Aquileia (Udine) - Borghi d'Italia (Tv2000)
Con la XXX puntata della X serie di Borghi d'Italia vi portiamo in uno dei luoghi storici più importanti e suggestive dell'intera penisola e parliamo del Comune di Aquileia (Udine), antica città romana e centro propulsivo della cristianità in Europa. Dal 1998 sito Unesco per la Basilica Patriarcale e per la sua area archeologica. Nel corso del programma incontriamo il sindaco, l'arciprete parroco, il presidente dell'Ass. Europea Romea Strata e gli altri protagonisti della vita cittadina. Inoltre visitiamo la Basilica Patriarcale, conosciuta nel mondo per il suo meraviglioso pavimento musivo, continuiamo con il battistero, il sepolcreto, il foro, il porto fluviale romano e gli altri monumenti che hanno reso grande Aquileia. Protagonisti anche i piatti tradizionali ed i prodotti tipici del territorio. È una puntata all'insegna della storia, arte, religiosità e bellezza.
***** AQUILEIA MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE integrale
Cromazio di Aquileia - Al crocevia di genti e religioni
Filmato realizzato nel 2009 dal Comitato Nazionale San Cromazio di Aquileia - Arcidiocesi di Udine.
Aquileia - i mosaici della Basilica
Antico porto in epoca romana oggi la sua Basilica ospita un grande mosaico pavimentale del IV secolo ed è il più esteso di tutto il mondo cristiano occidentale.
per maggiori informazioni consiglio
Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia - Alberto Angela Alberto Angela, ci p
Aquileia romana (l'odierna Aquileia in Friuli) fu fondata nel 181 a.C. dai Romani. Importante città militare di frontiera fin dall'epoca repubblicana, divenne una delle capitali dell'Impero.
Alberto Angela ci racconta la sua esperienza come voce narrante del Minions.
Sintetica storia di uno dei centri archeologici e storici più importanti d'Europa. Prima di tre parti: LE ORIGINI DI AQUILEIA.
Un monumento dal valore storico inestimabile, muto testimone di tempi antichi.
22 01 15 AQUILEIA Recupero opere acheologiche
Oltre 200 reperti e manufatti archeologici di eccezionale valore storico artistico risalenti a diversi periodi che vanno dal pre-protostorico al paleocristiano, sono stati recuperati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Udine e dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia nell'ambito delle indagini su una rapina alla filiale della CariFvg di Cervignano.
Aquileia, nördliche Rom in Italien
Militärisches Lager Richtung Germanien . Berühmtes archäologisches Areal aus der Römerzeit... Vorspann: Relikte der Römer in Germanien von Bad Homburg, Mainz bis Boppard. Hauptfilm: Das römische norditalienische Aquileia: Handelsstadt, Militärlager, Basilika, christliches Rom des Nordens, Christenausbreitung ab 4. Jhd. War früher Hafen mit der nördlichen Adria verbunden. Größte archäologische Ausgrabungen in Norditalien. Aquileia das nördlich Rom in Italien.
Cosa c’è sotto Piazza Duomo a Milano? Un’area archeologica strepitosa!
Il Duomo, con la sua Madonnina, è sicuramente il simbolo di Milano e della sua lunghissima storia e rappresenta un’interessantissima testimonianza architettonica, artistica e religiosa. Ma cosa c’era prima? Proprio per rispondere a questa domanda sono stati effettuati, a partire dal XIX secolo, numerosi scavi archeologici al di sotto del Duomo e della piazza antistante, scavi che hanno portato alla luce un antico complesso architettonico religioso. Si tratta di una doppia basilica e dell’adiacente Battistero di San Giovanni alle Fonti, edifici costruiti in momenti successivi nell’arco del IV secolo d.C. I resti più antichi sono quelli attribuiti alla Basilica Vetus la cui costruzione sembra iniziare nel 314 d.C. (anno successivo all’Editto di Milano) per volere dell’imperatore Costantino. Gli scavi archeologici hanno rinvenuto, nella zona absidale dell’odierna cattedrale, una struttura doppia costituita da due aule rettangolari collegate fra loro da un ambiente centrale, probabilmente utilizzata dai catecumeni, e da una piccola sala con il battistero con vasca a pianta ottagonale. La conformazione a doppia aula era comune ad altre chiese paleocristiane, come ad esempio la basilica di Aquileia, ma tale struttura viene poi abbandonata negli edifici successivi. Le due aule erano con ogni probabilità adibite a funzioni diverse; si ipotizza infatti che l’aula settentrionale fosse utilizzata per le celebrazioni domenicali, mentre quella meridionale servisse per le preghiere quotidiane di confratelli. La Basilica Vetus subì negli anni, numerosi rifacimenti fino all’ampliamento nella Basilica di Santa Maria Maggiore e al successivo abbattimento per la costruzione dell’odierno Duomo. Nelle immediate vicinanze, sotto l’attuale piazza del Duomo, venne poi edificata una seconda basilica citata dalle fonti antiche come Basilica Maior o Basilica Nova e successivamente dedicata a Santa Tecla, dopo la ricostruzione avvenuta a seguito del grande incendio di Milano del 1075. La Basilica Maior ebbe una notevole importanza nella storia del cristianesimo, ospitando il Concilio di Milano convocato da Costanzo nel 355 d.C. con lo scopo di far accettare la versione ariana del cristianesimo da lui sostenuta. Le fonti testimoniano inoltre che questo edificio religioso aveva la funzione di basilica estiva contrapposta alla Basilica Vetus che costituiva quella invernale. Fra le due basiliche fu costruito alla fine del IV secolo il Battistero di San Giovanni alle Fonti, battistero probabilmente solo maschile dove secondo la tradizione il vescovo Ambrogio battezzò Agostino d’Ippona. Il battistero è stato individuato sotto il sagrato dell’attuale cattedrale e qui si trovano, incisi nel pavimento, i confini dell’antico battistero i cui resti, insieme a quelli della Basilica Vetus e di Santa Tecla, sono oggi visibili nell’interessante percorso di visita sotterraneo, in alcune vetrine della metropolitana e nel museo del Duomo.
Descrizione a cura di Sara Rigamonti dottoressa in Beni Culturali
Aquileia - Ricostruzione 3D
L’affascinante ricostruzione 3D di Aquileia nel periodo romano con i principali monumenti, operata dalla Fondazione Aquileia, con l’anfiteatro, la basilica, il circo, la domus del Fondo Cal, il Foro, i mercati, le mura, il porto fluviale e la via sepolcrale.
Visita della Basilica Paleocristiana in Santa Maria della Piazza (Laic)
Ancona, CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIAZZA, XI-XII secolo -
La chiesa di Santa Maria della Piazza si trova ad Ancona in piazza Santa Maria, nell'antico rione Porto. Eretta tra il XI e XII secolo, è un notevole esempio di stile romanico. Essa fu costruita su una chiesa paleocristiana del IV secolo restaurata nel VI; una parte del pavimento della chiesa attuale è in vetro per permettere la visione dei mosaici paleocristiani sottostanti.
RESTI DELLA BASILICA PALEOCRISTIANA
La zona sotterranea è parzialmente visibile attraverso le vetrate aperte nel pavimento della basilica sovrastante; saltuariamente vengono organizzate visite guidate. Conserva due strati di mosaici, policromi e ricchi di figurazioni simboliche (cespi d'acanto e volatili che richiamano quelli della Basilica paleocristiana di Aquileia), risalenti l'uno al IV e l'altro al VI secolo d.C. Essi appartenevano ad un tempio paleocristiano, probabilmente danneggiato durante la Guerra gotico-bizantina e poi restaurato; i due strati di mosaico sarebbero stati quindi realizzati l'uno prima della guerra e l'altro nel corso del restauro seguito ai danni.
Sempre nel medesimo sotterraneo è possibile osservare:
- un pozzo, probabilmente utilizzato come fonte battesimale o per la lavanda dei piedi;
- alcuni rocchi di colonna in porfido, resti di quelle che dividevano la basilica in tre navate
- i resti dell'abside centrale e di quella destra (la sinistra era originariamente assente)
- un piccolo tratto delle mura della città di epoca greca, realizzate in grandi blocchi di pietra arenaria;
- i resti dell'altare maggiore con una teca per le reliquie;
- i resti di alcuni interessanti affreschi, anch'essi risalenti a due diversi periodi: IV e VI secolo; lo strato del VI secolo è stato strappato e posto su apposito supporto.
Sopra alle rovine della basilica paleocristiana, in età romanica, fu costruita la chiesa attuale.
Cultura: inaugurazione mostra Magnifici ritorni ad Aquileia
Aquileia è simbolo di una Mitteleuropa fucina di culture e di dialogo tra i popoli europei capace di oltrepassare i secoli e i confini
ATTILA RITORNA AD AQUILEIA
Attila torna ad Aquileia protagonista di un progetto che unisce in una sorta di cordata tutte le associazioni aquileiesi.
Fulcro delliniziativa è la messa in scena il 16,17 e 18 luglio 2010 dellopera di Giuseppe Verdi dedicata al re degli Unni che, dopo un lungo assedio, il 18 luglio del 452 d.C. espugnò la città romana.
In concomitanza con tale rappresentazione le associazioni aquileiesi hanno deciso di dedicare proprio ad Attila un intero mese: luglio.
Il mese di Attila è stato presentato venerdì 30 aprile 2010 a palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, dai protagonisti del progetto: Franco Mattiussi assessore provinciale al turismo, Marta Novello della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, Lucio Tolloi presidente della Pro Loco Aquileia,Daniela Cassinari Presidente del Club Unesco di Aquileia, Marie Jose Vicki del Gruppo Archeologico aquileiese e da Emanuele Zorino del Club Unesco e direttore artistico della manifestazione.
Partecipano attivamente al progetto anche lAssociazione nazionale per Aquileia, il Centro antichità altoadriatiche e il Centrum latinitatis Europae.
Come ha sottolineato Mattiussi, «si tratta certamente di uno sforzo organizzativo ed economico notevole. Non è sempre semplice mettere daccordo su uno stesso obiettivo così tanti attori. Sono convinto che a garantire lunità dintenti sia stato certamente lamore per Aquileia e la passione per un progetto vincente. Un progetto ha proseguito che mette in campo risorse culturali, archeologiche, turistiche ed enogastronomiche in unottica di marketing territoriale integrato e condiviso».
Attila, che fu allepoca portatore di devastazione, grazie allopera verdiana diventa oggi il simbolo di una nuova vivacità del territorio aquileiese, del suo fermento culturale e della sua capacità di intessere attorno ad un evento lirico.
Levento è ideato e organizzato dal recording producer e sound engineer Alessandro Sdrigotti in collaborazione con lAssociazione Culturale e Musicale Kairos, particolarmente attiva nellorganizzazione di eventi di musica classica, associati a peculiarità culturali del territorio.
Attila in Aquileia, questo il nome del progetto, prenderà il via nel primo week-end di luglio con lapertura della mostra Il mito di Attila, organizzata dal Gruppo Archeologico Aquileiese.
Le iniziative proseguiranno, il 9 luglio, con il Convegno dellAssociazione Nazionale per Aquileia: lincontro si terrà presso i locali del Museo Archeologico Nazionale.
Avvincente sarà la rievocazione e ricostruzione storica di un campo Unno, che terminerà con la battaglia il 16, 17 e 18, e che vedrà la partecipazione del gruppo ungherese Kassai Lovasíjász Iskola.
Sarà a cura del Club Unesco di Aquileia una serie di coinvolgenti proiezioni in 3D della ricostruzione virtuale dellAquileia del IV sec., su edifici e siti archeologici, che riporteranno alla vita, durante le serate di sabato e domenica, alcuni dei resti romani più importanti.
«Attila in Aquileia ha aggiunto Mattiussi vuole ricreare e suggerire al visitatore un contesto storico, utilizzando larcheologico: mediante dispositivi scenografici quali proiezioni e installazioni, il sito archeologico racconterà e si farà raccontare, si illuminerà e illuminerà».
Allinterno del Museo Archeologico Nazionale un percorso didattico indirizzerà il visitatore a scoprire la vita di Aquileia durante il V sec. d.C.. Il Centro di Antichità Altoadriatiche organizzerà, un concerto di musica etnica. Ci sarà poi un momento interamente dedicato ai cultori della lingua latina, organizzato dal Centrum Latinitatis Europae.
Fonte: Provincia di Udine
Aquileia
La basilica è il monumento maggiore e più significativo di Aquileia ed è il risultato di un susseguirsi di edifici le cui radici penetrano fino al II sec. d.C. Infatti, è di quest'epoca la prima sala di culto documentata da uno stupendo, per quanto superstite, pavimento musivo policromo-figurato, di carattere gnostico-cristiano, la cui simbologia è ricollegabile con sorprendente fedeltà al trattato gnostico di Pistis Sophia.
Più tardi, all'inizio del IV secolo, il vescovo Teodoro modificò l'aula gnostica, inglobandola in un edificio di culto a due aule parallele. Pochi anni dopo, questi pavimenti furono interrati per l'edificazione di una basilica ancora più ampia, strutturata su due aule parallele, un fonte battesimale a ovest e un edificio abitativo a nord. Questo complesso paleocristiano, per l'epoca unico nel suo genere, diventò la matrice di molti complessi denominati come basiliche doppie.
Dopo le devastazioni prodotte dalle incursioni di Attila e dall'occupazione longobarda, fu il patriarca Massenzio (811-833) a dare nuovo impulso ad Aquileia e a questo antico complesso religioso. La basilica sud fu completamente ristrutturata e, con l'aggiunta dei transetti laterali, acquisì la caratteristica forma a croce latina che tuttora mantiene. Gli altri edifici sacri (aula nord, quadriportico, episcopio) non verranno più utilizzati.
Le devastanti incursioni degli Ungari e il forte terremoto del 998 danneggiarono fortemente la basilica. Una nuova importante ristrutturazione del complesso religioso fu perciò eseguita all'inizio dell'XI secolo a cura del patriarca Poppone, (1019-1042) che completò i lavori di restauro della basilica e fece edificare, con le pietre dell'anfiteatro, la possente torre campanaria. Il nuovo complesso fu solennemente consacrato il 13 luglio del 1031, e dedicato alla Vergine Maria Assunta e ai SS.Ermacora e Fortunato, come si può leggere nella scritta dedicatoria sotto il grande affresco absidale, dove sono rappresentati lo stesso patriarca, l'imperatore Corrado, sua moglie Gisella e il figlio Enrico III.
La basilica subì un nuovo grande intervento di restauro, dopo il rovinoso terremoto del 1348, da parte del patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381). Gli archi romanici, sopra i capitelli popponiani, furono sostituiti con le arcate gotiche a sesto acuto per sostenere le nuove murature della navata centrale e tutto il soffitto ligneo ricevette la forma caratteristica di carena di nave rovesciata.
Durante il Rinascimento, ci furono altri interventi minori, non di carattere strutturali, ma rilevanti per l'aspetto scenico dell'interno, quali l'altare maggiore nell'abside, il rivestimento marmoreo esterno alla cripta degli affreschi, le scale, l'altare del ciborio e la tribuna magna decorati da Benardino da Bissone.
La cripta degli affreschi, sebbene sia d'epoca Massenziana (sec. IX), è conosciuta soprattutto per gli affreschi con le scene della passio del protovescovo aquileiese Ermacora e del suo diacono Fortunato, risalenti al XII secolo. All'interno di questa sala, protetto da una robusta cancellata, assemblata tra le colonne, era custodito il tesoro religioso aquileiese, poi smembrato allorchè venne abolita la sede vescovile di Aquileia per far posto a quelle, nuove, di Gorizia e di Udine (1751). La cancellata fu purtroppo tolta verso il 1950/60, quando l'intera basilica fu interessata dai lavori di restauro da parte della Soprintendenza. Le scene della passio si trovano riproposte sia attorno all'abside (affreschi del XIV sec.) sia nelle pitture sul dorso degli stalli dei canonici del Capitolo aquileiese (sec. XV).
I mosaici Gli scavi effettuati circa un secolo fa sotto il pavimento della basilica di Aquileia hanno riportato alla luce un grande mosaico, risalente al quarto secolo dopo Cristo, che ricopriva una vasta aula (aula sud) molto precedente all'attuale basilica. Il tappeto musivo ritrovato, di pregevole fattura, risulta ben conservato e mancante solo in corrispondenza delle maestose colonne della basilica e di qualche tomba. Gli scavi, ripresi successivamente all'esterno, hanno portato alla luce i resti di un'altra aula (aula nord), in parte risalente allo stesso periodo di quella sud, coperta anch'essa da un vasto tappeto musivo, mancante quasi solo in corrispondenza delle fondamenta del campanile che vi si erge sopra dal 1031. I mosaici dell'aula nord risultano fatti con materiali meno pregiati ed eseguiti da mano meno esperta, fatta eccezione per una zona, situata a nord delle fondamenta del campanile, che presenta mosaici più antichi dai colori brillanti, di altissima scuola.
Il maestoso Campanile della Basilica, costruito verso l'anno Mille come torre di vedetta, dall'alto dei suoi 73 metri, non solo crea uno scenario solenne, ma offre anche la possibilità di godere di una vista mozzafiato.
Da Costantino a San Paolo. La nascita della basilica cristiana
La mostra mette in evidenza l'inizio del grande fenomeno delle basiliche cristiane a Roma, Milano e Aquileia, a partire dalle più antiche testimonianze che, secondo ricerche in corso, potrebbero addirittura appartenere alla fine del III secolo o all'epoca di Massenzio.
A cura di: Marco Bona Castellotti e Lucilla De Lachenal
Link sito:
Meeting Rimini 2009, 23-29/08/2009
Mirabilia Network - UDINE: Archeologia e natura incontaminata
AREA SRCHEOLOGICA DI AQUILEA E BASILICA PATRIARCALE (SITO UNESCO DAL 1998) I LONGOBARDI IN ITALIA. I LUOGHI IDEL POTERE (SITO UNESCO DAL 2011) DOLOMITI FRIULANE (SITO UNESCO DAL 2009) OPERE DI DIFESE VENEZIANE TRA IL XV ED IL XVII SECOLO (SITO UNESCO DAL 2017)
Aquileia è il più importante sito archeologico romano dell’Italia settentrionale. Nel 1998 ha avuto il riconoscimento di sito UNESCO per la sua bimillenaria basilica, con i mirabili mosaici paleocristiani, e per i resti degli edifici pubblici che caratterizzavano una grande città romana: foro, basilica civile, strade basolate, mura di cinta, porto, necropoli, mercati pubblici, come pure le vaste aree con residenze abitative. Cividale del Friuli accoglie i suoi visitatori mostrando loro un panorama ricco di storia e di raffinata architettura. Dal 2011 le più significative testimonianze della Cividale Longobarda, il Tempietto Longobardo e i resti del complesso episcopale sono inseriti nel sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. La natura incontaminata del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, con il suo straordinario patrimonio di biodiversità di flora e fauna, a Forni di Sopra si fonde con le affascinanti tracce lasciate dalla storia. Dal 2009 le Dolomiti Friulane sono inserite fra i siti UNESCO. Palmanova, infine, fa parte, dal 2011, del Sito seriale Opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo, candidato all’UNESCO per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità, insieme ad altre città fortificate dell’Italia, della Croazia e del Montenegro. Tecnicamente si tratta di un sito seriale transnazionale, rappresentativo dell’intero sistema difensivo, progettato e realizzato dalla Repubblica di Venezia per controllare i suoi territori e le vie commerciali che si estendevano dal Mar Adriatico al Medio Oriente.
PROPOSTA DI PERCORSO
GIORNO 1
Arrivo nel primo pomeriggio ad Aquileia, registrazione in albergo e visita al più importante sito archeologico del Friuli Venezia Giulia, grazie alla sua Basilica Patriarcale, con mirabili mosaici paleocristiani, e alla pregevole area archeologica d’epoca romana.
GIORNO 2
Trasferimento a Palmanova, città fortificata a forma di stella a nove punte fondata dai veneziani nel 1593, considerata secondo la letteratura rinascimentale “città ideale” nonché perfetto esempio di impeccabile architettura militare. Visita al Duomo, al Civico Museo Storico. Nel pomeriggio, a Cividale del Friuli visita guidata al centro storico della Città Ducale che fu fondata dai Romani tra il 56 ed il 50 a.C. quando Giulio Cesare vi stabilì il Forum Iulii. Di particolare pregio la visita al Tempietto Longobardo e al Museo Cristiano.
GIORNO 3
Trasferimento a Forni di Sopra, registrazione in albergo, e giornata al “Parco Naturale delle Dolomiti Friulane” che ha il pregio di essere attraversabile unicamente in assetto escursionistico. Seguendo le richieste degli ospiti, possono essere stabiliti dei percorsi tematici che introdurranno e forniranno spunti sull’intera area del Parco e permetteranno la scoperta della ricchezza naturalistica, del patrimonio di biodiversità di flora e fauna dello stesso, che a Forni di Sopra si fonde con le affascinanti tracce lasciate dalla storia.
GIORNO 4
Check-out e rientro nelle località di provenienza.
UNITRE Cormons - Museo Archeologico di Aquileia - Il Bardo ad Aquileia
Visita al Museo Archeologico di Aquileia in occasione dell'esposizione di reperti provenienti dal Museo Nazionale del Bardo di Tunisi.
Padova e la sua Arena: scavi archeologici, anfiteatro romano.
PADOVA, 26 NOVEMBRE 2013-
Anche Padova aveva la sua Arena. Sono stati portati alla luce in questi giorni i resti di quello che duemila anni fa era un'arena romana. E per due giorni sarà possibile visitare il sito archeologico.
Ritrovamento mosaico ad Aquileia
Ritrovamento mosaico policromo ad Aquileia durante gli scavi ENEL in via 24 maggio il 21 febbraio 1992. Società GEOTEST.
Tecnici di scavo Marcello Serafini e Louis Torelli.
Mosaici paleocristiani nella Cattedrale di Pesaro (manortiz)
I Mosaici di Pesaro, un patrimonio doppio, eccezionale. Il pavimento musivo superiore di Pesaro è davvero unico perché consente un lunghissimo attraversamento della storia religiosa e civile, dal sesto al tredicesimo secolo, con relazioni che vanno dagli influssi bizantini alla cultura europea medievale, e si prestano a collegamenti con litostroti di vari periodi, sia della costa adriatica che orientali, africani, europei. Attualmente è consentita una minima visione dei mosaici, che potrebbero essere invece completamente fruibili con il progetto auspicato dalla Diocesi, dal Comune e dalla città: il restauro e lo stacco del litostroto superiore, il suo collocamento in area adiacente alla Cattedrale con creazione di un percorso archeologico che passerebbe accanto alle fondamenta del Battistero, lo scavo completo del pavimento inferiore.
Una possibilità straordinaria di valorizzazione, a livello di patrimonio culturale e spirituale dell'umanità.
The Mosaics of Pesaro are an exceptional expression of our dual patrimony. They are truly unique, for they provide an extremely detailed cross section of the city’s religious and civil history from the sixth to the thirteenth century, illustrating the complex relations that extended from the influence of the Byzantines to Medieval Europe.They are reminiscent of similar lithostrotion mosaics found not only around the Adriatic coast, but also in the East, in Africa, and across Europe at the time. Today, only a minimal look at the expansive floor mosaics is allowed. However, they may eventually be viewed in their entirety through a bold program proposed by a consortium of the Diocese, the province and the city. This plan calls for the removal and restoration of the upper pavement, the creation of a museum adjacent to the cathedral to house these mosaics, the
construction of an archaeological walkway that would pass alongside the foundation of the Baptistery,and a complete excavation of the lower pavement. This wouldbe an extraordinary feat, befitting the likewise extraordinary cultural and spiritual patrimony of humanity.
Con l'aiuto di Dio e con l'intercessione della Beata Vergine Maria, Giovanni, uomo illustre, stratega di rango consolare, originario della provincia della Misia, ha fatto costruire dalle fondamenta questa basilica, con ogni devozione
Grado Patriarcato
MUSEI DI GRADO
Basilica di Sant'Eufemia. Tesoro e Lapidario del Duomo:
dopo l'invasione longobarda del Friuli la sede vescovile di Aquileia si trasferì a Grado nella Basilica di Sant'Eufemia in Campo dei Patriarchi. Dall'interno della Basilica si accede al Mausoleo che ospita il Tesoro del Duomo, reliquari paleocristiani e medievali e preziose oreficerie antiche.
Museo Lapidario del Duomo di Sant'Eufemia
Località Campo Patriarca Elia , 34073 - Grado (GO)
tel 043180146
Il Lapidario espone sculture ed epigrafi di età romana, paleocristiana e medievale.
mar 31/07 08:00 - 18:00
Museo Nazionale di Archeologia Subacquea:
di prossima apertura, ha sede in un edificio contemporaneo affacciato sul mare. L'esposizione ricostruisce attraverso reperti archeologici, modelli in scala e percorsi multimediali, l'attività di Grado - Gradus cioè scalo - come porto dell'importante città romana di Aquileia. In esposizione, lo straordinario reperto archeologico della nave romana Julia Felix rinvenuto al largo dellà città.
P7310719.AVI