Ripatransone: il Museo Vescovile
Musei Sistini nel Piceno, Museo Vescovile di Ripatransone (manortiz)
The Sistine Museums of the Piceno
Museo Vescovile di Ripatransone
Eretta a Diocesi nel 1571, Ripatransone è stata sede vescovile fino a tempi recenti: questa alta dignità ha reso la cittadina un centro ricco di arte e di storia. Il museo è allestito presso l'antica chiesa di Santa Caterina d'Alessandria(...). Tra le opere presenti nella chiesa spiccano un elegante affresco del 1427, proveniente dalla chiesa ripana di Santa Maria della Petrella, raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo, dovuto al Maestro di Loreto Aprutino; un affresco raffigurante la Madonna del Soccorso attribuita a Vincenzo Pagani (sec. XVI), un'imponente pala d'altare di Giovan Battista Ragazzini (fine sec. XVI), posta nel lato destro del presbiterio. Degni di particolare menzione sono anche i frammenti di un altare in terracotta invetriata (1531-1532), opera del fiorentino fra Mattia della Robbia, già eretto nell'antica cattedrale di San Benigno e le tavole con i Misteri del Rosario, assegnate tradizionalmente al ripano Ascanio Condivi, discepolo e primo biografo di Michelangelo. Dalla chiesa dei Cappuccini proviene invece la maestosa e scenografica Adorazione della Croce, di recente restituita al pittore baroccesco Girolamo Cialdieri di Urbino (secolo XVII). Al centro della navata troneggia il Banco dei Magistrati, opera in legno scolpito realizzata dall'intagliatore Desiderio Bonfini di Patrignone. Nei locali del vecchio convento si ammirano oggetti di uso liturgico, paramenti e sculture lignee provenienti dalla cattedrale e da altre chiese cittadine. Notevole fra tutte il gruppo di Santa Maria Maddalena sollevata dagli angeli, proveniente dalla chiesa suburbana dei Frati Minori Osservanti, dalla quale fu rimossa agli inizi dell'Ottocento. È opera di singolare fascino, uscita verosimilmente nella seconda metà del secolo XV dalla bottega di artisti dell'Italia nord-orientale. La santa vi è raffigurata in piedi a mani giunte, ricoperta da una ricchissima capigliatura dorata che le scende fino alle caviglie. La finezza dell'intaglio e la cura affidata alle parti dipinte, nonché la singolare iconografia, più frequente in opere pittoriche che in opere di scultura, ne fanno un lavoro di rara bellezza. Notevole per la luce ed il colore il dipinto Simone de Magistris (Caldarola 1538-1581ca) raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Pietro, Giovanni Battista, Rocco e Antonio da Padova (olio su tela di ,1579)
Founded in 1571, the Diocese of Ripatransone was the Episcopal seat until recently. This high honor made the city a rich art and history center. The museum is located at the ancient church of Saint Catherine of Alexandria (...) Among the works present in the church is an elegant fresco from 1427 originating from the Ripan church Santa Maria della Petrella depicting the Madonna with Child among saints Peter and Paul, attributed to the Maestro of Loreto Aprutino. Moreover, there is a fresco depicting the Madonna del Soccorso attributed to Vincenzo Pagani (XVI century), and an imposing altarpiece by Giovan Battista Ragazzini (late XVI century) placed on the right side of the presbytery. Worthy of particular mention are also the fragments of an altar in terracotta in glass (1531-1532), a work by the Florentine brother Mattia della Robbia, that had been erected in the ancient cathedral of San Benigno, and tables with the Mysteries of the Rosary, traditionally assigned to the Ripan Ascanio Condivi, disciple and first biographer of Michelangelo.
From the church of the Capuchins comes the majestic and scenographic Adoration of the Cross, recently restored by the painter from the Barocci school Girolamo Cialdieri of Urbino (XVII century). At the center of the nave towers the Banco dei Magistrati, a work done in sculpted wood created by the carver Desiderio Bonfini of Patrignone. In the areas of the old convent there are liturgical objects, vestments and wooden sculptures originating from the cathedral and from other city churches. Noteworthy among the group is the Saint Mary Magdalene raised up by angels originating from the suburban church of the Frati Minori Osservanti whence it was removed at the beginning of the nineteenth century.
The work is uniquely fascinating, having been produced during the second half of the XV century by a workshop of northeastern Italian artists. The saint is depicted standing with hands joined, covered by a very rich head of golden hair that falls down to her ankles. The fineness of the carving and the care taken in the painted parts, as well as the unique iconography, more frequent in paintings than in sculptures, make this work a rare beauty.
From
Musei Sistini del Piceno - Museo Vescovile di Ripatransone (AP) Spot Promozionale
Progetto realizzato per un esame del corso Museologia dei Sistemi Espositivi Contemporanei presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata per il Musei Sistini del Piceno
Pillole di Archeologia 11 - il ripostglio di Ripatransone
- Museo Archeologico Nazionale delle Marche -
Undicesima puntata della rubrica ArcHeomarcHe, andata in onda sul TGR Marche del 9 agosto 2014, dedicata al ripostiglio di Ripatransone dove nel 1888 furono scoperti 25 pugnali in bronzo risalenti all'età del Bronzo Antico.
Riprese di Carlo Bragoni e montaggio di Mirko Menghini
La Maddalena sollevata dagli Angeli, Museo Sistino, Ripatransone (manortiz)
santa maria Maddalena sollevata dagli Angeli, legno scolpito, intagliato, dipinto e dorato, seconda metà del XV sec. Anonimo, scultore Italia Nord-orientale
Mary Magdalen raised by Angels, Museo Sistino, Ripatransone HD 1080 (manortiz)
Museo Vescovile di Ripatransone
Founded in 1571, the Diocese of Ripatransone was the Episcopal seat until recently. This high honor made the city a rich art and history center. The museum is located at the ancient church of Saint Catherine of Alexandria, better known as Saint Augustine and in some areas of the annexed convent. Founded in the XIV century and renovated many times at the initiative of the Devout, the Augustinian complex was at first escheated to the Italic Government (1810), then handed over to the local clergy who made a bishop residence out of it (1874).
In 1932, the church was transformed into a cinema, and then was abandoned until recent restoration. Among the works present in the church is an elegant fresco from 1427 originating from the Ripan church Santa Maria della Petrella depicting the Madonna with Child among saints Peter and Paul, attributed to the Maestro of Loreto Aprutino. Moreover, there is a fresco depicting the Madonna del Soccorso attributed to Vincenzo Pagani (XVI century), and an imposing altarpiece by Giovan Battista Ragazzini (late XVI century) placed on the right side of the presbytery. Worthy of particular mention are also the fragments of an altar in terracotta in glass (1531-1532), a work by the Florentine brother Mattia della Robbia, that had been erected in the ancient cathedral of San Benigno, and tables with the Mysteries of the Rosary, traditionally assigned to the Ripan Ascanio Condivi, disciple and first biographer of Michelangelo.
From the church of the Capuchins comes the majestic and scenographic Adoration of the Cross, recently restored by the painter from the Barocci school Girolamo Cialdieri of Urbino (XVII century). At the center of the nave towers the Banco dei Magistrati, a work done in sculpted wood created by the carver Desiderio Bonfini of Patrignone. In the areas of the old convent there are liturgical objects, vestments and wooden sculptures originating from the cathedral and from other city churches. Noteworthy among the group is the Saint Mary Magdalene raised up by angels originating from the suburban church of the Frati Minori Osservanti whence it was removed at the beginning of the nineteenth century.
The work is uniquely fascinating, having been produced during the second half of the XV century by a workshop of northeastern Italian artists. The saint is depicted standing with hands joined, covered by a very rich head of golden hair that falls down to her ankles. The fineness of the carving and the care taken in the painted parts, as well as the unique iconography, more frequent in paintings than in sculptures, make this work a rare beauty.
Ripatransone, Museo Archeologico Civiltà Picena (manortiz)
• Palazzo comunale
Piazza XX Settembre,snc
(AP) RIPATRANSONE
• Orario : Il museo è aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16 alle 19.Chiuso il Lunedì
• Ingresso : prezzo intero: 2 €; prezzo ridotto: 2 € Museo associato a Carta Musei Marche
• LA SEDE E LE COLLEZIONI
• Il Museo Civico Archeologico Cesare Cellini di Ripatransone ha sede al pianterreno del Palazzo Comunale, a fianco della biblioteca. Il museo risale all'anno 1877 quando il reverendo Cesare Cellini (1832-1903) donò al Comune la sua vasta collezione di reperti archeologici. Si aggiunsero, poi, altre donazioni di famiglie locali, aumentando notevolmente la raccolta.
Il museo, riallestito circa un decennio fa, può contare su circa cinquemila reperti (compresi i pezzi conservati nel Deposito e quelli di provenienza esterna conservati nella Biblioteca), dei quali soltanto un 10% è stato esposto nelle tre sezioni (preistorica, protostorica, e romana) che occupano le sette sale dell'attuale spazio espositivo.
Due terzi circa dell'intero materiale risulta appartenere alla pre-protostoria. Molto significativi, in quest'ultimo contesto, appaiono i manufatti metallici e ceramici della civiltà Picena. Il materiale archeologico d'età romana (monete, terracotte, lucerne, sculture, epigrafi) rappresenta quasi un terzo della raccolta museale, nella quale spiccano urne cinerarie cilindriche e sculture provenienti dall'antica Cupra Marittima. La quasi totalita' dei materiali archeologici sembra provenire dal territorio ripano che, in eta' romana, faceva parte del piu' vasto ager di Cupra Maritima (odierna Cupra Marittima).
Ripatransone (Ascoli Piceno)
Ripatransone (Ascoli Piceno)
Musica: Jon Adamich
RIPATRANSONE Belvedere del Piceno - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Ripatransone , borgo di 4.400 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Il capoluogo, situato su un alto colle (494 m s.l.m.) a breve distanza dal mare (12,5 km), è fra i centri più antichi della provincia, nella quale possiede anche uno dei territori comunali più estesi (74,16 km²).
Città d'arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d'agricoltura, emergendo nella produzione dell'olio e del vino. È detta Belvedere del Piceno per l'ampia visione panoramica che offre.
Ripatransone sorge alla sommità del crinale che si innalza tra le valli parallele del fiume Tesino (a sud) e del torrente Menocchia (a nord). La parete è estremamente ripida su tre lati, mentre a est declina più dolcemente verso il litorale. L'altitudine ha un picco di 508 m sul Colle San Nicolò. Geologicamente i colli ripani risalgono al Pliocene e sono costituiti di calcare, sabbia, argilla e arenaria. Ai tradizionali colli cittadini si affiancano, negli immediati dintorni, altre rilevanti alture come il Castellano (432 m) a nord e il Monte Attone (493 m) a sud est.
Abitata fin dalla preistoria, fu un'importante centro della civiltà picena (IX-III secolo a.C) grazie alla sua posizione inaccessibile. In epoche successive la sua importanza crebbe sino ad essere elevata a città vescovile nel 1571.
Storia Una delle sue principali caratteristiche è sicuramente il ricco patrimonio storico e artistico, riconosciuto e sentito dai propri cittadini ai quali si deve la fondazione del Museo Civico fin dal 1877.
Il centro si presenta medioevale nell'impianto urbano, con edifici rinascimentali e barocchi pur non mancando palazzi nobiliari di epoca settecentesca e di tardo ottocento, visibili soprattutto lungo il Corso Vittorio Emanuele II, asse principale che attraversa la città da sud a nord. Nei quartieri più popolari si trovano numerose viuzze e vicoli, tra i quali quello che vanta il guinness del più stretto d'Italia: 43 cm.
Dell'antica cinta muraria (XV-XVI°) restano il Torrione con la Porta di Monte Antico (secoli XV-XVI), un secondo torrione con merli ghibellini così restaurato nel 1958, la Porta San Domenico, la Porta Cuprense ed il Torrione con porta detto Donna Bianca.
Nel dedalo di anguste vie del quartiere di Roflano si trova una curiosità molto appetita dai turisti: il vicolo più stretto d'Italia. Scoperto nel 1968, è ampio 43 cm all'altezza delle spalle di un uomo medio, ma poco più in alto si restringe a 38 cm. Il vicolo ha strappato il primato alla via Baciadonne di Città della Pieve (53 cm) e in seguito ha resistito alle pretese di altri comuni, fra cui la vicina Civitella del Tronto.
RIPATRANSONE - PALAZZO DEL PODESTA' (ITA)
Ripatransone, Master of Loreto Aprutino, Madonna with Child with st Peter&Paul (manortiz)
Ripatransone, Museo Sistino, Madonna con Bambino e i santi Pietro e Paolo con donatore, affresco del 1427 attribuito al Maestro si Loreto Aprutino
Don Nicola, Trivio di Ripatransone
Trivio di Ripatransone - Inaugurazione e benedizione Campana parrocchiale
Don Nicola Spinozzi
Wooden crucifix of the fifteenth century, Museo Sistino, Ripatransone (manortiz)
Ripatransone - Dal Rinascimento al 1° Novecento
Dal Rinascimento al primo Novecento - Costumi teatrali, Strumenti musicali e Dance Rinascimentali al Museo Diocesano di Arte Sacra a Ripatransone (ap).
Al Mercantini si rinnova il Patto di Amicizia tra Ripatransone, Cossignano e Certaldo (manortiz) IV
Dopo 10 anni si rinnova il Patto di Amicizia tra i Comuni di Certaldo, Cossignano e Ripatransone
RIPATRANSONE – Tra i Comuni di Certaldo, Cossignano e Ripatransone intercorrono amichevoli rapporti di collaborazione e cooperazione, derivanti da consolidati legami di spontanea fratellanza che affondano le radici nel tempo, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, quando molti cittadini dei due paesi marchigiani si trasferirono nella Valdelsa per motivi di lavoro.
Il fenomeno migratorio, che ha interessato numerose famiglie di Cossignano e di Ripatransone verso l’area toscana, in particolare nel territorio di Certaldo, si è protratto per svariati anni e ha dato origine ad una positiva convivenza tra le popolazioni, con fruttuosi scambi di esperienze lavorative e sociali.
Le famiglie marchigiane trasferitesi in Valdelsa hanno mantenuto nel tempo positivi rapporti con la terra natìa, con i parenti e gli amici, favorendo l’instaurarsi di relazioni e di scambi tra i cittadini di Certaldo e quelli di Cossignano e Ripatransone. Dato atto che i tre Comuni di Certando, Cossignano e Ripatransone hanno medesime aspirazioni turistiche e politiche, sono accomunati dalla loro localizzazione in territori dell’entroterra marchigiano e toscano, si contraddistinguono per lo stesso attaccamento alle tradizioni popolari, in data 21 aprile 2007, presso il Palazzo Pretorio di Certaldo, i sindaci di allora Paolo D’Erasmo, Roberto De Angelis e Andrea Campinoti siglarono il Patto di Amicizia tra i rispettivi comuni marchigiani di Ripatransone e Cossignano con la municipalità toscana di Certaldo. Considerato che nel corso dell’ultimo decennio il rapporto fra le tre Comunità si è consolidato con incontri nei rispettivi territori, che hanno permesso di far conoscere i borghi medievali, di soggiornare e di degustare i prodotti tipici locali, anche attraverso scambi e partecipazioni ad eventi, le tre Amministrazioni comunali, attraverso i loro Sindaci pro tempore Giacomo Cucini di Certaldo, Roberto De Angelis di Cossignano e Remo Bruni di Ripatransone, hanno espresso la volontà di rinnovare e rafforzare i legami di amicizia con un patto formale al fine di sviluppare progetti comuni per valorizzare il patrimonio storico, paesaggistico e dei prodotti tipici del territorio, anche attraverso la valorizzazione delle risorse locali, lo sviluppo della cultura dell’accoglienza, il rafforzamento dell’identità territoriale, nell’intento comune di preservare l’ambiente e la qualità di vita di cittadini e turisti.
Pertanto, al fine di impegnare ulteriormente i tre Comuni e consolidare le relazioni esistenti, con la finalità di rafforzare i legami di amicizia e di vicinanza che uniscono i territori e le comunità da oltre sessanta anni, i tre Sindaci rinnoveranno il Patto di Amicizia, nella giornata della ricorrenza del decennale della sottoscrizione.
A tale scopo il Patto sarà sottoscritto a Cossignano il 21 aprile 2017, alle ore 18.30, presso la Chiesa dell’Annunziata, museo civico di arte sacra, in occasione della visita a Cossignano e Ripatransone da parte della delegazione dell’Amministrazione di Certaldo unita ad un gruppo di cittadini certaldesi e l’Associazione per la promozione degli scambi interculturali Certaldo.
RIPATRANSONE - STORIA E CULTURA (ITA)
Due pieghe tra Grottammare e Ripatransone
guidando tra le curve della S.P. Cuprense che da Grottammare arriva a Ripatransone ....
Ripatransone - Attentato all'auto del sindaco Bruni
Data alle fiamme nella notte l'Alfa 147 del primo cittadino
Ripatransone (San Savino): i 25 anni di Don Lanfranco Iachetti
RIPATRANSONE -- Don Lanfranco Iachetti, parroco di San Savino di Ripatransone, è giunto in data 3 dicembre al 25esimo anno di sacerdozio. Abbiamo raccolto alcune parti della sua testimonianza nel corso della veglia qualsiasi cosa vi dica, fatela, svoltasi il 30 novembre proprio a San Savino.
Come mi sorprende Dio dopo 25 anni di Sacerdozio? Come sorprende Dio Roberto, Matteo e Giuseppe? Con un tempo, preciso. E anche quando questo tempo non può sembrare preciso, Dio c'era e fa di tutto perché sia il suo tempo. Ho vissuto qualche giorno fa l'incontro con Papa Francesco. Un incontro che desideravo, ma non con quella sorpresa con cui mi è stato consegnato. Quando sono arrivato a Santa Marta, era ad attendermi Sua Eminenza, il Cardinale Angelo Comastri. Ricordo di aver sentito -- l'emozione era tanta -- una parola : quanto sei caldo Lanfranco. Faceva freddo, un freddo terribile, è l'emozione, è la sorpresa, io ho detto: no, non è la sorpresa, è la vita che mi fa essere così. Quando ho avvicinato il Santo Padre ho sentito dentro di me lo stesso calore che ha avvertito S.E. il Cardinale Angelo, mio padre nello spirito. E la cosa che mi ha stupito è che il Santo Padre mi ha chiamato per nome. Don Lanfranco. E io ho detto al Santo Padre Santità sono qui a consegnare un pezzo della mia storia, lui mi guarda sorpreso e mi dice: la vita non ha pezzi, la vita Dio la conosce per intero, sii felice, che Dio conosce tutta la tua vita. [....] Che cosa ho fatto per vivere questa sorpresa di Dio e quali sono le coordinate che posso suggerire ai neo eletti presbiteri? Prima di tutto la determinazione della vita: la vita ci chiede di essere vissuta [...] la determinazione: cari amici, cosa importante questa, importantissima, essere determinati, e se si ripercorre in moviola tutta la mia esperienza, le spinte che ho ricevuto e che mi hanno dato input per andare avanti è stata la mia determinazione, a volte anche testarda, ma determinata e se certi passaggi sono entrati nell'ingranaggio della chiamata è grazie alla determinazione [...] La seconda cosa è il desiderio. Scrive Don Tonino Bello che il desiderio è il primo impulso per conoscere e capire, è la radice di una pianta delicata che se sai coltivare ti tiene in vita. [...] La terza cosa è la fedeltà. Oggi per una pazzia o per una intuizione o per un tuo modo di fare ti giochi tutto. Sappila giocare la vita. [...] Il mio sacerdozio è nato sotto l'abito celeste di Maria, è una vocazione mattutina. Ricordo le mie eucarestie insieme al mio grande e unico Curato Don Francesco Traini. Come dimenticare questo, questo amore per l'eucarestia e per il sì di Maria: me lo ha contagiato, in maniera sorprendente [...] Chiediamo al signore che questa determinazione, che questo desiderio e questa fedeltà torni a risbocciare in maniera naturale nella nostra vita. [...] Ogni cuore può diventare un cuore missionario.
Visita di Francesco, Cristiana e Daniela a Ripatransone - SDV0704
Visita di Francesco Majetti con la moglie Cristiana e la figlia Daniela a Ripatransone il 26 Maggio 2013. Pranzo con la mamma Elena e Luca. Manca Zeneida che è in vacanza in Brasile.