Ercolano (NA) - Vesuvio, gli studenti in visita al Museo Archeologico Virtuale (12.04.16)
- Ercolano (Napoli) - Sensibilizzare i più giovani sulla reale conoscenza del Vesuvio, rendendoli consapevoli delle bellezze della zona ai piedi del vulcano e preparandoli ad un'eventuale evacuazione.
Questo l'intento del Comune di Ercolano che ha radunato gli alunni delle scuole elementari e medie della zona nella sala conferenze del Museo Archeologico Virtuale per mostrare loro l'utilizzo dell'App di Protezione Civile realizzata con i fondi regionali.
Un modo per insegnare ai più piccoli pregi e difetti del Vesuvio, che se da un lato rappresenta una grande attrazione turistica dall'altro va continuamente monitorato e tenuto sotto controllo. Fra i presenti il presidente dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale.
Un itinerario che ha portato i ragazzi presenti fra le sale virtuali del Museo, con una visita guidata fra le meraviglie dell'epoca romana. Un'occasione per rendere i più giovani partecipi dei progetti dell'amministrazione locale, come dichiara il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto. (12.04.16)
Il Vesuvio, sorvegliato speciale dal 1841
Il Museo dell'Osservatorio Vesuviano riapre dopo un anno di chiusura. Si trova nelle sale del primo osservatorio vulcanico al mondo, nato nel 1841, per volere di Ferdinando II di Borbone a pochi metri dal Vesuvio.
Si chiama Rov, Real Osservatorio Vesuviano. L'edificio, sempre lo stesso dal 1841, dopo un anno di chiusura per lavori ha riaperto le porte al pubblico. Dove una volta c'era la sede dell'Osservatorio Vesuviano, voluto e finanziato da Ferdinando II di Borbone, oggi c'è il Museo dell'Osservatorio Vesuviano. Posizionato sulla collina del Salvatore, in luogo strategico per monitorare il Cono del Vesuvio, è stato il primo osservatorio al mondo. Nelle sale del Museo sono conservate antiche macchine che permettevano di studiare i fenomeni vulcanologici, i terremoti e le eruzioni, frequenti fino al 1944. Non solo, è possibile ammirare antiche collezioni di minerali e medaglie laviche, dipinti, mappe e rocce.
Il Museo - Il Museo dell'Osservatorio Vesuviano che a breve si doterà di una biglietteria, ora si può visitare solo su prenotazione e a gruppi organizzati, è utilizzato come spazio espositivo. Il suo primo scopo però è quello veicolare le attività dell'Osservatorio a cittadini, curiosi e turisti. Attraverso gli antichi strumenti di monitoraggio si comprende la storia del Vesuvio e dei vulcani circostanti. Aprire le porte di questo Museo - ha detto il vulcanologo Mauro Di Vito, responsabile del Museo e guida nel nostro video - significa connetterci con i cittadini che, visto il rischio eruzione, hanno sete di sapere cosa ha fatto e cosa fa l'Osservatorio Vesuviano.
L'intervista - Al dott. Di Vito abbiamo chiesto un parere sulla polemica scoppiata quest'estate tra l'Osservatorio e gli organi di informazione, a seguito di una notizia falsa su un'imminente eruzione che ha fatto il giro del web. Non solo, gli abbiamo chiesto a che punto sono gli aggiornamenti dei piani di evacuazione e i risultati degli ultimi monitoraggi sull'attività vulcanica.
Visita al museo dell'Osservatorio Vesuviano ed escursione lungo il fiume di lava
Domenica 22 aprile, ha avuto luogo la tanto attesa visita all'Osservatorio vesuviano e la passeggiata lungo il sentiero numero 9, il cosiddetto fiume di lava. L'appuntamento, come da programma, era a San Sebastiano al Vesuvio in Piazza Belvedere alle ore 11:00. Mezz'ora dopo ci siamo diretti in auto al Colle del Salvatore. A mezzogiorno accompagnati da una guida, abbiamo visitato gratuitamente il museo dell'Osservatorio vesuviano, ripercorrendo le tappe salienti della storia del complesso vulcanologico Somma-Vesuvio, attraverso la visione di filmati ricostruttivi e documenti storici. Al suo interno sono visibili strumenti scientifici di notevole valore storico, utilizzati da scienziati e ricercatori nel corso dei decenni: dal primo sismografo realizzato da Luigi Palmieri, fino ai più recenti in uso fino agli '80. Ci siamo, poi, spostati nell'ala nuova del museo, dove sono disposti pannelli informativi ed una ricca collezione di minerali e rocce.
Al termine della visita ci siamo diretti al sentiero numero 9 il cui ingresso è posto sulla strada provinciale nei pressi dell'ex ristorante Zi' Rosa. Al termine di una breve discesa, in cui la fila indiana è d'obbligo, abbiamo raggiunto un'area ideale per la pausa pranzo. Abbiamo constatato che i tronchi d'albero, caduti da tempo, non sono stati ancora rimossi dallo spiazzo. Dopo la colazione a sacco, abbiamo proseguito la nostra passeggiata fino alla colata lavica. Nel marzo del 1944 l'eruzione del Vesuvio raggiunse i centri di San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma, distruggendoli quasi del tutto. Lo scenario odierno lascia solo intuire la potenza del nostro vulcano. Oggi i licheni hanno, interamente, colonizzato le pietre vulcaniche, colorandole d'argento. Il panorama che si gode da qui è eccezionale, sembra quasi di riuscire a toccare Napoli ed il suo mare con un mano. Raggiunta la meta d'itinerario, abbiamo percorso il sentiero a ritroso, tornando alle nostre auto.
Nella discesa della provinciale, abbiamo ammirato le opere d'arte dell'esposizione permanente Creator Vesevo, in particolare ha colpito la nostra attenzione Gli occhi del Vesuvio, opera del maestro napoletano Lello Esposito (vedi foto a lato). Poco dopo le 17 siamo rientrati a San Sebastiano al Vesuvio.
Ringraziamo tutti coloro che hanno preso parte alla visita all'Osservatorio vesuviano e alla breve, ma intensa passeggiata lungo il fiume di lava.
Osservatorio Vesuviano
L'Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato dal re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone. Alla sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio. L'Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico (1856). Tra i successivi direttori si ricordano Giuseppe Mercalli, Raffaele Matteucci, Giuseppe Imbò, Paolo Gasparini Giuseppe Luongo, Lucia Civetta, Giovanni Macedonio, Marcello Martini.Oggi nel vecchio sito si trovano il museo e la biblioteca storica, mentre i laboratori ed il Centro di Sorveglianza si trovano a Fuorigrotta (Napoli). L'Osservatorio Vesuviano è stato fino al 1999 un istituto pubblico di ricerca autonomo, vigilato dal MURST. Dal 2000 è una sezione istituzionale dell'INGV, operante in vari settori della geofisica e della vulcanologia, in particolare la sorveglianza dei vulcani attivi. Le sue ricerche sono indirizzate principalmente allo studio dei vulcani attivi campani, ovvero il Vesuvio, l'area dei Campi Flegrei e l'isola di Ischia ma anche il vulcano siciliano. L'osservatorio è stato costruito a due chilometri di distanza dal cratere del Vesuvio, in un periodo storico di entusiasmo per la scienza in generale e per gli studi sul magnetismo terrestre in particolare. La storia dell'Osservatorio da allora ad oggi ha alternato momenti di splendore a periodi di declino. Dopo cinque secoli di quiete, la devastante eruzione del 1631 portò il Vesuvio ad uno stato quasi continuo di attività che indusse già alla fine del XVII secolo alla richiesta di un monitoraggio continuo dei fenomeni per prevederne il comportamento, istanza che venne addirittura promossa dal re Carlo di Borbone. Nel 1767 Giovanni Maria della Torre eseguì attenti studi di declinazioni magnetica e nella prima metà dell'Ottocento il Vesuvio era il sito vulcanico più analizzato al mondo, capace di attirare scienziati da tutto il mondo, tra i quali Charles Babbage, interessato a verificare le sue teorie sulla conduzione del calore.[3] Le accademie scientifiche agli inizi dell'Ottocento chiesero ai vari governi la costruzione di un centro dove poter risiedere e Ferdinando II di Borbone, coadiuvato dal Ministro Nicola Santangelo, esaudì la richiesta, entrambi erano sostenitori dello sviluppo della scienza e della tecnica. Al fisico Macedonio Melloni venne assegnato, nel 1839 l'incarico di fondare l'Osservatorio meteorologico. Fu proprio quest'ultimo ad acquistare gli apparecchi magnetici e meteorologici per il sito prescelto, la Collina del Salvatore che rispondeva ai tre requisiti richiesti da Melloni: libertà di orizzonte, vicinanza delle nubi, lontananza dalle terre circostanti. Il 16 marzo 1848 l'Osservatorio fu finalmente consegnato a Melloni il quale, però a causa delle sue idee liberali, dopo i moti del '48 venne sollevato dall'incarico. L'interessamento del geofisico Luigi Palmieri risollevò le sorti dell'Osservatorio che nel 1856 fu completato con la costruzione di una torretta meteorologica. Palmieri realizzò il primo sismografo elettromagnetico della storia con il quale verificò la corrispondenza fra processi vulcanici e sismici. Nel 1862 Palmieri preparò un programma di ricerca costituito da una rete di stazioni di rilevamento di diversi parametri utile per poter in qualche modo anticipare l'attività vulcanica; da quel momento nasce un metodo moderno di indagine. Non mancarono i momenti drammatici per l'Osservatorio e i suoi ospiti, dato che nel 1872 venne circondato da un'ondata di lava e rimase isolato per qualche giorno. Il successore di Palmieri alla guida del centro fu il geologo Raffaele Matteucci, che occupò le prime pagine dei giornali per un'aspra polemica con Matilde Serao frutto di un equivoco sulle reali intenzioni di Matteucci manifestate durante l'ennesima eruzione.[3] La direzione del centro, peraltro notevolmente in stato di abbandono fu rilevata da Giuseppe Mercalli che tentò di risollevarne lo Stato ma la sua tragica morte interruppe il suo lavoro. Durante la guerra gli alleati requisirono il centro; dal 1983, al culmine del bradisisma flegreo, la sede operativa fu spostata in un edificio pubblico a Napoli, sulla collina di Posillipo. Oggi, la sede operativa di ricerca e sorveglianza .
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Napoli - Mav 2.0 - Esplode il Vesuvio, esperienza 3D del Mav (18.07.13)
- Napoli - Dalle nebulose cosmiche alle viscere della Terra, un viaggio in 3D che narra l'eruzione del Vesuvio inaugura lo spazio proiezioni della Stazione Marittima di Napoli. Grazie ad una proiezione su tre lati, la magia del 3D e fedeli ricostruzioni storiche e scientifiche, l'esplosione del Vulcano napoletano è raccontata con suggestione e dovizia di particolari a crocieristi o semplici curiosi. Il progetto è in prestito dal Museo Archeologico Virtuale di Ercolano che l'ha realizzato. (18.07.13)
Ercolano (NA) - Al MAV l'eruzione del Vesuvio in 3D
- Ercolano (NA) - Al MAV l'eruzione del Vesuvio in 3D (17.11.11)
Trailer - Ercolano e Pompei 79 d.C. L'eruzione del Vesuvio
[Trailer] Ercolano e Pompei 79 d.C. L'eruzione del Vesuvio - Una produzione Fondazione CIVES - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano.
Osservatorio vesuviano- VESUVIAN OBSERVATORY
Visita guidata presso l'osservatorio vesuviano di Ercolano (c'è anche il sosia di fabrizio corona)
VIDEO NM - Mostra “Vesuvio”, l’intervista
Ercolano non deve morire protesta contro i rifiuti tossici sul Vesuvio
Il 28 giugno 2017 i cittadini di Ercolano riempiono le strade della città per dire no ai rifiuti tossici presenti sul territorio vesuviano, gridano aiuto a chi ha il potere di cambiare le cose per evitare ulteriori vittime della terra dei fuochi.
Napoli - Dal Palazzo Reale parte il Gran Tour della Campania (22.04.14)
- Napoli. L'assessore regionale al Turismo e ai Beni culturali Pasquale Sommese ha inaugurato, sabato 19 aprile, il Grand Tour Campania 2014. La cerimonia di apertura si è svolta alle ore 12 a palazzo Reale. Erano presenti, tra gli altri, il presidente di Scabec Maurizio Di Stefano.
Nell'occasione, si è tenuta una visita guidata agli appartamenti e lo spettacolo Le stanze della Regina con Loredana Piedimonte e il Triotarantae: Maria Carolina racconta la sua storia di sovrana, dal suo arrivo a Napoli, giovane e piena di sogni all'immediato disincanto del matrimonio, dagli intensi momenti di passione ai freddi e calcolati giochi di potere. E poi la perdita del figlio e la paura della rivoluzione, l'esilio e la morte in solitudine. Dalle pagine di Dumas, il ritratto di una regina che ha fatto la nostra storia.
Il viaggio in Campania sulle orme del Grand Tour, promosso dalla Regione e realizzato dalla Scabec, durerà fino a dicembre 2014, con 9 itinerari ispirati al Settecento che toccheranno tutti i territori della Campania, con 40 percorsi tematici e visite ad oltre 200 tra musei, scavi archeologici, chiese, palazzi e parchi naturali. A Pasqua debutteranno i primi due itinerari: Napoli è un Paradiso! Musei, chiese, tesori e collezioni e Il Vesuvio e le città sepolte. Pompei, Ercolano e il Miglio d'Oro.
(22.04.14)
Museo Nazionale circa 10 abbandonate / i in terra tutti in sieme a Napoli da mesi!!
Il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) è ritenuto uno dei più importanti al mondo sia per la qualità che per la quantità delle opere che espone, principalmente quelle di epoca greco-romana.[1]
L'edificio che attualmente ospita il museo, la cui costruzione fu iniziata nel 1585, rappresenta anche una rilevante testimonianza architettonica: infatti è uno dei maggiori palazzi monumentali di Napoli. Esso insiste sull'area di un'antica necropoli della greca Neapolis, la necropoli di Santa Teresa.
Il Museo è costituito da tre-quattro nuclei principali: la Collezione Farnese (costituita da reperti provenienti da Roma e dintorni); le collezioni pompeiane (reperti provenienti da Pompei, Ercolano, Stabiae, Boscoreale ed altri siti antichi dell'area vesuviana, facenti parte soprattutto delle collezioni borboniche); altri reperti facenti parte di collezioni minori acquisite o donate al museo (p.es. la collezione Borgia, la Santangelo, la Stevens, la Spinelli, ecc.); infine reperti provenienti da scavi effettuati nell'area di competenza della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta (sezione Preistorica, Cumana, Pithecusae, Neapolis, ecc.) di cui il Museo fa parte.
Dopo i maggiori lavori di restauro e di ristrutturazione dell'edificio - che si sono protratti per alcuni decenni e sono oramai in via di completamento - si prosegue nel programma e nella realizzazione di una riorganizzazione globale delle collezioni secondo criteri espositivi nuovi. A causa di questi lavori, alcune raccolte rimangono escluse dalla visita; esse sono attualmente: la Magna Grecia, la Collezione Cumana (vasi greci), l'Epigrafica, la Statuaria pompeiana.
Nel 2008 è stato visitato da 290.016 .
Alla scoperta dei Vulcani di Bacoli - Campi Flegrei
Documentario in DVD presentato il 17 Ottobre 2014 all'interno dell'iniziativa nazionale La Settimana del Pianeta Terra tesa a trasmettere l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica al fine di incrementare il dialogo tra scienziati e tecnici da una parte, politici e decisori dall’altra.
Si deve credere fermamente che investendo su ambiente, energia, clima, alimentazione, salute, risorse e riduzione dei rischi naturali, si può migliorare qualità della vita e sicurezza del nostro territorio.
Il documentario dalla durata di mezz'ora, racconta, attraverso le mie riprese Full HD da terra/mare e mediante un drone equipaggiato da GoPro (by Antonio Mele), il paesaggio vulcanico racchiuso nel territorio di Bacoli.
Il commento sonoro è affidato alle mie composizioni e ai preziosi contributi dei bassisti, nonché carissimi amici: Lello Somma e Maurizio Zoccola.
Nella doppia veste di musicista/vulcanologo (con tutti i limiti che vorrete concedermi...) mi trovo sempre a mio agio e per chi mi conosce da un po, sa che la cosa mi emoziona non poco.
Questo documentario mi ha permesso di realizzare, in un solo strumento divulgativo, tutte le forme di linguaggio che preferisco: oltre alla musica, la fotografia e il montaggio video.
Oggi abbiamo a disposizione strumenti eccezionali per arrivare a tanti (se non a tutti..) con la spiegazione di concetti più elaborati di argomenti un tempo creduti ostici o addirittura terroristici.
Eppure...le popolazioni a rischio ne sanno sempre meno in merito agli argomenti vulcanici, o peggio, hanno le idee molto confuse; vuoi per esorcizzare paure lontane o per mera e pura strafottenza dei fatti, la cosa resta seppellita da altre distrazioni con la conseguenza del naturale disamore per la propria terra, indubbiamente, osservato tra i cittadini e nei programmi politici della classe dirigente.
Sono da sempre, e purtroppo, convinto di queste tesi.
Ma poi mi ripeto (e sarà la passione che nutro per la divulgazione scientifica) che ancora troppo poco è stato fatto: bisogna superarsi, tentare, coinvolgere, piegare le voglie contrarie fino al punto in cui si rischia di restare soli a parlare di nulla.
Però a quelli che scappano gli ricordiamo che l'intero mondo li sta ormai osservando e che certe occasioni non sempre possono trovare terreno fertile per rinascere.
E non c'è cosa peggiore che vivere con ignoranza: chi ignora la propria terra con le sue radici non nasce mai. Figuratevi se vuol credere di poter rinascere.
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EnJoy!
Salvate il Parco Nazionale del Vesuvio!
Luglio 2017: un incendio doloso brucia un’area del Parco Nazionale del Vesuvio. Da quell’evento nasce PrimaAurora, associazione per la tutela del parco. Abbiamo intervistato il Presidente Silvano Somma.
Video di Elisa Inno Flaminia.
Pompei cade a pezzi a rischio la tutela Unesco
Il rosso pompeiano, intonaco di inestimabile valore storico tipico della città romana sepolta dalla terribile eruzione del Vesuvio narrata da Plinio il vecchio, si stacca dalle mura di Pompei davanti agli occhi increduli dei turisti. Dopo i famigerati crolli delle antiche domus, un pericolo più strisciante mette a rischio il patrimonio storico principale attrattore turistico in Italia. Intonaco, mosaici e affreschi si stanno deteriorando a causa della mancanza di manutenzione ordinaria ci spiega Antonio Irlando, presidente dell'osservatorio archeologico attivo nell'area vesuviana.
NAPOLI, DECIMO CONGRESSO DEL CITIES ON VOLCANOES
A Napoli, presso la sala conferenze dell'osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV) in via ia Diocleziano è stato presentato alla stampa il decimo Congresso Cities on Volcanoes (COV 10), che si terrà nel capoluogo partenopeo dal 2 al 7 settembre 2018.
Dopo 20 anni dalla prima edizione, vulcanologi di tutto il mondo sono tornati a Napoli per promuovere e rafforzare il collegamento tra la comunità scientifica vulcanologica e chi si occupa della pianificazione territoriale e della gestione delle emergenze, al fine di costruire un luogo di confronto e integrazione di esperienze tra le città sui vulcani. Con l'occasione è stato presentato il sito internet dedicato all'evento, organizzato dall’Ingv.
Mezz'ora al TG - Puntata del 5 marzo 2015
Argomento: Pompei
Ospiti: Ferdinando Iuliano (Sindaco di Pompei) - prof. Massimo Osanna (Sopraintendente beni archeologici Pompei)
Collegamenti Skype: Giovanni Nistri (Direttore Generale Grande Progetto Pompei) - prof. Umberto Pappalardo (Direttore biblioteca e museo di Pompei)
Conduce: Cristiana Barone
Villa Campolieto, Ercolano
Villa Campolieto sorge in posizione panoramica sul lato rivolto al mare dell'allora strada regia per le Calabrie, nel tratto divenuto poi noto come Miglio d'oro per la presenza di questa ed altre dimore nobiliari di epoca borbonica. Ubicata nel comune di Ercolano
MOVIMENTI PER LA FOTOGRAFIA - Anteprima 22 Novembre 16 Dicembre 2012
Primo Festival dell'immagine contemporanea e della fotografia d'autore.
Napoli, anteprima: 22 Novembre 16 Dicembre 2012
MOVIMENTI PER LA FOTOGRAFIA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL'IMMAGINE CONTEMPORANEA
E DELLA FOTOGRAFIA D'AUTORE
ANTEPRIMA Napoli 22 novembre 16 dicembre 2012
MOVIMENTI PER LA FOTOGRAFIA - Festival internazionale dell'immagine contemporanea e della fotografia d'autore, nasce per riempire questo vuoto attraverso un'attività culturale e didattica che si snoda durante tutto l'anno.
Nasce con l'esigenza di far dialogare e creare sinergie tra la fotografia e i vari linguaggi artistici.
Nasce per creare relazioni tra le strutture espositive esistenti, pubbliche e private, scambi artistici e culturali tra la Campania, l'Italia e gli altri Paesi.
Nasce come percorso che si pone l'obiettivo di analizzare e documentare gli aspetti contemporanei e antropologici del territorio campano, e metterlo a confronto con realtà apparentemente distanti da noi, portare allo scoperto realtà artistiche sommerse, creare progetti visivi e culturali che possano aggregare cittadini comuni, operatori delle arti visive, artisti e appassionati.
Il Festival non vuole essere solo una macro vetrina di belle foto e di autori più o meno importanti, ma un percorso di crescita e di analisi sulle potenzialità artistiche e narrative della fotografia e dell'immagine contemporanea, una metodologia di lavoro capace di valorizzare modelli e processi creativi, codificare tendenze, stabilire una continuità con le produzioni del passato, digitalizzare idee...
L'anteprima è il momento di presentazione del Festival, ma ha anche lo lo scopo di illustrare e dare il via a progetti visivi sul territorio, da realizzare per la prima edizione di maggio, che vedranno giovani artisti e fotografi affermati impegnati in un percorso comune nel quale avverrà un confronto tra generazioni ed anche una consegna di saperi.
Mostra - Fotografia di San Pietroburgo -- dal 22 novembre al 2 dicembre -- PAN Palazzo delle Arti Napoli
Mostra - Nero Scampia di Mario Spada -- dal 24 novembre al 9 dicembre 2012 -- MAV Museo Archeologico Virtuale di Ercolano
Spettacolo Teatrale -- Guardate! Racconti fotografici regia e drammaturgia Raffaele Di
Florio 1 e 2 dicembre 2012 -- Museo di Capodimonte -- (sezione Arte Contemporanea) Napoli
Mostra - Coma -- vite sospese di Francesco Cito - dal 2 dicembre al 15 dicembre 2012 -- Villa Pignatelli -- Casa della Fotografia - Napoli
Promosso da: Ass. Culturale 180° Meridiano e Camerachiaraimage.
Con il Patrocinio di: Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli, Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale, Comune di Ercolano, Comune di San Sebastiano al Vesuvio.
In collaborazione con: Museo Archeologico Virtuale -- Fondazione Cives, , Accademia di Belle Arti di Napoli, Dipartimento di Sociologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II/ Osservatorio Giovani, Camera di Commercio di Napoli, Central Exhibition Hall Manege di San Pietroburgo, Fondazione Pomigliano Jazz, I Teatrini, Galleria Overfoto , Galleria Camera 16, NFI, Caracò Editore.
Contatti: info@movimentiperlafotografia.it
movimentiperlafotografia.it
territorio, da realizzare per la prima edizione di maggio, che vedranno giovani artisti e fotografi affermati impegnati in un percorso comune nel quale avverrà un confronto tra generazioni ed anche una consegna di saperi.
Promosso da: Ass. Culturale 180° Meridiano e Camerachiaraimage.
Con il Patrocinio di: Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli, Comune di Ercolano, Comune di San Sebastiano al Vesuvio.
In collaborazione con: MAV Museo Archeologico Virtuale, Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale, Accademia di Belle Arti di Napoli, Dipartimento di Sociologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Osservatorio Giovani, Museo Manege di San Pietroburgo, Fondazione Pomigliano Jazz, I Teatrini, Galleria Overfoto , Caracò Editore, Ogham s.r.l.
Inaugurazione: Giovedì 22 novembre 2012, ore 17.30
Durata: Dal 22 novembre al 16 dicembre 2012
Dove: PAN, MAV, Museo di Capodimonte,Villa Pignatelli
Direzione Artistica e Organizzazione: Pino Miraglia
Coordinamento mostre: Donatella Saccani
Ufficio Stampa: Umberto Di Micco - Manuela Ragucci
Comunicazione: Ogham, Camerachiaraimage
Web: Gianluca Buonamassa
Video: NFI nfivideo.com
Contatti:
info@movimentiperlafotografia.it
3388005831
Ristorante GARUM.mpg
Eruzione vesivio 79 dc