In val Resia con il Museo dell'Arrotino e il Sentiero di Matteo - SentieriNatura 2017 - 10
Nella puntata di SentieriNatura andata in onda venerdì 26 maggio 2017, si parla del Museo dell'Arrotino e del percorso escursionistico del Sentiero di Matteo in val Resia.
FERENTILLO (Terni, Umbria) Museo delle Mummie (Warning! Explicit content)
La cripta della chiesa di Santo Stefano, oggi Museo delle Mummie di Ferentillo, nasce a seguito della grande fioritura urbanistica ed artistica del paese voluta dalla famiglia Cybo sul finire del XV secolo (in particolare con Lorenzo e Franceschetto Cybo). Questo progetto urbanistico prevedeva l'edificazione di nuove chiese in tutto il territorio ferentillese, di cui una, dedicata a Santo Stefano, sarebbe stata costruita presso il Borgo di Precetto in un’area che ospitava una chiesa medievale del XIII Sec. La chiesa medievale non venne però demolita, al contrario fu utilizzata come base per le fondamenta del nuovo luogo di culto. Gli spazi modificati ed occupati dai pilastri resero possibile un utilizzo alternativo della chiesa inglobata dalla nuova struttura, che divenne infatti cripta sepolcrale della chiesa “superiore”.
La cripta fu quindi riempita con della terra (probabilmente materiali di risulta della lavorazione della pietra utilizzata per edificare la chiesa superiore) che andò a modificare inevitabilmente il livello del pavimento originario.
Dal XVI sec. in poi vennero qui inumati tutti i defunti del Borgo di Precetto (la pratica del seppellimento spettava presumibilmente all'Ordine dei frati minori Cappuccini) fino a quando l'emanazione dell'Editto napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures” esteso all'Italia nel 1806 , vietò qualsiasi sepoltura all'interno delle mura cittadine e vennero istituiti i cimiteri extraurbani (l'ultima sepoltura nella cripta è avvenne il 18 Maggio 1871).
Oltre a vietarne la sepoltura fu ordinata la riesumazione dei corpi all'interno della cripta e solo in quel momento si poté constatare la perfetta mummificazione di alcuni di essi.
La cripta presenta ancora oggi elementi architettonici ed artistici risalenti alla fase della chiesa medievale del XIII sec.
Si possono notare infatti l'antico portale di ingresso, i resti dell'abside (demolito per fare spazio ai pilastri) e gli affreschi del XIV e XV sec.
Il pavimento è costituito dalla terra utilizzata per le sepolture compattatasi in seguito all'azione di sgocciolamento dell'acqua sorgiva di montagna che penetra attraverso il soffitto (sul lato Nord si può notare la roccia viva a cui è appoggiato l'edificio).
Dal momento della sua scoperta (specialmente dal XIX sec.) questo luogo è divenuto famoso per la collezione dei corpi mummificati tanto da suscitare l'interesse di numerosi studiosi e di moltissimi visitatori.
È proprio per questo grande interesse che nel 1992 è stato deciso di dar vita ad una nuova musealizzazione e di utilizzare nuove teche espositive per la conservazione dei corpi.
IL PROCESSO DI MUMMIFICAZIONE Dopo l'emanazione dell'Editto Napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures”, esteso all'Italia nel 1806 , iniziò l'esumazione dei morti sepolti nella Cripta. Fu così che avvenne la sensazionale scoperta... gli individui esumati erano completamente mummificati. I corpi, di colore giallastro, ad una prima ispezione autoptica rivelavano che la loro mummificazione era completamente spontanea e che era dovuta principalmente ad un'essiccazione totale delle parti molli. Oltre a conservare la pelle, alcuni di essi presentavano ancora intatte le unghie, i denti, le orecchie, le labbra, gli organi genitali, la barba ed i capelli. Molti furono gli studiosi che sul finire del XIX sec. si recarono a Ferentillo per studiare questo fenomeno, tra cui due fisici dell'Accademia dei Lincei, il Dott. Carlo Maggiorani (1800 – 1885) ed il Dott. Aliprando Moriggia (1830 – 1906), supportati dal chimico Vincenzo Latini (1805 – 1862). Quest’ultimo svolse analisi chimiche del suolo che evidenziarono come questo fosse principalmente composto da sali di calcio, da calcare e da argilla. Secondo questi studi la natura igroscopica (che attrae l’acqua) del suolo avrebbe favorito la disidratazione dei cadaveri sepolti, mentre l’ambiente fresco ed asciutto, ventilato attraverso finestre continuamente aperte, avrebbe potenziato il processo. Probabilmente influenzati anche dalle osservazioni sulle mummie di Venzone, essi pensarono che – oltre ai fattori fisici evidenziati – la crescita di funghi potesse aver giocato un ruolo nell’essiccazione dei corpi. Potrebbe anche essere supposto che i corpi sepolti in un suolo ricco di ossido di calcio si siano conservati grazie all’inattivazione degli enzimi conseguente all’alterazione del grado di acidità. I corpi venivano infatti seppelliti a diretto contatto con il terreno (solo alcuni sono stati rinvenuti in bare), disposti lungo il perimetro murario e lasciati decomporre per poi poter tumulare i resti nell'ossario della Cripta. Ad oggi si contano 24 mummie umane (tre sono esposte presso il Museo Anatomico dell'Università di Perugia) che comprendono uomini, donne e bambini come pure 10 teste conservate, più di 270 teschi, una bara sigillata e due volatili mummificati a seguito di esperimenti effettuati nel secolo scorso.
Terremoto del Friuli, 40 anni dopo: un video 360 sui luoghi della rinascita
Il 6 maggio 1976 il terremoto devastò il Friuli. E poi ancora, a settembre. Una terra squarciata, con Gemona e Venzone simboli della distruzione, ma anche della rinascita. La speranza, la forza e il coraggio dei friulani hanno reso possibile far ripartire la vita dalle macerie. Dopo aver raccontato il dramma della comunità friulana di allora, oggi con questo video a 360 gradi il Messaggero Veneto torna a esplorare quei luoghi. Un’esperienza immersiva 40 anni dopo per restituire anche attraverso la tecnologia della realtà virtuale il senso di una comunità ricostruita attorno al suo territorio.
A cura di
• Paolo Bollani
• Marianna Bruschi
• Piero Feltrinelli
• Andrea Iannuzzi
• Giacomina Pellizari
• Carlos Rojals
Interviste
• Don Roberto Bertossi, parroco di Venzone
• Aldo Di Bernardo, fabbriciere del duomo di Venzone
• Tommaso Cerno, direttore del Messaggero Veneto
Video storici
• Cineteca del Friuli
• Gianni Marcuzzo
• Mario Garlatti
La voce narrante è di
• Alex Cendron attore diplomato all'Accademia Nico Pepe di Udine
La musica dei titoli di coda è di
• The Dark Glow of the Mountains di Chris Zabriskie è un brano autorizzato da CCA
• Fonte:
• Artista:
Messaggero Veneto - Gruppo Editoriale l'Espresso - Augmenta
4 MAGGIO 2017 BUONGIORNO FRIULI RICOSTRUZIONE VENZONE
La scossa che devastò il Friuli
l 6 maggio del 1976 un violento terremoto fece tremare il Friuli. Fu avvertito in tutta Italia e provocò quasi mille morti. Il laboratorio Hci dell'Università di Udine, utilizzando le tecniche della realtà virtuale, ha ricostruito gli effetti di quella scossa sul duomo di Venzone.
© Università di Udine (Hci Lab)
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Paurosoo!!! visita al museo delle mummie a Burgio!!! (AG) Vlog 30 aprile 2017
Miniera di Raibl
A pochi chilometri a sud di Tarvisio, a 900 m.s.l.m, si trova la località di Cave del Predil, un tempo Raibl, che una volta era grande e bella e sorgeva dove ora c'è il lago, a cui è legata la leggenda del passaggio della Madonna con suo figlio. Deve principalmente la sua esistenza alla presenza di un ricco giacimento di piombo e zinco, ben visibile sulla parete del Monte Re. Il solfuro di piombo, galena o sfalerite, si può formare in diversi ambienti geologici ed è un importante minerale industriale utilizzato per l'estrazione dello zinco e di altri metalli poco comuni come cadmio, gallio ed indio. Il piombo è raramente presente in natura allo stato elementare. I minerali di piombo sono generalmente associati con minerali di argento e zinco. I composti di piombo sono tossici e, introdotti per lungo tempo nell'organismo, anche in tracce, si accumulano producendo avvelenamenti cronici (saturnismo).
Si possono visitare il Museo della tradizione mineraria e centro di documentazione di Cave del Predil per avere un'idea della vita e della storia del paese strettamente legate alla miniera. Interessante è il percorso minerario, in parte a piedi (600 metri circa) ed in parte a bordo di un trenino (circa 1 km), che illustra nelle sue varie fasi il lavoro dei minatori. Prima di accedere all'interno della miniera, sul posto vengono forniti casco obbligatorio e mantellina impermeabile.
A few miles south of Tarvisio, at 900 m, lies the town of Cave del Predil once Raibl, who was once great and beautiful and stood where now there is the lake, which is tied to the legend of the passage of the Madonna with her son. It mainly owes its existence to the presence of a rich deposit of lead and zinc, clearly visible on the wall of the Monte Re. The lead sulphide, galena and sphalerite, can be formed in different geological environments and it is an important industrial mineral used for the extraction of zinc and other uncommon metals as cadmium, gallium and indium. Lead is rarely found in nature at its most elemental. The lead ores are generally associated with minerals of silver and zinc. The lead compounds are toxic, and introduced into the body for a long time, even in trace amounts, they accumulate producing chronic poisoning (lead poisoning).
Here you can visit the Museum of the mining tradition and documentation center of Cave Predil to get an idea of life and history of the country closely tied to the mine. Interesting is the way mining, partly feet (600 meters) and partly on a little train (about 1 km), which illustrates various stages of working miners. Before entering into the mine, are provided at mandatory helmet and waterproof cape.
10 12 14 STORIE DI PERIFERIA...FRIULANA
Intervista a cittadino udinese da tempo senza lavoro obbligato a soggiornare in albergo a carico del contribuente. La sua storia. Meditate gente meditate.
Il terremoto del Friuli 1976
Provided to YouTube by The Orchard Enterprises
Il terremoto del Friuli 1976 · Testimonianze di popolazione
La Storia del XIX Secolo alla Radio
℗ 2014 Twilight Music
Released on: 2014-01-08
Auto-generated by YouTube.
Scuola Mosaicisti Friulani di Spilimbergo di ombrasera
E' universalmente riconosciuta come la più importante scuola di mosaico al mondo. Nel 1922 nasce a Spilimbergo la Scuola Mosaicisti del Friuli. Già durante il ‘500, il ‘600, il ‘700 e l’800 dallo Spilimberghese ci fu una forte emigrazione stagionale a Venezia, bivio artistico per eccellenza tra Oriente ed Occidente, tra Roma e Bisanzio e quindi naturale erede della tradizione musiva romana e bizantina che qui mirabilmente si fondono. La “Serenissima” offrì alle maestranze friulane un lavoro ma diede loro anche un’idea brillante: utilizzare i sassi dei loro fiumi. Con questi gli artigiani di Sequals e Spilimbergo – dopo averli raccolti e selezionati sui greti dei fiumi Meduna e Tagliamento – partivano verso Venezia. Oggi la Scuola Mosaicisti del Friuli è un punto di riferimento a livello mondiale per la formazione di professionisti e la divulgazione dell’arte del mosaico. È una scuola atipica perché attira studenti da tutto il mondo (attualmente 22 sono le nazionalità presenti) ed esporta opere d’arte nei luoghi più significativi, da New York a Pechino, da Tokyo a Sant’Antonio. L’obiettivo è quello di coniugare il mantenimento della tradizione con l’innovazione. Si punta quindi alla sperimentazione ed alla ricerca per trovare soluzioni nuove, soprattutto in campo di arredo urbano e degli interni. Per questo vicino alle tradizionali materie di studio: mosaico, terrazzo e disegno si affiancano la grafica computerizzata, la progettazione musiva e la teoria del colore.
English
It is the most important mosaic school all over the world.
Nowadays the Friuli School of Mosaic is a worldwide reference point for the training of professionals and the spreading of the art of mosaic. The school is one-of-a-kind as it brings students from all over the world into the region and exports works of art to some of the most important places, from New York to Peking and from Tokyo to Saint Antonio. The School objective is to unite tradition with innovation. Therefore it aims towards experimentation and research in order to seek new solutions. For this reason, apart from traditional subject such as mosaic and terrazzo, computer graphics, mosaic design and colour theory are also studied. Over the last few years, the School has opened up in all fields. It operates in various sector: from architecture to design; from contemporary art to restoration.
Udine veneta, ecco alcuni monumenti
Udine a costruito il benessere e la libertà a partire della partecipazione alla Repubblica Veneta punto negare questa identità veneta di utile se pure di lingua friulana, può essere solo interesse di chi vuole cancellare la storia veneta millenaria.
Visita al Museo delle Mummie di Burgio (Agrigento)ott.2011-con Info
A quel folle di Daniele
Suggestiva ed al tempo stesso intrigante : così possiamo definire la visita al Museo delle Mummie recentemente inaugurato al Convento dei Cappuccini di Burgio.
Attraverso un finanziamento della Comunità Europea hanno ripreso forma una cinquantina di mummie prima abbandonate al degrado ed alla distruzione.
I restauri hanno riguardato il monastero, la Chiesa dei Cappuccini, la cripta e le mummie.
Chi si è occupato del restauro ha dovuto faticare molto per rimettere ordine tra i resti di ossa, insetti, stracci, ragnatele. Ma, con pazienza e competenza, tutto ha ripreso forma ed oggi l'intero convento è ritornato all'antico splendore restituendo ai corpi restaurati la dignità di una dimora.
La cripta, oggi Museo delle mummie, si trova sulla sinistra dell'unica navata della Chiesa dei Cappuccini, ubicata ai piedi del paese di Burgio, accanto al cimitero monumentale anch'esso ristrutturato di recente.
Il convento, la cripta e le mummie sono state sottoposte ad un delicatissimo restauro.
Il convento di Burgio (edificato tra il 1634 ed il 1647, in sostituzione del primitivo romitorio -1580) venne secondariamente ricostruito ricalcando il modello costruttivo di Antonio da Pordenone: chiesa ad una navata, coperta a capanna, con un rudimentale, singolare sistema di capriate in muratura, poggianti sulla volta della chiesa in modo che il tetto potesse stare, sia pure a mala pena, in piedi; prospetto semplicissimo, rivolto verso la cittadina di Burgio, con un piccolo campanile a vela.
Alla sinistra della navata, la sepoltura, una cripta con piccole nicchie per ospitare le mummie di religiosi e benefattori. Sulla destra il corpo a due elevazioni delle celle del convento.
Il lavoro di risistemazione dei corpi mummificati rinvenuti nelle casse non è stato semplice : corpi e vesti sono stati disinfestati e disinfettati e, alla fine di questo procedimento che ha visto anche l'impiego di tecnologie particolari ed esami di laboratorio, i corpi sono stati denudati per permettere il restauro separato di scheletri e tessuti.
Tutto, compreso i corredi funebri, sono del XVIII, del XlX e del XX secolo. Si tratta di tessuti anche pregiati, velluti, sete, taffettà, lini, merletti, pizzi, oltre che di monili, di corone di spine, coronane di grani per il rosario, di scapolari, cappelli, scarpe, calze ed altri piccoli oggetti.
I cappuccini usano particolari tecniche di mummificazione dei cadaveri : dopo averli denudati e depurati dagli organi interni, i corpi venivano fatti purgare per un anno in appositi colatoi per essere poi essiccati, ripuliti e profumati con unguenti aromatici; alla fine i corpi venivano riempiti con stoppie e tenuti in piedi con bastoni.
Ogni cadavere riprendeva forma attraverso i vestiti scelti dalle rispettive famiglie e poi erano sistemati nelle nicchie della cripta oppure dentro le casse di legno, talvolta insieme ad altri familiari.
Nella Chiesa dei Cappuccini di Burgio sono state rinvenute ben 49 mummie, esposte oggi nell' antica cripta trasformata in museo.
Il Museo è visitabile tutti i giorni, domenica compreso, contattando l'Ufficio Turistico del Comune di Burgio che potrà disporre anche l'accompagnamento con una guida
.Suggestive and intriguing at the same time: so we can define the visit to the recently opened Museum of the Mummies at the Convent of the Capuchins in Burgio.
Through a grant from the European Community have taken the form of mummies first fifty abandoned to decay and destruction.
In the Capuchin Church of Burgio than 49 mummies have been found, now on display in 'crypt is a museum.
The Museum is open every day, Sundays included, contact the Tourist Office of the City of Burgio that he can be accompanied with a guide.
La fortezza di Osoppo (UD) - Alto Tagliamento-Fella
Il colle e la fortezza di Osoppo rappresentano un complesso di grande interesse storico e naturalistico; un viaggio al forte, attraverso le sue opere, tra i colori caldi dell'autunno è un modo per vivere la storia sulla propria pelle.
I laghi di Fusine
I laghi di Fusine si trovano all'interno del Parco Naturale del Friuli Venezia Giulia, ai piedi della foresta millenaria del Tarvisio. Oasi naturale sono una delle sedi di prioritaria importanza per la biogeografia europea.
Principessa Valentina Produzione costumi storici Festa Medioevale Cassine ( AL ) ITALIA
videoclip
by Guido Romano
LA CARTA DEL RISCHIO SISMICO
CALTANISSETTA A BASSA SISMICITÀ, GELA A RISCHIO SISMICO MEDIO-ALTO
Laziolive - 07/11/08
Laziolive presenta: Festa d'autunno ad Amatrice; I suoni della Terra; Il ciclo della vita; Sagra del polentone e del vino novello a Montasola; Sagra della Zucca Invernale a Castelnuovo di Farfa; Sesta edizione della Manifestazione Olivo in campo; La mostra Inside Nostalghia a Roma; Il dono della diversità, laboratorio interculturale; XXIV Edizione BTC International
Video News Aeronautica Militare - Elicottero HH-139 ritrova e salva disperso in montagna
Video News A.M. del 25 novembre 2016. Un HH-139 ritrova e salva un cacciatore disperso in montagna; terminata l' esercitazione Sater 03-2016 su terra; l' Aeronautica Militare presenta il nuovo calendario 2017.
Per maggiori approfondimenti A.M. aeronautica.difesa.it
Dalla Macchia al Contemporaneo : Il PAESAGGIO
A cura Massimiliano Sbrana, promossa da CentroArteModerna la mostra Dalla Macchia al Contemporaneo : Il Paesaggio Edizione 2013 anche questo anno raccoglie opere di pittura,fotografia ed installazioni di artisti legati alla realtà più interessante del panorama italiano contemporaneo partendo da opere della tradizione toscana.
Terra di sorprendenti e multiformi molteplicità artistiche, storiche, culturali, monumentali ed urbanistiche, essa si apre all'ammirata perlustrazione da parte dei suoi innumerevoli ospiti ed estimatori, con la fiera consapevolezza di essere stata un faro di civiltà nell'intero Occidente.
La Toscana, già culla della civiltà italiana ed uno dei maggiori crogioli della moderna cultura europea, non è solo legata alla straordinaria elaborazione di concetti ed a forme e metodi di espressione originale che l'hanno contrassegnata in oltre due millenni di storia: è stata essa stessa fucina di straordinaria produzione artistica, che ha dettato tempi e modi sullo scenario continentale. La Toscana quindi come laboratorio di esperienze artistiche e creative, come luogo di accoglienza, di crescita, di sperimentazione, di sintesi e di rilancio culturale.
In questa edizione 2013 sono quindi in esposizione opere di numerosi artisti provenienti da tutta Italia con particolare attenzione al primo e secondo Novecento toscano e all'evidenza contemporanea italiana ed europea odierna.
Ecco gli artisti in esposizione: Ballantini Stefano, Banti Franco, Bechelli Corrado, Benedetti Orsano Clara, Bernardoni Andrea, Biondi Giuseppe, Bonfanti Gino, Corrado Mimmo, Galli Enrico, Gorlini Angelo, Luschi Masaniello, Mancini Paolo, Marchi Curzio, Martin Mauro, Martini Alberto, Mataresi Ferruccio, Meucci Mario, Migliorini Dino, Morelli Guido, Natali Renato, Pagano Maurizio, Simonelli Aspreno, Valvani Alessandro, Vittorini Umberto
1511, alle radici dei terremoti in FVG, Gorizia, 27 Marzo 2011
HAREIA: Il contributo della sismicità storica nella stima della pericolosità sismica regionale Slejko D., Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS