Un tuffo nel passato
Video dello scavo subacqueo del più antico villaggio di sponda neolitico, attualmente conosciuto. Loc. La Marmotta, lago di Bracciano, Anguillara Sabazia, Roma
Il villaggio nascosto nel lago
Il villaggio nascosto nel lago. Una giornata di 8000 anni fa. Cartone animato sullo scavo archeologico subacqueo de La Marmotta (Anguillara Sabazia, Roma). A cura di Maria Antonietta Fugazzola e Alessandro Flemma. Disegno e animazione di Alessandro Flemma. Modellazione e animazione 3D Daniele Nepi. Regia di Alessandro Flemma e Daniele Nepi.
Lago di Bracciano - documentario II parte
Nella seconda parte del documentario arriviamo in kayak ad Anguillara Sabazia, in località La Marmotta, dove a 13 mt di profondità è stato trovato un villaggio neolitico di quasi 8000 anni.
Si prosegue poi in barca a vela verso Bracciano, per un itinerario nella natura che ci porterà a visitare il museo dell'aeronautica di Vigna di Valle ed il castello Orsini-Odescalchi.
Il documentario ha superato le 150 programmazioni tv con visibilità in tutta Europa.
Regia di Walter Paesano
Maggiori info sul lago di Bracciano su:
VLOG// UN GIRO AD ANGUILLARA SABAZIA parte 1
Anguillara Sabazia è un borgo medievale situato su un promontorio che avanza verso il centro del lago.
Il suo nome non ha niente a che fare con le anguille, bensì pare derivare da un’antica villa d’epoca romana “Angularia”, perché edificata proprio dove la costa forma un angolo retto.
Il paese fu feudo della famiglia degli Anguillara per molti secoli, fino al 1488, anno della morte dell’ultimo erede. Il castello venne quindi acquistato da Gentil Virginio Orsini d’Aragona, ma nel 1693 la casata, ormai soffocata dai debiti, cedette Anguillara e Trevignano alla famiglia Grillo e Bracciano alla famiglia Odescalchi.
Dalla fine del 1700 non si hanno notizie del paese se non in forma frammentaria.
Negli ultimi decenni Anguillara è tornata ed essere una meta turistica particolarmente ambita dai romani e dagli stranieri, non solo per il fine settimana ma anche per lunghe permanenze.
Da visitare
Il paese, situato sul lago in posizione pittoresca, ha mantenuto nel centro il suo impianto medievale.
Il corso principale lo attraversa in linea retta salendo sino alla Collegiata (chiesa dell’Assunta). L’accesso è custodito da una porta del XVI secolo sormontata da un orologio. Sulla sinistra la piazzetta si allarga verso il belvedere abbellito dalla Fontana delle Anguille, sulla destra si affaccia il cinquecentesco Palazzo Baronale, sede del Comune, dove si conservano pregevoli affreschi recentemente restaurati.Il paese, situato sul lago in posizione pittoresca, ha mantenuto nel centro il suo impianto medievale.Dietro il palazzo si ergono i bastioni del Torrione medievale per anni sede del Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare (ora in fase di trasloco). Sovrasta il centro storico la chiesa dell’Assunta, dalla cui terrazza si ha una splendida vista panoramica del lago. Al suo interno, una pregevole Assunzione del 1592, opera di Girolamo Muziano e una Madonna con bambino che ogni 8 settembre viene portata in processione per le vie di Anguillara fino alla chiesa della Madonna delle Grazie sul lungolago.
Nella parte bassa del borgo si trova la chiesa di San Biagio, patrono della città. Poco distante dal centro storico si trova la chiesa di San Francesco, che conserva interessanti affreschi del XV secolo.
Nella vicinanze di Anguillara si trovano i resti di diverse ville romane.
Infine, va ricordato che negli anni ’90 sui fondali del lago in località La Marmotta è stata fatta una scoperta archeologica straordinaria: il ritrovamento di un villaggio neolitico risalente al 5500 a.C., il più antico insediamento di sponda finora scoperto in Europa occidentale.
MUSEO ARCHEOLOGICO DI CASSINO, ITALIA McD'AGO
Civitavecchia - Porti d'Italia
Città del Lazio, in provincia di Roma, con circa cinquantamila abitanti. E' situato sul Mar Tirreno, a sud-ovest dei monti della Tolfa, circoscritto dai fiumi Mignone e Marangone. E' sede del Museo Nazionale Archeologico. E' medaglia d'oro al merito civile.
iFilmati: LACCO AMENO (Museo di Santa Restituta - Ischia)
Visita il nostro sito ifilmati.com. Vi troverai 1000 pagine, 15.000 foto e oltre 1500 filmati!
Regia: Gigi Oliviero
Produzione: Luma Film
Durata: 1'15
Poppi - camminata verso Lucciano, enclave dei Conti Guidi
Pueblos Pequeños de Italia | Lago de Bolsena Cerca de Roma
#bolsena #italia
Pueblos Pequeños de Italia. Pueblos bonitos de Italia. Pueblos antiguos y pueblos tranquilos.
⬇⬇⬇*Aquí abajo, en la descripción del video, encontrarás muchas informaciones útiles*⬇⬇⬇
______________
*UTILIDADES*
❤PDF CONSEJOS PARA AHORRAR DINERO EN ITALIA:
❤PDF VOCABULARIO ITALIANO PARA TURISTAS:
______________
*MUSEOS GRATIS*
❤MUSEOS GRATUITOS DE ROMA [LACIO]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE MILAN [LOMBARDIA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE TODA TOSCANA:
❤MUSEOS GRATUITOS DE FLORENCIA [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE SIENA [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE PISA [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE LUCCA [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE AREZZO [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE GROSSETO [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE LIVORNO Y MASSA CARRARA [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE PISTOIA Y PRATO [TOSCANA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE TODA UMBRIA:
❤MUSEOS GRATUITOS DE TERNI [UMBRIA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE PERUSIA [UMBRIA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE GENOVA Y LA SPEZIA [LIGURIA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE NAPOLES [CAMPANIA]:
❤MUSEOS GRATUITOS DE VENECIA [VENETO]:
______________
*TICKETS PARA MUSEOS DE ITALIA*
❤Florencia:
❤Genova:
❤Milan:
❤Napoles:
❤Palermo:
❤Perugia:
❤Pisa:
❤Rimini:
❤Roma:
❤Siena:
❤Turin:
❤Urbino:
❤Venecia:
❤Verona:
______________
*CURSO DE ITALIANO*
❤PDF LOCUCIONES ADVERBIALES Y FRASES IDIOMATICAS:
______________
*TICKETS PARA OTROS LUGARES DEL MUNDO*
❤Amsterdam:
❤Atenas:
❤Aviñón :
❤Barcelona:
❤Belfast:
❤Berlin:
❤Bilbao:
❤Bruselas:
❤Budapest:
❤Còrdoba:
❤Dublin:
❤Edimburgo:
❤Granada:
❤Lisboa:
❤Liverpool:
❤Londres:
❤Madrid:
❤Màlaga:
❤Mallorca:
❤Manchester:
❤Marsella:
❤Moscù:
❤Mùnich:
❤Paris:
❤Praga:
❤Ròterdam:
❤San Petersburgo:
❤Sevilla:
❤Estocolmo:
❤Viena:
Villa di Tiberio, Sperlonga
Musica:
Enya Evening Falls- Cover by Holly
Villa di Poppea - Antonella Bonini
Oggi il Funzionario archeologo Antonella Bonini ci parla della Villa di Poppea.
SALVIAMO LA PIROGA
Il nostro sito: vistasullago.com
Anguillara Sabazia dicembre 2011-gennaio 2012: il Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Anguillara S. Vanessa Roghi illustra la storia passata e presente della piroga monossile, ritrovata durante lo scavo archeologico subacqueo del 2002 nei pressi della loc. La Marmotta, e del coinvolgimento dell'Associazione sportiva Dragolago per il progetto salviamo la piroga.
The community of Anguillara Sabazia and the dragon boat team Dragolago work together to raise awareness and funding for the 8000 year old neolithic canoe found at the Marmotta in lake Bracciano. Video di Lars RAHM.
La Triade Capitolina
La Triade Capitolina: Pietro Casasanta, il tombarolo che la scoprì, racconta come la portò alla luce.
di Angelo Scipioni
Il filmato ci porta a Palestrina. Il signore che sale a fatica la scalinata di Palazzo Barberini è colui che ha riportato alla luce, con uno scavo clandestino nel 1993, la Triade Capitolina, ora esposta in questo museo.
Si chiama Pietro Casasanta ed almeno una volta al mese, viene qui in questo museo di provincia per far visita all'opera da lui scoperta.
Con uno scavo clandestino condotto insieme a suo nipote Marcello e all'amico fidato Pietro De Angelis, riportò alla luce la Triade nel territorio dell'Inviolata, una zona di Guidonia ricca di antichi reperti.
Quando è al suo cospetto se la rimira affascinato, accarezza le tre divinità raffigurate, parla con loro commosso a tal punto che gli scappa anche qualche lacrima.
Lui si considera un archeologo dilettante anche se- dice- tutti mi considerano uno sporco tombarolo.
L'opera raffigura i tre protettori di Roma: Giove, Giunone e Minerva seduti su un trono cerimoniale con ai piedi gli animali sacri dell'antica Roma.
A parte alcune antiche rotture, le statue sono intatte e la loro datazione risale alla fine del secondo secolo Dopo Cristo.
Lo storico dell'arte Federico Zeri lo definì Un ritrovamento di estrema importanza, essendo l'unica scultura raffigurante la Triade Capitolina giunta fino a noi. Ad oggi la Triade era nota soltanto per alcune raffigurazioni presenti su monete del periodo che va da Adriano ad Antonino Pio.
Pietro Casasanta, dopo il ritrovamento, vendette il gruppo marmoreo per quattro miliardi di lire a Mario Bruno, un trafficante svizzero a livello internazionale di opere d'arte che però morì dopo qualche mese a causa di una malattia.
La morte del trafficante fu la salvezza della Triade, perchè le trattative già avviate per la vendita ad un museo d'oltre oceano si interruppero e permisero ai Carabinieri del Nucleo Patrimonio Artistico di recuperare l'opera.
I carabinieri iniziarono le indagini per il recupero dell'opera, della quale non sapevano neanche l'esistenza, per un caso fortuito e in seguito proprio all'arresto di Pietro Casasanta che, insieme ad un suo collaboratore Pietro De Angelis e suo nipote Marcello, Stavano cercando di vendere reperti archeologici provenienti da scavi clandestini nel Lazio. Tra i reperti c'era la Triade che però era già stata ceduta al trafficante svizzero.
Durante l'operazione, che fu chiamata col nome in codice Giunone, gli inquirenti misero sotto controllo alcune delle zone più colpite dagli scavi clandestini, in particolare la zona dell'Inviolata. Dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, individuarono nei pressi di Anguillara Sabazia due addetti alle ruspe, attraverso i quali si giunse ai veri capi dell'organizzazione: Pietro Casasanta, che aveva diretto personalmente gli scavi e Pietro De Angelis.
Nella seconda parte del filmato Pietro Casasanta ci porta all'Inviolata, nel posto dove trovò la Triade.
Pietro Casasanta già negli anni '70 frequentava questa zona alla ricerca di reperti archeologici.
Ne ha trovati molti, ma certamente il più importante è stato il ritrovamento della Triade.
Quelli furono anche gli anni in cui moltissimi reperti andarono perduti.
Si cercavano cave di pozzolana e si scavava nel terreno con le ruspe, i reperti presenti nel sottosuolo andavano distrutti.
Seppur maltrattata, questa zona ancora è piena di antichi tesori sepolti.
Una grave ferita data a quest'area è stata nel 1986 l'apertura della discarica che, con i suoi invasi, ha sepolto per sempre molti reperti.
L'istituzione del Parco archeologico, con legge regionale nel 1996, è servita soltanto in parte a lenire queste ferite, poiché la discarica è tutt'ora attiva.
Il Parco non è tutt'ora visitabile e non sono stati creati percorsi attr
________________
Attualmente la Triade Capitolina, dal Museo di Palazzo Barberini a Palestrina, è stata riportata a Guidonia ed è esposta nel Convento di San Michele a Montecelio, nell'ambito della Mostra-evento Archeologi tra '800 e '900. Città e monumenti riscoperti tra Etruria e Lazio antico.
La speranza degli amministratori è quella che possa rimanere a Guidonia per sempre, perchè appartiene a questo territorio.
Angelo Scipioni
GLI ETRUSCHI A CERVETERI E TARQUINIA
FERENTO / FERENTIUM. AREA ARCHEOLOGICA (VITERBO, ITALY)
FERENTO. AREA ARCHEOLOGICA / FERENTO. ARCHAEOLOGICAL ZONE.
I resti della città di Ferento (in latino Ferentium) si trovano a soli 6 chilometri da Viterbo (del cui comune fanno parte), sulla strada Teverina verso la valle del Tevere. Ferento sorgeva sull'altura di Pianicara, dove molto probabilmente si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca di Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C. durante le guerre di espansione di Tarquinia. Nel Liber Coloniarum e in un passo dei Cromatici Veteres risalente al 123 a.C. si trova la prima menzione della città di Ferento con riferimento all'assegnazione di una colonia, o forse alla spartizione di alcuni terreni demaniali. Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) intorno al I secolo Ferento risulta essere diventata Municipium. Dagli scavi effettuati è risultato che in età repubblicana Ferento era sviluppata lungo il Decumano Massimo della via Ferentiensis con una disposizione a rettangoli dell'agglomerato urbano da est verso ovest. Nella prima età imperiale Ferento raggiunse il suo massimo splendore, infatti risale a questo periodo la costruzione dei più importanti edifici pubblici come il teatro, il Foro (che però non è stato ancora individuato), le terme, una fontana contornata da numerose statue e l'Augusteo. Nel I secolo d.C. risulta essere stato costruito l'Anfiteatro posizionato nella zona nord-orientale rispetto all'abitato. Lo splendore di Ferento continuò anche nel secolo successivo e venne definita Civitas Splendidissima, come è scritto in una epigrafe di marmo rinvenuta nei pressi della città. Tra gli abitanti di Ferento spiccano alcuni nomi illustri come Salvio Otone imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C. e Flavia Domitilla Maggiore, figlia di Flavio Liberale e moglie dell'Imperatore Vespasiano dalla cui unione nacquero Flavia Domitilla Minore, il grande Tito e Domiziano entrambi imperatori di Roma. Dal III secolo d.C. le notizie su Ferento si fanno più nebulose comunque dal Liber Pontificalis si evince che in quel periodo in città si praticava il culto per S.Eutizio, morto nei pressi di Soriano nel Cimino durante le persecuzioni messe in atto dall'imperatore Aureliano nel 269. La città venne citata nel IV secolo dall'imperatore Costantino e altre menzioni sono dei papi Silvestro (314-355) e Damaso (366-384) nei Tituli Constituiti. Fotografie scattate mercoledì 10 aprile 2013.
In Volo su Barbarano Romano-Parco Marturanum 1080 HD
AREZZO - Piazza Grande
Piazza Grande è la principale e più bella piazza di Arezzo. La Piazza dalle forme irregolari, costruita su terreno in discesa, durante l’età comunale era il luogo del mercato e nel Rinascimento divenne il centro della vita civile della città.Piazza Grande ad Arezzo è conosciuta anche con il nome di Piazza Giorgio Vasari, dato che il progetto originale è imputabile al grande maestro. Nella piazza sorgono numerosi edifici molto belli.
Cervara di Roma, fotoracconto 7 novembre 2015
Cervara di Roma è un comune italiano di 471 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Il centro abitato comunale di Cervara posto a 1.053 m s.l.m. risulta essere il più alto della Provincia di Roma e il secondo del Lazio dopo Filettino. È la porta d'ingresso al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, che con i suoi 29.990 ettari rappresenta la più grande area protetta della Regione Lazio.
La Città Fortificata di Tarquinia
Videoclip su Tarquinia (VT) di Roberto Ercolani
Tarquinia, The Ara della Regina Temple, ruins of the biggest Etruscan temple (manortiz)
Tarquinia, Ara della Regina
L'unica strada indicata da Google Earth per arrivare al più grande tempio etrusco è chiamata strada poggio gallinaro impiccato. Si, proprio così. Per raggiungere uno dei siti più affascinanti dell'Etruria, bisogna percorrere questa unica strada, una volta lasciata la Cassia bis che dall'Aurelia, porta a Vetralla, nella Tuscia viterbese. Per non sbagliare, il punto di riferimento sono i resti di un acquedotto egli inizi del '700 progettato da Filippo Leti e Filippo Barigiotti. Una strada bianca, sassosa che per circa un km percorre quel paesaggio tipico della Maremma. Il primo e l'unico incontro è stato con un gregge al pascolo e con il suo pastore. Ci si ferma ad un posto, chiamiamolo di ristoro, realizzato con il contributo della Comunità Europea nel progetto SIC IT 6010039 (Sito di Importanza Comunitaria) della salvaguardia dell'habitat dell'Acropoli di Tarquinia. Due pannelli nella polvere, divelti dal vento maremmano. Filo spinato da campo di concentramento, e cardi, cardi, cardi. A piedi ci si incammina in questo paesaggio degno di una cantica dantesca per arrivare, guidati più dall'istinto che dalle informazioni raccolte, in uno spazio di fronte al quale ti viene un nodo alla gola. L'antico Tempio forse dedicato ad Artumes, l'omologa etrusca di Artemis (Diana) e con un altare forse costruito sul luogo di nascita del divino fanciullo Tagete il protettore dell'aruspicina Colonne, parallelepipedi in pietra grigia di origine vulcanica, basamenti si sovrappongono in un concentrato di storia da provocare vertigine. All'entrata del Tempio, o meglio di tre Templi conglobati nel corso del tempo dal VII al II sec. a. C, sulla destra un gigantesco bacino di fontana in marmo greco dedicato alla divinità dal magistrato Q. Cossutio, la cui scritta appare ben visibile al centro del bacino. Il Tempio era certamente visibile da tutti i centri della Dodecapoli delle città etrusca: dalla sommità della collina, a 360 gradi è possibile vedere, oltre al Tirreno, verso sud-est, i monti della Tolfa, verso nord- est Montefiascone, Bolsena, Orvieto Perugia, Chiusi ed anche di notte, con un fuoco acceso al centro dell'Ara Sacra, il Tempio era visibile da tutti i centri della Confederazione. Chiamato Ara della Regina nella collina di Civita , questa Acropoli ancora tanto da scoprire, ha già restituito il frontone del Tempio, i Cavalli Alati, che sono diventati il simbolo stesso di Tarquinia. Luigi Manfredi