Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo
Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo è una delle sedi territoriali del MUSE. Il museo è specializzato nella geologia delle Dolomiti in particolare delle Valli di Fiemme e Fassa.
Le collezioni geologiche sono costituite da un patrimonio di oltre 11.000 esemplari, tra cui la più ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche conservata in Italia.
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Music: Chris Zabriskie – Another Version Of You
Al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo
La Val di Fiemme, paradiso geologico internazionale
Predazzo continua ad essere testimone della storia della formazione delle Alpi grazie al Muse ed al Museo Geologico delle Dolomiti.
Ancora oggi si ricordano le antiche locande che ospitavano i “professori” giunti da tutto il mondo ad ammirare le nuove scoperte in ambito geologico.
Tutto ha inizio con le ricerche del Conte Marzari Pencati che proprio a Predazzo, a partire dalla vicina cava di marmo dei Canzoccoli, rileva che sopra il calcare si sono posizionate delle colate laviche formate da rocce granitiche. Forse i non esperti non sanno che per lungo tempo la teoria geologica era attinta direttamente dalla Bibbia la quale, attraverso il creazionismo, aveva definito una storia immobilista dell’origine della terra. Accanto alla centralità dell’uomo nell’universo veniva anche sostenuta la centralità della terra nel sistema solare con una stratificazione immobile che partiva dal mare primordiale. Le rocce erano formate dal granito lavico sopra il quale si posizionavano i calcari frutto della sedimentazione dei minerali e delle forme viventi nel corso dei millenni.
A questa teoria, chiamata Nettunista, dal dio del mare Nettuno si contrappose nel corso dell’Ottocento la teoria Plutonista, dal dio degli inferi Plutone, che prevedeva invece un movimento continuo sotto la crosta terrestre. Questa nuova teoria prese vigore e trovò conferma mondiale proprio a Predazzo aprendo di fatto una pagina inedita nella storia delle geologia.
In pochi anni, a partire dal 1822, Predazzo e le valli dell’Avisio divennero la meta di ricercatori e studiosi provenienti da tutto il mondo accompagnati, successivamente, da tanti cercatori di pietre e minerali.
Il tutto avviene attorno alle Dolomiti, meta dei primi alpinisti ed esploratori, attività che contribuisce ad inserire questo scenario nella mitologia della montagna e dell’esplorazione per tutto il secolo successivo.
La nostra troupe ha visitato la famosa cava Canzoccoli accompagnati dai geologi del Muse Marco Avanzini e Riccardo Tomasoni ai quali si è affiancata Rosa Tapia, esperta museologa.
L’epopea geologica fiemmese rivive infatti nel Museo di geologia delle Dolomiti di Predazzo, importante lascito di questa fase storica, meta oggi di numerosi turisti attratti anche dalle nomina delle Dolomiti a patrimonio dell’Unesco.
Il Trentino, ci spiega Marco Avanzini, è un paradiso della geologia essendo presenti tutti i tipi di roccia che vanno dai calcari ai graniti, dalle rocce porfiriche a quelle metamorfiche.
Il Museo di Predazzo rientra oggi nelle strutture del Muse, il Museo delle Scienze di Trento famoso nel mondo per una concezione innovativa della divulgazione scientifica. Anche per questo, con il direttore Michele Lanziger, compiamo un volo d’uccello sopra le tante altre strutture territoriali del Muse spaziando in tutte le realtà simbolo della natura e dell’archeologia alpina.
La giornata si chiude presso l’aeroporto Caproni di Mattarello per una descrizione della mostra dedicata a Francesco Baracca, eroe dei cieli durante la Grande guerra.
Musei Dolomiti UNESCO: una grande rete di bellezza
Questo video di presentazione del progetto ‘Musei delle Dolomiti’ racconta la sorprendente varietà dei grandi e piccoli musei che punteggiano le Dolomiti UNESCO. È un viaggio tra interni ed esterni, sale espositive e paesaggi che attraversa natura, geologia, storia, arte e immaginario delle montagne e delle comunità che le abitano: tanti strati come quelli che si trovano nel profondo delle montagne e che, se guardati assieme, vanno a comporre l'inestimabile patrimonio delle Dolomiti UNESCO .
Si ringraziano per le immagini:
Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo, Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, Forte di Monte Ricco, Dolomiti Contemporanee, Nuovo Spazio di Casso, Museo Vittorino Cazzetta di Selva di Cadore, MUSE – Museo delle Scienze, Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, Museum Ladin Ćiastel de Tor, LUMEN – Museum of Mountain Photography.
‘Musei delle Dolomiti’ è promosso dalla Fondazione Dolomiti UNESCO con il contributo del Fondo Comuni confinanti nell’ambito del progetto Valorizzazione del territorio attraverso azioni di gestione e comunicazione integrata del WHS Dolomiti UNESCO.
La fiemmeite - Il nuovo minerale scoperto in Val di Fiemme
Dalle Dolomiti un nuovo tesoro: la fiemmeite.
I ricercatori del MUSE hanno scoperto un nuovo minerale in Val di Fiemme. È il primo dal 1815.
La scoperta verrà presentata al pubblico venerdì 16 novembre 2018 alle 17.30 al Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo, sede territoriale del MUSE.
Il minerale prende il nome dalla località dove è stata rinvenuto dai ricercatori del MUSE Paolo Ferretti e Ivano Rocchetti, assieme ai colleghi dell’Università di Milano Francesco Demartin e Italo Campostrini, guidati da un appassionato cercatore di minerali del posto, Stefano Dallabona (Gruppo Mineralogico Fassa e Fiemme).
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Fiemmeite:
Ski Center Latemar Obereggen-Pampeago-Predazzo - Dolomiti First Snow 06/11/17
Lo Ski Center Latemar (Obereggen, Pampeago, Predazzo) è annoverato tra i migliori comprensori sciistici delle Alpi facente parte del Dolomiti Superski e negli ultimi anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Tracciati per principianti ed esperti si snodano fra boschi, panorami indimenticabili e montagne uniche al mondo: le Dolomiti - Patrimonio Unesco dell’Umanità. Gli impianti di risalita, di ultima generazione, consentono di raggiungere comodamente le piste preparate quotidianamente con cura, passione e competenza. E ora “diamo i numeri”…48 Km di piste, 1 snowpark con halfpipe, 3 parchi per bambini e numerosi, accoglienti rifugi in cui trascorrere momenti di relax e gustare piatti della tradizione o un semplice snack. Per chi non si stanca mai di stare sulla neve, il divertimento è assicurato anche di notte! Inoltre, con un unico skipass, si possono scoprire gli oltre 100 km di piste del comprensorio Fiemme/Obereggen. Buone sciate a tutti! latemar.it/ – obereggen.com/it/ Das Ski Center Latemar mit Obereggen, Pampeago und Predazzo gehört zu den besten Skigebieten der Alpen und ist Mitglied von Dolomiti Superski, dem größten Skiverbund der Welt. Das Ski Center Latemar wurde in den letzten Jahren mit mehreren internationalen Preisen ausgezeichnet und bieten hochmoderne Aufstiegsanlagen und sonnige Pisten für Wintersportler aller Könnerstufen. 18 Lifte mit 48 Pistenkilometer, eine beleuchtete Skipiste und Rodelbahn, zwei Snowparks mit Halfpipe, drei Kinderparks und viele gemütliche Skihütten garantieren Schneevergnügen von Ende November bis Ostern. Wem das nicht ausreicht, der kann mit dem selben Skipass in den benachbarten Skigebieten des Val di Fiemme/Obereggen über 100 Pistenkilometer genießen oder mit dem Dolomiti Superskipass auf 1.200 Pistenkilometern das UNESCO Welterbe Dolomiten erkunden. The Ski Center Latemar (Obereggen, Pampeago, Predazzo) counts as one of the best ski areas in the Alps and is a member of Dolomiti Superski, the biggest ski resort in the world. In the last years the Latemar Ski Center has been awarded numerous international prizes. They both offer state-of-the-art lift facilities and sunny slopes for winter sport athletes of every level. 18 ski lifts, 48 km of slopes, night skiing and night sleigh slopes, two snow parks with half pipe facilities, three playing grounds and many cosy ski huts guarantee a winter blast from the end of November until Easter. As if that weren’t enough, you can visit the neighbouring ski areas of the Fiemme Valley/Obereggen and enjoy over 100 km of slopes with one single ski pass or appreciate with a Dolomiti Superskipass 1200 km of slopes immersed in the Dolomites, a UNESCO World Heritage site.
Insegnanti a lezione di resilienza
Si è conclusa la IV edizione della Summer School Dolomiti UNESCO al Museo Geologico di Predazzo. Abbiamo seguito in escursione gli insegnanti di tutta Italia, che hanno raccolto l'invito di MUSE, Fondazione Dolomiti UNESCO e molte altre realtà del territorio.
Aboca Museum - Quando l'arte serviva a curare - Gli erbari fra scienza ed arte
- Aboca Museum presenta Quando l'arte serviva a curare Gli erbari fra scienza ed arte.
2 giugno - 31 ottobre 2011
Museo Geologico delle Dolomiti Piazza SS. Filippo e Giacomo - Predazzo (Tn)
Varietà di forme e cascate di colori dominano la mostra, nata dalla felice collaborazione tra il Comitato Manifestazioni Locali di Predazzo e Aboca Museum, che ha l'obiettivo di mettere in luce il ruolo dell'arte nella divulgazione della scienza, in particolar modo nel campo della botanica medicinale.
Il percorso espositivo presenta preziosi capolavori di iconografia botanica, dal Cinquecento ai giorni nostri, che stupiscono il visitatore ad ogni voltar di pagina: peonie, girasoli, narcisi, tulipani, gigli e una miriade di altre specie, disegnati a grandezza naturale, attraggono e coinvolgono il visitatore, facendogli gustare il fascino di un sapere naturalistico-scientifico.
La mostra, dunque, celebra l'apporto mirato dell'arte alla medicina esaltando l'affascinante tema storico di Quando l'arte serviva a curare.
Le illustrazioni degli erbari a stampa mostrano come l'osmosi tra l'artista e lo scienziato realizzasse l'idea del bello, del meraviglioso, dello straordinario, tipiche di un'opera d'arte, all'interno di uno strumento le cui finalità, rimanevano prettamente mediche.
L'illustrazione botanica dunque è concepita in funzione della scienza terapeutica, quasi una fotografia della forma, dei colori e delle dimensioni delle piante medicinali per non scambiarle o confonderle.
L'arte insomma, al servizio della salute.
La mostre offre al visitatore anche un percorso sensoriale tra gli inebrianti aromi naturali delle piante essiccate che fanno da cornice a preziosi reperti utilizzati nell'arte dell'antica spezieria.
Predazzo. Trentino.
Piccolo e vivace paese delle Dolomiti
SUONI VAGANTI IN TRENTINO
Nello smeraldo tappeto / di azzurre campanule ondeggianti / all’ombra di alteri e sublimi / monti del mistero / dove nulla è perduto / s’odano i battacchi dei campanacci / delle nuvole vaganti echeggiare a festa / Di notte ruminano e tintinnano/ nel silenzio colorato dalle stelle / la ninna nanna del pastore errante / il vento sospinge lontano / nei deserti recinti delle città / le laceranti dimore dei fantasmi della coscienza” Alberto Pattini
Il filmato SUONI VAGANTI IN TRENTINO, propone immagini che ripercorrono la vita di giovani e anziani pastori e i luoghi attraversati con il loro gregge durante il periodo estivo e autunnale da maggio ai primi di novembre: dalle montagne della catena del Lagorai fino ai pascoli della Valsugana attravero il percorso millenario della transumanza.
La transumanza è un lungo vagabondare senza meta in cerca di libertà e di pace, un’immersione tra vette aguzze e paesaggi selvaggi, ascoltando il fragore delle fragili cattedrali di cristallo ed ammirando cieli blu cobalto tra foreste vergini, acque incredibilmente cristalline di laghi incantevoli, pascoli fioriti e fragorose cascate. Un’esperienza sensoriale attraverso uno dei paesaggi più selvaggi del pianeta dove una natura rigogliosa risveglia l'anima di chi la contempla in silenzio e con gran rispetto.
Alberto Pattini – Biografia
Nato a Trento, amante della poesia e studioso di storia del territorio e dell’arte, è autore di 30 libri e di numerosi articoli giornalistici d'attualità in testate locali e nazionali. E' stato ricercatore alacre e divulgatore di biochimica e alimentazione dello sport, pubblicando in riviste internazionali di medicina dello sport.
Ha vinto alcuni concorsi nazionali e internazionali di poesia; nel 2014 ha pubblicato le sue liriche nei volumi “Il Trentino dei sentimenti” abbinando la sua poesia alla prosa di Daniela Larentis e in “Il cuore delle Alpi. Sulle ali del Trentino”. E' direttore artistico del Concorso Nazionale di Poesia “Il lago nel cuore”. Nel 2016 ha dato alle stampe il libro con 105 liriche dal titolo “Poesia del Trentino - La melodia della Grande Madre.
Nel 2017 ha realizzato come regista il film documentario “Pastori erranti sotto le stelle – dall'Adriatico al Lagorai” e nel 2018 “Suoni vaganti in Trentino”
Tra il 2017 e il 2018 ha esposto la mostra poetica e fotografica FIUME CHE CAMMINA con grande successo di pubblico al Muse di Trento, al Museo geologico delle Dolomiti di Predazzo, all'Icering di Miola di Pinè e in molte altre località del Trentino.
Nel 2019 ha allestito la mostra fotografica e poetica “Lacrime di resina – foreste ferite in Trentino” a Trento loc Candriai e a Borgo Valsugana.
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Museo Fantasma...di Predazzo
Stato di degrado di un museo il quale potrebbe essere tra i più famosi nel nord Italia...geologicamente.
MuSe – Museo delle Scienze, Trento
Il MUSE (talvolta reso graficamente come MuSe) è il museo delle scienze di Trento. Si trova immediatamente a sud dello storico palazzo delle Albere, in un palazzo all'interno del quartiere residenziale Le Albere, entrambi progettati dall'architetto italiano Renzo Piano. È stato inaugurato il 27 luglio 2013 e ha sostituito, proseguendone le attività, il Museo tridentino di scienze naturali. Nel 1846 venne fondato il Museo Civico, subito denominato Museo Trentino, con sede in Palazzo Salvadori, Via Manci. Nel 1964 venne istituito il Museo tridentino di scienze naturali, amministrativamente legato alla provincia autonoma di Trento. Dal 1982 trasferì la propria sede in palazzo Sardagna, dove rimase sino al 2013. Già a partire dagli anni 90 il museo si modernizzò, organizzando mostre interattive ed allargando la sua offerta anche didattica, inoltre si legò ad altre strutture sul territorio della provincia di Trento come il Giardino botanico alpino Viote e la Terrazza delle stelle, sul monte Bondone, il museo delle palafitte del lago di Ledro, il museo dell'aeronautica Gianni Caproni, il museo geologico delle Dolomiti a Predazzo e la stazione limnologica del lago di Tovel. Nel 2006 il museo istituì in Tanzania il centro di monitoraggio ecologico ed educazione ambientale dei monti Udzungwa, situato all'interno del parco nazionale dei monti Udzungwa. Il crescente affollamento di allestimenti e di pubblico nel museo tridentino di scienze naturali rese evidente l'esigenza, emersa da diversi anni con la lenta ma progressiva mutazione della struttura in Via Calepina, che ormai tale sistemazione era inadeguata ai moderni parametri museali. Questo portò, nel 2006, all'approvazione da parte della Provincia autonoma di Trento del progetto di una nuova sede che venne costruita nell'ambito di un più ampio disegno di riqualificazione urbana dell'area industriale dismessa dove sorgevano gli stabilimenti Michelin di Trento. Il 27 e il 28 luglio 2013 la nuova sede venne inaugurata di fronte a un folto pubblico e il museo assume il nome di MUSE - Museo delle Scienze. Il 26 giugno 2014, a meno di undici mesi dalla data di apertura, ha raggiunto la soglia dei 500 000 visitatori paganti, divenendo di fatto, una delle istituzioni museali più visitate d'Italia. Il 5 maggio 2015 è stato staccato il milionesimo biglietto, Il MUSE varca così la soglia del milione in soli 21 mesi dall'apertura. Il 30 giugno 2017, a quasi 4 anni dall'apertura, i visitatori sono stati oltre 2,5 milioni. Al 30 giugno 2018 i visitatori che hanno visitato le strutture che fanno parte della rete MUSE sono stati 3,2 milioni. Il 27 luglio 2018 ha festeggiato i 5 anni di attività con un programma fitto di laboratori e visite presentando il progetto di un nuovo planetario digitale. L'edificio, progettato dall'architetto di fama internazionale Renzo Piano, si sviluppa su una lunghezza massima di 130 metri (est/ovest), una larghezza massima di 35 metri (nord/sud) e sei livelli (due interrati e quattro fuori terra) di altezza. Tutti i piani, ad eccezione del secondo livello interrato, sono aperti al pubblico e ospitano sia attività di esposizione (mostre permanenti e temporanee) sia attività amministrative e di ricerca. Il totale delle superfici è di 12.600 metri quadrati, 3.700 dei quali dedicati alle mostre permanenti, 500 a quelle temporanee, altri 500 ad aule e laboratori didattici, 800 a laboratori di ricerca e 600 alla serra tropicale ospitata all'estremità ovest del museo. Il caratteristico profilo della struttura ricorda l'andamento frastagliato delle montagne trentine e in particolare delle Dolomiti. L'edificio è stato costruito seguendo tecniche volte ad assicurare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, cosa che gli è valsa il riconoscimento della certificazione LEED Gold. L'interno è caratterizzato da un grande vuoto (Big Void) che collega tutti i piani del museo, nel quale sono sospesi animali tassidermizzati e lo scheletro originale e completo di una balenottera comune (Balaenoptera physalus) spiaggiata nel 1995 sulle coste di Livorno.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera Musica:
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Predazzo e la sua gente negli ultimi due secoli
PREDAZZO. Un percorso scolastico durato due anni. Che ha coinvolto studentesse e studenti delle seconde A, B e D della scuola media di Predazzo dell'Istituto comprensivo Predazzo-Tesero-Panchià-Ziano. Affiancate dai professori Antonella Giorio, Francesca Guadagnini, Marzio Macuglia e Giuliano Zorzi. E con la collaborazione del Gruppo Fotoamatori di Predazzo.
Muse Museo delle Scienze di Trento
Video di: Mauro Fermariello
Predazzo Ogereggen 2019 - Latemar e Alpe Cermis
Predazzo, Pampeago, Obereggen, Cavalese - Latemar e Alpe Cermis 2019
Sentieri della Grande Guerra in Lagorai
Tutte le escursioni (quasi 200) sui sentieri della Grande Guerra in Trentino, relazionata una per una con testi e foto, su questa mappa
Vieni da Noi: Predazzo
Video del Concorso Classe Turistica 2013 promosso da Touring Club Italia.
I ragazzi della 2^ RA e 2^RB dell'Istituto d'Istruzione La Rosa Bianca di Predazzo ci accompagna attraverso percorsi immersi nella natura e a contatto con il mondo di una volta
Museo del turismo. Il mito delle Dolomiti nel docufilm di guerra
via YouTube Capture
IL MUSEO DI NONNO GUSTAVO ripr. Ivan Plivelic
Nel Paese di Bellamonte di Predazzo, Rinaldo Varesco ha creato un museo unico dedicato alle attrezzature di lavoro della Civiltà Agricola Montana, partendo da alcuni referti lasciati dal Nonno Gustavo. Il numero e la varietà degli oggetti è quasi infinito comprendendo tutti i mestieri operanti nel passato. Una visita guidata di circa 1 ora Vi riporterà ai tempi remoti quando adoperavano degli attrezzi oggi divenuti sconosciuti. Si comprende sbigottiti della fatica, del coraggio e della forza degli abitanti di una volta.
Giorni di visita Luglio-agosto: Mar/Mer/Gio/Ven alle 16,39 -17,30 -18,30
Per altra visita telefonare al proprietario 331-8976953 opp. 0462-576114 o all'APT di Bellamonte; 0462-576047
La visita al museo contribuirà ad alimentare un fondo di solidarietà per sostenere Trentinosolidale.