sovana inaugurazione museo 2012.flv
sovana inaugurazione museo 2012
museo di san mamiliano
presentazione del sindaco di sorano pierandrea vanni
video antonio totaro
Sovana, Toscana
Sovana è una frazione del comune italiano di Sorano, nella provincia di Grosseto, in Toscana. È conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché sede episcopale. Il centro sorge nel Pianetto di Sovana, piccolo fondovalle che si sviluppa tra le colline dell'Albegna e del Fiora, a quote comprese tra i 200 e i 300 metri s.l.m., nel cuore dell'area del Tufo sulla riva sinistra del fiume Fiora. Il territorio è interessato dalla presenza di numerosi corsi d'acqua a regime torrentizio (Calesine, Folonia, Picciolana, Valle Bona), che vanno poi a confluire nel Fiora poco a sud-ovest dell'abitato. Sovana dista circa 75 km da Grosseto e poco meno di 9 km dal capoluogo comunale. Suana era un centro etrusco, che dalla conquista di Vulci in poi (280 a.C.) subì un graduale processo di romanizzazione, culminato con la creazione del municipio con la concessione della cittadinanza romana agli italici. Nel V secolo è già documentata come sede vescovile. L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille. In epoca medievale divenne anche libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, divenuto in seguito papa Gregorio VII; fu anche capitale dell'omonima contea. Alla fine del XIII secolo venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al XV secolo, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi. A metà del XVI secolo la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana. I Medici cercarono di ripopolare il borgo, in stato di forte degrado dopo le epidemie di peste, con coloni provenienti dalla Grecia: il tentativo fu inutile, nel 1702 sono censite a Sovana solo ventiquattro persone. Anche sotto i Lorena, nonostante i tentativi, la situazione non migliorò. Spopolata e abbandonata, ha ritrovato nuova vita nel corso del XX secolo, grazie al ricco patrimonio archeologico che la rende una frequentata meta turistica. Il borgo è inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia patrocinata dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Sovana è un interessante centro di cultura in quanto sede di musei e percorsi archeologici nelle vicine aree etrusche. Presso il centro storico è situato il Polo museale di Sovana, allestito all'interno della chiesa di San Mamiliano, con l'esposizione del cosiddetto tesoretto di Sovana, e all'interno del Palazzo Pretorio, con l'info-point. Il borgo è anche una delle sedi del Parco archeologico Città del Tufo, che comprende all'interno l'antica necropoli, divisa principalmente in due settori: il primo comprende la via cava del Cavone, Poggio Felceto, Poggio Prisca e Poggio Stanziale, a nord del fosso Calesine e lungo il torrente Picciolana; il secondo comprende la via cava di San Sebastiano, la necropoli di Sopraripa e la monumentale tomba della Sirena, a sud del fosso Calesine e lungo il torrente Folonia.
Il territorio della frazione è composto da un centro abitato principale, il paese di Sovana (291 m s.l.m., 122 abitanti, e da varie località minori che vertono su di esso: soprattutto case sparse e il piccolo nucleo abitato di Grotte Cavalieri (368 m s.l.m., 21 ab.),situato in una piana oltre il fosso Calesine.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
VULCI E PONTE DELL'ABBADIA, VITERBO, ITALY (4 of 4)
AREA ARCHEOLOGICA DI VULCI, PONTE DELL'ABBADIA E MUSEO ETRUSCO, Montalto di Castro e Canino, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Vulci è un'antica città etrusca che si trova nella Maremma laziale. Nonostante sia relativamente lontana dal mare, sorge su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del fiume Fiora. Fu una delle più grandi città-stato dell'Etruria con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia ed Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti ed oggi sparsi nei musei di tutto il mondo. Le necropoli che circondano la città sono situate nei territori di Montalto di Castro e Canino, nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala. Vi si trovano migliaia di tombe dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, a camera ed a corridoio. Tra le più note: il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 metri con 75 metri di diametro), la Cuccumelletta, la Rotonda, la tomba François, situata nel territorio di Canino, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. All'Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito come era in uso nelle abitazioni etrusche. Tra i monumenti più suggestivi il maestoso ponte detto del Diavolo (III secolo a.C.), che domina dall'alto dei suoi 30 metri di altezza il Fiora nei pressi del castello medievale della Badia (XIII secolo). Il castello di Vulci, situato sul territorio di Canino, venne costruito a ridosso di un ponte costruito dai romani per attraversare una grande gola dove passa il fiume Fiora, il quale oggi divide i territori di Canino e Montalto di Castro. Il castello venne edificato dai monaci cistercensi nel XII secolo su quella che era nel IX secolo un'abbazia dedicata a San Mamiliano, distrutta poi dalle incursioni dei saraceni. Il castello divenne dal XIII secolo importante centro di assistenza ed accoglienza dei pellegrini e fu per mezzo secolo gestito in collaborazione con i cavalieri del Tempio, i cosiddetti Templari. Nel XVI secolo passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, conosciuto come Papa Paolo III, che vi operò alcuni restauri. Successivamente fu utilizzato quale dogana dello Stato Pontificio, in quanto il castello era situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, nel 1859 ai Torlonia e succesivamente fu acquistato dallo Stato Italiano.
VULCI E PONTE DELL'ABBADIA, VITERBO, ITALY (3 of 4)
AREA ARCHEOLOGICA DI VULCI, PONTE DELL'ABBADIA E MUSEO ETRUSCO, Montalto di Castro e Canino, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Vulci è un'antica città etrusca che si trova nella Maremma laziale. Nonostante sia relativamente lontana dal mare, sorge su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del fiume Fiora. Fu una delle più grandi città-stato dell'Etruria con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia ed Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti ed oggi sparsi nei musei di tutto il mondo. Le necropoli che circondano la città sono situate nei territori di Montalto di Castro e Canino, nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala. Vi si trovano migliaia di tombe dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, a camera ed a corridoio. Tra le più note: il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 metri con 75 metri di diametro), la Cuccumelletta, la Rotonda, la tomba François, situata nel territorio di Canino, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. All'Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito come era in uso nelle abitazioni etrusche. Tra i monumenti più suggestivi il maestoso ponte detto del Diavolo (III secolo a.C.), che domina dall'alto dei suoi 30 metri di altezza il Fiora nei pressi del castello medievale della Badia (XIII secolo). Il castello di Vulci, situato sul territorio di Canino, venne costruito a ridosso di un ponte costruito dai romani per attraversare una grande gola dove passa il fiume Fiora, il quale oggi divide i territori di Canino e Montalto di Castro. Il castello venne edificato dai monaci cistercensi nel XII secolo su quella che era nel IX secolo un'abbazia dedicata a San Mamiliano, distrutta poi dalle incursioni dei saraceni. Il castello divenne dal XIII secolo importante centro di assistenza ed accoglienza dei pellegrini e fu per mezzo secolo gestito in collaborazione con i cavalieri del Tempio, i cosiddetti Templari. Nel XVI secolo passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, conosciuto come Papa Paolo III, che vi operò alcuni restauri. Successivamente fu utilizzato quale dogana dello Stato Pontificio, in quanto il castello era situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, nel 1859 ai Torlonia e succesivamente fu acquistato dallo Stato Italiano.
Sovana: passato... quotidiano
Nell'ambito del progetto di ricerca, tutela e valorizzazione del sito archeologico de la Biagiola, realizzato sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e in collaborazione con il Comune di Sorano e l'Azienda vitivinicola la Biagiola, l'ACT ha voluto realizzare questo documentario sul ricchissimo contesto culturale e paesaggistico di Sovana.
Un breve sguardo, che basta, però, a innamorarsi di questo territorio meravilgioso!
VULCI E PONTE DELL'ABBADIA, VITERBO, ITALY (2 of 4)
AREA ARCHEOLOGICA DI VULCI, PONTE DELL'ABBADIA E MUSEO ETRUSCO, Montalto di Castro e Canino, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Vulci è un'antica città etrusca che si trova nella Maremma laziale. Nonostante sia relativamente lontana dal mare, sorge su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del fiume Fiora. Fu una delle più grandi città-stato dell'Etruria con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia ed Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti ed oggi sparsi nei musei di tutto il mondo. Le necropoli che circondano la città sono situate nei territori di Montalto di Castro e Canino, nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala. Vi si trovano migliaia di tombe dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, a camera ed a corridoio. Tra le più note: il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 metri con 75 metri di diametro), la Cuccumelletta, la Rotonda, la tomba François, situata nel territorio di Canino, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. All'Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito come era in uso nelle abitazioni etrusche. Tra i monumenti più suggestivi il maestoso ponte detto del Diavolo (III secolo a.C.), che domina dall'alto dei suoi 30 metri di altezza il Fiora nei pressi del castello medievale della Badia (XIII secolo). Il castello di Vulci, situato sul territorio di Canino, venne costruito a ridosso di un ponte costruito dai romani per attraversare una grande gola dove passa il fiume Fiora, il quale oggi divide i territori di Canino e Montalto di Castro. Il castello venne edificato dai monaci cistercensi nel XII secolo su quella che era nel IX secolo un'abbazia dedicata a San Mamiliano, distrutta poi dalle incursioni dei saraceni. Il castello divenne dal XIII secolo importante centro di assistenza ed accoglienza dei pellegrini e fu per mezzo secolo gestito in collaborazione con i cavalieri del Tempio, i cosiddetti Templari. Nel XVI secolo passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, conosciuto come Papa Paolo III, che vi operò alcuni restauri. Successivamente fu utilizzato quale dogana dello Stato Pontificio, in quanto il castello era situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, nel 1859 ai Torlonia e succesivamente fu acquistato dallo Stato Italiano.