per pochi minuti.
Sicuramente da visitare se passate di li, ma evitate se la giornata è particolarmente afosa, almeno fino a quando non attiveranno l'aria condizionata.
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MURLO: il MUSEO ARCHEOLOGICO e il BORGO (Archeologia & Gopro)
MURLO: il Museo Archeologico e il Borgo.
Minuto 1-7,28: dentro il Museo parlando del Palazzo Etrusco di Poggio Civitate
Minuto 7,28-12: Borgo e Museo
*nel PC se vuoi vedere il video in risoluzione HD clikka sulla rotella nell'angolo in basso a destra del video, e scegli il formato :) *
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Museo archeologico di Ferrara - Sala dell'abitato di Spina
Ferrara -- Museo Archeologico Nazionale. Progettazione di un apparato di multiproiezione per la Sala dell'abitato in Spina
Un viaggio virtuale nell'antica città etrusca di Spina.
Progetto di Art Media Studio, Firenze.
ROMA, SGOMINATA BANDA CHE FALSIFICAVA REPERTI ARCHEOLOGICI
Roma (TMNews) - Anfore, piatti decorati e statue marmoree apparentemente risalenti all'antica Grecia, alla Roma imperiale o agli etruschi, ma in realtà contraffatti abilmente da un gruppo di falsari. I reperti archeologici venivano invecchiati utilizzando presidi sanitari radiologici messi a disposizione da uno della banda, di professione infermiere. A scoprire l'organizzazione criminale i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, che hanno eseguito 7 arresti e numerose perquisizioni nei confronti degli appartenenti all'associazione dedita alla truffa e alla contraffazione di manufatti archeologici. Nella rete dei falsari è caduto anche un collezionista che ha acquistato centinaia di reperti archeologici falsi, pagandoli oltre 600.000 euro, oltre a consegnare beni di valore come mobili d'antiquariato e gioielli in permuta per l'acquisto delle opere contraffatte.
Museo Archeologico di Dorgali
Il Museo Archeologico di Dorgali nasce nel 1980 per iniziativa del Comune di Dorgali, in collaborazione con il Gruppo Grotte Dorgali. I reperti esposti provengono prevalentemente da scavi archeologici (domus de janas di Marras, Grotta del Bue Marino, villaggio nuragico di Serra Orrios, tomba di giganti di Thomes, villaggio di Nuraghe Arvu, Grotta di Ispinigoli, abitato di Tiscali, insediamento nuragico-romano di Nuraghe Mannu) e da raccolte di superficie effettuate su tutto il territorio di Dorgali.
Maggiori informazioni su wwwenjoydorgali.it
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