Museo delle Arti Sanitarie, a Napoli
Il Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina di Napoli, allestito nella sede dell’ex monastero delle Convertite, è la “casa della memoria della storia della sanità del sud”. Ce ne parla il primario di chirugia e suo fondatore e direttore, Gennaro Rispoli.
Napoli - La storia dell'Omeopatia al Museo delle Arti Sanitarie (22.02.16)
- Napoli - Al Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina di Napoli, situato nell'Ospedale degli Incurabili, è stata inaugurata la sezione napoletana di storia dell'Omeopatia.
Il Museo ha deciso di dedicare un’intera sezione museale permanente alla Medicina Omeopatica, al ruolo che Napoli ha avuto nella sua affermazione e diffusione al livello Mondiale.
Tale iniziativa è stata possibile grazie ai contributi e alla collaborazione tra il Museo, la Fondazione Negro, il CeMon e la Luimo.
Presenti il professor Gennaro Rispoli, direttore del museo, e il professor Francesco Eugenio Negro, direttore del museo dell’omeopatia di Roma. (22.02.16)
La storia della medicina e il Museo di Arti Sanitarie - Gennaro Rispoli
25 Giugno 2017 - Accadia - A vent'anni dalla scomparsa di Gaetano Salvatore e a cinquant'anni dalla scomparsa di Domenico Salvatore. L'intervento del chirurgo Gennaro Rispoli, curatore del patrimonio storico sanitario delle Asl di Napoli che per celebrare la grande vocazione alla promozione della cultura medico scientifica di Gaetano e Domenico Salvatore ha tenuto una relazione sul progetto del Museo di Arti Sanitarie di Napoli
Le malattie raccontano Napoli
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La storia delle patologie che hanno colpito una comunità, può contribuire a tratteggiarne il profilo antropologico: ne è convinto Gennaro Rispoli, luminare della Medicina, anima del Museo delle Arti Sanitarie all’Ospedale degli Incurabili nel capoluogo campano; la sua intervista
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Napoli - Incurabili, in mostra il Presepe degli ammalati del Settecento (20.12.14)
- Napoli. E’ un presepe assai singolare quello allestito in una delle sale del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli: la sacra ricorrenza cristiana, infatti, ha offerto l’occasione per un inedito excursus sulle rappresentazioni artistico-artigianale dell’universo della salute. Ecco dunque i pastori che mostrano sui loro corpi i segni lasciati dalle pestilenze e dai vari malanni che affliggevano i napoletani del Settecento.
Perché, come è noto, il presepe artistico partenopeo non faceva alcun riferimento ai luoghi originari del racconto biblico (Betlemme e dintorni) ma era invece una fedele ricostruzione della vita napoletana del tempo, con tanto di palazzi con i panni stesi ai balconi, improbabili castelli, cacciatori con armi da fuoco, taverne con giocatori di carte, barbieri all’opera e macellai con sontuosa esposizione di carne. Un quadro dunque fortemente “realistico” nel quale non poteva certo mancare la rappresentazione dei malati (nelle descrizioni definiti deformi), che erano presenze molto frequenti e ben visibili nella vita quotidiana del tempo a causa sia del gran numero di malattie sia della scarsa efficacia dei rimedi.
Così, anche con un ideale rimando alla straordinaria collezione di San Martino (legato Carrara), la dirigenza del Museo delle Arti Sanitarie ha deciso di fare una selezione di “pastori malati” per festeggiare il Natale nel cinquecentesco ospedale e al tempo stesso per ripercorrere la storia scientifica delle principali piaghe dei secoli passati, a cominciare dalle terribili epidemie che più volte si sono abbattute sulla città: la peste, il vaiolo, il colera, le febbri putride e tante altre.
Attraverso i vividi dettagli – a tratti impressionanti – le opere restituiscono nella loro drammaticità tutta violenza del male, che inevitabilmente si abbatteva principalmente sul popolino indigente (se non altro per questioni meramente statistiche) e dunque andava ad aggravare la già critica situazione di quelle decine di migliaia di persone che vivevano ai limiti di tutto ed erano più esposti alle malattie. La carrellata, quindi, mostra innanzitutto le vittime della peste, in particolare la bubbonica, quella più deformante, e il micidiale vaiolo (che colpì tragicamente anche la dinastia borbonica spingendola ad attivare la prima grande campagna di vaccinazione in Europa), ma pure uomini e donne a cui è stato necessario amputare un arto, e le vittime di varie patologie: gozzi, ernie, mastiti, tumori cutanei e sottocutanei, cecità o difficoltà visive, particolari forme di obesità, labbro leporino, voluminose ernie. E quindi i pastori “deformi” più noti: il gobbo (“’o scartellato”) e il nano - due figure fortemente legate alla sfera delle superstizioni e considerate di buon augurio) – quindi lo storpio e soprattutto il lebbroso di biblica memoria. E insieme ai malati, i guaritori: monaci-speziali e alchimisti (i primi farmacisti), cavadenti, gli applicatori di serviziali (clisteri e mignatte), praticoni vari e altro ancora.
Una piccola raccolta – in tutto una ventina di opere – che si è scelto di allestire senza i tradizionali “scogli” (il paesaggio nel lessico presepiale napoletano) proprio per aumentarne la suggestione visiva e simbolica. Un’esposizione che è stato possibile assemblare grazie alla preziosa disponibilità degli artisti-artigiani del famoso atelier Fratelli Scuotto (la celebre “Scarabattola”), che anche su questo tema hanno realizzato alcuni dei loro capolavori. Al lavoro dei celebri fratelli di via Tribunali si è aggiunto quello di alcuni artisti, cultori e collezionisti che è doveroso ricordare: Roberto Caruso, il professor Fernando Gombos, Stefania Matera e lo stesso direttore del Museo di Arti Sanitarie, il professor Gennaro Rispoli. E proprio quest’ultimo, peraltro ideatore dell’iniziativa, ne spiega il senso: “Mostrare il male o le piaghe senza pudori equivale a esorcizzarlo, così come questi pastori sono un’occasione di riflessione sull’epidemiologia e sui malanni dei secoli scorsi. Anche questo – aggiunge – fa parte dell’indagine storico-medica del Museo. Non solo. Abbiamo voluto mostrare anche quelle curiose figure di guaritori che rappresentano la nascita delle professioni sanitarie”. (20.12.14)
Napoli, sit-in per Ospedale Incurabili e la Farmacia: salviamoli
Napoli, 10 apr. (askanews) - Salviamo gli Incurabili. Salviamoli noi. Questo lo slogan impresso sui cartelli dei manifestanti che hanno partecipato al sit-in organizzato a Napoli sotto il Museo delle Arti Sanitarie e Farmacia Storica degli Incurabili. Dopo i crolli dei giorni scorsi al Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili, infatti, sono stati chiusi i reparti di chirurgia, urologia, radiologia e il blocco operatorio dell'ospedale. E i vigili del fuoco, chiamati dal commissario della Asl Napoli 1, hanno avviato il trasferimento di alcuni pazienti presso l'ospedale del Mare.
Desta preoccupazione la voragine che si è aperta alle spalle dell'altare della chiesa, che sembra allargarsi. Per questo sono state sgomberate anche una ventina di famiglie della palazzina all'interno del complesso ospedaliero ed è stato bloccato l'accesso alla farmacia storica degli Incurabili, gioiello del Settecento Napoletano con preziosi vasi e antichi scaffali in legno.
La protesta è stata organizzata dall'associazione Identità Insorgenti per richiamare l'attenzione delle istituzioni e denunciare la mancanza di fondi per mettere in sicurezza il complesso, nonostante ci sia un progetto Unesco di riqualificazione mai iniziato.
Laura Bocchetti, tra gli inquilini sfrattati dalla palazzina all'interno del complesso: Abbiamo una relazione di sgombero arrivata al direttore dell'Asl per dei lotti che però sono all'interno degli Incurabili. Piazzetta della Consolazione non è citata, anzi, è citato il Museo delle arti sanitarie.
Invece, denuncia, molte famiglie sono state sgomberate, ma anziché mettere in sicurezza il palazzo si sono ritrovati due cose gravissime: una pedana in legno per permettere non a noi di entrare ma per i turisti, ora è periodo di feste e ponti, ecc, per accedere a un posto interdetto. Inoltre con un pavimento che sta cedendo... io mi domando, pure le guardie giurate, tu le metti lì sotto l'edificio che sta crollando?.
GENNARO RISPOLI - “Caponapoli”
TELESE TERME - 13 DICEMBRE 2017
Fondazione Gerardino Romano
MERCOLEDì CULTURALI
“Caponapoli”
Coordina il prof. Felice Casucci.
Si parla di “Caponapoli” una delle zone di Napoli 1 a ridosso del centro storico; si tratta più precisamente della vecchia e settecentesca insula dei monasteri, con l’avanzare dell’era liberale e fascista, assieme alla vicinissima Sant'Andrea delle Dame, è diventata la zona delle cliniche universitarie, assumendo la forma definitiva di un isolato posto all’apice del colle di fronte alle alture di Fonseca, Stella e Materdei. Il suo epicentro urbanistico ruota attorno alla storia architettonica del bastione degli Incurabili e della chiesa di Sant’Aniello, posta in alto, nel luogo detto della Carraria. All’interno del Museo delle arti sanitarie di Napoli sono racchiusi i tesori come antichi ferri chirurgici, strumenti medici d’epoca come microscopi e clisteri, farmacie portatili, macchine anatomiche del Settecento in cartapesta, stampe e libri. Splendidi oggetti che non rappresentano solo la storia e l’evoluzione della medicina, ma che sono anche strumenti medici di straordinaria fattura, lavori di artigiani che operavano a stretto contatto con dottori-committenti esigenti e pignoli. Gran parte di queste opere apparteneva all’ospedale e ad alcuni locali come la farmacia, la chiesa di Santa Maria del Popolo, la cappella Montalto e l’orto dei medici. Oggetti scientifici esposti come se fossero opere d’arte nei luoghi in cui si fondò la Scuola Medica Napoletana, di cui observatio et ratio sono i capisaldi, raggruppati grazie alla collaborazione con la Asl di Napoli 1. Oltre cento pezzi esposti in nove bacheche, raccolti dal chirurgo e cultore di storia della medicina Gennaro Rispoli. Il museo si trova in alcuni locali dell’ex Monastero delle Convertite, noto anche come Monastero delle Pentite, a sua volta collocato all’interno del celebre Ospedale degli Incurabili. Inaugurato nel 2010 dopo un’esposizione realizzata per festeggiare la fondazione dell’ospedale, ha incarnato un’idea di cui vi era già traccia alla fine del XIX secolo quando, il socio bibliotecario della Reale Accademia Medico-Chirurgica di Napoli Gennaro de Rosa, spostò nel locale accademico, situato accanto alla storica farmacia, la sua biblioteca. I cimeli medici sono divisi in quattro sale espositive intitolate ad alcuni dei più importanti luminari scientifici del passato.
GENNARO RISPOLI
è chirurgo, storiografo della medicina e fondatore del Museo delle arti sanitarie.
IL FARO D’IPPOCRATE
è un’associazione a carattere culturale senza fine di lucro. Lo scopo dell’associazione è la diffusione della cultura, dell’arte e della storia della medicina, della chirurgia e della sanità. A tale scopo promuove convegni, mostre, manifestazioni, conferenze, studi curando pubblicazioni e specifiche ricerche sull’arte e sulla storia sanitaria. L’associazione raccoglie nella propria biblioteca e nei propri archivi materiale di studio, ricerche,relazioni, pubblicazioni, messo a disposizione degli associati, ponendosi come dinamico strumento di istruzione e informazione. Per il raggiungimento dei suoi fini si avvale della collaborazione di Enti culturali, pubblici e privati.
ANTICHI OSPEDALI D'ITALIA a cura di Gennaro Rispoli e Carmela Caccioppoli
Museo delle Arti Sanitarie di Napoli , una realizzazione Blu Video Matera, regia Geo Coretti .
Napoli - Agli Incurabili la storia dell'Odontoiatria (17.02.14)
- Napoli - E' dedicata ai Cavadenti la mostra allestita al Museo delle arti sanitarie nel complesso dell'Ospedale degli Incurabili. L'esposizione, inedita, e visitabile fino a fine aprile, è dedicata al mondo e alla storia dell'odontoiatria e odontotecnica. La collezione appartiene al celebre professore Ferdinando Gambos. Si tratta di oltre cento oggetti che raccontano nell'arco di due secoli gli studi e le evoluzioni scientifiche dei trattamenti dentistici: dai trapani manuali per penetrare la polpa dentaria, alle prime poltrone odontoiatriche di inizio Ottocento, fino ai laminatoi per applicare le lamine d'oro alle protesi dentarie. (17.02.14)
Napoli, 16 settembre 2017
Il Presidente ACOI Pierluigi Marini a Napoli all'inaugurazione della nuova sezione del Museo delle Arti Sanitarie e di Storia e della Medicina diretto dal prof. Gennaro Rispoli
Napoli - La Grande Guerra, mostra sulla sanità militare agli Incurabili (16.09.17)
- Napoli - La Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la Direzione del Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina di Napoli, d' intesa con l’Asl Napoli 1 Centro, con il patrocinio della Regione Campania, allestisce, dal 15 settembre al 29 ottobre, una mostra storica nell'ambito delle iniziative volte a commemorare il centenario della I Guerra Mondiale ed a porre in risalto il ruolo di assistenza e di soccorso sanitario posto in essere dal Corpo a favore dei combattenti e della popolazione civile dal 1915 a tutto il 1919.
Il luogo di esposizione è il Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina di Napoli, presso l’ospedale degli Incurabili, già sede della Sezione ‘Ferdinando Palasciano’ sulla storia della Sanità Militare, con allestimenti e ricostruzione di ambienti dell’assistenza sanitaria, oggetti, documenti e immagini del tempo. In esposizione pezzi ed attrezzature d'epoca, foto storiche e strumenti audio-visivi interattivi sulle attività di assistenza svolte dalla Cri.
Lo scopo è raccontare la Grande Guerra “a casa”, nelle corsie degli ospedali militari che accolsero feriti con intense storie di umanità.
La Croce Rossa Italiana mobilitò circa 12mila uomini del Corpo Militare di cui 1163 Ufficiali Medici, 427 Ufficiali Commissari e Contabili, 165 Ufficiali Farmacisti, 273 Ufficiali automobilisti, 157 Cappellani e 9800 tra sottufficiali infermieri e militari di truppa che prestarono servizio nelle unità mobili e territoriali sia al fronte che nelle retrovie. Grande fu il tributo di sangue con 442 Caduti.
Accanto alla Mostra, concerti, spettacoli teatrali, letture e incontri con testimonianze sulla voglia di Pace che nacque da quella terribile esperienza bellica e sanitaria.
L’inaugurazione della mostra è avvenuta venerdì 15 settembre, mentre sabato 16, alle ore 18, si terrà un concerto eseguito dalla Banda del Centro di Mobilitazione Tosco-Emiliano di Firenze, incentrato proprio sul Centenario della Prima Guerra Mondiale e che vedrà la partecipazione del cantante Donato Castello. (16.09.17)
Top 10 Things To Do In Naples
LifeList - The Best Of Life!
Top 10 Things To Do In Naples, Italy:
1. Museo Cappella Sansevero
2. Napulitanata
3. Oltre I Resti
4. Miglio Sacro
5. MUSA - Museo Universitario delle Scienze e delle Arti
6. Galleria Borbonica
7. Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta
8. Catacombe di San Gaudioso
9. Catacombe di San Gennaro
10. Museo delle Arti Sanitarie
Music:
Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Superquark 18/07/2018
LA PUNTATA INTEGRALE SU RAIPLAY
TUTTE LE PUNTATE - Con Alberto Angela andiamo a curiosare nei depositi e nelle soffitte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, scoprendo così una infinità di capolavori, un vero e proprio tesoro nascosto. Migliaia di reperti, oggetti di uso quotidiano, ma anche statue, bronzi e affreschi, provenienti da Pompei e da tutto il territorio colpito dalla tremenda eruzione del 79 d.C.
Riapertura Farmacia degli Incurabili
Servizio del TGR relativo alla riapertura della Farmacia degli Incurabili di Napoli.
L'Altra Campania. L'arte di guarire, la Farmacia degli Incurabili
di Simonetta Ieppariello. Riprese Amato Di Sunno, montaggio Enrico Coppola. A Caponapoli c'è uno scrigno unico di arte e bellezza. La Farmacia e l'Ospedale degli Incurabili rappresentano un esempio di arte e cultura ma anche di storia della medicina e progresso della cura
Il Pio Monte della Misericordia
Il Pio Monte della Misericordia è una istituzione di assistenza e beneficenza nata nel 1602 da una iniziativa di 7 giovani napoletani per l'eserciziodelle opere di misericordia corporale. Ancora oggi svolge le sue attività di sostegno alla popolazione napoletana attraverso l'aiuto diretto alle persone bisognose, con l'assistenza in ambito sanitario e con il supporto a progetti di associazioni, cooperative ed Onlus operanti in ambito socio-culturale.
Best Attractions & Things to do in Naples, Italy
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Teatro di San Carlo
Museo delle Arti Sanitarie
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Oltre I Resti
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Museo Cappella Sansevero
Catacombe di San Gennaro
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Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta
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Museo Anatomico Fiorentino: il corpo umano studiato dai grandi medici del passato
Lo studio del corpo umano oggi avviene principalmente grazie all'utilizzo di tecnologia sempre più sofisticata come la Tac, la risonanza magnetica, la Pet e attraverso esami di laboratorio di tessuti ed organi che riescono ad identificare anche la firma genetica di un tumore ad esempio, lo stadio di una malattia, la risposta individuale ai farmaci. Ma i medici del passato potevano avvalersi solo dello studio anatomico del corpo, dei vari organi, dei tessuti, degli apparati, e i grandi anatomisti hanno lasciato testimonianze straordinarie del loro lavoro che oggi possiamo vedere in una collezione unica, il Museo Anatomico Fiorentino Filippo Pacini, Museo Anatomico della Sezione Biomedica del Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze - Presidente del Consiglio Scientifico Prof. Guido Chelazzi, Direttore del Consiglio Scientifico Prof. Giovanni Pratesi - che abbiamo visitato con il Prof. Ferdinando Paternostro, Professore Aggregato di Anatomia Umana presso l'Università di Firenze che ci ha mostrato i pezzi più importanti della collezione, descrivendoci tecniche di conservazione e di studio innovative e originali che hanno consentito agli studenti dei secoli scorsi di apprendere informazioni che oggi diamo per scontate nel caso dell'anatomia topografica, vera e propria anticipazione di una moderna Tac.
Un viaggio emozionante alla scoperta del sapere di un tempo, che ha permesso di conoscere il corpo umano e le sue meravigliose connessioni e funzioni grazie alla genialità e all'applicazione di grandi medici come Filippo Pacini, Paolo Mascagni, Girolamo Segato.
Il MASCHIO in SMART TOUR, nuova esposizione del Museo civico di Napoli
Maschio Angioino apre un nuovo allestimento del Museo Civico.
NAPOLI E DINTORNI -il complesso degli INCURABILI
Napoli- novembre 2013- in giro per la città con il gruppo dI
RIDARE IL VOLTO A NAPOLI accompagnati dal prof. Vincenzo De Pasquale - si visita la città e si scoprono antichi tesori d'arte, sotto gli occhi di tutti, ma pochi ne comprendono la bellezza, la storia, l'unicità.