Museo Etnografico di Teodone Parte 1a - L'esterno
Il museo degli usi e costumi si trova a Brunico, nella frazione di Teodone; istituito nel 1976, è costituito da un parco museale di circa 4 ettari e dalla Residenza Mair am Hof. Nel parco museale sorgono antiche case contadine (masi) e fattorie (una ventina di edifici rurali dal XV al XVIII secolo, riedificati e sistemati come unità abitative) che rappresentano la varietà di tipologie costruttive delle diverse vallate sudtirolesi, e la stratificazione sociale della società contadina. Nelle case gli arredi originali ed attrezzi da lavoro tipici esposti descrivono la vita quotidiana della società rurale di un tempo; nel periodo estivo, in un forno antico viene cotto del pane e offerto ai visitatori. Nei tipici orti contadini crescono verdure, erbe medicinali e fiori, e nei campi intorno pascolano animali domestici e bestiame agricolo.
La residenza Mair am Hof, edificata nel periodo fra il 1690 ed il 1700 da Anton Wenzl von Sternbach (1651-1716), che qui risiedeva con la famiglia, nel corso dei secoli cambiò più volte proprietario, fino a diventare sede del Museo Etnografico nella seconda metà del XX secolo. Nelle sue sale espositive sono ospitate testimonianze della devozione religiosa e dell'arte popolare e diverse collezioni fra cui una di pipe, una di cinturoni ed una di cetre.
Acuto (Frosinone) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La nuova puntata di Borghi d’Italia ci porta alla scoperta del Comune di Acuto (Frosinone). Nel corso del programma visitiamo il borgo antico, la parrocchiale di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Sebastiano, il centro studi Bahai e il Museo Etnografico diffuso. Inoltre raggiungiamo la bellissima zona Montana di Acuto impreziosita da un suggestivo laghetto. Poi conosciamo la Casa Madre delle suore adoratrici del sangue di Cristo, fondata nel 1834 da Santa Maria De Mattias. Con il noto chef Salvatore Tassa che ama definirsi “cuciniere” presentiamo i piatti tradizionali e le altre tipicità di Acuto con in testa lo speciale olio e la pasta fatta in casa. Buona visione!
Sentiero nel bosco di Brunico (Bz) e Cimitero dei caduti
Una tranquilla passeggiata tra alberi secolari che la natura ci regala, prima di una visita ad una parte della storia dell'Italia.
TON: DALLE MONTAGNE ALLA STORIA PER SCOPRIRE UN ANGOLO INSOLITO DELLA VALLE DI NON
Non solo mele. La valle di Non è fatta anche di montagne, alpeggi, percorsi naturalistici e quindi avventura, vacanza attiva a tutti gli effetti.
Lo dimostra l’escursione di questa settimana che realizziamo assieme agli amici della Sat di Ton, un piccolo comune situato proprio all’inizio del grande arcipelago delle comunità d’Anaunia.
Il percorso prevede una prima tappa a malga Bodrina, a quota 1550 metri, per poi addentrarci su un agile sentiero, prima boscato e poi circondato dalla mugheta, che ci porterà fino a Cima Roccapiana a quota 1873 metri.
Ruggero Dallago, presidente di questa dinamica sezione della Società degli Alpinisti Tridentini, ci descrive un ambiente particolarmente selvaggio, carico di luce e generoso dal punto di vista paesaggistico. Da questa caratteristica cima, la cui croce di sommità compie a breve il suo mezzo secolo di vita, possiamo ammirare sia il versante anauniense, con i gruppi del Brenta e delle Maddalene, sia le valle dell’Adige dall’Alto Adige meridionale, alla Rotaliana fino al capoluogo trentino.
La tappa successiva prevede un lauto pranzo presso malga Bodrina animata da un’affiatatissima coppia, i simpatici Ferruccio e Bruna Rossatti. Da molti anni questi “amici della montagna” gestiscono questa malga caricata con bestiame giovane e propongono un menù tradizionale molto (ci teniamo a sottolinearlo) apprezzato dai visitatori.
Scendiamo poi verso l’abitato di Vigo di Ton per ammirare, assieme all’assessora Orietta Viola, questo piccolo borgo che è cresciuto all’ombra di Castel Thun. Questa vicinanza ha fatto di Ton una vera e propria destinazione turistica che fa tesoro di una lunga storia raffigurata, proprio su un edificio del centro, in un bellissimo murale dalla compianta pittrice Paola De Manincor.
Presso la parrocchiale di Santa Maria Assunta, assieme a Giuliana Stimpfl dell’Associazione Anastasia, ammiriamo poi le pale di Antonio e Francesco Gualdi. Opere seicentesche che il critico Vittorio Sgarbi ha elevato a testimonianze di altissimo pregio e che contempliamo senza dimenticarci di un’altra importante curiosità: la reliquia ossea di Sant’Uberto gelosamente conservata in questa chiesa, punto di incontro artistico e architettonico fra il Gotico e il Barocco.
Con Francesca Jurman, del Museo provinciale del Buonconsiglio, visitiamo gli spazi interni di Castel Thun, una meta straordinaria del turismo culturale che totalizza ogni anno oltre 70.000 visitatori provenienti da tutto il mondo.
Con Andrea Paternoster, presidente dell’Azienda per il turismo, percorriamo poi le più importanti mete del turismo attivo della Valle di Non soffermandoci in particolare sull’escursionismo e il bike con i progetti di nuove piste ciclabili ed i percorsi di MTB attorno al Brenta.
I saluti finali spettano infine al sindaco Angelo Fedrizzi che incontriamo presso l’area di Baita Ronch e dove coroniamo una giornata passata con tanti amici all’insegna della cultura dell’accoglienza e della partecipazione.
SABATO PRIVILEGIATO: MIGLIAIA DI FEDELI AL GESU' VECCHIO PER LA MADONNA
Migliaia di fedeli stanno facendo visita alla Madonna del Gesù Vecchio, chiesa di San Marcellino, nel centro storico di Napoli. Serenità, pace in famiglia, amore terreno, queste le richieste che i devoti fanno alla Madonnina venerata, che non ha bisogno di campane per richiamare i credenti. C'è anche chi racconta i piccoli miracoli ricevuti.
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Castel Thun (TN)
Castel Thun (Burg Thun in tedesco) è un monumentale fabbricato di origine medievale, fra i meglio conservati del Trentino e da sempre destinato a sede principale della potente famiglia dei conti Thun. Sorge nel territorio comunale di Ton, in val di Non. Il maniero sorge in cima al colle sopra il paese di Vigo di Ton, in posizione panoramica rispetto all'intera val di Non. Il castello, costituito da torri, mura, bastioni e fossato, deve l'attuale aspetto alle modifiche intraprese nel Cinquecento e nel Seicento. Al 1566 risale la Porta Spagnola attraverso la quale si accede al ponte levatoio e al primo cortile, costruita in stile moresco, si racconta, dopo un viaggio in Spagna di Giorgio Thun. L'ambiente più famoso è la secentesca Stanza del Vescovo, interamente rivestita di legno di cirmolo, con soffitto a cassettoni e stufa in maiolica. Nel 1992 la Provincia Autonoma di Trento, ha comperato Castel Thun provvedendo al suo restauro e alla catalogazione degli arredi e della ricca biblioteca, nonché all'inventariazione dell'archivio di famiglia. Costituiscono una grande attrazione per i visitatori gli arredi del castello, utili per restituire l'immagine di un castello utilizzato lungo i secoli fino alla seconda metà del Novecento
Deutschland
Castel Thun (Thun Burg in Deutsch) ist ein imposantes Gebäude aus dem Mittelalter, das Beste aus Trentino bewahrt und ist seit jeher Sitz der mächtigen Familie der Grafen Thun vorgesehen. Es wird in der Stadt von Ton in Val di Non. Das Herrenhaus auf dem Hügel über der Ortschaft Vigo di Ton, in einer Panorama-Lage mit Blick auf das gesamte Val di Non. Die Burg, bestehend aus Türmen, Mauern, Wällen und Wassergraben, sollte der aktuelle Blick auf die Änderungen in den sechzehnten und siebzehnten Jahrhundert unternommen . 1566 stammt aus dem spanischen Hafen, durch die man die Zugbrücke und den ersten Hof, im maurischen Stil erbaut zugreifen, so heißt es, nach einer Reise nach Spanien von Giorgio Thun. Die Umwelt ist die berühmteste Bischofszimmer des siebzehnten Jahrhunderts, bedeckt aus Kiefernholz mit einer Kassettendecke und Kachelofen. Im Jahr 1992 die Autonome Provinz Trient, kaufte Castel Thun Bereitstellung seiner Restaurierung und Katalogisierung der Einrichtung und umfangreiche Bibliothek sowie den Bestand der Familie. Sie sind eine große Attraktion für die Besucher des Schlosses eingerichtet, nützlich, um das Bild eines Schlosses durch die Jahrhunderte verwendet bis zur zweiten Hälfte des zwanzigsten Jahrhunderts zurück