Top 15 Things To Do In Piacenza, Italy
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Here are top 15 things to do in Piacenza, Italy
All photos belong to their rightful owners. Credit next to name.
1. Parco della Galleana -
2. Duomo di Piacenza -
3. Take a day trip to Parma -
4. Palazzo Gotico -
5. Palazzo Farnese -
6. Enjoy some savoury treats at the bar San Marco -
7. Basilica di Sant Antonino -
8. Visit the town of Pretta -
9. Take a walking tour of the historic town centre -
10. Castelli del Ducato di Parma e Piacenza -
11. Museo di Storia Naturale -
12. Parco Regionale Adda Sud -
13. Enjoy some freshly cooked meat at the Macelleria Callegari butchers -
14. Galleria d’arte Moderna Ricci Oddi -
15. Visit the town of Cremona -
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Il Museo di Storia Naturale: un viaggio nella biodiversità
6.000 animali, minerali e fossili da ogni parte del mondo esposti, 4,5 milioni di esemplari da studiare. Questo è il Museo di Storia Naturale G.Doria di Genova.
Comunicazione e Promozione della Città
Comune di Genova
Comunicazione e Promozione della Città
Comune di Genova
Riprese di Riccardo Molinari e Simone Besutti
Montaggio di Alessio Bixio
2014©The Genoa Municipality Channel
Viaggio nella Romagna di Pietro Zangheri
Documentario dedicato alla figura di Pietro Zangheri, padre indiscusso delle ricerche naturalistiche nel territorio romagnolo. Il filmato, partendo dalla biografia del naturalista forlivese, prende in esame la sua visione della Romagna naturale, il contesto delle sue esplorazioni principali ed il contenuto del suo museo.
A cura di Carlo Giunchi e Nevio Agostini.
Produzione: Provincia di Forlì-Cesena in collaborazione con Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Museo Civico di Storia Naturale di Verona e Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna.
10-10-19 Storia e progetto: musei e fabbriche verdi
Giovedì 10 ottobre 2019 alle ore 17:00 presso Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, si terrà la conferenza Storia e Progetto: musei e fabbriche verdi, di Guido Canali.
Nel corso della conferenza l’architetto Canali mostrerà alcuni dei suoi più importanti interventi realizzati in contesti storici, in paesaggi urbani consolidati, tra cui quello per il museo della Pilotta a Parma, per l’Opera del Duomo a Milano, per Santa Maria della Scala a Siena o il più recente Museo delle Steli a Pontremoli. Dai musei il racconto si muoverà poi verso le “fabbriche verdi” – sito produttivo Gruppo Prada, Montevarchi; sito produttivo Gruppo Prada, Montegranaro; uffici Smeg, San Girolamo di Guastalla; stabilimento e uffici Pinko, Fidenza; sede industriale Gruppo Prada a Valvigna; Maglificio Gran Sasso, Sant’Egidio alla Vibrata – esempi di architetture che Canali apre verso il paesaggio naturale, reso elemento strutturante della composizione.
Guido Canali nasce nel 1935 a Parma. Architetto, ha insegnato in diversi atenei, tra cui Parma, Venezia e Ferrara. Numerosi i riconoscimenti, tra i quali: Premi Inarch 1989/1990, 1991/92; Constructa Preis Hannover `92; Fritz Schumacher Preis 2004; Compasso d'Oro 2004; menzione d'onore alla Medaglia d'Oro dell'Architettura Italiana (Triennale di Milano, 2003 e 2006); Premio per la migliore architettura degli ultimi cinque anni, da Ance-Inarch nel 2007. Da anni si impegna a restituire, attraverso un'attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta a Parma (ampliamento della Galleria Nazionale, 1970-90). Tra le opere recenti: il progetto di restauro e riuso dell'antico complesso ospedaliero di S. Maria della Scala a Siena, in corso di trasformazione dalla metà degli anni Novanta in centro museale e congressuale; i nuovi uffici dello stabilimento Prada a Valvigna, Arezzo (2008); la sede centrale della Hipo-Vereinsbank a Monaco di Baviera (in collaborazione con G. Botti) e gli uffici Smeg a Guastano (2004); un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello a Milano (2007-2008); il Museo dell'Opera del Duomo a Milano; il museo delle statue-stele a Pontremoli; le riconversioni: dell'antico Collegio Carlo Alberto a Moncalieri in Centro Internazionale per Masters Economico-Finanziari, in collaborazione con L. e M. Deabate (2008), dell'ex Collegio Gesuiti a Fidenza in centro studi (in collaborazione con G. Del Boca), del quartiere ex Manifattura Tabacchi di Milano in complesso culturale (scuola sperimentale di Cinema e Archivi Storici), del Palazzo del Capitano a Siena in centro polivalente per la Fondazione Monte Paschi. Tra le mostre si segnalano, tra le molte in Italia e all'estero, la partecipazione alla Biennale di Venezia, a Padova, a Monaco, a Meinz e La mano dell'architetto. 400 disegni e schizzi autografi dei più autorevoli architetti al mondo, donati al Fai in omaggio a P. Portaluppi (Milano, 2009). È membro dell'Accademia Nazionale di San Luca dal 2007.
Museo di storia naturale a Calci (pi).wmv
Certosa di Calci - Museo di storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa . Maggiori dettagli su
Museo Civico di Zoologia
Fondato nel 1932, il Museo Civico di Zoologia possiede un patrimonio di circa 5 milioni di esemplari conservati, che vanno dalle conchiglie di Molluschi di pochi millimetri alla balenottera di 16 metri.
Established in 1932, the Municipal Zoological Museum is the custodian of some five million preserved items that range from small mollusc shells that measure just a few millimetres, to a 16 meter-long blue whale.
Laboratori Nuova S1 - 29 settembre - Museo Lombardi, Parma
La collana Merletti e Ricami della casa editrice Nuova S1 ed il Museo Glauco Lombardi, con il patrocinio del Comune di Parma, presentano il 29 settembre un evento dedicato al merletto emiliano e toscano della prima metà del '900.
Nella splendida cornice del Palazzo di Riserva a Parma, sede del museo, si terranno due laboratori: uno dedicato al merletto Aemilia Ars ed uno al ricamo Deruta Sfilato. Il primo laboratorio è organizzato da Bianca Rosa Bellomo, Carla D'Alessandro, Luisa Monteventi ed Elisabetta Passerini, quattro allieve dell'ultima grande interprete del merletto bolognese, a cui hanno dedicato la loro associazione Aemilia Ars -- I Merletti di Antonilla Cantelli. Il secondo è tenuto da Maria Elide Melani, insegnante dell'associazione di ricamo Ago, Aga e Fantasia che si è dedicata al recupero di una tecnica quasi scomparsa della tradizione pistoiese: il Deruta Sfilato.
Al Deruta Sfilato è dedicata anche una conferenza pomeridiana, durante la quale Maria Elide Melani ripercorrerà la storia di questo ricamo, nato a Quarrata e prodotto dalle famiglie del territorio nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali. Inoltre nel corso della giornata sarà possibile effettuare delle visite guidate al museo, che raccoglie numerose testimonianze storiche e artistiche su Maria Luigia d'Asburgo e Napoleone Bonaparte.
Per i laboratori si raccomanda la prenotazione via mail a info@nuovas1.it o via telefono allo 051/346050.
Per prenotare una visita guidata al museo scrivere a glaucolombardi@libero.it o telefonare allo 0522/233727.
Informazioni
Quando: 29 settembre 2013
Dove: Museo Glauco Lombardi, Palazzo di Riserva, via Garibaldi 15, Parma
Entrata al Museo: € 5,00
Supplemento visita guidata: € 3,00 (orari visite guidate: 11,00 -- 15,00 è necessaria la prenotazione)
Prenotare via mail o telefono: glaucolombardi@libero.it - 0522 233727
I Laboratori
Deruta Sfilato
Durata 2 ore e mezza l'uno: dalle 10,00 alle 12,30 o dalle 14,00 alle 16,30
Aemilia Ars
Durata 2 ore e mezza l'uno: dalle 10,00 alle 12,30 o dalle 14,00 alle 16,30
Il costo di ogni laboratorio è di € 13,00 comprensivo dell'entrata al Museo
Prenotare via mail a info@nuovas1.it o telefonare a 051/346050
Conferenza
Le origini del Deruta sfilato: ore 16,45, si accede senza prenotazione con il biglietto di ingresso al museo.
Castello di Montechiarugolo (Parma)
Il castello di Montechiarugolo si erge sulla riva sinistra del torrente Enza, nella strategica posizione di confine tra il parmense ed il reggiano e poggia le fondamenta su un terrazzo naturale da cui deriva il toponimo del suo nome Monticulus Rivoli.
L’attuale struttura, costruita sui resti di un vecchio nucleo duecentesco distrutto nel 1313, mostra l’impronta quattrocentesca conferitagli da Guido Torelli, condottiero dei Visconti e insignito del feudo di Montechiarugolo nel 1406. Successivamente, nel corso del Cinquecento, quando il castello venne vissuto da illustri ospiti come Papa Paolo III e il re di Francia Francesco I, Pomponio Torelli, umanista e letterato, gli diede nuovo splendore chiamandovi artisti e pittori dell’epoca.
Con la morte del figlio Pio (coinvolto nella congiura dei feudatari nel 1612 e decapitato) finì l’illuminata signoria dei Torelli su Montechiarugolo e la fortezza fu confiscata dalla Camera Ducale.
Un piccolo fatto d’armi del 1796, passato alla storia come il primo combattimento dell’Indipendenza italiana, fu ricordato da Napoleone in una sua lettera e da Carducci nella sua orazione del I Centenario del Tricolore. Lo Stato Italiano lo vendette nel 1867 e venne acquistato da Antonio Marchi.
E’ tuttora proprietà privata della famiglia.
Fonte:
Museo di Archeologia (da Musei da scoprire)
Il documentario “Musei da scoprire”, realizzato da Zammù TV per Città della Scienza, è dedicato a sei musei dell'Università di Catania. In video, oltre alle immagini delle strutture e delle collezioni, anche le interviste ai direttori e a chi ne cura la gestione, partecipando così alla valorizzazione del patrimonio scientifico e culturale dell’Ateneo.
Museo di Archeologia (
In questo video, Edoardo Tortorici ci guida tra le teche della collezione dell'isitituto di Archeologia di Catania, in gran parte composta dalla collezione Libertini, che contengono oggetti di uso comune, antichi vasi e statuette di epoca ellenistica, fino alla curiosa sezione dedicata ai falsi. In questi spazi del Monastero dei Benedettini, attualmente in fase di allestimento, vengono svolti laboratori didattici dedicati ai bambini, qui descritti da Manuela Lupica (Officine culturali).
Certosa di Calci - Pisa (Slide show)
La Certosa di Pisa o, più propriamente, Certosa di Calci, si trova in provincia di Pisa, nel comune di Calci, in una zona pianeggiante alle pendici dei monti pisani chiamata Val Graziosa. Ex monastero certosino, ospita attualmente il Museo di storia naturale dell'Università di Pisa.
La Certosa dista circa 10 km dalla città di Pisa e un tempo rientrava nel comune della città. L'aspetto attuale ha forme barocche ed è composta da un grande cortile interno subito dopo l'ingresso, dedicato alla vita comune e punto di incontro con il mondo esterno, mentre oltre gli edifici che circondano il cortile sono disposte le celle, gli orti e gli ambienti più riservati e tranquilli, adatti alla regola di vita certosina.
Fotografie e montaggio: Salvatore Clemente (
Centro di Scienze Naturali di Prato
Un breve video fatto col drone sulle tartarughe e i cinghiali presenti nel parco.
Torino: Il Museo della Frutta
Museo della frutta di Torino via Pietro Giuria 15
Immagini di Roberto Fadda
Fogola Giuliano - La Certosa di Calci
Questa è stata una visita che risale ormai ad oltre diciotto anni fa.
Sarebbe più opportuno definirla la Certosa di Pisa.
Due situazioni museali distinte, una importantissima pinacoteca ed un grandioso museo di storia naturale.
Assolutamente da visitare!
Terremoto
Da domani a fine aprile apre al Museo di Storia Naturale di Milano un’esposizione dedicata ai terremoti
Marco Stoppato
Vulcanologo
Casa Museo Boschi Di Stefano Expo in Città
Ad agosto #ExpoinCittà vi invita a scoprire le bellissime Case Museo di Milano: Casa Museo Poldi Pezzoli, Casa Museo Boschi Di Stefano, FAI - Villa Necchi Campiglio, Museo Bagatti Valsecchi
#MilanoaplacetoBE
Parma Parco Ducale Palazzo del Giardino Peschiera ponte su torrente Parma e Palazzo della Pilotta
Il palazzo del Giardino, chiamato anche Palazzo Ducale del Giardino, è un palazzo storico che si trova a Parma, all'interno del Parco Ducale. Attualmente ospita il Comando Provinciale dei carabinieri di Parma e una delle sedi del RIS.
Grande parco pubblico di 208.700 m² situato nel quartiere Oltretorrente, nei pressi del torrente Parma, è conosciuto ai parmigiani anche come il giardino. Fu costruito in origine dal duca Ottavio Farnese, che nel 1561 ne commissionò il progetto all'architetto Giovanni Boscoli; nel 1690 il duca Ranuccio II Farnese, in occasione delle nozze del figlio Odoardo Farnese, fece scavare una grande peschiera per rappresentarvi una naumachia; in seguito Filippo di Borbone nel 1749 incaricò della sua totale ristrutturazione l'architetto Petitot, che vi realizzò un parco neoclassico, ricco di vasi e statue di Jean-Baptiste Boudard; vi costruì inoltre il Tempietto d'Arcadia, realizzato in forma di rovina; nel 1920 fu infine posta sull'isolotto al centro della peschiera la grande Fontana del Trianon, realizzata tra il 1712 ed il 1719 dall'architetto e scultore Giuliano Mozzani. Divenuto di proprietà comunale dopo l'Unità d'Italia, fu aperto al pubblico; ristrutturato nei primi anni 2000, è molto frequentato dai cittadini, che spesso utilizzano per praticare il jogging i suoi 3,2 km di viali alberati, di cui circa 1,8 km costituiti da un viale perimetrale.
Bedonia, alta Valtaro (Parma)
Le immagini di Bedonia, in alta Valtaro, Parma Italy
Un po' di storia:
Il territorio comunale risulta abitato già in epoca neolitica e sembra di poter identificare Bedonia con la romana Bitunia. Feudo dei vescovi di Piacenza nel XI sec., quindi dei Malaspina, nel 1257 Bedonia venne inclusa nello Stato dei Landi, del quale fece parte fino al 1682 quando fu incamerata del Ducato di Parma. Durante il Risorgimento la popolazione fu protagonista di un movimento insurrezionale per l'annessione del paese al Piemonte. In tempi recenti è dà ricordare l'alto contributo dato alla lotta partigiana. Nella vita di Bedonia un importante ruolo di promozione culturale è stato svolto dal Seminario, istituito nel 1846 da Mons. Giovanni Agazzi e Stefano Raffi. Benché decaduto restano attive alcune strutture collaterali: la Galleria d'arte, la biblioteca ed il Museo di scienze naturali. Il nucleo più antico del capoluogo presenta caratteristiche difficilmente riscontrabili in altri centri dell'Appennino.
Gli edifici sono infatti intonacati e tinteggiati con colori chiari e luminosi, evidente influenza della vicina Liguria.
Il Santuario della Madonna di S. Marco, edificato nel 1939, conserva una statua lignea del 1531 raffigurante una 'Madonna con Bimbo in trono' . La parrocchiale di S. Antonino, eretta nel 1613 ha subito ampliamenti e restauri soprattutto nell'interno.
Una voce importante dell'economia locale è rappresentata dal turismo, per accogliere il quale Bedonia può contare su una buona ricettività alberghiera ed attrezzature sportive.
Di indiscutibile valore è il patrimonio ambientale. Tra le escursioni la più suggestiva è indubbiamente quella del Monte Penna, il cui profilo inconfondibile emerge da una fitta foresta di faggi, e del Monte Pelpi.
Le principali vie di collegamento con il capoluogo sono:
autostrada A15 Parma-La Spezia, uscita Borgotaro, il paese dista 15 Km dal casello ed è raggiungibile con una nuova e moderna strada che scorre lungo le sponde del fiume Taro ed è percorribile in soli 20 minuti di auto.
La stazione F.S. è quella di Borgotaro posta lungo il tratto ferroviario Parma- La Spezia ed è comodamente servita con fermate di treni in partenza da Milano, Bologna, Genova, La Spezia, Livorno e Firenze.
I paesi nei pressi di Bedonia sono:
Borgotaro, Compiano, Albareto, Bardi, Tornolo, Tarsogno, Santa Maria del Taro, Santo Stefano d'Aveto (GE), Varese Ligure (SP) Chiavari (GE).
Le distanze dei maggiori centri urbani verso Bedonia sono: Parma 74 km (55 minuti), La Spezia 80 km (1 ora e 10 minuti), Milano 180 km (1 ora e 45 minuti), Chiavari 45 km (50 minuti), Genova 160 km (1 ora e 40 minuti), Bologna 155 km (1 ora e 40 minuti), Firenze 150 km (1 ora e 50 minuti).
Scorci di Parma - Parco Ducale
Il Parco Ducale... una romantica passeggiata - PARTE 1
Musei del Cibo. Museo del Prosciutto di Parma: I. I salumi del parmense
Il filmato è tratto dal programma Agricoltura & dintorni ed è riprodotto per gentile autorizzazione del Consorzio Agrario Provinciale di Parma. Giancarlo Gonizzi, Coordinatore dei Musei del Cibo della provincia di Parma risponde alle domande di Ferdinando Vighi. Produzione Videopress, marzo 2009.
Salame Felino - Cav. Umberto Boschi
Il Salame Felino è un salume insaccato di carne suina tipico della provincia di Parma.
Il Salame Felino è ricco di proteine e di acidi grassi insaturi e povero di conservanti.
Il Salame Felino è ottimo come antipasto. È possibile accompagnarlo a qualche scaglia di Parmigiano Reggiano o con gli altri salumi tipici della zona di Felino (PR): Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Coppa di Parma. Per una merenda, scegliere una michetta croccante fuori e tenera dentro. Se il salame è stato realizzato secondo tradizione, è possibile notare il colore rosso brillante di ogni fetta e il bianco del grasso non trasparente. Il profumo deve essere delicato, con note di sottobosco, cantina e burro.
Come si fa?
La macinatura prevede un 70% di carne suina magra e un 30% di parti grasse, accuratamente pulite e private delle parti connettivali più grandi e del tessuto adiposo molle. La macinatura viene realizzata con il tritacarne. Alla carne macinata vengono aggiunti sale, in percentuale da 2.0 a 2.8, pepe intero e a pezzi, in percentuale da 0.03 a 0.06, e aglio pestato.
Conclusa questa fase, l'impasto di carne viene insaccato nel budello naturale del suino e legato a mano con uno spago.
Il passo successivo è l'asciugatura: il salame viene appeso in appositi ambienti con temperatura e umidità controllate.
Dall'asciugatura si passa alla stagionatura, eseguita in appositi locali, per almeno 25 giorni e a una temperatura compresa fra i 12 e i 18°C. Terminata la stagionatura, il salame è pronto per il consumo. Manca solo la menzione IGP (Indicazione Geografica Protetta), stampata sull'etichetta o sul sigillo.
Come si conserva?
Se intero, meglio conservare il Salame Felino in cantina.
Dopo il taglio, è preferibile il frigorifero di casa.
Per una conservazione a regola d'arte, avvolgere il salume in un canovaccio o nella carta alimentare, lontano da odori fastidiosi.
Una volta tolto dal frigorifero, prima di gustarlo è consigliabile lasciarlo almeno mezz'ora a temperatura ambiente, in modo da poter apprezzarne il sapore unico.