Due sedi e lo stesso cuore per il museo Passatempo a Rossiglione
Quello appena inaugurato nella restaurata ex scuola elementare di Rossiglione fonde la storia del '900 con l'innovazione, la dimensione fisica e palpabile degli oggetti con quella virtuale delle installazioni digitali più avanzate. Ma l'apertura del nuovo Museo Passatempo catalizza l'attenzione anche sul suo straordinario fratello maggiore, l'immenso giacimento nella casa di Guido Minetti e di sua moglie Sylvia Pizzorno, collezionisti dalla passione inesauribile di tutto ciò che siamo stati, e perciò siamo, un viaggio intorno a tutto quello che ha accompagnato la nostra vita nel XX secolo, e cambiato mode, abitudini, sogni e desideri.
Una macchina del tempo che ci cattura appena entrati, con l'allestimento dell'emporio di una volta, dove tra la monumentale bilancia e l'affascinante affettatrice a mano rossa si trovava di tutto. E poi girando lo sguardo, ecco un'officina meccanica, con una trionfante pompa da benzina degli anni '30. Il lusso agli albori dei salotti buoni, con un prezioso televisore Geloso del '52, tutto in legno e radica, che ha colpito l'attenzione anche di Philippe Daverio e il giradischi nel mobile bar precede i giochi televisivi da trasmissioni memorabili, che hanno fatto un'epoca. E poi una collezione sorprendente e magnifica di moto e scooter, tutti funzionanti fanno correre emozioni e meraviglia.
Prendiamoci una pausa.
GUIDO MINETTI, FONDATORE DEL MUSEO PASSATEMPO
SYLVIA PIZZORNO, COFONDATRICE DEL MUSEO PASSATEMPO
E Guido tributa gli onori del talento creativo a Sylvia.
GUIDO MINETTI, FONDATORE DEL MUSEO PASSATEMPO
Ma come ha fatto questa coppia a raccogliere e valorizzare con passione tanti oggetti e materiali?
Hanno iniziato con i mercatini, poi nei mercati dell'usato e negli ultimi anni sono state molte le donazioni. Ma un filone importantissimo, raccontano, è stata anche quella che a Genova chiamano rumenta.
GUIDO MINETTI, FONDATORE DEL MUSEO PASSATEMPO
Se al bar del Giambellino c'era una magnifica Lambretta TV 175, a pochi metri di distanza c'è una trionfante Vespa 150 del '57 che Guido ha corteggiato per anni. Poi l'ha avuta in regalo, insieme a una damigiana di vino e con quella Vespa ha cominciato il matrimonio con Sylvia e la loro collezione.
SYLVIA PIZZORNO, COFONDATRICE DEL MUSEO PASSATEMPO
Tante moto e scooter molto diffusi e pezzi rari. Come questa moto inglese del 1952.
GUIDO MINETTI, FONDATORE DEL MUSEO PASSATEMPO
Nel garage inferiore accanto a una Bianchina in perfetto stato e a un'Ape calessino c'è infatti anche una Vespa, molto francese e molto sorprendente.
GUIDO MINETTI, FONDATORE DEL MUSEO PASSATEMPO
Per maggiori informazioni:
2013©Produzione ufficio comunicazione
della Provincia di Genova
#GenovaMetropoli
Museo Passatempo a Rossiglione
Nell'entroterra di Genova, a Rossiglione, vi è un museo dove è possibile fare un tuffo nel secolo scorso rivedendo oggetti che hanno fatto parte della nostra vita e che ora non ci sono più. Ma che sono stati conservati nel Museo Passatempo per far riaffiorare un ricordo, un'emozione. Michela ha sussultato rivedendo Susanna Tutta Panna! qual è invece l'oggetto dei Vostri ricordi? venite a Rossiglione, sicuramente lo troverete!
Il Museo PassaTempo è un sorprendente viaggio nella memoria e nel costume.
Un'ampia raccolta di moto, cicli e oggetti d'epoca funzionanti, ricostruisce la storia italiana del novecento, in particolare del secondo dopoguerra.
Notevole è la sezione dedicata alle macchine da scrivere Olivetti, non manca la preferita di Indro Montanelli.
L'esposizione è articolata in due parti distinte, la preesistente Casa-Museo, che ospitando oggetti di varia natura ricostruisce gli ambienti appartenenti al secolo passato, e la nuova Sede Civica, allestita nella vecchia scuola elementare comunale ...
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Vespa, i 70 anni del mito al Passatempo di Rossiglione
Un lunghissimo viaggio a due ruote che continua, nella libertà di spaziare e nella creatività dell’immaginario. E’ quello della Vespa, uno dei miti più famosi e amati al mondo, ideata e progettata dal celebre ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, padre anche di avanzatissimi elicotteri, che nel 2016 festeggia i suoi primi 70 anni. Un traguardo storico che il Museo civico Passatempo e il Comune di Rossiglione celebrano con un’imperdibile e affascinante mostra, patrocinata anche dalla Città metropolitana di Genova, lunga un anno: dal 23 aprile 2016 al 23 aprile 2017, perché proprio in quel giorno, nel 1946, l’innovativa e sorprendente Vespa Piaggio fu brevettata.
KATIA PICCARDO, sindaco di Rossiglione
E in attesa del raduno andiamo a vedere la mostra, facendocene raccontare prima di tutto lo spirito da Silvya Pizzorno.
SILVYA PIZZORNO, cofondatrice Museo Passatempo
Il sogno dei collezionisti un tempo era quello di scoprire una Vespa storica addormentata tra il fieno e la paglia delle cascine, come quella nell’allestimento di questa scena, e la passione infinita per la straordinaria creazione a due ruote ci riporta al ruolo chiave dei Vespa Club di Genova e Ovada negli eventi della mostra e ricorda lo storico Vespa Club di Rossiglione attivo negli anni ’60 con l’amatissimo presidente Pier Luigi Ravera a cui è dedicata l’esposizione. E al Passatempo i rimandi alla Vespa passano anche dai manifesti dei film, a cominciare ovviamente da Vacanze Romane, sino al Moretti di Caro Diario e poi sui tanti calendari, con celebri attrici e modelle in sella alla Vespa. Ma prima di ammirare la magica selezione di modelli storici, c’è ancora tanto da vedere.
SILVYA PIZZORNO, cofondatrice Museo Passatempo
Con Guido Minetti, marito di Silvya con cui condivide anche la passione del collezionista, cominciamo a viaggiare nella storia della Vespa, toccando con mano le trasformazioni, il fascino e la bellezza di un mito che non è solo memoria, ma resta vivissimo e proiettato al futuro. Partiamo dall’ultimo modello, del 1950, con il cambio a bacchetta.
GUIDO MINETTI, fondatore Museo Passatempo
Per info e prenotazioni delle visite:
segreteria@museopassatempo.it
museopassatempo.it
tel. 342-8322843
2016©Produzione Ufficio Comunicazione
della Città Metropolitana di Genova
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Museo del Passatempo
Cliente/Client: Comune di Rossiglione
Location: Rossiglione
Un viaggio virtuale attraverso la storia di un secolo, il '900, con un percorso espositivo suddiviso in sale tematiche, dove ogni oggetto esposto rivendica un suo piccolo ruolo nella storia della società italiana e nella storia familiare di ognuno di noi. Un Museo dal sapore nuovo, che eleva oggetti di uso comune alla dignità di pezzi da museo, ricostruendo la storia e i costumi di un Paese, e valorizza un'intera comunità grazie alla sua singolarità e al suo valore antropologico e culturale.
A virtual trip through the history of the twentieth century, down an exhibition route built of thematic rooms, each showing objects that claim their modest place in Italian history and indeed in everyone's family memory. This is a museum with a new flavour, giving everyday objects a new museum piece dignity and re-enacting the history and customs of a country. The distinctiveness of its anthropological and cultural value adds value to a whole community.
A Rossiglione 60 anni di TV italiana
Il 3 gennaio del 1954, alle 14.30, si accende anche in Italia la tv: Fulvia Colombo da Milano annuncia il primo programma ‘Arrivi e partenze’, condotto da Mike Bongiorno con la regia di Antonello Falqui. Gli abbonamenti alla tv pubblica, la Rai, nel 1954 sono 24.000, concentrati fra Milano e Torino e in gran parte sottoscritti da locali pubblici, visto che il costo annuale è di 12.500 lire, la metà di uno stipendio medio dell’epoca, e un televisore di fascia bassa costa 160.000 lire, 8 mesi di stipendio.
Nonostante i costi inizialmente alti, grazie alla fruizione nei locali pubblici la tv diventa subito un fenomeno di massa, e in pochi anni esplode: televisori e abbonati si diffondono, fino a raggiungere numeri a 8 cifre.
A questa storia di tecnologia, ma soprattutto di cultura e di costume, dedica una mostra fino al 15 febbraio, nel sessantesimo anniversario della prima trasmissione tv, il museo Passatempo di Rossiglione, fondato da Guido Minetti e dalla moglie Silvya Pizzorno raccogliendo oggetti di modernariato testimoni della cultura di massa del Novecento.
SYLVIA PIZZORNO, COFONDATRICE MUSEO PASSATEMPO
Il museo Passatempo, realizzato col concorso del comune di Rossiglione, è inserito nella rete museale delle valli Stura, Orba e Leira, che si estende da Mele a Tiglieto, ed è stata promossa dalla Provincia di Genova.
DONATELLA ZUNINO, CONS. DEL. CULTURA COMUNE ROSSIGLIONE
SYLVIA PIZZORNO, COFONDATRICE MUSEO PASSATEMPO
Il televisore, nei primi anni, era un enorme e pesante scatolone di legno con le valvole, solennemente appoggiato sulla mensola di vetro di un carrello e collegato a uno stabilizzatore di corrente per evitare i salti di tensione. I telecomandi erano molto di là da venire, c’erano solo due grosse manopole per passare dal primo al secondo canale della tv pubblica. La prima grande innovazione arrivò negli anni ’70, insieme al passaggio dal bianco e nero al colore: grazie ai transistor, i televisori diventarono oggetti portatili, in plastica.
Lo sceneggiato televisivo’ Le avventure di Pinocchio’ in cinque puntate, venne mandato in onda con grande successo per la prima volta nel 1972 e poi in numerose repliche negli anni successivi. Il regista Luigi Comencini rappresentò il romanzo di Carlo Collodi, ambientato nell’Italia rurale dell’Ottocento, con un tocco poetico e malinconico, e utilizzò nel ruolo di Geppetto Nino Manfredi, e in quello della Fata Turchina Gina Lollobrigida.
Il Carosello fu, fino alla fine degli anni 70, l’unico contenitore pubblicitario della tv italiana, il più desiderato veicolo di comunicazione delle aziende, soprattutto per i prodotti mass market come auto, pulizia della casa e cura persona. Avevano a disposizione solo pochi minuti serali dopo il tg per raggiungere l’ambito target delle responsabili acquisto, milioni di casalinghe italiane, e lo fecero mutuando i format di intrattenimento del teatro di rivista, con brevi storie firmate da grandi registi e con protagonisti celebri attori del cinema e del teatro. La cultura artistica italiana si mescolava alle leggi del marketing di matrice americana, e nascevano i primi claim famosi, gli indimenticabili pay off, i jingle, e il merchandising legato ai prodotti e ai personaggi degli sketch. Poi, negli anni Ottanta, anche l’Italia si modernizzò, con l’esplosione delle tv commerciali e l’arrivo delle grandi sigle della pubblicità a stelle e strisce.
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Il Passatempo raddoppia gli spazi e diventa anche Palazzo dei Balocchi
Un viaggio lungo il filo della storia, della vita, dell’evoluzione dell’industria e del lavoro nel nostro paese, dei gusti, desideri, delle mode e dei sogni che hanno accompagnato gli italiani attraverso la memoria della quotidianità. Li raccontano straordinarie immagini, installazioni e oggetti, anche se il termine è forse troppo riduttivo e non rende loro giustizia, sempre più sorprendenti, affascinanti e numerosi al Museo Passatempo di Rossiglione, un susseguirsi emozionante di scoperte e, per tanti, di ricordi e pezzi di vita, che ha appena conquistato nuovi spazi. Nello stesso edificio, la storica scuola del Comune della Valle Stura, che lo accoglie dalla fine del 2013.
KATIA PICCARDO, sindaco di Rossiglione
E sul fiume delle emozioni e delle scoperte naviga anche la macchina del tempo per la storia di Rossiglione.
DONATELLA ZUNINO, cons. delegata alla cultura Comune di Rossiglione
L’allestimento della sede civica del Passatempo è curata dai fondatori del Museo, Guido Minetti e Sylvia Pizzorno, coppia di appassionati e infaticabili collezionisti che dai loro inesauribili giacimenti e preziose raccolte, da auto e moto d’epoca, elettrodomestici agli albori, mobili e arredi intarsiati nella storia del costume, dischi, innumerevoli e straordinarie macchine da scrivere e da calcolo di varie epoche, interni con pezzi originali di ambienti e botteghe, hanno tratto, nei nuovi spazi al piano superiore, tutto il fascino di una nuova mostra: dire che è dedicata ai giocattoli è troppo poco, perché racconta attraverso i materiali, dal legno alla latta, dall’argilla al ferro più di un secolo di immaginario dell’infanzia e di giochi sfarzosi, come le marionette eleganti da collezione, e di divertimenti semplici, ma non per questo meno amati, e soprattutto, li fa scoprire e riscoprire. In questo vero e proprio Palazzo dei Balocchi, così, com’è giusto, si chiama la mostra.
SYLVIA PIZZORNO, cofondatrice Museo Passatempo
E sempre del capoluogo ligure era anche la fabbrica di queste bambole, marionette e altri giochi.
SYLVIA PIZZORNO, cofondatrice Museo Passatempo
Le sale appena allestite al piano superiore del Museo Passatempo sono tante, tutte contraddistinte da colori diversi sulle porte e raccontano di altri giochi, dai biliardini alle piste delle macchinine, dalla latta ai piccoli proiettori di plastica per vedere, grande poco più di un francobollo, il primo film della mitica e attualissima serie di Guerre Stellari, al robottino blu originale dal pianeta proibito che gli operai dell’Italsider genovese ricevevano in dono per i loro bambini a Natale. E poi ci sono due sale permanenti, una dedicata al Cotonificio che a Rossiglione ha fatto tanta storia di uomini, donne e lavoro e una alle guerre mondiali, alle sofferenze di vittime e sfollati e poi, con tante biciclette che sembrano preparare una volata, alla ripartenza verso la speranza del dopoguerra. Ci sarebbe da perdersi, ma torniamo con Sylvia Pizzorno alla mostra.
SYLVIA PIZZORNO, cofondatrice Museo Passatempo
La mostra “Il Palazzo dei Balocchi” al Museo Passatempo di Rossiglione è aperta dal 26 dicembre al 27 marzo prossimo, domenica di Pasqua.
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Plastico Rossiglione
Domenica è stato inaugurato il grande plastico di Rossiglione, ecco le immagini.
Il plastico è aperto al pubblico il primo e il terzo sabato di ogni mese, dalle h. 14 alle h. 18, presso il Museo Passatempo in via Roma, Rossiglione Genova
Museo del Ferro a Masone
Siamo in Valle Stura in provincia di Genova, precisamente a Masone per visitare il Museo del Ferro, dedicato ad Andrea Tubino che iniziò negli anni '80 del secolo scorso la raccolta che oggi ci permette di fare un viaggio nel tempo per riscoprire la lavorazione del ferro e la vita contadina dal '500 in poi.
La particolarità di questo museo è quella di essere ospitato in un ex convento del XVII secolo.
L'attività industriale principale della valle una volta era la produzione dei chiodi, utilizzati nella costruzione delle navi, e delle grate dei palazzi, come quelle ancora visibili per esempio in via Garibaldi a Genova.
Il minerale arrivava dall'isola d'Elba ai moli di Voltri, da dove veniva trasferito a dorso di mulo fino alla Ferriere della valle Stura (Masone, Campo Ligure e Rossiglione). Le Ferriere erano l'impianto dove il materiale grezzo (il minerale di ferro) veniva trasformato in ferro grazie al carbone di legna che veniva prodotto in zona e alla grande quantità d'acqua portata dai corsi d'acqua nella vallata.
Dalla ferriera uscivano dei semilavorati poi trasferiti alle fucine che trasformavano i semilavorati in oggetti utili (utensili e arnesi da lavoro, trappole per animali, chiodi, chiavagioni, inferriate, ecc).
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Giovanni Toti e Ilaria Cavo in Valle Stura
Giovanni Toti e Ilaria Cavo in visita alla Valle Stura,
con una sosta al Museo della Filigrana di Campo Ligure e al Museo passatempo di Rossiglione
Una visita dovuta ad una valle duramente colpita dalle ultime perturbazioni atmosferiche.
Sul prossimo numero de “l’inchiostro fresco” ampio reportage di Giacomo Piombo, per il momento ecco una breve anticipazione su questa visita in un nostro servizio TV, sempre a cura di Giacomo Piombo e con la regia di Fausto Piombo, sia per TeleMasone come per “Inchiostro fresco TV”.
La redazione
VESPA 70 - Un viaggio intorno al mito a due ruote
Dal 23 aprile 2016 al 23 aprile 2017 il Museo PassaTempo di Rossiglione ospita la mostra Vespa 70 - Un viaggio intorno al mito a due ruote. L'intervista a Guido Minetti, fondatore del museo
ABITANTI SFOLLATI: ROSSIGLIONE IL GIORNO DOPO
Museo della Vespa Rivarolo Canavese - Zerbini Renzo
Breve documentario sul Museo Vespa di Renzo Zerbini, storico rivenditore del mito Italiano a Rivarolo Canavese e fondatore del Vespa Club Leva D'or.
Museo Civico Andrea Tubino di Masone
Anche noto come museo del Ferro, il Museo Civico Andrea Tubino si trova a Masone dove già dalla meta del XV secolo si lavorava il ferro, come raccontano molte testimonianze del museo, nell'antico convento agostiniano di piazza Castello, adiacente alla chiesa dell'Assunta.
II museo è dedicato ad Andrea Tubino che l'ha fondato nel 1980 ed è stato ispiratore e curatore sino alla sua scomparsa nel 1992, di tutte le testimonianze, i rinvenimenti, i depositi e le donazioni che mantengono viva Ia storia locale, dai materiali archeologici agli strumenti e alle tradizioni del lavoro e delle attivita della vallata.
Questo itinerario abbraccia quasi mille anni di storia, rna voi, se volete, rifatelo dal vivo.
I tesori delle Valli Leira, Stura e Orba vi aspettano.
Map:
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Museo Emilio Lussu - Armungia
Inaugurazione del Museo Emilio Lussu di Armungia, 7 Agosto 2009.
Delfis ha realizzato le installazioni video e multimediali.
Museo Pelagalli
Aperto al pubblico dal 1989 - Patrimonio UNESCO della Cultura dal 2007.
2000 pezzi esposti della comunicazione, radio tv, cinema, bit musicale dal 1760 al 2000
Bed & Breakfast Dolce & Gustoso a Rivalta Bormida
Michela a Rivalta Bormida per visitare un bed and breakfast davvero particolare dove Kaisa e il marito Henri, una coppia di finlandesi amanti dell'Italia ospitano i turisti facendo loro conoscere non solo le bellezze della zona ma anche i locali tipici, le cantine e i vigneti. Henri è anche un bravo barman per cui non mancano i cocktail da gustare nella splendida veranda con vista sulla vallata.Il luogo è un'ideale base di partenza per visitare buona parte del nord Italia, ovviamente nelle vicinanze si trovano Acqui Terme oltre borghi da visitare quali Mombardone e Canelli.
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Educati alla guerra – Genova, 5 febbraio 2017
Domenica 5 febbraio alle ore 11,00 presso il Museo Ebraico di via Bertora, 6 è stata inaugurata la mostra “Educati alla guerra – Nazionalizzazione e militarizzazione dell’infanzia nella prima metà del Novecento”.
L’esposizione, inserita nel programma ufficiale 2017 per il “Giorno della Memoria”, si pone come ideale prosecuzione della precedente mostra sui rapporti fra sport e regimi totalitari, focalizzandosi in particolare sulla costruzione di un’identità individuale e sociale operata sulle giovanissime generazioni attraverso una incessante e pervasiva “educazione” al mito della guerra, illuminandone le premesse ideologiche che puntano essenzialmente, ma non solo, sull’esasperazione dei ruoli maschili e femminili, premessa per costruire corpi e menti da utilizzare non solo per fini bellici ma anche come fabbrica del consenso del regime fascista.
Bambini e adolescenti di ambedue i sessi diventano così le inconsapevoli vittime di un disegno che, nella delirante ambizione di creare gli italiani e le italiane perfetti del domani, sostituiscono ai sogni e alle speranze della gioventù i miti della forza, dell’intolleranza, della fedeltà cieca e assoluta, della rinuncia al pensiero autonomo e indipendente.
La mostra, curata dal Prof. Gianluca Gabrielli, ricercatore in History of Education all'Università di Macerata, e distribuita da Pro Forma Memoria, segue un percorso storico che parte dagli inizi del novecento per arrivare al secondo dopoguerra e alla pesante eredità che questo lungo periodo storico ha lasciato nella vita civile tornata alla democrazia.
L’allestimento genovese potrà contare su importanti integrazioni fornite da diversi istituti scolastici dell’area metropolitana.
La creazione di opere pittoriche ( Liceo Artistico Klee-Barabino) e di pannelli illustrativi
( Scuola Secondaria di 1°grado G. Pascoli di Ronco Scrivia) ha aggiornato la sensibilità contemporanea su questo tema, proiettandosi verso l’infanzia tradita di oggi.
Ma particolarmente importante è stata la collaborazione del Liceo Scientifico “Nicoloso da Recco” che, in un contesto operativo di alternanza scuola – lavoro, ha elaborato un progetto rivolto ai ragazzi delle classi 4 e 5 . Gli studenti del Liceo , guidati dalla Prof.ssa Alba Chicco ( ideatrice del progetto) , hanno contribuito alla ricerca di documenti dell’epoca, alla preparazione di un video, all’allestimento della mostra e delle sue integrazioni all’interno del Museo Ebraico. Ma l’aspetto più importante è dato dal fatto che gli studenti, opportunamente formati in questi mesi, assumeranno il ruolo di guide illustrando la mostra ai visitatori, sia in lingua italiana che inglese.
La mostra, patrocinata dal Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria, realizzata in collaborazione con ILSREC (Istituto Ligure per la storia della resistenza e dell’età contemporanea), l’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, l’ANED e la Città Metropolitana di Genova, ha potuto usufruire di prestiti importanti e significativi (giocattoli, fumetti, libri, foto e oggetti) forniti da singoli privati e da quella stupefacente miniera di testimonianze del nostro passato rappresentata dal Museo del Passatempo di Rossiglione.
TOIRANO E IL SUO MUSEO CONTADINO 05_mpeg1video
Una croce sulla giacca, i valori di don Berto nel docufilm sul prete partigiano
Quando il 24 Aprile 1945 arrivò sulle montagne la notizia che Genova era insorta il comandante Boro Cupic e il cappellano della Divisione partigiana Mingo chiesero la resa al capo del presidio tedesco di Voltaggio e fu proprio don Berto a ottenerla.
Il giorno dopo arrivò la Liberazione e il prete partigiano la visse facendo nove comizi in altrettanti paesi, con il fazzoletto tricolore al collo e la croce sulla giacca. A don Bartolomeo 'Berto' Ferrari, protagonista della Resistenza come cappellano della Divisione Mingo fra le Valli Stura, Orba, la Benedicta e il Basso Piemonte nel decennale della scomparsa i volontari dell'Associazione Multimedia No Profit – TeleMasone Rete Vallestura hanno dedicato l'intenso e originale docufilm “Una Croce Sulla Giacca – Don Berto, il Prete Partigiano”. Per realizzarlo il team ha attinto dagli archivi immagini di TeleMasone, da quelli fotografici del Museo masonese Tubino, dell'Ilsrec, dell'Accademia Urbense di Ovada e di alcuni privati, con buona parte dei costumi e degli oggetti d'epoca per le scene messi a disposizione dal Museo Passatempo di Rossiglione. Presentato per la prima volta al Cinema Teatro Opera Monsignor Macciò di Masone il 28 aprile con don Giampiero Armano, testimone del martirio della Benedicta, il presidente provinciale dell'Anpi Massimo Bisca, don Carlo Canepa, parroco della Cella a Sampierdarena di cui don Berto è stato indimenticato pastore e Mario Ghiglione, il partigiano Aria salito in montagna sedicenne contro i nazifascisti, il film porta sullo schermo i temi salienti del libro di don Berto “Sulla Montagna con i partigiani.” Come racconta chi in modo corale l'ha realizzato.
MARIA LUISA REPETTO, aiuto regista e costumista
LAURA BRUZZONE, regista
ADRIANA SUAREZ, ricerche storiche
ALESSIA OTTONELLO, assistente al montaggio e contenuti Web
Il docufilm su don Berto è anche in vendita, per autofinanziare la produzione di quest'opera preziosa realizzata tutta con il volontariato.
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