2005 - Prato - Museo dell'opera del Duomo - ENG
Masterpieces from the entire diocese, including the cathedral, with works by Filippo Lippi, Donatello, and Michelozzo.
***** PRATO (Toscana) MUSEO dell'OPERA del DUOMO e PULPITO di DONATELLO
Sito internet ufficiale:
Official website:
Sala del Pulpito
La contigua sala presenta al centro il parapetto del pulpito esterno della Cattedrale (per le ostensioni solenni della sacra Cintola), realizzato da Donatello e dalla sua bottega tra il 1434 ed il 1438. I rilievi vennero tolti dall’esterno nel 1970 per le cattive condizioni di conservazione, sostituendoli con calchi. Dopo un laborioso restauro (completato nel 1999) curato dall’Opificio delle Pietre Dure con tecniche innovative (laser a infrarossi), il complesso ha recuperato leggibilità e unità.
La veduta ravvicinata consente di apprezzare la felicità inventiva del disegno, la cui libertà creativa assoluta è da attribuire totalmente a Donatello, anche se nei rilievi l’esecuzione è condotta a più mani nella bottega dell’artista. Il parapetto, di potente suggestione, ripropone le forme di un tempietto circolare su pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri, all’interno dei quali si intreccia con carica incontenibile la danza dei gruppi di angeli festanti, dal ritmo incalzante, resi pittoricamente grazie allo “stiacciato”, ai complessi scorci prospettici e al vibrare del mosaico dei fondi.
Nella sala è esposto l’originale del Capitello in bronzo del pulpito esterno. Il prezioso Capitello fuso nel 1433 da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, ricollega genialmente le forme convesse del pulpito al pilastro angolare della chiesa, sul fronte principale (lo doveva completare un secondo lato simile – mai realizzato – sull’altra faccia del pilastro). Spetta a Donatello il disegno e parte del modellato del geniale capitello, caratterizzato dall’esuberante, fantasiosa invenzione di motivi che rielaborano liberamente spunti classici. Gli elementi architettonici, strutturali, sembrano germinare grumi di foglie e fiori, e si popolano di piccole figure alate, mentre il ritmo sembra placarsi nei tre angeli – genietti principali: il primo sporge curioso dalla concavità dell’abaco, a sostenere le soprastanti cornici del pulpito; gli altri reggono un festone, mollemente sdraiati alla base del capitello. Il recente restauro (2011) oltre a evidenziare la notevole finezza del modellato ha riportato in luce parte della doratura a mordente, eseguita nel 1438.
Collegato alla reliquia della Sacra Cintola è un capolavoro assoluto di oreficeria, realizzato da Maso di Bartolomeo: la piccola Capsella della Sacra Cintola (1446-7), che contenne la reliquia fino al 1633.
Il prezioso scrigno in rame dorato, osso e corno, rielabora il motivo donatelliano della danza di putti tra le colonne di un tempietto, con coronamento a robuste volute di gusto brunelleschiano.
Vicino alla cultura donatelliana, in particolare a Nanni di Bartolo detto il Rosso, è un interessante busto in terracotta con San Lorenzo, proveniente da Pizzidimonte, della prima metà del Quattrocento. La sala ospita anche alcune sculture in marmo eseguite dal fiesolano Francesco di Simone Ferrucci per la Cattedrale (il Gesù bambino benedicente, scolpito intorno al 1486, e resti del coro della chiesa, fatto nel 1474-76).
Museo dell'Opera del Duomo di Firenze / Cathedral Museum in Florence, Italy
RCF’s DXT 9000 evacuation system was installed at the Cathedral Museum in Florence, the permanent exposition of over 6000 sqm containing masterpieces of Donatello, Michelangelo and a wide collection of sculptures from Tuscan’s Middle Ages and Renaissance.
The project developed by RCF allows broadcasting vocal or pre-recorded messages in English and Italian, in accordance with EN 54 standards and with minimum visual impact. Find more information here: goo.gl/LDfeqq
Il sistema di evacuazione DXT 9000 di RCF è stato installato nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, l’esposizione permanente di oltre 6000 metri quadrati che contiene opere d’eccezione di Donatello, Michelangelo e un’ampia collezione di sculture del Medio Evo e Rinascimento toscani.
Il progetto di RCF permette di trasmettere messaggi vocali o registrati in inglese e in italiano, nel rispetto della normativa EN 54 e con un impatto visivo discreto. Trova maggiori informazioni: goo.gl/RJnKoG
2005 - Prato - Opera del Duomo - ITA
Capolavori provenienti da tutta la diocesi inclusa la cattedrale, con opere di Fra Filippo Lippi, Donatello e Michelozzo.
Museo Dell' Opera del Duomo Apertura 29/10/2015
Anteprima Museo dell'Opera del Duomo
Apertura 29 Ottobre 2015
2015-10-24 - PRATO, BIGLIETTO UNICO PER MUSEO DELL�OPERA DEL DUOMO E CATTEDRALE
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Best Attractions and Places to See in Prato, Italy
Prato Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Prato . We have sorted Tourist Attractions in Prato for You. Discover Prato as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Prato .
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List of Best Things to do in Prato, Italy
Museo di Palazzo Pretorio
Duomo di Prato
Museo dell'Opera dell Duomo
Parco delle Cascine di Tavola
Museo Del Tessuto
Castello dell'Imperatore
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci
Santa Maria delle Carceri
Biblioteca Lazzerini
Museo Di Scienze Planetarie
Il Grande Museo del Duomo
Un unico grande museo all'aperto nel cuore di Firenze. Un insieme unico di arte, fede e storia composto dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Cupola di Brunelleschi, il Campanile di Giotto, Santa Reparata, il Battistero di San Giovanni e il Museo dell'Opera del Duomo.
***** DONATELLO e MICHELOZZO - PULPITO del DUOMO di PRATO (Toscana)
Il pulpito del Duomo di Prato è un'opera di Donatello e Michelozzo, databile al 1428-1438. Composto in marmo, bronzo e tessere di mosaico, è collocato sul fianco sud-est della cattedrale di Prato (i rilievi originali sono oggi nel Museo dell'Opera del Duomo) e misura in altezza 210 cm senza il tetto; ciascuna formella misura invece 73,5x79.
Dal pulpito si faceva e si fa tuttora l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della Sacra Cintola della Madonna, che ancora oggi si mostra per Natale, Pasqua, il 1º maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, festa della Natività di Maria.
Il Pulpito, destinato esclusivamente alle ostensioni della Sacra Cintola, fu studiato in posizione angolare a far da cerniera tra il fianco romanico e la facciata tardo gotica della chiesa, e tra le due piazze nelle quali si raccoglievano i pellegrini. Lo spigolo della chiesa costituisce il basamento (che era previsto scanalato) del pulpito; vi poggia il capitello bronzeo, ricco di spunti decorativi, con ricordi classici, e concluso da un originalissimo angioletto che si affaccia, al centro, e sostiene le prime cornici marmoree soprastanti, a fasce concentriche progressivamente sporgenti, riccamente ornate. Le sormontano quindici mensole a voluta che sorreggono il piano del pulpito, accentuandone con la loro posizione radiale l'effetto rotatorio, centrifugo.
Il parapetto in marmo bianco suggerisce le forme di un tempietto circolare sorretto da pilastrini binati che lo suddividono in sette riquadri (73,5x79 cm ciascuno), in ciascuno dei quali scoppia incontenibile una vivace danza di gruppi di angeli (ispirati ai putti-genietti dei sepolcri romani), la cui gioia per l'ostensione della Cintola si manifesta nella libertà dei gesti dal ritmo incalzante, resi pittoricamente grazie allo stiacciato, che consente di suggerire complessi scorci prospettici, e al vibrare del mosaico del fondo, i cui riflessi di luce accentuavano l'effetto di movimento. La scelta del tema dei putti danzanti fu insolita. Alcuni la mettono in relazione ai Salmi 148-150, dove si invita a lodare Dio con cori e danze di bambini, altri la ricollegano ai cantori e angeli danzanti che fin dal XIII secolo erano associati ai temi dell'Assunzione o dell'Incoronazione della Vergine.
Il Pulpito è concluso dallo slanciato, elegantissimo baldacchino a ombrello, con controsoffitto ligneo a riquadrature radiali (in origine dipinto in rosso, azzurro e oro).
prato musei operaduomo ita
Il Museo dell'Opera del Duomo a Prato
Sede Piazza del Duomo, 49 - 59100 Prato
Orario lunedì-sabato 9.30-12.30 / 15.00-18.30; domenica e festivi 9.30-12.30. Chiuso il martedì
Telefono 0574 29339
Divine Creature al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze
Fino al 17 aprile 2017 Divine Creature al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze..Le opere rivisitate - capolavori di Caravaggio, Lodovico Cardi detto il Cigoli, Antono Ciseri, Mantegna, Antonello da Messina, Giuseppe Montanari, Rosso Fiorentino e Tiziano - rappresentano le tappe fondamentali della vita del Cristo, dall’Annunciazione fino alla Resurrezione. Si tratta di lavori fotografici realizzati con persone portatori di handicap, che hanno interpretato i soggetti raffigurati nei quadri.
The New Opera del Duomo Museum: the Art of Communication - #MDT17 - Plenary Hall
Intervento di Timothy Verdon, in Plenary Hall, il 25 marzo 2017.
L’esperienza di elaborazione del Nuovo Museo dell’Opera del Duomo raccontata dal suo Direttore, focalizzandosi sulle ragioni sia pratiche che estetiche, che ne hanno segnato le scelte museologiche e museografiche.
Fine delle soluzioni adottate è stato quello di creare un luogo di conservazione per i capolavori della collezione, ma anche di educazione per il grande pubblico, mediata per un’esperienza di visita con effetti museografici attraenti, che garantiscono la corretta fruizione delle opere nei loro spazi originari, ora rievocati, seguendo il binario della correttezza filologica e del rigore scientifico e lontani da qualsiasi spettacolarizzazione puramente sensoriale delle opere. Allo stesso tempo, l’evoluzione della comunicazione e delle nuove tecnologie coinvolge la fruizione stessa del patrimonio artistico: possedere un “hardware” culturale – monumenti, architetture, opere d’arte – non è più sufficiente di per sé a produrre ricchezza, sia economica che culturale, e ad attrarre visitatori da ogni parte del mondo.
Nella scia di questi intenti il relatore si apre alla questione di arricchire i servizi di comunicazione ed educativi del museo con gli strumenti offerti dal grande sviluppo della tecnologia digitale: dalla App contenente didascalie parlanti alle possibilità offerte dalla realtà aumentata, dalla realtà virtuale, ai big data e i social media. Un museo digitalizzato, infatti, offre la possibilità di dare nuova vita ad opere e materiali della propria collezione e – al tempo stesso – di ampliare il target di comunicazione: dai più giovani agli adulti fino agli esperti di settore, instaurando un percorso di arricchimento della “user experience” del visitatore.
Concetto centrale sarà lo studio del corretto utilizzo di questi nuovi media, e della prudenza da usarsi nella loro applicazione, per evitare il rischio di trasformare un’esperienza che dev’essere di conoscenza in un semplice tour di svago sensoriale. A maggior ragione in un museo come quello dell’OPA, che per essere d’Arte Sacra, ha per fine imprescindibile quello di comunicare i contenuti – spirituali, oltre che storici e artistici – di cui le sue opere sono foriere. A margine, una riflessione su come le possibilità offerte dalle visite museali virtuali possano assolvere al dovere della conservazione e della quieta fruizione delle opere a fronte di un aumento costante di richiesta dal settore turistico.
La Sacra Cintola di Maria nel duomo di Prato
La Sacra Cintola reliquia più preziosa di Prato e fulcro della religiosità cittadina.
Donatello Arts - Museo dell'Opera del Duomo, Firenze.
19.08.2010 Firenze - Florencja, Museo dell'Opera del Duomo.
Donatello Arts
music: The Saint Dominic Choir - Maria Magdalene, Andrea Gabrieli, 1996.
Visita al Nuovo Museo dell'Opera del Duomo guidata da Monsignor Timothy Verdon
Oggi ho visitato il Nuovo Museo dell'Opera del Duomo, la visita è stata organizzata dalla associazione Ars & Fides di cui faccio parte ed eccezionalmente, con la guida di chi ha voluto questa ristrutturazione del vecchio museo, monsignor Timothy Verdon. Non ci sono parole per descrivere l'emozione, solo posso dire che avevo già visitato con una guida bravissima il museo, ma monsignor Verdon ha reso possibile trovarsi in una dimensione senza più tempo, nè confini, penso che sia la dimensione in cui si è svolto tutto il progetto, la dimensione della spiritualità.
La Pietà di Venturino Venturi fino a settembre al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze
In occasione del centenario della nascita di Venturino Venturi (Loro Ciufenna 1918-2002), il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze accoglie una delle opere più importanti della produzione scultorea dell’artista: la grande Pietà di Micciano in marmo bianco di Carrara. L’opera sarà esposta fino al 23 settembre nella sala del museo dove è collocata la Pietà di Michelangelo.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’Archivio e il Museo Venturino Venturi e l’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo.
Fu modello per la Pietà di Venturino, scolpita quand’era poco più che ventenne, la prima Pietà di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Venturino si ispira alla scultura del Buonarroti per la posa di Gesù, adagiato sulle gambe della Madre, con il braccio abbandonato fin quasi al piede della Vergine seduta.
Ha detto Venturino: “Ho fatto disegni sulla maternità, un tema che mi ha preso, direi, le viscere, e la Vergine in Pietà di Micciano è la sublimazione delle Maternità”.
La Pietà di Venturino arriva a Firenze al Museo dell’Opera del Duomo dopo essere partita per un viaggio, iniziato nel 2016, dalla Pieve di Santa Maria a Micciano in provincia di Arezzo – per cui fu commissionata dalle figlie del senatore Giuseppe Bartolomei in memoria dei genitori nel 1997 – esposta prima a Milano nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, successivamente nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Mendrisio in Svizzera e di nuovo a Milano nel Grande Museo del Duomo.
Opere di Venturino Venturi sono presenti in Italia e all’estero: Musei Vaticani, Galleria degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Museo del Novecento di Firenze, Museo degli Argenti di Firenze, Musée National d’Histoire et d’Art di Luxembourg, Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi di Pisa, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, Abbazia di Vallombrosa, Museo di Santa Croce a Firenze, Museo Diocesano di Milano, Museo di Arte Sacra di Prato, Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Cosenza, Palazzo Vescovile di Prato, Seminario Arcivescovile di Fiesole.
Montaggio di Franco Mariani.
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Inaugurazione del nuovo Grande Museo del Duomo di Milano e del riallestimento dell'Archivio
L'evento è previsto per il 4 novembre 2013
Italy/Pisa (the Duomo:Cathedral or museum?) Part 42/84
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Duomo:Cathedral of Pisa
Its Construction began in 1064 by the architect Busketo, and set the model for the distinctive Pisan Romanesque style of architecture. The mosaics of the interior, as well as the pointed arches, show a strong Byzantine influence.The façade, of grey marble and white stone set with discs of coloured marble, was built by a master named Rainaldo, as indicated by an inscription above the middle door: Rainaldus prudens operator.The massive bronze main doors were made in the workshops of Giambologna, replacing the original doors destroyed in a fire in 1595. The original central door was in bronze and made around 1180 by Bonanno Pisano, while the other two were probably in wood. However worshippers never used the façade doors to enter, instead entering by way of the Porta di San Ranieri (St. Ranieri's Door), in front of the Leaning Tower, made in around 1180 by Bonanno Pisano.
The Piazza dei Miracoli (Italian: Square of Miracles), formally known as Piazza del Duomo (Italian: Cathedral Square), is a wide walled area located in Pisa, Tuscany, Italy, recognized as an important center of European medieval art and one of the finest architectural complexes in the world. Considered a sacred area by its owner, the Catholic Church, the square is dominated by four great religious edifices: the Pisa Cathedral, the Pisa Baptistry, the Leaning Tower of Pisa, and the Camposanto Monumentale (Monumental Cemetery). Partly paved and partly grassed, the Piazza dei Miracoli is also the site of the Ospedale Nuovo di Santo Spirito (New Hospital of the Holy Spirit), which houses the Sinopias Museum (Italian: Museo delle Sinopie), and the Cathedral Museum (Italian: Museo dell'Opera del Duomo).The name Piazza dei Miracoli was created by the Italian writer and poet Gabriele d'Annunzio who, in his novel Forse che sì forse che no (1910), described the square as the prato dei Miracoli or the meadow of miracles. The square is sometimes called the Campo dei Miracoli (Field of Miracles). In 1987 the whole square was declared a UNESCO World Heritage Site.
Il restauro dell'organo della Cattedrale, il più grande d'Italia
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mercoledì 6 marzo 2019
Tutti insieme per ridare “voce” al Duomo
La Veneranda Fabbrica ha presentato «15.800 note per il Duomo», la campagna di raccolta fondi a sostegno dell'impegnativo progetto di restauro dell'organo della Cattedrale, il più grande d'Italia
di Annamaria BRACCINI
Un gigante tecnologico di enorme complessità: 15.800 canne, di cui la più alta misura oltre 9 metri e la più piccola pochi centimetri; 180 registri, 5 Corpi d’Organo, 5 consolles, 3025 combinazioni sonore. Questo è l’organo del Duomo, il più grande organo d’Italia, secondo in Europa e tra i primi 15 del mondo.
Insomma, un gioiello, ma polveri (specie quelle marmoree per gli interventi operati in questi anni all’interno della Cattedrale), ossidazioni e altri fattori di degrado ne minacciano il futuro. E allora via ai restauri, come è stato annunciato in un’affollata conferenza stampa convocata proprio dentro il Duomo, dove sono risuonate maestose note di Bach. Con un intervento previsto da qui al 2021, e un costo che supererà un milione di euro, il restauro della grande macchina si preannuncia difficile, per la struttura meccanica e artistica dell’organo.
L’attuale strumento è datato 1938, ma la formidabile “astronave” di note del Duomo comprende elementi che arrivano a sfiorare il XVI secolo. Un autentico scrigno anche di meraviglie e di tesori d’arte come le raffinate ante, costituite da grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, realizzate tra il XVI ed il XVII secolo e opera di artisti quali, tra gli altri, Giuseppe Meda e Camillo Procaccini.
Per sostenere il restauro nasce allora “15.800 note per il Duomo di Milano” con cui la Veneranda Fabbrica lancia una campagna di raccolta fondi. «L’Organo del Duomo di Milano è l’organo più grande d’Italia per numero di canne e di registri – ha sottolineato Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica -. Ma la sua grandezza risiede soprattutto nel valore artistico e nell’inconfondibile timbro che lo rendono uno strumento unico al mondo. Con la campagna di raccolta fondi tutti potranno partecipare con una semplice donazione».
«Condividere questo importante progetto è per me motivo di gioia – ha confessato l’arciprete monsignor Gianantonio Borgonovo -. Risale, infatti, al 1395 la prima menzione di un organo a proposito dell’erigendo Duomo di Milano: la voce di questo strumento ne segna, quindi, la vita fin dalle origini. Come fonte viva, le sonorità dell’Organo della Cattedrale riecheggiano e alimentano la nostra fede ambrosiana, accompagnando quella liturgia che è cibo e nutrimento del nostro vivere il Duomo».
Presenti Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, e l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – entrambi convinti sostenitori dell’iniziativa -, hanno preso la parola anche l’organista titolare, il maestro Emanuele Carlo Vianelli (che ha definito necessario e inevitabile il restauro), il direttore dei Cantieri del Duomo Francesco Canali e Diana Bracco, presidente della Fondazione omonima che, per prima, ha risposto all’appello della Fabbrica, entrando così nel gruppo dei grandi mecenati della Cattedrale con un contributo di 50 mila euro.
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intervista di Annamaria Braccini
riprese di Giancarlo Iasoni
Prato città d'arte
La meraviglia artistica de Duomo e del suo Museo, dellla Chiesa di Santa Maria delle Carceri, della cappella della Sacra Cintola e naturalmente i dipinti del Maestro Filippo Lippi