Offagna (AN) Museo Paolucci
Ad Offagna visitiamo il museo di scienze naturali Luigi Paolucci, accompagnati da Alfonso Maria Capriolo, Presidente del Sistema Museale provinciale.
A seguire entriamo nel cuore di Offagna: la Rocca ed il suo museo della armi antiche.
Offagna - Il Museo Paolucci rischia la chiusura
L'unico che si occupa di scienze naturali
OFFAGNA (ANCONA, MARCHE, ITALY)
Offagna, comune di 1895 abitanti, provincia di Ancona, Marche, Italia.
Il borgo si erge attorno alla sua antica rocca sulla sommità di una collina, dista 15 km dal centro di Ancona ed è facilmente raggiungibile dal casello di Ancona sud dell'autostrada A14. Della storia di questo paese non si hanno molti riferimenti per i periodi romano e preromano. Le prime notizie si hanno solo quando nel tardo medioevo ad alcuni nobili germanici venne concessa la zona marchigiana dall’arcivescovo di Ravenna. Attorno al XII / XV secolo la sua storia fu comune a quella di Osimo. Nel 1445 venne data in via definitiva la giurisdizione alla città di Ancona dietro volere di papa Eugenio IV. In questo periodo Offagna divenne uno dei circa venti castelli di Ancona e per questo motivo tra il 1454 ed il 1456 venne costruita l'attuale rocca con l'importante funzione di difendere il confine del fiume Aspio. Dopo il 1532, data che segna la fine della Repubblica Anconitana, fu sottomessa in maniera stabile allo Stato della Chiesa fino all'unificazione dell'Italia. Tra i luoghi di interesse si segnala la rocca che rappresenta il principale monumento cittadino ed una delle opere difensive più importanti dei castelli di Ancona. Dopo molti restauri attualmente ha un aspetto alquanto integro e l'insieme ha una pianta quadrata con la torre angolare ed un maschio centrale. La Villa Montegallo, altro monumento interessante, è una costruzione del 1500 che porta decorazioni di Niccolò Pomarancio su un progetto di Andrea Vici. Interessanti anche il Museo di Scienze Naturali “Luigi Paolucci” e il Museo della Liberazione di Ancona al cui interno è presente una ricca collezione di armi e foto che documentano l'arrivo delle truppe alleate nella città dorica e la sua liberazione dalle truppe nazifasciste. Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 16 settembre 2014.
Bandiere Arancioni Marche: Offagna (AN)
Comune di Offagna (AN)
Offagna è un piccolo centro al confine tra le antiche zone di influenza di Osimo e Ancona, cui passò definitivamente nel 1445. Per garantirsene il possesso gli anconetani vi eressero la Rocca (1454 - 55), che domina l'abitato e costituisce la principale attrattiva turistica del luogo: al suo interno è stato allestito il Museo della Rocca, che ospita mostre e raccolte di armi antiche. Di pianta quadrata con torri e mastio, la Rocca presenta inoltre ben cinquanta postazioni per bombarde, una novità dell'epoca, quando le armi da fuoco facevano la loro prima apparizione. Salendo in cima al mastio, è possibile ammirare la vecchia campana (1476) e lo splendido panorama che vi si gode sulla campagna circostante.
A completare l'offerta museale di Offagna, contribuiscono inoltre il Museo di Scienze naturali Luigi Paolucci, che illustra la flora e la fauna del territorio e il Museo della Liberazione di Ancona, una raccolta di materiale fotografico relativo alle battaglie del Secondo conflitto mondiale per la liberazione di Ancona, allestito in alcuni locali annessi al Monastero di Santa Zita, realizzato nel XVIII secolo dall'Architetto Andrea Vinci.
Perché Bandiera arancione
La località, sorge in una suggestiva posizione panoramica e si distingue per la varietà delle risorse storico culturali. Da segnalare sono inoltre l'omogeneità e la compattezza dell'abitato - raccolto intorno alla Rocca - e l'efficace sistema di segnaletica turistica.
info: -
2010-2011 Puntata #01 - Offagna - Cattura e Caccia alla Quaglia
Nella puntata di oggi ci occuperemo della caccia alla quaglia. Nelle Marche la tradizione più antica è quella della cattura del selvatico, prima per la vendita, oggi anche per condurre studi scientifici. Apparentemente simile al fagiano e alla starna, la quaglia, è un migratore ed il nostro territorio è fortemente interessato dai flussi migratori che alcune volte provengono da altri Paesi. Visto l'alta diffusione di questo volatile nelle Marche, per motivazioni scientifiche come l'inanellamento, negli ultimi dieci anni ne sono state catturate circa cinquantamila. Lascia la zona calda del mediterraneo per spostarsi al nord e riprodursi in zone più fresche, movimento inverso avviene in autunno quando tornano a sud per passare l'inverno. Oggigiorno per la cattura delle quaglie vengono utilizzate reti che formano sacche morbide per non causare danni all'animale; anche l'estrazione dei volatili intrappolati è delicata, ma se svolta da mani esperte non causa danni. Queste operazioni sono svolte dall'A.R.C.A., Associazione Ricerca e Conservazione Avifauna. Il metodo tradizionale prevede, invece, l'utilizzo di un quagliere per attirare le quaglie le quali verranno poi catturate da delle reti poste in orizzontale vicino al suolo. Se la quaglia si avvicina in volo, quando si va a posare sulla rete, rimane intrappolata cadendo tra le maglie; se invece cammina sul terreno, si aspetta che il volatile si avvicini per poi fare un movimento brusco cosicchè tenti di volare rimanendo impigliata.
Nonostante il suo flusso migratorio si svolga nelle ore notturne, la caccia alla quaglia avviene di giorno e l'aiuto dei cani è fondamentale. Generalmente se ne utilizzano due i quali sono in perfetta sincronia: se il primo si ferma anche il secondo lo fa per non disturbare l'altro.
Al minuto 9.26 ci spostiamo ad Offagna, al museo di scienze naturali intitolato al naturalista Luigi Paolucci. Il museo ospita centinaia di esemplari collezionati dal Paolucci nel corso della sua carriera. È famoso anche il suo Erbario Marchigiano che raccoglie tutte le speci che è riuscito a campionare, specialmente quelle che si trovano sul Monte Conero. In una stanza del museo è stato ricostruito quello che si pensa potesse essere lo studio di Paolucci, una sorta di stanza delle meraviglie che racchiude speci esotiche raccolte grazie a scambi tra collezionisti. In un'altra sala del museo è stato riprodotto il laboratorio scientifico Regio Istituto Tecnico Benincasa, scuola dove Paolucci fu docente e preside; in questa sala si possono ammirare macchine scientifiche dei primi del '900. Nel si possono ammirare numerosissimi volatili, categoria che affascinava lo studioso a tal punto che ha tentato per anni di interpretare il loro canto fino a scrivere una monografia sull'argomento, la quale è stata inviata a Darwin il quale dapprima non comprese che si trattava di uno studio scientifico, ma poi ne rimase entusiasta.
Al minuto 15.54 ci si occupa di caccia e ambiente parlando di cattura degli uccelli a scopo scientifico, pratica finalizzata alla raccolta di dati per la gestione faunistica. Si utilizzano reti di vario tipo a seconda del tipo di uccello che si intende catturare. Vengono poi registrati specie, peso ed età per vedere se una popolazione animale è in crescita o in difficoltà a causa di avversità durante la riproduzione. Vengono poi studiati i flussi migratori, caratteristica che ha sempre affascinato l'uomo.
Al minuto 17.17 ci occupiamo di cacciagione in cucina per assistere alla preparazione della quaglia in salmì con polenta arrostita.
Al minuto 20.42 si tratta di cacciagione in cantina, ovvero del giusto abbinamento tra vino e cacciagione.
Al minuto 21.10 si torna ad Offagna, borgo medievale che offre molto dal punto di vista artistico, paesaggistico e culturale il cui fulcro è rappresentato dalla rocca del XV secolo. La rocca, costruita in soli due anni per scopi militari, ospita il museo delle armi antiche nel quale è possibile ammirare anche strumenti preistorici per la caccia.
UNA NOTTE AL MUSEO. Il favoloso mondo del professor Paolucci.
UNA NOTTE AL MUSEO. Il favoloso mondo del Professor Paolucci. Promo nuovo spettacolo CDC presso il Museo di Scienze naturali di Offagna. Con Fabiana Baldinelli e Alessia Raccichini. Commitment: Sistema Museale della Provincia di Ancona