Offagna (AN) Museo Paolucci
Ad Offagna visitiamo il museo di scienze naturali Luigi Paolucci, accompagnati da Alfonso Maria Capriolo, Presidente del Sistema Museale provinciale.
A seguire entriamo nel cuore di Offagna: la Rocca ed il suo museo della armi antiche.
Bandiere Arancioni Marche: Offagna (AN)
Comune di Offagna (AN)
Offagna è un piccolo centro al confine tra le antiche zone di influenza di Osimo e Ancona, cui passò definitivamente nel 1445. Per garantirsene il possesso gli anconetani vi eressero la Rocca (1454 - 55), che domina l'abitato e costituisce la principale attrattiva turistica del luogo: al suo interno è stato allestito il Museo della Rocca, che ospita mostre e raccolte di armi antiche. Di pianta quadrata con torri e mastio, la Rocca presenta inoltre ben cinquanta postazioni per bombarde, una novità dell'epoca, quando le armi da fuoco facevano la loro prima apparizione. Salendo in cima al mastio, è possibile ammirare la vecchia campana (1476) e lo splendido panorama che vi si gode sulla campagna circostante.
A completare l'offerta museale di Offagna, contribuiscono inoltre il Museo di Scienze naturali Luigi Paolucci, che illustra la flora e la fauna del territorio e il Museo della Liberazione di Ancona, una raccolta di materiale fotografico relativo alle battaglie del Secondo conflitto mondiale per la liberazione di Ancona, allestito in alcuni locali annessi al Monastero di Santa Zita, realizzato nel XVIII secolo dall'Architetto Andrea Vinci.
Perché Bandiera arancione
La località, sorge in una suggestiva posizione panoramica e si distingue per la varietà delle risorse storico culturali. Da segnalare sono inoltre l'omogeneità e la compattezza dell'abitato - raccolto intorno alla Rocca - e l'efficace sistema di segnaletica turistica.
info: -
OFFAGNA (ANCONA, MARCHE, ITALY)
Offagna, comune di 1895 abitanti, provincia di Ancona, Marche, Italia.
Il borgo si erge attorno alla sua antica rocca sulla sommità di una collina, dista 15 km dal centro di Ancona ed è facilmente raggiungibile dal casello di Ancona sud dell'autostrada A14. Della storia di questo paese non si hanno molti riferimenti per i periodi romano e preromano. Le prime notizie si hanno solo quando nel tardo medioevo ad alcuni nobili germanici venne concessa la zona marchigiana dall’arcivescovo di Ravenna. Attorno al XII / XV secolo la sua storia fu comune a quella di Osimo. Nel 1445 venne data in via definitiva la giurisdizione alla città di Ancona dietro volere di papa Eugenio IV. In questo periodo Offagna divenne uno dei circa venti castelli di Ancona e per questo motivo tra il 1454 ed il 1456 venne costruita l'attuale rocca con l'importante funzione di difendere il confine del fiume Aspio. Dopo il 1532, data che segna la fine della Repubblica Anconitana, fu sottomessa in maniera stabile allo Stato della Chiesa fino all'unificazione dell'Italia. Tra i luoghi di interesse si segnala la rocca che rappresenta il principale monumento cittadino ed una delle opere difensive più importanti dei castelli di Ancona. Dopo molti restauri attualmente ha un aspetto alquanto integro e l'insieme ha una pianta quadrata con la torre angolare ed un maschio centrale. La Villa Montegallo, altro monumento interessante, è una costruzione del 1500 che porta decorazioni di Niccolò Pomarancio su un progetto di Andrea Vici. Interessanti anche il Museo di Scienze Naturali “Luigi Paolucci” e il Museo della Liberazione di Ancona al cui interno è presente una ricca collezione di armi e foto che documentano l'arrivo delle truppe alleate nella città dorica e la sua liberazione dalle truppe nazifasciste. Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 16 settembre 2014.
OFFAGNA 16-09-2017
LA ROCCA DI OFFAGNA
Offagna è un paese dell’entroterra marchigiano, abbarbicato su una rupe da cui domina il territorio sottostante.
Di antica fondazione, il suo toponimo ha avuto diverse interpretazioni nel tempo. Tra queste, una si lega ad un latifondo romano (“massa afraniana”) a sua volta da Afranio, generale romano di origine picena; una seconda invece sembra derivare da “offa” cioè ciambella schiacciata, che ricorda la sommità del Monte della Crescia di forma piatta.
Il primo “Castellum Ofanie” fu costruito a difesa degli insediamenti locali. Dopo l’anno mille, subisce una prima espansione, soprattutto per la difesa, con il completamento delle mura, l’innalzamento dei torrioni e la costruzione del ponte levatoio. Questo trasforma il Castellum rurale in “Castrum Offanie” a sottolineare la sua nuova natura castellana.
Un ulteriore passaggio si ha quando da Castrum diventa Comune, dotandosi di una propria legislazione. Sono gli anni caldi delle lotte tra ghibellini e guelfi, che non risparmiano il territorio. Dal secolo XV sono diverse le grandi e nobili famiglie che si contendono il territorio (Malatesta, Sforza, ecc). Dopo anni di lotte, soprattutto tra Ancona ed Osimo, è la Chiesa a deciderne il futuro, cedendola ad Ancora a fronte di un debito contratto con la suddetta città (1454).
Dal 1454 al 1456 la Rocca assume l’aspetto attuale, diventando uno dei 18 accampamenti del contado anconetano.
L’edificio, a forma quadrangolare, ha solide mura su cui corrono i camminamenti di ronda ed un mastio eccentrico. La Rocca, nata a scopo difensivo, è strutturata per l’alloggiamento di truppe e per il deposito di armi varie. In origine aveva l’ingresso posto in alto, attraverso un doppio ponte levatoio. Attualmente vi si accede attraverso un ingresso aperto ampliando una delle troniere presenti nelle mura, giungendo ad un’ampia galleria. In fondo ad essa, a sinistra, si trova la stanza del pozzo, l’approvvigionamento idrico del castello. A destra si accede alla corte interna.
Il mastio è suddiviso in 5 piani. Il primo ed il secondo piano sono collegati tramite due botole: al piano terra si trovano le segrete e, tramite le botole, era possibile controllare chi vi era rinchiuso. Al terzo piano soggiornava il castellano, unica stanza che aveva il camino (ora ne restano solo delle tracce).
L’ingresso del mastio si trovava al quarto piano, molto in alto, come era d’uso a quei tempi. Questo perché era possibile, in caso di attacco, isolarlo tramite la distruzione delle scale di collegamento così da garantirne la difesa. Al quinto piano erano alloggiati presumibilmente gli armigeri. Alla sommità del mastio, sicuramente coperto all’epoca, si trova la grande campana in bronzo datata 1477, oltre ad una invocazione alla Madonna ed il nome del fonditore (Iacobus de Istria).
Oltre che dalla Rocca, il paese era difeso da un recinto fortificato con torri di cui resta un torrione a testimonianza.
Dopo il 1477 e dopo la “battaglia del porco”, la Rocca inizia a perdere la sua importanza fino a venire utilizzata come magazzino.
Attualmente ospita una ricca esposizione di armi antiche e preziosi reperti.
(Fonte web)
2010-2011 Puntata #01 - Offagna - Cattura e Caccia alla Quaglia
Nella puntata di oggi ci occuperemo della caccia alla quaglia. Nelle Marche la tradizione più antica è quella della cattura del selvatico, prima per la vendita, oggi anche per condurre studi scientifici. Apparentemente simile al fagiano e alla starna, la quaglia, è un migratore ed il nostro territorio è fortemente interessato dai flussi migratori che alcune volte provengono da altri Paesi. Visto l'alta diffusione di questo volatile nelle Marche, per motivazioni scientifiche come l'inanellamento, negli ultimi dieci anni ne sono state catturate circa cinquantamila. Lascia la zona calda del mediterraneo per spostarsi al nord e riprodursi in zone più fresche, movimento inverso avviene in autunno quando tornano a sud per passare l'inverno. Oggigiorno per la cattura delle quaglie vengono utilizzate reti che formano sacche morbide per non causare danni all'animale; anche l'estrazione dei volatili intrappolati è delicata, ma se svolta da mani esperte non causa danni. Queste operazioni sono svolte dall'A.R.C.A., Associazione Ricerca e Conservazione Avifauna. Il metodo tradizionale prevede, invece, l'utilizzo di un quagliere per attirare le quaglie le quali verranno poi catturate da delle reti poste in orizzontale vicino al suolo. Se la quaglia si avvicina in volo, quando si va a posare sulla rete, rimane intrappolata cadendo tra le maglie; se invece cammina sul terreno, si aspetta che il volatile si avvicini per poi fare un movimento brusco cosicchè tenti di volare rimanendo impigliata.
Nonostante il suo flusso migratorio si svolga nelle ore notturne, la caccia alla quaglia avviene di giorno e l'aiuto dei cani è fondamentale. Generalmente se ne utilizzano due i quali sono in perfetta sincronia: se il primo si ferma anche il secondo lo fa per non disturbare l'altro.
Al minuto 9.26 ci spostiamo ad Offagna, al museo di scienze naturali intitolato al naturalista Luigi Paolucci. Il museo ospita centinaia di esemplari collezionati dal Paolucci nel corso della sua carriera. È famoso anche il suo Erbario Marchigiano che raccoglie tutte le speci che è riuscito a campionare, specialmente quelle che si trovano sul Monte Conero. In una stanza del museo è stato ricostruito quello che si pensa potesse essere lo studio di Paolucci, una sorta di stanza delle meraviglie che racchiude speci esotiche raccolte grazie a scambi tra collezionisti. In un'altra sala del museo è stato riprodotto il laboratorio scientifico Regio Istituto Tecnico Benincasa, scuola dove Paolucci fu docente e preside; in questa sala si possono ammirare macchine scientifiche dei primi del '900. Nel si possono ammirare numerosissimi volatili, categoria che affascinava lo studioso a tal punto che ha tentato per anni di interpretare il loro canto fino a scrivere una monografia sull'argomento, la quale è stata inviata a Darwin il quale dapprima non comprese che si trattava di uno studio scientifico, ma poi ne rimase entusiasta.
Al minuto 15.54 ci si occupa di caccia e ambiente parlando di cattura degli uccelli a scopo scientifico, pratica finalizzata alla raccolta di dati per la gestione faunistica. Si utilizzano reti di vario tipo a seconda del tipo di uccello che si intende catturare. Vengono poi registrati specie, peso ed età per vedere se una popolazione animale è in crescita o in difficoltà a causa di avversità durante la riproduzione. Vengono poi studiati i flussi migratori, caratteristica che ha sempre affascinato l'uomo.
Al minuto 17.17 ci occupiamo di cacciagione in cucina per assistere alla preparazione della quaglia in salmì con polenta arrostita.
Al minuto 20.42 si tratta di cacciagione in cantina, ovvero del giusto abbinamento tra vino e cacciagione.
Al minuto 21.10 si torna ad Offagna, borgo medievale che offre molto dal punto di vista artistico, paesaggistico e culturale il cui fulcro è rappresentato dalla rocca del XV secolo. La rocca, costruita in soli due anni per scopi militari, ospita il museo delle armi antiche nel quale è possibile ammirare anche strumenti preistorici per la caccia.
Offagna e le Feste Medievali
Inserito nella lista dei Borghi più Belli d'Italia, sorge a 309 metri s.l.m. nell'immediato entroterra della Riviera del Conero a 6 Km dall'uscita del casello autostradale di Ancona Sud. E' raggiungibile in auto in soli 20 minuti dalle località balneari di Sirolo eNumana. Caratteristiche del borgo sono: la Rocca d'epoca medievale (1454-56), la Chiesa del Sacramento opera realizzata dall'Architetto Vici (1780), l'Istituto S. Zita, luogo di meditazione e riposo dotato di un giardino pensile reso particolarmente accogliente dalle Suore Oblate che lo gestiscono, il Museo Paolucci realizzato con l'intento di salvare l'immensa raccolta di reperti di fauna e flora diligentemente effettuata nei primi del 1900 da parte dello studioso e naturalista Luigi Paolucci nell'area del Conero
Oltre alle sue bellezze architettoniche, Offagna è nota per le sue Feste Medievali che ogni anno, tra il penultimo e l'ultimo sabato del mese di luglio, offrono al visitatore una gamma di spettacoli che per la loro particolarità sono come una macchina del tempo. Infatti lo spettatore superata la porta di ingresso si trova immerso in uno scenario caratterizzato da vie senza macchine, illuminate soltanto dalle torce e per poter seguire lo spettacolo di teatro, o di gare in armi o per assaporare la crescia con le foje ci pensano i tamburi che con il loro rullio fanno da guida in mezzo ai tipici costumi medievali, ai saltimbanchi e mangiafuoco.
La Rocca, tipico presidio militare, ha conservato la sua possanza e da quest'anno al suo interno faranno bella mostra due collezioni: una di armi (1400-1750) e una raccolta di ceramiche (1200-1500).
info: - turismo.marche.it
Estratto dal video: La macchina del tempo - Offagna Feste Medievali di Francesco Scoccia - Archivi MdM/FMCM/edit.dm
Accademia Medioevo - La Spada - presso Centro Sperimentale EOS - Lanuvio
Movimento di scioglimento e focalizzazione nell'arte dellaSpada Medievale - Scuola D'Arme La Via della Spada di Accademia Medioevo
Bandiere Arancioni Marche: Mondavio (PU)
Gustalarancione a Mondavio (PU)
Mondavio conobbe il dominio dei Malatesta, dei Piccolomini, dei Medici, dei Montefeltro e dei Della Rovere fino al 1631, quando passò allo Stato della Chiesa. Apparentemente decentrato, Mondavio divenne nodo di saldatura e punto chiave di un perfezionato sistema di fortificazioni, centro amministrativo, commerciale, religioso e culturale di un ampio territorio. Ancora oggi è chiuso in una cinta muraria e difeso da una poderosa rocca e conserva nei palazzi e nelle chiese i segni di un passato glorioso. La rocca è il principale monumento e simbolo di Mondavio e fu commissionata da Giovanni della Rovere all'architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini e costruita tra il 1482 e il 1492. Oggi è sede del Museo di rievocazione storica e armeria, con manichini in costume e armi dal '400 al '700. Ad agosto, la rievocazione storica Caccia al cinghiale e il Banchetto rinascimentale celebrano la donazione della cittadina a Giovanni della Rovere. Il gusto è soddisfatto anche grazie ai numerosi primi e secondi piatti preparati con la carne di maiale, protagonista dell'annuale Festa del Nino, e i tacconi, pasta fatta a mano con farina di fava macinata a pietra.
Perché Bandiera Arancione
La località si distingue per la buona comunicazione turistica via web, tramite siti dedicati alla località e ricchi di indicazioni utili alla visita del territorio. Il borgo si presenta molto curato e ben valorizzato, sia nei suoi attrattori storico-culturali, sia nella manutenzione del verde urbano. L'atmosfera che si respira è tipica e la località risulta essere particolarmente viva.
Info: -
Spiegazione Feste Medievali Pergine Valsugana
Breve spiegazione delle feste medievali che si tengono a Pergine Valsugana a cura di Sandro