Il Ghetto – Museo Ebraico – Venezia – Audioguida – MyWoWo Travel App
Nel Campo delle Scuole, centro del Ghetto Vecchio, puoi visitare la sede del Museo Ebraico: è piccolo ma molto curato nell’allestimento, e ti chiarirà ogni dubbio sull’uso di molti oggetti di culto e sulle consuetudini della comunità.
Nella prima sala trovi i materiali legati alla celebrazione delle feste, sia comunitarie che private. Le argenterie provengono anche da altre comunità italiane, interessate a far conoscere gli aspetti specifici della cultura e dell’arte ebraica attraverso il suo museo più conosciuto. Perciò vedrai degli autentici capolavori, come per esempio gli argenti che contengono i rotoli della Legge. I rotoli della legge, o Sefer Torah, sono le pergamene su cui sono scritti (rigorosamente a mano) i primi cinque libri della Bibbia: strettamente avvolti in fasce, i rotoli si ripongono in custodie rigide o di tessuto, in una struttura di legno sormontata da una corona e due pinnacoli. I bastoncini che vedi infilati nei rotoli servono per consultarli, perché il precetto religioso vieta di toccarli a mani nude. Il tutto è conservato nell’Arca Santa della sinagoga, da cui viene estratto per la lettura nelle funzioni del sabato o di altre festività...
Visita la pagina di MyWoWo dedicata a questa meraviglia:
...e scarica gratis la Travel App di MyWoWo, potrai ascoltare audioguide che descrivono le più bella città del mondo e scoprirne le meraviglie.
Google Play (Android):
iTune (Apple):
MyWoWo è disponibile in 7 lingue!
MUSEO EBRAICO - VENEZIA
Victor Levodeanschi
Ars Artis - Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo
Puntata speciale di Ars Artis dedicata in massima parte ai 500 anni del ghetto di Venezia. In apertura l’intervista al consigliere della Comunità Ebraica veneziana Paolo Navarro Dina che illustra le iniziative celebrative per l’anniversario. A seguire il racconto di Denis Curti sulle mostre fotografiche ospitate nella “Casa dei tre oci” sull’isola della Giudecca sempre a Venezia, due le esposizioni dedicate agli “scatti” diFerdinando Scianna e Renè Burri, sui 500 anni del ghetto ebraico, la prima, sul tema “Utopia” la seconda.
Il ghetto ebraico di Venezia compie 500 anni, è il più antico del mondo
Il ghetto ebraico più antico del mondo, quello di Venezia, compie 500 anni. Fitto il calendario di appuntamenti e incontri per celebrare un luogo denso di storia e cultura.
Venezia - Sestiere Cannaregio - Ghetto Ebraico di Venezia a piedi e di notte
Ghetto Ebraico di Venezia
Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Dal suo nome deriva la parola ghetto.
Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia.
La presenza ebraica a Venezia è attestata già prima dell'anno mille, anche se bisognerà aspettare il tardo Trecento per poter apprezzare un insediamento consistente e stabile. Sino all'istituzione del ghetto gli israeliti, pur sottoposti a varie restrizioni, potevano vivere in qualsiasi luogo della città[1].
L'area dove sorse più tardi il quartiere ebraico era denominata Ghetto almeno dagli inizi del XIV secolo poiché vi si trovavano le fonderie pubbliche per la fabbricazione delle bombarde (dal verbo ghettare affinare il metallo con la ghetta, ovvero con il diossido di piombo). Già allora questi spazi erano distinti in due parti dette, rispettivamente, Ghetto Vecchio e Ghetto Nuovo[1].
Verso l'inizio del Quattrocento le fonderie smisero di funzionare e l'area del Ghetto Nuovo fu affidata ai fratelli Da Brolo che intendevano edificarvi un complesso residenziale, comprendente venticinque case da affittare e una chiesa. Attorno al 1460 insorse un litigio tra le parrocchie di San Geremia e San Marcuola attorno alla pertinenza ecclesiastica del nuovo quartiere; alla fine il progetto fu abbandonato e l'area rimase disabitata per diversi decenni. A questo periodo risalgono i tre pozzi al centro del campo del Ghetto Nuovo recanti lo stemma dei Da Brolo
Che significato ha il termine Ghetto?
video sull'origine del termine ghetto
Spot ufficiale - 500 anni del Ghetto di Venezia
Colophon:
Director Elia Romanelli
Camera Operator and Editing Giuseppe Drago
Motion Graphic Carlotta Penso
Music Stefano Codin
Attraverso la mostra 'Venezia, gli Ebrei e l'Europa'
Attraverso la mostra 'Venezia, gli Ebrei e l'Europa'
video a cura di Ludovica Galeazzo e Martina Massaro
proiettato all'Università Iuav di Venezia, nel chiostro dei Tolentini, in occasione di VenetoNight 2016 la Notte europea dei ricercatori
per saperne di più: iuav.it/venetonight_2016
The Venetian Ghetto in Venice, Italy
The Venetian Ghetto was the area of Venice in which Jews were compelled to live by the government of the Venetian Republic. The English word ghetto is derived from the Jewish ghetto in Venice. The Venetian Ghetto was instituted on 29 March 1516. It was not the first time that Jews in Venice were compelled to live in a segregated area of the city. In 1552 Venice had 160,000 inhabitants, including 900 Jews, who were mainly merchants.
In 1797 the French army of Italy, commanded by the 28-year-old General Napoleon Bonaparte, conquered Venice, dissolved the Venetian republic, and ended the ghetto's separation from the city. In the 19th century, the ghetto was renamed the Contrada dell'unione.
he Ghetto is an area of the Cannaregio sestiere of Venice, divided into the Ghetto Nuovo (New Ghetto), and the adjacent Ghetto Vecchio (Old Ghetto). These names of the ghetto sections are misleading, as they refer to an older and newer site at the time of their use by the foundries: in terms of Jewish residence, the Ghetto Nuovo is actually older than the Ghetto Vecchio. The ghetto was connected to the rest of the city by two bridges that were only open during the day. Gates were opened in the morning at the ringing of the marangona, the largest bell in St. Mark's Campanile, and locked in the evening. Permanent, round-the-clock surveillance of the gates occurred at the Jewish residents' expense. Strict penalties were to be imposed on any Jewish resident caught outside after curfew. Areas of Ghetto Nuovo that were open to the canal were to be sealed off with walls, while outward facing quays were to be bricked over in order to make it impossible for unauthorized entry or exit.
Though it was home to a large number of Jews, the population living in the Venetian Ghetto never assimilated to form a distinct, Venetian Jewish ethnicity. Four of the five synagogues were clearly divided according to ethnic identity: separate synagogues existed for the German (the Scuola Grande Tedesca), Italian (the Scuola Italiana), Spanish and Portuguese (the Scuola Spagnola), and Levantine Sephardi communities (the Scuola Levantina). The fifth, the Scuola Canton, was built as a private synagogue for the four families, one of them the Fano family, who funded its construction,[citation needed] and also served the Venetian Ashkenazi community. Today, there are also other populations of Ashkenazic Jews in Venice, mainly Lubavitchers who operate a kosher food store, a yeshiva, and a Chabad synagogue.
Languages historically spoken in the confines of the Ghetto include Venetian, Italian, Judeo-Spanish, French, and German.[citation needed] In addition, Hebrew was traditionally (and still is) used on signage, inscriptions, and for official purposes such as wedding contracts (as well as, of course, in religious services). Today, English is widely used in the shops and the Museum because of the large number of English-speaking tourists.
Today, the Ghetto is still a center of Jewish life in the city. The Jewish community of Venice, that counts about 450 people, is culturally active, although only a few members live in the Ghetto. Every year, there is an international conference on Hebrew Studies, with particular reference to the history and culture of the Veneto. Other conferences, exhibitions and seminars are held throughout the course of the year.
The temples not only serve as places of worship but also provide lessons on the sacred texts and the Talmud for both children and adults, along with courses in Modern Hebrew, while other social facilities include a kindergarten, an old people's home, the kosher guest house Giardino dei Melograni, the kosher restaurant Hostaria del Ghetto, and a bakery. Along with its architectural and artistic monuments, the community also boasts a Museum of Jewish Art, the Renato Maestro Library and Archive and the new Info Point inside the Midrash Leon da Modena.
In the Ghetto area there is also a yeshiva, several Judaica shops, and a Chabad synagogue run by Chabad of Venice. Although only few of the roughly 500 Venetian Jews still live in the Ghetto, many return there during the day for religious services in the two synagogues which are still used (the other three are only used for guided tours, offered by the Jewish Community Museum).
Chabad of Venice also runs a pastry shop and a restaurant named Gam Gam in the Ghetto. Sabbath meals are served at the restaurant's outdoor tables along the Cannaregio Canal with views of the Guglie Bridge near the Grand Canal. In the novel Much Ado About Jesse Kaplan the restaurant is the site of a historical mystery. Every year for the festival of Sukkot a sukkah is built on a canal boat that tours the city, a large menorah tours the city on a canal boat during Hanukkah.
VENEZIA - Sestiere Cannaregio - Ghetto Ebraico Nuovo e Vecchio - videomix
Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica Veneta. Dal suo nome deriva la parola ghetto.
Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia.
All'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un'istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d'Europa.
Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un'isola i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi.
Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l'Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all'espansione in verticale degli edifici; tutt'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Ciononostante, le autorità veneziane si trovarono costrette, in due occasioni, ad ampliare il Ghetto Nuovo: nel 1541 venne aggiunto il Ghetto Vecchio, concesso ai cosiddetti ebrei Levantini giunti dalla penisola Iberica e dall'impero Ottomano; nel 1633 venne aperto il Ghetto Novissimo, una piccola area a est del Ghetto Nuovo composta da appena due calli. Anche queste aree dovettero essere provveduti da ingressi sorvegliati.
Nel corso del Cinquecento vennero edificate varie sinagoghe, una per ogni gruppo di omogenea provenienza. Così sorsero la Schola Grande Tedesca, la Schola Canton (rito ashkenazita), la Schola Levantina, la Schola Spagnola e la Schola Italiana. Gli edifici costituiscono tuttora un complesso architettonico di grande interesse.
Via via la comunità si consolidava economicamente ed era ricca di fermenti culturali. Tradizionalmente gli ebrei veneziani esercitavano l'usura, o quella che veniva definita tale, cioè di fatto un'attività creditizia che ai cristiani era impedita da motivi religiosi, in quanto si riteneva contrario alla morale lucrare interessi su somme date a pegno. Rimangono numerosissime testimonianze letterarie ed epistolari di questa attività in quanto andare in ghetto a contrarre un prestito o a riscattare degli oggetti tenuti in garanzia, faceva parte degli usi abituali.
I rapporti della comunità con la Repubblica furono instabili e periodicamente si svolgevano campagne di conversione. Chi aderiva cambiava anche nome assumendo quello di chi lo aveva indotto ad abiurare, spesso un membro dell'aristocrazia.
Con la caduta della Repubblica e l'avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l'obbligo di residenza.
Al giorno d'oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto e quasi tutti gli altri edifici della comunità svolgono ancora funzioni istituzionali (museo, casa di riposo ecc.).
Viaggio virtuale nel Ghetto Ebraico di Roma prima della demolizione
Presentato al Museo Ebraico di Roma la prima ricostruzione tridimensionale dell'antico Ghetto della Capitale prima della demolizione di fine Ottocento. Il tavolo interattivo su cui è possibile effettuare la passeggiata virtuale è a disposizione dei visitatori del Museo
What is the origin of the word Ghetto?
video about the origin of the word Ghetto and the jewish ghetto of Venice
Un Minuto di Torah da Jewish Venice. Korach in Italiano
Un Minuto di Torah da Jewish Venice. Korach in Italiano
jewishvenice.org
jewishvenice.wordpress.com
gamgamkosher.com
Ecco Perche' Tu Conti! Parashat Nasso' in Italiano da Jewish Venice con Rebbetzin Unplugged
Ecco Perche' Tu Conti! Parashat Nasso' in Italiano da Jewish Venice con Rebbetzin Unplugged
Puoi vedere il futuro? Scopri chi può' con Un Minuto di Tora', Parashat Beshallach in Italiano da Jewish Venice
Scrittore, vlogger e inspirational speaker, Rebbetzin Shachar Banin condivide un breve pensiero sulla parsha per aggiungere un po' di ispirazione alla settimana. (Lezione settimanale sulla Bibbia).
Plan a visit to Jewish Venice jewishvenice.org
Peek at the GAM GAM menu gamgamkosher.com
Keep up with the latest by subscribing to our blog jewishvenice.wordpress.com
Like us on Facebook at fb.me/JewishVeniceIT
Join us on Instagram: @JewishVenice
Listen to us on Twitter: @ChabadVeniceIT
Contact Mrs. Banin to book a speaking engagement in your community.
Grazie a tutti i nostri iscritti. Ti prego di lasciare commenti o domande e clicca “Mi Piace” e più’ importante, se non l’hai gia’ fatto, iscriviti e condividi i video sui tuoi social media, cosi’ possiamo portarti nuovi video ogni settimana, unendo le persone ispirandole ad aumentare negli atti di bontà e gentilezza attraverso la tecnologia e la Torah. Alla prossima, Shabbat shalom a tutti. E fai del tuo meglio oggi, perché in cambio, stai spendendo un giorno della tua vita!
Questo e’ dedicato alla guarigione completa di Ahava Emunah bas Chava Ehta, Menachem Mendel ben Rivka, Solika Shulamis bas Iza & Netanel Ilan ben Shaina Tziporah.
Musica di Zalman Goldstein
Trattato, in parte, degli insegnamenti del Rebbe, compilato dal Rabbi Sholom Wineberg
Il Ghetto – Visita – Venezia – Audioguida – MyWoWo Travel App
Se sei arrivato a Venezia in treno, dalla stazione non devi camminare molto per arrivare al campo del Ghetto Nuovo, intorno al quale si concentra il quartiere ebraico. Qui davvero Venezia ti sembra una città a parte: mancano i soliti palazzi nobiliari e le chiese monumentali a cui sei abituato; dappertutto vedi solo costruzioni di carattere popolare, sviluppate in altezza come vere e proprie case-torri. Invece non ti sarà facile scovare gli ingressi delle sinagoghe, che sono tutte di origine cinquecentesca: infatti sono molto poco appariscenti, per non dire mimetizzate. Tieni presente che qui anche le sinagoghe erano chiamate “scuole”, nel tipico senso che questa parola aveva a Venezia, ossia centri di incontro di gruppi e comunità.
La più antica sinagoga della città è la Scuola Grande tedesca, che fu rinnovata nel corso del ’700.
La Scuola del Canton apparteneva alla comunità ashkenazita.
La Scuola Italiana è stata aperta nella seconda metà del ’500 e rinnovata anch’essa nel ’700...
Visita la pagina di MyWoWo dedicata a questa meraviglia:
...e scarica gratis la Travel App di MyWoWo, potrai ascoltare audioguide che descrivono le più bella città del mondo e scoprirne le meraviglie.
Google Play (Android):
iTune (Apple):
MyWoWo è disponibile in 7 lingue!
Ghetto di Venezia part A the entrance.wmv
Art's Connection 2017 Venezia, je t'aime
Ritorna più ruggente che mai Art’s Connection, Festival che sostiene la rinascita del Vetro di Murano attraverso la Cultura, in programma dal 20 maggio al 4 giugno 2017, tra Murano, Venezia, Lido e Giudecca. Arte, Libri, Teatro, Musica e Sfilate si fondono con l'Artigianato: 16 giorni in 6 Locations (Museo del Vetro, Museo Ebraico di Venezia, Museo di Palazzo Grimani, Ghimel Garden Art Space, Ausonia Hungaria Hotel Art Space, Belmond Cipriani Granai Market Space) tra eventi e performances, con il coinvolgimento di oltre 50 Artisti, Artigiani, Scrittori e Musicisti, sotto la direzione artistica di Lisette Caputo, responsabile dell’Associazione Lillyth.
Un Festival realizzato grazie alla preziosa collaborazione con le Istituzioni: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia e Museo Ebraico di Venezia.
Il vetro di Murano rappresenta una tradizione millenaria e Art’s Connection - che quest'anno giunge alla quinta edizione—si pone l'obiettivo di celebrarlo attraverso la Cultura e manifestazioni artistiche collegate dal fil rouge della Creatività, così come i Maestri Vetrai l’hanno sempre esaltata, nei colori e nelle linee delle loro opere. Fondamentale l’appoggio della Fondazione Musei Civici di Venezia che ha reso disponibile il Museo del Vetro, come avvenuto nei precedenti Festival. Un particolare ringraziamento è indirizzato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che metterà a disposizione il Museo di Palazzo Grimani per i 3 giorni di Book’s Connec-tion: Books, Poetry, Dance & Video Documentary.
Art’s Connection è inoltre il risultato dell'impegno di un gruppo di Associa-zioni e di numerose realtà imprenditoriali attive nel territorio veneziano qua-li: Lillyth, Fontego, Amnesty International, Maison Lisette Murano, Vero Vero de Muran, Associazione Veneziana Albergatori, Vela Gruppo AVM, Crecom Pubblicità, Ghimel Garden Art Space, fornace Ex Chiesa di Santa Chiara, Radio Vanessa, Afrodite Venezia, L.I.L.T., Nordic Walking, He-liar.it Helicopter Service, My Christmas Venice, Franco Francesca Atelier, Zoomorfic by Franco Francesca, BB Parrucchieri, Lo Speziere di Venezia e BFourBar.
Questa straordinaria sinergia è la testimonianza concreta della ca-pacità di disporsi a “fare rete” costituendo una reale e vivace “connessione” tra questo mondo e le Istituzioni.
Art’s Connection, si riconferma dunque un palcoscenico di anteprime e an-che in questa edizione molte opere letterarie e musicali verranno presentate in esclusiva dai loro Autori grazie anche alla rassegna Book’s Connection che sarà ospitata per la prima volta nella suggestiva ed importante sede del Museo di Palazzo Grimani.
Non può mancare un ringraziamento per il prezioso supporto a: Torrefazione Girani, VizioVirtù, Osteria alla Bifora, Osteria al Duomo, Albergo Al Nuovo Teson, Ausonia Hungaria Hotel Art Space, Belmond Hotel Cipriani Granai Market Space, Albergo DD724.
Segue il variegato programma aggiornato al 17 maggio 2017.
A raccontarci Art’s Connection, tra immagini e videoclip, saranno il fotografo professionista Riccardo Roiter Rigoni ed il filmmaker Gianpaolo Cerato.
artsconnection.it
360 video: Venice's Jewish Ghetto, Venice, Italy
This ghetto (founded in 1516) was, in fact, the very first official ghetto existing in Europe. Even the word ghetto itself supposedly originated here.
The Jewish Museum and several active synagogues are located in this area. Many cultural events are often organized there so if you wish to get to know the Jewish culture better, this is definitely the best place to visit.
One of Shakespeare's most famous comedies - The Merchant of Venice - takes place here.
Check out Jewish Ghetto on Sygic Travel with detailed info and beautiful photos:
Or see the best of Venice:
Experience sights of Venice in virtual reality and travel with us in a completely new way. Just download the Sygic Travel VR application for Cardboard V1, V2:
or for Samsung Gear VR:
Plan your trip with Sygic Travel. Find the coolest things to do in Venice, create your plans in minutes with detailed information about places, weather forecast, travel time estimates and much more.
Website:
iOS app:
Android app:
Follow us on social media:
Un Minuto di Torah da Jewish Venice-Ki Teitzei
Un Minuto di Torah da Jewish Venice - Parashat Ki Teitzei