Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra Permanente del Carretto Siciliano Terrasini
Tour virtuale sezione archeologica
Visitiamo capo rama e il museo del carretto siciliano a Terrasini!!
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Icom Italia incontra i Musei Siciliani
Le immagini dell'incontro dei Musei Siciliani con Icom Italia, tenutosi a Terrasini il 15 settembre 2009, presso il Palazzo d'Aumale, sede del Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra Permanente del Carretto Siciliano.
sicilian cart carretto siciliano
Carretti Siciliani attraversano Corso Umberto I a Bagheria.
The carts were introduced to the island by the ancient Greeks. Carts reached the height of their popularity in the 1920s, when many thousand were on the island. Miniature carts, or Carrettino Siciliano, are often sold in Sicily (or in Italian shops and restaurants in other countries) as souvenirs. The Museo del Carretto Siciliano, in Terrasini, in the province of Palermo, is a museum dedicated to the carts.
Il Carretto siciliano (in siciliano carrettu) è un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica siciliana.
MUSEO d'AUMALE, UN IMMENSO TESORO
Parlare del Museo di Storia Naturale e Mostra del Carretto Siciliano Henri d'Aumale, dei Dorleans, non è mai troppo. Si tratta di uno straordinaria ricchezza per un territorio come quello che circonda Terrasini, ma on sempre valorizzato a dovere.
Trecastagni (Ct) - I carretti siciliani alla Festa di Sant' Alfio
The Sicilian cart (or carretto Siciliano in Italian and carrettu Sicilianu in Sicilian or carretti (plural)) is an ornate, colorful style of horse or donkey-drawn cart native to the island of Sicily, in Italy.The carts were introduced to the island by the ancient Greeks. Carts reached the height of their popularity in the 1920s, when many thousand were on the island. Miniature carts, or Carrettino Siciliano, are often sold in Sicily (or in Italian shops and restaurants in other countries) as souvenirs. The Museo del Carretto Siciliano, in Terrasini, in the province of Palermo, is a museum dedicated to the carts.
Sicilian wood carver, George Petralia states, that horses were mostly used in the city and flat plains, while donkeys or mules were more often used in rough terrain for hauling heavy loads.The cart has two wheels and is primarily handmade out of wood with iron metal components. Carts are used for hauling miscellaneous light loads, such as produce, wood, wine, and people, called Carretto del Lavoro (cart for work) and also carts for festive occasions such as weddings and parades called Carretto de Gara'. The Carretto is like the 'taxi' or 'truck' of today. The Sicilian Carretto is made in several provinces in Sicily each with their own style. Carretti made in the province of Palermo have more of a square box design, those made in Catania are made with more elaborate 'keys', and then there are the carts made in Agrigento which have their own distinctive style.The craft of making the carts is handed down from generation to generation, through the training of apprentices. Carts are known for being covered in carvings and brightly painted scenes from Sicilian history and folklore as well as intricate geometrical designs. These scenes also served the purpose of conveying historical information to those who were illiterate. The colors of Palermo's flag, yellow and red, feature prominently on the carts, along with details in bright blues and greens. The animals pulling the carts are often elaborately adorned as well.
Il Carretto siciliano è un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica siciliana.
Il carretto è composto dal fonnu di càscia, cioè il pianale di carico prolungato anteriormente e posteriormente da due tavulàzzi, sul quale sono montati parallelamente due masciddàri (dal siciliano mascidda, mascella) ovvero le sponde fisse del carretto, e un puttèddu (portello posteriore) removibile per agevolare le operazioni di carico e scarico. Ogni masciddaru è suddiviso equamente in due scacchi (i riquadri in cui vengono dipinte le scene), nel putteddu invece vi è uno scacco centrale fra due scacchi più piccoli. Gli scacchi sono divisi da un segmento verticale che congiunge i pannelli al fonnu di cascia: 6 in legno chiamati barrùni equamente divisi fra masciddari e putteddu, due in metallo denominati centuni presenti solo sui masciddari.Questa sezione contenitiva sormonta il gruppo portante del carretto chiamato traìno, il quale comprende le aste e la cascia di fusu, a sua volta costituita da una sezione di legno intagliato sormontata da un arabesco di metallo. Nei carretti alla patrunàli meno pregiati, la preziosa cascia di fusu viene sostituita dalle balestre.
Fra le aste sotto i tavulazzi vengono montate due parti in legno chiamate chiavi, una anteriore ed una posteriore. La prima altro non è che una semplice barra ricurva, la seconda invece consiste in un bassorilievo intagliato rappresentante una scena, solitamente cavalleresca, che può assumere diversi gradi di pregevolezza.
Ciascuna delle due ruote è composta da 12 raggi definiti in siciliano iammòzzi (iammi, gambe) che congiungono il mozzo al cerchione, spesso arricchiti da intagli a fitte sezioni parallele (impòsti) o addirittura soggetti scolpiti quali fiori, aquile, sirene, o teste di paladino.
Il carretto assume caratteristiche diverse a seconda della zona in cui viene prodotto.
Il museo del carretto Siciliano di Bronte!
Descrizione
I carretti siciliani di S. Alfio a Trecastagni (Ct)
The Sicilian cart (or carretto Siciliano in Italian and carrettu Sicilianu in Sicilian or carretti (plural)) is an ornate, colorful style of horse or donkey-drawn cart native to the island of Sicily, in Italy.The carts were introduced to the island by the ancient Greeks. Carts reached the height of their popularity in the 1920s, when many thousand were on the island. Miniature carts, or Carrettino Siciliano, are often sold in Sicily (or in Italian shops and restaurants in other countries) as souvenirs. The Museo del Carretto Siciliano, in Terrasini, in the province of Palermo, is a museum dedicated to the carts.
Sicilian wood carver, George Petralia states, that horses were mostly used in the city and flat plains, while donkeys or mules were more often used in rough terrain for hauling heavy loads.The cart has two wheels and is primarily handmade out of wood with iron metal components. Carts are used for hauling miscellaneous light loads, such as produce, wood, wine, and people, called Carretto del Lavoro (cart for work) and also carts for festive occasions such as weddings and parades called Carretto de Gara'. The Carretto is like the 'taxi' or 'truck' of today. The Sicilian Carretto is made in several provinces in Sicily each with their own style. Carretti made in the province of Palermo have more of a square box design, those made in Catania are made with more elaborate 'keys', and then there are the carts made in Agrigento which have their own distinctive style.The craft of making the carts is handed down from generation to generation, through the training of apprentices. Carts are known for being covered in carvings and brightly painted scenes from Sicilian history and folklore as well as intricate geometrical designs. These scenes also served the purpose of conveying historical information to those who were illiterate. The colors of Palermo's flag, yellow and red, feature prominently on the carts, along with details in bright blues and greens. The animals pulling the carts are often elaborately adorned as well.
Il Carretto siciliano è un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica siciliana.
Il carretto è composto dal fonnu di càscia, cioè il pianale di carico prolungato anteriormente e posteriormente da due tavulàzzi, sul quale sono montati parallelamente due masciddàri (dal siciliano mascidda, mascella) ovvero le sponde fisse del carretto, e un puttèddu (portello posteriore) removibile per agevolare le operazioni di carico e scarico. Ogni masciddaru è suddiviso equamente in due scacchi (i riquadri in cui vengono dipinte le scene), nel putteddu invece vi è uno scacco centrale fra due scacchi più piccoli. Gli scacchi sono divisi da un segmento verticale che congiunge i pannelli al fonnu di cascia: 6 in legno chiamati barrùni equamente divisi fra masciddari e putteddu, due in metallo denominati centuni presenti solo sui masciddari.Questa sezione contenitiva sormonta il gruppo portante del carretto chiamato traìno, il quale comprende le aste e la cascia di fusu, a sua volta costituita da una sezione di legno intagliato sormontata da un arabesco di metallo. Nei carretti alla patrunàli meno pregiati, la preziosa cascia di fusu viene sostituita dalle balestre.
Fra le aste sotto i tavulazzi vengono montate due parti in legno chiamate chiavi, una anteriore ed una posteriore. La prima altro non è che una semplice barra ricurva, la seconda invece consiste in un bassorilievo intagliato rappresentante una scena, solitamente cavalleresca, che può assumere diversi gradi di pregevolezza.
Ciascuna delle due ruote è composta da 12 raggi definiti in siciliano iammòzzi (iammi, gambe) che congiungono il mozzo al cerchione, spesso arricchiti da intagli a fitte sezioni parallele (impòsti) o addirittura soggetti scolpiti quali fiori, aquile, sirene, o teste di paladino.
Il carretto assume caratteristiche diverse a seconda della zona in cui viene prodotto.
PALAZZO D'AUMALE Museo Regionale
CONSEGNA POMPA DI CALORE PALAZZO D'AUMALE TERRASINI PALERMO
Terrasini - Vacanze Sicilia
video presentazione di Terrasini.
Video realizzato da Vacanze Siciliane.net, ricordati di iscriverti al nostro canale su Youtube e alla nostra pagina fan su Facebook
Pasqua a Terrasini
Sfilata e mostra di carretti siciliani
Il carretto siciliano a erice vetta
2013 Sicily Terrasini het monster van Sicily
wij hebben het monster gezien
Un mondo di storia Terrasini
MASTRU DAMIANO TOCCO, L'ULTIMO CARRADORE DI TERRASINI
Una lunga intervista arricchita da foto d'epoca ed immagini varie, incentrata sulla vita dell'ultimo carradore di Terrasini. Non si tratta, dunque, di un documentario sulla costruzione del carretto, ma sull'uomo che li costruiva, il carradore. Damiano Tocco vive a Terrasini (PA) dove è nato 78 anni fa.
Terrasini- Dalla Ciucca fino a San Cataldo con Drone.
Terrasini è un comune italiano di 12.414 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.
Situato a 30 km da Palermo in direzione Trapani, accanto all'aeroporto Falcone-Borsellino, si affaccia sul Golfo di Castellammare.Il nome Terrasini deriva dal vicino promontorio di Capo Rama,che con l'opposto Capo San Vito,forma l'ampio golfo di Castellammare,l'antico Sinus Aegestanus:proprio dal vicino golfo il territorio cominciò a chiamarsi Terra Sinus(terra del golfo) poi trasformato in Terrasini.
Salvatore Brucculeri presenta la sua 500 dipinta come un carretto siciliano
Salvatore Brucculeri presenta la sua 500 dipinta come un carretto siciliano
6° raduno Fiat Cinquecento club Italia di Agrigento
La Cinquecento di Salvatore Brucculeri è stata immatricolata nel 1972, due anni fa ha deciso di farla diventare una opera d'arte; è veramente stupenda
Brucculeri fra sei mesi si trasferirà in America e parteciperà al Columbus day.
Ti faranno una offerta e la venderai, simpaticissima la risposta di Brucculeri.................
La 500 è stata pitturata a mano da Roberto Caputo di Barrafranca, nell'Ennese.
Di Camillo Bosio
Escursione all' RNO Capo Rama (wwf) Terrasini