Catanzaro - Jamal, l’espressione creativa di un giovane detenuto
E’ Jamal, giovane detenuto africano, l’autore di queste tele. Sono opere che raccontano la sua vita, la sua terra, i suoi errori e la voglia di cambiare. La mostra evento è stata inaugurata nella sala conferenze dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro alla presenza dell’artista e resterà aperta fino al 5 giugno. L’evento nasce dalla collaborazione tra la stessa accademia e l’Istituto Penale per Minorenni di Catanzaro con il patrocinio dell'Arcidiocesi Catanzaro Squillace, del Museo Diocesano d'Arte Sacra e grazie al sostegno dell'Associazione C.A.M. Gaia centro attività di mediazione, e all'Associazione Tribunale per la difesa dei diritti del Minore. Alla giornata inaugurale tra gli altri hanno preso parte Maria Gemmabella, dirigente del Centreo di giustizia minorile, Francesco Pellegrino direttore dell’Istituto Penale per Minorenni, Alessandra Mercantini per il centro Cam Gaia e l’arcivescovo emerito di Catanzaro Squillace Antonio Cantisani. L’evento si inserisce in una serie di appuntamenti che l’Accademia di Belle Arti porta avanti ormai da tempo, che punta a rafforzare il legame con il territorio così come ha sottolineato la direttrice Anna Russo.E dopo avergli consegnato un attestato di merito, gli studenti hanno voluto dedicare a Jamal una performace originale, per raccontare, attraverso la musica, le movenze del corpo e i colori, la difficoltà ma anche la bellezza di un viaggio alla scoperta di una nuova identità. All’inaugurazione, oltre a numerosi studenti, era presente anche il professore Giovanni Curto che, attraverso attività di volontariato, accompagna il giovane artista detenuto nel suo percorso artistico.
***** MUSEO DIOCESANO del Duomo di TORINO
Inaugurato nel 2008, il Museo Diocesano di Torino ha sede nella Chiesa Inferiore del Duomo, di impianto rinascimentale con emergenze archeologiche relative alle basiliche paleocristiane, limitrofe al teatro romano. L’ingresso è a destra della facciata. Il percorso di visita si sviluppa attraverso opere d’arte, che ripercorrono l’intera storia della Diocesi, sino all’arte contemporanea, esposte nel loro contesto storico, artistico e liturgico. Corona la visita la salita alla Torre campanaria, realizzata nel 1470 e sopraelevata dall’architetto Filippo Juvarra (1720), che da oltre 40 metri di altezza offre uno straordinario punto panoramico sulla Città
Dal Museo Diocesano due itinerari tra arte, fede e tradizione nel cuore della città
Paola Martini, conservatore del Museo Diocesano di genova e Grazia di Natale, direttore dell'Ufficio Beni Culturali della diocesi di Genova presentano il progetto di due itinerari tra arte, fede e tradizione nel cuore della città di Genova
IL MUSEO DIOCESANO DI RIETI
Musei ecclesiastici
Parliamo ora dei Musei ecclesiastici, musei che sono un immenso patrimonio che ai più è del tutto ignoto, scarsamente segnalato dalle guide turistiche delle città, snobbato da un certo ambiente culturale. Nel passato fine settimana una particolare iniziativa ha cercato di dare risalto a queste realtà che sono davvero tante (più di mille), ricchissime per patrimonio e per attività e sono ospitati in luoghi e monumenti tra i più belli delle città italiane. E' il caso del Museo della Diocesi di Verona che ha come scrigno la stupenda chiesa di san Fermo. Il servizio di Roberto Zoppi.
Intervista a: Don TIZIANO BRUSCO (Dir. Ufficio Arte Sacra e Museo Diocesano)
Museo Diocesano Orte
Documentario
Arte Sacra a Cosenza. Servizio TG2 16/11/2008
Convegno Internazionale di Studi
L'ARTE, LA BELLEZZA e IL MAGISTERO DELLA CHIESA
Aula Magna Università della Calabria (Cosenza), 14 novembre 2008
La Giornata di Studi L'arte, la bellezza e il Magistero della Chiesa ha come scopo di riflettere e far riflettere sull'identità e sulla finalità dell'arte, ed in modo specifico su quale sia il ruolo dell'arte sacra. Ci si propone di andare ai fondamenti, riflettendo sull'uomo, sulla bellezza, su Dio.
Il punto di partenza è costituito da quanto scriveva, alcuni anni fa, l'allora card. Joseph Ratzinger:
«Noi, oggi, non sperimentiamo solo una crisi dell'arte sacra, ma una crisi dell'arte in quanto tale, e con un'intensità finora sconosciuta. La crisi dell'arte è un altro sintomo della crisi dell'umanità, che proprio nell'estrema esasperazione del dominio materiale del mondo è precipitata nell'accecamento di fronte alle grandi questioni dell'uomo, a quelle domande sul destino ultimo dell'uomo che vanno oltre la dimensione materiale. Questa situazione può essere certamente definita come un accecamento dello spirito.» (J. RATZINGER, Introduzione allo spirito della liturgia, Cinisello Balsamo Milano, 2001 (ed. or. 1999), pp. 126-127)
Attraverso studi condotti da diversi punti di vista disciplinari (teologia, filosofia, storia dell'arte, teoria dell'arte, architettura, liturgia), ascoltando quanto il Magistero stesso ha proposto e propone nell'ambito dell'arte sacra, si vuole mettere a tema una profonda riflessione sull'arte nella Chiesa e sull'arte per la Chiesa, nella prospettiva della sua attualità e vitalità.
Relatori:
S. Ecc. Rev. Luigi Renzo, vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.
Dom Abate Michael J. Zielinski OSB Oliv., Vice-Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.
Suor Maria dell'Anima Christi Van Eijk SSVM, Madre Generale delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà. .
P. Uwe Michael Lang d.O., Consultore dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e Coordinatore accademico del Master in Architettura, Arti Sacre e Liturgia, Università Europea di Roma.
Mons. Nicola Bux, Consultore dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e per le Cause dei Santi.
Prof. Rodolfo Papa, artista e storico dell'arte, docente di Storia delle teorie estetiche, Pontificia Università Urbaniana, Presidente Accademia Urbana delle Arti, Membro Ordinario Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere nella classe dei pittori.
Prof. Sor. Angela Monachese F.F.B., docente di Estetica, Facoltà di Filosofia, Pontificia Università Urbaniana.
P. Arturo Ruiz Freites I.V.E., Preside del Dipartimento di Teologia del Centro di Alti Studi San Bruno di Segni.
Dott. Arch. Ciro Lomonte, studioso e progettista di adeguamenti liturgici.
PATROCINI:
Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa
Conferenza Episcopale Calabra
Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano
Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea
Senato della Repubblica
Camera dei Deputati della Repubblica
Ministero della Repubblica per i Beni e le Attività Culturali
Presidenza della Regione Calabria
Provincia di Catanzaro
Città di Reggio Calabria
Città di Vibo Valentia
Ordine degli Ingegneri di Cosenza
Piccolo Museo San Paolo
Piccolo Museo San Paolo - Reggio Calabria
A Rossano torna il Codex, domenica 3 luglio diretta su RTC TELECALABRIA
Gesù tra i mercanti del Tempio, raccontato con immagini così ricche di particolari e di colori e così fluide nel loro susseguirsi, da far pensare ad una sequenza cinematografica. La solitudine di Giuda il traditore e il senso di morte, che l’immagine di un albero bruciato e nero rende più di ogni parola. I colori esplosivi della pagina in cui Marco evangelista è ispirato dalla Sofia. Oggetto di un restauro delicato e sapiente, messo in sicurezza da una nuova più bilanciata rilegatura, torna a casa, annuncia Monsignor Giuseppe Satriano vescovo di Rossano-Cariati, il Codex Purpureus Rossanensis, celeberrimo evangelario miniato su fogli di pergamena color della porpora, forse il più antico libro illustrato della storia, dal 2015 Patrimonio dell’Umanità, esposto al pubblico dal 2 luglio al Museo Diocesano di Rossano Calabro. Tre anni di indagini e di analisi nei laboratori romani dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal) ne hanno confermato il valore incommensurabile e l’origine orientale nel VI secolo. Oltre a rivelare particolari inediti sulla sua fattura. Un tesoro così sapientemente realizzato da essersi conservato per 15 secoli a dispetto di viaggi perigliosi, smembramenti, peripezie, persino un incendio, sottolineano i tecnici. Ma comunque fragilissimo. Per questo ad attendere il codice nelle sale completamente rinnovate e arricchite da un allestimento multimediale, ci sarà una super teca climatizzata che ne consentirà una monitoraggio continuo. Le pagine miniate, 15 in tutto, sono una più stupefacente dell’altra. Arriverà sabato 2 luglio a Rossano il il Codex Purpureus Rossanensis, l’antico evangeliario greco, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, il cui restauro è stato ultimato nei giorni scorsi a Roma. L’annuncio è stato dato oggi nella sede diocesana dall’arcivescovo mons. Giuseppe Satriano che ha illustrato anche il programma della tre giorni di festa organizzata in occasione dell’evento in collaborazione con imprenditori, associazioni e i privati per accogliere il Codex e mostrarlo alla città. A partire da lunedì sarà possibile visitare una mostra di quadri e tele che rappresentano il Codex che non c’è, ossia raffigurano scene dei Vangeli di Luca e Giovanni che mancano nell’evangeliario rossanese. Seguirà giorno il primo luglio la presentazione in anteprima del nuovo Museo Diocesano e del Codex custodito nell’apposita teca. Nell’occasione interverrà Vittorio Sgarbi. Nello stesso giorno in Cattedrale previste parentesi dedicate alla musica sacra assieme all’esposizione di miniature sul Codex. Sabato 2 luglio, nel cuore del centro storico della città ci sarà l’accoglienza del Codex, mostrato in copia, con momenti di musica e spettacolo a cura di Umberto Broccoli e Patrizia Cavalieri. “L’arrivo del Codice a Rossano – ha detto Broccoli qualche giorno addietro a margine della sua visita in città – è paragonabile a quando si tolsero i ponteggi alla Cappella Sistina a Roma e si vide Michelangelo Buonarroti nella sua interezza. Il Codex è la Cappella Sistina ed il Colosseo per i rossanesi”. La “tre giorni” sul tema “Una città nella gioia, una Diocesi in festa” si concluderà il 3 luglio, presente il sottosegretario ai beni culturali Dorina Bianchi, con l’inaugurazione del Museo Diocesano e del Codex, che sarà possibile visitare gratuitamente. “Sta risorgendo una comunità di uomini e donne -ha detto monsignor Satriano – che sta producendo benessere non in termini economici ma inteso come crescita spirituale dunque bene dell’essere. Questo è il frutto maturo di un albero che è cresciuto bene. Pensiamo a tutto l’iter per arrivare al riconoscimento Unesco e a quante persone vi hanno lavorato negli anni”.
Apre il museo archeologico di Mileto
Apre al pubblico dopo un anno di lavori il museo archeologico di Mileto affidato a due associazioni del territorio.
Agrigento, inaugurata mostra cartografica
Succede a Santa Severina... Incredibile...
Guarda il video e scoprilo
LODOLAFRA Galleria Centro Steccata di Parma
LoDoLaFra
DAL 18 MARZO AL 30 GIUGNO 2017
Marco Lodola Giovanna Fra
LIGHTHOUSE OLTRE IL TEMPO SENZA SPAZIO
Marco Lodola e Giovanna Fra sono i protagonisti di questa doppia mostra personale che intreccia un ideale e romantico dialogo cromatico tra forma e materia nonostante i due artisti utilizzino tecniche e linguaggi così apparentemente diversi. La delicata pittura di Giovanna Fra, vicina all’Astrattismo Multimediale, sembra contrapporsi ai lavori di Marco Lodola, icona moderna del Pop italiano, realizzati in plexiglass, led e neon, sebbene un’attenta analisi riveli che luce e colore sono gli elementi cardine di un’esposizione che si pone lo scopo di esplorare le peculiarità espressive dell’Arte Contemporanea.
Il segno astratto e caratterizzato da cromie accentuate che anima le opere di Giovanna Fra ha radici nella Action Painting e trasforma il colore e la materia in un linguaggio capace di descrivere il visibile mentre le opere che realizza Marco Lodola utilizzando materiali di derivazione industriale rimandano al Nuovo Futurismo e alla Pop Art, traendo ispirazione dalla vita quotidiana nella quale siamo costantemente “bombardati”, più o meno consapevolmente, da ammalianti ed abbaglianti messaggi pubblicitari.
Giovanna Fra si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, presentando una tesi su John Cage ed il rapporto tra arte e musica nel ’900, specializzandosi contemporaneamente nel restauro conservativo di dipinti, sculture lignee ed affreschi tra Milano e Venezia. La sua visione creativa ha privilegiato la fisicità dinamica del colore in relazione alle diverse consistenze della materia, fissando nell’immediatezza del gesto attimi di sospensione e rarefazione.
Come ha scritto Vittorio Sgarbi nella monografia edita da Skira che accompagna la mostra e curata in sinergia con Luca Beatrice, le opere della Fra sono “tracce informali di vita, come dettate da impalpabili accostamenti di corpi e oggetti al supporto adottato, che lasciano segni imprecisi, anche quando netti, ideogrammi di scritture ancora in attesa di codificazione, vaporosi, tendenti all’essudato, decantandosi progressivamente fino a sfiorare, talvolta, il limite della sparizione, come piccole sindoni di eventi qualsiasi. Macchie di Rorschach sui generis che non hanno la presunzione di rivelare nulla, se non il nulla nirvanico come motore di ogni legittima aspirazione spirituale, nella sua meraviglia infinita, nella sua attrazione irresistibile. Colori di coinvolgente neutralità, evanescenti, cangianti, a interrompere l’uniformità del fondo in modo sempre variato e imprevedibile, che si offrono come alternanze di cadenze musicali, apparentemente casuali, minimali, potenzialmente inesauribili”.
Marco Lodola dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano conclude gli studi discutendo una tesi sui Fauves, che con Matisse e Depero saranno un punto di riferimento per il suo lavoro. Lodola è tra i fondatori del gruppo Nuovo Futurismo, promosso dalle teorie del critico bolognese Renato Barilli, movimento che riproponeva l'esaltazione della modernità ispirandosi all'avanguardia storica.
Nelle sue opere è fortissimo il richiamo a quella gestualità e a quelle sensazioni che rimangono indelebili nell’intenso lavoro che lo ha portato ad affermarsi a livello internazionale; dalle primissime opere su tela fino alle installazioni che hanno scandito la sua inarrestabile carriera in settori estremamente eterogenei. Sono infinite le sue collaborazioni artistiche: dalle industrie alle istituzioni pubbliche, dal mondo culturale a quello pubblicitario e teatrale, dal mondo della musica fino alle sfilate di moda e le scenografie cinematografiche e televisive. Lodola scherzando ama definirsi un artista “elettricista” ma nelle forme essenziali, anzi stilizzate e piene di luce e di colore delle sue scatole luminose il visitatore viene avvolto in un’emozione sempre nuova e la luce ne è la caratteristica vincolante capace di suscitare sempre una reazione inattesa che si attua nel momento stesso in cui l’interruttore delle sculture luminose viene acceso.
SCHEDA MOSTRA
Titolo: LODOLAFRA (doppia mostra personale) Marco Lodola “Lighthouse”
Giovanna Fra “Oltre il tempo senza spazio”
Vernissage: sabato 18 marzo, ore 17 presentazione di Luca Beatrice e Dj set di Andy (Bluvertigo) Biglietti: ingresso libero
Date: 18 marzo – 30 giugno 2017
Sede: Galleria Centro Steccata, Strada Garibaldi 23, Parma
Orari: lunedì-sabato, 10.30-13/15.30-19.30
Tel/Fax: +39 0521 285118 Mobile: +39 340 1126164
E-mail: info@centrosteccata.com
Sito internet: centrosteccata.com
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Inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017 dell'Istituto teologico di Basilicata
All'evento, seguito al Convegno di Firenze e l'incontro nel 2015 a Viggiano promosso della Conferenza Episcopale, hanno preso parte i vescovi delle Diocesi, istituzioni ed i 31 alunni del Seminario. Ospiti per l'occasione, Monsignor Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico per l'Italia, ed il professor Pierluigi Malvasi, Direttore Alta Scuola per l'Ambiente - Università Cattolica Sacro Cuore, con intervento sul tema: Ecologia integrale. Laudato si. Ricerca, formazione, conversione.
TRM h24 - Su Sky al canale 519; Digitale Terrestre: Puglia 16 e Basilicata 111
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MestreinTorre- inaugurazione mostra del 17 ottobre 2015
MestreinTorre
E' stata inaugurata oggi, 17 ottobre 2015, la mostra di antiche immagini, quadri, oggetti e libri riguardanti la Città di Mestre, presso la Torre dell'Orologio: MestreinTorre.
Grande è stata la partecipazione dei mestrini a questo evento.
In questo video le immagini della cerimonia d'apertura, con premiazioni, ricordi, vecchie cartoline, oggetti storici, libri, lettura di poesia.
La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 1 novembre 2015 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.
LUISE BOURGEOIS E FRANCESCO GUARINO INSIEME NELLA MOSTRA INCONTRI SENSIBILI AL MUSEO DI CAPODIMONTE
Pittura barocca e arte contemporanea insieme per incoraggiare una riflessione sul tema delle Donne colpite nella loro femminilità; rappresentate in epoche diverse e con linguaggi artistici differenti. E’ partita da questa idea la mostra “incontri sensibili, curata da Sylvain Bellenger e Laura Trisorio inaugurata al Museo di Capodimonte e visitabile fino al 17 giugno. L’opera “Femme couteau” realizzata da Louise Bourgeois nel 2002 sarà esposta per la prima volta in Italia insieme con il “Martirio di Sant’Agata”, tela seicentesca di Francesco Guarino. L’eroina cristiana Sant’Agata coi seni mutilati che guarda fiera e sensuale il suo spettatore incontra così la figura giacente della Bourgeois, vittima dal corpo mutilato della testa e degli arti, su cui incombe la lama minacciosamente in bilico della violenza ancora in agguato. L’incontro tra esperienze artistiche del passato e artisti contemporanei di fama internazionale come Louise Bourgeois induce infatti a guardare all’antico con occhi nuovi, e sollecita una riflessione inconsueta sul soggetto del dipinto barocco, consentendo di svelarne significati inaspettati. Come sottolinea il direttore del museo di Capodimonte Sylvain Bellenger.
Intervista di Tania Tagnani all'artista Edoardo Stramacchia
Pellegrinaggio a San Filippo.mpg
Le Suore Salesiane dei Sacri Cuori invitano tutti i sordi a Lecce, per partecipare alla festa e al pellegrinaggio presso il santuario San Filippo Smaldone il 24 e il 25 marzo 2011.
Marche, Musei Sistini del Piceno: i tesori culturali del territorio
Marche: visita ai Musei Sistini del Piceno nelle dieci sedi della rete museale, dislocate nel territorio della provincia di Ascoli Piceno.
Andria | Museo del Confetto di Giovanni Mucci: tutte le novità per un “dolce” 2016
Il confetto, sino a quale tempo fa delizia tipica di Carnevale, è adesso ricercato in ogni periodo dell'anno e la sua bontà è legata ad una vasta gamma di gusti ed ingredienti. Lo conferma lo staff del Museo del Confetto di Giovanni Mucci, ad Andria, dove sono state presentate tutte le novità del 2016.