MACERATA. 12000 VISITATORI ALL'ANNO AL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE
Macerata. 12 settembre 2014. Il museo di Storia Naturale della città ha fatto registrare molte presenze straniere da tutto il mondo: ciò conferma come gli animali e la natura piacciano ancora molto ai bambini e ai grandi. Servizio di Elisabetta Tiracorda.
diario MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI MACERATA
Diario Maceratese 483. Tante storie e, soprattutto, più di 12000 visitatori l'anno al Museo di Storia Naturale di Macerata. Servizio di Elisabetta Tiracorda.
MUSEO DI SCIENZE NATURALI DINO PACCAMICCIO A POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY)
COLLEZIONE PRIVATA DI SCIENZE NATURALI DINO PACCAMICCIO / NATURAL SCIENCES COLLECTION DINO PACCAMICCIO IN POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY).
Non lontano da Porto Potenza Picena, nella frazione di Montecanepino del comune di Potenza Picena in provincia di Macerata, esiste un piccolo gioiello semisconosciuto ai più, rappresentato dalla collezione personale di scienze naturali del signor Dino Paccamiccio, da far quasi invidia nel suo piccolo alle raccolte del Museo Civico di Scienze Naturali di Milano. Il titolare, vincitore di vari premi, fu per anni un esperto di botanica e giardiniere ufficiale di un altro diamante della zona, Villa Buonaccorsi, nota soprattutto per i suoi magnifici giardini all'italiana e si dedicò in seguito anche alla gestione di un laboratorio artigianale per composizioni artistiche di fiori secchi. Le raccolte esposte comprendono insetti, farfalle, conchiglie, minerali, corna di varia origine ed animali ed uccelli impagliati provenienti da ogni parte del mondo (grazie anche ad uno scambio intercorso con altri collezionisti), oltre ad una fornitissima biblioteca specializzata. Vanno aggiunte alcune anfore romane provenienti dalla vicina zona archeologica di Potentia e ritrovate anni fa nel corso di scavi nelle attigue cave di sabbia. Per gli appassionati di botanica il giardino esterno presenta una incredibile varietà di piante tra cui ben 800 tipi di piante grasse, agavi, edere, una rarissima Victoria Regia o Amazonica, ecc. Un rigraziamento alla signora Rita Paccamiccio ed ai suoi parenti che ne hanno permesso la visita e la documentazione. Questo video è dedicato a Dino Paccamiccio ed ai suoi interessi scientifici tra il disinteresse ed il menefreghismo delle autorità locali, che fino ad ora non sono stati in grado di fornire uno spazio più adeguato, magari nei locali in disuso della vicina Villa Buonaccorsi. Galleria di immagini con fotografie scattate lunedì 9 giugno 2014.
MACERATA - MUSEO DI STORIA NATURALE (ITA)
Macerata Musei
In un'unica rete i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, la Torre civica, il Teatro Lauro Rossi, la Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, l'Arena Sferisterio, il Museo di Storia Naturale e l'area archeologica Helvia Ricina. Info: maceratamusei.it
museo civico di storia naturale.mpg
A Macerata dal 1970 museo civico di storia naturale
Macerata, la Collezione Bernocchi
Macerata, la Collezione Bernocchi il Museo Civico di Storia Naturale si è arricchito di soggetti straordinari
GAGLIOLE (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Gagliole, comune di 647 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Comprende le frazioni di Acquosi, Casetre, Castellano, Celeano, Cerqueto, Collaiello e Selvalagli e confina con i comuni di Castelraimondo, Matelica e S.Severino Marche. Il borgo è caratterizzato dall'imponente rocca G.Varano e tra i punti di interesse annovera le chiese di S.Michele Arcangelo, S.Giuseppe ed il Museo di Storia Naturale Fondazione Oppelide. L'origine della raccolta di fossili e minerali risale intorno agli anni 1966/1967, quando all'epoca ragazzi animati dal comune interesse per la natura, per la conoscenza e l'attività di ricerca della vita del passato hanno iniziato le prime esplorazioni nella valle dell'Elce e successivamente hanno arricchito la raccolta anche con frequenti viaggi di studi e ricerche in paesi esteri (museostorianaturalegagliole.it).
Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 10 giugno 2014.
Ad Naturam - Museo di Storia Naturale, Verona - 2014
Promossa dall’associazione ASLC progetti per l’arte e dal Museo Civico di Storia Naturale in collaborazione con ArtVerona, la mostra collettiva di arte contemporanea è curata da Angela
Madesani con l’organizzazione di Studio la Città, il contributo di Amia e il supporto di Art&Co Digital Print Solutions.
Il tema della natura è da sempre fonte di ispirazione nel mondo dell’arte che, nel corso del tempo, l’ha interpretata, riprodotta e proposta utilizzando tecniche, materiali e strumenti diversi. La stretta collaborazione con i conservatori e gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Verona, che della natura studiano gli aspetti scientifici, ha permesso di creare un’occasione rovesciata. Qui l’opera d’arte sarà occasione di approfondimento di uno specifico argomento scientifico oltre che artistico e viceversa. La mostra, infatti, intende analizzare ed evidenziare le modalità di rappresentazione della natura all'interno della produzione artistica recente, contestualizzando le opere all’interno della collezione del museo. In funzione di questa imprescindibile ragione – sulla quale si fonda l’intero progetto espositivo - il percorso della mostra presenterà il lavoro di artisti contemporanei di fama nazionale e internazionale e si svilupperà attorno a differenti temi e capitoli: la natura come oggetto dell'arte, la natura come soggetto dell'arte, la natura e le questioni ambientali. Queste tematiche dialogheranno in maniera sinergica con le diverse collezioni dello storico museo veronese, grazie all’intervento scientifico degli studiosi del museo stesso affinché le opere inserite non siano solo una presenza, ma un momento di riflessione partecipata. Questo significa che se un’opera mostra o fa riferimento ad un scenario o ad un elemento della natura, quello stesso scenario/elemento sarà affrontato sotto il profilo scientifico. Fotografia, installazione, pittura, disegno, video e design saranno gli ambiti attraverso i quali si
articolerà il percorso espositivo. Le attività didattiche con le scuole saranno un elemento essenziale affinché questa mostra possa essere un momento di crescita e di riflessione su
una tematica così delicata, preziosa ed essenziale nella vita di tutti noi.
MACERATA MUSEI 720 ITA
Nell’ambito del progetto “Il museo di tutti e per tutti”, promosso dalla Regione Marche - Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona Macerata Musei presenta la rete, costituita dai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, l’Arena Sferisterio, la Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, il Teatro Lauro Rossi, la Torre civica, il Museo di Storia Naturale e l’area archeologica di Helvia Ricina, con questo filmato per promuovere e valorizzare l’offerta culturale cittadina.
MACERATA - Museo Storia Naturale (RUS)
Museo della carrozza - Macerata
Simulatore di carrozza a cavalli.
Coach simulator.
MACERATA MUSEI 720 LIS
Nell’ambito del progetto “Il museo di tutti e per tutti”, promosso dalla Regione Marche - Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona Macerata Musei presenta la rete, costituita dai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, l’Arena Sferisterio, la Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, il Teatro Lauro Rossi, la Torre civica, il Museo di Storia Naturale e l’area archeologica di Helvia Ricina, con questo filmato nella Lingua dei segni per promuovere e valorizzare l’offerta culturale cittadina.
VOGHERA.Civico Museo di scienze naturali G.Orlandi
5-Torre di Cerignano, Macerata Feltria (PU, Italy) - Architettura militare di XV secolo …
La torre di Cerignano, oggi isolata, un tempo parte di un complesso
fortificato più ampio, venne realizzata nel XV secolo a protezione dei territori malatestiani che qui avevano una serie di strade che dalla valle del Foglia andavano verso il castello di Monte Cerignone.
Particolare e tipica del Quattrocento è la scarpa, ovvero la base della torre inclinata per meglio proteggersi dai colpi di arma da fuoco e la piccola fuciliera visibile a mezza altezza.
La torre non è facile da raggiungere, e vi si arriva prendendo da Mercatale per Bronzo, e poi per alcuni chilometri su terreno sterrato, ottimo per le escursioni in mountain bike.
La torre sorge in fondo ad una profonda e ripida vallata, ma, arrivando, si può godore appieno di una pace che ha il sapore dei secoli passati.
Come arrivare alla Torre di Cerignano:
Alla prossima!!!
#noverocche
Fai, campagna 'I luoghi del cuore', droni in volo sulla Certosa di Calci
Gli operatori di Dronesense impegnati nelle riprese aeree della Certosa di Calci (Pi) per la campagna I luoghi del cuore del Fondo ambiente italiano.
opere di 8 artisti Torinesi al Museo reg.di scienze naturali (to)
Omaggio all'Italia dell'Arte, Identità e differenze in 8 artisti torinesi.
La mostra intende affrontare il tema Identità e differenzeattraverso l'incontro e il confronto tra Arte e Psicologia, due vertici differenti di approccio alla realtà dell'uomo e del mondo.
La prima più immediata ed emotiva collegata alla espressione e fruizione estetica, la seconda orientata all'altro attraverso l'educazione all'ascolto delle emozioni che attraversano ogni relazione. Gli artisti,attraverso le loro opere, ci indicano la continua necessità di nuove sintesi come risposta al travaglio individuale e sociale iscritto nella carne di ognuno.
La mostra, curata dal Dott. Marcello Pedretti e dall'artista Italo Gilardi si terrà fino al 27 Novembre.
Gli 8 artisti che espongono sono:
Maria Giulia Alemanno
Martino Bissacco
PierAngelo Devecchi(autore anche della colonna sonora)
Italo Gilardi
Mario Gramaglia
Sandro Lobalzo
Luciana Penna
Luciano Spessot
Il video è ideato e realizzato da Elena Gambalonga alias 62calypso,con la consulenza Roberto Mosca Ros, il fine è quello di far percepire a chi lo guarda quella parte che potrebbe non notare quando si reca a vedere un'opera, aggiungendo così una spinta emozionale maggiore.
Macerata Feltria
Situata nel cuore del Montefeltro, sulle colline che separano le valli del Foglia e del Conca, Macerata Feltria è una località turistica di antichissime origini, essendo stata fondata addirittura in epoca preromanica, con il nome di Pitinum Pisaurense, prima di essere distrutta e ricostruita con l’attuale denominazione di Macerata. Secondo le tradizioni locali la fondazione dell’antica cittadina fu opera del popolo greco dei Pelasgi, cui è dedicato l’omonimo arco posto all’ingresso della parte più antica del borgo. La località conobbe un periodo di benessere durante tutta l’epoca romana, essendo diventata un importante centro adito al taglio ed al commercio del legname proveniente dalle imponenti risorse boschive presenti in zona. La Pieve di San Cassiano a Macerata FeltriaPitinum Pisaurense fu completamente distrutta dai Goti attorno all’anno 552, e dalle macerie dell’antica città vennero edificate prima la Pieve di San Cassiano, posta proprio nel luogo in cui si trovava il municipio romano, quindi il primo nucleo fortificato del nuovo abitato, che ha assunto il nome di Macerata proprio in quanto edificato partendo dalle macerie della precedente località. La storia di Macerata Feltria proseguì, dopo un periodo di cui si hanno poche testimonianze in cui il borgo fu soggetto alla dominazione longobarda, con l’atto di sottomissione (anno 1233) da parte degli abitanti del luogo al comune di Rimini, che eserciterà il controllo sulla località per tutto il basso medioevo, lasciando la reggenza alla famiglia Gaboardi. Nel 1463, al termine di un periodo caratterizzato da aspre battaglie tra i Malatesta ed i Montefeltro, Macerata fu definitivamente occupata da Federico da Montefeltro e seguì successivamente le sorti del Ducato di Urbino, fino all’annessione allo Stato Pontificio ed infine al Regno d’Italia. Torre Civica e Palazzo del Podestà di Macerata FeltriaL’abitato di Macerata Feltria si presenta ai giorni nostri diviso in due parti ben distinte, quella più antica e fortificata, che risale al periodo longobardo, si trova in alto su di una collina ed è dominata dalla caratteristica sagoma della Torre Civica, a fianco della quale si trova il Palazzo del Podestà, risalente al XIII secolo e sede del Museo Civico, contenente testimonianze archeologiche e paleontologiche reperite in tutta la zona del Montefeltro, con una particolare attenzione ai reperti provenienti dagli scavi che hanno riportato alla luce l’antica Pitinum Pisaurense. Sempre nella parte più antica, denominata “Castello”, sono degni di nota la Chiesa di San Giuseppe, risalente al XIV secolo, che conserva al proprio interno alcune opere di rilievo tra cui la tela della Madonna del Rosario, ed il Palazzo Evangelisti, edificato nel XVI secolo, all’interno del quale sono presenti numerosi affreschi. Scalinata di collegamento tra Castello e BorgoIl “Castello” è collegato alla parte più moderna di Macerata Feltria, denominata “Borgo” o “Mercatale” dalla ripida via Gaboardi, lungo la quale si trova la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1376 e caratterizzata dal suo splendido portale in stile gotico. La parte più nuova del borgo, edificata attorno all’asse viario principale costituito da Corso Battelli e dalla susseguente Via Antimi, presenta in rapida successione i suoi punti di interesse principali, partendo dalla bella meridiana posta sulla facciata di una casa all’inizio del Corso, per proseguire poi con il Palazzo Antimi Clari e la dirimpettaia Cappella gentilizia, raggiungendo quindi la Chiesa di Santa Chiara, con annesso convento, quindi il moderno Teatro “Angelo Battelli” ed infine la Chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce al proprio interno l’importante Crocifisso ligneo opera realizzata nel 1396 da Olivuccio di Ciccarello. Sempre lungo l’asse viario principale si trova anche lo stabilimento termale di Macerata Feltria, denominato “Pitinum Thermae”, che sfrutta le sorgenti naturali di acque sulfuree che si trovano nei pressi delle frazioni di Certalto e Apsa. Il Palazzo Gentili Belli a Macerata FeltriaAi margini del borgo, sulle rive del torrente Apsa, si trova il Palazzo Gentili Belli, bell’esempio di architettura industriale dell’ottocento, con l’annessa filanda che era adibita alla lavorazione della seta. Poco distante dal paese, proseguendo verso Carpegna, si trova la già citata Pieve di San Cassiano, una delle più antiche chiese del Montefeltro (risale all’XI secolo), che presenta una pianta a tre navate e custodisce una importante statua di marmo rappresentante San Sebastiano risalente al XV secolo. A lato della basilica si trova l’area archeologica di Pitinum, teatro degli scavi che, nei primi anni ’90, hanno riportato alla luce i reperti dell’antica città .
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Il Museo del Furlo tra storia e bellezza [Servizio TGR Marche Rai3]
E’ stato un momento di festa, questa mattina al Furlo, per l’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo del territorio “Lorenzo Mannozzi – Torini” e della nuova sede, al suo interno, della pro loco “Passo del Furlo”, che gestirà anche il punto informativo e le attività turistico-ricreative della Riserva. Molte le autorità presenti al taglio del nastro, tra cui il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino (ente gestore della Riserva del Furlo) Daniele Tagliolini, il vice presidente del consiglio regionale Renato Claudio Minardi, il consigliere regionale Andrea Biancani, il sindaco di Acqualagna Andrea Pierotti, quello di Urbino Maurizio Gambini ed altri sindaci del Furlo, il dirigente della Provincia e direttore della “Riserva del Furlo” Maurizio Bartoli, il responsabile della Riserva Mario Primavera, il presidente provinciale dell’Unpli (Unione nazionale delle pro loco d’Italia) Damiano Bartocetti, il presidente della pro loco “Passo del Furlo” Alvaro Guazzaroni e numerosissimi rappresentanti delle pro loco che hanno partecipato all’assemblea provinciale Unpli tenutasi per l’occasione nella sala riunioni del Museo.
“Ho detto più volte – ha evidenziato il presidente della Provincia Daniele Tagliolini – che le pro loco sono sentinelle sul territorio. La nuova sede di ‘Passo del Furlo’ si colloca in un Museo rinnovato nel suo allestimento grazie alle professionalità presenti all’interno della Provincia. Vogliamo valorizzare sempre più la Riserva, in consiglio provinciale siamo riusciti a sbloccare 500mila euro proprio per progetti e investimenti mirati. E’ stato motivo di grande soddisfazione ricevere nelle scorse settimane la Carta europea del turismo sostenibile, che rappresenta uno stimolo per fare sempre più, lavorando insieme”.
L’importanza di un’unione di forze a favore del territorio è stata sottolineata anche dal presidente provinciale Unpli Damiano Bartocetti nella relazione introduttiva all’assemblea delle pro loco, ricordando l’impegno di queste associazioni senza scopo di lucro, formate da volontari, nella promozione dei luoghi per la scoperta e tutela delle tradizioni locali, la valorizzazione dei prodotti, l’organizzazione di manifestazioni. “In pochi mesi – ha detto – abbiamo visitato 49 pro loco dislocate sul territorio, avviato rapporti di collaborazione con istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria, scuole, diventando un punto di riferimento e promuovendo eventi significativi. Ad oggi sono 64 le pro loco della provincia iscritte all’Unpli ed altre si stanno aggiungendo”. A Bartocetti, il vice presidente dell’Unpli Etienne Lucarelli ha consegnato, a nome di tutte le pro loco, una pergamena ricordo della giornata “per la tenacia, professionalità ed il coinvolgimento a favore del territorio che lo rendono una colonna portante del meraviglioso mondo delle pro loco”.
Da parte sua, il vice presidente del consiglio della Regione Marche Renato Claudio Minardi ha presentato la proposta di legge sulle sagre di qualità che andrà presto in discussione nell’assemblea consiliare. Una proposta che sta molto a cuore alle pro loco delle Marche poiché regolamenta la qualità di un evento organizzativo, fissando criteri sulla base dei quali la Regione riconoscerà lo specifico marchio “Sagre di qualità”.
I presenti hanno poi visitato il nuovo allestimento del Museo del territorio, curato dagli architetti della Provincia Marzia Di Fazio e Gerardo Prosperi e composto da due sezioni principali (geologica – paleontologica e faunistica) e da una sezione dedicata al lavoro dell’uomo nelle cave. Un percorso che inizia con un grande plastico tridimensionale della Riserva (scala 1:5.000), per poi accedere alla saletta dedicata alle rocce del Furlo e alla sua storia geologica e paleontologica, fino alla ricca collezione di ammoniti, passando per la sala faunistica, le 6 postazioni multimediali, per arrivare al diorama che riproduce le attività di cavatori e scalpellini nella grande cava del Monte Pietralata negli anni ’30 del 1900.