MUSEO STORICO DELL'ETÀ VENETA | Fondazione Bergamo nella Storia
L'allestimento del Museo Storico dell'Età Veneta è luogo di sperimentazione di una nuova modalità espositiva in cui si intrecciano suggestioni spaziali storiche -- quelle del Palazzo del Podestà di Bergamo -- e un avvolgente apparato multimediale di narrazione. Il progetto si basa su due concetti principali: il viaggio e la conoscenza, intesi come processi in continuo divenire. Il percorso compiuto dal pubblico all'interno delle sale è ideato come un viaggio a tappe a scandire un graduale avvicinamento alla storia della città, alla scoperta di spazi, soggetti e attività che qui avevano luogo nel Cinquecento. L'allestimento gioca con la diffusa modalità real time di vivere e conoscere il mondo contemporaneo, trasformando una serie di fonti e di documenti storici originali in inediti medium digitali d'interazione e informazione. Distribuite in tutte le sette sale del museo, numerose immagini di cartografie, dipinti e manoscritti originali sono rielaborate e animate graficamente e quindi arricchite di commenti vocali e musicali, capaci di catturare l'attenzione anche di un pubblico non specialistico. Il percorso espositivo multisensoriale è integrato da schede di approfondimento, tablet e QRCode che consentono a ciascuno di personalizzare e rendere unico il proprio viaggio di conoscenza.
NOME
MUSEO STORICO DELL'ETÀ VENETA -
SEZIONE IL '500 INTERATTIVO
TIPOLOGIA
MUSEO MULTIMEDIALE, SENSORIALE E INTERATTIVO
LUOGO
PALAZZO DEL PODESTÀ, BERGAMO
(INAUGURATO: 28.01.2012)
COMMITTENTE
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA ONLUS
PROGETTO DI ALLESTIMENTO E PRODUZIONE MULTIMEDIALE: EXHIBITION AND MULTIMEDIA PRODUCTION DESIGN
N!03, ALESSANDRO BETTONAGLI ENTERTAINMENT
COMITATO SCIENTIFICO
ACHILLE MARZIO ROMANI (UNIVERSITÀ BOCCONI), GIUSEPPE DE LUCA (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO), CHIARA FRUGONI (GIÀ/ FORMERLY OF UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA)
RICERCA SCIENTIFICA
MARIA MENCARONI ZOPPETTI (ATENEO DI SCIENZE, LETTERE E ARTI DI BERGAMO), LAURA BRUNI COLOMBI, ROBERTA FRIGENI, NAZZARINA INVERNIZZI ACERBIS, MONICA RESMINI
MATERIALI
STORIE, IMMAGINI, SUONI. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO, TABLET, QRCODE. LE TESTIMONIANZE DEL PASSATO -- DIPINTI, MANOSCRITTI, MAPPE E DOCUMENTI -- DIVENTANO NARRAZIONE SENSORIALE E MULTIMEDIALE.
DIMENSIONI
SETTE SALE DEL PALAZZO DEL PODESTÀ.
SEVEN ROOMS IN THE PALAZZO DEL PODESTÀ
ALLESTIMENTO SCENOGRAFICO
INNBILT
adidesignindex.com/2013_e02163
Tesori di Bergamo II parte
Il video è la continuazione del precedente, dedicato alla Bergamo romana e medievale. Proseguiamo con i nostri due passi nella città di epoca Veneta, quando era dominata dalla potente Serenissima, che sconvolse anche architettonicamente la città, rendendola una fortezza. Quelle possenti mura e le Porte che rimangono, testimoniano una storia carica di intensità. Aiutandoci con alcune sequenze tratte dalla nostra visita al nuovissimo Museo dell'Età Veneta, che ha una sezione mutlimediale di grande interesse, scopriremo fatti e personaggi di un'epopea perduta ma che rivive nella città moderna, basta saperla guardare con gli occhi giusti.
La prima parte è al link:
Per informazioni sul Museo storico dell'Età veneta, il '500 interattivo: bergamoestoria.org
Duomo Di Bergamo – Museo – Bergamo – Audioguida – MyWoWo Travel App
Se ami percorrere a ritroso la storia, il Museo del Duomo è fatto per te. Durante i recenti lavori per rifare il riscaldamento della chiesa sono riemersi alcuni reperti della sua storia nascosta e nel 2012 l’area sotterranea è stata attrezzata e aperta al pubblico.
Ti puoi inoltrare tra le pieghe sepolte del passato, attraversare le vicende che hanno coinvolto questo luogo ricostruito con preziosi oggetti di arte e di liturgia. Sarai, così, immerso nell’atmosfera di sacralità e bellezza dell’antica Cattedrale.
Sembra incredibile, ma sotto il pavimento del Duomo si celava un vero e proprio spaccato della storia di Bergamo, ora ricostruibile mediante il percorso della visita. Grazie al lavoro degli archeologi, è perfino tornato a vivere il tessuto urbano di epoca romana al cui centro fu costruita la prima chiesa cristiana. Si trattava sorprendentemente di una basilica di imponenti dimensioni, lunga almeno 45 metri e larga 24. Seguendo con attenzione il percorso potrai distinguere il pavimento a mosaico della chiesa primitiva sovrapposto a quello di più antiche abitazioni romane…
Visita la pagina di MyWoWo dedicata a questa meraviglia:
...e scarica gratis la Travel App di MyWoWo, potrai ascoltare audioguide che descrivono le più bella città del mondo e scoprirne le meraviglie.
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iTune (Apple):
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A Bergamo, sulle tracce di Lorenzo Lotto. Un itinerario tra musei e chiese
La città lombarda celebra il grande pittore rinascimentale con un percorso culturale che parte dall’Accademia Carrara e finisce lungo le vie del Borgo Pignolo. Strade e opere da scoprire nel videoreportage di DOVE
Riapre la Rocca di Bergamo dopo un anno di lavori
Riaperti questa mattina la Rocca di Bergamo e il Museo storico sezione Ottocento Mauro Gelfi. È un primo passo verso la valorizzazione completa della #Rocca: in arrivo (nel piano opere pubbliche 2018) anche il restauro della cosiddetta #CasaDellaMarchesa. #ComunediBergamo
Una Città Che Cambia. Il volto di Bergamo nell'Ottocento (1995) - Alberto Cima Film Maker
Lo sviluppo di Bergamo attorno ai tre nuclei storici: città alta, borgo Sant'Antonio e borgo San Leonardo, subisce nell'Ottocento una radicale trasformazione. La nuova strada Ferdinandea (ora Viale Vittorio Emanuele II) viene tracciata tra prati e orti, a collegamento di Porta Sant'Agostino con la barriera daziarie delle Grazie (ora Porta Nuova) e poi con la nuovissima stazione ferroviaria. Palazzi pubblici e privati sorgono, calamitati dal nuovo asse, in uno straordinario fervore d'attività negli ultimi anni di dominazione austriaca, segnando il trasferimento dei luoghi di potere dalla città antica, chiusa dentro l'anello delle sue mura, alla nuova città bassa che si sviluppa rapidamente in senso moderno.
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A CITY UNDER CHANGE
On the architectonic changes Bergamo undergoes in the nineteenth century with a shift in its places of power from the antique Upper City to the modern Lower City.
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Anno: 1995
Durata: 13 min
Copyright: Alberto Cima
Regia: Alberto Cima
Aiuto regia: Paola Ratti
Testi: Margherita Cancarini Petroboni, Mauro Gelfi, Rosanna Paccanelli
Ricerca iconografica: Rosanna Paccanelli
Soggetto, fotografia, montaggio: Alberto Cima
Musica originale: Walter Frazzi
Finanziato:
Fondazione Museo della città di Bergamo
Riaperti la Rocca e il museo del Risorgimento in Città Alta
Finalmente sabato 18 marzo ha riaperto la Rocca di Bergamo, la terrazza belvedere della Casa dei Bombardieri che ospita la Sezione Ottocento del Museo Storico della città.
Bergamo. Con in videoproiettori Epson, Palazzo del Podestà diventa un museo interattivo.
Il Palazzo del Podestà di Bergamo diventa un museo interattivo. Privo o quasi di cimeli, il percorso museale consente ai fruitori di rivivere il Cinquecento grazie all'interazione con le videoproiezioni firmate Epson.
Fondazione Bergamo nella Storia
Museo storico dell'età veneta il '500 Interattivo
28 gennaio 2012, Palazzo del Podestà di Bergamo. Maria Mencanori Zoppetti, Vicepresidente della Fondazione Bergamo nella Storia, presenta il neonato Museo del '500 Veneto e il suo percorso espositivo interattivo.
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA
I musei della Fondazione Bergamo nella Storia mostrati da un punto di vista diverso dal solito
Grazie a Virtual Robotix Italia!
IL MUSEO ARCHEOLOGICO di Bergamo (trailer,2005)
Bergamo e la conquista dell’Etiopia: fra consenso, volontarismo legionario e dissenso antifascista
Rodolfo Vittori, Liceo Mascheroni di Bergamo
31 marzo 2017
Per il ciclo
L’Italia e l’Africa: il dominio coloniale italiano tra 800 e 900
CORSO DI FORMAZIONE
L’ITALIA E L’ AFRICA: IL DOMINIO COLONIALE ITALIANO TRA 800 e 900
Il corso di aggiornamento intende approfondire le vicende dell’espansione coloniale italiana in Africa, collocandole nel contesto della storia nazionale e delle vicende dell’espansione europea nella prima metà del Novecento.
Una storia complessa che, se deve tener conto delle vicende diplomatiche e politiche-militari, necessariamente indaga le spinte economiche e i cambiamenti sociali apportati dalla presenza italiana nei territori coloniali. Una storia resa ancora più difficoltosa dal ritardo con cui gli studi storici hanno indagato le vicende coloniali italiani.
Il corso propone quindi una lettura di lungo periodo delle peculiarità del colonialismo italiano, e delle relazioni dell’Italia con l’Africa.
Il quadro generale proposto nella lezione introduttiva sarà articolato grazie alle lezioni successive dal racconto delle vicende militari di conquista, e dal consenso che esse seppero suscitare in Italia, dalle modalità di costruzione della società coloniale sia dal punto di visto economico che sociale, dalla costruzione di uno specifico diritto coloniale che vede esemplari le leggi razziali.
Il racconto della fine del colonialismo italiano, delle relazioni che l’Italia ha mantenuto con le sue ex colonie, il racconto, ricco più di ombre che di luci, che in Italia è stato fatto delle vicende coloniali, la memoria che si è stratificata in Italia e in Africa della presenza coloniale italiana possono aiutare a comprendere le eredità del colonialismo italiano e fornire alcune chiavi di lettura della storia attuale (dalla riparazione dei danni inflitti dal colonialismo in Libia alla restituzione dell’obelisco di Axum all’Etiopia, solo per fare alcuni esempi).
Il corso si conclude, come di consuetudine, con una proposta di approfondimento in ambito locale: l’ultima lezione tenuta dal prof. Rodolfo Vittori e il laboratorio, condotto in parallelo dai Servizi educativi del Museo storico di Bergamo e dal Gruppo di ricerca sul colonialismo italiano della Biblioteca civica Angelo Mai, offrono spunti di ricerca e materiali didattici di grande interesse e spessore.
museodellestorie.bergamo.it
Bergamo ristrutturato il palazzo del Podestà Antenna 2 TV 260112.mpg
Sarà presentato sabato pomeriggio (28 gennaio 2012) alle 16.30, il palazzo del Podestà in Città Alta a Bergamo, dopo un lungo intervento di restauro.
Museo Storico dell'Età Veneta - Il '500 Interattivo.SALA 1 Questo mondo si può dir nuovo...
...Il mondo vecchio
rappresentato in un cerchio, circondato dal grande fiume Oceano, è diviso in tre parti dal mare interno a formare il simbolo sacro della Tau. Solo tre i continenti: Europa, Africa e Asia, disegnata verso l'alto, perché lì si trova il Paradiso terrestre.
Tutto cambia nel 1492 per un errore, quello compiuto da Cristoforo Colombo aveva sottovalutato quanta distanza ci fosse dal Mediterraneo al Giappone, perché altrimenti non avrebbe trovato mai nessuno che avrebbe finanziato la sua impresa.
Sono i portoghesi e gli spagnoli che puntano verso rotte sconosciute: a sud verso l'Africa, ad ovest verso le Indie, convinti di raggiungerle facilmente.
È l'esordio di un inarrestabile processo: la prima globalizzazione, in senso moderno.
L'Europa investe energia, uomini, denaro inseguendo conoscenze e guadagni.
Il nuovo riserva sorprese: altri popoli, altre religioni, altri costumi, una natura splendida e ricca da sfruttare.
Nel vecchio continente, al cui interno ribollono antagonismi politici, tensioni culturali, lotte religiose, fioriscono le arti, si sviluppa la scienza e la stampa favorisce la circolazione delle idee.
In un'Italia divisa, palcoscenico di lotte di supremazia internazionali, Venezia mantiene un ruolo egemone sul suo Stato da terra.
E' nato un museo!
Museo dell'età veneta - Il Cinquecento interattivo
a Palazzo del Podestà
Piazza Vecchia, Città alta, Bergamo
bergamoestoria.it
Le icone del museo Tretyakov a Bergamo, con Padre Romano Scalfi - 1a parte
Le icone del museo Tretyakov a Bergamo, con Padre Romano Scalfi - 1a parte
Una cinquantina di icone russe sono uscite per la prima volta dal museo Tretyakov di Mosca e sono diventate L'ORO DELL'ANIMA a Bergamo che le ha accolte in una mostra straordinaria che le telecamere di Caritas Insieme hanno visitato con Padre Romano Scalfi di Russia Cristiana.
Dani Noris di Caritas Ticino (CH) racconta: Bergamo, lunedì di Pentecoste. Ad accoglierci Davide Noris, un giovane studente in lettere, che ci introduce nella Spazio Viterbi, una splendida soffitta recentemente ristrutturata.
Da diverse settimane lo spazio ospita una mostra dal titolo L'oro dell'anima, 50 icone russe provenienti dal museo Tretyakov di Mosca.
Entrati nella prima sala, ci appare una splendida Vergine una nota informa che secondo la tradizione, questa icona sia stata donata da Ivan il Terribile alla Chiesa.
Tretyakov, Mosca, Vergine., Ivan il Terribile, sono parole che suscitano un sacco di emozioni. La mia passione per la letteratura, per l'antica liturgia, per l'arte delle icone, per la storia russa, che risale a tantissimi anni fa, quando la Russia si chiamava URSS, e quando mai avrei potuto immaginare che un giorno sarebbe stato possibile, non soltanto andare a visitare il Tretiakov, ma addirittura che questi prestasse delle opere a un comune estero, che guarda caso è a due passi da casa nostra.
Altra emozione è stata poterla visitare accanto a Padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana.
Produzione e realizzazione:
PALAZZO DEL PODESTA'. Visita virtuale
Palazzo del Podesta, piazza Vecchia - Bergamo. Ricostruzione 3D delle sala del palazzo restaurate dove verrà allestito il Museo dell'Età veneta
Il Novecento tra storia e cinema
Peppino Ortoleva dialoga con Davide Ferrario
per il ciclo
Novecento in dialogo | Raccontare la storia del XX secolo
Cause e obiettivi dell’espansione coloniale dell’Italia in Africa
Antonio M. Morone, Università di Pavia
Primo incontro
Per il ciclo
L’Italia e l’Africa: il dominio coloniale italiano tra 800 e 900
CORSO DI FORMAZIONE
L’ITALIA E L’ AFRICA: IL DOMINIO COLONIALE ITALIANO TRA 800 e 900
Il corso di aggiornamento intende approfondire le vicende dell’espansione coloniale italiana in Africa, collocandole nel contesto della storia nazionale e delle vicende dell’espansione europea nella prima metà del Novecento.
Una storia complessa che, se deve tener conto delle vicende diplomatiche e politiche-militari, necessariamente indaga le spinte economiche e i cambiamenti sociali apportati dalla presenza italiana nei territori coloniali. Una storia resa ancora più difficoltosa dal ritardo con cui gli studi storici hanno indagato le vicende coloniali italiani.
Il corso propone quindi una lettura di lungo periodo delle peculiarità del colonialismo italiano, e delle relazioni dell’Italia con l’Africa.
Il quadro generale proposto nella lezione introduttiva sarà articolato grazie alle lezioni successive dal racconto delle vicende militari di conquista, e dal consenso che esse seppero suscitare in Italia, dalle modalità di costruzione della società coloniale sia dal punto di visto economico che sociale, dalla costruzione di uno specifico diritto coloniale che vede esemplari le leggi razziali.
Il racconto della fine del colonialismo italiano, delle relazioni che l’Italia ha mantenuto con le sue ex colonie, il racconto, ricco più di ombre che di luci, che in Italia è stato fatto delle vicende coloniali, la memoria che si è stratificata in Italia e in Africa della presenza coloniale italiana possono aiutare a comprendere le eredità del colonialismo italiano e fornire alcune chiavi di lettura della storia attuale (dalla riparazione dei danni inflitti dal colonialismo in Libia alla restituzione dell’obelisco di Axum all’Etiopia, solo per fare alcuni esempi).
Il corso si conclude, come di consuetudine, con una proposta di approfondimento in ambito locale: l’ultima lezione tenuta dal prof. Rodolfo Vittori e il laboratorio, condotto in parallelo dai Servizi educativi del Museo storico di Bergamo e dal Gruppo di ricerca sul colonialismo italiano della Biblioteca civica Angelo Mai, offrono spunti di ricerca e materiali didattici di grande interesse e spessore.