Forte Bramafam
Il forte Bramafam è una fortificazione che si trova in Val di Susa, vicino a Bardonecchia (TO); eretto sul costone omonimo (1447 m.s.l.m.) al margine sud orientale della conca di Bardonecchia, per estensione ed armamento può essere considerata la più grande opera fortificata di fine Ottocento delle Alpi Cozie.
Ricordo che verso la fine degli anni '90 frequentavo spesso la città di Bardonecchia e mi capitava di raggiungere le rovine di questo forte in estate con la moto ed in inverno con gli sci da fondo.
A quel tempo non avrei mai pensato di ritrovare questo sito dopo circa 20 anni nello stato attuale in cui lo abbiamo visitato in questi giorni: un'opera incredibilmente completa ed affascinante, un prestigioso recupero fermamente voluto dall'Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare, nata dall'incontro di un gruppo di amici accomunati dall'interesse per l'architettura militare.
Inutile dire che il museo merita una visita approfondita a cui dedicare un'intera giornata. Nel frattempo comunque il sito fortebramafam.it vi darà ogni informazione al riguardo.
forte bramafam Bardonecchia
museo militare sopra la conca di Bardonecchia dedicato alla vita dei nostri militari delle due guerre mondiali nelle opere difensive in caverna
Forte Bramafam 2018
Museo FORTE BRAMAFAM: aperto tutti i sabati e le domeniche di luglio con orario 10,00-18,30 (ultimo ingresso 17,30) - Il recupero del Magazzino Artiglieria con cannoni e mitragliatici, alcuni pezzi unici al mondo. Bardonecchia primavera-estate 2018
Forte Bramafam Tour Virtuale Interno
Un tour virtuale alla scoperta di Forte Bramafam a Bardonecchia (locali interni)
Bramafam - Forte Museo
Sulle alture del Bramafam, le prime fortificazioni vennero erette intorno al 1300 con scopo di presidio e controllo; i primi (antichi) armamenti, comparvero solo un secolo più tardi.
Intorno al 1574, in quanto non più difendibile, Re Carlo IX di francia, lo fece abbattere per non farlo finire in mano nemica.
Nelle epoche successive, l'altura del Bramafam, rimase fine a se stessa e, a volte presidiata ormai con soli scopi di avvistamento.
Quando nel 1871 venne ultimato il traforo ferroviario del Frejus e in pieno clima di Triplice (bei tempi), le autorità militari italiane, erano molto preoccupate che, la stessa opera appena terminata, fosse un ottimo mezzo per i francesi per avere un potenziale accesso verso il nostro paese; oltretutto, per la prima volta, un passaggio ferroviario di quella portata, avrebbe permesso a chiunque, di penetrare senza preoccuparsi della stagione.
Per questo, in breve tempo, vennero ideate e realizzate opere di difesa, non solo vicine al traforo, ma addirittura all'interno dello stesso: una batteria fissa con cannone da 87 e alcune mitragliatrici che avevano il compito di battere l'eventuale accesso nemico, nella direzione italiana; appena fuori il tunnel, venne realizzata anche una caserma difensiva di notevoli proporzioni (1875).
Neanche 10 anni più tardi, per gli stessi motivi, con importanti compiti di vigilanza, venne studiato l'attuale forte che, nato letteralmente sui resti di quel che rimaneva delle antiche epoche, venne realizzato in maniera leggermente diversa dal progetto originario: pensato subito come un blocco unico (come la maggior parte delle opere di fine '800 suggerivano), venne invece finito, in tre sezioni distinte; infatti, il blocco principale, il contrafforte basso e la piazza d'armi, erano su diversi declivi naturali, e si decise di seguirli: ciò avrebbe permesso un gran risparmio di materiale e tempo.
Per finire, completavano l'opera, il magazzino delle artiglierie ed altri servizi: l'installazione dei pezzi, terminò, insieme alla costruzione del forte, nel 1893.
Da questa data, fino allo scoppio del primo conflitto mondiale, il Bramafam conta circa 200 uomini di guarnigione, e sarà uno dei pochi fortilizi, ad essere sempre all'erta, presidiato, pronto a reagire; invece, proprio come la quasi totalità delle altre fortezze piemontesi, liguri, ecc., in quella data si vide disarmato di tutti i pezzi d'artiglieria che vennero inviati al fronte.
Da qui, fino (e poco oltre) alla fine della guerra (1918), venne utilizzato come campo di prigionia per gli austriaci (.....stessa sorte, ad esempio, subirono i forti del passo del Giovo posti sopra Albissola (SV)).
Negli anni successivi fu semplicemente presidiato e, solo verso i primi anni '30, torna ad essere militarmente considerato per la sua importanza strategica: infatti, dopo la parentesi della prima Guerra Mondiale, i rapporti con la vicina francia, tornarono tesi come alcuni decenni prima.
Di conseguenza, venne presidiato Dalla G.a F.(Guardia a Frontiera), e nei suoi pressi, vennero realizzate altre opere in caverna per l'installazione di ulteriori pezzi.
Dopo il settembre '43, venne occupato dalla Wehrmacht e dal loro 100° Reggimento Gebirgsjaeger , che lasciarono l'opera solo all'inizio del giorno 27 Aprile 1945.
Dopo la fine del conflitto, la storia del Bramafam, è fatta di devastazione, vandalismo, asportazione di materiali, abbandono, in ottimo e perfetto, stile italiano.
Infatti solo nel 1995, l'Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare, con enorme passione, sforzi, lavoro e impegno personale, ha recuperato (e lo stà ancora facendo) l'intera opera.
(Fonte: fortebramafam.it)
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Grazie a questo lavoro, oggi, possiamo AMMIRARE un luogo letteralmente spettacolare, pieno di fascino e storia: strutture recuperate in maniera completamente conforme agli originali, piene di storia con migliaia di reperti e cimeli, del nostro periodo storico-militare che và, dagli ultimi anni dell'800, fino alla fine dell'ultimo conflitto mondiale.
Chi pensa, visitandolo, di trovarsi di fronte al solito museo cupo, buio e polveroso, sappia che mai, potrà commettere errore più grande, pensando questo.
La passione e la storia Patria che si respirano nei recuperati ambienti del Bramafam, meritano visita, ammirazione e rispetto, per rendersi conto, una volta di più, che il meglio ce lo siamo lasciati alle spalle......
Il Forte Bramafam in meno di 4 minuti
Forte Bramafam, la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine ottocento, fu costruito tra il 1885 e il 1894 sul rilievo omonimo che domina la Conca di Bardonecchia, per controllare la Galleria ferroviaria del Frejus. Nella costruzione furono adottate per la prima volta tecniche innovative, abbinando ad una tradizionale struttura in pietra una copertura in calcestruzzo. Il forte era equipaggiato di un armamento di nuova concezione: installazioni d' artiglieria in cupola Gruson da 120 mm e torrette a scomparsa da 57 mm. Divenne sede della 516° Batteria della Guardia alla Frontiera. Dopo le guerre fu abbandonato e demolito; dal 1995 sta rinascendo grazie all' Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare; l' area museale è di circa 3000 metri quadri Il forte occupa un' area di 64000 mq ed è facilmente raggiungibile da Bardonecchia. fortebramafam.it bardonecchiafortificata.it
La Seconda Guerra Mondiale in Val di Susa
Mostra del 2017-2018 a Forte Bramafam (Bardonecchia)
Forte Bramafam Tour Esterno Completo
Un tour virtuale del Forte di Bramafam a Bardonecchia (esterni ed inquadrature dall'alto)
Da BEAULARD a BARDONECCHIA lungo la DORA
Un itinerario che vi porterà da Beaulard a Bardonecchia costeggiando la Dora e che, nell'ultimo tratto, passerà accanto al famoso forte Bramafam col suo museo interessantissimo.
Simulazione di attacco al Forte Bramafam
BBT-Infopoint, Forte di Fortezza
Italica Virtus al Forte Chaberton . Tg3 Regione
Italica Virtus, gruppo di rievocazione storica del Regio Esercito, ha organizzato nei giorni 21 e 22 giugno 2014 le celebrazioni per il 74° della battaglia delle Alpi del giugno 1940-XVIII. Nella giornata di domenica un gruppo di rievocatori dell'associazione è salita fino al Forte Chaberton in uniformi e armi d'epoca e ha reso gli Onori ai Caduti della 515° Batteria G.a.F. che presidiava la più alta fortificazione militare d'Europa durante il conflitto. L'evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Cesana, il Museo del Forte Bramafam e l'Associazione Nazionale Volontari di Guerra. Dopo 70 anni siamo stati i primi a riportare il nostro glorioso grigioverde fra le mura del Forte, un doveroso ringraziamento ai ragazzi che sono saliti.
2013 Artiglieria da Montagna HD 720p
Cent'anni di artiglieria da montagna in Val di Susa - mostra temporanea a Museo Forte Bramafam del 2013
Fortezza 360°
Beschreibung
Forte Bramafam. Il domani appartiene a noi.
Doveva essere un'ordinaria domenica in montagna. Invece, appena varcato il cancello del Forte, siamo stati sommersi da un fiume di ricordi, emozioni e sensazioni forti. Ogni particolare, ogni singolo reperto esposto, diventavano immediatamente pezzi di un puzzle molto simile alla nostra vita. Faticosa e inesplorata è la passione per la Storia Militare. Difficile costruire il futuro se non si conosce il proprio passato. Come ringraziare i volontari dell'Associazione Museo Bramafam? Noi ci abbiamo provato con questo video. Vivendo ardentemente il presente, onorando il glorioso e mitico ieri, progettando gioiosamente il domani. Il domani appartiene a noi!
DVD VIDEO - La via ferrata del Rouas, Bardonecchia - VideoItinerari.it
il DVD Valli delle Olimpiadi presenta 14 escursioni in montagna nella Val di Susa e nella Val Chisone: Chaberton, Tabor, colle delle Finestre, Forte di Exilles, ferrata del Rouas, museo dello sci, lago dei 7 colori, Cristalliera, Dormilleuse in sci, forte di Fenestrelle miniera in Val Germanasca, forte di Bramafam, Genevris con le ciaspole, Parco Orsiera e Rocciavrè. Visita il nostro sito:
Escursioni in opere fortificate
Petit Vallon - Claviere - Sistema Difensivo del Vallo Alpino Littorio
Poco da dire, cari amici, sulla gita in sé. Consigliabile in stagione avanzata (Settembre – Novembre) per la prevalente esposizione a sud e la non eccessiva altitudine (2.185 m.s.l.m. quella massima presso la Batteria Alta). Dislivello contenuto (550 metri circa) e, come per tutte le strade militari, pendenza costante. Possibilità di rifornimento idrico grazie a una deliziosa fontana posta nei pressi del Corpo di Guardia della Batteria Alta. Il percorso si svolge quasi interamente in un bosco di conifere non particolarmente folto che permette splendidi stralci panoramici su tutto il comprensorio sud-ovest del mitico Chaberton.
Il vero “grasso che cola” sono, per gli appassionati, le molteplici opere militari che spaziano temporalmente dagli ultimi decenni del XIX secolo fino al 1945.
CENNI STORICI
Le fortificazioni più datate vennero edificate in previsione di una possibile invasione da parte della Francia attraverso il passo del Monginevro per giungere nella conca di Cesana. Rientravano nelle opere di supporto alla Batteria dello Chaberton ed alle opere difensive che erano state costruite a Claviere.
Le strutture più importanti sono 4:
- Il Corpo di Guardia Difensivo posto a quota 1759 m.s.l.m. Costruito nel 1890 per battere la tagliata di Claviere, è ben visibile dalla S.S. Ha una struttura casamattata ed era armato con 2 cannoni da 57/43 a tiro rapido di origine navale.
- La Batteria Bassa. Stesso anno di costruzione. Quota 1.880 m.s.l.m. E' formata da: una caserma, ancora in buone condizioni, che un tempo ospitava fino a quaranta uomini, il locale latrine al suo fianco, il Corpo di Guardia della batteria (posto leggermente più in alto) e la batteria stessa composta di 2 piazzole in barbetta, su piani sfalsati, per i 4 cannoni da 12 G.R.C. Ret che battevano la direttrice del Monte Janus. Troviamo anche una galleria alla prova che collega il locale munizionamento e la polveriera.
- La Batteria Alta. Stesso anno di costruzione. Quota 2.185 m.s.l.m. Anche qui possiamo visitare l'ampia caserma, in pietra e mattoni, che ospitava più di 100 uomini con a fianco il locale latrine. Sotto il suo pavimento era sistemata una grande cisterna per l'acqua potabile, ivi posizionata per evitare la formazione di ghiaccio. Poco al di sopra della caserma è ben visibile la cabina elettrica che, con un'arditissima sequenza di pali elettrici, forniva la corrente anche alla Batteria dello Chaberton. La batteria, rivolta a sud-ovest verso la Franca, è formata da 6 piazzole, degradanti a sinistra, dove trovavano posto i cannoni da 12 G.R.C. Ret logicamente posizionati all'aperto e in barbetta. Sulla sinistra della batteria troviamo il locale munizionamento. La Piazza d'Armi è molto vasta e lungo il suo perimetro nord si aprono alcuni depositi materiali e le latrine ottocentesche. Negli anni '20 e '30 fu trasformata in campo sportivo. Sempre sul lato sinistro della batteria inizia una lunghissima scala in galleria alla prova che scende alla polveriera attraverso il suo corpo di guardia. Entrati nella polveriera, si scorgono diversi locali interamente rivestiti in mattoni rossi e in pietra, i pavimenti erano rivestiti di paglia o da tavolato in legno. Il tutto per proteggere la polvere dall'umidità.
- La Batteria B14 (610a Batteria G.a.F.). A fianco della polveriera si nota una delle entrate di quest'opera del Vallo Alpino del Littorio. Realizzata nel 1932, di notevoli dimensioni, era armata con 4 cannoni da 75/27 e da due mitragliatrici. Era presidiata da 56 uomini in modo autonomo e totalmente in galleria.
- La Batteria del Fianco Sinistro Avanzato. Conclude il Sistema Difensivo quest'ultima batteria. Anch'essa costruita nel 1890, situata alla stessa quota della polveriera (alla quale è unita da una strada militare), era armata con 2 cannoni da 12 G.R.C. Ret. e da 2 mortai da 15 A.R. Ret.
Buon divertimento.
Corporation Motivation di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
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Heartwarming di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
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Bardonecchia - Il bosco che dorme
Il monte COLOMION si trova a Bardonecchia in provincia di Torino. Si riconosce facilmente perchè è completamente ricoperto da un fittissimo bosco di conifere. La vie du viot è il sentiero che si addentra in questo incredibile luogo; ma, vi prego!! prima di guardare questo breve filmino trattenete il fiato e assicuratevi che tutto sia silenzioso attorno a voi ... il grande bosco sta ancora dormendo!!!!! 6 febbraio 2011
RIEVOCAZIONE STORICA
Giornate di rievocazione storica - Cortina d'Ampezzo
la Grande Guerra con i rievocatori storici in divisa d'epoca,
visitando le postazioni del museo all’aperto delle 5 Torri.
FOTOGRAFIE: Alessandro Cavallin (studioreporter.com)