Villa Giulia 19-5-2018: Costruire comunità d'eredità
Costruire comunità d’eredità. Un “Faro” sull’archeologia: storie, persone, musei A Villa Giulia, durante Romarché, il passato incontra il futuro
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ha fra i suoi principali obiettivi quello di incentivare la partecipazione dei cittadini all’attività di valorizzazione del proprio patrimonio.
Richiamandosi ai principi espressi nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, nota come Convenzione di Faro (dalla località portoghese dove il 27 ottobre 2005 si è tenuto l’incontro di apertura alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa), il Museo si è fatto interprete delle funzioni attribuite ai Musei autonomi ideando (o partecipando in partnership) diverse iniziative volte a potenziare il ruolo dell’istituto come luogo vitale, inclusivo e capace di promuovere lo sviluppo della cultura creando e promuovendo rapporti e reti territoriali con soggetti pubblici e privati, con particolare riguardo per quelle realtà storiche e archeologiche che sono maggiormente rappresentate dalle collezioni dell’Istituto sin dalla sua fondazione nel 1889.
Per veicolare ulteriormente questi principi, il 19 maggio il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ha proposto un vero e proprio “racconto”, una riflessione su tutte quelle attività che vanno sotto l’egida della Convenzione di Faro e di cui si è fatto promotore e co-organizzatore.
In primis si è parlato, dunque, di un’iniziativa con pochi precedenti nel panorama italiano: l’avviso pubblico di manifestazione d’interesse con cui, qualche mese fa, il Museo si è rivolto a coloro che operano nel Terzo Settore offrendo l’opportunità di usufruire di un luogo d’eccellenza per proporre eventi di alto profilo culturale – dal carattere scientifico e/o divulgativo – in linea con la missione del Museo stesso, quali conferenze, convegni, visite guidate, performance teatrali, musicali e/o coreutiche, rievocazioni storiche, museum theatre, didattica per bambini, mostre e altro.
Fra le altre iniziative del Museo di cui si parlato spicca il ciclo annuale di incontri “Storie di Persone e di Musei”, finalizzato al perseguimento dello spirito della Convenzione di Faro e, al contempo, ispirato al “decalogo per un Museo che racconti Storie quotidiane” del Premio Nobel Orhan Pamuk. L’intento principale è stato quello di mettere a disposizione degli amministratori locali e dei curatori di raccolte civiche di interesse archeologico un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non tanto dalla prospettiva delle “cose” quanto, piuttosto, da quella delle “persone”, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, “desiderano” identificarsi in tali valori.
In questa occasione viene lanciata anche l’edizione a stampa (che vedrà la luce alla fine del 2018) con i risultati di questa importante esperienza di incontro e di confronto, cui hanno aderito oltre 40 musei distribuiti tra Lazio, Umbria e Toscana e che sarà curata dalla Fondazione Dià Cultura, ideatrice e organizzatrice, in partnership con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, anche della manifestazione culturale “Romarché. Parla l’archeologia” (24-27 maggio), di cui si è parlato alla fine dell’incontro.
L’evento, giunto alla nona edizione con il fine di comunicare l’archeologia a ogni tipo di pubblico per contribuire a rendere le persone più consapevoli delle proprie radici culturali e della propria storia, è stato inserito nel calendario dell’anno europeo del patrimonio e ha ottenuto i prestigiosi patrocini culturali del MiBACT, della Regione Lazio, dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma, di ICOM – International Council of Museums, dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma.
Nel video gli interventi del Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Valentino Nizzo dell’On. Silvia Costa – parlamentare europea, della Dott.ssa Cristina Loglio – consigliera responsabile del coordinamento nazionale dell’Anno Europeo del Patrimonio, del Sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e di Francesco Pignataro e Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura)