MUSEO DI SCIENZE NATURALI DINO PACCAMICCIO A POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY)
COLLEZIONE PRIVATA DI SCIENZE NATURALI DINO PACCAMICCIO / NATURAL SCIENCES COLLECTION DINO PACCAMICCIO IN POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY).
Non lontano da Porto Potenza Picena, nella frazione di Montecanepino del comune di Potenza Picena in provincia di Macerata, esiste un piccolo gioiello semisconosciuto ai più, rappresentato dalla collezione personale di scienze naturali del signor Dino Paccamiccio, da far quasi invidia nel suo piccolo alle raccolte del Museo Civico di Scienze Naturali di Milano. Il titolare, vincitore di vari premi, fu per anni un esperto di botanica e giardiniere ufficiale di un altro diamante della zona, Villa Buonaccorsi, nota soprattutto per i suoi magnifici giardini all'italiana e si dedicò in seguito anche alla gestione di un laboratorio artigianale per composizioni artistiche di fiori secchi. Le raccolte esposte comprendono insetti, farfalle, conchiglie, minerali, corna di varia origine ed animali ed uccelli impagliati provenienti da ogni parte del mondo (grazie anche ad uno scambio intercorso con altri collezionisti), oltre ad una fornitissima biblioteca specializzata. Vanno aggiunte alcune anfore romane provenienti dalla vicina zona archeologica di Potentia e ritrovate anni fa nel corso di scavi nelle attigue cave di sabbia. Per gli appassionati di botanica il giardino esterno presenta una incredibile varietà di piante tra cui ben 800 tipi di piante grasse, agavi, edere, una rarissima Victoria Regia o Amazonica, ecc. Un rigraziamento alla signora Rita Paccamiccio ed ai suoi parenti che ne hanno permesso la visita e la documentazione. Questo video è dedicato a Dino Paccamiccio ed ai suoi interessi scientifici tra il disinteresse ed il menefreghismo delle autorità locali, che fino ad ora non sono stati in grado di fornire uno spazio più adeguato, magari nei locali in disuso della vicina Villa Buonaccorsi. Galleria di immagini con fotografie scattate lunedì 9 giugno 2014.
Bandiere Arancioni Marche: Visso (MC)
Comune di Visso (MC)
Adagiato in una conca dell'alta valle di Nera, Visso è un piccolo borgo dalla storia ricca e antica, grazie anche alla sua posizione strategica sulla via di collegamento tra Camerino e Foligno (e quindi Roma).
Il centro storico, protetto da mura fortificate, conserva un aspetto medioevale, con case basse e strette. Nel cuore del paese, si apre la scenografica piazza Martiri Vissani, circondata da un omogeneo complesso di costruzioni quattro-cinquecentesche. Sulla piazza prospetta anche il fianco della collegiata di Santa Maria: di forme romanico-gotiche, costruita nel XII secolo e rimaneggiata ampliamente nel '200 e nel '300, presenta un interessante portale con un'Annunciazione affrescata da Paolo da Visso nella lunetta.
Sulla sinistra della collegiata sorge l'ex chiesa di Sant'Agostino (XIV secolo) che ospita il Museo-Pinacoteca civico e diocesano, con circa 200 opere provenienti da alcune chiese del territorio. L'edificio ospita anche il Museo dei manoscritti di Giacomo Leopardi, dove si conservano gli originali di sei idilli, tra i quali il celeberrimo Infinito.
Da non perdere, è il Santuario della Madonna di Macereto, che si erge in una suggestiva solitudine su di un altopiano del versante occidentale dei Monti Sibillini: secondo la tradizione popolare, la decisione di costruirlo risalirebbe al 12 agosto 1359, quando un mulo che trasportava una statua della Madonna, giunto sin qui, si rifiutò di proseguire. L'edificio attuale, dalle nobili linee bramantesche, fu eretto tra il 1528 e il 1538 ed ancora oggi stupisce per le perfette linee rinascimentali e lo stupendo contesto paesaggistico nel quale è immerso: un luogo ideale, per ritemprare lo spirito e la mente.
Perché Bandiera arancione
La località, immersa nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si distingue per il valore e la valorizzazione delle risorse sia ambientali che storico-culturali. Da segnalare è la qualità urbanistica e architettonica del centro storico, ricco inoltre di botteghe dove è possibile acquistare prodotti agroalimentari tipici del territorio.
info: -
LA TORRE DI PORTO POTENZA PICENA (MACERATA, MARCHE, ITALY)
LA TORRE DI PORTO POTENZA PICENA, COSTA ADRIATICA CENTRALE / THE TOWER OF PORTO POTENZA PICENA, CENTRAL ADRIATIC COAST.
L’antica torre di avvistamento attualmente adattata a campanile della chiesa di S.Anna risale al XVI secolo ed è stata successivamente ristrutturata nei secoli XVIII e XIX. Originariamente alla base comprendeva un piccolo complesso fortificato poi demolito simile al castello di Porto Recanati. Un sentito ringraziamento al signor Luigino Senigagliesi, vicepresidente della Pro Loco di Porto Potenza Picena, che gentilmente ha fatto da guida e cicerone nel corso della visita. L’autore di questo video vi salì per la prima volta una cinquantina di anni fa, quando le scale originali di legno erano piuttosto pericolanti e inondate di guano di piccione. Per molti passanti ora rappresenta un semplice campanile che scandisce le ore con il suono delle sue campane, ma per chi è appassionato di storia, fortificazioni e navi antiche, non è difficile trasporsi in un salto nel passato con armigeri, spadoni e alabarde, sperando di avvistare qualche galea veneziana o turca pronta a dar battaglia all’orizzonte. All’interno è compreso un piccolo museo con stampe d’epoca, balestre e modellini vari. Secondo una locale leggenda la torre nelle ore notturne a volte è frequentata dal fantasma del conte Guidobaldo Buonaccorsi ancora in cerca di vendetta. Porto Potenza Picena, frazione di Potenza Picena (l'antica Monte Santo fino al 1862), provincia di Macerata, Marche, Italia. Località turistica e balneare è situata lungo la Strada Statale 16 Adriatica tra Porto Recanati (6 km a nord) e Civitanova Marche (5 km a sud). Da Macerata dista circa 25 km e da Ancona circa 40. Tra Porto Potenza Picena e Civitanova Marche si trova la foce del torrente Asola, lungo circa una quindicina di chilometri, che nasce presso Monte Nuovo nella campagna marchigiana a 222 metri di altitudine e sfocia nel mare Adriatico. Tra le curiosità di questa località il fatto che i residenti invece di inneggiare alla pace tra i popoli abbiano intestato la piazza principale ad un criminale di guerra primo teorico ed esecutore dei bombardamenti aerei terroristici sulle città e le popolazioni civili (piazza Dohuet). Galleria di immagini di archivio con fotografie e riprese video effettuate martedì 23 settembre 2014.
SANT'ELPIDIO A MARE (FERMO, MARCHE, ITALY)
Sant'Elpidio a Mare, comune di 17254 abitanti, provincia di Fermo, Marche, Italia. La città occupa il territorio appartenuto a Cluana, l'antica città romana bagnata dal fiume Chienti e distrutta dai Goti nei primi anni del 400. Nell'887 fu fondata una delle più antiche e potenti abbazie benedettine delle Marche: l'Abbazia imperiale di S.Croce al Chienti. Il borgo medievale con il toponimo di Castello di Sant'Elpidio sorse nell'XI secolo sul colle alla cui sommità ospitava la chiesa della Madonna dei Lumi. Elevato al rango di libero comune nel 1250 Federico II di Svevia gli concesse la costruzione di un porto tra i fiumi Chienti e Tenna. Fu nei secoli successivi al centro di aspri contrasti con la vicina Fermo. Saccheggiato nel 1328 dalle truppe di Mercenario da Monteverde fu nuovamente distrutto dal ghibellino Rinaldo da Monteverde nel 1376 e nel 1377. Nel 1380 gli Elpidiensi ricostruirono il paese sul colle della pieve alla cui sommità la piazza Giacomo Matteotti è delimitata dalla parrocchia di Sant'Elpidio Abate, dalla torre gerosolimitana, dalla Basilica Lateranenze di Maria Santissima della Misericordia e dal Palazzo Comunale. Nel 1431 l'esercito di Francesco Sforza penetrò la cinta muraria e saccheggiò l'abitato. Nel 1797 sul colle dei Cappuccini il generale Rusca dell'esercito napoleonico sconfisse le milizie locali fedeli al Papa e inglobò il paese nel Dipartimento del Tronto con capoluogo Fermo. Nel 1828 papa Leone XII emanò una bolla con la quale gli attribuì il titolo di città. Durante la seconda guerra mondiale il territorio fu amministrato dalla Repubblica Sociale Italiana. Nel 1952 Porto Sant'Elpidio diventò comune autonomo, per cui il territorio del comune diminuì di 18,14 km². La località è famosa per la tradizionale Contesa del Secchio di origine medioevale. Galleria di immagini del centro storico con fotografie scattate sabato 14 settembre 2013.
GAGLIOLE (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Gagliole, comune di 647 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Comprende le frazioni di Acquosi, Casetre, Castellano, Celeano, Cerqueto, Collaiello e Selvalagli e confina con i comuni di Castelraimondo, Matelica e S.Severino Marche. Il borgo è caratterizzato dall'imponente rocca G.Varano e tra i punti di interesse annovera le chiese di S.Michele Arcangelo, S.Giuseppe ed il Museo di Storia Naturale Fondazione Oppelide. L'origine della raccolta di fossili e minerali risale intorno agli anni 1966/1967, quando all'epoca ragazzi animati dal comune interesse per la natura, per la conoscenza e l'attività di ricerca della vita del passato hanno iniziato le prime esplorazioni nella valle dell'Elce e successivamente hanno arricchito la raccolta anche con frequenti viaggi di studi e ricerche in paesi esteri (museostorianaturalegagliole.it).
Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 10 giugno 2014.
Città di Pesaro
Video prodotto da Gerardo Fabbri per l'Assessorato al Turismo del Comune di Pesaro.
info: turismo.marche.it
MACERATA. LE INDUSTRIE FEMMINILI ...DI IERI E DI OGGI
Macerata. 7 marzo 2012. Le donne nel mondo del lavoro ritratti di ieri e di oggi è la riflessione proposta dalla provincia di Macerata in occasione della ricorrenza dell'8 marzo. Venerdì nell'atrio del palazzo provinciale di corso della repubblica sarà inaugurata la mostra Le industrie femminili: ritratti di donne al lavoro dai primi del 900. Servizio di Tiziana Tiberi.
Gran ballo 800 a Calderara di reno
Il Battaglione Estense ha proposto una selezione di balli e danze dell'800 a Calderara di Reno (BO) il 20 ottobre 2013
Elezioni Contrada Torre di Palme - 30 marzo 2014
Piccolo museo della fotografia e cinematografia
Un omaggio all'attività di preservazione della cultura cinematografica che da anni il sig. Odi Gonano svolge con il suo fantastico museo in val Pesarina