2010-2011 Puntata #01 - Offagna - Cattura e Caccia alla Quaglia
Nella puntata di oggi ci occuperemo della caccia alla quaglia. Nelle Marche la tradizione più antica è quella della cattura del selvatico, prima per la vendita, oggi anche per condurre studi scientifici. Apparentemente simile al fagiano e alla starna, la quaglia, è un migratore ed il nostro territorio è fortemente interessato dai flussi migratori che alcune volte provengono da altri Paesi. Visto l'alta diffusione di questo volatile nelle Marche, per motivazioni scientifiche come l'inanellamento, negli ultimi dieci anni ne sono state catturate circa cinquantamila. Lascia la zona calda del mediterraneo per spostarsi al nord e riprodursi in zone più fresche, movimento inverso avviene in autunno quando tornano a sud per passare l'inverno. Oggigiorno per la cattura delle quaglie vengono utilizzate reti che formano sacche morbide per non causare danni all'animale; anche l'estrazione dei volatili intrappolati è delicata, ma se svolta da mani esperte non causa danni. Queste operazioni sono svolte dall'A.R.C.A., Associazione Ricerca e Conservazione Avifauna. Il metodo tradizionale prevede, invece, l'utilizzo di un quagliere per attirare le quaglie le quali verranno poi catturate da delle reti poste in orizzontale vicino al suolo. Se la quaglia si avvicina in volo, quando si va a posare sulla rete, rimane intrappolata cadendo tra le maglie; se invece cammina sul terreno, si aspetta che il volatile si avvicini per poi fare un movimento brusco cosicchè tenti di volare rimanendo impigliata.
Nonostante il suo flusso migratorio si svolga nelle ore notturne, la caccia alla quaglia avviene di giorno e l'aiuto dei cani è fondamentale. Generalmente se ne utilizzano due i quali sono in perfetta sincronia: se il primo si ferma anche il secondo lo fa per non disturbare l'altro.
Al minuto 9.26 ci spostiamo ad Offagna, al museo di scienze naturali intitolato al naturalista Luigi Paolucci. Il museo ospita centinaia di esemplari collezionati dal Paolucci nel corso della sua carriera. È famoso anche il suo Erbario Marchigiano che raccoglie tutte le speci che è riuscito a campionare, specialmente quelle che si trovano sul Monte Conero. In una stanza del museo è stato ricostruito quello che si pensa potesse essere lo studio di Paolucci, una sorta di stanza delle meraviglie che racchiude speci esotiche raccolte grazie a scambi tra collezionisti. In un'altra sala del museo è stato riprodotto il laboratorio scientifico Regio Istituto Tecnico Benincasa, scuola dove Paolucci fu docente e preside; in questa sala si possono ammirare macchine scientifiche dei primi del '900. Nel si possono ammirare numerosissimi volatili, categoria che affascinava lo studioso a tal punto che ha tentato per anni di interpretare il loro canto fino a scrivere una monografia sull'argomento, la quale è stata inviata a Darwin il quale dapprima non comprese che si trattava di uno studio scientifico, ma poi ne rimase entusiasta.
Al minuto 15.54 ci si occupa di caccia e ambiente parlando di cattura degli uccelli a scopo scientifico, pratica finalizzata alla raccolta di dati per la gestione faunistica. Si utilizzano reti di vario tipo a seconda del tipo di uccello che si intende catturare. Vengono poi registrati specie, peso ed età per vedere se una popolazione animale è in crescita o in difficoltà a causa di avversità durante la riproduzione. Vengono poi studiati i flussi migratori, caratteristica che ha sempre affascinato l'uomo.
Al minuto 17.17 ci occupiamo di cacciagione in cucina per assistere alla preparazione della quaglia in salmì con polenta arrostita.
Al minuto 20.42 si tratta di cacciagione in cantina, ovvero del giusto abbinamento tra vino e cacciagione.
Al minuto 21.10 si torna ad Offagna, borgo medievale che offre molto dal punto di vista artistico, paesaggistico e culturale il cui fulcro è rappresentato dalla rocca del XV secolo. La rocca, costruita in soli due anni per scopi militari, ospita il museo delle armi antiche nel quale è possibile ammirare anche strumenti preistorici per la caccia.