Museo san Salvaro - Urbana - Padova - OSTERIA 6
La nascita del Museo delle Antiche Vie e dell'Ostello
Villaurbana - Piccola Grande Italia
Nella provincia di Oristano, tra il monte Arci e il monte Grighine, in una zona collinare ricca di vigneti, uliveti e campi di grano, sorge Villaurbana, delizioso borgo di 1700 abitanti. Villaurbana, il cui nome deriva da Villa Urbis, ovvero villa della città, è un borgo tranquillo, i cui vicoli sono popolati da armoniosi silenzi intervallati dai suoni della natura. Il recupero architettonico di alcuni interessanti edifici, tra i quali l’antica casa padronale appartenuta alla famiglia Lai, oggi sede del Museo del pane, ha permesso al centro storico di riacquistare alcuni tratti particolari, quali i paramenti murari esterni in pietra e gli ampi portali dai quali si accedeva al cortile dell’abitazione.
Ancient city of Nora -PULA-
SONG: EDITOR YOUTOBE CREATOR STUDIO
Poche decine di chilometri a sud-ovest di Cagliari sorge uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna, una prospera città, prima fenicia, poi cartaginese, infine importantissimo centro romano, un gioiello tramandatoci attraverso tre millenni.È stata la prima città fenicia in Sardegna (VIII secolo a.C.), snodo del commercio, nonché porto dall’invidiabile posizione, nell’istmo di capo Pula, da cui si poteva salpare con qualsiasi vento. Nora, sviluppatasi pienamente nel IV secolo a.C. sotto il dominio punico, nel 238 a.C. fu conquistata dai Romani e nel I d.C. divenne municipium. Nei due secoli successivi, visse il massimo splendore: crescita urbana e ottomila abitanti, oltre a essere caput viae, chilometro zero di tutte le strade dell’Isola. Della fiorente città rimangono affascinanti rovine nel parco archeologico di Pula, a pochi minuti dal centro turistico, e reperti esposti nel museo Patroni. Facendo snorkeling ammirerai strade e resti romani nei fondali dell’istmo, a Punta del Coltellazzo, dominata da una torre del XVI secolo.
Le vestigia fenicio-puniche sono state quasi del tutto coperte da edifici romani. Gli scavi, iniziati nel 1889 dopo che una mareggiata ‘svelò’ un cimitero fenicio-punico (tophet), hanno riportato alla luce resti del tempio di Tanit, dea cartaginese, e la stele di Nora, custodita nel museo archeologico di Cagliari. Sulla stele, il più antico documento dell’Occidente, compare per la prima volta il nome Shrdn, ‘Sardegna’. Il tophet sorge vicino alla chiesetta romanica, luogo di martirio del santo guerriero rievocato ogni anno in occasione della Sagra di sant’Efisio, al quale la popolazione pulese è particolarmente devota.
All’ingresso del parco, troverai ruderi delle terme, per cui Nora fu celebre. Attraverso le vie pavimentate, entrerai nel cuore dell’antica città: la piazza del Foro. Vicino c’è un tempio con pronao a sei colonne, mentre a nord, necropoli e acquedotto. Sulla costa, ti apparirà un’abitazione signorile, la casa dell’atrio tetrastilo del III secolo d.C., con porticato a quattro colonne e stanze tappezzate di mosaici: da non perdere ‘Nereide su un centauro marino’. Proseguendo, ecco l’attrazione maggiore, l’anfiteatro: in origine, rivestito di marmo, contava venti gradinate e mille posti a sedere, oggi è scenario del festival La Notte dei Poeti. A sud spicca il santuario di Esculapio, con terrazza mosaicata del IV secolo: forse sede del rito di incubazione, per avere rimedi ai mali dal dio. È l’ultimo grande edificio: dal V secolo iniziò il declino di Nora. Conclusa l’escursione archeologica, potrai fare una passeggiata sulla spiaggia di sabbia dorata e mare cristallino o lungo la laguna, che ospita rari uccelli, e alla sera dedicarti alla movida di Pula, con eventi e aperitivi nelle piazze del centro.
Ferrovie antiche Museo Roma Ostiense
Breve tour nel polo museale Atac nei pressi della stazione Roma-Lido in via Ostiense. Vecchie elettromotrici, locomotori d'epoca e tram storici. Nel finale un breve filmato dell'elettromotrice AB 03 di San Marino, restaurata proprio a Roma, in movimento durante la giornata delle ferrovie 'non dimenticate' del 1 marzo 2015.
AgriCulture 2015 -Ardea :Antiche vie dell 'acqua nel territorio dei Rutuli -Chiara Della Valle
Corso di Formazione 2015
Ardea(SMS Virgilio)
Antiche vie dell'acqua nel territorio dei Rutuli presentata da Chiara Della Valle, Docente di lettere e Dottoressa in Conservazione dei beni culturali.
Ville Venete For You - La Riviera del Brenta (Venezia)
La Riviera del Brenta è una striscia di terra bagnata dal Naviglio del Brenta, che collega Padova a Venezia, offrendo un piacevole paesaggio. E' una zona urbana, che inizia a Stra ed attraversa i paesi di Fiesso d'Artico, Dolo, Mira, Oriago e Malcontenta, dove termina tuffandosi a Fusina nella laguna di Venezia. All'epoca delle antiche ricche famiglie veneziane, il Naviglio era considerato un'estensione del Canal Grande ed era una delle vie principali di comunicazione e di scambio tra la città di mare e la città di Padova: oltre allo scambio delle merci permetteva ai nobili di raggiungere le loro sfarzose Ville e Palazzi, dov'erano soliti rifugiarsi nel periodo estivo e per proteggersi dalla calura della laguna. La Riviera del Brenta era dunque zona di villeggiatura delle antiche e nobili famiglie Veneziane, ecco perchè è caratterizzata dalla presenza di antiche residenze d'epoca e Ville Venete, costruite tra il XV e il XVIII secolo.
Un'ottima posizione la Riviera del Brenta per chi vuole trascorrere dei piacevoli giorni alla scoperta della cultura Veneta.
Ville in ordine di apparizione: Villa Pisani, Villa Foscarini Rossi, Villa Ducale, Barchessa Valmarana, la Malcontenta.
The Riviera del Brenta is a strip of land crossed by the Naviglio of the Brenta River, which leads from Padova to Venice across a lush landscape. It is an urban area that unfolds from the town of Strà through the small towns of Fiesso d'Artico, Dolo, Mira, Oriago and Malcontenta and ends in Fusina, facing the Venetian lagoon.
At the time of the rich Venetian families, the Naviglio used to be an extension of the Grand Canal and was one of the main routes both for communications and trades between Venice and Padova. Furthermore, it was the best route for noblemen to reach their sumptuous country mansions where they used to spend the summer, far from the hot, damp weather of the lagoon. The Riviera del Brenta was therefore the Venetian noble families' holiday resort area.
It is believed that all the villas were built between the 15th and the 18th centuries.
The position of the Riviera del Brenta is ideal for all of those who wish to disclose the hidden gems of the Venetian culture.
In order of appearance: Villa Pisani, Villa Foscarini Rossi, Villa Ducale, Barchessa Valmarana, la Malcontenta.
Agrigento delle Meraviglie - FlowerLife installazione site-specific al Museo #MeTe di Siculiana
Sito Web
#MeTe #Arte #sitespecificart #Siculiana
14 Luglio al 30 agosto 2019 presso il Museo #MeTe di Siculiana.
Info Museo #MeTe
Quartiere Casale, Siculiana Ag -
Descrizione Installazioni
Un intervento di Rigenerazione Urbana che si articola in tre installazioni dislocate tra le vie del Quartiere Casale di Siculiana e l’interno del Museo #MeTe. FlowerLife, Humanity Door e Stargate rappresentano un unicum nell’immaginario creativo di Alessandro Catania dove Geometrie Sacre, Misure Aure, conoscenze afferenti al mondo della Numerologia e al Feng Shui danno vita ad installazioni site-specific capaci di dialogare con l’ambiente circostante così da armonizzare, riequilibrare e amplificare le tre energie essenziali: Terra, Uomo, Universo. Una quarta installazione, a carattere provocatorio/sarcastico, consentirà al visitatore di sentirsi ricco e famoso “per 5 minuti”: chiaro riferimento alla recente kermesse organizzata dal famoso brand dell’alta moda italiana D&G proprio in provincia di Agrigento.
FLOWERLIFE
è una figura geometrica composta da 18 cerchi disposti in una simmetria esagonale, a formare una figura floreale. Al centro troviamo un GeneCristal, composto di quattro cerchi intrecciati che formano così una sfera in grado di armonizzare, riequilibrare e amplificare le tre energie essenziali: Terra, Uomo, Universo.
HUMANITY DOOR
Quattro cerchi che si intersecano in dodici punti formano una sfera dalle geometrie sacre che discende dal cielo. Tale sfera, chiamata GeneCristal, rappresenta la porta di accesso per l’umanità in costante ricerca di equilibrio energetico. Il visitatore entra nella base trapezoidale calpestando il suolo composto da sale marino. Al centro del trapezio vi è un “tensor ring” di rame in grado di armonizzare l’aura di ciascun essere umano. L’armonizzazione energetica avviene quando ci si posiziona al centro inserendo la testa dentro il GeneCristal, connettendosi cosi al FlowerLife.
STARGATE
Il visitatore, immerso in un suono primordiale a 432 hertz, potrà attivare il laser il cui raggio attraverserà un cristallo incastonato sulla sommità della piramide. L’effetto sarà l’apertura di uno “stargate”, ovvero di un portale in grado di accedere ad altre dimensioni. All’interno della Piramide troviamo un GeneCristal e un “Tetraktys” in allumino, quest’ultimo interpretabile come la rappresentazione del Tutto, nonché delle leggi che consentono di creare un’armonia tra gli elementi che costituiscono il Cosmos.
D&G
Una stella a cinque punte di color oro/argento rappresenta lo spaccato di un’esperienza unica vissuta alla Valle dei Templi di Agrigento. Sentirsi D&G per un giorno non ha prezzo! Il visitatore salendo sul rosso podio e posizionandosi al centro della stella, con le braccia aperte e le gambe divaricate, la cui testa viene sormontata da un’aureola di rame, potrà sentirsi ricco e famoso per “cinque minuti”.
Le misteriose origini delle strade di Milano
Roma ha il Tevere, Parigi la Senna, Londra il Tamigi. Ma qual è il fiume di Milano? Avete mai guardato disinteressatamente la cartina della città chiedendovi perché certe vie seguono percorsi strani, irregolari rispetto al contesto circostante? Perché la Darsena è dove si trova ed ha quella forma? Non da addetto ai lavori ma da semplice appassionato di archeologia industriale, navigatore del web e girovago della città vi guiderò, per mezzo di immagini aeree qualiquelle di Google Maps, alla scoperta delle tracce rimaste nella Milano moderna delle antiche infrastrutture tecnologiche: le vie d'acqua, i Bastioni, le ferrovie ecc.
di Marco Gualmini
Monastero di San Salvaro | Urbana | PianuraNews.TV
All'interno del territorio del Comune di Urbana si trova il monastero di San Salvaro, la cui storia inizia nell' XI secolo.
La struttura nei vari secoli ha subito modifiche ed ampliamenti strutturali ad opera dei monaci che la abitavano, fino ad arrivare alla ristrutturazione voluta dal Comune e dalla parrocchia e terminata una decina di anni fa.
TOSCANA - IL BORGO DI CETONA - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI ❀
La naturalezza con cui la pietra delle architetture si fonde con la delicatezza quasi pittorica del paesaggio toscano, costituisce la meraviglia di Cetona, nella campagna senese.
Basta salire per le strette vie lastricate chiamate coste, perché costeggiano il monte, o addentrarsi nella cittadella, l´antico grumo di case che domina la piazza rinascimentale, per cogliere la poeticità di questo luogo, una gioia di forme serene - ha scritto Piero Grassini (Cetona e il suo ambiente, 1986) - capace di evocare gli scomparsi fantasmi del tempo, tra emozioni medievali e suggestioni naturalistiche.
La campagna intorno a Cetona è così bella da apparire quasi una rappresentazione oleografica di un paesaggio rinascimentale.
Le mura, che un tempo avevano tre giri, oggi conservano nel rotondo torrione del Rivellino, risalente alla metà del XVI secolo, la traccia più importante della terza cerchia.
La struttura urbana risente delle vicende guerresche del periodo medievale, quando Cetona doveva barcamenarsi tra Siena e Orvieto che se la disputavano con le armi.
Verso la metà del Cinquecento, la costruzione della piazza, oggi dedicata a Garibaldi, come nuovo accesso al borgo medievale, è la realizzazione di un sogno. Il sognatore e artefice del rinnovamento rinascimentale di Cetona fu Gian Luigi Vitelli detto Chiappino che, nominato marchese dai Medici, volle vestire i panni del buon governatore realizzando questa piazza dalla forma ovale, stranamente troppo grande per un borgo così piccolo.
Ad essa fan da contorno edifici sei-settecenteschi, tra cui l´antico palazzo Vitelli, irriconoscibile esternamente, l´ex chiesa cinquecentesca (oggi sede comunale di mostre) della SS. Annunziata e in un angolo, anche essa nascosta tra le case, la chiesa di S. Michele Arcangelo, eretta nel 1155 ma rimaneggiata nella seconda metà del XVII secolo.
Anche il loggiato della piazza, usato un tempo come mercato coperto, fu progettato dal Vitelli.
Uscendo dalla piazza e superato il Rivellino, si prende la stradina in salita su cui si affacciano nobili edifici come, a destra, l´antico Palazzo di Giustizia (oggi sede della Caserma dei Carabinieri) e il settecentesco Palazzo Sgarroni e, a sinistra, Palazzo Minutelli, oggi sede del Municipio e, al piano terra, del Museo civico.
Seguendo l´andamento curvilineo della stretta via si sfocia nella piazzetta della Collegiata, la più bella chiesa del borgo, intitolata alla SS. Trinità. Costruita in origine, tra XII e XIII secolo, ad una sola navata di impianto romanico, si arricchì nel 1571 della navata sinistra con portalino esterno.
Il semplice interno custodisce alcuni affreschi del tardo Quattrocento, tra cui una Madonna Assunta della scuola del Pinturicchio (1454-1513).
Salendo verso la Rocca, si attraversa il Rione delle Monache, con le case allineate lungo l´antico tracciato delle mura.
Dalle finestre o dalle porte spesso rivestite in pietra, lo sguardo si immerge nella campagna e nei monti, dove i colori dominanti sono l´argento degli ulivi e il verde scuro dei cipressi. In alto, domina la Rocca (oggi di proprietà privata, come il contiguo parco) con il suo maschio superstite sommerso dal verde dei pini e dei cipressi.
È questo il nucleo più antico di Cetona, originario del X secolo e trasformato in abitazione nel XVI, con l´aggiunta di nuovi corpi edilizi. Scendendo per tornare alla piazza Garibaldi, si costeggia la seconda cerchia di mura. La piazza si allarga, dalle parti del loggiato, su una piccola salita alle cui spalle si trova il quartiere settecentesco, sorto per volere del nobile Salustio Terrosi che qui, nel 1750, fece edificare una villa e uno splendido parco di quindici ettari, anch´essi, purtroppo, di proprietà privata.
Arezzo: ICASTICA 2014 al via la seconda edizione
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Quaranta protagonisti dell'arte contemporanea internazionale in 40 sedi tra musei, palazzi, basiliche, piazze, vie, giardini della città antica. Dal 15 giugno al 31 ottobre 2014 il centro storico di Arezzo è tutto ICASTICA, kermesse dedicata alle arti ed alla contemporaneità quest'anno alla seconda edizione. Il ritorno è in grande stile, sotto la direzione di Fabio Migliorati per l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Arezzo, con la formula di sicuro successo arte contemporanea prestigiosa a raffronto con quella del Cimabue, di Piero della Francesca e di Giorgio Vasari. La manifestazione si snoda lungo un percorso di 4 km nel centro della città, tra storia ed eventi. Mission: demusealizzare l'arte e scoprire un modo diretto di vivere con essa.
ICASTICA significa arte di rappresentare la realtà. Icàstico - aggettivo, dal greco εἰκαστικός «rappresentativo», derivazione di εἰκάζω «rappresentare» - vuol dire infatti rappresentazione efficace, incisiva, sintetica.
L'edizione 2014 s'incentra sul tema del rinascere, secondo il criterio della crisi positiva, documentata in catalogo Grafiche Badiali. Restart è il titolo, per un progetto che va dall'archeologia - calchi umani da Ercolano, mummie egizie, urne e ombre etrusche, reperti della Firenze del 1966 - al multiforme linguaggio dell'attualità - con i lavori di Rashad Alakbarov, Barry X Ball, Per Barclay, Robert Barta, Carlo Bernardini, Daniel Canogar, Yves Dana, Wim Delvoye, Tim Ellis, Paolo Grassino, Antony Gormley, Damien Hirst, Julie Legrand, Javier Marin, Andrei Molodkin, Richard Nonas, Michelangelo Pistoletto, Pedro Cabrita Reis, Andres Serrano, Studio AFA, Pascale Marthine Tayou, Michal Trpak, Tatjana Valsang, Costas Varotsos, Fabio Viale, Brigitte Zieger e la coraggiosa novità di Promenade (walk in progress dei giovanissimi artisti
aretini Valentino Carrai-Luca Mauceri-Carlo Trucchi).
Tre i vincitori che saranno scelti e premiati dal Comitato Scientifico, presieduto dallo stesso Fabio Migliorati (Attività Espositive del Comune di Arezzo), coordinato da Pasquale Giuseppe Macrì (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Arezzo) e composto inoltre da Maria Grazia Bellisario (MIBAC), Laura Cherubini (MADRE, Napoli / Accademia Belle Arti, Milano), Silvio Ciappi (Università degli Studi La Sapienza, Roma), Maria Vittoria Marini Clarelli (GNAM, Roma), Micol Forti (Sezione Contemporanea dei Musei Vaticani), Ilaria Gianni (Nomas Foundation, Roma), Lorand Hegyi (Museo d'Arte Moderna, Saint-Etienne), Michele Loffredo (Museo di Casa Vasari, Arezzo), Anna Mattirolo (MAXXI Arte, Roma), Beatrice Merz (Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Torino), Franziska Nori (Centro Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze), Mario Perniola (Università degli Studi Tor Vergata, Roma), Paola Refice (Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna, Arezzo), Angela Vettese (IUAV -- Venezia), Silvia Vilucchi (Museo Archeologico Mecenate, Arezzo).
Ne parliamo con il Direttore artistico di Icastica, Fabio Migliorati.
Da San Babila a Porta Venezia, Milano. Realizzato da Alberto Gabrieli e Luciano Piovani.
La zona di Corso Venezia è ideale per chi vuole unire la bellezza e la tranquillità. Si può passeggiare in mezzo ad antichi edifici e rilassarsi nel secondo parco più importante di Milano: i Giardini Pubblici di via Palestro. Realizzati alla fine del '700, ospitano al suo interno il Museo di scienze naturali e il Planetario. Corso Venezia è una delle strade commerciali più lunghe d'Europa: parte da Piazza San Babila e arriva a Porta Venezia, ma la direttrice prosegue oltre, fino a Piazzale Loreto. Piazza San Babila, sebbene si trovi a poche centinaia di metri dal Duomo, ha caratteristiche moderne. Gran parte dei suoi edifici risalgono agli anni '30, tra questi anche il primo grattacielo di Milano, la Torre Snia Viscosa. Corso Venezia è considerata una delle vie più eleganti di Milano. Nel '700 molte famiglie nobili vi costruirono le proprie residenze. Corso Venezia termina a piazza Oberdan, dove si trova Porta Venezia, uno dei più antichi varchi di ingresso alla città. Oltre Porta Venezia si apre Corso Buenos Aires, una lunga strada stracolma di negozi.
Se volete far shopping, questo è uno dei luoghi più adatti.
Videopresentazione nell'ambito del progetto Inside Milano della IVE dell'Itsos Albe Steiner di Milano.
Tres Mausoleos en la Ciudad de México (Exploración Urbana)
Nos fuimos a explorar 3 mausoleos en donde se encuentran sepultados personajes muy importantes de la Historia de México: Hernán Cortés, Benito Juárez y los protagonistas de la Revolución Mexicana.
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#Historia #HernanCortes #BenitoJuarez
Isca - Zagaglie: Minerva ed il suo tesoro
La zona archeologica di Zagaglie, scoperta dall'illustre professore Paolo Orsi, intorno al 1908, è situata fra il centro abitato di Isca Marina e gli edifici residenziali di nuova espansione urbanistica. E' un grande sito che, dalle case a Sud Ovest si estende verso Nord Est, in direzione della provinciale per il capoluogo ed il torrente Salubro.§
La nascita della struttura si colloca in età Augustea quando anche in Terra Bruzia inizia un periodo di pace e di grande sviluppo economico. LE VILLE ROMANE, costruite su siti già pre - esistenti, basarono la loro economia sulla produzione di vino, grano e olio. Coloni italici e schiavi, oltre a coltivare i campi, erano dediti all''allevamento del bestiame. La produzione veniva così commercializzata ed esportata attraverso le vie marittime.§
Gli ambienti venuti finora alla luce nelle Zagaglie concernano ad alla “pars fructuaria” di una villa produttiva in attività fra il I sec. a.C. il VI sec. d.C. § LA VILLA: modello architettonico e produttivo di età tardo-repubblicana e primo-imperiale, si articola in due parti: rustica ed urbana, cui va ad aggiungersi una terza: la fructuaria.
La parte residenziale (urbana) era riservata al soggiorno temporaneo del padrone (dominus) o al conduttore del fondo per suo conto (vilicus); mentre la parte rustica comprendeva le funzioni relative all’instrumentum vocale (gli schiavi), semivocale (la pastio agrestis e villatica) e mutum (gli strumenti e la suppellettile degli schiavi); la pars fructuaria (produttiva) riguardava la lavorazione e la conservazione dei prodotti agricoli.
La villa perfetta doveva curare sia la funzionalità che la comodità, collocando le diverse parti secondo l’orientamento più idoneo in base alla posizione geografica e territoriale.§
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI: iniziati nel 2006 da parte del Gruppo Paolo Orsi di Soverato, hanno fatto emergere laterizi, resti di vasellame, parti di anfore e di grosse giare per olio, vino e cereali. Quindi resti di ceramica mediterranea ed anche africana. Ritrovati oggetti di metallo e diverse monete fra cui un anello con sigillo che raffigura una nave risalente all'età Traiano (98-117 d.C.), una moneta attribuibile ad Abydus nella Troade, un Dupondio del periodo Augusteo (18 a.C.), un Antoniano dell'imperatore Claudio II il Gotico (III secolo d.C.), una moneta bronzea di Costantino I il grande del IV secolo dopo Cristo.
Quindi nell’agosto 2010, gli archeologi hanno ritrovato una pregevole statuetta in bronzo datata intorno al I/II secolo d.C. che raffigura la dea Minerva, oggi conservata nel Museo di Monasterace (Reggio Calabria). * Le ipotesi - evidenzia il Gruppo Paolo Orsi - vedono questo sito in un contesto ben più vasto. La sua ubicazione e i riscontri con altre villae produttive come quella di località Rollo in Montepaone (CZ), il “Naniglio” di Gioiosa e la villa di Casignana, la mettono in connessione, forse anche con una statio, alla viabilità romana che collegava Tarentum a Rhegium (la nostra Via Grande ndr) ed agli insediamenti produttivi che sopravvissero anche dopo la caduta dell’impero romano.
. Ed ancora - gli esperti archeologi del Gruppo Orsi di Soverato - a rimarcare la rilevanza del sito di Zagaglie, sottolineano che la villa romana emersa in mezzo agli uliveti è l’unica indagata fra le poche conosciute nello spazio geografico tra Kaulon e Scolacium, realtà archeologiche dal respiro consolidato. A questi più che bravi professionisti esprimiamo il più sentito ringraziamento per il loro autorevole lavoro che ha permesso la certa identificazione dell'insediamento e la sua valorizzazione. §
Lo stesso recente inserimento del sito nel Piano integrato per il completamento dei beni culturali in Calabria testimonia il significato strategico dell’area di Zagaglie nell’ambito del patrimonio archeologico regionale.§
*MINERVA - CON QUESTO NOME ERA VENERATA DAI ROMANI. La dea con il simbolo del serpente garantiva la continuità dell'energia vitale e rigenerava ogni esistenza esaurita: una creatura delle più benevoli e quindi non malvagia. §
MINERVA O ATENA PRESSO I GRECI (in attico Ἀθηνᾶ, traslitterato in Athēnâ), o Pallade, figlia prediletta di Zeus, è la dea greca della sapienza, delle arti e della guerra. Protettrice dei Greci e eponima della città di Atene, le era dedicato il Partenone sull'Acropoli della città; aveva santuari sparsi in tutta la Grecia (Delfi, Lindos), nella Magna Grecia e nell'Asia minore. La dea è sempre vestita e spesso armata, attorniata dai suoi simboli sacri: la civetta Athene noctua, il serpente, l'elmo, la lancia, lo scudo e l'Egida, ossia un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea. Suo albero sacro era l'ulivo, da lei creato come dono agli ateniesi, per divenire la loro divinità protettrice. (Video Lelio - Raffaele Cosentino già giornalista Rai)
Italia 7 - Cripta emerge dal terreno
Italia 7 - TGT ore 20:30 di venerdì 8/07/2011
Università di Pisa
LA CITTA' CHE CAMBIA - Nuova vita ad Altobello
Com'era e come è diventata oggi Altobello: col vicesindaco e assessore comunale alle Politiche sociali, Sandro Simionato, che lo ha seguito sin dall'inizio, nel 2004, riviviamo le fasi più significative di questo percorso, compiuto congiuntamente dal Comune di Venezia e dal Gruppo di Ascolto dei residenti, nell'ambito del Contratto di Quartiere.
Il progetto ha goduto di un finanziamento iniziale di 10 milioni di euro (7 dallo Stato e 3 dalla Regione) investito per gli interventi dell'Ater per la prima Tettoia di via Fornace, il Campo dei Sassi e gli edifici attigui nella stessa via e parzialmente per la pedonalizzazione di via Costa e di via Fornace, per il nuovo Nido, la Ludoteca, il giardino di via Altobello e per la ristrutturazione del Centro civico. I contributi hanno funzionato anche da catalizzatore per il reperimento di ulteriori risorse: ciò ha permesso all'Ater di aprire i cantieri per le altre due Tettoie di via Fornace e per nuovi alloggi in via Bissolati e ha messo il Comune nelle condizioni di poter vendere l'area dell'ex via Turati, già occupata da 10 edifici abbandonati. Con gli incassi delle vendite il Comune ha finanziato tutti i suoi interventi e gli acquirenti dei terreni hanno a loro volta realizzato il raddoppio di Piazza Madonna Pellegrina e gli altri interventi, come previsto dal Contratto: alla fine sono stati circa 40 i milioni di euro complessivamente mobilitati.
TESTO:
Da simbolo negativo, per decenni, di degrado urbano e sociale ad una sorta di quartiere-oasi, al centro della città, ricco di verde, di spazi pedonali, di luoghi di socialità, in cui si è realizzato anche un importante recupero edilizio e si sono ampliati i servizi scolastici e per i ragazzi.
In pochi anni Altobello ha cambiato radicalmente faccia, grazie ad un percorso compiuto congiuntamente dall'Amministrazione comunale e dai residenti. Un percorso cominciato nel 2004, quando Venezia viene scelta tra le città beneficiarie del Contratto di quartiere, il progetto del governo che aveva l'obiettivo di dare avvio a interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana in aree degradate, coinvolgendo però, nelle scelte da fare, direttamente i cittadini.
Intervento Simionato
(il vicesindaco ricorda come si sia dato avvio al progetto di riqualificazione dell'area grazie all'acquisizione dei finanziamenti previsti dal progetto governativo Contratto di Quartiere per il recupero di aree degradate: un percorso compiuto assieme ai residenti riuniti del Gruppo d'ascolto che ha portato alla realizzazione di nuove case, di scuole, di servizi, di spazi verdi e alla pedonalizzazione della zona)
Il progetto ha goduto di un finanziamento iniziale di 10 milioni di euro (7 dallo Stato e 3 dalla Regione) che ha fatto però da catalizzatore per l'investimento di risorse private, con la realizzazione di nuovi edifici e la valorizzazione di aree comunali. Alla fine sono circa una quarantina i milioni di euro spesi per questo progetto, nessuno dei quali a carico del bilancio comunale.
Intervento Simionato
(Campo dei Sassi, l'antica area industriale della zona è uno dei luoghi in cui ci sono stati i maggiori cambiamenti, con una profonda riqualificazione ambientale ed il recupero delle vecchie e fatiscenti case popolari, ora moderni alloggi Erp)
Una trasformazione urbana e sociale davvero profonda quella in atto ad Altobello, che i cittadini del Gruppo di ascolto hanno voluto in qualche modo documentare promuovendo la mostra Noi eravamo qui, un percorso con venti pannelli fotografici posti nei punti chiave di Altobello, che documentano il com'era ed il come adesso è.
Intervento Simionato
(Il vicesindaco ricorda che accanto alle nuove abitazioni sono sorti anche nuovi servizi, a cominciare dal nuovo nido scolastico e dallo spazio ludoteca per gli under 14)
Gli interventi compiuti interessano una vasta area, che comprende tutto il territorio del vecchio rione di Macallè, comprendente anche l'antica area produttiva di Mestre, ed arriva sino alla sponda est del canal Salso.
Intervento Simionato
(osserva che tra gli interventi significativi c'è anche il recupero della riva del Canal Salso, a segnare il legame che da sempre Mestre ha con l'acqua)
Tanti interventi ormai eseguiti, che hanno già migliorato sensibilmente la vivibilità del quartiere, divenuto in un vasto tratto area pedonale: Contratto di quartiere è già una splendida realtà, anche se il lavoro continua.
Intervento Simionato:
(Il vicesindaco ricorda che mancano oramai solo due interventi previsti del Contratto di quartiere: la ristrutturazione dell'ex scuola Pellico, ora adibita a Centro civico, e la realizzazione da parte dell'Ater di edifici pubblici in un'area attigua a piazzale Madonna Pellegrina)
2016 Matera 11/06: Palazzo dell'Annunziata
Motus - Alexis. Una tragedia greca
Preceduto da tre Contest, - Let the Sunshine In, Too Late! e Iovadovia - performance in forma di incontri/dialoghi, Alexis. Una tragedia greca è la quarta parte di un progetto artistico dal titolo Syrma Antigónes, che i Motus hanno avviato nel 2009 e che si chiude a VIE con il debutto assoluto.
Sulle tracce della figura di Antigone, il progetto di Motus continua a farsi corpo, in una riflessione in cui la figura dell'antica eroina greca, archetipo di lotta e resistenza, diventa occasione di riflettere sulle urgenze dei giorni nostri ambientandone l'azione scenica in un contesto contemporaneo di guerriglia urbana.
L'evento scatenante è la morte di Alexandros-Andreas Grigoropoulos, Alexis, quindicenne di Atene, ucciso nel 2008 da un colpo di pistola esploso dall'agente di polizia Epanimondas Korkoneas. Alexis, vittima della rivolta, è diventato una nuova icona ribelle della gioventù greca. Molti adolescenti, dopo la morte del ragazzo, sono scesi nelle strade per esprimere la loro indignazione e hanno manifestato a lungo il loro disagio, portando con sé la rabbia accumulata da tempo per la crescente condizione di emarginazione in cui vivono, realtà resa ancora più urgente dalla situazione di grave crisi economica che attanaglia la Grecia di oggi.
Con un approccio diretto e documentario alla realtà i Motus presentano uno spettacolo
composto da materiali eterogenei raccolti durante una residenza nel quartiere Exarchia di Atene, luogo in cui il tragico evento è occorso.
Un vero e proprio lavoro sul campo che ha prodotto dialoghi, interviste, frammenti audio e video, testimonianze, così Alexis traccia la sua drammaturgia nel segno di questa precisa e dettagliata ricerca.
Motus
Motus nasce a Rimini nel 1991 fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Dall'avvio di questa avventura artistica la biografia personale di Daniela e Enrico è inscindibile dall'attività teatrale, condividendo con gli attori delle varie bande teatrali costituite, tutte le fasi del processo creativo. Motus ha sempre scolpito i propri progetti agendo e reagendo, come carta di tornasole, ai fatti -- piccoli e grandi -- del quotidiano, nutrendosi delle contraddizioni del contemporaneo, traducendole, facendone materia attiva di riflessione e provocazione. Questa testarda attitudine alla ricerca, con radicale indipendenza dalle grandi istituzioni, ha condotto al conseguimento di importanti riconoscimenti, come il Premio di Produzione del Festival TTV di Riccione, quattro premi Ubu, il premio Lo Straniero, il Sigismondo d'oro e una crescente visibilità nazionale ed internazionale, che vede la compagnia coinvolta in progetti europei e prestigiose coproduzioni estere.
ll progetto Syrma Antigónes, avviato nel 2008, nasce dall'idea di condurre un'analisi del rapporto/conflitto fra generazioni assumendo la figura tragica di Antigone come archetipo di lotta e resistenza. Silvia Calderoni, che collabora assiduamente con la compagnia dal 2005, ne è intelligente e instancabile interprete, e riceve, nel 2010, il Premio Ubu come migliore attrice under 30.
Enrico Casagrande a rappresentanza di tutto il gruppo, nel 2010 è stato direttore artistico della 40a edizione del Festival di Santarcangelo
La storia della civiltà armena - Gabriella Uluhogian
La storia della civiltà armena” intervento di Gabriella Uluhogian nel convegno Armenia metamorfosi tra memoria e identità (23-28 marzo 2915)
Giornate Europee del Patrimonio 2014 - Intervista alla Dott.ssa Maura Picciau - www.HTO.tv
Sabato 20 e domenica 21 settembre c’è stato il tradizionale appuntamento con le Giornate Europee del Patrimonio, quest’anno arrivato alla sua 31a Edizione.Per l’occasione, i luoghi della cultura, in tutta Europa, sono rimasti fino alle 24 ed al costo d’ingresso, simbolico, di 1 Euro i cittadini hanno potuto visitare i sancta sanctorum della cultura che comprendono il patrimonio archeologico, artistico e storico, architettonico, archivistico e librario, cinematografico, teatrale e musicale.Le giornate europee del patrimonio, promosse dal Consiglio d’Europa con l’appoggio della Commissione europea, dal 1991 aprono ai cittadini le porte di monumenti e siti storici, artistici e naturalistici.La manifestazione coinvolge, in diversi fine settimana di settembre e ottobre, i 49 Stati Membri della Convenzione culturale europea, firmata nel 1954. Essa è nata con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini del nostro continente, alla ricchezza e alla diversità culturale. Alle Giornate europee del patrimonio partecipa anche l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia con lo spettacolo “Convergenze: coreografie dal presente / visioni dal passato” a cura di Emilia De Simoni e Stefano Sestili che ha visto come protagonista la Compagnia E.sperimenti gdo dance company, con la coreografia di Federica Galimberti. Quattro giovanissimi e talentuosi ragazzi, Daniele Toti, Steve Mercuzio, Filippo Sometimesabrain Braco e Andrea Ferrarini, hanno danzato ispirandosi all’hip hop, al floor-work e al rapporto tra musica elettronica e suolo. Oltre alla danza il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ha proposto anche un video, un collegamento con la dimensione urbana della performance rievocato con proiezioni d’archivio degli anni ’60, relative a contesti metropolitani, in particolare quartieri, mestieri e volti di Roma. Da un lato la città immaginaria riconquistata dalla danza di terra, dall’altro lato le realtà urbane nell’epoca mutante della “Dopostoria” pasoliniana, con le immagini di Michele Gandin, Libero Bizzarri, Massimo Mida e Giuseppe Ferrara-
La compagnia di danza contemporanea E.sperimenti nasce nel 2014 ed I suoi danzatori hanno tutti un background molto vario in cui l'esperienza hip hop consente di contaminare il contemporaneo da cui scaturisce il linguaggio di compagnia. Nasce così un modo di comunicare fresco e innovativo in cui la danza contemporanea si arricchisce E.sperimentando nuovi modi e vie che non le appartengono. Molte le loro esibizioni, non solo in Italia. Vantano infatti molte esibizioni all'estero nel 2008 e 2011 in Russia, ancora nel 2008 e per i 2 anni successivi in Palestina e Israele, nel 2010 in Germania, nel 2012 in Brasile e in Germania, nel 2013 in Giordania, Tailandia e New York. Le produzioni della compagnia hanno tutte una certezza di fondo: fare arte è fare poesia e tutto quello che si porta in scena è d'obbligo che sia altamente poetico e con ciò si intende ricco di suggestione, fascino e che abbia la capacità di suscitare sogni e fantasie. È una sfida per alcuni componenti della compagnia mettersi dalla parte del coreografo, seppur senza abbandonare il palcoscenico da ballerino e lavorare su e con danzatori professionisti.Una sfida che stimola tutti compreso G.D.O che produce le creazioni del team costituito da Mattia de Virgiliis e Francesco Di Luzio tutti sotto il coordinamento coreografico di Federica Galimberti, già colonna storica della precedente compagnia Botega e assistente del coreografo Enzo Celli.Sono prodotti da G.D.O-Gruppo Danza Oggi, Associazione Culturale senza scopo di lucro fondata nel 1978 da Patrizia Salvatori.,Cura la promozione e diffusione della Cultura dello Spettacolo dal vivo in generale e della Danza in particolare, in Italia e all'Estero, che realizza mediante attività che vanno dalla produzione e distribuzione degli spettacoli di danza, alla ricerca, sperimentazione e formazione di nuovi talenti, dall'attività seminariale e di laboratorio, alla progettazione e realizzazione di eventi culturali di qualsiasi livello, una profonda attenzione alla ricaduta sociale ed alla ideazione di progetti che a questa finalità siano dedicati. Ogni anno realizza mediamente almeno 40 spettacoli in Italia o all'Estero (Europa, USA, Russia, Brasile, Tailandia, Corea del Sud, ecc.) che il pubblico apprezza ed applaude per l'alta qualità performativa dei danzatori e l'innovazione coreografica.Il GDO opera con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo”. Dal 2014 decide di proseguire la propria attività artistica e culturale producendo la compagnia E.sperimenti, accomunati dalla voglia di nuovo e di ricerca. A voler cercare due aggettivi rappresentativi di questo nuovo percorso insieme, si direbbe divertente ed originale
Michela Cossidente
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