L'istinto della formica (Museo Civico Castello Ursino, Catania 31 marzo – 10 ottobre 2017)
La mostra L'istinto della formica. Arte moderna delle collezioni benedettine dai depositi del castello, a cura di Barbara Mancuso (Museo Civico Castello Ursino, Catania 31 marzo – 10 ottobre 2017), è il frutto della collaborazione tra il Comune di Catania e il Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania.
Presenta per la prima volta a un pubblico più vasto i risultati delle ricerche sulle collezioni di arte moderna custodite nel museo del monastero benedettino di San Nicolò l'Arena fondato alla metà del Settecento e propone un'immagine complessiva della ricchezza e sorprendente varietà delle raccolte originarie.
Hanno collaborato alla realizzazione della mostra docenti, dottorandi, laureati e studenti dell'Università di Catania: Sandra Condorelli (studentessa), Agata Farruggio (docente di Storia dell'arte moderna, Dipartimento di Scienze della formazione), Giuseppe Fiaccola (dottorando in Studi sul patrimonio), Emanuele Liotta (studente), Salvo Pistone Nascone (dottorando in Studi sul patrimonio), Valter Pinto, Alberto Rapisarda (laureato in Storia dell'arte), Alessandra Rustico, Federica Torrisi (laureata in Beni culturali), Olga Vigo (laureata in Storia dell'arte).
CATANIA - Castello Ursino - Sicilia
- Il Castello Ursino è un poderoso castello situato a Catania, voluto da Federico II, lo stupor mundi, tra il 1239 ed il 1245. Oggi il castello è sede del museo civico di Catania.
CASTRUM SINUS - Il Castello dei Catanesi (Castello Ursino - Catania)
Vengono qui proposte immagini del gioiello svevo di Catania. Il Castello Ursino (Castrum sinus - Il Castello del Golfo), fondato da Federico II di Svevia, è sede di un importante collezione archeologica e di una pregevole pinacoteca. Foto realizzate da Agatino Reitano (etnatura.it)
Girolamo II Amati e il violino 1683 Castello Ursino Catania
mercoledì 14 novembre 2018 - Auditorium Giovanni Arvedi
LA FAMIGLIA AMATI - Incontro di studi
Girolamo II Amati
violino 1683
Comune di Catania, Museo Civico. Castello Ursino
Intervengono
Fausto Cacciatori conservatore delle collezioni del Museo del Violino
Marco Malagodi docente Università di Pavia, responsabile tecnico Laboratorio Arvedi di Diagnostica non Invasiva
CATANIA MOSTRA KOUROS AL CASTELLO URSINO
CATANIA Castello Ursino
Come una roccaforte di pietra, il Castello Ursino sorge in Piazza Federico di Svevia a Catania. La costruzione voluta dell'imperatore Federico II. di Svevia, venne eretta tra il 1239 ed il 1250, e venne costruita sulle fondamenta di una fortezza normanna. Originariamente, il Castello Ursino si trovava direttamente sul mare ma dopo l'eruzione dell'Etna nel 1669, la lava risparmiò in effetti il castello, scorrendo tutt'intorno, ma allontanò la linea costiera ad est di parecchie centinaia di metri.
Castello Ursino, Vittorio Sgarbi porta a Catania “I Tesori nascosti”
Da domani (e fino al 20 maggio 2018) il Castello Ursino di Catania ospiterà “Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti”. La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, è un progetto di Contemplazioni, con il patrocinio del Comune di Catania, promossa da Fenice Company Ideas e dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, con il sostegno di SAC e di Confcommercio Catania, SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e Sostare.
Vittorio Sgarbi porta a Catania “I Tesori nascosti” - Video
L’obiettivo di questa grande esposizione è raccontare attraverso preziosi tesori “nascosti” lo svolgimento della storia dell’arte italiana, da Giotto, l’artista che ha rinnovato la pittura, così come Dante, suo contemporaneo, è ritenuto il “padre” della lingua italiana, a Giorgio de Chirico che, affascinato dell’arte antica, fu il principale esponente della pittura metafisica, attraverso la quale tentò di svelare gli aspetti più misteriosi della realtà. La mostra nasce dal desiderio di illustrare, attraverso una ragionata selezione, il Tesoro d’Italia “nascosto e protetto” nelle più importanti raccolte private italiane. In un arco temporale di oltre sette secoli, dalla fine del Duecento alla metà del Novecento, da Giotto a de Chirico, si dà conto dell’evoluzione degli stili, delle correnti e degli snodi fondamentali della storia dell’arte italiana. La mostra offre altresì al visitatore un’ampia panoramica sui soggetti affrontati dagli artisti, da quello sacro alle raffigurazioni allegoriche e mitologiche, dal genere del ritratto a quelli del paesaggio e della natura morta.
La “Madonna” di Giotto e due teste muliebri marmoree, prime sculture “italiane” riferite a un maestro federiciano della metà del Duecento, aprono la straordinaria galleria, dove sono raccolti capolavori come la “Madonna in trono con il Bambino” di Antonello de Saliba (1497), la “Madonna in gloria con i santi Antonio da Padova e Michele Arcangelo” di Severo Ierace (1528 circa), la “Vergine Maria” di Paolo Veronese (1565-1570), “Maddalena addolorata” di Caravaggio (1605-1606), “Ercole e Onfale” di Giovanni Francesco Guerrieri (1617-1618), “Santa Caterina da Siena adora il Crocifisso” di Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello (1622), il “Profeta” di Jusepe Ribera (1613 circa), “Il ritorno del figliol prodigo” di Mattia Preti (1640-1645), “Allegoria della pittura” di Guido Cagnacci (1650- 1655) e “Allegoria dell'Inverno” di Giusto Le Court (1660-1670). Tanti i capolavori della pittura del Settecento e dell'Ottocento come la “Natività di Cristo” di Ignaz Stern detto Ignazio Stella (1728), “Oro di Pompei (o Oro di Napoli)” di Domenico Morelli (1863-1866 circa) e “Piccolo cantiere” di Francesco Lojacono (1880-1890 circa). Approdati al Novecento, si possono ammirare importati opere di celebri maestri, tra le quali, solo per citarne alcune, “Il vecchio padre” (1906) di Antonio Mancini, “Il vaso giapponese” (1923) di Camillo Innocenti, “Interno con vaso di fiori” (1949) di Filippo de Pisis, “I Bagni misteriosi” (1937-1960) di Giorgio de Chirico, “Il tavolo del maresciallo” (1957) di Pippo Rizzo e “Damigiana e bottacino (Natura morta nordica)” del 1959 di Renato Guttuso.
“La mostra si pone come naturale estensione della straordinaria esposizione 'Il Tesoro d’Italia' svoltasi all’Esposizione Universale di Milano del 2015, nella quale si è documentato, dal Piemonte alla Sicilia, la varietà genetica di grandi capolavori concepiti da intelligenze, stati d’animo, emozioni che rimandano ai luoghi, alle terre, alle acque, ai venti che li hanno generati. L’Italia, del resto, è il luogo della felicità compiuta: di questo è stato pienamente consapevole, da Stendhal a Bernard Berenson, qualunque straniero abbia eletto il nostro paese a sua patria, non potendo immaginare un luogo di maggiore beatitudine sulla terra. La grandezza dell’arte italiana è infatti nel tessuto inestricabile, radicato in un territorio unico al mondo per cui le opere maggiori e i contesti minori si illuminano a vicenda, dichiara Vittorio Sgarbi.
“In questi anni Catania ha scommesso sulla Cultura e sull’Arte attraverso mostre e iniziative che hanno promosso musei e luoghi archeologici aprendoli anche attraverso le visite notturne - dichiara Enzo Bianco, sindaco di Catania- Si è lavorato in particolare sul Castello Ursino, il nostro Museo Civico, concentrando qui eventi di considerevole spessore e richiamo. Queste scelte hanno fatto crescere in maniera significativa il Turismo legato alla cultura in tutte stagioni dell’anno. I visitatori hanno “scoperto” Catania e si dimostrano sempre più interessati al patrimonio di diversità culturali e naturali sviluppatosi attorno alla nostra città e al vulcano Etna. La mostra, di grande valore e interesse perché consente di ammirare capolavori finora celati nelle raccolte private italiane, si inserisce perfettamente nel quadro di questo nostro impegno”.
castello completo.avi
Ricostruzione 3D Castello Ursino Catania.
Maila Mazzone - maila.mazzone@studioingenium.it
Visita al Castello Ursino.
Giornale Luce B0817 del 15/01/1936
Descrizione sequenze:visioni delle strutture architettoniche di chiara estrazione sveva ; veduta del danneggiato Castello Ursino ; particolari dei bastioni del castello ; l'atrio con grandi finestre ; gli interni del Castello: la sala delle vestigia greche ; un mosaico del 3° secolo sul pavimento della sala e una testa di Apollo ; rassegna di varie sculture, basamenti e fregi ; il salone della Cappella ; il salone dei pezzi romani con tipiche sculture ; veduta di un'altra sala del Castello con una serie di sarcofaghi del 15° e 16° secolo ; la sala d'Armi con pistole e fucili intarsiati ed armature ; la sala settecentesca con alcune copie scultoree fra cui l'Apollo di Belvedere ; la sala dell'arte sacra con custodia d'argento e paramenti ; vasi e anfore del 5° secolo nella sala delle Ceramiche ; vengono mostrati infine alcuni bronzi del Rinascimento, dei Tarocchi del 15° secolo e uno splendido quadro di Antonello da Messina ed altri capolavori pittorici ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Tirocinio Castello Ursino
Breve descrizione storica del Castello Ursino di Catania.
io DALI' AL CASTELLO URSINO DI CATANIA
È stata inaugurata la mostra io Dalì al castello Ursino di Catania. L'allestimento nasce con la collaborazione della Fundaciò Gala - Salvador Dalì nel trentennale della scomparsa del maestro catalano.
Nelle interviste:
FRANCESCA VIILANTI - curatrice mostra io Dalì
MONTSE AGUER - direttrice dei musei Dalì
SALVO POGLIESE - sindaco di Catania
BARBARA MIRABELLA - assessore alla cultura comune di Catania
Il Castello URSINO di Catania
Castillo Ursino - Ursino Castle - Catania
#progettoERASMUS #GamificandoElAula #ICBrancati #Catania
Arte è Scienza. Le scienze per i beni culturali (Catania, Castello Ursino)
Zammù TV Incontra i ricercatori che nei dipartimenti di Fisica e Astronomia, di Scienze Chimiche e di Matematica e Informatica dell’Università di Catania si occupano di metodologie scientifiche applicate ai beni culturali.
L'occasione è stata la rassegna nazionale Arte è Scienza, organizzata dall’Associazione italiana di Archeometria (Aiar) che si è svolta il 12 e 13 dicembre 2014 in tutta Italia (ospitata a Catania al Museo civico del Castello Ursino) e che ha coinvolto anche i ricercatori di Cnr e Infn che hanno offerto ai visitatori l’opportunità di avere informazioni sull’utilizzo di metodologie scientifiche applicate alle opere d'arte.
Un’occasione per riflettere sul rapporto tra i beni culturali e le tecniche scientifiche nell’ambito dello studio di siti e reperti archeologici, nella ricostruzione dell’ambiente storico, nella diagnostica delle opere d’arte, nella conservazione del nostro patrimonio artistico e culturale.
Durante l’evento i visitatori hanno potuto assistere a laboratori interattivi in situ di 3D laser scanning, misure di parametri microclimatici, studio del colore di dipinti e opere policrome, tecniche per la caratterizzazione elementare e di pulitura, protezione e consolidamento di materiali.
Castelo Ursino, Museo Cívico de Catânia (03/08/2015)
Ursino Castle - Catania .mpg
Built circa from 1239 to 1250 it belonged to Emperor Frederick II, King of Sicily Today the castle houses the Catania Civico Museum
castello ursino
kelly clarkson: You Found Me
Catania - Castello Ursino monumento simbolo per le giornate del FAI
Comune di Catania e Fondo Ambiente Italiano uniti per diffondere cultura e conoscenza dei beni arhcitettonici, con quasi 500 studenti delle scuole catanesi medie e superiori ciceroni d'eccezione.
Cuore dell'iniziativa Castello Ursino, monumento simbolo delle giornate del FAI
Servizio di Salvo Falcone (VideoMediterraneo)
Catania - Palazzo Biscari (28.01.12)
- Catania - Palazzo Biscari. Venne realizzato per volere della famiglia Paternò Castello Principi di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo, in seguito al catastrofico terremoto dell'11 gennaio 1693. Il nuovo palazzo venne edificato sulle mura di Catania, costruite per volere dell'imperatore Carlo V nel Cinquecento e che avevano in parte resistito alla furia del terremoto: i Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne il permesso regio di costruire su di esse. La parte più antica del palazzo fu costruita per volere di Ignazio, terzo principe di Biscari, che affidò il progetto all'architetto Alonzo Di Benedetto, ma fu il figlio di Ignazio, Vincenzo, succeduto al padre nel 1699, a commissionare la decorazione dei sette splendidi finestroni affacciati sulla marina, opera dello scultore messinese Antonino Amato. Successivamente il palazzo fu modificato per volere di Ignazio Paternò Castello, quinto principe di Biscari, il quale lo fece ampliare verso est su progetto di Giuseppe Palazzotto e, successivamente, di Francesco Battaglia. L'edificio venne infine ultimato nel 1763 ed inaugurato con grandiosi festeggiamenti.
Al palazzo si accede attraverso un grande portale su via Museo Biscari, che immette nel cortile centrale, adorno di una grande scala a tenaglia. All'interno, si trova il salone delle feste, di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi stucchi e affreschi dipinti da Matteo Desiderato e Sebastiano Lo Monaco. Il cupolino centrale era usato come alloggiamento dell'orchestra, ed è coperto da un affresco raffigurante la gloria della famiglia Paternò Castello di Biscari. Si accede alla cupola attraverso una scala decorata a stucco (che il principe Ignazio chiamò a fiocco di nuvola) all'interno della grande galleria affacciata sulla marina. Tra le altre sale vanno ricordate quella dei Feudi, con alle pareti grandi tele rappresentanti i numerosi feudi dei Biscari; gli appartamenti della principessa, costruiti da Ignazio V per la moglie, Anna Morso e Bonanno dei principi del PoggioReale, con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana; la galleria degli Uccelli e la stanza di Don Chisciotte. Infine particolare importanza riveste il Museo, dove un tempo era raccolta la grande collezione archeologica (oggi in parte al Museo civico del Castello Ursino) di Ignazio V, grande studioso, archeologo e amante delle arti in genere.
Tra i celebri visitatori del palazzo si ricorda soprattutto lo scrittore Johann Wolfgang Goethe che, nel corso del suo viaggio in Italia, venne ricevuto dal principe di Biscari il 3 maggio 1787, poco dopo la morte del padre Ignazio. Agli inizi del 2008 il Palazzo ha fatto da sfondo al videoclip della canzone Violet Hill della band inglese Coldplay. Wikipedia (28.01.12)
Vittorio Sgarbi - Mostra al Castello Ursino
#Catania - inaugurato il Museo della Follia, ospitato per i prossimi sei mesi all'interno del Castello Ursino di Catania. Curato da Vittorio #Sgarbi e realizzato da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo.