Monselice (PD) - ...E POI SONO VENUTO GRANDE audio-racconto
Realizzato dal laboratorio degli allievi del Master in Governance delle Risorse Turistiche Territoriali, presso il Dipartimento di Beni Culturali della Facoltà dell'Università Padova.
La memoria lunga di giochi, feste, svaghi del tempo libero e testimonianze del passato riprende vita sotto forma di racconto audio: un prodotto multimediale realizzato dagli studenti del Master di Primo Livello in Governance delle risorse turistiche territoriali dell'Università di Padova e ha tra i suoi obiettivi primari la conservazione, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio immateriale della città di Monselice e della provincia di Padova.
Il progetto, promosso e sviluppato grazie alla collaborazione del Comune di Monselice, ha visto protagonisti i 13 studenti del Master, che - nell'ambito di questa esperienza - hanno potuto sperimentare sul campo opportunità e criticità di una simile iniziativa, coadiuvati e supportati dai docenti Cristina Gibellato, Stefano Karadjov, Filiberto Tartaglia e dal produttore musicale Michele Braga. L'audio-racconto permette al pubblico di condividere, in modo piacevole ed originale, le preziose testimonianze, le curiosità e i segreti che sono emersi durante le interviste.
Il Paesaggio euganeo - Il Ricordo dei Luoghi
Boschi ricchi di cacciagione e di legname pregiato, pietre per costruire, un clima più salubre rispetto alla pianura, queste le attrattive che i Colli Euganei hanno offerto all'uomo da oltre 27 secoli. E così fu anche durante il Medioevo che vide i Colli mantenere un buon numero di insediamenti, (Boccon, Zovon, Cinto,... Arquà, Torreglia, Castelnuovo, Teolo) mentre la pianura circostante, malsana ed insicura, si spopolava notevolmente. Oltre alle corti ed alle pievi il paesaggio euganeo mostrava nei luoghi più elevati numerosi castelli, rocche, monasteri ed eremi. Castelli importanti, oltre a quello di Este ed alla Rocca di Monselice, sorsero ad Arquà, a Lozzo, a Valbona, a Rovolon, a Bastia, a Torreglia, a Castelnuovo, a Calaone, a Montemerlo, a Cinto e sullo sperone roccioso di Rocca Pendice. Fra tutti questi solo il castello di Valbona ci è pervenuto intatto e visitabile. Di antichi eremi e monasteri si hanno notizie nella zona di Torreglia, sui monti Cero, Venda, Madonna, Lispida e Rua. Alcuni sono ancora attivi come la grandiosa abbazia benedettina di Praglia fondata nel 1080, il piccolo monastero sul monte Madonna, l'aereo eremo camaldolese di monte Rua, il sereno convento di S. Daniele presso Abano. Altri hanno lasciato tracce spettacolari come i resti del monastero olivetano sul monte Venda o sono stati profondamente mutati nelle forme come il monastero del monte Gemola, adattato nel settecento a villa, ora di patrimonio pubblico e sistemato a museo di storia naturale con mostre sulla flora e sulla fauna euganee.
All'inizio del XV secolo Venezia impone il suo dominio sul territorio padovano, dopo aver sterminato i bellicosi principi Carraresi. Il territorio euganeo, diviso tra le podesterie di Este e Monselice e le vicarie di Teolo ed Arquà, visse un lungo periodo di pace. Mentre iniziavano opere di bonifica (Retratti) che portarono al prosciugamento di vasti tratti di territori vallivi pedecollinari a Lozzo, Galzignano, Valsanzibio, Arquà e Baone, i Colli vennero ulteriormente valorizzati con la costruzione di splendide dimore volute dalla nobiltà veneziana e padovana. Famose e incantevoli sono il principesco palazzo del Catajo a Battaglia Terme, la cinquecentesca villa dei Vescovi a Luvigliano, il giardino di villa Barbarigo a Valsanzibio, splendido esempio di giardino all'italiana, costruito nel 1660; inoltre villa Contarini a Valnogaredo e villa Papafava a Frassanelle presso Bastia.
Nel 1797, con l'entrata a Venezia delle truppe napoleoniche, termina la storia della gloriosa Repubblica marinara. L'Ottocento fu un secolo di crescita demografica e di consistente sfruttamento dell'ambiente: molti boschi vennero ridotti a coltura o intensamente tagliati per la produzione di legname. Sul finire del secolo si conclusero le bonifiche dei terreni vallivi con l'impiego di macchine a vapore, alcune delle quali, molto ben conservate, sono esposte nel piccolo museo Centanin vicino al laghetto della Costa di Arquà Petrarca.
Il nostro secolo vede l'espandersi incontrollato delle attività di estrazione, che tanti guasti permanenti hanno provocato al paesaggio euganeo, fino all'entrata in vigore della Legge Statale 29 novembre 1971 n. 1097 concernente Norme per la tutela delle bellezze naturali e ambientali e per le attività estrattive nel territorio dei Colli Euganei che ha comportato la cessazione dell'attività estrattiva nelle cave di materiale per massicciate e sottofondi stradali.
A partire dagli anni cinquanta si sviluppa una viticoltura di qualità che, nel rispetto delle pratiche tradizionali, si è altamente specializzata ed i cui prodotti sono valorizzati nel Consorzio vini DOC, costituitosi nel 1972. A questa fondamentale attività economica negli ultimi anni si e affiancata la pratica dell'agriturismo che, con l'offerta di ospitalità, ristorazione e dei prodotti tipici, ha creato un interessante reddito aggiuntivo per numerose aziende agricole. Tale opportunità va ad integrare la già rinomata tradizione della ristorazione euganea che fin dagli inizi del secolo ha accolto nei suoi caratteristici locali frotte di visitatori attratti dalla buona cucina e dall'amenità dei luoghi.
Video edito da Paul Humbert Brennan ( 9 Giugno 2010) Ltd. (Rondò Veneziano Sogno Veneziano)