Relitti di Forte Marghera
Breve viaggio lungo i canali attorno a Forte Marghera alla ricerca di relitti di barche abbandonate e non solo ...
Commento audio in italiano:
Sabato 5 maggio 2018 al mattino presto, l'acqua è bassa e sto andando in barca a remi verso Forte Marghera in cerca di relitti di barche abbandonate, di pali consumati dalla salsedine, dal tempo e dall'incuria.
Qua a sinistra c'erano 3 pali a segnalare il canale adesso è rimasto un palo e due spezzoni pericolosi per la navigazione.
A destra all'imbocco del canale che porta alla Baia del Forte c'è da anni una barca affondata che sembra di ferro. Forse è lì da quando l'Esercito ha lasciato Forte Marghera.
Fuori dalla Baia c'è un'altra barca abbandonata ed affondata di traverso nel canale. Durante un temporale deve aver rotto le cime e il vento e la corrente l'hanno spostata lì in mezzo a mettere in pericolo quelli che ci passano sopra.
Di fronte si vedono muri ormai distrutti dal moto ondoso e dalla salsedine, molto pericolosi se ci si avvicina troppo.
Vogando verso Mestre, dopo il canton dee scoasse (angolo delle immondizie) troviamo sotto riva ben cinque relitti di barche di cui una in vetroresina ... ma le sorprese non sono finite ...
Poco oltre a sinistra all'angolo del canale altre due barche abbandonate e poi un'altra più avanti. Si vede anche la zattera del film Cast away (quello con Tom Hanks) ... tanto per non farsi mancare niente ...
Girando a destra verso Mestre sotto riva a sinistra ecco altri due relitti sommersi nel fango. Dalla forma si intuisce che un tempo dovevano esser state delle barche.
Al ritorno ripassiamo sulla barca di prima, attraversiamo la Baia e andiamo verso la zona dell'ex Museo delle barche tradizionali.
Anche qui una barca abbandonata nel fango da ormai molto tempo. Più avanti pezzi di rete e pali distrutti che una volta dovevano impedire di arrivare al Forte via acqua quando il Forte era ancora presidio militare.
Sulla via del ritorno ancora pali e rifiuti abbandonati sulle rive e anche le ultime tracce di un relitto ormai usato solo da garzette e cormorani a caccia di cibo.
La nuova biblioteca a Forte Marghera
Una nuova biblioteca e due sedi dei Musei Civici trovano posto nel polmone verde di Mestre.
Forte Marghera si arricchisce di una nuova biblioteca specialistica che troverà sede nell’edificio con la volta a botte, recentemente restaurato, all’ingresso dell’ottocentesco campo trincerato.
Uno spazio con una sessantina di posti, dedicato al Centro Studi sulle fortificazioni militari.
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#riqualificazione, #fortemarghera, #Mestre
Arsenale di Venezia
per gentile concessione di turismograndeguerra.com
Conferenza ACCADEMIA COSTANTINIANA SCIENZE Dott Michele Canil, Venezia 26 11 2016
CONFERENZA 2016 - Dr. MICHELE CANIL- EVENTI EMERGENZIALI E GESTIONE DEL PANICO 2016, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Relatore per il convegno “DIFESA DEL CITTADINO E RESILIENZA URBANA” in psicologia dell'emergenza; organizzata da “Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche, Giuridiche e Sociali” a Venezia il Il 26-27 novembre 2016, nella Caserma “Cornoldi”, sede del Presidio Militare Esercito di Venezia e del Circolo Unificato di Presidio Esercito. Relatore sul tema “EVENTI EMERGENZIALI E GESTIONE DEL PANICO” con approfondimenti sulla resilienza, prevenzione, aspetti psico-sociali e Neuropsicologici.
FORTE TAGLIATA DELLA SCALA E TAGLIATA FONTANELLE HD
Con l'opera delle Fontanelle svolgeva anche funzione di interdizione lontana sulla strada Fastro-Arsiè. Costruito tra il 1892 ed il 1895, era composto da un'opera inferiore (Tagliata della Scala) e da una superiore (Tagliata o Battuta delle Fontanelle). La prima consisteva di una batteria in casamatta, di una piattaforma per artiglieria attigua di 110 metri quadrati ed aveva inizialmente un armamento previsto di 6 cannoni da 120 B (Bronzo), 4 cannoni da 90 mm e 4 pezzi a tiro rapido, poi ridotto a 3 cannoni da 42 mm, 3 mitragliatrici e 3 cannoni da 87 B (Bronzo).
La guarnigione era di 200 uomini, raddoppiabili in caso di conflitto. Posta su Cima Scala (389 metri s.l.m.) la Tagliata delle Fontanelle era sostanzialmente una batteria sprofondata in terreno di riporto. Circondata da un fossato largo 4 metri e profondo altrettanto, ospitava una cisterna da 90 mc per l'acqua ed aveva un armamento previsto di 4 pezzi da 120 BRC/RET (Bronzo Rigato Cerchiato a Retrocarica) e 2 pezzi a tiro rapido. La guarnigione era di 40 militari aumentabili a 90 in caso di guerra. Il rapido spostamento delle persone tra le due fortificazioni era assicurato da un camminamento coperto che iniziava presso la costruzione a torre dell'estremità nord-est della batteria inferiore e proseguiva a spezzoni, adattandosi alla forma del terreno, fino alla fortezza superiore.
Questa caponiera di collegamento era munita di decine di feritoie per fucilieri dalle quali era possibile tenere sotto controllo ogni tratto della strada che da Primolano sale a Fastro. Ambedue le opere, inutilizzate nel conflitto e dismesse nel Novembre del1916, vennero gravemente danneggiate durante la ritirata sul Grappa. La Tagliata delle Fontanelle venne poi definitivamente demolita dagli Austriaci alla fine dell'Ottobre del 1918, immediatamente prima della fine della Guerra.
P.S: è un vero peccato che versi in queste condizioni è una costruzione che meriterebbe di essere presa in considerazione.
La Battaglia dall'Astico al Piave (Regio Esercito, 1918) - ricostruzione parziale
Regia: Silvio Laurenti Rosa
Produzione: Regio Esercito, Italia
Anno: 1918
Ricostruzione parziale realizzata attraverso l'unione di elementi in precedenza non identificati.
La Battaglia dall’Astico al Piave (Regio Esercito, giugno 1918). Re Vittorio Emanuele III e il generale Diaz decorano militari, trincee, trasporti e artiglierie sul Col Moschin (zona Grappa) e Valbella, artiglierie italiane sparano sulle posizioni austro-ungariche del Montello, grossi calibri, trasporti di truppe, obice a Nervesa, pallone frenato per il coordinamento del tiro delle artiglierie, reparti di cavalleria, prigionieri austro-ungarici. Trincee con morti austriaci, riprese di un assalto (esercitazione?), recupero feriti, prigionieri austro-ungarici a Nervesa, la Casa cantoniera di Nervesa, postazioni italiane verso il Piave, caduti austriaci, reparti italiani a Nervesa il 24 giugno 1918, mortaio austriaco da 30,5 cm catturato, campo di prigionia austriaco, Nervesa distrutta, visita del conte di Torino, caduto italiano e ungherese, trincee sul Piave.
FortinFest 9 Luglio Batteria Ca'Bianca
Un'altra tappa di Fort in Fest si è conclusa, aggregando un'energia di cui il luogo è ancora carico.
Abbiamo scoperto nuove relazioni con il quartiere e la città di questo sito ex militare con un giardino incantevole.
Grazie a tutti per le giornate indimenticabili!
gli artisti che hanno partecipato alla serata e gli spett-attori presenti,
agli abitanti del quartiere che si sono affacciati per portarci i loro ricordi e i loro immaginari sul futuro di questo luogo.
agli storici Daniela Milani e Pietro Lando per il sostegno all'iniziativa con le visite guidate che hanno donato il 9 Luglio,
al maresciallo Alvaro che ci ha concesso l'elettricità.
Alle Yabanat gruppo di danza orientale
a Minas Lourian, Direttore del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena OEMME Edizioni - MUSICAM Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia,
ai ragazzi del Centro Boa e Darsena che hanno partecipato
a Manonuda teatro per il laboratorio del 25 Giugno
a Parole animate per il seminario al Palaplip
Ad AERES per la concessione dello spazio attrezzato del Palaplip
All'ass. Lido d'Amare, ass. Venezia Cambia e il CAAL per aver supportato l'iniziativa e continuare nell'intenzione del ripristino del luogo
Sulla stessa barca, accoglienza project da Roma Ilaria Olimpico, Alessia Cristofanelli, Uri Noy Mer,
Carla Marazzato e il Gruppo CI-VE
a Concepcion Garcia Sanchez e ai ragazzi del Centro Boa per i lavori di arte terapia
Flavia de Strasser e gli interpreti: Gennaro Vasaturo, Dago Comfort, Sebastiano Speranzon
i musicisti Fuad Ahmadvand santur persiano, Moulaye Niang percussioni, Mady chitarra, Aldo Vio sax.
al cuoco siriano Mouaffak Idlibi
a Sunket Attaghon factotum della riapertura, Irene Giubilini per l'accoglienza, Ambra Mura per il lavoro editoriale e ad In Diversity Onlus per aver riaperto la batteria, ad Alessandra Manzini per la curatela.
ai ragazzi della cooperativa sociale Il cerchio per i due interventi formidabili.
Alla parrocchia di Sant'Antonio e don Renato Mazzuia per il supporto incondizionato al festival
Ringraziamento a Coop Alleanza 3.0 per i buoni spesa
alla fattoria Sale in Zucca per le zucchine e la menta!
Gruppo Risorgimentale ELIA
Rievocatori del periodo 1848/1870; prende il nome da Antonio ed Augusto Elia, padre e figlio: il primo fu fucilato dagli Austriaci nel 1849 dopo l'assedio e la caduta di Ancona che aveva aderito alla Repubblica Romana, il secondo salvò la vita di Garibaldi a Calatafimi, facendogli scudo e prendendo una pallottola in bocca.