CASTELLO Baron GAMBA a Châtillon (Valle D’Aosta) (1/2) MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Il castello, arroccato su un promontorio roccioso che domina Châtillon, si inserisce armoniosamente nella natura circostante, diventando un elemento caratteristico del paesaggio.
Costruito agli inizi del Novecento, presenta una struttura simmetrica costituita da un‘alta torre centrale, arretrata rispetto a due corpi laterali. E’ realizzato con muratura in pietra rasa a vista e protetto da una copertura lignea a padiglione con soprastante manto in lose di pietra.
L’edificio è circondato da un parco ricco di vegetazione che si estende su una superficie di circa 7000 metri quadrati. La maggior parte degli alberi risale alla data di realizzazione del castello, ma alcuni hanno origine più antica. Sono infatti custoditi al suo interno una sequoia gigante originaria della California risalente al 1888, una Gleditsia Triacanthos -o Spino di Giuda-, una leguminosa di 120 anni, e un cipresso calvo, di 121 anni, originario dei terreni paludosi della Florida, introdotto in Europa nel 1840. Il parco, molto curato, consente delle piacevoli passeggiate.
Il castello ospita la collezione di arte moderna e contemporanea della Regione autonoma Valle d‘Aosta.
Il percorso espositivo del Castello Gamba si snoda attraverso 13 sale distribuite sui due piani dell’ edificio e presenta una selezione - curata da Rosanna Maggio Serra - di 150 opere tra dipinti, sculture, installazioni, raccolte grafiche e fotografiche, che vanno dall’Ottocento ad oggi. A fianco delle opere dei maestri del ‘900 tra le quali sculture di Martini, Mastroianni, Manzù, Arnaldo e Giò Pomodoro e dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino ad esponenti della ricerca contemporanea come Schifano, Baruchello, Rama, Mainolfi. Un’ampia scelta di opere testimonia inoltre con varietà i movimenti che hanno animato la scena artistica italiana negli ultimi 25 anni: sono rappresentati dall’ultima Pop Art alla Poesia Visiva, passando all’Astrattismo e geometrico e all’Informale, o ancora all’Anacronismo e Citazionismo e dalla Transavanguardia sino ai Nuovi-Nuovi e all’Arte Debole. Particolare rilievo è dato al territorio valdostano attraverso l’attività degli artisti locali, o attivi nella Valle su committenza regionale. Relativamente agli artisti valdostani, una volta inaugurato il nuovo centro museale, sarà pianificato e programmata un’attività di valorizzazione e promozione.
Il parco è di 5 o 7 ettari ed percorso da vialetti, con panchine e una fontana in legno. Vi sono presenti anche tre alberi monumentali tutelati dalla L.R. n.50 del 21 agosto 1990, recante Tutela delle piante monumentali. La sequoia (Sequoiadendron giganteum) cresce a fianco al castello: è stata piantata nel 1888, si innalza per 37 m e ha un diametro di 230 cm e una circonferenza di 723 cm. Poco distante, al centro del parco, si trova il centenario spino di Giuda (Gleditsia triacanthos), alto 22 m, con un diametro di 81 cm e una circonferenza di 254 cm. Vi è inoltre un cipresso calvo (Taxodium distichum) ai margini occidentali del perimetro.
Focus: Arte moderna e contemporanea al Castello Gamba di Châtillon
Arte moderna e contemporanea al Castello Gamba di Châtillon
Una nuova realtà museale dedicata all'arte moderna e contemporanea, che si inserisce all'interno del sistema di valorizzazione e fruizione pubblica delle dimore storiche e dei castelli valdostani. Questo è il Castello Gamba, a Châtillon.
Il Castello, costruito tra il 1901 e il 1903 dal barone Carlo Maurizio Gamba, appartiene alla Regione autonoma Valle d'Aosta dal 1982 e, dopo un complesso intervento di restauro architettonico realizzato tra 2002 e 2005, ospita la collezione di arte moderna e contemporanea regionale che comprende oltre 1.500 opere e che è stata costituita nell'arco di sessanta anni attraverso acquisizioni, donazioni e lasciti, premi.
Il percorso espositivo si snoda attraverso 13 sale distribuite sui due piani dell'edificio e presenta una selezione - curata da Rosanna Maggio Serra - di 150 opere tra dipinti, sculture, installazioni, raccolte grafiche e fotografiche, che vanno dall'Ottocento a oggi. A fianco delle opere dei maestri del 900 tra le quali opere di Martini, Manzù, Casorati, Carrà e Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino a esponenti della ricerca contemporanea come Schifano e Mainolfi. A questi si affiancano gli artisti valdostani di maggior rilievo. In particolare, a Italo Mus, artista simbolo della Valle d'Aosta, è dedicato uno speciale omaggio, a cura di Sandra Barberi, allestito nello spazio destinato alle esposizioni temporanee e nell'altana panoramica al terzo piano del Castello.
Il Castello Gamba si presenta al pubblico come un luogo di arte e di cultura da visitare sia per l'apprendimento che per lo svago ed è dotato di una serie di servizi pensati per avvicinare le diverse fasce di visitatori (famiglie, adulti, scuole, bambini, giovani) all'arte moderna e contemporanea attraverso attività di laboratorio, visite guidate e una serie di eventi ideati per offrire occasioni di esperienza, emozione e apprendimento dell'arte.
Da ottobre a marzo il Castello Gamba è aperto dalle 9.30 alle13.00 e dalle 14.00 alle17.30, chiuso il mercoledì, il 1° gennaio e il 25 dicembre; da aprile a settembre l'apertura è dalle 10.00 alle 18.00.
10 ottobre 2012 - Castello Gamba a Châtillon
Castello Gamba:a Châtillon apre il Museo regionale di arte moderna e contemporanea.
Sarà una mostra dedicata alla figura di Italo Mus, artista simbolo della Valle d'Aosta e originario di Châtillon, l'evento che darà il battesimo ufficiale al nuovo Museo regionale di arte moderna e contemporanea, con sede all'interno delle sale del castello Gamba, restaurato dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura e pronto ufficialmente ad aprire al pubblico il 27 ottobre 2012. A presentare il nuovo polo museale valdostano, che vuole essere luogo di cultura a 360 gradi attraverso il coinvolgimento attivo degli artisti locali, dei diversi target di pubblico, dai grandi ai più piccoli, e dei turisti, sono stati, nel corso di un'affollata conferenza stampa, l'Assessore regionale alla cultura, Laurent Viérin, il Soprintendente ai beni culturali, Roberto Domaine, il Sindaco di Châtillon, Henri Calza, e la curatrice della mostra Sandra Barbieri, storica dell'arte e ricercatrice.
Il Museo ospiterà la collezione di arte moderna e contemporanea regionale che comprende oltre 1.500 opere. A fianco dei lavori dei maestri del '900, tra cui le sculture di Martini, Mastroianni, Manzù, Arnaldo e Giò Pomodoro e i dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino a esponenti della ricerca contemporanea come Schifano, Baruchello, Rama, Mainolfi. Un'ampia scelta di opere testimonia inoltre con varietà i movimenti che hanno animato la scena artistica italiana negli ultimi 25 anni: sono rappresentati, ad esempio, l'Informale, l'Astrattismo geometrico, la Transavanguardia e la Pop Art. Particolare rilievo è dato al territorio valdostano attraverso l'attività degli artisti locali, o attivi in Valle su committenza regionale. Il castello è stato acquisito nel 1982 dalla Regione e il restauro architettonico, realizzato tra il 2002 e il 2005, è costato, comprendendo anche l'attuale progetto di allestimento, complessivamente circa 5 milioni di euro.
Le 13 sale espositive del castello sono situate al primo e al secondo piano in uno spazio complessivo di 600 metri quadrati e accolgono dipinti e sculture secondo uno sviluppo sia cronologico che tematico. Il castello Gamba, circondato da un suggestivo parco di 7000 metri quadrati, si presenta al pubblico come un luogo di arte e di cultura dotato di una serie di servizi programmati per avvicinare le diverse fasce di visitatori all'arte moderna e contemporanea attraverso attività di laboratorio, visite guidate e una serie di eventi ideati per offrire occasioni di scoperta, emozione e apprendimento dell'arte.
CASTELLO Baron GAMBA a Châtillon (Valle D’Aosta) (2/2) ESTERNI E PARCO
Per offrire all’amatissima sposa Angélique Passerin d’Entrèves la possibilità di trascorrere lunghi periodi all’anno vicina agli affetti della famiglia di origine, che risiedeva nel castello di Châtillon, il barone torinese Carlo Maurizio Gamba, decise di costruire una nuova dimora nella stessa località, sulla balza rocciosa denominata Crêt-de-Breil.
Il progetto fu affidato all'ingegnere Carlo Saroldi, torinese di nascita ma « valdôtain de cœur », cui spetta anche la ricostruzione, negli stessi anni, della chiesa parrocchiale di Châtillon.
Iniziato nel 1903, data incisa sul fronte nord dell'edificio e concluso nel 1905, il «grandioso palazzo in pietra nello stile del principio del Seicento»– così come viene descritto in una delle prime guide turistiche della Valle d'Aosta – era munito di tutti moderni comfort, tra cui persino un ascensore, il primo installato nella regione. Il salone di ingresso, con la boiserie decorata da motivi a pergamena e il camino in pietra sul quale è dipinto lo stemma dei proprietari, rendeva omaggio al gusto neogotico che nel coevo Castel Savoia di Gressoney viveva la sua ultima ed eclettica stagione.
Un destino avverso avrebbe infranto i rosei progetti di vita di Angélique e Carlo Maurizio. Colpita da un male incurabile, forse aggravato dal dolore per la perdita della figlioletta Irene, Angélique si spense appena trentasettenne nel 1909, mentre il marito morì improvvisamente, in questo edificio, il 2 dicembre 1928.
In mancanza di eredi diretti, il castello pervenne ai Passerin d'Entrèves, che nel 1982 lo vendettero alla Regione autonoma Valle d'Aosta.
Un importante intervento di restauro, finalizzato a trasformare l'edificio storico in nuova sede museale, che oggi ospita la ricca collezione di arte moderna e contemporanea regionale, è stato curato dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali dell'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta.
Giuliana Cunéaz Au coeur de la matière Castello Gamba Chatillon (AO)
Riprese e Supervisione Roberto Mosca Ros
Montaggio Video Elena Gambalonga
Esposizione aperta dal 15 febbraio al 5 ottobre 2014 presso il Castello Gamba di Chatillon. La mostra Au couer de la matière dell'artista valdostana Giuliana Cunéaz é la prima rassegna di arte contemporanea che l'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma della Valle d'Aosta propone al pubblico nel contesto della realtà museale del Castello Gamba di Chatillon. Siamo quindi particolarmente lieti di presentare un'esposizione che ha come protagonista un'artista conosciuta e apprezzata non solo in Valle D'Aosta, ma anche in Italia e all'estero, presente con le sue opere nel percorso museale permanente. Giuliana Cuneaz ha avviato nel suo lavoro artistico una riflessione sullo spazio interno della creazione basata sull'interesse per la scienza e il mondo nano-molecolare. I rapporti tra arte e scienza e l'utilizzo di vari media artistici, dalla videoinstallazione alla pittura, dalla fotografia alla pittura, fino agli screen painting, rendono questa mostra particolarmente attuale ed accattivante. Questa nuova iniziativa culturale approfondisce alcuni aspetti legati al percorso di visita delle collezioni permanenti del Castello Gamba e vuole sottolineare l'attenzione che l'assessorato regionale intende dedicare ai nostri più interessanti artisti contemporanei.
Joel Farcoz
Assessore all'educazione e alla cultura della Valle D'Aosta
Il progetto espositivo, curato da Bruno Corà, specificatamente stu diato per l'occasione, si articola sui tre piani dell'edificio, intorno a un nucleo di 40 opere, e comprende sculture e stampe digitali, video e screen painting (schermi dipinti). Per l'occasione è stata realizzata Cabinet de neige, una wunderkammer ispirata al paesag gio montano dove uno stipo in legno, che ricorda la tradizione, custodisce al suo interno un video e microsculture circondate da un manto bianco simile alla neve.
Come ha scritto Corà in catalogo, la modalità linguistica, formale e contenutistica di Giuliana Cunéaz non pronostica o auspica una modificazione dell'arte per perpetrarne l'attività immaginativa, ma senza frapporre indugi o rinvii, è già essa stessa il futuro.
Merano (1/9) MUSEO DELLE DONNE - FRAUENMUSEUM - WOMEN'S MUSEUM
Il Convento delle Clarisse fu costruito nel 1309 sulla piazza del Grano dalla duchessa Euphemia di Carinzia.
Per 500 anni questa fondazione principesca caratterizzava l’immagine della cittá di Merano. Accanto alla chiesa parrocchiale San Nicoló la chiesa del convento era il piú importante edificio religioso della cittá. Le Clarisse conducevano inoltre l’unico convento femminile meranese nel medioevo.
Il convento fú luogo della devozione mariana, scuola per giovani ragazze, ospitó confraternite locali e corporazioni, sepolture di tanti cittadini e nobili locali.
1782 l’imperatore Giuseppe II sopresse tutti I conventi. Le suore furono costrette a lasciare il convento.
1923 l’edificio fu acquistato dalla “Spar- und Vorschusskasse”, che in seguito diventó la Banca Popolare – Volksbank, la quale occupa tutt’ora il piano terra. Gli affreschi furono documentati, rimossi a pezzi e ricollocati nel grande chiostro del convento.
Nel 2010 I due piani superiori furono adibiti per il Museo delle Donne e prese in affitto da parte del Comune di Merano per il Museo delle Donne, la cui nuova sede fú inaugurata ufficialmente nel 2011.
La base della collezione era stata della fondatrice. Dalla fondazione dell’associazione “Museo delle donne – la donna nel corso del tempo” nel 1993 la collezione dell’associazione è in continua crescita e le numerose donatrici sanno che i loro oggetti e pezzi raccolti sono esposti in un luogo, dove vengono valorizzati, inseriti cioè nella storia e cultura quotidiana che prosegue fino ai giorni d’oggi.
Lo “stile del racconto” per fare vedere storia femminile è ancora oggi improntata da ogni epoca con la propria moda, i propri accessori, e gli oggetti di uso quotidiano per offrire “quadri temporanei” .
La collezione consente di mantenere un „filo rosso” attraverso la moda e gli oggetti della vita quotidiana. Partiamo dal principio che la moda è lo specchio della società e interpretiamo lo “spirito del tempo” (Zeitgeist) di ogni epoca sulla base dei suoi diversi modi di manifestarsi.
La nuova esposizione permanente del Museo delle Donne è come una via commerciale con vetrine però invece di vetrine con abbigliamento e oggetti di moda da acquistare qui viene mostrato l’immagine femminile degli ultimi 200 anni appunto con i vestiti e gli accessori esposti.
L’esposizione gioca con la tensione, di mostrare da una parte vestiti belli ed accessori della ricca collezione del Museo, dall’altra parte di dimostrare con questi vestiti la storia delle immagini e dei ruoli femminili della nostra società, che non sempre è bella. Nonostante ciò non c’è l’intenzione di puntare il dito.
Il racconto delle immagini e dei ruoli femminili avviene da dentro a fuori – si inizia dalla pelle, proseguendo per il corpo femminile, l’abbigliamento delle gambe – collant, gonne, pantaloni ,- il bacino, il significato dei capelli e dei copricapo fino ad arrivare ai lavori dentro e fuori casa.
Toscana Esclusiva, 62 itinerari di meraviglie
Domenica 26 maggio i cortili e i giardini di di incantevoli dimore private si aprono al pubblico in occasione della XVIII edizione di Toscana esclusiva organizzata dall'Associazione Dimore Storiche.
Visionbook all'Atelier degli Artisti
© 2011 Accademia dei Sensi - LiceLicenza CC BY-NC-ND 3.0
Va pensiero ha partecipato a 150 Souvenirs d'Italie, mostra collettiva internazionale organizzata dalla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Atelier degli Artisti di Roma.
Cartolina che vai ... 3/3
Mostra dal titolo Cartolina che vai... dalle case antiche del Molise. Testimonianze di vita e di lavoro a cura di Nicoletta Pietravalle, Presidente dell'A.D.S.I. Sezione Molise. - Dal 26 aprile al 23 maggio 1999, presso il Palazzetto Mattei, via della Navicella, 12 - Roma.
Le cartoline come testimonianze concrete, oggetti che parlano di un passato di cultura e tradizione, un vissuto che si ripropone nella sua quotidianità, in un percorso di memorie che rappresenta davvero un'opera di salvataggio culturale.
MUS ITALO - Asta 118 - Lotto 201
MUS ITALO - Chatillon (AO) 1892 - 1967 St.Vincent (AO) - Il taglialegna - 70x50 olio su tavoletta
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Terre Meravigliose-Valle d'Aosta
Puntata andata in onda su rai2 il 19-06-2012.
Alla scoperta del Castello Sarriod de la Tour a Saint-Pierre
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Il restauro del contemporaneo
Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali. Prevenire è meglio che curare un Convegno dedicato al Restauro Preventivo, un tema di primaria importanza al Salone del Restauro di Ferrara.
Castelli e torri medioevali astigiani da scoprire - GRP Televisione
22.08.12 ASTI Si avvicina un nuovo fine settimana per andare a scoprire le dimore storiche del nostro territorio. Per gli amanti dei castelli, tappe imperdibili saranno Castell'Alfero e la torri medioevali di Asti, Viarigi e San Giorgio Scarampi.
Il forte di Bard
Il forte di Bard (pronunciato [bar]; in francese fort de Bard) è un complesso fortificato fatto riedificare nel XIX secolo da Casa Savoia sulla rocca che sovrasta il borgo di Bard, in Valle d'Aosta.
Dopo un lungo periodo di abbandono, il forte è stato totalmente restaurato con interventi ispirati al recupero conservativo: è stato aperto ai visitatori nel gennaio 2006. Attualmente ospita esposizioni di arte antica, moderna, contemporanea e di fotografia.Il forte è inoltre sede di tre percorsi permanenti: Il museo delle Alpi, Alpi dei ragazzi e Le prigioni, oltre a un quarto in corso di completamento (Il museo del Forte).
Nel cortile interno principale si svolgono nel periodo estivo rappresentazioni musicali e teatrali. Oltre alle attività didattiche il Forte ospita dei programmi originali come ad esempio I colloqui del Forte di Bard, Napoleonica, Meteolab, oltre a eventi sportivi come il MonterosaWalserUltraTrail e Forteight. Il Forte è attrezzato con caffetteria, ristorante, sale per eventi, sale congressi multimediali, libreria, infolounge, wifi in molte aree; ospita anche un albergo.
Nel marzo 2014 presso il forte di Bard sono state girate delle scene del film Avengers: Age of Ultron.
I miei video:
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Innocenzo Manzetti: la prima telefonata in Valle d'Aosta
#storia #valledaosta #cultura #manzetti #telefono #mgvideoproduzioni
Chi ha fatto la prima telefonata della storia? Come è nata l'elettricità in Valle?
Regia Guido Raimondo , testi e interviste Luca Casali, musiche originali Carlo Brnvenuto
Made of Sicily, l'arte contemporanea siciliana a Palazzo Forcella De Seta [TgMed 13/05/2017]
Una mostra con opere di venti giovani artisti siciliani dedicate alla regione, organizzata dall'associazione culturale MostraMed in collaborazione con Ance Open Palermo, nell'ambito del progetto Sicily and Sicilians. L'esposizione sarà aperta fino al 18 maggio a Palazzo Forcella De Seta. E il ricavato della vendita andrà all'Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma.
GUALTIERO SANFILIPPO
salento nozze terza puntata prima parte
format televisivo dedicato al mondo degli sposi!
Una delle più affascinanti dimore storiche dell'800 a Santa Cesarea Terme...affacciata sul mare Villa Raffaella.
Affinchè l'acconciatura sia un capolavoro da non dimenticare...nel cuore di Lecce:Maddhia.
Toscana Esclusiva 2012 - 2/2
Approfondimento giornalistico prodotto e trasmesso da TVR Teleitalia 7 GOLD sull'evento Toscana Esclusiva 2012 - Firenze, Lucca, Pisa, Siena cortili e giardini aperti, che si è svolto domenica 10 giugno 2012.
Si è trattato della 17° edizione della manifestazione organizzata dall'Associazione Dimore Storiche Italiane.
Nel video (Seconda Parte) interviene:
1) Piero Guicciardini - Palazzo Guicciardini.
Interviste di Lorenzo Cassigoli.
Musica a Palazzo: dal 15 aprile l'incanto delle note nelle dimore storiche di Jesi
Organizzato dalla Fondazione Lanari, al via il ciclo di appuntamenti che riporta la musica nei saloni dei palazzi storici jesini: domenica prossima (17,30) il flauto di Elena Cecconi a Palazzo Ripanti Nuovo, il 22 tocca alla Cantata Barocca dell'esemble Novo Incanto a Palazzo Pianetti. Il 22 il vibrafono di Marco Pacassoni a Palazzo Baldeschi Balleani, si chiude il 6 maggio a Palazzo della Signoria con l'opera buffa La Dirindina. Ingresso libero e buona musica, per ricreare atmosfere sospese nel tempo.