Basilica di S. Francesco d'Assisi - Museo del Tesoro: Esposizione permanente
Il 17 luglio 1228 Papa Gregorio IX pose e benedì personalmente la prima pietra della Basilica di S. Francesco in Assisi. Nel maggio 1230, dopo quattro anni di sepoltura provvisoria in San Giorgio, le reliquie corporali del santo trovarono definitiva tumulazione al centro della crociera della cripta della nuova chiesa sepolcrale. Alla solenne traslazione del corpo del santo sono legati i primi doni dal prestigio pontificio e regale che segnano l'inizio effettivo delTesoro della Basilica. Riferisce la Leggenda Trium Sociorum: Gregorio IX inviò una croce d'oro, scintillante di pietre preziose(perduta), con incastonata una reliquia del legno della croce di Cristo. Oltre a ciò, oggetti di decorazione, suppellettile liturgica e altri oggetti utili al servizio dell'altare, molti e splendidi parati sacri. Con la bolla Dignum Existimamus(16.7.1253) Innocenzo IV proibisce ai frati minori di alienare o disperdere oreficeria sacra, libri e paramenti liturgici. Il tesoro era conservato per secoli nell'apposita stanza segreta nella sagrestia della chiesa inferiore e veniva mostrato solo a personaggi importanti. Della fine dell''800 è un documento nell'archivio del Sacro Convento che attesta il ytentativo di esporre il tesoro al pubblico sviluppandolo nell'attuale Museo del Tesoro della Basilica. Lungo i secoli il patrimonio storico-artistico della basilica e del Sacro Convento subì varie depredazioni e dispersioni. Oggi vi si possono ammirare opere di oreficeria sacra come croci, calici, reliquiari, sete arabe ricamate e un grande arazzo fiammingo, libri miniari per altare, maioliche medioevali in uso del palazzo gregoriano-sistino e nel convento, tavole istoriate dal 13° al 16° sec. Dal 1986 il Museo ospita anche la collezione F.M. Perkins.
Basilica di San Francesco - Collezione Perkins - 57 Opere
COLLEZIONE FREDERICK MASON PERKINS Il critico d'arte americano F. M. Perkins morì ad Assisi nel 1955. L'ammirazione per Francesco d'Assisi lo aveva fatto entrare nella Chiesa Cattolica assumendo il nome di Francesco e a far parte poi della famiglia dei Cordigeri francescani presso la Basilica. Nel testamento redatto nel 1953 egli lasciava 57 opere della sua collezione al Sacro Convento di S. Francesco. Le 56 tavole e il bassorilievo in marmo testimoniano stili e gusti artistici senesi, fiorentini, emiliani e veneziani. Con la sua donazione il Perkins ha ampliato la mappa artistica del patrimonio storico del Santuario francescano primario di Assisi, arricchendolo di suggestioni proprie della stagione Rinascimentale del centro-nord Italia . (Apparato didascalico del Museo del Tesoro della Basilica di S. Francesco di Assisi).