#InvasioniDigitali nel Cilento
InvasioniDigitali.it
Il Cilento fa rete!
Per la prima volta, con un'iniziativa nata spontaneamente su internet, l'intero territorio del Cilento fa rete e si organizza spontanemante su internet.
Ben 11 le iniziative in 9 giorni, che coprono l'intero territorio, dalla Costa ai Monti della Maddalena.
Tutti pronti quindi per un'invasione pacifica dei luoghi della cultura italiana, armati di smartphone e fotocamera, pronti a condividere sui social media le bellezze della nostra terra.
Queste il calendario delle invasioni programmate:
- 20 Aprile - Museo Archeologico - Buccino
- 20 Aprile - Palazzo delle Arti - Agropoli
- 21 Aprile - Certosa di San Lorenzo - Padula
- 22 Aprile - Borgo Sant'Antonio - Rocca Gloriosa
- 23 Aprile - Torri Saracene - Palinuro
- 24 Aprile - Antiquarium - Palinuro
- 25 Aprile - Centro Storico - Atena Lucana
- 25 Aprile - Museo Ortega - Bosco (San Giovanni a Piro)
- 27 Aprile - Parco a Ruderi - Auletta
- 28 Aprile - Centro Storico - Sala Consilina
- 28 Aprile - Parco Archeologico - Velia
Una visita a... il museo archeologico di Paestum
Il Museo Archeologico di Paestum, fondato nel 1952, raccoglie esempi di arte greca (tra cui le decorazioni del tempio di Hera alla foce del Sele), lucana (le lastre delle tombe) e romana. Celebre è la lastra della Tomba del Tuffatore (V secolo a.C.).
Fotografie: luglio 2016
I TEMPLI DI PAESTUM ♥
Il Miglior modo per preservare la Cultura è diffonderla.
I TEMPLI DI PAESTUM nel Parco Nazionale del Cilento,Vallo di Diano e Alburni sono un luogo affascinante, ricco di storia.
Buona Visione. Condividiamo ovunque,facciamo diventare popolare anche questo semplice video e conoscere al mondo questo meraviglioso sito turistico che ogni anno attrae milioni di visitatori.
Fondata dai greci intorno al 600 a.E.V., si chiamava Poseidonia, da Poseidone, o Nettuno, dio del mare, al quale la città era stata dedicata. Tra il 400 e il 273 avanti fu occupata dalla popolazione italica dei lucani. Nel 273 divenne colonia romana col nome di Paestum. Dall'impianto primitivo sul Silaros sviluppò il porto marittimo e fluviale della città e presso di esso sorse il Tempio di Era Argiva, che diventò presto uno dei più grandi e venerati santuari dell'Italia antica: circa 50 stadi separavano la città dallo Heraion e dal suo emporio sul fiume.La fine dell'Impero Romano coincise grosso modo con la fine della città.
La riscoperta di Paestum risale al 1762, quando fu costruita la strada moderna che l'attraversa tuttora.
È localizzato nella regione Campania, in provincia di Salerno, come frazione del comune di Capaccio, a circa 30 km a sud di Salerno (80 km a sud di Napoli). È situato nel Parco Nazionale del Cilento,Vallo di Diano e Alburni, vicino al litorale, nel golfo di Salerno. La località è munita anche di un piccolo scalo ferroviario denominato per l'appunto Paestum.
Nel 2013 scavi e museo di Paestum sono stati il ventiquattresimo sito statale italiano più visitato, con 242.218 visitatori.
I tre templi monumentali che oggi possiamo ammirare, come i reperti conservati nel Museo Archeologico Nazionale, accanto all'area archeologica, documentano l'importanza, la ricchezza e la raffinata vita culturale della colonia.
Miracolosamente giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell'architettura magno-greca, sono i tre templi di ordine dorico edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, dedicate rispettivamente ad Hera e ad Athena.
Il Tempio di Hera,la cosiddetta basilica,è il tempio più antico, con nove colonne sul fronte e diciotto di lato.
Il tempio di Nettuno è il più grande e maestoso, del 450 a.C., l'edificio mostra le forme mature dell'ordine dorino classico, simile in questo al Tempio di Zeus di Olimpia.
Il Tempio di Athena, edificato intorno al 500 a.C., era in precedenza noto come Tempio di Cerere. È il più piccolo tra gli edifici templari, con colonne doriche nel peristilio e ioniche nella cella.
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Called by the Greeks Poseidon, the Italians and Paistom Paitos, Paestum by the Romans.Located in the eastern part of the Gulf of Salerno (front gulf Poseidoniate) to 10 km from the mouth of the river Sele (front Silaros), in the territory of Lucania and northern boundary of the region in sec. IV BC it was used to call the Magna Grecia, was one of the richest and most flourishing Greek colonies of southern Italy on the west coast of the Tyrrhenian Sea.
Visit Paestum and The temple of Hera,The Temple of Athena or Ceres,the temple of Neptune, the National Archaeological Museum of Paestum,and the Park of Cilento,Vallo di Diano,Alburni.
(le immagini sono di proprietà degli autori,il video vuole semplicemente omaggiare uno dei siti turistici più importanti per farlo conoscere ancor di più anche nel web).
Paestum : Templi Greci in Italia - the best preserved Greek Tempes in Italy
Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. In passato era nota anche come Pesto.È localizzata nella regione Campania, in provincia di Salerno, come frazione del comune di Capaccio Paestum, a circa 30 chilometri a sud di Salerno (97 chilometri a sud di Napoli). È situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, al nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La località è munita anche di un piccolo scalo ferroviario denominato per l'appunto Paestum, e di due piccole località adiacenti alla stazione denominate Capaccio scalo e Lido di Paestum.
I TEMPLI tempio di Atena a Paestum (detto tempio di Cerere)
Miracolosamente giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell'architettura magno-greca, sono i tre templi di ordine dorico edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, dedicate rispettivamente ad Hera e ad Athena.
Tempio di Hera
La cosiddetta Basilica è in realtà un tempio dedicato ad Hera[11]. Edificato nel 550 a.C. circa, deve all'arcaicità delle sue forme il fraintendimento della propria funzione: una delle peculiarità strutturali più evidenti è nel fronte enneastilo (di 9 colonne), con una colonna in asse, mentre in età più recente il numero di colonne frontali sarà sempre pari. È un tempio di ordine dorico dedicato a Era, dea della fertilità, della vita e della nascita, protettrice del matrimonio e della famiglia.
il colonnato attorno al tempio è di 9x18. Le colonne erano molto importanti per sostenere il tetto spiovente in legno, di cui oggi non rimane nulla. Dobbiamo immaginare i templi come strutture chiuse con un colonnato esterno e mura di lastre calcaree su tutti e quattro i lati. Al suo interno vi erano due colonnati e una stanza chiusa chiamata ‘cella' che lo occupava quasi interamente.
L'interno del tempio era considerato sacro in quanto ‘casa' della divinità, quindi solo i sacerdoti potevano entrare. Le persone restavano nell'area esterna di fronte all'entrata principale in cui è situato tuttora l'altare.
Il cosiddetto Tempio di Nettuno era in realtà dedicato ad Hera. Costruito in arenaria intorno al 460 a.C., costituisce il più grande tra i templi di Paestum. L'edificio mostra le forme mature dell'ordine dorico classico, simile in questo al Tempio di Zeus di Olimpia.
Il Tempio di Atena, edificato intorno al 500 a.C., era in precedenza noto come Tempio di Cerere. È il più piccolo tra gli edifici templari, con colonne doriche nel peristilio e ioniche nella cella.
Gita a Paestum
Paestum e le sue Necropoli iTempli di Nettuno ???? di Hera e di Athena 31 dicembre 2018. Paestum, nota anche come Pesto, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. Dopo la sua conquista da parte dei Lucani venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. L'estensione del suo abitato è ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. All’ombra dei templi di Paestum, è collocata una delle più importanti collezioni archeologiche d’Italia: il Museo Archeologico Nazionale di Paestum.Tra i ritrovamenti più spettacolari esposti nel museo spiccano le metope (lastre scolpite che decoravano un grande tempio) provenienti dall'Heraion di foce Sele e la tomba cosiddetta “del Tuffatore”, una tomba dipinta del V sec. a.C. e lastre dipinte delle tombe del IV e III sec. a.C.
Inaugurata una sezione del Museo Naturalistico di Corleto Monforte presso la Monte Pruno. HD
Sant’Arsenio, inaugurata una sezione del Museo Naturalistico di Corleto Monforte presso la Monte Pruno. 10/12/2016
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Sala Consilina, nasce la seconda Giunta Cavallone: ecco gli Assessori e i Consiglieri delegati. 01/06/2019
La magna grecia : Taranto, lucani e calabresi collaborano
Grande riunione a Taranto di 200 camperisti pugliesi lucani e calabresi nell'ottica della gloriosa magna grecia. Museo spartano di Taranto ipogeo Bellacicco
La Scuola della Strada: Viaggio a Metapontum Agrobios_001
Dal PODCAST La Scuola della Strada
suditaliaradio.tv
Esplorare il territorio per comprendere i punti di forza di un contesto sociale ed economico che potrebbe essere (se decidessimo di restare in Basilicata) la fonte del nostro benessere futuro. Una conoscenza indispensabile affinché il corso di studio venga perfezionato e reso aderente al programma di Sviluppo Sostenibile dell'intero territorio. Con una solida preparazione sulle potenzialità della nostra terra, domani potremmo decidere di viaggiare per migliorare la nostra vita, ma mai più di emigrare.
Riprese Video: Domenico Maggiore. Allestimento: Vincenzo Lomonaco. Spazio Internet: Sud Italia Radio.Tv
Un tour dentro la ricerca e l'innovazione nel settore più strategico dell'economia mondiale: Agricoltura biologica e salvaguardia del territorio. Due punti che adeguatamente saldati fra di loro, potrebbero determinare un'innalzamento della qualità della Vita e una disponibilità di benessere generale (non solo ricchezza) per tutti. Una sfida che appassiona tutti i giovani ricercatori del Centro Agrobios di Metaponto che si dedicano quotidianamente alla ricerca con non poche difficoltà.
Cogliamo l'occasione per lanciare da queste pagine un caloroso augurio di buon lavoro e un grazie particolare per aver consentito l'incursione della nostra variopinta scoleresca in cerca di futuro.
Questi episodi Video, raccolti da Maggiore Domenico (classe III BTS) sono resi disponibili alle altre classi grazie a Lomonaco Vincenzo e la collaborazione di Sud Italia Radio.Tv. Potete gratuitamente scaricare queste piccole lezioni e ascoltarle quando volete, anche su lettori MP3 (iPod, e cellulari di nuova generazione) che supportano file video. Sud Italia Radio.Tv utilizza il servizio Podcasting (gratuito). La condivisione dei file attraverso il servizio Podcasting rappresenta una opportunità in quanto semplifica la diffusione dei contenuti. (che cos'è il PODCASTING?) Per info: suditaliaradio.tv
Il triste destino dell’Archivio Storico del Tribunale di Sala Consilina
Il triste destino dell’Archivio Storico del Tribunale di Sala Consilina deportato in un fatiscente garage
Grazie Michele d'Elia
Grazie Michele d'Elia - inaugurazione Cripta del Peccato Originale
Matera, 23 settembre 2005, presso gli spazi all'aperto dell'azienda vitivinicola della Famiglia Dragone, lectio magistralis del nostro caro Prof. Michele d'Elia in occasione della apertura al pubblico della Cripta del Peccato Originale. Il restauro, durato 5 anni e fortemente voluto da d'Elia e dall'inarrestabile Raffaello de Ruggieri, presidente della Fondazione Zétema di Matera, corona non solo il sogno di riconoscimento dell'Arte Rupestre dell'Italia Meridionale ma un traguardo importantissimo per la storia dell'Arte Italiana.
Alla presenza dei soci del Circolo La Scaletta di Matera, tra cui Raffaello, la moglie Maria e la sorella Teresa, che il primo maggio del 1963 scoprirono la grotta divenuta ormai ovile, assieme al compagno d'avventura Carletto Scalcione venuto a mancare anni fa, l'inaugurazione è stata un momento di forte emozione e commozione.
Erano altresì presenti Caterina Bon Valsassina, allora direttrice dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma, i cui esperti hanno provveduto al restauro degli affreschi della Cripta e il Presidente delll'A.C.R.I. Giuseppe Guzzetti che, vista la tenacia dell'Avv. De Ruggieri, ha condiviso il sogno degli eroi materani e ha cofinanziato il restauro della grotta rupestre e il progetto del Distretto Culturale dell'Habitat Rupestre di Basilicata.
Grazie Michele, senza di Te il nostro SUD non avrebbe desiderato di riscoprire le sue radici culturali, senza di Te il mondo non avrebbe conosciuto la forza artistica e mistica di moltissimi capolavori che l'Uomo ha voluto prima adorare e poi conservare nelle nostre gravine.
L'Italia Ti saluta e Ti ricorderà sempre quale esempio di qualità umana!
(grazie ad Angelo Tarantino, al Fianco di Michele in questo video, che moderò all'epoca il tavolo delle presentazioni)
n.b. il video è stato realizzato all'epoca dal gruppo di giovani che Michele stesso, assieme a Raffaello e al Circolo La Scaletta hanno spronato perché facessero nascere quell'impresa culturale che noi chiamammo ARTEZETA. Oggi la Cooperativa ha ormai 7 anni di esperienza alle sue spalle ed ha contribuito con grandissima passione ad affiancare Zétema nella realizzazione del MUSMA (Museo di Scultura Contemporanea. Matera) e nella gestione della Cripta del Peccato Originale, trasferendo alle migliaia di turisti che l'hanno visitata in questi anni, tutto quanto il Prof. d'Elia ci ha sempre insegnato:
amore e rispetto per l'arte quale espressione massima della cultura di un popolo
bisogno di evangelizzare tutti a quell'amore e a quel rispetto perché le generazioni future ne traggano i frutti migliori.
Grazie Michele, a nome di ARTEZETA e di tutti i giovani materani che Ti ricorderanno quale maestro e concittadino! Proseguiremo sulla Tua strada e faremo in modo che il Patrimonio Culturale divenga veramente Patrimonio dell'Umanità!
Sala Consilina, quando la maleducazione non va in vacanza…
Sala Consilina, purtroppo la maleducazione non va in vacanza… 14/08/2018
8 fiera profumi e sapori la tana del coniglio
11 maggio 2014_8a Fiera Profumi e Sapori_Dorno (PV) Presentazione dei libri L'erba che fa il grano di Paolo Repossi e Un fiore d'ombra di Debora De Lorenzi. A cura de LA TANA DEL CONIGLIO di Dorno.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, del 1593
sindaco gaetano ferrari sala consilina
Paestum, Italy
Music: Basto & Yves V - Cloudbreaker (original mix)
Paestum is the classical Roman name of a major Graeco-Roman city in the Campania region of Italy. It is located in the north of Cilento, near the coast about 85 km SE of Naples in the province of Salerno, and belongs to the commune of Capaccio, officially also named Capaccio-Paestum.
Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. Si ritrova in età più recente come Pesto, nome mantenuto fino al 1926, quando venne ribattezzata nella versione attuale. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana.
È localizzata nella regione Campania, in provincia di Salerno, nel comune di Capaccio, a circa 30 chilometri a sud di Salerno (97 chilometri a sud di Napoli). È situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, verso il Cilento.
09022009063
omaggio al grande parroco di Torre Orsaia Don Paquale Pellegrino da parte della ministrazione Vairo
APPUNTI DI VIAGGIO AREA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM
“Parco archeologico di Paestum”
Il Parco archeologico è incluso in un'area che oggi rappresenta soltanto un piccolo settore della città antica, il cui perimetro è definito dal circuito, ben conservato, delle mura di cinta in blocchi di calcare dotate di 28 torri e di quattro porte principali: Porta Aurea a Nord, Porta Sirena ad Est, Porta Marina ad Ovest e Porta Giustizia a Sud. I celebri templi che hanno reso famosa Paestum, come splendidi esempi dell'architettura antica magno greca, sono inseriti all'interno di un percorso di visita che tende ad illustrare lo sviluppo urbanistico della città.
Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. In passato era nota anche come Pesto.
Paestum è circondata da una cinta muraria quasi totalmente conservata, con un perimetro poligonale che si sviluppa per circa 4,75 km, seguendo l'andamento del banco di travertino sul quale sorge la città. È costituita da una muratura a doppia cortina di grandi blocchi squadrati, riempita al centro con terra ed intervallata da 28torri a pianta quadrata e circolare, quasi tutte ridotte a ruderi.
In corrispondenza dei punti cardinali si aprono le quattro porte principali d'accesso; vi sono inoltre una serie di ben 47 aperture minori, le posterule, funzionali sia per l'accesso in città sia per l'organizzazione della difesa:
• la Porta Sirena, così chiamata da un animale fantastico scolpito con funzioniapotropaiche all'esterno di essa, si trova sul lato est;
• sul lato sud si apre invece Porta Giustizia, con un ampio vestibolo d'accesso, difesa ai lati da due torri, una circolare, una quadrata;
• l'ingresso ad ovest, che affaccia verso il mare, avveniva attraverso presso Porta Marina, dotata anch'essa di un ampio vestibolo lastricato e difesa ai lati da due torri, una circolare ed una quadrata;
• poco resta invece della Porta Aurea, a nord della città, demolita agli inizi dell'Ottocento.
La Via Sacra, utilizzata anche durante le processioni religiose, venne riportata alla luce nel 1907. Larga 9 metri, si presenta lastricata da grossi blocchi di calcare - alcuni recanti il solco lasciato dal passaggio delle ruote dei carri, e munita di marciapiedi sopraelevati; il lastricato romano ricalca il precedente tracciato di età greca. Su entrambe i lati, lì dove non vi siano aree pubbliche o cultuali, si estendono i quartieri abitativi della città, non ancora indagati nella loro interezza e complessità. La parte scavata presenta grandi strutture signorili, sovrapposte a più antiche costruzioni. L’area archeologica di Paestum e un viaggio nel passato. Un viaggio che non si dimentica e non ci si stanca mai di ripetere.
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La Passione del Pane di Pietro Laureano
Si è chiuso con la festa del pane il convegno Il Codice del Paesaggio delle Caverne promosso dall'ITKI - UNESCO. Il video sintetizza alcuni aspetti del convegno e della festa. Si ringraziano tutti i partecipanti al convegno, i presenti nelle foto, la comunità di Matera e coloro che hanno ispirato il video in particolare: Antonio Infantino autore della colonna sonora Tara'n trance. Lino del Frà autore del documentario del 1959 con il grande Ernesto de Martino. Folco Quilici per i brani su San Giorgio Lucano. Roberto Linzalone autore della performance. Il video è un omaggio a Carlo Levi al cui dipinto Italia '61 è ispirato e a Rocco Scotellaro di cui ricorrono i 60 anni della morte.
da Energeo:
La cerimonia della mietitura è un rito che si perpetua ancora a San Giorgio Lucano con la messa in scena del sacrificio dell'ultimo covone fatto dai falciatori e la spoliazione della vergine rappresentazione di morte, espiazione, fecondità e rinascita. Il documentario etnografico girato nel 1959 da Lino Del Frà, La passione del grano è stato presentato a Palazzo Lanfanchi, a Matera, dove si è svolto il Convegno internazionale UNESCO THE LANDSCAPE OF THE CAVES - The Cut Rock Cities Traditional Knowledge For The Proper Management of Ecosystems, organizzato in occasione del 20° anniversario dell'iscrizione della Città dei Sassi nella World Heritage List UNESCO e della nomination del capoluogo lucano come Capitale Europea della Cultura 2019, con la partecipazione dei più qualificati esperti internazionali. Una manifestazione di grande interesse internazionale perché costruita su temi di grande attualità: l'abitare in grotta; l'architettura naturale; la geotermia passiva; il tipo di struttura urbana, divenuta oggi un modello per le più avanzate ricerche di bioarchitettura, sulla città sostenibile, l'economia verde e la problematica della qualità del paesaggio, della produzione, del cibo, della vita e della rinascita e salvaguardia del territorio. Il Pane è diventato il vero protagonista della giornata conclusiva in una manifestazione di folla festante accorsa per la presentazione della forma di pane più grande che la città di Matera e forse tutta la Basilicata abbia mai messo sulle tavole. Un pane da record lungo quattro metri e pesante circa 60 chili, distribuito a tutti in piazzetta Pascoli, dove si sono visti, quasi per incanto, i volti e la vita della lucanità, gli stessi volti dei contadini inquadrati nel Vangelo di Pasolini nei Sassi di Matera e poi ritratti da Carlo Levi nell'opera che dipinse in occasione della Mostra delle Regioni tenuta a Torino nel 1961, nell'ambito dei festeggiamenti per il centenario dell'Unità d'Italia. Il grande pannello è oggi conservato a Palazzo Lanfranchi, dove si è svolto l'evento organizzato da ITKI UNESCO e da Ipogea, con il supporto di Energeo come media partner. Lucania 61 rappresenta l'impresa pittorica di maggiore impegno compiuta da Carlo Levi, dove lo scrittore e pittore torinese ha riassunto i motivi più salienti del suo lungo discorso sul Mezzogiorno e sulla Lucania, con il suo contenuto di umanità, di dolore antico, di lavoro paziente, di coraggio di esistere. L'autore di Cristo si è fermato ad Eboli li chiamava i volti del popolo, nei cui occhi sono rappresi i destini. Sono i volti di una Lucania che esiste ancora. E' stato proprio il pane il protagonista dell'evento Pane universale Matera Capitale ideato dal poeta locale Roberto Linzalone e organizzato dal Comune di Matera e dalla Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici della Basilicata per celebrare i 20 anni di iscrizione della città nell'elenco UNESCO del Patrimonio mondiale dell'umanità e per festeggiare tutti insieme l'ingresso di Matera nella short list delle città candidate a Capitale europea della cultura per il 2019. Qualcuno ha voluto intravedere nel pane sistemato su un carretto tipico della tradizione materana, trasportato in corteo, offerto alla popolazione, una rappresentazione simbolica del passato. Una cerimonia che ha voluto ricordare un'agricoltura cerealicola che non conosce macchine e non va al di là dell'aratro, della falce e della trebbiatura a mano o animale. Ma di certo andrà verso il futuro. In effetti i diritti e la dignità umane sono gli obiettivi ai quali punta l'azione UNESCO sul paesaggio per costruire un futuro più equo, più giusto e più pacifico.