Rossano, il ritorno del Codex nel Museo Diocesano e del Codex
Rossano ed il Codex Purpureus Rossanensis su Rai Storia
Italia: Viaggio nella bellezza - Puntata del 5 febbraio 2017 dedicata alla Calabria bizantina
Rai 3 - Speciale Giornate FAI 2017 - Museo Diocesano e del Codex
Rai 3 - Speciale Giornate FAI 2017 - Museo Diocesano e del Codex
Il Codex Purpureus Rossanensis a GEO - Rai3
Marco Magnifico, Vice presidente esecutivo del FAI, illustra il Codex Purpureus Rossanensis in uno splendido servizio andato in onda il 23 febbraio 2018 durante la trasmissione GEO su Rai3
Calabria delle Meraviglie - Il Codex Purpureus Rossanensis
Una produzione L'altro Corriere TV - estratto della puntata andata in onda il 12/01/2019
Il Codex e Rossano - Servizio del tg 3 Calabria 24 marzo 2017
Il Codex e le giornate Fai di primavera 2017 - Intervista a Cecilia Perri, vice direttore del Museo Diocesano e del Codex
Alternanza al Museo
Video realizzato dai ragazzi dell'istituto Alberghiero E. Majorana di Rossano.
Giancarlo Giannini a Rossano per il Docufilm sul Codex
Servizio andato in onda su Rai3 durante il TGR Calabria delle 14:00 di mercoledì 10 gennaio 2018
Il Codex Purpureus Rossanensis ad Uno Mattina
Il prof. Umberto Broccoli parla del Codex Purpureus Rossanensis all' interno della rubrica: “Caffè di Rai Uno” della trasmissione Uno Mattina, andata in onda il 22 ottobre su Rai Uno.
Il Codex purpureus rossanensis al TG1 persone del 24 12 2016
Servizio del #TG1 Persone andato in onda questa mattina su Raiuno. Il nostro Museo, con il suo prezioso Codex, è stato menzionato tra i Musei Ecclesiastici Italiani.
Folco Quilici ed il Codex Purpureus Rossanensis
A sua immagine estate puntata del 5 agosto dedicata a Rossano
Puntata del 5 agosto di A sua immagine estate con Lorena Bianchetti, dedicata alla città di Rossano
Intervista a Cecilia Perri su Made in Italy Radio
Intervista di Generoso D'Agnese a Cecilia Perri, vice direttore del Museo Diocesano e del #Codex, andata in onda il 18 dicembre su Made in Italy Radio
Papa Francesco al Quirinale. Il restauro del Codex Purpureus Rossanensis
Il restauro del Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano di Rossano e contenente un evangeliario con testi di Matteo e Marco. La visita di Papa Francesco al Quirinale è l'occasione per esporlo per la prima volta al pubblico dopo il recente lavoro di restauro realizzato dall'ICRCPAL di Roma (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario), diretto dalla dott.ssa Maria Cristina Misiti.
A Rossano torna il Codex, domenica 3 luglio diretta su RTC TELECALABRIA
Gesù tra i mercanti del Tempio, raccontato con immagini così ricche di particolari e di colori e così fluide nel loro susseguirsi, da far pensare ad una sequenza cinematografica. La solitudine di Giuda il traditore e il senso di morte, che l’immagine di un albero bruciato e nero rende più di ogni parola. I colori esplosivi della pagina in cui Marco evangelista è ispirato dalla Sofia. Oggetto di un restauro delicato e sapiente, messo in sicurezza da una nuova più bilanciata rilegatura, torna a casa, annuncia Monsignor Giuseppe Satriano vescovo di Rossano-Cariati, il Codex Purpureus Rossanensis, celeberrimo evangelario miniato su fogli di pergamena color della porpora, forse il più antico libro illustrato della storia, dal 2015 Patrimonio dell’Umanità, esposto al pubblico dal 2 luglio al Museo Diocesano di Rossano Calabro. Tre anni di indagini e di analisi nei laboratori romani dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal) ne hanno confermato il valore incommensurabile e l’origine orientale nel VI secolo. Oltre a rivelare particolari inediti sulla sua fattura. Un tesoro così sapientemente realizzato da essersi conservato per 15 secoli a dispetto di viaggi perigliosi, smembramenti, peripezie, persino un incendio, sottolineano i tecnici. Ma comunque fragilissimo. Per questo ad attendere il codice nelle sale completamente rinnovate e arricchite da un allestimento multimediale, ci sarà una super teca climatizzata che ne consentirà una monitoraggio continuo. Le pagine miniate, 15 in tutto, sono una più stupefacente dell’altra. Arriverà sabato 2 luglio a Rossano il il Codex Purpureus Rossanensis, l’antico evangeliario greco, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, il cui restauro è stato ultimato nei giorni scorsi a Roma. L’annuncio è stato dato oggi nella sede diocesana dall’arcivescovo mons. Giuseppe Satriano che ha illustrato anche il programma della tre giorni di festa organizzata in occasione dell’evento in collaborazione con imprenditori, associazioni e i privati per accogliere il Codex e mostrarlo alla città. A partire da lunedì sarà possibile visitare una mostra di quadri e tele che rappresentano il Codex che non c’è, ossia raffigurano scene dei Vangeli di Luca e Giovanni che mancano nell’evangeliario rossanese. Seguirà giorno il primo luglio la presentazione in anteprima del nuovo Museo Diocesano e del Codex custodito nell’apposita teca. Nell’occasione interverrà Vittorio Sgarbi. Nello stesso giorno in Cattedrale previste parentesi dedicate alla musica sacra assieme all’esposizione di miniature sul Codex. Sabato 2 luglio, nel cuore del centro storico della città ci sarà l’accoglienza del Codex, mostrato in copia, con momenti di musica e spettacolo a cura di Umberto Broccoli e Patrizia Cavalieri. “L’arrivo del Codice a Rossano – ha detto Broccoli qualche giorno addietro a margine della sua visita in città – è paragonabile a quando si tolsero i ponteggi alla Cappella Sistina a Roma e si vide Michelangelo Buonarroti nella sua interezza. Il Codex è la Cappella Sistina ed il Colosseo per i rossanesi”. La “tre giorni” sul tema “Una città nella gioia, una Diocesi in festa” si concluderà il 3 luglio, presente il sottosegretario ai beni culturali Dorina Bianchi, con l’inaugurazione del Museo Diocesano e del Codex, che sarà possibile visitare gratuitamente. “Sta risorgendo una comunità di uomini e donne -ha detto monsignor Satriano – che sta producendo benessere non in termini economici ma inteso come crescita spirituale dunque bene dell’essere. Questo è il frutto maturo di un albero che è cresciuto bene. Pensiamo a tutto l’iter per arrivare al riconoscimento Unesco e a quante persone vi hanno lavorato negli anni”.
Rossano - inaugurato il nuovo Museo Diocesano
É stato inaugurato a Rossano il nuovo Museo Diocesano che custodisce il Codex Purpureus Rossanensis, evangelario greco, patrimonio dell'Unesco, esposto in una teca climatizzata.
All'inaugurazione hanno presenziato, insieme all'arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano, ed al sindaco, Stefano Mascaro, il sottosegretario di Stato ai Beni culturali, Dorina Bianchi, ed il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Servizio di Dario Rondinella.
Il Codex Purpureus Rossanensis torna a casa
Rossano Calabro - Il Museo diocesano
Lurus
IIS Majorana 3BI Codex Purpureo
Video sul codex purpureo di Rossano.
Trailer Codex Purpureus Rossanensis - Crowdfunding
Partecipa anche tu al crowdfunding
Regia Fabio Bastianello
scritto da Fabio Bastianello e Danilo Mangano
Prodotto da Overall Pictures
SOGGETTO:
Un uomo davanti al mistero. Davanti alla storia. E davanti a un’opera d’arte che incarna e rappresenta la vicenda del dilemma più grande, quella del Cristo redentore e della sua passione vissuta attraverso i vangeli di Matteo e di Marco, unici nella loro suggestione e bellezza per come sono rappresentati nel Codex Purpureus Rossanensis custodito nel Museo Diocesano di Rossano, in Calabria. Storia e mistero sono le due parole-chiave attraverso le quali si dipana la vicenda narrata e spiegata da un “Viaggio della Fede” che incomincia con la sacra fascinazione di Giancarlo Giannini innanzi al codice evangeliario al centro della vicenda narrata. E al mistero degli antichi scritti sulla vita di Gesù si intrecciano quelli di un Codice vergato e illustrato con preziose tavole nel vicino oriente (forse ad Antiochia) e del viaggio che lo ha fatto approdare alle coste calabre quasi 1500 anni fa, quando l’influenza di Bisanzio permeava cultura e abitudini del nostro Meridione e il Cattolicesimo vi aveva trovato una culla naturale e spontanea. Il film è un po’ un viaggio nel tempo attraverso le immagini del Codex e il suo prendere vita tra una riflessione e la partecipazione emotiva dell’attore protagonista. Senza dimenticare l’approccio alle vicende spiegato da esperti e uomini di Chiesa coinvolti a vario titolo nel progetto. Esperti d’arte, di storia bizantina e della Religione. Contributi che restituiscono al viaggio della Fede che anima il film il sapore di una vicenda che anche oggi mantiene intatto il suo valore storico unito all’alone di mistero che da sempre lo accompagna.