Fabriano e il mistero della cattedrale....
Fabriano in un tour inaspettato e insolito, un tour dedicato ad alcuni luoghi sacri e non solo. La Cattedrale e il mistero di Santa Barbara, il Gonfalone, il Museo Diocesano, la mostra delle gigantografie delle abbazie. Tanti motivi per un tour alternativo nella storica città della carta.
L'altra Campania, tesori di fede. Il museo diocesano di Nusco
di Simonetta Ieppariello
«Adorazione dei Magi» di Artemisia Gentileschi: Nadia Righi racconta il capolavoro
7 novembre 2019
Questa mattina, al Museo diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano, momento di riflessione spirituale e artistica davanti alla «Adorazione dei Magi» di Artemisia Gentileschi, tenuto dall’arcivescovo Mario Delpini e dal vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella a sacerdoti, religiosi e diaconi ambrosiani.
Il dipinto della grande pittrice del Seicento è il capolavoro che il Museo diocesano presenta a Milano in occasione dell’Avvento e del tempo di Natale. È stato concesso eccezionalmente in prestito dal Duomo di Pozzuoli e sarà esposto fino al 26 gennaio. L’esposizione è accompagnata da una serie di appuntamenti collaterali: conferenze, visite guidate per adulti, attività per famiglie con bambini, iniziative per parrocchie e oratori.
I valori e i caratteri di Fabriano
I saluti del Vescovo della Diocesi di Fabriano-Matelica, Mons. Stefano Russo
Inaugurazione Museo Guelfo - 04/10/2018
***** CORTONA (Arezzo) Museo Diocesano del Capitolo - BEATO ANGELICO e LUCA SIGNORELLI
Il Museo Diocesano del Capitolo di Cortona nasce alla fine della Seconda Guerra Mondiale per volontà del Vescovo Giuseppe Franciolini e del Capitolo della Cattedrale con lo scopo di tutelare, conservare e dare degna e appropriata collocazione agli straordinari capolavori provenienti dalle chiese, dai conventi e dagli oratori di Cortona e della sua diocesi. Raccoglie al suo interno le grandiose opere d’arte di Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Lorenzetti, Luca Signorelli, Giuseppe Maria Crespi e Francesco Capella, insieme ad arredi liturgici, reliquiari e paramenti sacri di notevole valore storico ed artistico; ricordiamo particolarmente l’Annunciazione del Beato Angelico, la Deposizione del Signorelli, l’Estasi di Santa Margherita del Crespi, il Reliquiario Vagnucci e il Parato Passerini, realizzato su disegni di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto.
Alcuni dei capolavori più conosciuti del museo trovano oggi collocazione nella suggestiva chiesa del Gesù: l’Annunciazione e il Trittico del Beato Angelico, la Croce del Lorenzetti, il Trittico del Sassetta, l’Assunta di Bartolomeo della Gatta. Dove un tempo era l’altare maggiore fa splendida mostra di sé il quattrocentesco fonte battesimale di Ciuccio di Nuccio, originariamente in Cattedrale.
Il complesso architettonico del Gesù venne edificato tra il 1498 e il 1505 per volontà dei membri della Confraternita Laicale del Buon Gesù e si strutturò in una chiesa superiore, quella appunto del Gesù, e in un oratorio (o chiesa) inferiore destinato alle riunioni e alle attività dei confratelli. La chiesa superiore, a navata unica, aveva originariamente tre altari su cui stavano tre pale commissionate a Luca Signorelli (ora nella sala Signorelli del Museo). Da notare lo straordinario soffitto ligneo del Mezzanotte, in cui sono evidenti, tra gli altri, il monogramma di S. Bernardino (IHS) e i simboli della passione di Cristo. L’Oratorio inferiore fu interamente affrescato dal Doceno su disegno di Giorgio Vasari, con scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento; pregevole il gruppo in terracotta datato al 1519 e raffigurante il Compianto sul Cristo Morto.
Piano terra
Sala 1 – Sarcofago romano
Sala 2 – Ex Sacrestia: capolavori del Medioevo
Sala 3 – Chiesa del Gesù: i capolavori di Beato Angelico
Sala 4 – I capolavori di Luca Signorelli
Sala 5 – Dalla Controriforma all’Età Moderna
Scalone Monumentale
Primo piano inferiore
Oratorio inferiore: gli affreschi del Doceno su disegno di Vasari
Secondo piano inferiore
Sezione arredi liturgici– Reliquiari e Paramenti sacri
La “Madonna della Misericordia” di Antonio da Fabriano, icona del giubileo ambrosiano
Milano
Ecco l’icona ambrosiana del Giubileo
È la “Madonna della Misericordia” di Antonio da Fabriano, di proprietà dell’Istituto Toniolo, presentata al Museo diocesano nella conferenza stampa in cui è stato illustrato l’Anno Santo in Diocesi. Il cardinale Scola: «Un’occasione straordinaria di crescita anche per la società civile»
ADORAZIONE DEI MAGI - Gentile da Fabriano - I SIMBOLI NELL' ARTE
Il Natale è un evento ricco di una affascinante simbologia, usata e tramandata per secoli da scrittori e artisti.
Ne è un esempio l'Adorazione dei Magi, dipinto a tempera e oro su tavola di Gentile da Fabriano, del 1423 conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
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E prostratisi, lo adorarono. I Magi di Artemisia Gentileschi .
Un capolavoro da contemplare nel tempo di Natale. L'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi dipinta per la cattedrale di Pozzuoli è esposta al Museo Diocesano di Milano fino al prossimo 26 gennaio
«Adorazione dei Magi» di Artemisia Gentileschi: l'intervento di mons. Mario Delpini
7 novembre 2019
Questa mattina, al Museo diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano, momento di riflessione spirituale e artistica davanti alla «Adorazione dei Magi» di Artemisia Gentileschi, tenuto dall’arcivescovo Mario Delpini e dal vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella a sacerdoti, religiosi e diaconi ambrosiani.
Il dipinto della grande pittrice del Seicento è il capolavoro che il Museo diocesano presenta a Milano in occasione dell’Avvento e del tempo di Natale. È stato concesso eccezionalmente in prestito dal Duomo di Pozzuoli e sarà esposto fino al 26 gennaio. L’esposizione è accompagnata da una serie di appuntamenti collaterali: conferenze, visite guidate per adulti, attività per famiglie con bambini, iniziative per parrocchie e oratori.
Se i Magi di Durer visitano il Museo Diocesano di Milano
Milano (askanews) - L'adorazione dei Magi di Albrecht Durer arriva a Milano in occasione delle celebrazioni per i quindici anni di attività del Museo Diocesano, che coincidono pure con l'inaugurazione del nuovo Complesso museale dei Chiostri di Sant'Eustorgio. Un'occasione per guardare a un dipinto che, in qualche modo, è una summa del Rinascimento europeo. Nadia Righi, conservatore del Museo Diocesano e curatrice dell'esposizione.
Siamo nel 1504 - ci ha spiegato - Durer dipinge quest'opera in un momento di grandi cambiamenti, anche per l'arte europea, non soltanto italiana. È come se, in qualche modo, fosse una sintesi di quello che era tutto il suo bagaglio culturale, fino a quel momento.
Un bagaglio che affonda anche nei viaggi di Durer nel nostro Paese, ma la realizzazione del dipinto, poi, si compie a Norimberga, città natale dell'artista.
Viene nel Nord Italia - ha aggiunto Nadia Righi - vede anche la cultura prospettica di Mantegna, passa sicuramente da Venezia, addirittura quando tornerà verra specificamente per incontrare le novità della pittura veneziana. Però è un artista nordico. Sicuramente l'opera è una sintesi di queste due culture, da una parte c'è una grande monumentalità, c'è una ricerca di impostazione prospettica e di solennità, potremmo dire. C'è sicuramente Leonardo in alcuni aspetti. Ma nello stesso tempo, se noi guardiamo con la lente d'ingrandimento questo dipinto ci accorgiamo che la cultura è sicuramente nordica, attenta ai dettagli, dove ogni dettaglio ha un grande significato.
E un significato particolare lo ha anche la scelta del tema dell'adorazione dei Magi nella chiesa milanese che proprio conserva le reliquie dei sovrani orientali che la tradizione vuole resero omaggio al piccolo Gesù.
I Chiostri di Sant'Eustorgio - ha concluso la curatrice - hanno sede nei chiostri della Basilica dei Magi e infatti in questa occasione la mostra ha un proseguimento naturale del percorso nella Basilica dei Magi per vedere il bellissimo reliquiario che viene esposto per l'occasione.
Proveniente dagli Uffizi di Firenze, il dipinto di Durer resterà esposto a Milano fino al 5 febbraio 2017.
SPECIALE NATALE 2016: Adorazione dei Magi, il capolavoro di Albrecht Dürer
La mostra dell’Adorazione dei Magi, il capolavoro di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528), straordinario protagonista del Rinascimento tedesco ed europeo, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, celebra i primi 15 anni di attività del Museo Diocesano di Milano, nato nel 2001 per volontà del cardinale Carlo Maria Martini.
Il percorso di visita si conclude nella Basilica di Sant’Eustorgio con l’esposizione del Reliquiario, espressione del gusto dell’oreficeria lombarda di inizio Novecento, che conserva le reliquie dei Magi.
I musei statali si presentano: Marco Pierini Dir. Galleria Nazionale dell'Umbria
La Galleria Nazionale dell’Umbria, che ha sede nel Palazzo dei Priori di Perugia, ospita una ricca e tipologicamente variegata raccolta della produzione artistica sviluppatasi tra XIII e XVI secolo in Umbria e nell’Italia centrale, estendendosi poi, cronologicamente, fino al XIX secolo. Si spazia dai dipinti su tavola, tela e affreschi, alle sculture in legno e in pietra, dalle oreficerie alle miniature, ai disegni, ai tessuti, alle ceramiche.
Marco Pierini (Siena 1966) ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in Estetica all’Università degli Studi di Siena. È stato direttore del Museo Diocesano di Pienza dal 1998 al 2007. Ha diretto, a partire dal 2002, il Centro Arte Contemporanea di Siena, prima ospitato al Palazzo delle Papesse e dal giugno 2008 al Santa Maria della Scala col nome di SMS Contemporanea. Ha diretto poi, dal giugno 2010 al dicembre 2014, la Galleria civica di Modena. Dal 1 ottobre 2015 è direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e del Polo Museale dell’Umbria. Ha insegnato Arte Contemporanea e Media e Filosofia delle immagini all’Università degli Studi di Siena e dal 2010 al 2015 Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente insegna Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Ha pubblicato più di 250 contributi su argomenti d’arte, d’estetica e di musica e curato decine di mostre in musei e spazi pubblici d’Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Irlanda, Brasile.
L’arte salvata
Nelle terre colpite dal terremoto del Centro Italia, continua il lavoro delle forze dell’ordine, della Protezione civile, dei volontari. I vigili del fuoco sono intervenuti a Fabriano, nella chiesa di Sant’Agostino che risulta per il momento inagibile a causa del sisma, per recuperare tre grandi tele di oltre 180 centimetri per 350. Altri interventi di messa in sicurezza sono stati effettuati a Sarnano, con il salvataggio di tele e oggetti sacri. E poi a Ussita, nel Maceratese, dopo aver montato un’impalcatura dietro l’altare maggiore della chiesa romanica del 1300 di Santa Maria Assunta, hanno imballato e recuperato la tela dell’Assunzione attribuita a Camillo e Fabio Angelucci. Il quadro del 1584 è stato collocato in un luogo sicuro, come già era avvenuto per la scultura lignea del SS. Crocifisso.
le modalità con cui si svolgerà il Giubileo nella Diocesi di Milano - l'intervento del card Scola
È stata presentata questa mattina al Museo Diocesano, in una conferenza stampa nella quale sono state illustrate le modalità con cui si svolgerà il Giubileo nella Diocesi di Milano. Sono intervenuti il cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, don Giuseppe Marelli, delegato arcivescovile per il Giubileo della Misericordia, e il dottor Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano.
Philippe Daverio #750anni #fabriano
Philippe Daverio
#RicordiDiCarta #PensieriDiCarta #IdeeDiCarta
In occasione dei #750anni di carta Fabriano abbiamo chiesto ad alcuni amici il loro primo ricordo di carta, un loro pensiero di carta.
Puoi scriverci il tuo o mandarci un tuo video, entrerai così a far parte della grande famiglia Fabriano: ti assicuriamo un'ottima compagnia.
facebook: Carta Fabriano
twitter: @Fabriano1264
fabriano.com
adicorbetta.org
zepstudio.com
musiche: Swimming Underwater by Monique Mizrahi, Paola Mirabella, Federico Camici.
Lyric by Monique Mizrahi and Paola Mirabella.
Performed by Honeybird & The Birdies.
spotify:artist:2zb2ahy7AEhBpwFEjHbz5a
Camerino è scrigno d'arte che sorprende per la ricchezza del suo centro storicoa
Abbiamo fato un giro del paese siamo in vacanta in giro del mondo.
CAMERINO
Camerino sorge tra le valli del Chienti e del Potenza, sulla sommità di un colle che domina le aree circostanti.
Fondata dai Camerti in epoca preromana, Camerino stipulò con Roma un trattato di alleanza durante le guerre sannitiche per il predominio sull'Italia Centrale.
A fianco di Roma anche nella seconda guerra punica e negli anni successivi, fu conferito ai suoi abitanti il privilegio della cittadinanza romana (101 a.C.). Durante l'Impero, come per altre città della penisola, Camerino conobbe un periodo di pace e sviluppo diventando sede vescovile già nel IV sec. d.C.
Assediata dai Goti, fece parte dell'Impero Bizantino e poi del Regno Longobardo.
Appartenuta ai conti Mainardi durante il Medioevo, passò alla Chiesa romana (1077) scontando la sua fede guelfa negli scontri tra l'Impero Svevo e lo Stato Pontificio con la distruzione nel 1256 ad opera delle truppe imperiali di Manfredi, comandate da Percivalle Doria.
Camerino è scrigno d'arte che sorprende per la ricchezza del suo centro storico. A cominciare dalle antiche porte medievali che aprono le mura: Porta Malatestiana, Porta Caterina Cibo e Porta Boncompagni.
Piazza Cavour concentra i maggiori monumenti della città: Palazzo Ducale, eretto sotto Giulio Cesare Da Varano ('400), il rinascimentale Palazzo Arcivescovile ('500) che ospita il Museo Diocesano, ed infine il Duomo, rifacimento ottocentesco del preesistente edificio romanico distrutto dal terremoto del 1799.
Altri monumenti che qui citiamo solo brevemente sono il Monastero di Santa Chiara, la Rocca dei Borgia (1502-1503), la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di Santa Maria in Via.
A Camerino si tiene ogni anno in maggio la Corsa della Spada, legata all'antica divisione della città e del territorio in Terzieri: Muralto, Sossanta e di Mezzo.
Antichissima Chiesa di Osimo
Omaggio ai Vescovi e ai Sacerdoti dell'ex Diocesi di Osimo, III secolo.
San Feliciano martire diffuse il cristianesimo a Osimo alla metà del III secolo. Nel 303, nelle persecuzioni ordinate di Diocleziano, ad Osimo subirono il martirio i santi Fiorenzo, Sisinio e Dioclezio, nel luogo del martirio fu eretta una chiesa a loro dedicata.
Il primo vescovo di Osimo fu San Leopardo a cui è dedicata la meravigliosa Basilica Cattedrale ( ora Con-cattedrale).
Il 13 marzo 1264 papa Urbano IV ripristinò la sede vescovile di Osimo.
Il 20 agosto 1725 con la bolla Romana Ecclesia di papa Benedetto XIII la sede vescovile di Cingoli fu ristabilita ricavandone il territorio dalla diocesi di Osimo ed unita aeque principaliter alla stessa sede di Osimo.
Quasi tutte le foto si riferiscono al governo pastorale dell'ultimo vescovo di Osimo-Cingoli Mons. Domenico Brizi, morto nel 1964.
Mons. Brizi fu amatissimo dai fedeli della viva e fiorente Diocesi. Negli anni difficili della ricostruzione post-.bellica costruì nuove chiese, asili, orfanatrofi e consolidò le strutture di carità già esistenti.
Il 28 settembre 1972 dello stesso anno, dopo più di otto anni di sede vacante, la Diocesi di Osimo fu unita in persona episcopi all'arcidiocesi di Ancona.
Il 30 settembre 1986 la diocesi di Osimo fu unita in forma piena all'arcidiocesi di Ancona.
Fra i vescovi di Osimo si ricordano: San Vitaliano nell'VIII secolo, San Benvenuto nel XII secolo, il cardinale Antonio Maria Gallo per la sua opera successiva al Concilio di Trento, Pompeo Compagnoni nel XVIII secolo per la sua grande erudizione, il cardinale Calcagnini durante il cui episcopato nel 1796 avvenne il prodigio del crocifisso ligneo nel duomo, il cardinale Giovanni Soglia Ceroni segretario di stato di papa Pio IX.
Ad Osimo sono nati papa Pio VIII, San Silvestro Guzzolini, fondatore dell'ordine dei Silvestrini, e San Bonfiglio e vi è morto San Giuseppe da Copertino.
Don Carlo Grillantini fu lo storico di Osimo, autore di numerose pubblicazioni, ed ha cantato la storia, la fede e l'arte dell'antica Diocesi di Osimo-Cingoli.
Un giorno a Jesi, da Federico II ai futuristi marchigiani
Siamo a Jesi, in provincia di Ancona, dove tra le ombre di Federico II, Giovanni Battista Pergolesi e il futurismo marchigiano scopriamo angoli di città e percorsi culturali, dalla Biblioteca Planettiana al Museo Diocesano.
In piazza Colocci 4, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi visitiamo la mostra “Futurismi – percorsi futuristi nell’arte del primo Novecento”, curata da Stefano Papetti: dal 1922, quando a Macerata, presso il Convitto Nazionale, Ivo Pannaggi organizzò una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà, Depero, il movimento futurista prende il via anche nelle Marche.
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Visita al Museo - Monastero Benedettine in Fabriano
Produced by:
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Via Francigena del Sud
“La Via Francigena del Sud: pellegrinaggi e itinerari fra spiritualità, natura, cultura”: incontro pubblico che si è tenuto alle ore 18 di giovedì 9 Gennaio 2020 presso il Museo Diocesano (Cattedrale in piazza Beato Giovanni Paolo II nr, 28) a Ostuni.
L’incontro è organizzato dal Parco naturale regionale delle Dune costiere con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi, dei Comuni di Ostuni e Fasano, del Museo Diocesano di Ostuni e della Associazione “Via Francigena Sud”.