A breve chiude i battenti lo storico Museo del Cinema di Siracusa
Museo del Cinema Siracusa Febbraio 2019.
Video di Orazio Pistorio collaboratore del Museo del Cinema di SR
Nel cuore dell'isola di Ortigia, un patrimonio inestimabile vedrà quest'anno a Maggio, la sua ultima primavera.
Unico nel suo genere nel Sud d’Italia. Fondato nel 1995 grazie all’opera instancabile del professor Remo Romeo, medaglia d’argento del Presidente della Repubblica quale benemerito della cultura e dell’arte. Il museo ha sede presso il settecentesco palazzo Corpaci e si distribuisce su tre piani, una superficie di 2000 mq. In quello spazio, che il suo stesso creatore definisce “un luogo ideale capace di racchiudere la memoria del grande viaggio dell’uomo nei luoghi dell’immaginazione”, è racchiuso materiale che ripercorre l’intera storia del cinema in tutte le sue forme e rappresentazioni artistiche e tecniche: apparecchi cinematografici, attrezzature, cimeli, manifesti di film e rassegne cinematografiche, libri e riviste.
Il percorso espositivo del museo parte dalla genesi stessa dell’idea di proiezione: l’arte millenaria del teatro delle ombre, diffusissimo in oriente, ma che si ritrova anche in occidente ad esempio negli spettacoli dei burattini o dei tradizionali “pupi” siciliani, prime rappresentazione “in movimento” di storie reali o favole. Nei secoli diciottesimo e diciannovesimo si susseguirono gli esperimenti e le innovazioni di quello che poi diventerà il cinema. Le “lanterne magiche” consentirono, attraverso l’introduzione di un disco rotante su cui erano impresse immagini in successione, quella che venne definita “animazione” ovvero la sensazione del movimento. Sarà poi Edward Muybridge a definire la concezione moderna di riproduzione con una serie di macchine fotografiche le quali producevano 24 fotografie che, inserite all’interno di un nuovo modello di lanterna magica, costituirono la prima e vera proiezione cinematografica. In definitiva, quindi, l’opera dei fratelli Lumiere costituisce solo l’ultimo atto di un‘evoluzione lunga più di 400 anni e non la prima espressione come comunemente si pensa. Il percorso museale si snoda tra cineprese mute e sonore di inizio secolo, proiettori della stessa epoca e accessori quali moviole, obiettivi, titolatrici ecc. La biblioteca del museo è poi un punto di incontro per studenti provenienti da tutta Italia, studiosi e appassionati dell’arte cinematografica, con oltre 12.000volumi e riviste su cinema, teatro, televisione e fotografia oltre che manifesti, locandine, cimeli e altre curiosità.
Il museo del cinema di Siracusa costituisce un patrimonio inestimabile di cultura e storia, un esempio vivo e non banale di come sia possibile realizzare un luogo di incontro per tutti coloro che condividono la stessa passione per un’arte che, seppure nell’epoca attuale produca rappresentazioni a volte discutibili, è ancora capace di far sognare, rivivere sentimenti, rappresentare idee ed innovazioni.
CIò che vedo installazione Multimediale al Museo del Satiro Danzante 2 e 3 marzo 2019
Ciò che vedo
Il Satiro Danzante nell’installazione multimediale di Simona Verrusio
2-3 marzo 2019
Museo Satiro Danzante
Mazara del Vallo (TR)
Nella notte tra 4 e il 5 marzo 1998, al largo delle coste di Mazara del Vallo, il peschereccio Capitan Ciccio riportava a galla la statua del Satiro Danzante. Ventuno anni dopo, in occasione di questo anniversario, la videomaker e regista Simona Verrusio propone nella sala del Museo Satiro Danzante, ex Chiesa di Sant’Egidio, l’installazione multimediale Ciò che vedo, un omaggio al Satiro Danzante, tra arte, vita e morte.
“L'abbiamo tirato a bordo come un naufrago” disse il capitano del peschereccio Francesco Adragna: sono queste le parole che hanno mosso la fantasia e l'emozione dell’artista.
Un video immersivo che abbraccia lo spazio in cui il Satiro Danza. Tre conchiglie deposte ai suoi piedi, da cui poter ascoltare il suono del mare, come i bambini giocando sanno fare. Due libri posti all’ingresso, le fonti d’ispirazione: Antigone di Sofocle e Lacrime di Sale di Pietro Bartolo e Lidia Tilotta. Nell’installazione di Simona Verrusio anche il pubblico sarà attivo: porterà il suono delle onde del mare registrandole con il proprio telefonino.
Durante l’inaugurazione, sabato 2 marzo alle ore 18.00, alla presenza delle autorità locali e della responsabile del Museo Archeologico Regionale di Lilibeo-Marsala Baglio Anselmi, dott.ssa Anna Maria Parrinello, vi sarà una performance dal vivo con il danzatore di danza contemporanea e Contact Improvisation Marco Ubaldi, accompagnato dalle sonorità di Filippo Paolini, in arte Økapi.
Seguirà un brindisi in omaggio all’estasi del Satiro Danzante.
Simona Verrusio (Siena 1966) si dedica all’esplorazione dei rapporti e connessioni tra espressioni artistiche dagli anni Novanta come artista e operatrice culturale. Nella sua ricerca ha viaggiato attraverso la scrittura (di poesie, haiku, romanzi), il teatro, il video e la performance. Ha creato una maschera video-tecnologica dal nome Vj Janus, da lei brevettata.
Il progetto è realizzato con il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo e il sostegno di: Regione Siciliana – Assessorato dei beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Polo Regionale di Trapani e Marsala per i Siti Culturali – Parco Archeologico di Lilibeo – Museo del Satiro Danzante – Mazara del Vallo (TP) e Luci e Ombre s.r.l.
Museo del Satiro
Indirizzo: Piazza Plebiscito - 91026 Mazara Del Vallo (TP)
Orari ingresso: Tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 19,00
Biglietto singolo intero: 6,00 €
Biglietto singolo ridotto: 3,00 €
Ingresso gratuito domenica 3 marzo 2019
Ufficio stampa: 339.2443504
Acuto, Per non dimenticare, più di qualche anno fà..............
Coloro che ci regalarono momenti di allegria, restano vivi nella nostra memoria e in questo breve filmato
Giovanni Raineri consegna le maglie di Steve Castle e de L'Aquila Rugby 1936
Giovanni Nanni Raineri, attuale coach de L'Aquila Rugby 1936, e socio fondatore della Fondazione Il Museo del Rugby, Fango e Sudore, ha consegnato al museo la maglia dell'australiano Steve Caste e de L'Aquila Rugby 1936 della stagione 2013-14
Napoli, lo stadio per la pelota abbandonato in piena città - La vita in diretta estate 26/07/2018
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TUTTI I VIDEO E LE PUNTATE - Gli anziani del quartiere se lo ricordano bene lo sferisterio di Napoli, sorto a cavallo degli anni '40 e '50 a Fuorigrotta. Oggi il centro ricreativo si è trasformato in un mastodonte abbandonato all'incuria e al degrado.
28/07/2017 - PROBLEMI DI AMPLIFICAZIONE AL CASTELLO DI SAN GIUSTO
IL NOTIZIARIO (venerdì 28 luglio 2017) - Intoppi ai microfoni durante gli spettacoli estivi.
L'Uomo di Urbino
Federico Barocci nasce ad Urbino nel 1535 ed è il più importante artista della Controriforma cattolica, nonostante i suoi numerosi spostamenti dovuti alle notevoli committenze e al grande favore che riscosse la sua opera nell'arco dell'intero secolo, Federico non interruppe mai il rapporto, anche sofferto, con la sua città natale. Come, secoli dopo, Federico Fellini, rifiutando gli inviti dei produttori americani, dichiarerà di non poter narrare nel suo lavoro di regista altro mondo che quello di Rimini, o Italo Calvino farà dire al Marco Polo delle sue Città Invisibili che ogni città descritta all'Imperatore dei Tartari è in fondo Venezia, così Federico Barocci mai cesserà di evocare nella sua pittura, gli scorci, le strade, il mondo di Urbino.
TURISTI E CITTADINI ALLA SCOPERTA DI NAPOLI PER LE FESTE PASQUALI
Il boom turistico del capoluogo campano raccontato da cittadini e turisti durante le festività pasquali.
Arte Contemporanea italiana - Andrea Benetti Il colore della luce con Basmati e Frank Nemola
“IL COLORE DELLA LUCE” DI ANDREA BENETTI
VIAGGIO NELLA GROTTA IPERTECNOLOGICA
TRA SUGGESTIONI PRIMITIVE, IMMAGINI DIGITALI E SUONI ELETTRONICI
Ha inaugurato sabato 11 ottobre alle ore 18 nella storica e affascinante location dell’Ex Ospedale dei Bastardini a Bologna la mostra “Il colore della luce-Opere in bianco” dell’artista bolognese ANDREA BENETTI.
Diciotto tele monocrome, nel consueto stile “Neorupestre” del pittore, in cui la luce costruisce il colore.
Opening performance ad alto impatto con il suggestivo allestimento video di BASMATI FILM, Instant Film Project per Andrea Benetti, che proietterà sulla volta del salone le immagini della performance di animazione live di Andrea Benetti, accompagnate dall’esebizione del musicista Frank Nemola, in un corto circuito tra freddi suoni elettronici e il calore della sua voce e delle note della sua tromba dal vivo.
Diciotto tele monocrome, dove il bianco si trasforma in colore sotto la sollecitazione della luce, in un gioco combinatorio e plastico di ombre e luminosità, di campiture piatte e di rilievi: sceglie la purezza primigenia del non colore l’artista bolognese Andrea Benetti nella sua nuova mostra “Il colore della luce - Opere in bianco”, in programma dall’11 al 19 ottobre a Bologna nella suggestiva location dell’Ex Ospedale dei Bastardini (via Massimo d’Azeglio, 41/A). La mostra è curata da Silvia Grandi, docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, con la collaborazione scientifica del Settore CoMe-Contemporaneo Metodologico del Dipartimento delle arti Visive, Performative e Mediali.
Spettacolare l’opening performance in programma sabato 11 ottobre alle ore 18: la sala dell'ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli dell’Ospedale dei Bastardini si trasformerà infatti in una moderna grotta, dove alla suggestione sacrale delle opere monocrome allestite negli spazi rarefatti e affascinanti dell’imponente edificio si affiancheranno le più moderne tecnologie d’animazione. Ai tavoli delle consolle, le figure e i simboli tracciati da Benetti su un piano di lavoro saranno ripresi ed animati in diretta nell’INSTANT FILM Project di Basmati film, e proiettati sulla volta della sala in contemporanea alla sonorizzazione live del musicista Frank Nemola, in un’atmosfera da vera e propria grotta tecnologica sinestetica.
Silvia Grandi, curatrice - Tratto dal catalogo della mostra
“Le semplificazioni grafiche delle immagini che animano le tele “neorupestri” di Andrea Benetti mettono in evidenza come nei suoi lavori si ritrovino forme e figure in bilico tra un passato arcaico, che implode fino all’espressività dell’uomo primitivo, e un futuro ipertecnologico. I suoi pattern stilizzati di automobili, aeroplani, scooter si mescolano alle silhouette di cavalli, di bufali e di ominidi, diventando simboli, modelli araldici di un mondo visto attraverso una lente sintetizzante in cui prevale il segno del contorno, l’outlined, per circoscrivere le diverse icone.
Benetti, infatti, non disdegna l’uso, oggi molto in voga tra gli artisti, dello stencil o della mascherina, un metodo rapido ed economico per rappresentare l’essenza comunicativa ed espressiva delle immagini, alleggerite così da eccessivi gravami realistici e descrittivi come nell’attualissimo linguaggio visivo della computer graphic.
Nella mostra “Il colore della luce” Benetti compie un ulteriore passo all’indietro regredendo agli stilemi dell’incisione rupestre monocroma e scabra adottata dagli antichi Camuni, per riadattare in chiave attuale le potenzialità espressive del segno e del tratto inciso. L’annullamento della stesura cromatica, così felicemente usata in tanti lavori precedenti, in favore del monocromo bianco consente inoltre alla luce di farsi colore, di sollecitare le superfici incise imprimendo alle icone una plasticità asettica e talvolta immateriale, così che queste si animano grazie alle infinite sfumature luminose di bianco e di grigio, in un gioco combinatorio di opachi e lucidi, di campiture piatte e di rilievi e aggetti. L’atmosfera si fa misteriosa e quasi mistica in una sorta di rivisitazione della caverna o della grotta dell’Homo sapiens in versione aggiornata, dove alle opere sulle pareti studiate per interagire con l’ambiente, si abbina l’imponente apparato tecnologico predisposto per la performance dell’inaugurazione. In essa il freddo suono elettronico preregistrato di Frank Nemola si alternerà a stacchi ritmici incalzanti, al suono caldo e ancestrale della sua tromba e ai suoi vocalizzi, mentre attraverso l’animazione live di Basmati i soggetti dei quadri incisi sembreranno staccarsi dalle pareti, fluttuando liberi e smaterializzati in pixel luminosi sulla volta.
Colleferro. Concerto della Banda della Polizia di Stato - L’intervento del Sindaco
Colleferro. Concerto della Banda della Polizia di Stato - L’intervento del Sindaco Pierluigi Sanna
I Bufù di Casacalenda e Ambrogio Sparagna
I Bufù di Casacalenda insieme al Maestro Ambrogio Sparagna il 1 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Laura Valle, Accademia delle Belle Arti di Torino, commenta NOI-LORO, serata 19 marzo 2015
Il SECONDO video della serata del 19 marzo:
Laura Valle tra solitudini e ricerca,.
Considerazioni sul progetto NOI-LORO di Salvatore Soccodato
Prossimi video che pubblicheremo:
- Sonia Marina Belforte interpreta un brano dal monologo di Evita
- Sonia Marina Belforte interpreta Fino al centro della tua anima in CENTOSESSANSTASTAGIONI di Alessandro Marconetti
Fotografie: Alicia Becchio e Fabio Bianco
Riprese: Eloise Liguoro.
Fondazione Oasis - presentazione di “Milano e l’Islam”: l'autore Massimo Guidetti
24.05.2016
La chiusura e l’ottusità verso l’Islam, visto come una curiosità o come l’oggetto di uno studio molto spesso superficiale.
Ma poi, si può scoprire, che qualcuno, anche in secoli come il Settecento o l’Ottocento, ha guardato al mondo musulmano nel profondo e, interrogandosi, ha lanciato ponti. Quelli che, anche oggi, sono di esempio e di insegnamento per superare i muri dell’indifferenza e della sciatteria intellettuale.
Tanto che, per il cardinale Scola, Milano è pronta ad accogliere gli immigrati, a sviluppare una riflessione (e, magari, soluzioni di vera vita buona) per un domani che è già qui. «A patto che tale accoglienza sia programmata ed equilibrata, che ognuno faccia la sua parte e che la politica non combini guai, scadendo rispetto al suo ruolo di arte del compromesso nobile».
Occasione per parlare di tutto questo, in un incontro dal titolo “Milano e l’Islam. Alla ricerca di un nuovo stile”, la presentazione, presso la Fondazione Internazionale Oasis, voluta dal Cardinale stesso una quindicina di anni fa, del bel volume dello storico e ricercatore Massimo Guidetti, “Milano e l’Islam. Conoscenza e immagini di arabi e turchi tra primo ’800 e primo ’900”. Un saggio, frutto di molti studi che, con un apparato di note e riferimenti bibliografici preziosi (per Medusa Editore), ripercorre una storia lunga qualche secolo e poco conosciuta fino a ora.
E, allora tra il giornalista del “Corriere”, Lorenzo Cremonesi, da venticinque anni in Medio Oriente come inviato che delinea un quadro di luci e ombre – «la Milano ottocentesca è molto meno aperta all’Islam che Napoli o Venezia, perché non è capitale e non fa politica, è interessata poco o nulla a quello che avviene nel Mediterraneo, perché non ha un porto» – il docente di Lingua e Letteratura araba della “Cattolica”, Paolo Branca che modera la serata e l’autore del saggio, l’Arcivescovo esprime stima «per la modalità con cui Guidetti fa storia». Dice, infatti, il Cardinale: «È cosa grave che a Milano non si pensi a un’istituzione di rango universitario – presente nelle altre grandi capitali europee e non solo – che studi la realtà dell’Islam e dell’Oriente cristiano nella metropoli lombarda».
Flavio Scutti - Concerto a Palline Colorate
PALLINECOLORATE VOL 4//serata per sudare!+FLAVIO(from LE ROSE) LIVE+MERCATO
Giovedì 27 gennaio 2011
Circolo Arci Sottoscala 9, Latina
SERATA PER BALLARE!!!!
FREE ENTRY
SHOT IN OMAGGIO PER I MIGLIORI BALLERINI
-LIVE:
FLAVIO SCUTTI: Pop romantico abruzzese al sapore di Rose
-DJ SETS:
KING GMPOP: Ci regalerà i soliti momenti a tempo
BALLIAMO LOVESYSTEM: La solita cagnara
+
MERCATINO DEI PANNI
nuovo,usato,alta moda,cianfrusaglie
SAN GIACOMO DEGLI SPAGNOLI. NAPOLI
PIER Luigi Leone De Castris intervistato da Lucioesp
Il Primo Torneo dei Gladiatori OLD Santa Maria Capua Vetere
Quattro Squadre che si contendono l'ovale nel PRIMO TORNEO DEI GLADIATORI OLD Santa Maria Capua Vetere ci ospita e il suo ANFITEATRO ci fa da sfondo...RUGBY ...BIRRA e TANTO DIVERTIMENTO !!!