L'ULTIMO EDEN TRA MASI E BOSCHI. LA VAL D' ULTIMO
Viaggio in una valle incantata del Trentino Alto Adige: la Val d'Ultimo, tra l'Alta Val di Non e la Val d'Adige. Masi, malghe, boschi incontaminati, dolci pendii e sentieri percorribili. Un paesaggio da ultimo paradiso terrestre.
di Sebastiano Biancheri
Torrenti di alta montagna - Baerhapp Alm 2310 m s.l.m. (Val d'Ultimo BZ)
L’acqua di questo torrente in gran parte è dovuta allo scioglimento nivale del mese di giugno, l’evoluzione climatica in senso positivo limita sempre più le abbondanti nevicate invernali quindi, il calo sensibile degli apporti idrici in primavera, causerà nelle pianure episodi sempre maggiori di notevole siccità.
VALLE DI SOLE, TERRA E ANIMA DI MONTAGNA
La Valle di Sole, con le laterali di Peio e Rabbi, rappresenta uno spaccato alpino unico nel suo genere.
Intanto perché si tratta di una valle longitudinale che fin dal nome esprime un ambiente più mite ed accogliente rispetto alle valli fredde che si sviluppano da nord a sud.
In secondo luogo perché qui l’ambiente rurale si è conservato molto di più rispetto ad altri contesti ed oggi può essere utilizzato dai tanti turisti e dalle giovani generazioni.
Un ponte interessantissimo fra il mondo di ieri e quello di oggi è rappresentato dall’Ecomuseo della val di Peio. Questo “piccolo mondo antico” è il risultato della passione di molti residenti della valle che, con spirito “partecipativo”, hanno scelto d recuperare diversi manufatti e siti particolarmente rappresentativi per la storia materiale di questi luoghi.
Parliamo allora di vecchie malghe, case di abitazione, molini e segherie, miniere e altri manufatti simbolo di una storia che affonda le sue radici nel lavoro e nella lotta per la sopravvivenza delle genti alpine.
A Celledizzo visitiamo ad esempio il Museo etnografico del legno ricavato nella vecchia segheria veneziana magistralmente rigenerata e ristrutturata.
Giovanni Martinolli, maestro elementare in pensione, apicoltore e volontario presso l’Ecomuseo, ci illustra le caratteristiche di questo manufatto che fin dalla sua costruzione, agli inizi del 900, funzionava con l’elettricità derivante dei vicini impianti del Careser.
A Strombiano, accompagnati da Maria Teresa Veneri, facciamo poi visita a Casa Grazioli eccezionale testimonianza di abitazione risalente ad alcuni secoli fa che rappresenta un vero e proprio viaggio a ritroso nella memoria popolare.
A Celentino facciamo poi visita alla Casa dell’Ecomuseo che ospita anche la sede dell’Associazione Linum dalla quale passano tutte le iniziative operative ed i corsi di formazione legati al recupero della memoria storica della Val di Sole.
A Mezzano ci fermiamo poi presso il caseificio Presanella dove possiamo prendere visione del percorso interno “Oggi come ieri” che rappresenta un ponte fra il mondo degli allevatori e quello dei turisti e dei consumatori.
Diego Fezzi, presidente di questa struttura cooperativa, ci parla anche delle tecniche produttive del caseificio che sono improntate da sempre al massimo rispetto del prodotto attraverso l’utilizzo del latte crudo, la lavorazione a basse temperature e la lunga stagionatura dei formaggi.
Il ristorante alla Vecchia macina di Claiano, dove ci accolgono Michele e Prisca Zanella, è il locale giusto dove incontrare sia le ricette della tradizione che i prodotti del territorio.
Concludiamo al Castello di Ossana ricordando gli appuntamenti solandri d’autunno e l’attenzione da sempre presente i valle riferita alla collezione di meravigliosi presepi.
Un ultimo passaggio presso l’ex Canonia, sede della Fondazione San Vigilio, ci permette di prendere visione dell’impegno delle associazioni del luogo per i temi sociali e dell’apertura internazionale.
Cartoline Italiane 29: Merano (Bz)
Capoluogo della Comunità comprensoriale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500-3335 m) e si trova nel fondovalle all'inizio di quattro importanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d'Adige e la Val d'Ultimo.
Attraversata dal torrente Passirio che confluisce nell'Adige, si trova alle pendici del Gruppo Tessa (fino a 3.480 m s.l.m., confine con l'Austria) e dell'Altopiano del Salto (fino a 2.800). A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come MEBO, e da una linea ferroviaria. A ovest comincia la Val Venosta, con la ferrovia della Val Venosta, a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la Val Passiria. Alla periferia di Merano sorgono il paese ed il castello di Tirolo (Dorf Tirol, Schloss Tirol) da cui prende nome la regione storica del Tirolo. In epoca romana la zona dell'attuale Merano è detta Maia e si trova sul confine tra la provincia della Rezia e la Regio X Venezia/Istria, ai margini settentrionali del municipium di Trento. In epoca tardo-antica vi si sviluppa il castrum Maiense, un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno (Zenoberg). Nella cappella del castrum furono sepolti san Valentino di Rezia (alla fine del V secolo) e san Corbiniano di Frisinga (attorno al 730). Merano si sviluppa sotto i conti del Tirolo nel corso del '200, in particolare con Mainardo II di Tirolo-Gorizia, quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Dal 1418 al 1848 è la capitale della contea del Tirolo. Diviene città nel corso del XIII secolo. Nel secolo successivo, grazie anche ai privilegi concessi da Leopoldo III si sviluppa molto il settore commerciale. Con il trasferimento della sede dei conti ad Innsbruck nel 1420 Merano perde la sua primaria importanza come centro economico. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del 1809, guidate dal passiriese Andreas Hofer, Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto, sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi.
Nella seconda metà dell'Ottocento Merano diviene un importante luogo di cura e villeggiatura dell'Impero austro-ungarico e la città si espande al di fuori del perimetro delle mura su modelli urbanistici di derivazione viennese e salisburghese. Dopo la Prima guerra mondiale Merano, come tutta la parte meridionale del Tirolo, viene annessa all'Italia. Tra le due guerre vi viene realizzato l'ippodromo di Maia. Merano ha un'antica tradizione turistica come luogo di cura e come centro di villeggiatura. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città. Questo soprattutto perché scienziati e medici hanno sempre consigliato la città per il suo clima mite e mediterraneo e per la qualità dell'aria. Dal 1945 Merano è una delle mete più frequentate dai turisti in Alto Adige. A Merano si trova il Museo Provinciale del Turismo Touriseum, ospitato nel Castel Trauttmansdorff (o castel di Nova), al quale è annesso il giardino botanico, uno dei più belli in Italia. A dicembre 2005 sono state riaperte le terme di Merano con annesso un hotel a quattro stelle.
Il museo di padre Chini e le mele della Val di Non su Eat Parade
La celebre trasmissione di Rai Due dedica un servizio al Museo di Segno dedicato a Padre Eusebio Chini e sulle mele della Val di Non conservate in gallerie. Servizio andato in onda venerdì 8 febbraio 2013.
Bergauf. La lana. Un gruppo di donne. Il loro impegno sociale
Utilizzando tonnellate di lana altrimenti destinate alla spazzatura, un manipolo di intraprendenti donne della Val d’Ultimo si è messo a produrre materassi, giacche, borse e persino scarpe. Per farlo hanno dovuto investire tanto tempo e anche tanto denaro per acquistare i macchinari usati. Macchinari che ora sono nuovamente pieni di vita, come la lana stessa e come queste donne coraggiose che hanno deciso di nobilitarla.
Per saperne di più:
Più storie dall’Alto Adige/Südtirol:
ANDREAS HOFER WEG: DAI LARICI DELLA VAL PASSIRIA ALL'OLIVO DEL GARDA
160 chilometri fra Sudtirolo e Trentino nel segno di Andreas Hofer il patriota che difese il suo popolo contro l’invasione napoleonica e bavarese nei primi dell’Ottocento.
E’ l’dea frutto della fantasia esploratrice di Gian Paolo Margonari, viandante per vocazione, accompagnatore di territorio ed esperto escursionista.
Sette giorni di cammino fra terre di montagna attraversate da due lingue e due culture, ma anche da un paesaggio che da continentale diventa mediterraneo.
La nostra giornata ha inizio a San Leonardo in Passiria- St. Leonhard in Passeier dalla casa natale di Andreas Hofer, oggi sede di un interessante museo dedicato a tutti coloro che hanno difeso la democrazia e la loro terra.
Judeth Schwarz, giovane direttrice del museo, descrive una struttura che da una parte riserva un grande interesse storico, grazie alla riproduzione di un villaggio medievale sull’esterno, e che dall’altra presenta un interessante sguardo sulla contemporaneità, grazie ad un allestimento interno dedicato ai nuovi “difensori della libertà” come Gandhi, Mandela, Guevara e molti altri.
Andreas Hofer – ci spiega Margonari – fu oste e commerciante, prima che attivista e difensore della sua heimat nelle fila dei corpi di difesa territoriali, ovvero gli Schuetzen.
Come aiutante agricolo e oste prestò il suo servizio presso una locanda al passo del Ballino, sopra a Riva del Garda, dove passava la via commerciale che univa l’alto Garda con i mercati del nord attraverso il meranese e la val Passiria.
L’itinerario proposto mette quindi in luce questa antica via percorsa dai mercanti.
La prima tappa riguarda pertanto i cosiddetti waalweg, ovvero i sentieri dell’acqua che in Alto Adige percorrono gli antichi canali di irrigazione.
Nei pressi di Marlengo ammiriamo questi cammini, molto frequentati in autunno, specie dai turisti stranieri di una certa età.
Superata la val d’Ultimo e il passo Palade arriviamo a Unsere liebe frau im Walde nei pressi di San Felix, gli ultimi villaggi del Suedtirolo prima di entrare nell’alta valle di Non. Qui osserviamo la differenza fra la gestione del maso chiuso, caratterizzato dalla non frazionabilità dell’azienda rurale tipica dell’Alto Adige, e la gestione “latina” e frazionata della proprietà tipica del Trentino.
Siamo poi nei pressi del santuario di San Romedio per visitare un percorso scavato nella roccia utilizzato per collegare le tubature di un antico acquedotto.
A quel punto il cammino segue la “via trentina” passando da Molveno e da Comano Terme per risalire verso il Lomaso e quindi il Ballino.
Alla fine di questo percorso e di questa piacevole avventura l’amico Gian Paolo ci ricorda alcuni “principi” che dovrebbero caratterizzare l’arte del “viandare”. Fra questi ricordiamo il motto del Deutscher Alpenverein, la più grande associazione alpinistica del mondo: “Der Weg ist das Ziel”, la via è la mèta.
Gian Paolo Margonari è autore di una bella guida dedicata al cammino di Hofer corredata dalle mappe del cartografo Augusto Cavazzani, fedele e simpatico compagno di escursioni.
Hotel Eberle **** Hotel Review 2017 HD, Bolzano, Italy
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Property Location
With a stay at Eberle in Bolzano, you'll be minutes from Altopiano del Renon and close to Renon Cable Car. This 4-star hotel is within close proximity of Museum of Nature South Tyrol and Piazza del Municipio.
Rooms
Make yourself at home in one of the 30 air-conditioned rooms featuring refrigerators and minibars. Rooms have private balconies. Wireless Internet access (surcharge) is available to keep you connected. Conveniences include phones, as well as safes and desks.
Amen...
Meran Merano
Merano or Meran is a town and comune in the province of Bolzano-Bozen, Italy. Generally best known for its spa resorts, it is located within a basin, surrounded by mountains standing up to 3,335 m (11,000 ft), at the entrance to the Passeier Tal (Val Passiria), the Vinschgau (Val Venosta) and the Ulten Valley (Val d'Ultimo). In the past the town has been a popular place of residence for several scientists, literates and artists, including Franz Kafka, Ezra Pound and Paul Lazarsfeld, who appreciated its mild climate. Among the town's landmarks are the Museum of Tourism, which was opened in the spring of 2003 and shows the historical development of tourism in the province, and the Gardens of Trauttmansdorff Castle, a botanical garden. Both sites are located in the Trauttmansdorff Castle. Also notable are the Steinerner Steg (stone bridge) across the Passer and the medieval Ortenstein tower, popularly called Pulverturm (lit. powder tower). Meran is a popular tourist destination especially for Germans and Italians. In summer there are concerts on the promenade almost daily, and there are fine walks around the town and in the surrounding hills, not least Meran 2000, where there is also skiing in winter. The area is well known for its wines, both white and red, and vineyards extend right into the town. The local wine, Meraner Leiten (Meranese di collina), is a light red, best drunk young.[8]. There are also extensive orchards, and apples are exported throughout Europe. The Forst brewery on the edge of the town produces a popular range of beers, sold throughout northern Italy.
Source: Wikipedia
Johann Burgstaller e il maso Burgstallerhof
Un maso è più di una casa. In Alto Adige molti masi sono come pietre miliari che fanno ormai parte del paesaggio. In molti di loro nascono, crescono e si susseguono diverse generazioni di altoatesini. A volte, persino le strade prendono il nome dagli antichi masi. Alcuni luoghi sono così plasmati a questi edifici che la sola idea di sostituirli con nuove costruzioni risulta inconcepibile. È di questa idea anche l’agricoltore Johann Burgstaller, proprietario del maso Burgstallerhof. Secondo Johann, il vecchio maso non va demolito ma al contempo non è più la dimora ideale per la propria famiglia. Per questo Johann ha deciso di partecipare al premio ITAS per la ristrutturazione dei masi storici altoatesini, attraverso cui contadini e architetti hanno modo di incontrarsi e pianificare insieme il progetto per il risanamento dei masi. I tre premi migliori vengono messi in opera. Il premio del Gruppo ITAS è un’iniziativa dell’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti sudtirolesi, dell’Agenzia Alto Adige Marketing, della Fondazione Architettura Alto Adige e della Ripartizione Beni culturali della Provincia Autonoma di Bolzano.
Nel 2014 il maso Burgstallerhof è stato uno dei progetti vincitori del premio.
Le storie dei contadini e dei loro masi:
Scopri le altre storie dell’Alto Adige/Südtirol:
di maso in maso
Sull'altipiano dello Sciliar,in un ambiente pittoresco si snoda il Giro dei Masi.
Offre numerose possibilita' di ristoro ed è consigliato farlo in autunno
Strada dei Salassi - Route des Salasses
Tra Aosta e Sarre possiamo gustarci una percorso interessante e con un bel panorama seguendo la SR 41, raggiungibile tramite la SR 26 da Avise o La SR 22 da Saint-Nicholas
thetravelnews.it - Reinhold Messner e il Maso Chiuso
Reinhold Messner spiega in cosa consiste la legge del Maso chiuso in Alto Adige
Agriturismo Alto Adige
La contadina Maria dell'agriturismo Geigerhof (San Candido, Alto Adige) a raccogliere il fieno.
Hotel Monte Bondone *** Hotel Review 2017 HD, Vaneze, Italy
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Property Location
When you stay at Hotel Monte Bondone in Trento, you'll be in the mountains and close to Cantine Ferrari and Trento Science Museum. This ski hotel is within close proximity of Forte di Cadine and Briamasco Stadium.
Rooms
Make yourself at home in one of the 24 guestrooms featuring minibars and LCD televisions. Complimentary wireless Internet access keeps you connected, and digital programming is available for your entertainment. Private bathrooms with bathtubs or showers feat...
St. 1 Puntata 13 - Trentingrana della Val di Non
Il Trentingrana è un formaggio grana prodotto nella provincia di Trento, l'hai mai assaggiato?
In questa puntata di Sapori e Custodi del Nostro Territorio, si sfideranno Maddalena del team coltello e Brunella del team forchetta, preparando ricette proprio a base di Trentingrana. Chi vincerà?
Grano ricordi e nostalgie 2a parte.wmv
La tradizione contadina di Casalincontrada (CH) - Abruzzo
Alto Adige - Pesca e marketing territoriale (FIOPS)
Il Direttore Francesco Ruscelli si è recato al Lago di Neves, a quasi 2000 mt in Alto Adige, dove ospite di Tony Irenberger - che gestice il lago - ha affrontato dapprima una sessione di pesca a zip Fly sistem in compagnia di Angelo Musiani e Matteo Frigo e poi a spinning e mosca affrontando le caratteristiche gestionali della governance di pesca della zona.
Dopo una sessione di pesca a Mosca e Spinning in alcuni tratti gestiti in Val Casies il tour si è concluso al Museo Archeologico di Bolzano a testimonianza dello stretto rapporto esistente nella zona tra marketing turistico culturale e marketing legato all'indotto della pesca sportiva ricreativa.
Agriturismo Ranch Bellaria
Agriturismo in Val Trebbia, a Bobbiano di Travo.
Per info
Valfurva (Alta Valtellina, SO): cime e panoramiche
Immagini e musica di Massimo Dei Cas - paesidivaltellina.it