OFFAGNA 16-09-2017
LA ROCCA DI OFFAGNA
Offagna è un paese dell’entroterra marchigiano, abbarbicato su una rupe da cui domina il territorio sottostante.
Di antica fondazione, il suo toponimo ha avuto diverse interpretazioni nel tempo. Tra queste, una si lega ad un latifondo romano (“massa afraniana”) a sua volta da Afranio, generale romano di origine picena; una seconda invece sembra derivare da “offa” cioè ciambella schiacciata, che ricorda la sommità del Monte della Crescia di forma piatta.
Il primo “Castellum Ofanie” fu costruito a difesa degli insediamenti locali. Dopo l’anno mille, subisce una prima espansione, soprattutto per la difesa, con il completamento delle mura, l’innalzamento dei torrioni e la costruzione del ponte levatoio. Questo trasforma il Castellum rurale in “Castrum Offanie” a sottolineare la sua nuova natura castellana.
Un ulteriore passaggio si ha quando da Castrum diventa Comune, dotandosi di una propria legislazione. Sono gli anni caldi delle lotte tra ghibellini e guelfi, che non risparmiano il territorio. Dal secolo XV sono diverse le grandi e nobili famiglie che si contendono il territorio (Malatesta, Sforza, ecc). Dopo anni di lotte, soprattutto tra Ancona ed Osimo, è la Chiesa a deciderne il futuro, cedendola ad Ancora a fronte di un debito contratto con la suddetta città (1454).
Dal 1454 al 1456 la Rocca assume l’aspetto attuale, diventando uno dei 18 accampamenti del contado anconetano.
L’edificio, a forma quadrangolare, ha solide mura su cui corrono i camminamenti di ronda ed un mastio eccentrico. La Rocca, nata a scopo difensivo, è strutturata per l’alloggiamento di truppe e per il deposito di armi varie. In origine aveva l’ingresso posto in alto, attraverso un doppio ponte levatoio. Attualmente vi si accede attraverso un ingresso aperto ampliando una delle troniere presenti nelle mura, giungendo ad un’ampia galleria. In fondo ad essa, a sinistra, si trova la stanza del pozzo, l’approvvigionamento idrico del castello. A destra si accede alla corte interna.
Il mastio è suddiviso in 5 piani. Il primo ed il secondo piano sono collegati tramite due botole: al piano terra si trovano le segrete e, tramite le botole, era possibile controllare chi vi era rinchiuso. Al terzo piano soggiornava il castellano, unica stanza che aveva il camino (ora ne restano solo delle tracce).
L’ingresso del mastio si trovava al quarto piano, molto in alto, come era d’uso a quei tempi. Questo perché era possibile, in caso di attacco, isolarlo tramite la distruzione delle scale di collegamento così da garantirne la difesa. Al quinto piano erano alloggiati presumibilmente gli armigeri. Alla sommità del mastio, sicuramente coperto all’epoca, si trova la grande campana in bronzo datata 1477, oltre ad una invocazione alla Madonna ed il nome del fonditore (Iacobus de Istria).
Oltre che dalla Rocca, il paese era difeso da un recinto fortificato con torri di cui resta un torrione a testimonianza.
Dopo il 1477 e dopo la “battaglia del porco”, la Rocca inizia a perdere la sua importanza fino a venire utilizzata come magazzino.
Attualmente ospita una ricca esposizione di armi antiche e preziosi reperti.
(Fonte web)