Storie di Persone e di Musei - Antiquarium Comunale di Nettuno
Riproduzione integrale della conferenza del 26 gennaio 2018 con la presentazione dell'Antiquarium Comunale di Nettuno (RM), ad opera del Sindaco Angelo Casto, dall'Assessore all'Urbanistica Stefano Pompozzi con Maria De Francesco Referente per il museo, Michelangelo La Rosa Paletnologo, Arianna Ciarla e Silvia Semenzin.
L'Antiquarium Comunale di Nettuno è ospitato all'interno del Forte Sangallo, edificato tra il 1501 e il 1503 per volere di papa Alessandro VI Borgia; la monumentale struttura fa da splendida cornice all'esposizione dei reperti archeologici provenienti dal territorio di Nettuno, caratterizzato da una continuità insediativa che lo rende luogo ricco di testimonianze riguardanti tutte le fasi dell'evoluzione dell'uomo e della sua cultura.
L'itinerario di visita inizia dal Portico Marcantonio Colonna, che ospita la sezione di Paleontologia e Preistoria, con resti di faune pleistoceniche, industria litica relativa al Paleolitico inferiore, medio e superiore e reperti protostorici. La mostra prosegue nelle tre Sale del Piano Nobile con l'esposizione dei reperti di età romana, suddivisi per i temi peculiari del territorio e della sua storia: dal commercio marittimo e le ville costiere alle attività sacre e funerarie.
L'Antiquarium collabora con numerosi enti e Università italiane, fra cui Roma, Firenze, Ferrara, ed europee, Olanda, Finlandia, Spagna.
Storie di Persone e di Musei - Il Museo della Ricerca Archeologica di Vulci
Conferenza tenutasi il 7 dicembre 2017 nell'ambito del ciclo Storie di Persone e di Musei
Storie di Persone e di Musei: Il Museo di Trevignano Romano
Video integrale della conferenza del Museo di Trevignano Romano, presentato dalla direttrice Elisa Cella e al sindaco Claudia Maciucchi, tenutasi all'interno del ciclo Storie di Persone e di musei il 10 novembre 2017.
È stato recentemente affermato che i musei dovrebbero essere coinvolti non solo nella presentazione o nella conservazione ma nell'apertura di uno spazio per il dialogo sull'arte, sulla cultura, sull'umanità (T. Golden 2016). La gestione del Museo di Trevignano Romano, situato a nord di Roma, sulle sponde del Lago di Bracciano, ha recentemente modificato le proprie attività strategiche in nome della diversità, dell'inclusione, e della valorizzazione del patrimonio ambientale, oltre che archeologico.
Una sfida, per un museo locale che solo pochi anni fa era stato tacciato di essere una istituzione «silenziosa», non in contatto con la sua gente e il suo territorio. È possibile, instaurando un nuovo patto con il pubblico, trasformarlo in una delle voci della sua comunità e, allo stesso tempo, in un elemento di coesione, nel tentativo di instaurare un più ampio accesso, equo ed inclusivo, al patrimonio archeologico del suo territorio.
Trevignano Romano, di recente entrato nel Sistema Museale MANEAT, è il luogo di nascita dell'abate Tommaso Silvestri, fondatore nel tardo XVIII secolo della prima scuola italiana per i non vedenti: l'inclusione e l'accessibilità sembrano essere le parole chiave naturali della sua missione.
La conferenza mira a presentare e analizzare i bisogni, gli obiettivi, i rischi, i risultati e le strategie del progetto di ristrutturazione di un museo civico, per il quale l'amministrazione e la direzione condividono l'ambizione di rivestire un ruolo attivo, a livello sociale e identitario, nel processo di partecipazione pubblica alla condivisione del patrimonio come elemento culturale fondante della propria identità.
Comune di Latina Museo Duilio Cambellotti
Sede: piazza San Marco - Latina
Nel 1984 il Comune di Latina decide di celebrare il profondo rapporto esistito tra Duilio Cambellotti ed il territorio pontino con la mostra Duilio Cambellotti scultore e l'Agro Pontino, allestita presso l'edificio dell'ex l'Opera Balilla, un edificio della città di fondazione progettato dall'architetto Oriolo Frezzotti nel 1932. A quella impostante esposizione fa seguito, una decina di anni dopo, l'allestimento presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Latina di una sezione appositamente dedicata ad alcune opere dell'artista romano, giunte nel capoluogo grazie alle donazioni degli eredi Cambellotti ed agli acquisti effettuati dall'Amministrazione Comunale di Latina.
Storie di Persone e di Musei - L'ecomuseo del Paesaggio, Porano (TR)
La riproduzione della conferenza tenutasi ad opera del direttore Mirko Pacioni il 22 dicembre 2017 presso la Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L'Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi pone al centro della propria attenzione il territorio come un museo diffuso, dove rendere leggibile e apprezzabile, in primo luogo alla sua popolazione, l'identità e la diversità del proprio paesaggio e la cultura materiale e immateriale qui radicata nei secoli.
L'Ecomuseo si fonda sui rapporti di collaborazione tra il Comune di Porano, la Provincia di Terni, la Regione Umbria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria e l'Associazione ACQUA.
Quest'ultima, soggetto gestore dell'Ecomuseo, opera da un decennio nell'area geografica che anticamente fu la Tuscia, cuore dell'Etruria federale, un territorio oggi compreso tra l'alto Lazio, il comprensorio di Orvieto e la bassa Toscana. Tra i soci si annoverano: Guide Turistiche, Guide Ambientali Escursionistiche, Naturalisti, Geologi, Ceramisti, Archeologi, Restauratori, Insegnanti e Videomakers.
Porano condivide con la vicina Orvieto un notevole patrimonio storico, archeologico ed ambientale, tale da essere inserito a pieno titolo nel PAAO (Parco Archeologico Ambientale dell'Orvietano).
Sul territorio insistono infatti pregevoli esempi di sepolture di epoca etrusca come la Tomba Hescanas e le Tombe Golini I e II (IV sec. a.C.) le uniche con pitture murali presenti in Umbria, in situ e presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, dimore storiche come Villa Paolina con il parco settecentesco e i giardini all'italiana, fortificazioni come Castel Rubello (XIII sec.) con torri e mura imponenti.
Storie di Persone e di Musei - Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese - Valentano
Registrazione della conferenza tenutasi ad opera del Direttore Fabio Rossi e del Commissario Straordinario del comune di Valentano Salvatore Grillo, il 24 novembre 2017, presso la Sala della Fortuna, nell'ambito del ciclo Storie di Persone e di Musei.
Inaugurato nel 1996, il museo è collocato nella parte più alta del paese di Valentano, ospitato nella monumentale Rocca Farnese sapientemente restaurata, nel cuore del centro storico.
Si articola in due sezioni principali: quella preistorica e quella medievale rinascimentale e moderna.
Nella prima sezione sono esposti manufatti dell'Alto Lazio (Tuscia) risalenti ad un'epoca compresa tra il paleolitico inferiore e l'età del ferro, provenienti dai più importanti siti del territorio.
Nella seconda sezione sono esposti reperti che raccontano lo sviluppo del territorio a partire dall'Alto Medioevo, con una particolare attenzione alla storia della Famiglia Farnese fra il 1300 e il 1600; molto interessante è la ricchissima raccolta di ceramiche rinvenute nei butti del castello, tra cui si segnala il corredo matrimoniale di Pier Luigi Farnese e Gerolama Orsini (1519).
Il percorso espositivo trova compimento nella sala etrusca, dove è esposta la collezione con pregevoli ceramiche ceretane e vulcenti donata dal Vescovo Giovanni D'Ascenzi, e in quella dedicata alla cosiddetta Tavoletta Enigmatica, straordinario oggetto preistorico ritrovato nella Caldera di Latera.
La stessa Rocca Farnese, abitata dalla famiglia omonima dalla metà del 1400 fino alla distruzione di Castro, costituisce un interessante percorso architettonico e storico-artistico fra cui spiccano il cosiddetto Cortile d'Amore e il pozzo del Sangallo, la loggia di Paolo III, la Scala Santa.
Affascinante e suggestiva la terrazza panoramica cui si accede dalla sommità della grande Torre Ottagonale.
Di recente inaugurazione è, infine, il percorso tattile (e non solo!) dal titolo Toccare la Preistoria!. I manufatti, realizzati con materiali diversi (ceramica, bronzo, legno, pelle animale, ecc..) e resi idonei alla manipolazione, sono stati ordinati cronologicamente all'interno di un percorso lineare, dove è anche presente una ricostruzione in scala quasi al vero di una capanna dell'età del Bronzo, che integra la lettura tattile, l'accompagnamento verbale e, infine, le scritte in linguaggio braille per non vedenti.
Villa Giulia 19-5-2018: Costruire comunità d'eredità
Costruire comunità d’eredità. Un “Faro” sull’archeologia: storie, persone, musei A Villa Giulia, durante Romarché, il passato incontra il futuro
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ha fra i suoi principali obiettivi quello di incentivare la partecipazione dei cittadini all’attività di valorizzazione del proprio patrimonio.
Richiamandosi ai principi espressi nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, nota come Convenzione di Faro (dalla località portoghese dove il 27 ottobre 2005 si è tenuto l’incontro di apertura alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa), il Museo si è fatto interprete delle funzioni attribuite ai Musei autonomi ideando (o partecipando in partnership) diverse iniziative volte a potenziare il ruolo dell’istituto come luogo vitale, inclusivo e capace di promuovere lo sviluppo della cultura creando e promuovendo rapporti e reti territoriali con soggetti pubblici e privati, con particolare riguardo per quelle realtà storiche e archeologiche che sono maggiormente rappresentate dalle collezioni dell’Istituto sin dalla sua fondazione nel 1889.
Per veicolare ulteriormente questi principi, il 19 maggio il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ha proposto un vero e proprio “racconto”, una riflessione su tutte quelle attività che vanno sotto l’egida della Convenzione di Faro e di cui si è fatto promotore e co-organizzatore.
In primis si è parlato, dunque, di un’iniziativa con pochi precedenti nel panorama italiano: l’avviso pubblico di manifestazione d’interesse con cui, qualche mese fa, il Museo si è rivolto a coloro che operano nel Terzo Settore offrendo l’opportunità di usufruire di un luogo d’eccellenza per proporre eventi di alto profilo culturale – dal carattere scientifico e/o divulgativo – in linea con la missione del Museo stesso, quali conferenze, convegni, visite guidate, performance teatrali, musicali e/o coreutiche, rievocazioni storiche, museum theatre, didattica per bambini, mostre e altro.
Fra le altre iniziative del Museo di cui si parlato spicca il ciclo annuale di incontri “Storie di Persone e di Musei”, finalizzato al perseguimento dello spirito della Convenzione di Faro e, al contempo, ispirato al “decalogo per un Museo che racconti Storie quotidiane” del Premio Nobel Orhan Pamuk. L’intento principale è stato quello di mettere a disposizione degli amministratori locali e dei curatori di raccolte civiche di interesse archeologico un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non tanto dalla prospettiva delle “cose” quanto, piuttosto, da quella delle “persone”, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, “desiderano” identificarsi in tali valori.
In questa occasione viene lanciata anche l’edizione a stampa (che vedrà la luce alla fine del 2018) con i risultati di questa importante esperienza di incontro e di confronto, cui hanno aderito oltre 40 musei distribuiti tra Lazio, Umbria e Toscana e che sarà curata dalla Fondazione Dià Cultura, ideatrice e organizzatrice, in partnership con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, anche della manifestazione culturale “Romarché. Parla l’archeologia” (24-27 maggio), di cui si è parlato alla fine dell’incontro.
L’evento, giunto alla nona edizione con il fine di comunicare l’archeologia a ogni tipo di pubblico per contribuire a rendere le persone più consapevoli delle proprie radici culturali e della propria storia, è stato inserito nel calendario dell’anno europeo del patrimonio e ha ottenuto i prestigiosi patrocini culturali del MiBACT, della Regione Lazio, dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma, di ICOM – International Council of Museums, dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma.
Nel video gli interventi del Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Valentino Nizzo dell’On. Silvia Costa – parlamentare europea, della Dott.ssa Cristina Loglio – consigliera responsabile del coordinamento nazionale dell’Anno Europeo del Patrimonio, del Sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e di Francesco Pignataro e Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura)