Lago di Bracciano - documentario I parte
Nella prima parte del documentario si esegue un volo in parapendio ed un percorso in kayak da Trevignano Romano ad Anguillara Sabazia.
Gli itinerari svolti a contatto con la natura, portano lo spettatore dalle spiagge frequentate del lago, alla rocca di Trevignano, un tempo a guardia dell'abitato, per passare poi al museo civico in cui sono conservati reperti di origine etrusca.
Giungendo ad Anguillara Sabazia si possono ammirare gli affreschi di palazzo Orsini, per visitare poi il museo della civiltà contadina ed i resti di alcune ville romane.
Il documentario ha superato le 150 programmazioni tv con visibilità in tutta Europa.
Regia di Walter Paesano
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Storie di Persone e di Musei: Il Museo di Trevignano Romano
Video integrale della conferenza del Museo di Trevignano Romano, presentato dalla direttrice Elisa Cella e al sindaco Claudia Maciucchi, tenutasi all'interno del ciclo Storie di Persone e di musei il 10 novembre 2017.
È stato recentemente affermato che i musei dovrebbero essere coinvolti non solo nella presentazione o nella conservazione ma nell'apertura di uno spazio per il dialogo sull'arte, sulla cultura, sull'umanità (T. Golden 2016). La gestione del Museo di Trevignano Romano, situato a nord di Roma, sulle sponde del Lago di Bracciano, ha recentemente modificato le proprie attività strategiche in nome della diversità, dell'inclusione, e della valorizzazione del patrimonio ambientale, oltre che archeologico.
Una sfida, per un museo locale che solo pochi anni fa era stato tacciato di essere una istituzione «silenziosa», non in contatto con la sua gente e il suo territorio. È possibile, instaurando un nuovo patto con il pubblico, trasformarlo in una delle voci della sua comunità e, allo stesso tempo, in un elemento di coesione, nel tentativo di instaurare un più ampio accesso, equo ed inclusivo, al patrimonio archeologico del suo territorio.
Trevignano Romano, di recente entrato nel Sistema Museale MANEAT, è il luogo di nascita dell'abate Tommaso Silvestri, fondatore nel tardo XVIII secolo della prima scuola italiana per i non vedenti: l'inclusione e l'accessibilità sembrano essere le parole chiave naturali della sua missione.
La conferenza mira a presentare e analizzare i bisogni, gli obiettivi, i rischi, i risultati e le strategie del progetto di ristrutturazione di un museo civico, per il quale l'amministrazione e la direzione condividono l'ambizione di rivestire un ruolo attivo, a livello sociale e identitario, nel processo di partecipazione pubblica alla condivisione del patrimonio come elemento culturale fondante della propria identità.
Bracciano (RM), l'immondizia tra le antiche vestigia etrusche e romane
ETRURIA MERIDIONALE: CUPINORO.
DISCARICA COMPRENSORIALE/AREA ARCHEOLOGICA
Si premette che è datata 17 novembre 1992 una comunicazione del soprintendente della Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale Dr. Giovanni Scichilone nella quale veniva segnalata la presenza di testimonianze di epoca romana individuate durante i lavori di sbancamento per la costruzione della discarica nella località Cupinoro.
All'epoca il soprintendente invitava a concordare un programma di tutela e/o di eventuale valorizzazione della medesima presenza al fine di non creare danneggiamenti alla struttura antica.
Pochi anni dopo, in una lettera del 27 giugno 2000, la stessa soprintendenza, diretta dalla Dott. ssa Anna Maria Moretti, ribadì che l'area di Cupinoro è inserita nel PTPR, revisione dei precedenti PTP, ambito territoriale n. 3, come area Archeologica, ai sensi dell'art. 13, comma 2 della L.R. 24/98, quindi l'area è sottoposta a tutela.
Nel catalogo del Museo Civio di Trevignano Romano (Trevignano Romano. Museo Civico e area archeologica. Tipografia La Piramide, Roma, 2002) è, inoltre, dichiarato che A sud di Bracciano, nelle località di S. Giuliano, Fontanile dell'Aspro, Cupinoro, Macchia Muraccioli, il fenomeno della depredazione da parte di scavatori clandestini ha reso noto un settore di notevole interesse storico-archeologico.
Purtroppo le indagini archeologiche e lo studio dei documenti storici hanno riguardato parzialmente solo alcuni centri, mentre la fascia intermedia ove è collocata la località di Cupinoro, a parte Caere, non è mai stata interessata da indagini sistematiche ed approfondite, ma non per mancanza di dati: non dobbiamo pensare ad un territorio vuoto dal momento che sono molte le segnalazioni di ritrovamenti casuali di frammenti di manufatti antichi di epoche diverse effettuati durante semplici lavori agricoli nei terreni circostanti a partire da Castel Giuliano e solo malamente o per nulla segnalati alle autorità.
È un territorio che meriterebbe una speciale tutela di conservazione volta ad evitare qualsiasi provvedimento dannoso per le vestigia del passato poco note ed ancora da scoprire.
Si invita la competente Soprintendenza a verificare la portata culturale della zona circostante Cupinoro sia in quanto area di interesse archeologico sia in quanto area intermedia tra due aree di notevole interesse archeologico, storico, storico-artistico, paesaggistico ed ambientale, quindi turistico.
La necessità di indagini e ricognizioni territoriali, con l'ausilio di tecniche moderne, è volta a localizzare testimonianze ancora sepolte sotto la terra (o sotto l'immondizia) ed a preservarle per quando sarà possibile efettuare studi sistematici dell'area volti a definire ed a chiarire la natura delle vestigia stesse.
Bracciano, 13 maggio 2014
Elena Felluca
Pillole di Terra Incognita - Secondo episodio
Seconda puntata del programma Pillole di Terra Incognita.
Il lago di Bracciano riserva al visitatore sempre gustose sorprese. In questa puntata intitolata - Storie dal Lago - infatti, faremo un viaggio sulle due sponde del bacino lacustre di origine vulcanica. Visiteremo l'incredibile castello degli Odescalchi, il Museo Civico Archeologico di Trevignano, ove ammireremo gli splendidi buccheri estruschi che conserva gelosamente, e scopriremo la grandiosa rocca, ormai dimenticata, dell'antica famiglia Orsini.
Parco naturale regionale di sutri - percorso storico archeologico
Appena 7 ettari di estensione, è un parco davvero unico nel panorama delle Aree Protette non soltanto del Lazio. La ricchezza di valori archeologici, paesaggistici e naturalistici testimonia l'importanza anche dei siti più piccoli all'interno della rete regionale di Parchi e Riserve.
Si trova tra le falde dei Monti Cimini, che si elevano a nord-est dominando la conca del lago di Vico e la piana di Viterbo, e quelle dei monti Sabatini a sud-ovest, a corona del bacino lacustre di Bracciano.
L'Area Protettasi sviluppa principalmente su di un acrocoro tufaceo; nella parte sommitale è ubicata Villa Savorelli (sede del Parco) mentre nella parte di fondovalle, nel tratto a ridosso del centro urbano di Sutri, sono visibili alcuni dei siti archeologici più importanti della Tuscia come lo scenografico Anfiteatro, la Necropoli e la Chiesa della Madonna del Parto (Mitreo).
Il museo archeologico nazionale di Chiusi
Una visita virtuale al bellissimo Museo Archeologico Nazionale di Chiusi
Storie di Persone e di Musei - Il Museo della Ricerca Archeologica di Vulci
Conferenza tenutasi il 7 dicembre 2017 nell'ambito del ciclo Storie di Persone e di Musei
Storie di Persone e di Musei - Antiquarium Comunale di Nettuno
Riproduzione integrale della conferenza del 26 gennaio 2018 con la presentazione dell'Antiquarium Comunale di Nettuno (RM), ad opera del Sindaco Angelo Casto, dall'Assessore all'Urbanistica Stefano Pompozzi con Maria De Francesco Referente per il museo, Michelangelo La Rosa Paletnologo, Arianna Ciarla e Silvia Semenzin.
L'Antiquarium Comunale di Nettuno è ospitato all'interno del Forte Sangallo, edificato tra il 1501 e il 1503 per volere di papa Alessandro VI Borgia; la monumentale struttura fa da splendida cornice all'esposizione dei reperti archeologici provenienti dal territorio di Nettuno, caratterizzato da una continuità insediativa che lo rende luogo ricco di testimonianze riguardanti tutte le fasi dell'evoluzione dell'uomo e della sua cultura.
L'itinerario di visita inizia dal Portico Marcantonio Colonna, che ospita la sezione di Paleontologia e Preistoria, con resti di faune pleistoceniche, industria litica relativa al Paleolitico inferiore, medio e superiore e reperti protostorici. La mostra prosegue nelle tre Sale del Piano Nobile con l'esposizione dei reperti di età romana, suddivisi per i temi peculiari del territorio e della sua storia: dal commercio marittimo e le ville costiere alle attività sacre e funerarie.
L'Antiquarium collabora con numerosi enti e Università italiane, fra cui Roma, Firenze, Ferrara, ed europee, Olanda, Finlandia, Spagna.
Il villaggio nascosto nel lago
Il villaggio nascosto nel lago. Una giornata di 8000 anni fa. Cartone animato sullo scavo archeologico subacqueo de La Marmotta (Anguillara Sabazia, Roma). A cura di Maria Antonietta Fugazzola e Alessandro Flemma. Disegno e animazione di Alessandro Flemma. Modellazione e animazione 3D Daniele Nepi. Regia di Alessandro Flemma e Daniele Nepi.
The castle of Montebello ¦ Castello di Montebello ¦ Bellinzona ¦ Ticino ¦ Switzerland ¦ Full HD
Il castello di Montebello si trova a Bellinzona. I suoi nomi precedenti erano Castello piccolo, Castello nuovo e Castello di mezzo dal XIV al 1506, poi Castello di Svitto fino al 1818 e infine Castello di San Martino. Il complesso medievale di cui fa parte, che include Castelgrande, Sasso Corbaro e le mura che li collegano, a partire dal 2000 fa parte del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Oggi ospita la sezione di Archeologia e Storia delle origini della città del Museo Civico.
Storia
La costruzione del castello, il secondo più antico di Bellinzona, risale probabilmente al XIII secolo, quando fu realizzato dal casato Rusca, che vi si rifugiò durante l'occupazione milanese, su una roccia che domina la parte più antica della città. La prima menzione risale però al 1313, quando ne fu segnalata indirettamente l'esistenza. All'epoca, però, del castello esistevano solo il mastio a forma di trapezio, due cortili e alcune abitazioni. Nel XIV secolo furono realizzati i merli ghibellini, che subirono un ulteriore ampliamento fra il 1462 e il 1490, quando furono realizzate nuove mura con torri tonde o poligonali con l'apertura rivolta verso l'interno. Nel corso dello stesso intervento furono realizzati il rivellino, un secondo fossato e un camminamento di ronda nel quale si aprono alcune caditoie.
A ridosso del fossato più antico si trovano un parapetto e una torre a forma di pentagono che segna l'inizio delle mura, che lo circondano a sud, a nord-ovest e nella parte che lo separa dal borgo.
Nel XVII secolo alle strutture esistenti venne aggiunto un oratorio intitolato a San Michele, che nel 1934 fu ristrutturato da Giuseppe Weith. Nel XX secolo, del resto, il castello subì importanti interventi: fu completato il mastio originario e fra il 1902 e il 1910 fu consolidato da una commissione guidata da Eugen Probst. L'ultimo intervento risale infine al 1974, quando fu realizzata una struttura sospesa in acciaio per ospitare il Museo civico.
The castle of Montebello is located in Bellinzona. His previous names were Castello piccolo, Castello nuovo and Castello di mezzo from the XIV to the 1506, then Castello di Svitto until 1818 and finally Castello di San Martino. The medieval complex of which it is part, which includes Castelgrande, Sasso Corbaro and the walls that connect them, since 2000 is part of the UNESCO World Heritage Site. Today it houses the Archeology and History section of the origins of the city of the Civic Museum.
History
The construction of the castle, the second oldest of Bellinzona, probably dates back to the 13th century, when it was built by the Rusca family, who took refuge there during the Milanese occupation, on a rock that dominates the oldest part of the city.
Fara in Sabina (Rieti) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La XIII puntata stagionale di Borghi d’Italia ci accompagnerà a Fara in Sabina(Rieti). Nel corso del programma visiteremo il borgo capoluogo, la parrocchiale, il museo civico archeologico, l’antico forno, e il museo del silenzio. Con il priore della secolare abbazia di Farfa scopriremo la spiritualità e l’importante patrimonio artistico - culturale di questo luogo meraviglioso. Inoltre all’interno dello storico palazzo Martini degusteremo i piatti tradizionali del territorio. Tra le altre curiosità conosceremo le manifestazioni di Fara in Sabina e presenteremo anche l’ulivo più grande d’Europa. Buona visione!
LA GRANDE BELLEZZA 2013, NEPI (VITERBO, ITALY)
VIDEO DOCUMENTARIO SULLA GRANDE BELLEZZA DI NEPI, UN PAESE DELLA TUSCIA MERIDIONALE, IN PROVINCIA DI VITERBO. IL VIDEO PRESENTATO NEL 2013 E' A CURA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOVANI MENTI CON LA COLLABORAZIONE DEL MUSEO CIVICO E DELL'ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI NEPI.
FERENTO / FERENTIUM. AREA ARCHEOLOGICA (VITERBO, ITALY)
FERENTO. AREA ARCHEOLOGICA / FERENTO. ARCHAEOLOGICAL ZONE.
I resti della città di Ferento (in latino Ferentium) si trovano a soli 6 chilometri da Viterbo (del cui comune fanno parte), sulla strada Teverina verso la valle del Tevere. Ferento sorgeva sull'altura di Pianicara, dove molto probabilmente si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca di Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C. durante le guerre di espansione di Tarquinia. Nel Liber Coloniarum e in un passo dei Cromatici Veteres risalente al 123 a.C. si trova la prima menzione della città di Ferento con riferimento all'assegnazione di una colonia, o forse alla spartizione di alcuni terreni demaniali. Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) intorno al I secolo Ferento risulta essere diventata Municipium. Dagli scavi effettuati è risultato che in età repubblicana Ferento era sviluppata lungo il Decumano Massimo della via Ferentiensis con una disposizione a rettangoli dell'agglomerato urbano da est verso ovest. Nella prima età imperiale Ferento raggiunse il suo massimo splendore, infatti risale a questo periodo la costruzione dei più importanti edifici pubblici come il teatro, il Foro (che però non è stato ancora individuato), le terme, una fontana contornata da numerose statue e l'Augusteo. Nel I secolo d.C. risulta essere stato costruito l'Anfiteatro posizionato nella zona nord-orientale rispetto all'abitato. Lo splendore di Ferento continuò anche nel secolo successivo e venne definita Civitas Splendidissima, come è scritto in una epigrafe di marmo rinvenuta nei pressi della città. Tra gli abitanti di Ferento spiccano alcuni nomi illustri come Salvio Otone imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C. e Flavia Domitilla Maggiore, figlia di Flavio Liberale e moglie dell'Imperatore Vespasiano dalla cui unione nacquero Flavia Domitilla Minore, il grande Tito e Domiziano entrambi imperatori di Roma. Dal III secolo d.C. le notizie su Ferento si fanno più nebulose comunque dal Liber Pontificalis si evince che in quel periodo in città si praticava il culto per S.Eutizio, morto nei pressi di Soriano nel Cimino durante le persecuzioni messe in atto dall'imperatore Aureliano nel 269. La città venne citata nel IV secolo dall'imperatore Costantino e altre menzioni sono dei papi Silvestro (314-355) e Damaso (366-384) nei Tituli Constituiti. Fotografie scattate mercoledì 10 aprile 2013.
Storie di Persone e di Musei - Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese - Valentano
Registrazione della conferenza tenutasi ad opera del Direttore Fabio Rossi e del Commissario Straordinario del comune di Valentano Salvatore Grillo, il 24 novembre 2017, presso la Sala della Fortuna, nell'ambito del ciclo Storie di Persone e di Musei.
Inaugurato nel 1996, il museo è collocato nella parte più alta del paese di Valentano, ospitato nella monumentale Rocca Farnese sapientemente restaurata, nel cuore del centro storico.
Si articola in due sezioni principali: quella preistorica e quella medievale rinascimentale e moderna.
Nella prima sezione sono esposti manufatti dell'Alto Lazio (Tuscia) risalenti ad un'epoca compresa tra il paleolitico inferiore e l'età del ferro, provenienti dai più importanti siti del territorio.
Nella seconda sezione sono esposti reperti che raccontano lo sviluppo del territorio a partire dall'Alto Medioevo, con una particolare attenzione alla storia della Famiglia Farnese fra il 1300 e il 1600; molto interessante è la ricchissima raccolta di ceramiche rinvenute nei butti del castello, tra cui si segnala il corredo matrimoniale di Pier Luigi Farnese e Gerolama Orsini (1519).
Il percorso espositivo trova compimento nella sala etrusca, dove è esposta la collezione con pregevoli ceramiche ceretane e vulcenti donata dal Vescovo Giovanni D'Ascenzi, e in quella dedicata alla cosiddetta Tavoletta Enigmatica, straordinario oggetto preistorico ritrovato nella Caldera di Latera.
La stessa Rocca Farnese, abitata dalla famiglia omonima dalla metà del 1400 fino alla distruzione di Castro, costituisce un interessante percorso architettonico e storico-artistico fra cui spiccano il cosiddetto Cortile d'Amore e il pozzo del Sangallo, la loggia di Paolo III, la Scala Santa.
Affascinante e suggestiva la terrazza panoramica cui si accede dalla sommità della grande Torre Ottagonale.
Di recente inaugurazione è, infine, il percorso tattile (e non solo!) dal titolo Toccare la Preistoria!. I manufatti, realizzati con materiali diversi (ceramica, bronzo, legno, pelle animale, ecc..) e resi idonei alla manipolazione, sono stati ordinati cronologicamente all'interno di un percorso lineare, dove è anche presente una ricostruzione in scala quasi al vero di una capanna dell'età del Bronzo, che integra la lettura tattile, l'accompagnamento verbale e, infine, le scritte in linguaggio braille per non vedenti.
Licenza - Piccola Grande Italia
L’antico borgo di Licenza, ubicato sulla destra orografica del torrente omonimo da cui trae origine il nome, si arrampica a forma di cono su una collina contornata di ulivi.
Il centro abitato presenta ben conservato e leggibile l'impianto urbanistico medievale su cui svetta il maestoso Castello Orsini che domina la valle Ustica.
SARA IANNONE Arte e Beneficenza a TREVIGNANO ROMANO
Roma 19 settembre 2014 Trevignano Romano. Ristorante ACQUARELLA Intervista di MARIA ROSARIA SANGIUOLO a SARA IANNONE ideatrice ed organizzatrice dell'Evento di Arte e di Beneficenza IMPARA L'ARTE e METTILA DA PARTE ispirato alla mostra di incisioni di C.MONET visibili al Museo Civico di Trevignano, e con l'esposizione di opere della pittrice bega MATYNE GOEYENS - Video realizzato da MARIA ROSARIA SANGIUOLO (Periodico Telematico vtservice.it)
Pharmacy Museum Brixen - Pharmaziemuseum Brixen - Museo della Farmacia di Bressanone
EN - In autumn 2002, the Museum of Pharmacy in Brixen (Bressanone) opened its doors to the public for the first time. Its unique collection of exhibits welcomes visitors - experts and novices alike - to an exciting journey of the history of pharmaceutical drug making.
Source:
DE - Das Pharmaziemuseum Brixen ist seit Herbst 2002 geöffnet. Seine besonderen Ausstellungsstücke rund um die Herstellung von Arzneimitteln, wie z.B. Tablettenpressen, Pillenrechen oder Zäpfchenformen, machen es für Laien wie Experten zu einer pharmaziehistorischen Fundgrube.
Quelle:
IT - Il Museo della Farmacia di Bressanone è aperto ai visitatori dall’autunno 2002. I particolari oggetti esposti relativi alla produzione di medicinali – comprimitrici per compresse, sezionatori per pillole, stampi per supposte ecc. – ne fanno una vera miniera di storia della farmacia sia per gli esperti che per i non addetti ai lavori.
Sito web:
Music: “Solo Acoustic #5” by Jason Shaw is licensed under a Creative Commons License 3.0
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Storie di Persone e di Musei - L'ecomuseo del Paesaggio, Porano (TR)
La riproduzione della conferenza tenutasi ad opera del direttore Mirko Pacioni il 22 dicembre 2017 presso la Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L'Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi pone al centro della propria attenzione il territorio come un museo diffuso, dove rendere leggibile e apprezzabile, in primo luogo alla sua popolazione, l'identità e la diversità del proprio paesaggio e la cultura materiale e immateriale qui radicata nei secoli.
L'Ecomuseo si fonda sui rapporti di collaborazione tra il Comune di Porano, la Provincia di Terni, la Regione Umbria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria e l'Associazione ACQUA.
Quest'ultima, soggetto gestore dell'Ecomuseo, opera da un decennio nell'area geografica che anticamente fu la Tuscia, cuore dell'Etruria federale, un territorio oggi compreso tra l'alto Lazio, il comprensorio di Orvieto e la bassa Toscana. Tra i soci si annoverano: Guide Turistiche, Guide Ambientali Escursionistiche, Naturalisti, Geologi, Ceramisti, Archeologi, Restauratori, Insegnanti e Videomakers.
Porano condivide con la vicina Orvieto un notevole patrimonio storico, archeologico ed ambientale, tale da essere inserito a pieno titolo nel PAAO (Parco Archeologico Ambientale dell'Orvietano).
Sul territorio insistono infatti pregevoli esempi di sepolture di epoca etrusca come la Tomba Hescanas e le Tombe Golini I e II (IV sec. a.C.) le uniche con pitture murali presenti in Umbria, in situ e presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, dimore storiche come Villa Paolina con il parco settecentesco e i giardini all'italiana, fortificazioni come Castel Rubello (XIII sec.) con torri e mura imponenti.
Museo militare a Schilpario, iniziati i lavori
Qualche anno fa sembrava solo una battuta: «Hai una collezione da farci un museo militare». In questi giorni quello che sembrava essere un progetto ambizioso sta per diventare concreto: sono iniziati i lavori per la riqualificazione dell’immobile che ospiterà una vera e propria esposizione permanente. Ai Fondi di Schilpario è arrivato il legname con cui sarà realizzata la copertura dello stabile, 5.500 metri quadrati in cui negli anni ‘70 era stata localizzata la produzione di container.
Viterbo, le origini e la storia della città dei papi
Pierluigi Vito, in collegamento da Viterbo ci racconta le origini storiche della cittadina laziale, sede papale nel medioevo, insieme ad alcuni ospiti: Francesco Aliperti, archeologo; Daniele Camilli e lo scrittore Giorgio Nisini.