Il museo Giuseppe Scarabelli nel Museo di San Domenico di Imola
Fossili, minerali, insetti, uccelli, rettili, piante, reperti dell'età del bronzo e dell'età del ferro, questo e altro nel museo più antico della città fondato nel 1857 e riallestito nel 2013, rispettandone l'antico assetto.
Le Collezioni d'Arte della città nel museo di San Domenico di Imola
Il video presenta le Collezioni d'Arte della città all'interno del Museo di San Domenico di Imola; sono circa seicento opere tra dipinti, sculture, ceramiche, disegni, medaglie e monete che narrano la storia della cultura figurativa imolese tra duecento e novecento, fino al periodo attuale con opere site specific, realizzate appositamente per il museo.
IMOLA: Gli scacchi arrivano al museo San Domenico
Sono arrivati anche da Russia, Ucraina e Romania i 152 atleti di tutte le età che hanno partecipato al Torneo Internazionale di Scacchi Città di Imola. Per la prima edizione il Comune ha reso disponibile in forma gratuita l’utilizzo del quadriportico, del cortile e dei locali al pianterreno del museo di San Domenico incorniciando l’evento in una location d’eccellenza. La manifestazione, valida quale prova ufficiale omologata dalla Federazione Scacchi Italiana (FSI), ha portato in città molti dei più prestigiosi giocatori nazionali ed internazionali.
Massimiliano Mascia, Ristorante San Domenico, Imola
Intervista con lo chef Massimiliano Mascia del Ristorante San Domenico di Imola, Due Stelle Michelin
Airport Lounge - Disco Ultralounge di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
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IMOLA: Boom di visite per i Musei Civici | VIDEO
Sono oltre 130 i visitatori accorsi per godersi un pomeriggio culturale al Museo di Imola accompagnati da guide esperte. La giornata, dedicata alla presentazione del futuro del Museo Civico San Domenico, si è svolta seguendo un percorso inedito tra l’antico cortile domenicano da ristrutturare, passaggi già definiti, nuovi scavi romani e aree che saranno adibite ad esposizioni future.
Il racconto di CASTEL DEL RIO - Chef Massimiliano Mascia - San Domenico di Imola
Nei miei piatti ricerco sempre profumi, colori e tutto quello che rappresenta noi e il nostro territorio – racconta Massimiliano - I funghi porcini sono diventati una delicata crema, su cui appoggio una purea di marroni al profumo di alloro. Il soffice muschio dei castagneti si trasforma in una morbida spugna di broccoli al rosmarino su cui cadono le foglie di castagno in cialda al Parmigiano.
L'ho chiamato Castel Del Rio
palazzo Tozzoni
dicumentario di Alessandra Giovannini (testi e voce) realizzato nel 2010, per la serie Bella Romagna, prodotto da Videoregione. Immagini e parole raccontano palazzo Tozzoni, casa museo imolese che fa parte dei Musei Civici di Imola.
per gentile concessione di Videoregione
Servizio TG3 Regionale su mostra Atlas Italiae/Tabula: Imola
Servizio del Telegiornale Regionale dell'Emilia Romagna sulla mostra di Silvia Camporesi, Atlas Italiea/Tabula: Imola , in corso presso il Museo di San Domenico e la galleria Pomo da DaMo contemporary art, dall' 8 novembre 2015 – 10 gennaio 2016
Fiesole Italy View from San Domenico
See the hill of fiesole from this suggestive point.
Places to see in ( Imola - Italy )
Places to see in ( Imola - Italy )
Imola is a town and comune in the Metropolitan City of Bologna, located on the river Santerno, in the Emilia-Romagna region of northern Italy. The town is traditionally considered the western entrance to the historical region Romagna. The city is most noted as the home of the Autodromo Enzo e Dino Ferrari which formerly hosted the Formula One San Marino Grand Prix (the race was named after the nearby independent republic of San Marino, as Monza already hosted the Italian Grand Prix), and the deaths of Formula One drivers Ayrton Senna (Brazilian) and Roland Ratzenberger (Austrian) at the circuit during the 1994 San Marino Grand Prix. The death of Senna (three-times world champion) was an event that shocked the sporting world and led to heightened Formula One safety standards.
The city was anciently called Forum Cornelii, after the Roman dictator L. Cornelius Sulla, who founded it about 82 BC. The town was an agricultural and trading centre, famous for its ceramics. The name Imola was first used in the 7th century by the Lombards, who applied it to the fortress (the present Castellaccio, the construction of which is attributed to the Lombard Clefi), whence the name passed to the city itself. According to Paul the Deacon, Imola was in 412 the scene of the marriage of Ataulf, King of the Visigoths, to Galla Placidia, daughter of Emperor Theodosius the Great. In the Gothic War (535–552), and after the Lombard invasion, it was held alternately by the Byzantines and barbarians.
Alot to see in Imola such as :
Rocca Sforzesca (Sforza Castle), built under the reign of Girolamo Riario and Caterina Sforza. Now houses a Cinema d'Estate which shows films in July and August. It also is the location of the world-famous International Piano Academy Incontri col Maestro, founded in 1989 by Franco Scala.
Palazzo Tozzoni (Tozzoni's Mansion), built between 1726 and 1738 by the architect Domenico Trifogli, civic art museum since 1981.
Duomo (cathedral), dedicated to San Cassiano. Erected from 1187 to 1271, it was repeatedly restored in the following centuries, until a large renovation was held in 1765–1781. The façade dates to 1850.
Convento dell'Osservanza, including the church of San Michele from 1472, to which later a convent with two cloisters was added. It houses a sarcophagus of Lucrezia Landriani (1496), mother of Caterina Sforza. The interior has a nave and an aisles, finished in 1942; it houses a fresco attributed to Guidaccio da Imola (1472). In the apse is a Byzantine-style crucifix from the 15th century. The first cloister, dating to 1590, had originally 35 frescoes of stories of St. Francis, 15 of which went lost. In the garden annexed to the church is a precious Pietà in terracotta of late-15th century Bolognese or Faenza school.
The Acque Minerali Park, located next to Santerno river, on the hills of the city. The park was created in the beginning of the 20th century; the discovery of the mineral water occurred in 1830
The Tozzoni Park, located on a big hilly area on the side of the city; it became a public area in 1978. The Tozzoni family bought the park in 1882 and used it as a hunting reserve, naming it Parco del Monte (Italian: Park of the Mountain).
Other buildings include the Farsetti and the Communal palaces. In the latter is a fresco representing Clement VII and Charles V (1535) passing through the city. The public library was established in 1747 by the Conventual Padre Setti. In the 16th century, the Accademia degli Industriosi flourished.
( Imola - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Imola . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Imola - Italy
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BOLOGNA: Recuperati tre dipinti rubati tra Bologna, Faenza e Imola, denunciato un bolognese
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale hanno denunciato a piede libero per furto aggravato un bolognese sui cinquant’anni, incensurato, accusato del furto di tre dipinti rubati nelle scorse settimane in diversi musei dell’Emilia-Romagna. Le opere sono, in particolare, il Sant'Ambrogio trecentesco depredato il 10 marzo dalla Pinacoteca di Bologna in pieno orario di apertura del museo, la Crocifissione e discesa al Limbo del XIII secolo, indebitamente sottratto a febbraio dalla Pinacoteca di Faenza, e il Ritratto di donna, della metà del XVII secolo, rubato a marzo dal Museo Civico S.Domenico di Imola. Le tre opere, riconsegnate oggi ai rispettivi musei, del valore stimato di almeno 600.000 euro, sono state ritrovate dagli ufficiali nell’abitazione del bolognese, avvolte in panni e nascoste in un armadio. L’uomo era stato bloccato a metà aprile mentre si aggirava fra una chiesa del centro bolognese e Palazzo Pepoli Campogrande in via Castiglione. Un recupero importante, ha commentato all'ANSA il ministro della cultura Dario Franceschini, che conferma l'eccellenza del sistema Italia e del Nucleo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio artistico nel contrasto al traffico illecito d'arte.Il ladro avrebbe ammesso i furti ed è stato individuato grazie ai filmati della sorveglianza internadella Pinacoteca di Bologna e all'intuito di un maresciallo dell'Arma, che lo ha visto in via Castiglione. L'uomo non era stato ripreso al momento del furto, ma gli investigatori avevano il profilo di un 'sospetto' ricavato dalle immagini dei tanti visitatori che quel giorno erano stati filmati all'interno della struttura, oltre che dalle descrizioni fornite dal personale dei tre musei derubati. Quando il 50enne è stato intercettato, indossava lo stesso giubbotto e come nei filmati aveva con sé una busta, nella quale si presume abbia infilato la refurtiva. Il modus operandi era molto semplice - ha spiegato ai cronisti il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato - approfittando del fatto che le telecamere non possono essere dappertutto, infilava in una busta le opere, tutte di piccole dimensioni, e usciva. Interpellato sulla possibilità di prevenire questo tipo di furti, Amato ha detto che è importante implementare i sistemi di videosorveglianza, l'unica cosa che oggi può consentire non di sorvegliare tutte le opere, ma di riprendere quantomeno corridoi e spazi di collegamento. Inoltre - ha concluso - è importante l'attenzione del personale, che anche in questo caso ha dato indicazioni molto utili a ricostruire il profilo del soggetto.
Liberty. Uno stile per l'Italia moderna - Forlì, musei San Domenico
Liberty. Uno stile per l'Italia moderna - Forlì, musei San Domenico
1 febbraio - 15 giugno 2014
A cura di Fernando Mazzocca
Interviste:
- Antonio Paolucci
- Vittorio Sgarbi
- Fernando Mazzocca
- Alessandra Tiddia
Lavinia Fontana - Madonna Assunta di Ponte Santo - versione ridotta
Lavinia Fontana Assunta di Ponte Santo si trova al Museo di San Domenico di Imola
Questo video è stato realizzato grazie al Museo di San Domenico di Imola che mi ha permesso di realizzare gratuitamente le riprese all'interno del museo stesso.
Museo Diocesano di Napoli.
la sezione geologica del museo Scarabelli
il video sulla sezione geologica del museo Scarabelli è stato girato dalla casa editrice Zanichelli nell'ambito di un programma didattico dedicato alle scienze.
Mortadella BO - Sagra del Marrone IGP di Castel del Rio
Siamo tornati a Bologna per occuparci di uno dei salumi più importanti e consumati della norcineria italiana: la Mortadella. Da Bologna centro alla provincia, a Castel del Rio per la sua celebre Sagra del Marrone.
Rieccoci in terra emiliana romagnola, rieccoci con lei, la famosa Mortadella di Bologna IGP. L'occasione per tornare in piazza Maggiore ci è stata data dall'edizione di quest'anno di MortadellaBo l'evento voluto e organizzato dal Consorzio di Tutela della Mortadella Bologna IGP, interamente dedicato al celebre salume. Ai nostri microfoni subito in apertura il Presidente del Consorzio Corradino Marconi con cui raccontiamo l'evento. Migliaia di panini preparati, chili di prodotto venduti, attività didattiche dedicate alla storia della Mortadella, il cambiamento e i valori nutrizionali della stessa spiegati da Evelina Flachi, i momenti ludici, il twitter awards, la mortadelloteca, il finger food a base di Bologna IGP, i vari cooking show e tanto altro. Con Marconi spendiamo anche qualche minuto per parlare dell'attività di controllo e tutela del Consorzio con il relativo legame al territorio. Gian Luigi Ligasacchi, che è il direttore del Consorzio, analizziamo invece il momento e il mercato della Mortadella che per il momento non conosce crisi. Con Evelina Flachi si parla di valori nutrizionali della Mortadella, cambiata nel tempo ma buona come una volta. Incontriamo poi il collega Giancarlo Roversi per parlare della storia di questo grande prodotto; storia secolare. Poi voce ad un rappresentante del Salaroli antica congregazione di salumieri dal 1242. Lasciamo Bologna e raggiungiamo Castel del Rio, ultimo paese della provincia di Bo ma il primo della Romagna.
Incontriamo il Sindaco Alberto Baldazzi per spiegare la posizione geografica del luogo, la Sagra del Marrone con citazioni ai Tartufi e ai Funghi, e il museo della Linea Gotica. Ne approfittiamo ma presentare anche il celebre ponte rinascimentale del paese. Dopo il primo cittadino ci buttiamo nella Sagra con gli amici della Pro Loco e i produttori di Marroni. Vediamo i dolci, le caldarrosto, la polenta di castagne, la farina, le castagne secche. Passiamo a ruota in cucina per i Cappellaci ripieni di Marroni. Naturalmente raccontiamo le peculiarità dei Marroni e, durante il percorso della puntata, visitiamo il museo. Un omaggio a Magnus grande artista disegnatore legatissimo a Castel del Rio. Un pensiero anche per Bonvi.
Imola città d'arte
Video promozionale di Imola, città d'arte.
realizzazione tecnica Lorenzo Marabini - Comec srl
La cucina “di casa” del San Domenico rivive nei piatti di Massimiliano Mascia
Con 50 anni di storia, il San Domenico di Imola (Bo) rimane punto di riferimento per una cucina di tradizione e di qualità, anche ora che accanto allo storico Valentino Marcattilii c'è il nipote Massimiliano Max Mascia. Bisogna infatti andare indietro, fino al 1970, per scoprire le origini di questo locale dove ancora oggi l'ospite può sentirsi accolto e coccolato. Il San Domenico nasce per volontà di Gianluigi Morini che presto si affida all'esperienza del cuoco Nino Bergese, al quale poi subentra Valentino Marcattilii.
Col passare degli anni, fino ad arrivare ad oggi, con Massimiliano Mascia accanto a Valentino, il rapporto tra cucina e ospitalità che è venuto a delinearsi sdogana il classico concetto della trattoria romagnola, offrendo all'ospite un'esperienza curata e raffinata di cucina di casa. I due sono entrambi soci Euro-Toques, Marcattilii da diverso tempo, mentre Mascia è una new entry di quest'anno.
«Lavorare qui - spiega Max Mascia - significa essere fedeli a una casa, a una tradizione, a una famiglia. La mia fortuna è che tutto questo coincide con quello che mi piace fare e con il modo in cui lo faccio. Anche perché i miei maestri sono stati proprio Valentino e Natale (fratello di Valentino e maitre del San Domenico), allinearsi alla loro idea di cucina non mi è difficile».
Come Valentino a suo tempo, anche Massimiliano prima di entrare a far parte dello staff del San Domenico fa le sue esperienze, in Italia e all'estero: dal Ristorante Romano di Viareggio al Ristorante Vissani, dall'Osteria Fiamma di New York all'esperienza parigina accanto ad Alain Ducasse al Plaza Athenée. «Negli Stati Uniti ho imparato a lavorare a ritmi sempre elevati e ho compreso l'importanza dell'organizzazione del lavoro; in Francia ho approfondito la tecnica di cucina e ho percepito il grande valore della storia e della cultura gastronomica; in Italia ho studiato attentamente la materia prima, una materia prima che non ha eguali nel mondo per livello qualitativo».
E oggi, in linea con la filosofia che ha sempre contraddistinto il San Domenico, a cui va aggiunto qualche tocco personale, Massimiliano ricrea il mix ideale fra tradizione e innovazione, classici e creatività. «La base del giusto mix dev'essere classica, perché rappresenta la nostra cucina: noi facciamo cucina italiana, usiamo materia prima italiana, ci teniamo che i nostri ospiti lo sappiano». A questa classicità di fondo si uniscono piccole note tra il moderno e il creativo, «piccole contaminazioni di cose più nuove, più fresche», ma sempre senza esagerare: «Non siamo figli di mode temporanee o tendenze particolari, la nostra base è la cucina italiana, ogni innovazione è sempre nel rispetto della materia prima e della tradizione».
Segue questa filosofia sempre viva il menu realizzato per una cena dedicata alla stampa. Dopo un Aperitivo in cantina, si sono susseguiti in tavola Code di scampi arrostite, mousseline alla soya e salsa agrodolce; Noci di cappasante alla plancia, riduzione di ostriche e Martini dry, vongole veraci alle erbe; Uovo in raviolo San Domenico con burro di malga, Parmigiano dolce e tartufo bianco; Carrè di maialino Mora Romagnola con il suo sugo al rosmarino. A chiudere, dopo una Piccola pasticceria, il dessert: Croccante alle mandorle, bavarese al frutto della passione, gelato di crema alla scorza di limone.
Tra queste portate si nasconde quello che in assoluto è il piatto che Massimiliano Max Mascia preferisce: «L'Uovo in raviolo del San Domenico, è un po' una firma del ristorante». Il giovane chef svela a questo proposito il suo amore per i primi piatti: «I risotti li amo molto, le paste fresche anche... Mi vengono in mente un buon Raviolo faraona e verza o anche un semplice - che poi tanto semplice non è - piatto di Tagliatelle».
Amore per la tradizione italiana, quindi, per il gusto unico del fatto in casa; più in particolare per la tradizione emiliano-romagnola, delle paste fatte a mano. Un amore insomma, quello di Max Mascia, per una tradizione che dura da 50 anni e che eppure è ancora attuale. Tutto questo, quindi l'esperienza al San Domenico, per lo chef è sintetizzabile in poche parole: «Per passare due ore di felicità». E coloro che non potessero recarsi fino al San Domenico a godersi queste due ore, possono approfittare del nuovo libro-ricettario di Massimiliano Mascia appena pubblicato da Minerva dal titolo Il San Domenico di Imola. Piatti e sogni di un cuoco tra le stelle.
Per informazioni: sandomenico.it
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Imola città d'arte
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