[Trapani] Museo del Sale - 2
1 Jul 2014
Places to see in ( Trapani - Italy ) Museo delle Saline
Places to see in ( Trapani - Italy ) Museo delle Saline
The Salt Museum is a thematic museum located in Nubia, a hamlet of the municipality of Paceco , in the province of Trapani . It is located in an ancient windmill , within the Saline integral nature reserve of Trapani and Paceco . It is a private facility.
It is part of a regional tourist-cultural itinerary called the Via del Sale. Set within a beam called home salaria, a typical construction of a rectangular plan seventeenth and gabled roof, used for the milling of the crystals of sea salt , with a large windmill attached, surrounded by saline named Closed , owned by Culcasi. This saline is included in the Immaterial Heritage Register of Sicily.
The museum exhibits ancient work tools of the salinas, black and white photos, and original finds such as ruzzoli , cathedri , the wooden blades of the mills ( ntinni ), the spire ( Archimedes' screw to suck the water from the tank) the strips of wood ( tagghia ) to measure salt, and a heavy millstone.
Adjacent is the Salina Culcasi, with the Tower of Nubia which was part of the ancient system of coastal towers of Sicily warning against the theft of salt by work of Barbary corsairs from North Africa in North Africa .
( Trapani - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Trapani . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Trapani - Italy
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progetto Erasmus Visita al museo del sale Trapani
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02/12/2016
[Trapani] Museo del Sale - 1
1 Jul 2014
convegno saline museo del sale
intervento girolamo culmone
VISITA ALLE SALINE E AL MUSEO DEL SALE DI NUBIA (TP) -Oggi Visiteremo ...
Ci troviamo nella provincia di Trapani, esattamente a Nubia per visitare le suggestive saline attorniate da uno scenario naturalistico mozzafiato. In tale occasione,in compagnia di uno dei proprietari Alberto Culcasi , visiteremo l'annesso museo del sale che custodisce attrezzi usati nel passato dai salinari , foto di famiglia e immagini descrittive e un percorso guidato che ripercorre le varie fasi procedimento di lavorazione del sale. Il museo è visitabile tutti i giorni inclusa la domenica dalle ore 9 alle 19 . Costo biglietto 2,50 € .Contatti 320/6635818
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E-Mail ➜ michela.misuraca@libero.it
Dalle Saline di Paceco, la raccolta del sale
In diretta dalle saline di Nugbia: la raccolta del sale raccontata da Fabio Bolzetta.
Salt Museum, Nubia, Paceco, Trapani, Sicily, Italy, Europe
The Salt Museum is a thematic museum located in Nubia, part of the municipality of Paceco, in the province of Trapani. It is located in an ancient windmill, inside the Saline di Trapani and Paceco integral nature reserve. It is a private structure. It is part of a regional tourist-cultural itinerary called the Via del sale. Located in a baglio called casa salaria, a typical construction of the seventeenth century with a rectangular plan and a gabled roof, used for the milling of sea salt crystals, with a large windmill attached, surrounded by the salina called Chiusa , owned by the Culcases. This salt is included in the Intangible Heritage Register of Sicily. The museum exhibits ancient work tools of the salt workers, black and white photos, and original finds such as tumbles, cathedrals, the wooden shovels of the mills, the spire (Archimedes' vine to suck the water from the tub) the strips of wood (tagghia) to measure the salt, and a heavy millstone. Adjacent is the Salina Culcasi, with the Tower of Nubia that was part of the ancient system of the coastal towers of Sicily warning against the theft of salt by the Barbary corsairs coming from North Maghreb Africa.
museo del sale
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Visitiamo Trapani #4 Museo del sale di Nubia
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Sale di Sicilia è il Sale di Natura!
Sale di Sicilia è il Sale di Natura! Sale naturale che rivede la luce dopo milioni di anni, Sale integrale senza alcun trattamento.
I giacimenti siciliani del Sale di Sicilia di Italkali sono tra i pochi siti minerari ancora vivi e produttivi.
L’arte mineraria, un misto di scienza, tecnologia ed esperienza pratica che si tramanda con il lavoro: scegliamo, scartiamo e preserviamo i cristalli di cloruro di sodio creati da un processo interamente naturale di concentrazione dell’acqua di mare durato milioni di anni.
Garantire che il Sale di Sicilia integralmente puro e naturale arrivi sulla tavola degli italiani è la nostra priorità.
Relais Antiche Saline
Een van de mooiste plekken om een paar dagen lang te genieten van de bijzondere zoutkust in het westen van Sicilië is Relais Antiche Saline. Dit resort ligt midden in de zoutpannen bij Nubia, pal naast het Museo del Sale, met de kenmerkende windmolen.
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Sicily - Museo del Sale, Mothya Island & Mazara del Vallo
OAT Tour of Sicily - Part 2 of 4
Il Museo delle Saline Calcara Trapani
Può essere istruttivo e al tempo stesso suggestivo visitare il Museo Parco Tematico Saline Calcara a Trapani. All’esterno tutto rappresenta una sorta di eco-museo diffuso, all’interno di un baglio sono invece ospitate delle sale espositive…
SICILIA - Trapani: Saline - di Sergio Colombini
La strada che da Trapani conduce a Marsala, costeggia le saline, specchi d'acqua suddivisi da sottili strisce di terra.
A tratti compare nel mezzo la sagoma di un mulino a vento, memoria del tempo in cui esso era uno degli strumenti principali per pompare l'acqua e macinare il sale. Lo spettacolo è ancora più suggestivo in estate, al momento della raccolta, quando le tinte rosate dell'acqua nelle vasche si intensificano.
Saline di Trapani 1950
Arch. Biagio Cassisa
per info su Trapani e provincia vai
La storia delle saline trapanesi è antichissima e si fa risalire probabilmente al popolo dei Fenici circa tremila anni fa. L'origine non è certa in quanto mancano testimonianze materiali, tuttavia è lo stesso paesaggio fenicio a suggerirci che la produzione e commercializzazione del sale fu una componente fondamentale della loro economia, dal momento che i loro insediamenti furono realizzati lungo le zone costiere sia in Oriente che in Occidente e in particolare in questo estremo lembo della Sicilia. Per buona parte del primo millennio a.C. questo antico e glorioso popolo di commercianti e navigatori deteneva il monopolio dell'oro bianco, ritenuto indispensabile sia come integratore alimentare sia nei processi di conservazione del pescato (pesce azzurro: sgombro e tonno, pescato nel mare circostante l'isola di Favignana dinanzi a Trapani) e delle carni o della concia delle pelli. La prima vera testimonianza di una salina a Trapani si ha grazie al geografo arabo Al-Abu ' Abd Allah Muhammad, maggiormente noto come Idrisi o Edrisi, che nel suo Libro per lo svago di chi ama percorrere le regioni, scritto per il re normanno Ruggero II nel 1154, racconta: Proprio davanti alla porta della città si trova una salina.... Per secoli le saline furono il biglietto da visita che consentì a Trapani di farsi conoscere in tutta Europa, costituì il suo vanto, l'orgoglio di un territorio naturalmente idoneo alla coltura del sale grazie a un clima favorevole caratterizzato da una forte irradiazione solare e frequente ventilazione, da scarse piogge e infine da un mare, il Mediterraneo, ad alto grado di salinità. Le saline crebbero facilmente prendendo il nome del suo fondatore e proprietario e dal luogo in cui erano ubicate. Museo del saleNel 1346 i re Alfonso e Ferdinando d'Aragona firmarono il primo atto di concessione per lo sfruttamento delle saline a un privato, il medico Roberto de Naso per essersi impegnato attivamente nella battaglia contro un'epidemia di peste che infuriò in quel periodo. Dal 1440 le saline di Trapani furono date in gabella e ciò consentì la nascita sul litorale trapanese di un numero elevato di saline, che si legò indissolubilmente allo sviluppo del porto di Trapani da cui partivano per le rotte europee le navi cariche del prezioso elemento. Le tecniche di coltivazione e raccolta rimasero immutate nel corso dei secoli, solo alla fine del Settecento i mulini a vento furono utilizzati anche per la macinazione oltre che per il tradizionale sollevamento delle acque marine mediante una grossa vite di Archimede. Nel 1840 fu abolito definitivamente il dazio sul sale, gli affittuari liberatosi del pesante fardello cominciarono a investire sulle saline e a sostituirsi agli antichi proprietari nella conduzione dell'azienda salifera. L'apertura del canale di Suez nel 1869 favorì le rotte internazionali rendendo il porto di Trapani uno scalo privilegiato nel Mediterraneo, punto di partenza del commercio verso le Americhe delle risorse locali costituite oltre che dal sale anche dal vino, corallo e tonno. Il Novecento è il secolo della crisi che investì le saline. Lo scoppio delle guerre mondiali, il degrado del porto e la speculazione edilizia furono le cause della chiusura e abbandono di molte di esse. Il 1965 è ricordato infine per una grave alluvione che travolse e ricoprì di detriti le vasche di molte saline danneggiando irreparabilmente gli impianti e i macchinari. Dal 1991 tutta la zona delle saline di Trapani e Paceco è stata sottoposta a rigorosi vincoli paesaggistici con l'istituzione della Riserva naturale orientata, la cui gestione è dal 1995 di competenza del Wwf.
Finalmente a Trapani !! Al museo delle saline !????????????????
Dopo un viaggio di 50 minuti siamo arrivati in Sicilia a Trapani
Luoghi di Sicilia nel tempo – Trapani: le saline di Nubia
Queste immagini provengono dal mio archivio personale che ho realizzato nel corso degli anni e che vogliono mostrare i cambiamenti nel territorio, nelle città e nei piccoli borghi che si sono avuti nel corso degli anni.
La mia estate (le saline di Trapani)
Video Maker - Carlo Manni
Lungo la costa occidentale della Sicilia, tra Marsala e Trapani, sono situate le saline Ettore e Infersa di proprietà della famiglia D'Alì Staiti, probabilmente le piú importanti in Europa per la quantità e la qualità del sale che vi viene estratto, grazie alla temperatura, al vento e alle scarsissime piogge che consentono ben 5/6 mesi di evaporazione in un anno. Entrando nella Laguna dello Stagnone ci si ritrova circondati da un paesaggio di antica e suggestiva bellezza che sembra rimasto immutato da secoli o comunque con ben pochi cambiamenti da quando le saline furono impiantate, forse addirittura dai Fenici. Di fronte e intorno quattro bellissime isolette tra le quali spicca Mozia, uno stupendo museo a cielo aperto.
La Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco è una riserva naturale regionale della Sicilia istituita nel 1995, che si estende per quasi 1000 ettari nel territorio dei comuni di Trapani e Paceco. La riserva, all'interno della quale si esercita l'antica attività di estrazione del sale, è una importante zona umida che offre riparo a numerose specie di uccelli migratori. È gestita dal WWF Italia.
Storia
Di origine fenicia, il geografo arabo al-Idrīsī documenta la presenza delle saline già nel periodo della dominazione normanna in Sicilia. Sotto il regno di Federico di Svevia fu istituito il monopolio di Stato sulla produzione del sale, che si protrasse anche durante la dominazione angioina. Furono in seguito gli aragonesi a sancire il ritorno alla proprietà privata, ma fu sotto la corona spagnola che l'attività di produzione del sale raggiunse la sua acme, trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo di commercio del prezioso elemento. Dal 1861 con l'Unità d'Italia queste saline non furono nazionalizzate, e furono le uniche a superare il monopolio del sale da parte dello Stato, esportandolo in diversi paesi. Dopo la prima guerra mondiale con la concorrenza delle saline industrializzate di Cagliari iniziò la decadenza delle saline trapanesi, accentuata dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e dalla concorrenza straniera con il salgemma. Molte delle saline furono dismesse o abbandonate.
Restano i caratteristici mulini a vento, utilizzati nel tempo, per una duplice funzione: alcuni per la macinazione del sale, altri per il pompaggio dell'acqua salata da una vasca all'altra. Ma dopo la istituzione della Riserva, avvenuta con decreto dell'Assessore al Territorio e Ambiente della Regione siciliana n.257 dell'11 maggio 1995, ed il suo affidamento in gestione al WWF Italia, si è assistito ad un nuovo rilancio delle attività produttive e della lavorazione del sale, da parte della Sosalt, che è il principale produttore, con l'approvazione di interventi di restauro e recupero degli impianti abbandonati. Il sale marino trapanese è oggi inserito nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che nell'aprile 2011 ne ha anche riconosciuto la IGP con la denominazione Sale marino di Trapani.
Nel 2011 le saline di Trapani hanno ottenuto il riconoscimento di zona umida Ramsar, con decreto del ministero dell'Ambiente.