Alla scoperta del Museo Archeologico di San Lorenzo di Cremona
Alla scoperta del Museo Archeologico di San Lorenzo di #Cremona con la restauratrice Alberta Carena, e del cantiere di restauro in corso, relativo all'area archeologica nella parte absidale della chiesa
Gli scavi effettuati a partire dal 1962 e poi ripresi nel 1994 permisero qui di portare alla luce i resti di una chiesa precedente, identificabile con quella menzionata da una pergamena del 990, di un edificio cimiteriale paleocristiano e di una necropoli romana del I secolo a.C., ubicata in corrispondenza del primo tratto suburbano, in direzione est, dell'antica via Postumia
Cremona, nuova domus romana al museo archeologico San Lorenzo
Dal 4 novembre per i visitatori del museo, la suggestione di accedere a una casa romana del II secolo a.C. Con interviste a Marina Volontè, conservatrice del Museo Archeologico e Giorgio Arcari, Opus restauri Parma. Il servizio di Dario Murri.
Museo Archeologico - San Lorenzo Cremona
Il museo archeologico di Cremona
Una visita al museo archeologico collocato nella ex chiesa di San Lorenzo a Cremona.
Il museo contiene molti reperti di epoca romana rinvenuti nei recenti scavi in piazza Marconi.
Sapore in Lombardia – Museo Archeologico di Cremona
Curiosando nel Museo Archeologico di Cremona, con Beba Marsano e Gualtiero Marchesi, presso la chiesa basilicale di San Lorenzo.
Museo Archeologico
Il 31 maggio 2009 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo Archeologico nella chiesa basilicale di San Lorenzo e nella annessa quattrocentesca cappella Meli. Esso costituisce lo sviluppo della vecchia Sezione Archeologica del Museo Civico, chiusa dalla fine degli anni '90 del secolo passato per consentire il restauro di alcune tipologie di materiali -in particolare i mosaici- e completa l'esposizione, tuttora in Palazzo Affaitati, delle collezioni di formazione storica non territoriale, a partire dal lascito del Marchese Ala Ponzone.
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ARCHAEOLOGICAL MUSEUM
On the 31st of May 2009 it was opened the new Archaelogical Museum: it is located in St. Lorenzo's basilical church and in the annexed Meli chapel, dating back to the 15th century. The Museum represents the development of the old archaeological section of the civic museum and it completes the exhibition, now in Palazzo Affaitati, of the historical non territorial collections, starting from the legacy of the Marquess Ala Ponzone.
Progetto Museo per Tutti - Cremona1, Ore12 11/11/2015
Marina Volontè, Responsabile dei servizi educativi del Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona, racconta nel programma Ore12 di Cremona1 il progetto Museo per Tutti - Accessibilità museale per persone con disabilità intellettiva, ideato da L'abilità Onlus e sostenuto dalla Fondazione De Agostiini.
Piazza Marconi Cremona Romana
Piazza Marconi Cremona Romana
VID 20141022 00058 Cremona Romana - Parte 1
Convegno organizzato dal Comune di Cremona, relatori N. Cecchini Soprintendente per i Beni Archeologici della Lombardia e Marina Volenté, Museo Archeologico di Cremona, sui ritrovamenti archeologici romani rinvenuti durante gli scavi per l'adeguamento delle reti tecnologiche nel comune di Cremona. Cremona, Spazio Comune. PARTE 1
Cremona Tech Night, la seconda edizione
Scavi di San Lorenzo Maggiore Escursione antropologica di Antonio Tortora
Scavi di San Lorenzo Maggiore Escursione antropologica di Antonio Tortora
La Cremona romana. Viaggio nella storia archeologica della città
interessante incontro a palazzo Trecchi sulla storia di Cremona dalle origini alla rinascita dopo la distruzione.
Da Napoli un itinerario archeoculturale per scoprire Italia
Nella sala 65 del Museo di Capodimonte a Napoli ritorna il Trittico in alabastro con le storie della Passione che risale alla seconda metà del XV secolo. L'altare da campo di Ladislao Durazzo rinvenuto nella chiesa di San Giovanni a Carbonara ma acquisito tra il 1809 ed il 1813 dal Museo Nazionale è un polittico in tre ante di legno lungo tre metri e sul quale in alabastro sono incise le scene più salienti della Passione di Cristo, interventi del Laboratorio di Restauro di Capodimonte a cura di Bruno Tatafiore.. Il Trittico è una delle 250 opere restaurate grazie alla banca Intesa San Paolo per una spesa di oltre 1 milione di euro ed è parte della mostra che apre i battenti a Napoli in sei sedi espositive. Da oggi e sino al 9 luglio sono in mostra presso Museo di Capodimonte, Gallerie d'Italia- Palazzo Zevallos Stigliano, Museo Diocesano, Museo del Tesoro di San Gennaro , Cappella del Tesoro-Duomo di Napoli, Chiesa dei Santi Apostoli opere risalenti dall'VII secolo a.C. e sino al primo Ottocento e provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria, e dai poli museali di Venezia, Firenze, Napoli e Musei Vaticani.
E' la prima volta che Napoli diventa la protagonista della sedicesima edizione del programma di restauri di opere appartenenti al patrimonio artistico nazionale promosso e curato da Intesa San Paolo.
Tra i reperti in mostra a palazzo Zevallos Stigliano il Vaso dell'Amazzonomachia 330 a.C. cratere apulo di eccezionale rilevanza archeologica. Nei depositi del Museo Archeologico Nazionale nel 2004 si fratturò. Il restauro del Laboratorio di Conservazione e restauro del Museo Archeologico gli ha donato nuova vita.
In mostra ancora dal Museo Archeologico Nazionale alcuni Frammenti di affreschi con armi gladiatorie appartenuti al quadriportico annesso al Teatro Grande di Pompei e risalenti al I secolo d.C. sempre a cura del laboratorio del Nazionale che ha restaurato, inoltre, la Stele funeraria detta 'Stele Borgia' 480-470 a.C. ca. La stele fa parte della settecentesca collezione Borgia ed apre l'esposizione di palazzo Zavellos Stigliano.
Provenienti da altre città il grande mosaico romano con scena di lotta, prima metà del III secolo d.C. proveniente da Reggio Calabria, la Testa di Medusa, 1799-1800, di Antonio Canova, proveniente dal Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. Straordinarie anche il Sarcofago antropoide di Me-Isis o figlio di Isis, XXII -- inizi XXV dinastia egiziana, proveniente da Museo Civico Archeologico di Bologna dal quale proviene, inoltre, il Cartonnage di mummia, epoca greco-romana, I secolo a.C. ca.
La Pinacoteca del Museo Civico Ala Ponzone
Ci sono delle città che hanno delle pinacoteche splendide, piene di capolavori. Una di queste città, che è stata centro di una grande scuola pittorica, è Cremona (Federico Zeri)
STENDHAL su RAI - Radio6Teca ha trasmesso la visita che FEDERICO ZERI fece anni fa al Museo Civico Ala Ponzone. Potete ascoltarla o scaricare il podcast qui
La conoscete già? Se non la conoscete venite a visitare la nostra Pinacoteca!
Ecco alcuni dipinti di cui Federico Zeri ci racconta ma ce ne sono molti altri...
Telesia romana - sannitica Tulisiom - Museo di Telesia - ch.6 (Comuni festa) festuval
Museo di Telesia, reperti città sannitica (Tulisium) e romana
§ San Salvatore Telesino, luglio 2013 - statue, lapidi, iscrizioni, anfore, monìli e tanti altri oggetti esposti meglio che a Pompei, descritti nei pannelli che raccontano la storia dell'oggetto accanto alla vita di vari abitanti dell'urbe telesina.
§. Il piccolo Museo è aperto sabato e domenica, gli altri giorni su prenotazione, ed è visitabile gratis grazie a Comune e Pro Loco di San Salvatore Telesino. Potrebbe diventare un grande museo nella costituenda Città Telesina semmai si facessero gli ambìti scavi della città sotterrata.
§ patrimonio storico e culturale nella Valle Telesina, nella DOP wine zone, o DOP vino zone, dell'uva Solopaca, territorio omogeneo per l'aspetto agricolo ed urbanistico ed ambito territoriale ottimale (A.T.O.) in chiave di amministrazione locale, perché da gennaio 2013 costituisce la Città Telesina, unione dei 5 Comuni comprensiva di Solopaca, Telese Terme, San Salvatore Telesino, Amorosi e Castelvenere. Mancano Frasso Telesino e Melizzano che appartengono allo stesso bacino del basso fiume Calore alla confluenza nel Volturno.
§ Il territorio entro e nelle vicinanze delle mura di Telesia, con terme interne ed esterne, antiche e moderne, forse nel 2013 sarà rappresentato allegoricamente in un carro d'uva colorata, o al naturale (uva bianca ed uva nera), che arricchirà la sfilata della festa dell'uva Solopaca in programma domenica 8 settembre 2013.
Bologna Museo Archeologico Collezione Romana p4-2011.avi
Bologna Museo Archeologico Collezione Romana p4-2011
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VAP. Via Solferino 37
RIAPPROPIAZIONE ARCHEOLOGICA mediante SUPERFETAZIONE URBANA.
Via Solferino 37 è un punto nevralgico della città, vicino a Piazza Duomo, nel pieno centro storico ed economico. Le trasformazione storiche dell'isolato dell'attuale borsa a metà del 900 hanno dato alla luce i resti della strada romana e del canale Marchionis che insistevano proprio sull'attuale tracciato della via.
Tali resti risultano oggi completamente negati alla città e fisicamente inaccessibili. La strada romana può essere infatti raggiunta da un porticato laterale ed il canale Marchionis non è più visibile a causa dell'interramento avvenuto nei secoli.
VAP propone una nuova interpretazione archeologica, non solo legata alla conservazione, ma anche alla sua fruizione, accettandone ruskinianamente il suo deterioramento. Lo scavo viene elevato a monumento alla passata civiltà, trasformando l'interesse del cittadino: da esclusivamente storicistico ad identitario.
VAP. VIA SOLFERINO 37. Tre elementi:
_La camera chiara che definisce visivamente il rapporto tra il sopra ed il sotto.
_Il Canale Marchionis che riemerge dal suolo.
_La strada romana che ritorna ad essere fruita come monumento.
La nuova configurazione prevede quindi l'aggiunta di un corpo estraneo alla città (superfetazione) come elemento scultoreo, la cosiddetta camera chiara. Essa permette mediante un sistema di specchi interni la visione da sopra del sotto.
Il canale viene riportato alla luce e diviene il medium fisico tra il sotto ed il sopra. Dal lato nord costituisce l'accesso alla stanza ipogea mediante una scala sospesa sull'acqua. Dal lato sud l'acqua sgorga dalla strada per essere reimmessa nel canale producendo una nuova atmosfera di raccoglimento.
La strada romana viene reinventata nella sua stanza ipogea ricostituendo l'originale rapporto con l'acqua. Una passarella, prosecuzione della scala di ingresso, la attraversa catapultando all'interno l'osservatore in maniera immersiva. Le pareti perimetrali si staccano eticamente dalla strada lasciando penetrare la luce, sottintendendo l'eventuale proseguimento della stessa.
Definiamo quindi VIA SOLFERINO 37 il primo punto di congiunzione tra reale e virtuale, promuovendo la nuova visione di VAP, che ne rilegge il passato, ne legge il presente, immaginandone il futuro.
Cremona - Via Gramsci a Corso Vittorio Emanuele
Dash Cam prova 1
L'arrivo della piroga restaurata al Museo Platina di Piadena
Toscana '900: musei e percorsi d'arte rivelano una Toscana inedita
11 mostre, concerti, teatro, 7 itinerari, 109 musei coinvolti, una App in 4 lingue e molto altro alla scoperta di un secolo d'arte straordinaria