Grottammare: Inaugurazione Museo del Tarpato e intervista a Tiziana Capocasa
di Nicolas Abbrescia
GROTTAMMARE -- La regione Marche è la prima in Italia per il rapporto tra musei e numero di abitanti. Da ieri Grottammare può contribuire a questa leadership, con un nuovo museo ubicato nel cuore del vecchio incasato e dedicato al pittore naif Giacomo Pomili, detto il tarpato, che ci ha lasciato nel 1997 all'età di 72 anni e che rimane e rimarrà nel cuore dei suoi concittadini, grazie alle sue pitture in cui il suo borgo natìo riveste un ruolo da protagonista, armonico quanto invaso da spicchi genialoidi di colore.
Il museo del Tarpato è ubicato nel vecchio incasato, in Piazza Peretti, all'interno dei locali degli antichi forni, in coabitazione con uno di questi, classe 1600. Si tratta di un itinerario culturale che si sviluppa su due livelli e in cinque sale tematiche, ritraenti un clima sacro e profano, le opere più significative, le pitture giovanili e mature, fino ad arrivare alle opere dedicate a Lupo, il suo cane, migliore amico di un freddo ed eterno pittore ricordato purtroppo da morto, come molti altri grandi artisti.
Questa nuova creatura museale, si aggiungerà ai vicini musei di Pericle Fazzini, presso il cinquecentesco Torrione della Battaglia e al Museo Diocesano presso la Chiesa Di San Giovanni Battista.
La cerimonia d'Inaugurazione, notevolmente partecipata, si è svolta nel ventoso pomeriggio di domenica 12 maggio e ha visto la partecipazione del Sindaco Merli, del Vice Sindaco Piergallini, in veste di politico e di narratore dei versi di Baudelaire, della nipote del Tarpato Antonella Pomili, di Piergiorgio Cinì che ha recitato i testi di Gilberto Carboni, e del critico d'arte, Prof. Stefano Papetti, che oltre a definire Grottammare una meteora d'Italia, ha paragonato il Pomili con Fortunato Duranti, genio pittorico del Piceno (di Montefortino, ndr.) vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento.
Curatrice dell'allestimento della mostra è la giornalista Tiziana Capocasa, che oltre a raccontare le vicende del Pomili al pubblico presente, ha parlato ai nostri microfoni.
Due anni dopo, il sogno è diventato realtà, è stato inaugurato il Museo del Tarpato. Quali sono le tue impressioni?
Più che due anni a distanza di sedici anni dalla morte di Giacomo Pomili in arte il tarpato, finalmente arriva questo museo che rende giustizia, che da una giusta valorizzazione al talento e all'arte di Giacomo Pomili. In queste stanze espositive, cinque in tutto, negli antichi forni del paese alto, sono state esposte in modo permanente 43 opere. Fanno parte del percorso artistico di Giacomo Pomili, dalle prime opere d'arte importanti che posero l'attenzione della critica e del pubblico, i quattro tarpati, Papa Giovanni XXIII nella gloria del paradiso e poi tutte le altre opere che raccontano le leggende del Paese Alto, come quelle sul Ciclo di Esmeralda e sul Trittico di Sant'Aureliano. C'è anche un Tarpato nascosto, meno conosciuto, inedito in questo museo ed è il Tarpato Sacro, il Tarpato delle Crocifissioni, delle opere sui grandi monumenti della cristianità (Roma, Castel Sant'Angelo, San Pietro) e poi c'è l'immaginario femminile, le donne del Tarpato, cui è stato dedicato anche un calendario nel 2007. Questa è l'occasione per ammirare queste opere, che sono nate dalla grande arte, dal talento di un'artista che ha sofferto nella sua vita, un'esistenza difficile, la malattia, l'emarginazione e ha trovato riscatto nella pittura. In queste opere, queste tele, che sembrano sospese tra sogno e realtà, c'è il turbamento c'è l'emarginazione, c'è la sofferenza, che diventa germe della creatività. È davvero un museo molto bello, che sarà di richiamo sia per coloro che amano l'arte, ma soprattutto per i turisti che verranno a Grottammare, e avranno un museo e un luogo d'arte dove poter ammirare queste opere insieme al Museo dedicato a Pericle Fazzini e al Museo Sistino.
Grottammare
GROTTAMMARE, la perla dell’Adriatico, è una località turistica della Riviera delle Palme celebrata da più di tre secoli per la bellezza del paesaggio, per le suggestive atmosfere di pace e di serenità, per le ricche memorie storiche e culturali che preserva e custodisce gelosamente come uno scrigno. L’ospitalità, la cura minuziosa del suo patrimonio architettonico ed un modello di crescita che ha conciliato armoniosamente il progresso urbano e il rispetto coscienzioso della natura e del mare, hanno consentito a Grottammare di ricevere importanti riconoscimenti, tra i quali spiccano la Bandiera Blu d’Europa, le Tre vele nella Guida Blu di Legambiente edita da Touring Club Italiano e il diploma del Borghi più Belli d’Italia per il Vecchio Incasato. La spiaggia, che si estende per cinque chilometri, è costeggiata da uno splendido lungomare ricco di palme, aranci ed oleandri, gioie di colori e profumi. Pedalando serenamente lungo la pista ciclo-pedonale che attraversa tutta la marina del paese, possiamo percorrere lontani dal traffico il Lungomare sud (Bandiera Blu 2017), impreziosito da fontane decorate e da originalissime rotonde che si protendono sulla spiaggia, per arrivare sul nuovo Lungomare nord (Bandiera Blu 2017) che, recentemente riqualificato, offre una splendida balconata verde sul mare. Per intensi momenti di riflessione e di riposo basta stendersi sulle panchine di piazza Kursaal, nella parte nord della città, cuore ideale della marina. La piazza di circa 5000 mp, lastricata in travertino, ornata da una fontana a raso e da pinete e palme, si affaccia direttamente sulla spiaggia per confluire nel Viale Marino, splendido nel suo genere, dove le palme e la pavimentazione in porfido e in marmo di carrara fanno da ideale cornice alle ville liberty costruite agli inizi del Novecento. Il viale prosegue, poi, nella bellissima pista ciclo-pedonale che si snoda tra gli scogli e il mare e consente di raggiungere l’ultima spiaggia a nord, un tratto molto ampio, libero ed ancora incontaminato. Come altri insediamenti di origine medievale, la marina di Grottammare è dominata dal Vecchio Incasato aggrappato alla collina, negli ultimi anni è stato oggetto di un meticoloso restauro. Tra i vicoli lastricati e antiche mura calcinate dal sole sorgono preziosi monumenti come la Chiesa di S. Agostino e la Chiesa di S. Lucia quest’ultima costruita sulla casa che diede i natali al papa Sisto V. In Piazza Peretti, il cuore segreto del borgo che si apre su uno splendido loggiato panoramico, è possibile ammirare, inoltre, il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di San Giovanni Battista, sede del Museo Sistino. Dal 2004, il Torrione della Battaglia, una fortificazione che risale al XVI secolo, custodisce un museo che conserva una prestigiosa collezione di opere dello sculture grottammarese Pericle Fazzini, autore della celebre Resurrezione nella Sala Nervi in Vaticano. Dal 2013, infine, nel nuovo Museo Il Tarpato dedicato a Giacomo Pomili detto “Il Tarpato” il visitatore può conoscere l’ampia ispirazione dell’artista, attraverso cinque stanze tematiche, dedicate alle opere d’esordio, alle leggende dipinte, alle tele religiose, ai quadri sensuali dominati dalle figure femminili e dal paesaggio. Per offrire a cittadini e turisti occasioni di intrattenimento e di crescita, Grottammare è animata in ogni momento dell’anno da un’intensa vita culturale. Nei mesi estivi è possibile passeggiare lungo Corso Mazzini, l’arteria principale della città, tra mercatini, artisti di strada e cantastorie oppure ascoltare musica in Piazza Fazzini o ancora divertirsi con il grande Cabaret al Parco delle Rimembranze. Chi ama, invece, le atmosfere più romantiche e la quiete, può riscoprire la musica classica e la poesia nell’affascinante scenario del borgo medievale. E poi il cinema, l’arte, il teatro e tante altre opportunità di divertimento che non si limitano al periodo estivo ma proseguono nei mesi invernali, alternati a momenti di ricerca culturali, di confronto e di dibattito sulla letteratura, sulla politica, sulla filosofia, sulla storia dell’arte, sulla musica d’autore e su tante altre discipline.Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a Grottammare ricordiamo: Cabaret amoremio! - Festival Internazionale dell'Umorismo (agosto), il Festival Liszt (luglio/agosto), Juttenizie – passeggiata enogastronomica (agosto/settembre) e il Presepe vivente (26 dicembre/1 e 6 gennaio). Grottammare insomma è il luogo ideale per tutti coloro che desiderano trascorrere un periodo di pace tra mare e natura, senza rinunciare alla pienezza artistica che può offrire un territorio ricco di storia e di cultura.
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FAZZINI e Grottammare
FAZZINI e GROTTAMMARE, dall'omonima mostra del 1996 curata dal prof. Valerio Rivosecchi, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Grottammare, la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno e l'APT11 Riviera delle Palme.
Produzione e Regia: Alessandro Ciarrocchi
Grottammare - E' lotta tra i candidati sindaco
Sfida tra Concetti, Piergallini e Olivieri
Grottammare: al via Jutténizie -- Ghiottonerie nel Borgo.
GROTTAMMARE -- Fra gli scorci di Grottammare Alta, risuonano echi argentini. Tra tanghi e milonghe ad opera del maestro Andrenacci della compagnia Jeuneétoile, è iniziata con grande successo di pubblico, la prima edizione di Jutténizie -- Ghiottonerie nel Borgo, brillante ed azzeccata idea del trio D'Ercole-Galieni-Travaglini e coordinata dal presidente dell'associazione Paese Alto Grottammare Peppe Rivosecchi.
Abbiamo percorso anche noi le 7 tappe dell'itinerario tra danza, gastronomia, menestrelli e cultura, capeggiati dai dipinti di Tiziana Marchionni e dall'apertura straordinaria del Museo Sistino e dei musei dedicati a quei genius loci, che hanno portato, con la loro arte, Grottammare nel Mondo: Pericle Fazzini e Giacomo Pomili, detto il tarpato, la cui opera rappresenta il logo della manifestazione.
I sette locali sono: Papa Sisto, Salsamenteria S.Giovanni e Monfleurie (per gli antipasti), l'Osteria dell'Arancio (con gli immancabili Maccheroncini di Campofilone), Borgo Antico e Vineria M481 (per i secondi) e Frangipane per i dolci, accompagnati dai migliori bianchi e rossi delle cantine locali e di filiera corta. La prima puntata, svoltasi domenica 1 settembre, ha portato centinaia e centinaia di turisti nel vecchio incasato, riempito come non mai e rappresentante sempre più il Landmark del turismo grottammarese, in una mescolanza di dialetti e lingue. Quando tanta gente visita un borgo antico, per la sua morfologia urbana è normale avere dei tempi di attesa, ma per essere un' opera prima, questo aspetto è stato offuscato dal grande successo organizzativo dell'iniziativa.
La manifestazione proseguirà l'8 settembre con le jam sessions della scuola di Mus.e di Grottammare e il 15 con il gruppo The Shouts, unica Beatles Band sanbenedettese. Tocchi musicali che faranno conoscere sempre più ai turisti il Paese Alto di Grottammare, uno dei borghi più belli d'Italia. Per maggiori informazioni juttenizie.it e la relativa pagina Facebook.
Grottammare: Diamo voce ai piccoli imprenditori: Maria la Priora
GROTTAMMARE - Una tradizione iniziata quasi mezzo secolo fa, ufficializzata all'alba degli anni ottanta. Ci troviamo nella parte alta di Grottammare, via Cilea, alla sommità di un colle che domina il nuovo incasato e il molo sud Sambenedettese. Al numero 196 di siffatta via, c'è la trattoria/affittacamere Maria La Priora, piccola/grande realtà del ricettivo e pararicettivo Grottammarese, grande anche nel rapporto con la clientela.
Siamo andati ad intervistare Maria, simpaticissima signora 81enne al timone dell'esercizio.
Sullo sfondo la Chiesa di San Pio V e un'intera città che abbraccia la sua attività, è qui con noi Maria La Priora. Maria, Grazie di aver accettato il nostro invito, com'è nata questa bellissima storia che fa di te una delle istituzioni dell'intera città grottammarese?
E' nata grazie ad alcuni turisti romani che volevano i maccheroncini di Campofilone fatti in casa, il polletto ruspante. In campagna non si vedeva neppure un soldo e da lì, per scherzo, conti su conti, ho incominciato la mia attuale attività.
Che anno era?
Anni sessanta, settanta, all'incirca.
La Priora è un punto di riferimento del settore ricettivo e pararicettivo. Quali sono i suoi punti di forza?
Il punto di forza è dato dalla trattoria più che dall'affittacamere. Quest'anno non c'è proprio un'anima. Una crisi che ha colpito tutti, pure a noi. Tornando al mangiare, abbiamo il pesce, la carne. Quello che il cliente richiede, noi siamo sempre disponibili a farglielo.
Oltre alla bellissima storia dei turisti Romani che hai citato, c'è qualche turista, anche straniero, che in questo mezzo secolo ha dato soddisfazione a te e alla tua famiglia? C'è qualche aneddoto?
Ricordo i Francesi, che dalla Francia sono venuti qui. Ricordo che erano amanti del mangiare, del posto, e a tutt'oggi siamo rimasti amici.
Come hai detto prima, il 2013 è un anno di crisi. Hai vissuto tante crisi, come si può tornare alle gesta di un tempo?
E' peggio che al tempo di guerra figliolo, non c'è ripresa. Dove sta la ripresa, il tunnel che ci dice lo Stato? Qua chiude tutto...non c'è più niente. Io ancora non chiudo e non so il perché.
Una visione pessimistica, a quanto pare.
La gente viene qua, i soldi non ce li ha, vengono 7-8 persone, ordinano per 1 o per 2 e tu stai a lavare i piatti. Non è più da stare in questo mestiere.
Grottammare: si è concluso il Festivalistz 2013
GROTTAMMARE -- Dal 2003 è una manifestazione sempreverde nel panorama piceno, parliamo del festival Listz, che ogni estate e con grande passione, Grottammare offre al mondo culturale nazionale. Anche quest'anno, nonostante la crisi contestuale, è stata un'edizione di successo. L'epilogo del festival, è stato il 29 agosto con la conferenza sotto le logge del Teatro dell'Arancio, che ha visto la partecipazione di Marta Mancini, direttore della biblioteca del conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro e del giornalista Giovanni Desideri. La dottoressa Mancini ha fatto scoprire al pubblico tutte le amanti del compositore ungherese; il Desideri si è soffermato su un itinerario coinvolgente la letteratura e l'editoria di Listz e dei suoi seguaci, con un riferimento a Giovanni Bellucci, vincitore del premio Listz di quest'anno. Tra un discorso e l'altro, l'incontro è stato un occasione per assaporare sotto le logge, quella rilassatezza che solo la musica classica può trasmettere, nonché quell'emozione unica dell'arte documentaristica del Bizzarri, con la visione del documentario che il Maestro realizzò nel lontano 1961 su Béla Bartók, compositore ungherese morto nel 1945 dopo una brillante carriera sviluppatasi negli Stati Uniti. Un genio della cultura mondiale, che partendo da Listz e da un Ungheria travolta dalla crudele dittatura di Horty, è arrivato ad essere uno dei punti di riferimento della storia della musica classica del Novecento.
Dopo la degustazione dei Vini della Cantina Conte di Monteprandone e dell'olio dell'azienda Palmaroli di Grottammare, la serata ha avuto il suo seguito con il concerto di Pierre Réach, consulente scientifico del Festival e non solo famoso per il celeberrimo concerto sopra i 2800 metri del pirenaico Pic du Midi. Chi ha avuto modo di ascoltarlo presso la Chiesa di Santa Lucia (luogo di quasi tutti i concerti, tranne quello del Bellucci, svoltosi presso il teatro delle Energie, ndr.), ha potuto assistere non solo alle armonie poetiche e religiose Litziane, ma anche a quelle di Schubert, Debussy e Chopin. Ed ora ascoltiamo le parole di uno degli organizzatori, il maestro Federico Paci.
Abbiamo chiuso questa con un magnifico concerto tenuto da Pierre Réach, il nostro consulente scientifico, la più bella, a mio avviso, edizione del Festival Listz, che è stata nel segno dell'italianità che vince all'estero. Abbiamo proposto artisti ormai consacrati, alcuni di loro vivono ormai all'estero, per cui abbiamo ribaltato il concetto dell'internazionalità, non nel senso di ospitare artisti stranieri, ma di ospitare artisti italiani che stanno facendo carriera all'estero.
Concludiamo il nostro racconto con uno sguardo luminoso al futuro, captato dalle parole di Enrico Piergallini, sindaco di Grottammare e di Tiziana Capocasa, collega de il messaggero e Un futuro importante, in cui le 24 lettere del soggiorno del compositore a Grottammare, potrebbero essere esposte presso il foyer del teatro dell'arancio. Un omaggio e un gesto d'eterno amore di una città, nei confronti del suo forestiero più illustre, sintetizzato in questo dipinto di Tiziana Marchionni (che ha esposto le sue opere durante le serate, ndr. ).
Ospite R9con Cossignani del Museo Malacologico di Cupra Marittima
Sabato 4 giugno a partire dalle ore 18 il Museo Malacologico di Cupra festeggerà il quarantennale
Da Rubens a Maratta, meraviglie del Barocco nelle Marche
La Regione Marche ha presentato oggi alla Bit di Milano la grande mostra che aprirà i battenti a fine giugno ad Osimo Da Rubens a Maratta -- Meraviglie del Barocco nelle Marche. Osimo e l'Alta Marca a cura di Vittorio Sgarbi. Ci saranno opere dimenticate o inedite, alcune prodotte nelle marche e ora in giro per il mondo ritorneranno e saranno esposte alla mostra come ci ha detto lo stesso professor Stefano Papetti, autore del Catalogo con Sgarbi. La mostra si aprirà al pubblico il 29 giugno e sarà ospitata presso Palazzo Campana e il Museo Civico di Osimo.
Grottammare: Selezioni Comici Cabaret Amore Mio nel segno della creatività.
di Nicolas Abbrescia
GROTTAMMARE -- Grottammare capitale italica del cabaret, non è una menzogna, ma un vanto della Perla dell'Adriatico, che rappresenta una fermata intermedia di un treno che porta il comico alla destinazione della notorietà, come è accaduto per Francesco Paolantoni, Aldo, Giovanni e Giacomo, Ficarra e Picone e Max Giusti.
Dopo un anno sabbatico sono tornate le selezioni del Cabaret amore Mio, organizzate dall'Associazione Lido degli Aranci e finalizzate a selezionare i comici che gareggeranno nel tradizionale festival, in programma nel mese di agosto.
Le selezioni si sono svolte nella cornice del teatro delle Energie. Otto aspiranti comici si sono sfidati a suon di battute, risate e ironia, con il risometro del pubblico a giocare un ruolo fondamentale.
Infatti, non ci sono state contestazioni circa il giudizio del pubblico e della giuria tecnica. A vincere la selezione sono stati Massimiliano Falconi da Pedaso, che ha interpretato magistralmente e con grande ironia il suo cavallo di battaglia Nonno Filì e Maurizio Borgogni, di Monte San Savino, centro delle colline aretine, che ha incantato il pubblico con una favola politico/musicale tra Branduardi, Britti e Venditti.
Se ho incantato il pubblico è una cosa meravigliosa, perché è stato un bellissimo pubblico, una grandissima organizzazione. Sembra di dire le stesse cose, ma io non sono solito fare complimenti dove non c'è da farli, li faccio perché sono stati tutti accoglienti, tutti bravissimi e il pubblico è stato spettacolare con tutti, perché i concorrenti erano tutti bravi, se questa cosa della favola musicale ha funzionato sono strafelice e sono felice di riproporre qualche altra cosa anche nella prossima serata, sono le impressioni di Maurizio Borgogni ai nostri microfoni, che si definisce nel suo piccolo, un alfiere della comicità toscana pulita, priva di volgarità e aggressività.
Un plauso va anche ai vinti: il duo Herpes da Bari, Angela de Prisco da Salerno, Vincenzo Palazzo da Formia, Alfredina Favata da Ascoli Piceno, il trio milanese dei Tracatraiz, e il lancianese Maurizio di Marco, davvero bravissimi, capaci di unire la creatività e un pizzico d'ironia locale che rappresenta un patrimonio unico dell'Italia.
La serata è stata condotta magistralmente da Antonella Ciocca, già volto di Onda Sambenedettese ed ha visto la partecipazione delle autorità presenti, a cominciare dal Sindaco Merli, che ha ribadito l'efficacia dello strumento della collaborazione in questi momenti di crisi, invitando il governo vigente a puntare sulla cultura, elemento fondamentale nel contesto grottammarese e, ovviamente dell'Italia.
Dulcis in fundo, direttamente da Made in Sud, la serata è stata animata da un amico di Cabaret Amore Mio, Giovanni Cacioppo, vincitore dell'edizione 1995.
Sherlock Holmes del 02/12/2011 puntata 12D
Le gemelline Schepp, giustiza per Domenico Razzè, il caso Straccia e l'omicidio di Andrea Christina. In studio Laura Razzè, l'Avv. Orlando Ruggieri, la Psicologa Ismaela Evangelista e Tiziana Capocasa (Il Messaggero). Conduce Domenico Marocchi
Grottammare - Si può mare tutto, si può mare sempre - versione ridotta
Grottammare, uno dei Borghi più belli d'Italia, è la Perla dell'Adriatico. Una piccola città dove il fascino del Vecchio Incasato aggrappato alla collina si incontra con l'architettura liberty delle ville sul mare. A Grottammare si può mare tutto l'anno.
Con la partecipazione di Francesca Palestini, Claudio De Angelis, Gregorio di Agostini. Regia e riprese di Fabio Curzi e Sergio Vallorani. Cameraman Fabrizio Leone. Grazie a Jessica Massi e Jacopo Carfagna.