ISTORITRAVEL ITA Marche Museo di Loro Piceno visita storica Gothic Line
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Front : WW2 Linea Gotica / Gothic Line
Italy - Marche - Settore Filottrano / Loro Piceno (Macerata)
Visitate con ISTORI o da soli lo splendido museo delle due Guerre Mondiali curato da Luca Cimarosa, in questo splendido borgo Marchigiano collocato sulla sommità di una collina in lieve declivio, in una zona compresa tra Macerata e San Ginesio , che dista 18 km dal capoluogo Macerata, e circa 38 km da Fermo.
L’esposizione museale è ricca di originali cimeli che vanno dalle uniformi agli strumenti bellici, della Prima e Seconda Guerra Mondiale presso il medioevale Castello di Brunforte a Loro Piceno (Vicino a Macerata) per info contattate la segreteria museale (+39 0733 509112)
Joint us and visit the ww 1 and 2 Museum of Loro Piceno (Macerata) based on the top of the marvellous Hill of Loro Piceno in a original Medioeval Borgo marchigiano !
You will appreciate a really perfect show of items concerning first and second World War in particolular way italian, german, polish and american uniform from Gothic Line.
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MUSEO DEGLI ALPINI - Bassano del Grappa (Vi)
Abbiamo visitato il Museo degli Alpini a Bassano del Grappa ed immergendoci completamente nella storia di quegli uomini che hanno vissuto quei momenti, l’emozione che abbiamo provato è stata molto forte, ci ha toccato il cuore nel profondo. Un’esperienza che consigliamo vivamente a tutti per dar valore alla memoria…
Questo video è Dedicato a tutti gli alpini, a tutti quegli uomini che hanno perso la vita e alle loro famiglie.
Il Museo degli Alpini a Bassano del Grappa è stato fondato nel 1950 ed è dedicato alla raccolta di reperti e testimonianze della Prima guerra mondiale.
Offre alle persone che lo visitano l'opportunità di rivivere la memoria legata alla Grande guerra attraverso un percorso che richiama storia, valori, sentimenti e gesta degli Alpini. Si trova nel seminterrato della Taverna degli Alpini di Bassano del Grappa situata nelle immediate vicinanze del Ponte Vecchio, ponte degli Alpini, ed è una tappa da non perdere per chi visita il territorio Bassanese.
All'interno del museo, gestito direttamente dalla sezione locale dell'ANA Monte Grappa, sono conservati alcuni reperti della Prima guerra mondiale. Tali cimeli provengono prevalentemente dall'altopiano di Asiago, dal Monte Grappa e da donazioni private. È possibile vedere oltre ad oggetti come elmetti, bombe, schegge e reticolati anche foto d'epoca, manoscritti ed alcuni dei fogli che il poeta Gabriele D'Annunzio gettò sulla città di Vienna durante la sua azione propagandistica nell'agosto del 1918 ricordata come volo su Vienna.
Il museo è nato dalla volontà dell'Associazione Nazionale degli Alpini ANA Monte Grappa, sezione di Bassano del Grappa, di creare un luogo dedicato ai loro colleghi che hanno affrontato con coraggio l'esperienza della Prima guerra mondiale. Il museo racchiude un patrimonio di cultura e valori da non disperdere per poter tramandare il ricordo di avvenimenti che hanno segnato la coscienza degli italiani.
L'inaugurazione del Museo degli Alpini risale al 1º ottobre 1950, due anni dopo l'adunata nazionale degli Alpini che ha visto protagonista la stessa città di Bassano del Grappa, nello stesso periodo viene ricostruito il Ponte degli Alpini ed è proprio qui che il presidente della Sezione Alpini, il colonnello Bruno Solagna, decide di adibire uno spazio alla raccolta di documenti e altro materiale sul ponte di Bassano.
Il museo prende vita con pochi pezzi, soprattutto riviste, foto, ritagli di giornale e medaglie per ricordare la storia del Ponte degli Alpini, mentre tra il 1970 ed il 1990 si assiste ad un aumento del numero di reperti grazie alla volontà degli Alpini Marco Tosin e Angelo Verin. La ricerca e la collocazione dei cimeli prosegue negli anni a seguire e vede l'incremento di oggetti sempre più diversificati.
Nel 2000 il Prof. Lucio Gambaretto diventa il nuovo responsabile del museo e provvede ad effettuare interventi di ristrutturazione e ampliamento dei locali, con la collaborazione degli Alpini e di altre figure come Goffredo Pogliani, Amedeo Parolin e Silvio Forin. Gli spazi adibiti non appaiono più sufficienti a contenere tutti i pezzi della collezione, incrementata notevolmente col passare degli anni, ragion per cui si provvede nel 2002 ad iniziare i lavori per poter recuperare anche il piano interrato dell'edificio. Quest'ultimo era stato allagato dopo l'alluvione del 1966 e si trovava in condizioni disastrose, ma grazie all'aiuto di numerosi soci venne recuperato, sistemato e divenne nuovamente funzionale ed utilizzabile. Così, con i nuovi spazi espositivi, nel 2003 il museo venne riaperto, la collezione si arricchì di cimeli e reperti di grande valore storico, soprattutto quelli relativi alle gesta delle penne nere durante la guerra. Di grande importanza è il medagliere del generale Amedeo De Cia, combattente nella guerra di Libia e nella Prima e Seconda guerra mondiale. Fu in prima linea sul fronte della battaglia di Vittorio Veneto e primo comandante della Scuola allievi ufficiali di complemento Alpini Bassano.
All'interno del museo sono attualmente presenti cimeli storici e oggetti di vita quotidiana utilizzati dagli Alpini durante la guerra. Attraverso la visita al museo si vuole evocare nella mente, l'idea di non ritorno rispetto alla tragedia della guerra in modo che sia da monito perché non venga più ripetuta e che si sviluppi un senso di comune appartenenza alla comunità umana che porti ad evitare il passato che è stato, verso la costruzione di un futuro migliore.
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Corinaldo ritrovamento tomba principe guerriero piceno 2° parte
Ritrovata a Corinaldo ,in zona Nevola ,la tomba risalente al 6/7° secolo A.C di un principe guerriero, Piceno uno dei leader del suo popolo. Nella fossa del corredo i simboli della sua potenza e ricchezza: un carro, il suo elmo, vasellame in quantità.
PIAZZA DOUHET A PORTO POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY)
UNA PIAZZA DEDICATA A UN CRIMINALE DI GUERRA...
La piazza principale di Porto Potenza Picena in provincia di Macerata è intestata a Douhet, ma quanti di coloro che la frequentano, turisti inclusi, sanno esattamente di chi si tratta? Qualcuno si è mai posto la domanda su nome e cognome di chi ha inventato i bombardamenti aerei? Ebbene non sono stati né i nazisti, né gli angloamericani, ma sono stati proprio gli italiani ad idearli ed a metterli in pratica oltre un secolo fa durante la Guerra di Libia nel periodo compreso tra il 1911 ed il 1912. Storicamente fu proprio Giulio Douhet, generale dell'Aeronautica Militare Italiana, nato a Caserta nel 1869 e morto a Roma nel 1930, il primo a teorizzare ed a mettere direttamente in pratica nel corso della sua carriera i bombardamenti terroristici indiscriminati sulle città e sui civili. Complimenti! In base alla Convenzione Internazionale di Ginevra, se fosse stato ancora in vita, sarebbe stato processato come criminale di guerra dal Tribunale di Norimberga, o magari dall'attuale Corte di Giustizia dell'Aja per delitti contro l'Umanità. Nel 1921 pubblicò il suo libro Il dominio dell'aria che ebbe molta fortuna all'estero tra chi ha in mente un mondo di morte e desolazione, al posto di un avvenire di pace. I suoi cosiddetti insegnamenti furono poi applicati dall'Aeronautica Militare Italiana con l'utilizzo di gas asfissianti contro i patrioti abissini, i bombardamenti terroristici su Barcellona e sulle altre città repubblicane spagnole ed i mitragliamenti contro colonne di profughi civili francesi in fuga dopo la Pugnalata alle spalle inferta dall'Italia fascista alla Francia nel 1940. Le scellerate teorie di Douhet sull'annientamento finale del nemico ad opera dei soli bombardamenti aerei indiscriminati furono poi sconfessate dal fatto che la Germania nazista, nonostante le pesantissime incursioni subite, nel 1944 e 1945 incrementò in maniera esponenziale la sua produzione industriale di armamenti più che in tutti gli anni precedenti. Per questo motivo l'intestazione della piazza a un criminale di guerra appare molto discutibile a dispetto dell'amministrazione comunale cosiddetta di sinistra che ha governato Potenza Picena fino ad ora (2014). Staremo a vedere la nuova amministrazione di Francesco Acquaroli. Nomi più appropriati avrebbero potuto essere Piazza della Pace, Guernica, Hiroshima e Nagasaki, Vittime della strage di Ustica, Ghandi, Martin Luther King, Nelson Mandela, Gino Strada, ecc. Questo video è dedicato alla memoria dei cittadini di Civitanova Marche Anna Maria Sopranzi, Romeo Dionisi e Giuseppe Dionisi, in condizioni di grave indigenza, ignorati dallo Stato nonostante le pressanti richieste di aiuto e messi in condizioni di suicidarsi nell'aprile del 2013, mentre i nostri fotogenici e sorridenti governanti continuano a sperperare denaro pubblico in costosissimi ed inutili cacciabombardieri F35 per far la guerra non si sa a chi ed a spendere due milioni di euro al giorno per mantenere truppe di occupazione italiane in Afghanistan per combattere i Talebani, quando da noi continuano a spadroneggiare mafia, camorra e delinquenza organizzata con la complicità dei governanti che dovrebbero combatterle.
2010-2011 Puntata #02 - Auditore - Caccia alla Palomba
Nella puntata di oggi andremo alla scoperta della caccia della palomba.
Iniziamo andando a Casinina per visitare il museo il museo dedicato alla linea gotica, una linea difensiva creata dall’esercito tedesco nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, che tagliava in due l’Italia passando dal Mar Tirreno alla costa adriatica. Una linea che ha attraversato anche le Marche nella provincia di Pesaro e Urbino, disseminando ovunque bunker, campi minati e ostacoli di ogni tipo per impedire l'avanzata delle colonne corazzate dell'esercito alleato. Il museo, dedicato anche a tutti i caduti dolo il termine della guerra, ospita ogni genere di reperto tra i quali spiccano carri armati, divise, armi ed elmetti tutti rigorosamente originali e due monumenti costruiti con pezzi d'artigilieria e ruote di cingolati di ogni nazionalità.
Al minuto 4.57 parliamo di caccia alla palomba, attività venatoria che vive il suo periodo principale nel mese di ottobre. La caccia alla palomba è una caccia di gruppo che avviene nei boschi e che vive principalmente di passione. Nonostante il periodo di caccia sia solo di circa un mese, si impiega tutto l'anno per preparare l'appostamento e per addestrare i piccioni che fungono da richiamo. Gli appostamenti si trovano fino a quindici metri ed il cacciatore ci passa l'intera giornata in attesa di avvistare le palombe. Al giorno d'oggi la caccia al colombaccio, un tempo esclusivamente del territorio umbro-marchigiano, si è estesa a tutt'Italia ed è interessante dal punto di vista venatorio perchè è una delle poche speci rimaste veramente selvatiche.
Al minuto 9.50 ci si occupa di caccia ed ambiente per parlare di biodiversità. Con questo termine si intende l'insieme delle speci animali e vegetali che abitano il nostro pianeta. L'importanza della biodiversità e della sua tutela è fondamentale. L'intento fondamentale deve essere quello del mantenimento delle speci autoctone ed evitare l'inserimento di speci alloctone.
Al minuto 13.23 ci spostiamo a Pietrarubbia, sul Montefeltro, un borgo medievale ancora pressochè intatto e ristrutturato negli ultimi anni. Da questi interventi di recupero e restauro si è riscoperta la tradizione della lavorazione dei metalli ma non più in chiave industriale besì in chiave artistica. Pochi anni fa Arnaldo Pomodoro e Tonino Guerra hanno dato il vita ad un corso di trattamento artistico dei metalli dedicato a chi esce da accademie o scuole d'arte e vuole specializzarsi nella lavorazione dei metalli nell'ambito della scultura, dell'oreficeria o del design, il tutto gratuitamente e per una durata totale di tre mesi.
Al minuto 16.40 incontriamo Giovanni Gentiletti, artista del metallo che trae ispirazione dalla natura per realizzare le sue opere.
Al minuto 19.40 torniamo a Pietrarubbia, borgo che vive quotidianamente di arte contemporanea, ogni anno gli studenti del T.A.M., trattamento artistico metalli, terminano il corso con una mostra delle loro opere, inoltre è una delle sedi di S.P.A.C. Ovvero i luoghi dell'arte contemporanea della provincia ed ogni anno si inaugura una mostra che da spazio ai giovani artisti della provincia.
Al minuto 20.41 si tratterà di cacciagione in cucina, più nello specifico della palomba cotta allo spiedo sopra un contenitore nel quale vengono cotte le interiora condite con olio e vino. Le interiora vengono poi frullate fino a formare un patè col quale condire la palomba.
Al minuto 22.24 l'enologo Alberto Mazzoni consiglia quale vino abbinare al colombaccio.
ISTORITRAVEL La battaglia di Caporetto a Nord di Tolmino
istoritravel.com
Fronte dell’ISONZO Settore Tolmino NORD Offensiva di Caporetto nel Centenario
Spedizione storica 24 Ottobre 2017 sui campi di battaglia della Battaglia di Caporetto e i suoi campi di battaglia, nello specifico il principale luoghi della Battaglia a Nord di Tolmino (Monte Nero, Versic, Monte Rosso, Rudeci Rob, Sleme, Versic, le Lunette, Vodil, Gabrje, Pan di Zucchero...L'isonzo)
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Saline di Trapani 1950
Arch. Biagio Cassisa
per info su Trapani e provincia vai
La storia delle saline trapanesi è antichissima e si fa risalire probabilmente al popolo dei Fenici circa tremila anni fa. L'origine non è certa in quanto mancano testimonianze materiali, tuttavia è lo stesso paesaggio fenicio a suggerirci che la produzione e commercializzazione del sale fu una componente fondamentale della loro economia, dal momento che i loro insediamenti furono realizzati lungo le zone costiere sia in Oriente che in Occidente e in particolare in questo estremo lembo della Sicilia. Per buona parte del primo millennio a.C. questo antico e glorioso popolo di commercianti e navigatori deteneva il monopolio dell'oro bianco, ritenuto indispensabile sia come integratore alimentare sia nei processi di conservazione del pescato (pesce azzurro: sgombro e tonno, pescato nel mare circostante l'isola di Favignana dinanzi a Trapani) e delle carni o della concia delle pelli. La prima vera testimonianza di una salina a Trapani si ha grazie al geografo arabo Al-Abu ' Abd Allah Muhammad, maggiormente noto come Idrisi o Edrisi, che nel suo Libro per lo svago di chi ama percorrere le regioni, scritto per il re normanno Ruggero II nel 1154, racconta: Proprio davanti alla porta della città si trova una salina.... Per secoli le saline furono il biglietto da visita che consentì a Trapani di farsi conoscere in tutta Europa, costituì il suo vanto, l'orgoglio di un territorio naturalmente idoneo alla coltura del sale grazie a un clima favorevole caratterizzato da una forte irradiazione solare e frequente ventilazione, da scarse piogge e infine da un mare, il Mediterraneo, ad alto grado di salinità. Le saline crebbero facilmente prendendo il nome del suo fondatore e proprietario e dal luogo in cui erano ubicate. Museo del saleNel 1346 i re Alfonso e Ferdinando d'Aragona firmarono il primo atto di concessione per lo sfruttamento delle saline a un privato, il medico Roberto de Naso per essersi impegnato attivamente nella battaglia contro un'epidemia di peste che infuriò in quel periodo. Dal 1440 le saline di Trapani furono date in gabella e ciò consentì la nascita sul litorale trapanese di un numero elevato di saline, che si legò indissolubilmente allo sviluppo del porto di Trapani da cui partivano per le rotte europee le navi cariche del prezioso elemento. Le tecniche di coltivazione e raccolta rimasero immutate nel corso dei secoli, solo alla fine del Settecento i mulini a vento furono utilizzati anche per la macinazione oltre che per il tradizionale sollevamento delle acque marine mediante una grossa vite di Archimede. Nel 1840 fu abolito definitivamente il dazio sul sale, gli affittuari liberatosi del pesante fardello cominciarono a investire sulle saline e a sostituirsi agli antichi proprietari nella conduzione dell'azienda salifera. L'apertura del canale di Suez nel 1869 favorì le rotte internazionali rendendo il porto di Trapani uno scalo privilegiato nel Mediterraneo, punto di partenza del commercio verso le Americhe delle risorse locali costituite oltre che dal sale anche dal vino, corallo e tonno. Il Novecento è il secolo della crisi che investì le saline. Lo scoppio delle guerre mondiali, il degrado del porto e la speculazione edilizia furono le cause della chiusura e abbandono di molte di esse. Il 1965 è ricordato infine per una grave alluvione che travolse e ricoprì di detriti le vasche di molte saline danneggiando irreparabilmente gli impianti e i macchinari. Dal 1991 tutta la zona delle saline di Trapani e Paceco è stata sottoposta a rigorosi vincoli paesaggistici con l'istituzione della Riserva naturale orientata, la cui gestione è dal 1995 di competenza del Wwf.
Mezzi e Uomini dell'Esercito Italiano SuperCar Show - www-HTO.tv
Grande successo di pubblico per Supercar in Fiera Roma: la seconda edizione del Salone dell’auto da sogno ha registrato 48.620 visitatori, nonostante il nubifragio di sabato. Cifre importanti, perché si tratta di quasi il 15% di affluenza in più rispetto allo scorso anno. Un trend in crescita, che conferma la formula vincente di Roma Auto Show, organizzatore dell'evento. Il pilota-collaudatore Ferrari Giancarlo Fisichella è stato protagonista per la tre-giorni, ma sabato a catturare l'attenzione dei visitatori c'è stato anche il grande amico Vincenzo Montella, ex allenatore della Fiorentina e della Roma ma soprattutto vincitore dello scudetto con la squadra capitolina nel 2001. “Sono felice che Supercar stia crescendo, anche in termini di presenze di pubblico. La risposta dei visitatori è stata positiva, nonostante la giornata di sabato sia stata condizionata dalla pioggia, commenta Marco Galletti di Roma Auto Show, che organizza Supercar. Il nostro obiettivo è quello di far toccare con mano agli appassionati il mondo delle auto da sogno che spesso si può vedere solo in televisione o sulle pagine patinate delle riviste. Quest'anno a Supercar abbiamo avuto ospite anche Luca Mazzanti, il costruttore della Evantra, ma è stata anche una delle rare occasioni di poter avere sott'occhio vetture come la Pagani Zonda e la Viotti Willys Berlineta, oltre a tanti altri gioielli a quattro ruote. Cominciamo da subito a lavorare per la prossima edizione, e invitiamo le Case a starci vicine, perché al giorno d'oggi organizzare un evento del genere non è facile, ma porta un vantaggio innegabile a tutto l'indotto automobilistico”, aggiunge Marco Galletti. Sono contento che molti ragazzi abbiano avuto la possibilità di divertirsi a Supercar, sia guardando la parte espositiva, sia salendo in macchina a fianco dei piloti professionisti, oppure guidando loro stessi, dice Andrea Barberis, di Roma Auto Show Anche quest'anno abbiamo allestito una pista di minikart e anche il figlio di Giancarlo Fisichella, Cristopher, si è divertito a girare. “La seconda edizione di Supercar è stata una piacevole conferma, dichiara Giancarlo Fisichella, che è il testimonial dell’iniziativa fin dallo scorso anno. Per essere presente a tutti e tre i giorni di apertura del Salone ho anticipato il mio biglietto aereo dal Cile, dove ero andato a correre l'ultima gara dello United SportsCar Championship. E sono felice di averlo fatto: non sembra, ma anche Roma è una città con tanti appassionati di motori, e incontrarli è sempre bello, conclude Fisichella, che per il lungo weekend non si è mai stancato di firmare autografi e di prestarsi ai selfie. Fiera Roma è lieta di ospitare un evento come Supercar, dichiara Mauro Mannocchi, presidente di Fiera Roma. La profilatura di questa manifestazione la vede come un'identità nuova in un settore dove non è più possibile fare degli eventi se non di grandissime dimensioni. Continuiamo sulla caratteristica delle auto non convenzionali, dove si esalta il nostro design, il made in Italy, la capacità di produrre degli oggetti irrepetibili. L'altro aspetto è quello di una serie di dibattiti e confronti interessanti sulla mobilità ecosostenibile, e quindi l'auto elettrica ma anche l'auto a idrogeno. Ci sono stati interessanti convegni su questi argomenti, creando interesse sia per l'industria automobilistica e i centri di ricerca, che per i cittadini e gli utenti, che oggi sono molto più sensibili alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente. La passione di ogni uomo è la macchina, la macchina si sogna ed io oltre a sognarle le disegno. Supercar è una manifestazione bellissima che coniuga l'accoglienza e la simpatia di Roma ad un mondo particolare, come quello delle macchine, commenta Charlie Gnocchi, presente a Supercar con i suoi quadri dedicati alle Alfa Romeo. E' un passo avanti rispetto allo scorso anno, ma si può fare ancora di più. Come ho già avuto occasione di dire, io penso sempre che Supercar possa diventare il nuovo Motorshow italiano. Macchine, spettacolo, star bene, buon cibo, turismo... è una formula vincente. Parte del ricavato della vendita dei quadri è andata in beneficenza, all’associazione Peter Pan Onlus, che tra l'altro, è stata ospite di Supercar. Gli organizzatori hanno dato il via libera ai bambini dell'associazione, che hanno potuto trascorrere così una giornata speciale.
I Ramai di Force, la Ditta Cioccetti Pietro così com'era manortiz
Giovanni Paisiello, Piano concerto No. 6 in B flat - 2, Largo
Force e la grande tradizione artigiana del rame
Nel palazzo Canestrari di Force, la preziosità degli oggetti in oro esposti nel piccolo Museo Sistino di arte sacra si lega, in un originale connubio, al rame, un materiale meno nobile dell’oro, ma utilizzato per lavorazioni artistiche in grado di dar vita a veri e propri capolavori.
Force è conosciuto come il “paese dei ramai”, grazie alla presenza sul suo territorio di un’antica tradizione nella lavorazione artistica del rame.
Sull’origine della lavorazione del rame, avviata probabilmente in zona dai monaci farfensi, e del “baccajamento”, l’originale dialetto forcese spesso identificato come la lingua dei ramai, è tramandata una leggenda che racconta di un vecchio zingaro di nome Boro, abile nella lavorazione dei metalli.
Giunto a Force, Boro introdusse la lavorazione artigianale del rame, insegnandola ai giovani, ma suscitando l’invidia di un altro zingaro che durante il sonno gli gettò in gola una palla incandescente di rame fuso.
Boro incapace da quel momento in poi di comunicare, per via della voce ormai roca e del volto deformato, si ritirò su un’altura continuando a produrre meravigliosi oggetti in rame e a insegnare la sua arte ai giovani ragazzi di Force, pur non riuscendo a parlare, se non attraverso suoni incomprensibili che hanno preso il nome di “baccajamento”.
Gli artigiani forcesi del rame realizzavano soprattutto oggetti da lavoro e d’uso quotidiano, come pompe, schiumarole e caldai per il vino cotto, e manufatti di utilizzo domestico (ciotole, anfore, scaldaletti, paioli, ecc.).
I ramai di Force erano noti in tutta l’Italia Centrale, perché, essendo anche venditori dei loro stessi prodotti, partecipavano assiduamente alle molte fiere paesane.
La lavorazione del rame ha rappresentato per il piccolo borgo di Force una vera e propria risorsa economica. Da una statistica del 1892 si ricava che in quell’anno solo a Force erano presenti ben 28 botteghe di ramai, nelle quali erano occupati ben 66 operai. Le botteghe si trovavano tutte nel centro storico e si affacciavano lungo i vicoli che ancora oggi tagliano il borgo.
Questa antica leggenda e i tradizionali processi di lavorazione del rame sono documentati nelle due sedi espositive del Museo del Rame, una nell’ex chiesa di San Biagio e una a Palazzo Canestrari (dove si trova anche il Museo Sistino di Arte Sacra).
Con la Seconda Guerra Mondiale e l’avvento della produzione industriale, la lavorazione del rame ha iniziato una fase di lento declino e anche il numero delle botteghe forcesi di ramai si è drasticamente ridotto.
Oggi, nel piccolo borgo piceno si contano due botteghe ancora attive, una a Force e l’altra nella vicina Comunanza, specializzata nella lavorazione artigianale del rame.
In queste botteghe potete acquistare oggetti in rame di grande pregio e fare esperienza diretta della stessa semplicità delle attrezzature e organizzazione del lavoro che caratterizzava le botteghe di una volta.
Quattro Novembre
La settimana Incom 02144 del 10/11/1961
Roma - La Giornata delle Forze Armate
Descrizione sequenze:caserme aperte al pubblico in occasione della Giornata delle Forze Armate, un soldato illustra alcuni mezzi militari ai visitatori civili ; persone visitano il cortile della caserma romana Macao e osservano i mezzi militari esposti, alcuni ragazzi salgono su un carro armato ; visitatori attorno a un cannone da campo ; un soldato manovra una moderna batteria antiaerea ; l'ingresso della Caserma della Marina Graziosi ; ragazzi e adulti visitano una mostra della marina, alcuni marinai parlano delle fotografie e dei modellini di nave esposti ; alcuni bambini e ragazzi vanno a cavallo e salgono sulle moto nella scuola di polizia ; alcuni allievi della scuola di polizia schierati assistono a delle prove di judo di altri allievi ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Pistoia, i fotografi della Magnum raccontano i modi di abitare
Pistoia (askanews) - Una mostra fotografica per raccontare gli uomini attraverso il loro modo di vivere nelle proprie case. Abitanti, inaugurata a Pistoia in occasione della sesta edizione del festival di antropologia del contemporaneo Dialoghi sull'uomo, raccoglie opere di molti fotografi dell'agenzia Magnum, con un curatore d'eccezione come Ferdinando Scianna.
E' la prima volta - ha spiegato il fotografo siciliano - che metto insieme una mostra che non è una mostra mia, ma che nello stesso tempo, in quanto curatore, è mia. Qui ci sono 40 fotografie, tra le quali un paio mie, di oltre 35 fotografi di Magnum che sono tanto diversi tra di loro, però hanno uno spirito comune e che hanno fotografato la vita degli uomini da 70 anni con questo spirito comune.
Il tema dell'abitare è fortemente antropologico, ma grazie allo sguardo di Magnum diventa anche estetico e, come sempre, costruisce anche una narrazione sociale.
Tutti quanti siamo abitanti, della storia, delle case, dela mancanza di case anche - ha aggiunto Scianna - Io penso che in queste 40 fotografie in maniera naturalmente relativa ed ellittica, queste sfaccettature vengano illustrate, vengano raccontate.
La mostra pistoiese resterà aperta al pubblico fino al 28 giugno prossimo.
ISTORITRAVEL il grande MAX al nostro stand alla fiera di MILANO
Il sempre simpatico MAX ci allieta col suo classico umorismo allo stand di ISTORITRAVEL
67° Raduno Nazionale Bersaglieri - Matera 2019
Matera, 19 Maggio 2019 – Si è concluso nella città di Matera, Patrimonio Mondiale Unesco e Capitale Europea della Cultura, il grande appuntamento nazionale dei Bersaglieri che nel prossimo mese di giugno, festeggeremo il 183° anniversario della costituzione del Corpo.
Il 67esimo Raduno Nazionale è stato dedicato alla memoria dei soldati d’ogni tempo caduti nell’adempimento del dovere per difendere gli ideali di libertà e di Patria. Tra un tripudio di suoni e colori di una città in festa, circa centomila fanti piumati hanno attraversato, ”al passo di corsa”, il centro di Matera accompagnati dalla frenesia delle piume al vento e dalle vibranti note di oltre 70 fanfare provenienti dall’Italia e dall’estero.Molte le autorità politiche e militari intervenute: il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata, Salvatore Farina, il comandante del Comando delle Forze Operative Sud, generale di corpo d’armata Rosario Castellano, unitamente alle più importanti autorità politiche e militari regionali.Emozione e coinvolgimento hanno caratterizzato l’imponente afflusso e schieramento dei reparti in Piazza Vittorio Veneto. Lo sforzo della macchina organizzativa del raduno è stato alimentato anche grazie alla sinergia tra Regione, Azienda di Promozione e Turismo Basilicata, Associazione Nazionale Bersaglieri, Anb Basilicata, Comando Militare Esercito Basilicata e Comune di Matera.
Un’adunata imponente che ha visto lo sfilamento da via Nazionale verso Piazza Vittorio Veneto delle rappresentanze dei bersaglieri in servizio e in congedo, precedute dalle travolgenti note della Fanfara del VII Reggimento Bersaglieri, seguita dalla Bandiera di Guerra dello stesso Reggimento, dai Gonfaloni dei Comuni della Basilicata, dal Medagliere Regionale costituito da ben 63 Medaglie al valor militare. Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, nel suo discorso, ha affermato che: “I nostri bersaglieri e come loro tutte le donne e gli uomini in uniforme hanno giurato di servire le Istituzione e difendere la bandiera anche fino all’estremo sacrificio. Questo vi rende speciali ed è molto importante che tutti lo sappiano e ne comprendano il significato. Io sento forte il dovere di rappresentarvi pro tempore e farmi portavoce del vostro impegno quotidiano all’estero e sul territorio nazionale. Siete l’orgoglio del Paese e il cuore pulsante del Sistema Difesa italiano”.
Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nel porgere il suo saluto ai bersaglieri giunti a Matera, ha evidenziato: “I bersaglieri hanno saputo scrivere pagine memorabili, lungo i momenti più significativi ed importanti della storia d’Italia. Nel corso del Risorgimento, come nei confitti mondiali e fino ai giorni nostri – ovunque impiegati – i fanti piumati hanno lasciato sempre un’impronta indelebile, facendo emergere le migliori qualità dell’italianità e del nostro popolo il quale, oggi come allora, riconosce nel baldo Bersagliere il riflesso di se stesso”.
“Un evento di portata nazionale giunto per la prima volta in terra lucana”, ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’Associazione Bersaglieri, generale di Brigata (della Riserva), Ottavio Renzi, per poter conservare e tramandare la memoria alle giovani generazioni”.
Una settimana ricca di eventi quella appena trascorsa che ha coinvolto l’intero territorio Lucano all’insegna della cultura, con presentazione di libri, mostre tematiche, incontri con le scuole, concenti, esibizioni delle Fanfare in 31 Comuni della Regione, annulli filatelici, sport e solidarietà con le Fondazioni Telethon, Aism e Banco Alimentare che da sempre i bersaglieri sostengono nelle campagne di raccolta fondi. L’evento si è concluso con il classico “Passaggio della stecca” tra il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, e l’onorevole Enrico Stefàno, vice presidente vicario della giunta capitolina, in rappresentanza di Virginia Raggi, sindaca di Roma, città che nel 2020, ospiterà il 68° Raduno Nazionale dei Bersaglieri.
ISTORITRAVEL ITA FVG le intatte trincee di Tapogliano INTERNO
WWW.ISTORITRAVEL.COM Italia FVG Tapogliano veloce panoramica delle intatte trincee della linea di resistenza a oltranza sul basso Torre, mai divenute operative nel corso del conflitto ma che meritano una visita per l'ottimo stato di conservazione!
Per info contattarci al info@istoritravel.com
Maria Grazia Cucinotta per PranzoinPausa.com
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Anche Maria Grazia Cucinotta aderisce alla nuova campagna di beneficenza organizzata dal WFP per garantire ai bambini di Bangladesh e Indonesia un pasto nella loro mensa scolastica, e migliorare così la loro salute e il loro futuro.
In Indonesia e in Bangladesh ogni anno muoiono migliaia di bambini per colpa di malnutrizione e sottonutrizione, questa regione del sud- est asiatico raccoglie da sola il 24% delle morti dei bambini del mondo per malnutrizione.
La nuova iniziativa di beneficenza del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, in collaborazione con Unilever, vuole dire basta a questa situazione lanciando una campagna di raccolta fondi che metterà in pausa il pranzo di vip e non vip, in un flash mob allo stesso tempo live e online.
Visita
Istituto Superiore di Sanità 2016
Video promozionale realizzato da Walter Tranquilli presso il Settore attività editoriali dell'ISS.
Viale Regina Elena 299, Roma.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è il principale istituto di ricerca italiano nel settore biomedico e della salute pubblica, ed è organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
L’attività di promozione e tutela della salute pubblica dell’Istituto è svolta, in particolare, nell’ambito delle patologie: neurologiche, oncologiche, ematologiche, genetiche, infettive, cardiovascolari, endocrino-metaboliche, immunomediate e di quelle associate all’invecchiamento. Sviluppa strumenti e strategie mirati ad assicurare la salubrità degli alimenti, la lotta alle zoonosi e
l’adozione di appropriati stili alimentari. Valuta i rischi per la salute umana derivanti dalle esposizioni ambientali, identifica i fattori di rischio ed esegue studi di monitoraggio ambientale, biomonitoraggio e sorveglianza.
Opera quale Laboratorio ufficiale italiano per il controllo dei medicinali e svolge attività di valutazione e controllo dei prodotti medicinali da immettere sul mercato o già presenti in commercio
per garantirne qualità e sicurezza. Svolge inoltre attività di ricerca e di valutazione preclinica e clinica dei farmaci e di supporto alla loro scoperta, sviluppo e sperimentazione.
Altre attività riguardano: ricerca e sviluppo di terapie contro l’HIV/AIDS e sindromi associate; ricerca e analisi dello stato di salute e dei bisogni della popolazione mondiale per combattere le disuguaglianze nell’accesso alla salute; ricerca per la validazione di pratiche di diagnosi e terapie nella medicina di genere; ricerca nell’ambito della salute mentale per individuare meccanismi
eziopatogenetici ambientali e promuovere il benessere psicofisico; ricerca, sorveglianza e prevenzione in ambito di dipendenze e doping; valutazione dei rischi legati all’uso di sostanze chimiche e cosmetici e prevenzione e sorveglianza delle esposizioni pericolose e delle intossicazioni; protezione dai rischi derivanti da esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e sviluppo di metodi fisico-computazionali; coordinamento
della sperimentazione animale a tutela del benessere degli animali; ricerca e monitoraggio della qualità e della sicurezza delle cure erogate dai servizi sanitari; valutazione delle tecnologie
sanitarie; ricerca nell’ambito della telemedicina, delle nuove tecnologie informatiche assistenziali e delle tecnologie innovative in sanità .
L’istituto è Centro di riferimento nazionale per le malattie rare e ospita il Centro Nazionale Trapianti e il Centro Nazionale Sangue.
Intrattiene collaborazioni di ricerca e sperimentazione con altre importanti istituzioni nazionali che operano a tutela della salute
pubblica, tra i quali il Ministero della Salute e il Ministero dell’Ambiente, le Regioni , le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e gli istituti scientifici di ricovero e cura. Numerose
sono anche le sue attività e collaborazioni a livello internazionale, che comprendono supporto scientifico e tecnico, di sviluppo con
Paesi in transizione, con Paesi in via di sviluppo e con quelli in situazione di emergenza naturale o bellica.
L’Istituto progetta, sviluppa e organizza corsi di formazione in educazione sanitaria e in ambito di sanità pubblica per il personale del SSN. Organizza, inoltre, congressi, conferenze e seminari, a livello nazionale e internazionale, su importanti tematiche di salute pubblica. Produce diverse serie di pubblicazioni scientifiche, tra cui: gli Annali, rivista trimestrale peer-reviewed e con impact factor; il Notiziario, newsletter mensile sulle attività e iniziative correnti, rapporti tecnici e monografie su temi di salute pubblica.
L’Istituto è articolato in un’Area operativa tecnico- scientifica e in un’Area operativa amministrativa. L’Area operativa tecnico-scientifica dell’Istituto si articola in 6 Dipartimenti, 16 Centri nazionali, 2 Centri di riferimento e 5 Servizi tecnico-scientifici. Presso l’Istituto opera, inoltre, l’Organismo notificato per le attività di cui alle direttive 93/42/CEE, 90/385/CEE e 98/79/CE.
Sassocorvaro - Rocca Ubaldinesca | VIAGGIARTE
Viaggiarte è il progetto della Provincia di Pesaro e Urbino che intende valorizzare in modo innovativo il patrimonio culturale provinciale, comunicando e promuovendo l’identità del territorio attraverso nuove e aggiornate piattaforme tecnologiche e strumentazioni.
Sono a disposizione di cittadini, turisti e viaggiatori 5 percorsi tematici (archeologia, pittura, arte contemporanea, ceramica, rocche e castelli), che propongono altrettanti itinerari turistici e culturali attraverso tappe tra musei, centri espositivi, pinacoteche, chiese e siti archeologici.
La scelta dei luoghi visitabili privilegia i borghi e i comuni dell’entroterra, spesso poco conosciuti, che con le loro eccellenze completano la proposta del territorio. Le città di Pesaro, Urbino e Fano, con la loro variegata offerta, meritano una visita particolare. A queste città si dedicheranno percorsi specifici in una seconda fase del progetto.
Mezzi militari ospitati al Museo dei trasporti 23-04-2018
Un'anteprima in attesa che i mezzi della Colonna della libertà sfilino per la Spezia si terrà al deposito dei rotabili storici di Migliarina mercoledì 25 aprile.
Campane di Negrisia di Ponte di Piave - Sonello (v.009)
Con il video del sonello ripreso oggi auguro a tutti voi colleghi campanari un buon Natale (in ritardo) e un felice anno nuovo!
Tante grazie e al prossimo anno!????
*PILLOLE DI STORIA SULLE CAMPANE*
Nel dopo guerra (1914/1918):
Nell’attesa della nuova torre, si è provveduto, a spese del Commissariato, ad un campanile provvisorio; più che campanile, è un ammasso cubico di mattoni, sassi e cemento armato, su cui furono sistemate le nuove campane su castello in ferro, fornito dalla Ditta Giuseppe Morellato di Falzè di Trevignano. La sistemazione delle campane sì effettuò nel 1921.
Delle vecchie campane scomparse per opera del nemico, nessuna traccia si poté avere dopo l’armistizio: erano campane antiche, fornite, se non ci inganniamo, dalla Ditta Ing. De Poli di Vittorio Veneto; erano campane rinominate per il loro timbro perfetto, per la eleganza dei fregi, per la perfezione del concerto.
Le nuove campane furono fornite dal Commissariato delle Terre Liberate, in seguito a denunzia per interessamento dell’Opera di Soccorso di Venezia. Sono quattro, compreso il sonello, e pesano complessivamente kg. 3.830.300; costituiscono un concerto superbo, che fa dimenticare il concerto perduto: la Ditta De Poli, fornitrice anche delle nuove campane, non ha, neppure dopo la guerra, smentire quelle tradizioni gloriose che la costituiscono una tra le prime fonderie d’Italia. - È doveroso ricordare che le campane di Negrisia furono concesse con qualche vantaggio di tempo, prima di quello fissato dell’Opera di Soccorso di Venezia, per merito a dei personaggi importanti e una in particolare amico di Don Antonio Lanzarini (il primo sacerdote a consacrare la chiesa attuale e voluta da lui; come descritta di un magnifico tempio a tre navate con molti altari: è una delle più belle della zona), che tanto s’interessò perché Negrisia fosse esaudita nei suoi voti. Furono fuse il 6 luglio 1921 alle ore 6 del pomeriggio, e consacrate da S. Ecc. Mons. Vescovo di Treviso il 9 agosto 1921: alle tre campane furono imposti i nomi di Romana Luigia, Assunta Giuseppina, Antonia Valentina.
Le tre campane, dalle note musicali re bemolle, mi bemolle e fa del corista normale, sono adorne di fregi, di iscrizioni e di immagini sacre.
La maggiore, dal peso di chilogrammi 1381.300, porta le immagini sacre di San Luigi. di S. Romano, dell’Immacolata e del Sacro Cuore; ed è munita delle seguenti iscrizioni: A FULGORE ET TEMPESTATE, LIBERA NOS DOMINE— S. ROMANO M. DI NEGRISIA 1921– POST BELLI FLAGELLUM NOVA SINT OMNIA: CORDA, VOCES ET OPERA— PER SINGULOS DIES CANTICUM NOVUM CANTABO TIBI, DEUS— ME FREGIT FUROR HOSTIS; AT HOSTIS AB AERE REVIXI; ITALIAM CLARA VOCE DEUMQUE CANES.
La media, dal peso di kg. 1195.900, porta le immagini sacre di S. M. Assunta, di S. Giuseppe, di S. Marco, di S. Francesco; ed è munita delle iscrizioni: SI VOCEM DOMINI AUDIERETIS, NOLITE OBDURARE CORDA VESTRA— S. ROMANO MARTIRE DI NEGRISIA 1921– UT MANTES NOSTRAS AD COELESTIA DESIDERIA ERIGAS, TE ROGAMUS AUDI NOS— ME FREGIT FUROR HOSTIS, ect.
La inferiore, dal peso di kg. 789.600, è decorata dalle immagini sacre rappresentanti S. Valentino, il Crocifisso, S. Antonio di Padova e S. Giovanni Battista; ed è arricchita dalle seguenti iscrizioni: GENERATIONES ET GENERATIONES IN PACE PER ME DOMINIM LAUDANUNT— A PESTE, FAME ET BELLO LIBERA NOS DOMINE— ME FREGIT FUROR HOSTIS ect.
Infine il sonello, dal peso di Kg. 149.500, dal nome di Rosaria Teresa, in re bemolle, ottava superiore, del corista normale, è fregiato dalle immagini sacre rappresentanti la B.V. del Rosario, S. Pietro Ap. e S. Teresa; le sue iscrizioni sono le più simpatiche perché associano i due sentimenti di fede e di patria, di cui pulsano i cuori di tutti gli Italiani ma specialmente il cuore del popolo veneto: AUDITE VOCEM MEAM, ET BENE SIT VOBIS— OSTENDISTI, DOMINE, POPULO TUO DURA; NUMC AUTEM EXALTABO MANE ET VESPERE MISERICORDIAM TUAM— ME FREGIT FUROR HOSTIS ect. Tutte poi sono insigne dello stemma dell’Opera di Soccorso di Venezia e della Ditta De Poli di Vittorio Veneto.
Giunsero in paese accolte a festa dal popolo il 25 Luglio e suonarono a festa per la prima volta sul castello provvisorio il 9 agosto 1921. Suoneranno con maggior allegrezza, ce lo auguriamo dall’alto della nuova torre per ricordare chi tanto ha sofferto in guerra.— fonte: pp. 175,176,177 del libro: Negrisia di Piave e la nuova chiesa di S. Romano.
L’antica precedente chiesa, sempre dedicata a San Romano Martire, come purtroppo capitò a tutti i paesi sul fronte del Fiume Piave durante la Grande Guerra venne bombardata dalle artiglierie italiane che da destra del Piave puntavano alla sinistra perché c’erano gli invasori austriaci. Inoltre nella località Grave, verso il Piave, venne fatta una chiesa provvisoria in legno detta “chiesa baracca” nel dicembre 1919.
La chiesa attuale venne ultimata e consacrata successivamente dopo la prima guerra mondiale; i lavori avanzavano il 15 ottobre 1922 e fu ultimato alle condizioni attuali nel luglio 1926.
Petergóf, la città delle fontane
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Petergof è una delle più famose attrazioni turistiche di San Pietroburgo e richiama milioni di visitatori l'anno.
Grazie a questo documentario entreremo anche noi all'interno della Versailles russa tra meravigliosi balli, numerosissime statue e grandiose fontane.
Traduzione: Irina Vikhoreva
Revisione: Giulia Zanette