Jesi : Museo Diocesano
Il Museo Diocesano di Jesi, ospitato nel Palazzo Ripanti Nuovo, è stato fondato nel 1966 con lo scopo di raccogliere le testimonianze dell'arte religiosa della Vallesina. Con il passare del tempo la raccolta diocesana si è arricchita notevolmente grazie all'acquisizione di nuove importanti opere, sottratte al rischio di dispersione e di trafugamenti, purtroppo estremamente probabili in chiese chiuse o prive di sorveglianza costante. Attualmente il Museo Diocesano conta circa 200 opere tra dipinti, sculture, apparati liturgici, reliquiari ed ex voto che coprono un arco di tempo che va dall'VIII al XIX secolo.
Proveniente dal Monastero delle Clarisse di Jesi, il Cristo ligneo processionale è opera del XIV sec. Nonostante i ripetuti interventi di restauro, la struttura originaria dell'opera è integra e capace di comunicare il profondo desiderio di realismo attraverso un'anatomia accurata ed un'espressione serena e consapevole del volto.
D'impronta compiutamente rinascimentale sono alcune tavole di soggetto mariano riconducibili ad autori marchigiani. In particolare si segnalano la Madonna col Bambino di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro che costituiva la parte centrale di un trittico le cui tavole laterali sono oggi conservate a Palazzo Venezia a Roma, e un'altra Madonna con Bambino del 1504 commissionata dal Vescovo Tommaso Ghislieri, come riporta una scritta sulla parte bassa del dipinto. D'insolita impostazione è l'Immacolata Concezione di Antonino Sarti (1580-1647) proveniente della Collegiata di Montecarotto. Pur datata 1627, la pala riprende moduli quattrocenteschi nel tema iconografico della Vergine, nel fondo oro popolato di angeli, nella presenza di ghirlande e vasi fioriti. Di Claudio Ridolfi (1570-1640) è l'Assunzione della Vergine e Santi. Al XVI sec. va ascritta una bella scultura in legno dorato che ritrae la Madonna del Soccorso, proveniente dal Santuario del Soccorso di Poggio San Marcello.
Lo Stendardo Processionale, in legno intagliato e dorato, è opera probabile degli Scoccianti, una famiglia di intagliatori attivi tra il XVII e il XVIII secolo, il cui capostipite Andrea è noto con l'appellativo di Raffaello delle fogliarelle per l'abilità nel modellare decorazioni a motivi floreali. Il Museo Diocesano di Jesi si segnala per un consistente gruppo di dipinti di Ercole Ramazzani (1530-1598), pittore originario di Arcevia per alcuni anni allievo di Lorenzo Lotto; rappresentano l'Ascensione, opera firmata e datata 1582, di proprietà del Santuario di Poggio San Marcello, una Madonna con Bambino e Santi, firmata e datata 1593, della Parrocchia di Rosora, Vergine in Gloria e Santi del 1586, proveniente da Poggio San Marcello e la Circoncisione di Gesù, del 1588, proveniente dalla Badia di Castelplanio.
Di straordinario impatto visivo e valore artistico è sicuramente la grande Croce Processionale, proveniente dal Santuario dell'Adorazione, unico esempio conservato nelle Marche, in legno a fondo oro monocromato color seppia. E' istoriata con 11 pannelli dipinti a olio che illustrano, nelle due facce, episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento. La Croce è di autore ignoto ma altamente qualificato e presenta caratteristici tratti rinascimentali già inflessi verso lo stile barocco; risale pertanto a un periodo che va dalla fine del XVI sec. all'inizio del secolo successivo.
Di notevole interesse sono 4 miniature su pergamena datate 1653, a riproduzione e memoria degli scomparsi affreschi di Andrea di Bartolo eseguiti nel 1470 per commemorare la fondazione del Santuario di S. Maria fuor di Monsano. Tabernacoli, calici e candelabri completano una raccolta che trae interesse anche dalle espressioni di devozione popolare.
Il Museo Diocesano di Jesi ospita una particolare e ricca collezione di opere d'arte contemporanea realizzate da alcuni dei maggiori artisti della regione. La sezione contemporanea nasce come esposizione dei lavori donati al Museo dai partecipanti alla Rassegna d'Arte Contemporanea Biblia pauperum, organizzata con cadenza triennale dalla Diocesi; essa si è arricchita negli anni di ulteriori donazioni fatte da privati. Tra le numerose opere presenti, si possono ammirare una serie di chine di Orfeo Tamburi, una Madonna con Bambino di Eugenio Azzocchi e alcune incisioni di Valeriano Trubbiani.
Custodian Galerías Barberini y Orsini de Roma con obras de arte únicas en el mundo
Galerías Barberini y Orsini se reorganizan con el objetivo de convertirlas en lugares de encuentro y diálogo, comparables a los museos más importantes del mundo
Mostra di Arte Postale, Omaggio a Federico Fellini, Sculture da Viaggio, Palazzo Ducale Massa, 2012
Progetto Internazionale di Mail Art, Omaggio a Federico Fellini e Sculture da Viaggio di Monica Michelotti, Palazzo Ducale, Massa, 21 gennaio - 5 febbraio 2012; orario: mar. giov. 10 - 12; merc. ven. sab. dom. 17 - 19; chiuso lunedì
Organizzazione: B.P.W. Italy, F.D.A.P.A. sezione di Massa Carrara, Provincia di Massa Carrara, Comune di Massa ( MS )
Curatrice del progetto: prof.ssa Monica Michelotti dell' Accademia di Belle Arti di Carrara
Una sezione della mostra di mail art ospita le opere realizzate da 42 studenti dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, coordinati dalla prof.ssa Monica Michelotti docente di Anatomia Artistica.
Presentazazione critica delle sculture da viaggio: dott.ssa Maria Pina Cirillo
Allestimento delle sculture: prof.ssa Maria Mancini
Nel segno di Matilde di Canossa
Una serie di iniziative va a celebrare, a Nonantola, il nono centenario della morte di Matilde di Canossa. In primo luogo due allestimenti inaugurati a fine novembre presso il Museo benedettino e diocesano d'arte sacra di Nonantola, ripercorrono la vita della celebre contessa e il suo legame con il territorio nonantolano e modense.
Intervista a Jacopo Ferrari, responsabile del Museo benedettino e diocesano d'arte sacra di Nonantola.
nostrotempo.net
Giacomo Bonfini da Patrignone (Ascoli 1470-1533 C.), Natività, parrocchiale di Porchia (manortiz)
Giacomo Bonfini da Patrignone
(Ascoli 1470-1533 C.)
Un pittore da riscoprire
Tra i personaggi marchigiani che meriterebbero una maggiore considerazione e fortuna è da ascrivere
senz'altro Giacomo Bonfini (detto da Patrignone per l'origine del suo casato), pittore vissuto nel
Piceno a cavallo tra i secoli 1400-1500, e solo da qualche anno posto all'attenzione grazie ad un
circostanziato studio di don Giuseppe Crocetti di Fermo. Nato ad Ascoli Piceno nel 1470 da famiglia colta, Bonfini aveva un padre insegnante nel capoluogo piceno per una decina d'anni e successivamente a Recanati e alla corte del re di Ungheria. Giacomo lo seguì certo fino al 1488 e da lui ricevette una buona preparazione culturale, compresa l'istruzione artistica. Quasi sicuramente conobbe le opere di Raffaello in Vaticano, di Perugino e Pinturicchio. Si ipotizza addirittura che potrebbe avere avuto il ruolo di collaboratore nelle stanze dipinte da Raffaello o nella Cappella Sistina. La cosa non sarebbe priva di fondamento, giacché lo zio - l'umanista Matteo Bonfini - fu segretario di Raffaele Riario, Camerlengo della Chiesa. Stranamente, invece, Giacomo non presenta affinità con Carlo e Vittore Crivelli, vissuti come lui
nelle Marche; semmai la sua pittura è più consona allo stile di Nicola Filotesio (in arte Cola dell'Amatrice).
Ad Ascoli Piceno avrebbe dipinto gli affreschi della Chiesa di Santa Margherita, un tempo considerati alla maniera di Cola, ma sicuramente da attribuire a lui in quanto si rifanno con chiarezza alle sue pitture per l'Oratorio della Madonna della Misericordia a Tortoreto che costituiscono l'opera più complessa ed organica del nostro autore. Attualmente gli affreschi sono conservati in riproduzione (olio su tela) nella Civica Pinacoteca di Ascoli. Bonfini ha lavorato in maniera consistente un po' dappertutto nel Piceno: a Montedinove (Madonna della Misericordia), a Porchia (Natività), Montelparo (Altare del SS. mo Crocifisso), Cossignano (Deposizione dalla Croce), Grottammare (Madonna della Misericordia e Natività), Borgo di Arquata (Madonna delle Grazie), Porto San Giorgio (SS. mo Crocifisso e Santi),
Magliano di Tenna (Madonna col Bambino e Santi), a Patrignone (affreschi votivi per la Chiesa
dell'Annunziata e altri dipinti per Santa Maria de Viminatu). Ecco, dunque, un altro itinerario del
Piceno da scoprire sulle orme di un illustre figlio da rivalutare.
(Luciano Marucci) Corriere Adriatico, Ancona ottobre 1996
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Le forme del mito. Mostra di scultura.
Siracusa 05/05/2007. Palazzo del Governo. Mostra di scultura organizzata da Galleria Roma. Opere di Nello Benintende - Gianfranco Bevilacqua - Giuseppe Giardina.Presentazione di Salvatore Zito, Direzione Artistica Corrado Di Pietro. Direzione tecnica Corrado Brancato . Riprese video e montaggio di salvo trommino.
Invasione Digitale al Canyon del Novella
Domenica 4 maggio 2014, alle ore 10.00 il Canyon del Novella (in Val di Non) è stato invaso da 43 #InvasoriDigitali!
Vittorio Sgarbi al Forte: Emozionante la mostra sui Macchiaioli
FORTE DEI MARMI - E' arrivato anche Vittorio Sgarbi a visitare L’uomo dei Macchiaioli – I molteplici sguardi di Mario Borgiotti”, la mostra in programma al Fortino fino al 18 marzo, inaugurata alla vigilia del Natale.
11 Gli affreschi della Cappella Oliveri in Santa Caterina
Nella cappella absidale destra della chiesa di Santa Caterina, nota come la cappella di Santa Maria degli Oliveri, si conserva un ciclo di affreschi con Scene della vita di Maria e della Passione del Cristo, pregevole esempio della pittura tardo-trecentesca toscana in Liguria.
Il ciclo è attribuito a due diversi anonimi pittori, noti come i maestri della cappella Oliveri. Il primo artista, a cui spetta l'ideazione e l'avvio della decorazione, sembra allineato su canoni più tradizionali, mentre il secondo artista, dai modi più aggiornati e probabilmente più giovane, si distacca da schemi tradizionali e appare maggiormente sensibile al piacere del colore, con una resa delle figure delineata da variate e luminose tonalità.
Nella prima campata di sinistra, dall'alto in basso, sono raffigurati l'Assunzione di Maria, che invia la sacra cintola a San Tommaso tra angeli musicanti, il Transito della Vergine tra gli Apostoli e il giudeo colto nel momento in cui vuole rovesciare il feretro, e lo Sposalizio della Vergine, con la coppia di sposi circondata dai pretendenti alla mano di Maria.
La seconda campata presenta invece una Incoronazione della Vergine tra angeli musicanti, nella lunetta in alto, seguita dalla Disputa al Tempio, col ritrovamento del figlio da parte dei genitori inquadrati in una monumentale scenografia, la Fuga in Egitto, con la nutrice che abbassa la palma al passaggio della sacra famiglia e, infine, l'Imposizione del nome a San Giovanni Battista, dove compaiono Maria e Giuseppe, accanto al letto di Elisabetta, e Zaccaria, colto nell'atto di scrivere sulla tavoletta il nome del Precursore.
La parete di fondo è decorata da un Redentore benedicente con un volo di angeli alla sua sinistra e la colomba simboleggiante lo Spirito Santo a destra, in alto. Le scene sottostanti, ripartite ai lati di una lunga finestra tamponata, seguono una Annunciazione, l'Incontro di Anna e Gioacchino alla porta Aurea, l'Orazione nell'Orto, della quale rimane solo il volto del Cristo, e in basso Figure di Santi con un committente inginocchiato.
Nell'unica campata affrescata di destra, nell'arco destinato al sepolcro degli Oliveri furono eseguite una Crocifissione e tondi con gli Evangelisti. Sulla parete si trovano le tracce di un possibile Compianto del Cristo Morto, con San Tommaso che presenta la famiglia genuflessa del committente, l'Andata al sepolcro, con i soldati attoniti e il gruppo delle Marie e, nella lunetta, una Resurrezione o Ascensione del Cristo.
Oltre a stemmi della famiglia Oliveri, le volte presentano tondi col Cristo in Maestà e l'Agnus Dei.
Rosario Drago Scelta Civica Mazara del Vallo
Rosario Drago, architetto di Mazara del Vallo, per Scelta Civica con Monti per l'Italia di mazara del Vallo - La cultura è il petrolio siciliano
Atelier Carrara
Atelier Carrara - Lavorazione artistica marmi e pietre, scultura, arte moderna, ornato, architettura, arte sacra e funeraria, oggetti di design.
TUSCAN FOLK SONGS Vol.1 - new Cd by CORALE VALDERA
TUSCAN FOLK SONGS Vol.1 - new Cd
by CORALE VALDERA 40th Anniversary 1971 - 2011
Conductor: M° Simone VALERI
Recorded on 6 and 7 april 2011
in Museo arte sacra Chiesa S. Verano, PECCIOLI (Pi)
Music by: M° Don Ivo MEINI and M° Simone VALERI
SONGS: L'Usignolo - Serenata - Mariannina - La strada dell'amore
La Veneranda - Mamma non mi mandà - Serenata Pecciolese - Và via briaco
Cecco mi tocca - Lo zigo zago
and Exodus 1th song 1971 by Corale Valdera
A Journey into Art - Carlo Crivelli (Venezia 1430 Ascoli Piceno 1495)
Carlo Crivelli (Venezia, 1430? – Ascoli Piceno, 1495)
Originario di Venezia, si formò a Padova per poi trasferirsi nelle Marche del sud, diventando il più importante artista del bacino dell'Adriatico.
Opere esposte alla National Gallery di London
Brano audio: Salve Regina A6 Capilla Flamenca
Musicista: Jacob Obrecht (Gand, 1457-1458 – Ferrara, fine luglio 1505)
Noè Bordignon DISEGNI parte 2
NOÈ BORDIGNON (Castelfranco Veneto, 1841 -- San Zenone degli Ezzelini, 1920), Disegni - parte 2
Studio Mondi Dipinti Antichi e Moderni - Galleria d'Arte e Antiquariato - Castelfranco Veneto (Treviso) - studiomondi.it - studiomondi@tiscalinet.it
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FOGGIA PRESEPI IN PARROCCHIA
FOGGIA PRESEPI IN PARROCCHIA
ASCOLTIAMO L'APPELLO DEL PARROCO DI UNA CHIESA DELLA PERIFERIA DI FOGGIA CHE VEDE A RISCHIO LA TRADIZIONE DEL PRESEPE..
Italian literature | Wikipedia audio article
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Italian literature
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- Socrates
SUMMARY
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Italian literature is written in the Italian language, particularly within Italy. It may also refer to literature written by Italians or in Italy in other languages spoken in Italy, often languages that are closely related to modern Italian. An early example of Italian literature is the tradition of vernacular lyric poetry performed in Occitan, which reached Italy by the end of the 12th century. In 1230, the Sicilian School is notable for being the first style in standard Italian. Dante Alighieri, one of the greatest of Italian poets, is notable for his Divine Comedy. Petrarch did classical research and wrote lyric poetry. Renaissance humanism developed during the 14th and the beginning of the 15th centuries. Humanists sought to create a citizenry able to speak and write with eloquence and clarity. Early humanists, such as Petrarch, were great collectors of antique manuscripts. Lorenzo de Medici shows the influence of Florence on the Renaissance. Leonardo da Vinci wrote a treatise on painting. The development of the drama in the 15th century was very great. The fundamental characteristic of the era following Renaissance is that it perfected the Italian character of its language. Niccolò Machiavelli and Francesco Guicciardini were the chief originators of the science of history. Pietro Bembo was an influential figure in the development of the Italian language and an influence on the 16th-century revival of interest in the works of Petrarch.
In 1690 the Academy of Arcadia was instituted with the goal of restoring literature by imitating the simplicity of the ancient shepherds with sonnets, madrigals, canzonette and blank verse. In the 17th century, some strong and independent thinkers, such as Bernardino Telesio, Lucilio Vanini, Bruno and Campanella turned philosophical inquiry into fresh channels, and opened the way for the scientific conquests of Galileo Galilei, who is notable both for his scientific discoveries and his writing. In the 18th century, the political condition of Italy began to improve, and philosophers throughout Europe in the period known as The Enlightenment. Apostolo Zeno and Metastasio are two of the notable figures of the age. Carlo Goldoni, a Venetian, created the comedy of character. The leading figure of the literary revival of the 18th century was Giuseppe Parini.
The ideas behind the French Revolution of 1789 gave a special direction to Italian literature in the second half of the 18th century. Love of liberty and desire for equality created a literature aimed at national object. Patriotism and classicism were the two principles that inspired the literature that began with Vittorio Alfieri. Other patriots included Vincenzo Monti and Ugo Foscolo. The romantic school had as its organ the Conciliatore established in 1818 at Milan. The main instigator of the reform was Manzoni. The great poet of the age was Giacomo Leopardi. History returned to its spirit of learned research. The literary movement that preceded and was contemporary with the political revolution of 1848 may be said to be represented by four writers - Giuseppe Giusti, Francesco Domenico Guerrazzi, Vincenzo Gioberti and Cesare Balbo. After the Risorgimento, political literature becomes less important. The first part of this period is characterized by two divergent trends of literature that both opposed Romanticism, the Scapigliatura and Verismo. Important early-20th-century writers include Italo Svevo and Luigi Pirandello (winner of the 1934 Nobel Prize in Literature). Neorealism was developed by Alberto Moravia. Umberto Eco became internationally successful with the Medieval detective story Il nome della rosa (The Name of the Rose, 1980).